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    Germania: dopo 6 anni Felix Koslowski lascia la panchina della nazionale

    Di Redazione Si conclude dopo sei anni l’avventura di Felix Koslowski sulla panchina della nazionale femminile della Germania: la notizia, già nell’aria da qualche giorno, è stata annunciata ufficialmente ieri dalla Federazione tedesca. Il matrimonio tra Koslowski e la DVV era iniziato in realtà già nel 2006, quando il tecnico divenne assistente di Giovanni Guidetti, con cui raggiunse la finale degli Europei nel 2011 e nel 2013; dal 2015 la “promozione” a primo allenatore, posizione in cui ha raccolto due qualificazioni ai quarti degli Europei (2017 e 2019) e la partecipazione ai Mondiali 2018, pur non riuscendo mai a qualificarsi alle Olimpiadi. “Gli ultimi 15 anni sono stati molto belli – commenta Koslowski – ma anche intensi. A causa della doppia funzione in nazionale e nel club (l’SSC Palmberg Schwerin, n.d.r.), è stato un lavoro molto pesante negli anni, soprattutto per la mia famiglia, per la quale vorrei avere più tempo nella prossima estate. Credo che la squadra, che si trova all’undicesimo posto nel ranking mondiale, sia attualmente in un’ottima posizione per qualificarsi alle Olimpiadi 2024: è il grande obiettivo delle giocatrici e della Federazione ed è sempre stato il mio grande sogno. Sono convinto, però, che la nomina di un nuovo allenatore avrà un impulso positivo sulla qualificazione“. Il sostituto di Koslowski (che continuerà ad allenare a Schwerin) verrà nominato nelle prossime settimane. La Federazione ha comunicato che è in corso anche la discussione sull’eventuale rinnovo di Andrea Giani, CT della nazionale maschile, il cui contratto è in scadenza. (fonte: DVV) LEGGI TUTTO

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    Polonia: Lavarini, Santarelli e Chiappini in lizza per guidare la nazionale

    Di Redazione Si riduce a quattro (dai 24 iniziali) la “rosa” degli allenatori candidati per la panchina della nazionale femminile della Polonia, e tra questi ben tre sono italiani: Stefano Lavarini, Daniele Santarelli (entrambi grandi protagonisti del nostro campionato, al timone di Novara e Conegliano), e Alessandro Chiappini, attualmente alla guida del DPD Legionovia. Il quarto è il francese Stephane Antiga, che in Polonia ha già allenato la nazionale maschile. Al momento, inoltre, Lavarini e Santarelli sembrano avvantaggiati sui contendenti, dal momento che la Federazione ha ribadito la regola che vieta il doppio incarico con una squadra polacca di club: sia Chiappini sia Antiga, che guida il Developres SkyRes Rzeszow, sarebbero dunque chiamati a fare una scelta. Questo, del resto, è il motivo che ha portato al divorzio dal precedente CT Jacek Nawrocki, passato ad allenare il Chemik Police. A rivelare lo stato dell’arte sulla nomina del CT femminile è stata – in un’intervista a TVP Sport – Aleksandra Jagielo, presidente della commissione competente: la scelta dei 4 candidati, ha spiegato, è stata espressa da 8 persone. Jagielo non si è espressa sui tempi della decisione definitiva: “La data delle prossime riunioni non è ancora stata fissata. Contatteremo personalmente ciascuno degli allenatori in futuro. Se possibile, sarebbe meglio incontrarsi di persona, ma i ritmi dei campionati sono folli…“. L’obiettivo, comunque, è riuscire a nominare il nuovo CT entro la fine dell’anno, per poter iniziare al più presto la preparazione dei Mondiali 2022. (fonte: TVP Sport) LEGGI TUTTO

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    La Russia sceglierà i nuovi CT delle nazionali il 14 dicembre

