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    Ungheria: storica prima volta per il Penzügyor

    Di Redazione Nella sua breve storia aveva vinto solo due Coppe d’Ungheria (compresa quella di questa stagione), arrivando per due volte alla finale scudetto: ora il Penzügyor può festeggiare il suo primo titolo nazionale, grazie alla decisiva vittoria per 1-3 (28-26, 24-26, 19-25, 25-27) in Gara 4 sul campo del Fino Kaposvar, l’altra grande del volley ungherese. Il Penzügyor aveva vinto per 3-0 i primi due incontri della serie, che poi il Fino era riuscito a riaprire aggiudicandosi per 3-1 Gara 3 in trasferta. Nell’ultima, tiratissima sfida la squadra di Zoltan Jokay ha avuto tre occasioni per chiudere già il primo set, mentre non ne ha concesse agli avversari nelle volate finali del secondo e del quarto. L’opposto Zoltan Kovacs è stato ancora una volta il migliore in campo con i suoi 25 punti; decisive anche le prestazioni dei brasiliani Reffatti e Pedrao. (fonte: Hunvolley.hu) LEGGI TUTTO

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    Si chiude la partnership tra Barueri e San Paolo. Zé Roberto cerca sponsor

    Di Redazione È ufficialmente terminata la partnership tra la squadra brasiliana del Barueri e la società calcistica del San Paolo FC, una collaborazione che negli ultimi tempi aveva creato soprattutto problemi alla formazione del CT verdeoro Zé Roberto. Il San Paolo, infatti, era in ritardo di diversi mesi nei pagamenti e l’allenatore, che è anche il fondatore e il principale finanziatore della squadra, era stato costretto a tirare fuori di tasca propria i fondi necessari per il sostentamento del club. In base all’accordo di chiusura, secondo Web Volei, il San Paolo avrebbe accettato di versare a rate gli arretrati. La sopravvivenza del Barueri (già chiuso una prima volta nel 2014, prima del salvataggio operato proprio da Zé Roberto) al momento non è a rischio, ma il CT della seleçao ha ammesso in recenti interviste di essere arrivato al limite delle sue capacità economiche e di essere alla ricerca di nuovi sponsor per poter proseguire nel progetto. (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO

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    Lo scudetto di François Salvagni: “Una vittoria che ripaga tanti sacrifici”

    Di Eugenio Peralta La Ligue A femminile francese è ormai da anni approdo d’elezione per gli allenatori italiani: Micelli, Schiavo, Orefice, fino allo scorso anno Marchesi. E poi François Salvagni, che la Francia ce l’ha nel nome e pochi giorni fa l’ha “conquistata” vincendo, con l’ASPTT Mulhouse, il primo scudetto della sua carriera e il secondo nella storia della società. Un successo ottenuto con due giornate d’anticipo, nell’unico campionato europeo che non prevedeva i play off, e sulla scorta di una stagione magica con 18 vittorie consecutive. Rendimento inaspettato per le stesse alsaziane, come racconta Salvagni ai nostri microfoni: “Non ce lo aspettavamo assolutamente, anche perché abbiamo iniziato molto male la stagione, giocando non bene a pallavolo e perdendo la Coppa del 2019-2020 (recuperata in settembre, n.d.r.). È stato un anno da costruire in corsa, e la cosa positiva è stata che siamo riusciti a vincere diverse partite anche quando giocavamo male: merito del gruppo, perché abbiamo 12-13 ottime giocatrici e ogni volta qualcuna ci metteva del suo. Ma fino a Natale ancora non riuscivamo a esprimere il nostro potenziale e in classifica eravamo tutti in gruppo“. E poi cos’è cambiato? “Be’, dopo tanti sacrifici e tanto lavoro la squadra ha cominciato a giocare molto bene. Secondo me le due ‘bolle’ di Champions League che abbiamo disputato ci hanno aiutato ad alzare molto il livello. In campionato abbiamo cambiato decisamente marcia e mostrato una qualità di gioco diversa. Nelle ultime 5 partite si è sentita un po’ la pressione: è stato molto importante vincere con il Voléro di Micelli per capire che potevamo farcela. Poi a Béziers poteva finire in qualsiasi modo, ma aggiudicarsi lo scontro diretto è stato il modo migliore per chiudere“. La pandemia di coronavirus ha messo a dura prova tutta la pallavolo mondiale, ma soprattutto quella francese. Come l’avete vissuta? “Abbiamo avuto la fortuna di poter continuare a giocare, ma per il resto è stata dura. Abbiamo perso il nostro team manager a dicembre, io personalmente ho vissuto la scomparsa di mia madre, e sono riuscito a vedere i miei figli solo una volta. Abbiamo fatto trasferte in un paese deserto, mangiando ognuno nella propria camera d’albergo e senza poterci concedere nulla nemmeno a casa, visto che l’Alsazia è stata la regione più colpita dalla prima ondata. Mi rendo conto che c’è chi ha sofferto molto o ha dovuto chiudere la propria attività, ma anche per noi è stato difficile. Anche per questo le ragazze hanno canalizzato tutte le loro energie per conquistare qualcosa di importante che ripagasse i tanti sacrifici“. Che campionato è quello francese? “Sorrido quando mi dicono che è un campionato di basso livello. Credo invece che il livello tecnico si sia alzato tantissimo: ci sono grandi allenatori, molti italiani, si gioca una bella pallavolo. L’ultimo campionato è stato di ottima qualità e lo dimostrano anche le prestazioni nostre e del Béziers in Europa. Certo non siamo ai livelli dell’Italia, ma nessuno lo è, neppure la Turchia… però dalla Francia sono partite tante giocatrici che poi si sono messe in mostra nei campionati internazionali, da Haak a Herbots“. A proposito, in Ligue A ci sono giocatrici in rampa di lancio per il campionato italiano? “Ce ne sono eccome, anzi diverse le vedrete già l’anno prossimo. Una di queste è la nostra schiacciatrice Hélena Cazaute, e per me il fatto che abbia conquistato un ingaggio in Serie A è un orgoglio e una medaglia personale, perché era stata lei a chiedermi di aiutarla a raggiungere questo obiettivo. Si parla molto anche di Ivana Vanjak, ma lei resterà con noi ancora un altro anno, proprio perché ha l’obiettivo di crescere ulteriormente per poi presentarsi in Italia da protagonista“. La Francia è l’unico paese europeo in cui i pallavolisti sono lavoratori professionisti, un tema di cui si parla molto anche in Italia. Cosa ne pensa? “In questa situazione ci ha aiutato tantissimo. Lo scorso anno, quando è stata sospesa l’attività, abbiamo ricevuto la cassa integrazione all’85% dallo Stato, oltre ai contributi pensionistici e a tutte le agevolazioni del caso. Voglio però essere ben chiaro: se si vuole il professionismo bisogna che tutte le componenti, dai giocatori ai procuratori, siano disposte a mettersi le mani in tasca. Perché la riforma, se ci sarà, comporterà un costo economico e probabilmente anche tecnico: le giocatrici guadagneranno qualcosa in meno e qualcuna sceglierà di andare altrove. Ma io mi auguro che accada, perché avere più solidità è l’unico modo per crescere“. LEGGI TUTTO

