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    Bulgaria: primo titolo per l’Hebar Pazardzhik, settima sinfonia del Maritza Plovdiv

    Di Redazione Una storica prima volta nel campionato maschile della Bulgaria: dopo aver perso le ultime due finali scudetto, l’Hebar Pazardzhik ribalta il risultato e si aggiudica il suo primo titolo nazionale, sconfiggendo proprio i rivali del Neftochimik Burgas. Il successo è arrivato già in Gara 3 della finale, grazie alla vittoria per 1-3 in trasferta (25-21, 18-25, 20-25, 14-25), dopo che l’Hebar aveva vinto i primi due incontri davanti al pubblico amico, per 3-0 e 3-1. Top scorer della gara decisiva (22 punti) e grande protagonista della serie il canadese Bradley Gunter. Per la squadra di Alexander Popov il titolo vale anche la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Niente di nuovo invece nel campionato femminile: a trionfare, per la settima volta consecutiva, è ancora il Maritza Plovdiv, che supera con un doppio 3-0 il Kazanlak (25-12, 25-16, 25-14 nella seconda sfida). La squadra bulgara è protagonista della più lunga serie di vittorie nei campionati europei: ben 117 successi di fila, un record che arriva quasi a doppiare quello di Conegliano! (fonte: Sportal.bg) LEGGI TUTTO

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    Turchia: il Fenerbahce pareggia i conti nella serie per il titolo

    Di Redazione Torna in equilibrio la serie decisiva per il titolo della Efeler Ligi turca: in Gara 2 della finale scudetto il Fenerbahce HDI Sigorta supera con un netto 3-0 (25-22, 25-21, 25-16) lo Ziraat Bankasi Ankara, ribaltando la sconfitta per 3-1 subita pochi giorni prima. Nei primi due set la squadra gialloblu piazza il break decisivo sul 21-21, mentre il terzo è dominato dall’inizio alla fine. Ora si torna ad Ankara per Gara 3, in programma domenica 18 aprile, mentre Gara 4 si giocherà mercoledì 21 a Istanbul e l’eventuale “bella” ancora nella capitale lunedì 26. A fare la differenza in favore del Fenerbahce è decisamente la battuta, con ben 12 ace di squadra: 5 di Salvador Hidalgo, top scorer della partita con 12 punti, e 4 di Nicholas Hoag. Ne fa le spese in casa Ziraat Martin Atanasov, fermo al 30% in attacco e sostituito nel terzo set, ma anche Ter Maat non è nella sua miglior serata; si salva solo Marteen Van Garderen con 10 punti e il 50%. (fonte: Tvf.org.tr) LEGGI TUTTO

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    Berlin Recycling Volleys campione di Germania: Friedrichshafen piegato in tre gare

    Di Redazione Il Berlin Recycling Volleys è campione di Germania per la quinta volta consecutiva: dopo una regular season in chiaroscuro e una semifinale play off molto difficoltosa contro il Duren, la squadra della capitale ha invece dominato la finale per il titolo, battendo in soli tre incontri il VfB Friedrichshafen. Come Gara 2, anche Gara 3 in trasferta si è conclusa con il punteggio di 0-3 (21-25, 18-25, 21-25) in favore dei berlinesi, che assottigliano così il divario con i rivali in termini di trofei vinti: 11 contro 13 del Friedrichshafen. I padroni di casa si presentano alla sfida decisiva in totale emergenza, senza Juhkami e Aylsworth, con Vincic solo in panchina e Mote schierato come libero. Il Friedrichshafen resta in partita solo fino al 17-15 del primo set, quando il BR Volleys infila un terrificante parziale di 0-9 sul servizio di Patch, che fa subito capire in che direzione è indirizzato il match. Gli ospiti dominano il secondo set, mentre il terzo è in equilibrio fino al 20-19, poi ci pensa ancora l’americano a fare la differenza dai nove metri (20-22). 4 gli ace di Patch, che chiude con 16 punti, il 59% in attacco e 2 muri; benissimo anche Eder Carbonera (6 su 7 in attacco) e Samuele Tuia. Per il Friedrichshafen esce dal campo a testa alta Linus Weber, autore di 18 punti anche in Gara 3. “Sono felicissimo di essere campione con questa squadra – commenta Anton Brehme – dopo una stagione incredibilmente difficile. Abbiamo combattuto nella prima partita e poi siamo stati brillanti nelle altre due. Ora è il momento di festeggiare“. E Cody Kessel aggiunge: “Gioco in Germania da 5 anni, finalmente ce l’ho fatta. Sono convinto che avremmo vinto il titolo anche lo scorso anno, dunque la felicità è doppia. Possiamo essere orgogliosi di noi stessi; ci sarebbe piaciuto festeggiare con i nostri tifosi, ma spero che oggi siamo stati in grado di farli felici“. (fonte: Berlin Recycling Volleys) LEGGI TUTTO

