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    L’Olanda pensa a una Nazionale B in vista dei Mondiali 2022

    Di Redazione
    Una seconda nazionale femminile, più giovane e itinerante, per supportare l’Olanda in vista dei Mondiali 2022 che verranno ospitati proprio dalle orange insieme alla Polonia. Questa, secondo de Volkskrant, è l’idea per nulla inedita della Federazione: lo stesso progetto era stato alla base dei successi della nazionale maschile del 1996, che vinse l’oro olimpico nella (per noi famigerata) finale di Atlanta. E, non a caso, l’idea di applicarlo alle donne è venuta proprio a Joop Alberda, attuale direttore tecnico federale, che di quella squadra era l’allenatore.
    Con molte titolari ormai alla soglia dei trent’anni – Balkenstein e Schoot li hanno già superati, ma anche Sloetjes e De Kruijf stanno per raggiungerli – secondo Alberda è necessario ridurre il divario tra la prima squadra e il Talent Team Papendal, l’equivalente olandese del Club Italia, che riunisce giovani talenti fino ai 18 anni. L’attività della “seconda” nazionale dovrebbe svolgersi tra il 2011 e il 2022, con allenamenti proprio a Papendal, ma anche un tour di amichevoli in Italia, Giappone e Brasile. Questo comporterebbe, ovviamente, la creazione di un gruppo permanente di giocatrici che non vestirebbero la maglia di nessuna squadra di club e verrebbero stipendiate dalla Federazione.
    Il piano di Alberda era di organizzare in primavera un “talent show” in cui selezionare le migliori giocatrici per ciascun ruolo, ma la pandemia di coronavirus ha bloccato l’iniziativa. Ora l’intenzione del direttore tecnico federale è quella di pescare nell’enorme serbatoio del Talent Team, affidato a Marko Klok e Avital Selinger e attualmente formato da quasi 50 giocatrici, di cui 21 si stanno allenando in questi giorni insieme alla nazionale maggiore. Una “palestra” che potrebbe rivelarsi utile fin da subito, dal momento che giocatrici chiave come Sloetjes e Plak hanno deciso di prendersi una pausa sabbatica.
    (fonte: de Volkskrant) LEGGI TUTTO

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    Arrivano i nostri: gli sponsor e un socio salvano il Besiktas femminile

    Di Redazione
    La stagione del Besiktas è salva: stando alle notizie che arrivano da Istanbul e riportano alla dirigenza della gloriosa sportiva bianconera un nuovo socio e un paio di sponsor sarebbero arrivati a colmare il debito maturato lo scorso anno garantendo la fideiussione per l’iscrizione al prossimo campionato appunto la stagione, insomma virgola e al sicuro.
    Non solo: il Besiktas ha anche messo a punto alcuni importanti colpi di mercato a cominciare dall’arrivo di Seda Aslanyurek (nella foto) schiacciatrice lo scorso anno in forza al PTT e, in passato, grande protagonista con il Fenerbahce con il quale ha vinto un Mondiale per club, una Champions League, una Coppa CEV, tre campionati una coppa e una supercoppa turca.
    In due giorni la dirigenza ha già fatto la squadra, che è stata affidata a Suphi Doganci. Dal Beylikduzu è arrivata l’opposto Seray Altay. Una squadra molto giovane che si è garantita anche il talento di Sude Pehlivan, diciottenne in forza alla nazionale allieve, e che ha blindato con un contratto di tre anni la centrale Bengisu Ayun, sedici anni ancora da compiere.
    Per completare la squadra mancano ancora le alzatrici: con Valeria Caracuta ancora sul mercato un altro nome possibile è quello dell’olandese Femke Stoltenborg, lo scorso anno in Romania con l’Alba Blaj ma senza contratto e bruciata all’LKS Commercecon dall’arrivo di Britt Bongaerts.
    (Fonte: Voleybolunplus) LEGGI TUTTO

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    Lang Ping conferma: “Rimango fino alle Olimpiadi e poi vado in pensione”

    Di Redazione
    Non ha cambiato idea e la pandemia, che ha posticipato l’evento olimpico è riuscito solo a posticipare di un anno la decisione di Jenny Lang Ping di lasciare definitivamente l’attività agonistica. La leggendaria giocatrice e non meno leggendaria allenatrice, ammirata a Novara ai tempi dell’Asystel ma legatissima soprattutto alla crescita esponenziale della Cina femminile, ha confermato a CCTV la sua decisione di lasciare l’attività di allenatrice dopo le Olimpiadidi Tokyo del prossimo anno.
    “Ho dato la mia disponibilità fino alle Olimpiadi ma poi mi ritirerò – dice Lang Ping – voglio dedicare più tempo alla mia famiglia, voglio viaggiare e visitare il mondo senza dovere essere obbligata dalle agende di allenamenti e impegni agonistici”.
    Lang Ping aveva già dichiarato a gennaio che sarebbe stato il suo ultimo anno di attività, poi con la pandemia e il rinvio delle Olimpiadi ha accettato di estendere il suo impegno alla fine dei giochi. Si tratta di una decisione irrevocabile e inderogabile: “È un ritiro – dice molto chiaramente – non ho intenzione di dedicarmi ad attività di club o altro. Di tanto in tanto potrei partecipare a qualche camp, ma solo per piacere personale e per l’affetto che mi lega a chi li organizza”.
    Quasi certamente Lang Ping si trasferirà negli Stati Uniti dove vive sua figlia Lydia Bai, 28 anni, che dopo una laurea a pieni voti a Stanford non sembra voler seguire le orme della madre. Lydia è laureata in economia manageriale, vive a San Francisco ed è una grande appassionata di cinema. Questa estate sarà una delle protagoniste di un film diretto da Peter Chen sulla vittoria della Cina alle Olimpiadi del 1984 con Lang Ping protagonista. Lydia reciterà proprio nei panni di sua madre e avrà al suo fianco come protagonista la grande Gong Li.
    Lang Ping è stata al timone della nazionale cinese con due diversi mandati e complessivamente per dieci anni vincendo l’oro a Rio de Janeiro: è la prima atleta di pallavolo che ha conquistato un oro sia come giocatrice che come tecnico oltre a due Coppe del Mondo FIVB (2015 e 2019).
    (Fonte: CCTV) LEGGI TUTTO