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    Brasile: il CT della nazionale Renan Dal Zotto positivo al Covid-19

    Di Redazione

    La pandemia di coronavirus continua ad avere riflessi importanti anche sulla pallavolo in Brasile: l’ultimo caso in ordine di tempo è quello del CT della nazionale maschile Renan Dal Zotto, risultato positivo al Covid-19 ieri dopo che aveva accusato lievi sintomi già da giovedì 8 aprile ed era sato posto in isolamento.

    La situazione ha destato particolare preoccupazione perché Renan aveva appena iniziato a lavorare con il primo gruppo di giocatori convocati nel centro federale di Saquarema, lo stesso in cui si stanno svolgendo anche la fase finale della Superliga maschile e gli allenamenti della nazionale femminile. La CBV (la Confederazione brasiliana) ha riferito che tutti i membri delle squadre e i rispettivi staff sono stati nuovamente sottoposti a test e sono risultati negativi.

    (fonte: Cbv.com.br) LEGGI TUTTO

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    Serbia: lo ZOK Ub vince il primo titolo della sua storia

    Di Redazione Festa grande in Serbia per lo ZOK Ub, che ha vinto il primo titolo nazionale della sua storia sconfiggendo in finale il TENT Obrenovac per 3-2 (25-15, 25-21, 19-25, 18-25, 15-11). Le due squadre, entrambe avversarie di Monza nell’ultima CEV Cup, hanno dato vita a una battaglia di quasi due ore: il TENT ha provato a rimontare lo svantaggio iniziale limitando gli errori e alzando il ritmo in ricezione e difesa, ma nel tie break l’Ub si è subito portato avanti (5-10, 10-5) legittimando ampiamente la vittoria. Eroina della serata l’opposta Jelena Vulin con 28 punti, ma importantissimo per la squadra campione anche l’apporto delle due centrali Sofija Medic (15 punti) e Aleksandra Gligoric (14 con 3 muri). Nel TENT 19 punti per Sara Caric, subentrata a Mitrovic già dal primo set, e 16 per il capitano Jelena Lazic. Per lo ZOK Ub si tratta del secondo titolo stagionale, dopo la conquista della Supercoppa, e del terzo in assoluto: lo scorso anno aveva infatti alzato la Coppa di Serbia. (fonte: Ossrb.org) LEGGI TUTTO

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    Polonia: il Chemik Police riapre la serie con una rimonta da sogno