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    Ivan Zaytsev e il suo saluto al Kemerovo: “Siete stati una famiglia”

    Di Redazione Dopo una sola stagione al Kuzbass Kemerovo, capace di eliminare in semifinale lo Zenit Kazan, lo zar Ivan Zaytsev saluta ufficialmente il club russo attraverso i suoi canali social. L’opposto azzurro, che da tempo si mormora possa tornare in Italia nella prossima stagione, come lui stesso aveva dichiarato in un’intervista, ha voluto ringraziare la società, i compagni di squadra e i tifosi con un bel post che di seguito vi riportiamo: “Ho aspettato qualche giorno per calmarmi dalla felicità profonda di tornare dalla mia famiglia, tornare nel mio paese e nella mia città. Ora sono davvero pronto per spiegarvi cosa hanno significato per me questi 9 mesi a Kemerovo. Ho trovato una società fantastica, nuovi e vecchi compagni di squadra che hanno lottato su ogni palla, in ogni allenamento senza risparmiarsi mai, una città che nonostante il freddo intenso è riuscita a scaldarmi soprattutto grazie alla passione dei tanti tifosi, uno staff medico eccellente ed uno tecnico di livello straordinario. È difficile trovare parole più appropriate che possano davvero spigare quello che mi sento di dirvi… Quindi grazie Kuzbass! Siete stati una famiglia e non lo scorderò mai. Vi voglio bene come un fratello! Ivan” LEGGI TUTTO

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    Turchia: il Fenerbahce si ritira, VakifBank campione a tavolino

    Di Redazione Si chiude nel modo più amaro la Sultanlar Ligi, il massimo campionato turco femminile: il Fenerbahce Opet Istanbul è stato costretto a ritirarsi dalla finale scudetto a causa del focolaio di coronavirus sviluppatosi nel gruppo squadra, con 8 giocatrici e 4 membri dello staff positivi al Covid-19. Di conseguenza il VakifBank Istanbul si laurea campione senza giocare: è il terzo scudetto consecutivo per la squadra di Guidetti, dopo che il titolo 2020 non era stato assegnato, e l’undicesimo nella storia del club (solo l’Eczacibasi ha vinto di più). Il Vakif era in vantaggio per 2-0 nella serie decisiva, ma solo la prima gara (chiusa sul 3-2) si era disputata con le squadre al completo: già in Gara 2 il Fenerbahce aveva dovuto fare a meno di 5 giocatrici e si era arreso in tre set. Il Vakif, che peraltro aveva dominato la stagione regolare e i play off perdendo soltanto una partita, aveva a sua volta registrato due casi di positività nello staff. La Federazione turca ha sottolineato nel suo comunicato che la decisione di cancellare la serie scudetto era l’unica strada percorribile, dal momento che la data ultima per la conclusione del campionato era fissata al 25 aprile. La decisione è stata tuttavia aspramente contestata dai tifosi del Fenerbahce, che via social hanno diffuso l’interpretazione dell’acronimo TVF come “Turkish Vakifbank Federation“. Il Vakif, dal canto suo, ha pubblicato sulla propria pagina ufficiale una foto delle avversarie accompagnata da un post di auguri: “Ci congratuliamo con il Fenerbahce per le sfide di questa stagione e ci auguriamo di tornare a vivere la competizione ai massimi livelli in giorni ricchi di salute. Auguriamo una pronta guarigione ai nostri preziosi avversari“. (fonte: Tvf.org.tr) LEGGI TUTTO