    Di Redazione C’è attesa in Russia per la nomina dei nuovi CT chiamati a guidare le nazionali verso l’obiettivo delle Olimpiadi di Parigi 2024. Il segretario generale della Federazione, Alexander Yaremenko, ha comunicato che la decisione sarà presa il prossimo 14 dicembre nel corso dell’assemblea federale. Alla fine del 2021 scadono sia il contratto di Tuomas Sammelvuo, che ha portato la nazionale maschile alla medaglia d’argento di Tokyo, sia quello dell’italiano Sergio Busato, alla guida della nazionale femminile dal 2019. Recentemente, nel corso di un programma televisivo, Ekaterina Gamova (ex stella della pallavolo mondiale e oggi membro del Comitato Olimpico russo) ha scherzosamente, ma non troppo, “offerto” la panchina della nazionale femminile a Vladimir Alekno. L’ex CT della nazionale maschile, che ha annunciato la sospensione della sua carriera di allenatore, si è tirato indietro: “Preferirei di no… Penso che lavorare con le donne richieda caratteristiche diverse, sarebbe difficile con il mio carattere!“. (fonte: RIA Novosti, BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Dinamo Krasnodar in crisi: la Federazione russa monitora la situazione

    Di Redazione La Dinamo Krasnodar, squadra del massimo campionato femminile russo, sta attraversando un periodo di grave crisi economica. Secondo quanto riportato dall’agenzia RIA Novosti, le giocatrici sono in arretrato degli stipendi di diversi mesi e anche le atlete che si sono trasferite ad altre squadre (come Zaitseva alla Lokomotiv, Lazareva e Lazarenko alla Dinamo Kazan, Khaletskaya alla Dinamo Mosca) hanno importanti crediti nei confronti della società. La Federazione russa ha confermato la notizia con le parole del segretario generale Alexander Yaremenko, che ha dichiarato: “Siamo consapevoli della situazione della Dinamo. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per risolvere il problema“. La squadra di Krasnodar attualmente è quinta in Superleague con 5 vittorie all’attivo su 8 partite. (fonte: RIA Novosti) LEGGI TUTTO

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    Canada, Ben Josephson è il nuovo allenatore della nazionale maschile

    Di Redazione Sarà Ben Josephson la nuova guida della nazionale maschile canadese a partire dal prossimo 1° aprile. Josephson ha guidato la Trinity Western University verso cinque titoli nazionali: vincendo nel 2011, 2012, 2016, 2017 e 2019, e si è qualificato per il torneo del campionato U SPORTS ben 11 volte.  Il nuovo coach della nazionale ha anche guidato gli Spartans a cinque campionati del Canada Ovest, vincendo nel 2012, 2016, 2017, 2018 e 2020. Quest’anno, infine, la sua squadra TWU ha rappresentato il Canada alla Coppa Pan America maschile NORCECA vincendo una medaglia d’argento. Josephson prende il posto del canadese Glenn Hoag, che ha allenato la squadra fino a Tokyo 2020: “Vorrei ringraziare Volleyball Canada per avermi affidato l’enorme responsabilità di guidare la nazionale maschile. Vorrei anche ringraziare la Trinity Western University per avermi dato il mio primo lavoro di allenatore e avermi permesso di perseguire questo sogno di guidare il Team Canada” ha affermato Josephson. (Fonte: Volleyball Canada) LEGGI TUTTO

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    Giulia Carraro: “In Francia posso mettere in pratica quello che ho imparato”