    Di Redazione Emozioni a mille nella finale scudetto della Tauron Liga polacca: dopo aver perso Gara 1, e sotto di due set anche in Gara 2, il Chemik Police finalmente si ritrova e mette a segno una spettacolare rimonta, imponendosi per 3-2 sul Developres SkyRes Rzeszow (21-25, 21-25, 25-22, 25-16, 15-13). Un’inversione di tendenza che porta la serie alla “bella”, nonostante l’ultimo disperato tentativo delle ospiti che nel tie break riescono a risalire dal 13-8 al 14-13 prima di arrendersi. Decisiva per l’andamento della partita, ancora una volta, è la panchina: Akbas sostituisce già dal secondo set Medrzyk con Martyna Lukasik, che poi sarà fondamentale con 16 punti e il 50% in attacco, e dal terzo anche Grajber e Baijens con Strantzali e Kakolewska (quest’ultima per la verità lontanissima dai suoi standard). La miglior realizzatrice è sempre Jovana Brakocevic con 26 punti, e anche Sinead Jack le dà una bella mano con 16 palloni messi a terra, di cui 4 muri. Il Developres recupera Kiera Van Ryk (20 punti) ma non trova la stessa efficienza di Gara 1 dalle bande Blagojevic, Fidon e Lazic; bene invece le centrali, soprattutto Zuzanna Efimienko con il 70% in attacco e 4 muri. Sabato 17 aprile si giocherà la decisiva Gara 3, di nuovo sul campo di Rzeszow. Intanto l’E.Leclerc Radomka Radom è in vantaggio per 2-0 nella serie per il terzo posto, dopo essersi imposto per 2-3 (25-23, 25-20, 20-25, 23-25, 9-15) sul campo del LKS Commercecon Lodz. (fonte: Tauronliga.pl) LEGGI TUTTO

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    Turchia: VakifBank a segno anche in Gara 2, il titolo è a un passo

    Di Redazione

    Il VakifBank Istanbul è a un passo dal suo terzo titolo consecutivo nella Sultanlar Ligi: dopo la vittoria per 3-2 in Gara 1, la squadra giallonera si è imposta anche nella seconda sfida con il Fenerbahce Opet Istanbul, questa volta per 3-0 (25-23, 25-19, 25-21). L’incontro è stato però pesantemente condizionato dalla pandemia di coronavirus, con ben 5 giocatrici gialloblu assenti per positività al Covid-19 (Mihajlovic, Toksoy, Kurt, Cetin e Sengun) e due positivi anche nello staff del Vakif, tra cui il tecnico Giovanni Guidetti, marito di Toksoy.

    Il Fenerbahce è comunque riuscito a schierare una formazione titolare plausibile, ma la totale assenza di cambi ha certamente pregiudicato la prestazione della squadra di Terzic soprattutto in attacco, dove Melissa Vargas (17 punti con il 42%) e Kelsey Robinson (13 con il 55%) si sono dovute sobbarcare tutto il lavoro, viste le difficoltà di Bianka Busa (16% di efficacia). C’è stata comunque partita fino al 22-22 nel primo set e al 19-19 nel secondo, poi il Vakif ha preso decisamente il volo, trascinato da Isabelle Haak (23 punti, 59%) e Michelle Bartsch, oltre che da ben 12 muri di squadra contro 4.

    Venerdì 16 aprile, salvo nuovi contagi, il Vakif avrà l’occasione di chiudere subito i conti in Gara 3. Domani è invece in programma Gara 2 della finale per il terzo posto: il THY, che ha vinto per 3-1 la prima sfida con l’Eczacibasi, può aggiudicarsi la medaglia di bronzo.

    (fonte: Tvf.org.tr) LEGGI TUTTO

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    Serbia: Vojvodina Novi Sad campione per la quinta volta consecutiva

    Di Redazione Soffre fino all’ultimo il Vojvodina NS Seme, ma alla fine resta sul trono: la squadra di Novi Sad si è aggiudicata il titolo di campione di Serbia per il quinto anno consecutivo, battendo per 3-2 (22-25, 25-19, 21-25, 25-17, 16-14) il Partizan Belgrado in Gara 4 della finale scudetto. La formazione biancorossa aveva vinto per 3-0 le due partite in casa, ma a Belgrado si era arresa per 1-3 in Gara 2; la vittoria decisiva è arrivata ancora nella capitale. Il Vojvodina raggiunge così la Stella Rossa a quota 6 scudetti dal lancio della Superliga serba (2006) e conquista anche il diciottesimo titolo nazionale della sua storia, considerando anche i campionati dell’ex Yugoslavia. L’ultima sfida con il Partizan è stata una vera e propria battaglia: la squadra campione in carica si è fatta rimontare dal 10-6 all’11-11 nel tie break e si è vista annullare anche un match point, prima di chiudere ai vantaggi grazie a un errore avversario. Tra i migliori in campo i due centrali Nemanja Masulovic (11 su 13 in attacco e 4 muri) e Stevan Simic (10 punti con 5 muri vincenti); decisiva anche la mossa dell’allenatore Boskan che ha sostituito Filip Kovacevic con Lazar Bajandzic, subito protagonista con 7 punti in due set e il 64% in ricezione. Al Partizan non è bastata la grande prestazione del bomber Milan Pepic, autore di 29 punti con il 51% in attacco e 4 muri. (fonte: Ossrb.org) LEGGI TUTTO