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    L’addio di Butko allo Zenit Kazan: “L’atmosfera era pesante, a volte ci odiavamo”

    Di Redazione Si è congedato tra le lacrime Alexander Butko: le Final Six del campionato russo, in cui lo Zenit Kazan si è dovuto accontentare del quinto posto, sono state l’ultimo torneo disputato dal 35enne palleggiatore con la maglia della squadra di cui è stato una bandiera nelle ultime sei stagioni. In una lunga intervista a BO Sport, Butko ha raccontato quella che è stata senza dubbio l’annata peggiore della formazione di Alekno (anche lui al passo d’addio) e confermato di fatto quella che sarà la sua prossima destinazione, il Kuzbass Kemerovo. “Non mi vergogno di aver pianto – ha detto il palleggiatore della nazionale – sapevo che la mia storia allo Zenit sarebbe finita e avrei voluto andarmene con un risultato diverso. Se avessimo perso 0-3 con tutti avrei avuto un’altra reazione, ma quest’anno in tutte le partite decisive siamo rimasti indietro di 1-2 punti, e questo fa male“. La crisi dello Zenit, tuttavia, è stata evidente: “Non siamo stati un gruppo – confessa Butko – e questa è anche colpa mia come capitano. È stata la stagione più difficile della mia carriera, e anche con tanta esperienza sulle spalle è stato difficile superare alcuni momenti. Il peggio è stato tra dicembre e gennaio, quando abbiamo perso 7 partite di fila. L’atmosfera nella squadra era pesante, anzi opprimente. La tensione si tagliava con un coltello. Abbiamo sperimentato tutta la gamma di sentimenti, a volte ci odiavamo e volevamo solo tornare a casa. Non ci eravamo mai trovati in una situazione del genere, non capivamo cosa stesse succedendo e c’era un’enorme pressione dall’esterno“. Il caso Ngapeth, con l’improvvisa partenza per la Francia da ritiro di Berlino, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e per la prima volta Butko lo racconta: “È un conflitto nato dal nulla, Earvin è stato accusato di essere sovrappeso e si è infuriato. Noi lo abbiamo difeso, avevamo bisogno di lui. Certo, era dalla parte del torto perché è un professionista e doveva soddisfare le richieste della società, ma nel complesso è stato tutto un malinteso: Earvin era uno dei migliori a inizio stagione, avevamo una buona intesa. La gente guarda solo i punti messi a segno, ma non ho visto giocatori migliori di lui in difesa e in ricezione nel nostro campionato. Quando poi è rientrato, ormai il meccanismo si era rotto e le scuse non sono bastate: l’atmosfera era pesante e ogni sconfitta aggravava la situazione“. Il palleggiatore difende Bartosz Bednorz, uno dei giocatori finiti sul banco degli imputati: “Vari fattori lo hanno influenzato negativamente, penso che il caso di Earvin e il non riuscire a incontrare la sua famiglia lo abbiano un po’ scioccato. Certo, ci si aspettava di più da lui, ma quando aveva bisogno di aiuto ognuno ha pensato solo a se stesso. C’è grande pressione a Kazan, tutti vengono paragonati a Leon e psicologicamente è difficile. Sono sicuro che il prossimo anno andrà molto meglio“. Sul livello del campionato russo, Butko ammette: “È calato, siamo in ritardo tecnicamente rispetto al campionato italiano, anche se in termini di forza fisica siamo migliorati. La cosa positiva è che si è messo in luce un nuovo gruppo di giocatori, e in alcuni ruoli il CT Sammelvuo avrà le sue belle difficoltà a scegliere. Tuttavia molti di loro possono ancora crescere, e magari potrebbe essere utile un’esperienza proprio in Italia, se ne hanno la possibilità“. Chiusura sul futuro: “Non ho ancora firmato con il Kuzbass, ma c’è un accordo verbale. Dobbiamo ancora discutere alcuni dettagli. Mi sono piaciuti gli obiettivi ambiziosi della squadra, sono pronto a lavorare sodo per conquistare medaglie e coppe“. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Francia: Cannes e Pays d’Aix ko, Istres in semifinale di Coppa