    Di Alessandro Garotta Pasta, pizza, caffè: potrebbero essere queste le prime tre cose che vengono in mente se si chiede dell’Italia all’estero. D’altronde si sa, nel Belpaese il cibo è una cosa seria. Eppure, in giro per l’Europa, negli ultimi anni abbiamo esportato anche un’altra merce. Un prodotto in cui dimostriamo di saperci fare come pochi: la pallavolo. Non solo allenatori ma anche giocatrici, come Giulia Carraro del Volero Le Cannet – che ha parlato ai nostri microfoni dei motivi che l’hanno portata a scegliere di nuovo l’estero (dopo la stagione 2014-2015 all’SC Potsdam) e del suo avvio di stagione. Indirizzata dal sapiente lavoro di coach Lorenzo Micelli, la 27enne veneta si è subito messa in luce come una delle migliori palleggiatrici della Ligue A, soprattutto grazie a una buona lucidità in fase di impostazione e alla capacità di spaziare il proprio gioco chiamando in causa tutte le attaccanti. Purtroppo, il suo percorso è stato interrotto la scorsa settimana da un infortunio, le cui conseguenze sono ancora da accertare (l’intervista è stata realizzata in precedenza). Giulia, com’è nata l’occasione di andare in Francia al Volero Le Cannet e cosa l’ha spinta ad accettare questa sfida? “Questa opportunità è nata quando ho detto al mio procuratore che ero alla ricerca di una squadra in cui giocare da titolare. Non ci siamo soffermati solo sull’Italia, ma abbiamo guardato anche all’estero. È arrivata una buona proposta dal Volero, club che punta a vincere il campionato francese e gioca in CEV Cup: alla fine, ho deciso di accettarla e mettermi alla prova“. Cosa si è portata dietro, a livello individuale e sportivo, dalle sue ultime stagioni in Italia? “Negli ultimi anni ho potuto aggiungere tanta esperienza al mio bagaglio di giocatrice. Credo di essere cresciuta, perché in tutte le squadre italiane il livello degli allenamenti è sempre molto alto. Ora posso finalmente mettere in pratica tutto quello che ho imparato“. Foto Christian Besson/Volero Le Cannet Un bilancio dei suoi primi mesi in Francia? “Il bilancio è più che positivo. Per adesso siamo prime in classifica con una sola sconfitta in 11 giornate di campionato. Inoltre, la scorsa settimana abbiamo staccato il pass per gli ottavi di CEV Cup, superando il Minchanka Minsk“. Al di fuori del campo, come procede? “Mi trovo molto bene e sono contenta di come mi sono ambientata. Essendo vicina al mare, spesso nel tempo libero ne ho approfittato per andare in spiaggia, anche perché fino a qualche giorno fa qui c’erano 18 gradi. Quindi cosa potrei desiderare di più? (ride, n.d.r.)”. Quest’anno in Ligue A ci sono ben cinque giocatrici italiane. Come si spiega questo “esodo” verso la Francia? “Suppongo che anche le altre giocatrici (una è la compagna di squadra Francesca Parlangeli, n.d.r.) non abbiano trovato la giusta opportunità per giocare e dimostrare il proprio valore in Italia. Perciò, come me, hanno optato per una soluzione all’estero“. Foto Christian Besson/Volero Le Cannet Qual è il livello della pallavolo francese? “Il livello delle squadre francesi può essere paragonabile a quello delle squadre di medio-bassa classifica in Serie A1, o dell’alta Serie A2 italiana“. Nella sua testa questo tipo di esperienza è solo una parentesi oppure no? “Vediamo… Per adesso sono felice in Francia e la stagione sta andando molto bene. Ma non nego che ho scelto di andare all’estero per trovare spazio e fare esperienza, con l’obiettivo di tornare in Italia un giorno“. Cosa le manca di più dell’Italia? E del nostro campionato? “Sarò un po’ banale, ma ciò che mi manca maggiormente dell’Italia è il cibo; soprattutto la possibilità di andare in un ristorante e trovare anche un semplice piatto di pasta al pomodoro fatto bene. Mi manca anche il clima del campionato italiano, dove ogni partita è un evento e ti senti veramente una star“. C’è qualcosa che possiamo imparare dai campionati esteri? “Secondo me, dovremmo imparare qualcosa in termini di professionalità. Non sto dicendo che le società italiane non siano serie, ma spesso ci sono problemi, per esempio riguardo alla puntualità degli stipendi. Invece, qui non ho nulla di cui preoccuparmi da questo punto di vista perché so già che ogni mese, nel giorno prestabilito, mi viene regolarmente retribuito lo stipendio“. Qual è il suo sogno nel cassetto per il prosieguo della carriera? “Uno dei miei sogni è quello di poter giocare da titolare in una squadra di Serie A1 italiana“. LEGGI TUTTO

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    Giochi Panamericani Under 23: medaglia d’oro al Brasile nel torneo maschile

    Di Redazione

    Trionfo del Brasile nella prima edizione del torneo di pallavolo maschile dei Giochi Panamericani Under 23, la manifestazione multisport in corso a Cali (Colombia). I giovani verdeoro, sotto la guida del CT della nazionale maggiore Renan Del Zotto, hanno vinto tutte le partite della competizione, superando in finale per 3-0 (25-17, 25-21, 25-20) il Messico, l’unica squadra che era riuscita a strapparle due set nell’ultimo match del girone eliminatorio. Entrambe le nazionali si sono garantite così il pass per i Giochi Panamericani “seniores” di Santiago 2023.