    Di Redazione Settimana dedicata a recuperi e anticipi nella Ligue A femminile francese, che ha già dato i suoi verdetti principali con lo scudetto vinto dall’ASPTT Mulhouse e la retrocessione del Mougins. Il Pays d’Aix Venelles è sceso in campo per due volte in due giorni, confermando il suo rendimento altalenante: alla vittoria per 1-3 proprio sul campo del Mougins è seguita la sconfitta per 3-1 a Saint-Raphael. Sorprendente anche il ko del Racing Club de Cannes, che si arrende per 3-2 (21-25, 25-23, 25-20, 23-25, 15-8) sul campo del Paris Saint-Cloud, lasciando così via libera al Voléro Le Cannet per il quarto posto. Per la squadra della capitale un successo con un retrogusto amaro, visto che il giorno prima le “Mariannes” si erano arrese per 0-3 (16-25, 22-25, 24-26) nei quarti di finale di Coppa di Francia contro l’Istres, arrivato in fondo alla competizione contro ogni pronostico. Più che esplicito l’allenatore André Sa, che ha dichiarato a La Provence: “C’era tanta voglia di dimostrare che non siamo una squadra di m…“! La final four si disputerà sabato 24 e domenica 25 aprile: le provenzali affronteranno l’altra sorpresa Mougins, mentre dall’altra parte del tabellone si ripeterà la sfida per il titolo tra Béziers e Mulhouse. (fonte: Lnv.fr) LEGGI TUTTO

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    Corea: il Woori Card perde Ferreira e i KAL Jumbos volano a Gara 5

    Di Redazione Risorgono dalle proprie ceneri i KAL Jumbos nella finale scudetto della V-League maschile coreana: messa con le spalle al muro dalla sconfitta di ieri in Gara 3 contro il Woori Card, la squadra di Roberto Santilli risponde per le rime con una prestazione maiuscola, andando a imporsi a Seul per 0-3 (23-25, 19-25, 19-25) in una partita condizionata dall’assenza del portoghese Alexandre Ferreira. E adesso il pallino torna nelle mani dei Jumbos, che sabato 17 aprile (alle 7 del mattino italiane) ospiteranno a Incheon la decisiva Gara 5. La defezione di Ferreira, chiave della partita, ha un retroscena misterioso: l’opposto, schierato soltanto per alcuni scambi del primo set, ha accusato nella notte problemi gastrointestinali e dolore addominale, senza però avvertire lo staff e i compagni di squadra. “Mi hanno detto che non ha nemmeno dormito – denuncia l’allenatore Shin Yong-Chul a The Spike – ma io non ne sapevo nulla, se mi avesse avvertito lo avrei portato subito dal medico. Quando qualcosa va storto bisogna dirlo subito, non si possono nascondere le cose a questi livelli. Domani sapremo se sarà in grado di giocare in Gara 5“. Il risultato è stato un drammatico calo dell’efficienza del Woori e un netto predominio dei Jumbos in tutti i fondamentali, dall’attacco (56% contro 43%) al muro (10 punti a 3), passando dalla ricezione (44% a 37%). In una gara in cui anche l’altro straniero, Yosvany Hernandez, è stato poco cercato (11 punti su 20 attacchi), a far volare alto i Jumbos ci hanno pensato Im Dong-Hyeok e Jung Ji-Seok, entrambi autori di 18 punti, mentre dall’altra parte Na Gyeong-Bok ha provato a caricarsi sulle spalle il peso dell’attacco tornando al suo ruolo di opposto (16 punti con il 48% per lui), ma non è stato adeguatamente assistito dai compagni. (fonte: The Spike) LEGGI TUTTO