    Il titolo di MVP della manifestazione è andato al giovane Adriano, 19 anni, top scorer della finale con 14 punti; con lui, premiati anche il coetaneo Orlando come miglior palleggiatore e Pietro come miglior muratore (15 i block vincenti della seleçao nella gara decisiva). “È stato molto importante – ha detto Renan – essere accanto a questi ragazzi in questo momento di transizione. Si sono assunti le loro responsabilità, si sono impegnati in allenamento e sono cresciuti molto durante il torneo. È stato un piacere vederli sul podio, questa squadra darà molto alla pallavolo brasiliana“.

    La medaglia di bronzo è andata all’Argentina, che nella finale per il terzo posto ha avuto la meglio per 3-1 (23-25, 25-22, 25-21, 25-17) sui padroni di casa della Colombia; per l’occasione il capitano Mauro Zelayeta ha fatto registrare la miglior prestazione del torneo a livello realizzativo, con 34 punti a tabellino. Oggi prende il via anche la competizione femminile, con 8 nazionali ai nastri di partenza.

    (fonte: CBV, CSV) LEGGI TUTTO

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    Micah Christenson: “De Cecco, Giannelli e Bruno i migliori registi al mondo”

    Di Redazione Il palleggiatore dello Zenit Kazan e degli USA, Micah Christenson, ha rilasciato una lunga intervista al portale BO Sport nella quale ha parlato della sua nuova esperienza in Russia, dell’estate in nazionale e di molti altri temi. Interessante, in particolare, il giudizio dell’ex regista di Civitanova e Modena sui migliori palleggiatori al mondo: “Per me i primi tre sono De Cecco, Giannelli e Bruno, ma è anche vero che ci sono molti ottimi giocatori nel mio ruolo. Mi piacciono molto Toniutti e Marouf, ma avete visto Brizard alle Olimpiadi? Anche Konstantin Abaev (giovane palleggiatore della Lokomotiv, n.d.r.) è molto bravo“. Inevitabile un riferimento alla fallimentare partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo: “Non direi che è stata la peggiore esperienza della mia carriera – dice Christenson –, perché abbiamo giocato bene. Ma sicuramente è stato uno dei peggiori risultati dal punto di vista della classifica finale. È mancato qualcosa, si è sentita l’assenza di Aaron Russell, anche se Defalco ha fatto bene. Abbiamo perso nel finale con Brasile e Russia, e a risultati invertiti saremmo andati noi ai quarti. Bene, per noi dovrà essere una lezione per migliorare. Spero che avremo ancora la possibilità di competere per l’oro a Parigi 2024. Questo è ciò a cui dobbiamo mirare ora: andare avanti e non guardare al passato, che non può più essere modificato“. Il palleggiatore hawaiano ha rivelato che già nel 2014, quando frequentava ancora il college, era stato vicino a passare allo Zenit: “Ero a colazione al caffè dell’università quando ho ricevuto la chiamata di Matt Anderson. Gli ho detto: fratello, se me l’avessi detto tre giorni fa, sarei venuto! Ma ormai avevo preso una decisione ed ero determinato a completare i miei studi. D’altra parte, non credo che allora sarei stato già pronto per una squadra così forte“. Tra le curiosità dell’intervista c’è il rapporto di Christenson con le statistiche: “Non è facile valutare il rendimento di un palleggiatore dai dati, ma in genere guardo la percentuale di efficacia dell’attacco e quella dopo ricezione perfetta e positiva. Vorrei che questa cifra fosse intorno al 70% quando la ricezione è perfetta. Certo, capita che l’attaccante sbagli o prenda un muro, ma da parte mia devo fare di tutto perché sia messo nelle condizioni migliori per attaccare“. Infine, una riflessione sulle qualità più importanti per un palleggiatore: “Non è male essere alti, anche se questa non è la cosa principale, e essere abbastanza veloci, ma la chiave è la testa. Il tuo cervello deve trovare rapidamente i punti deboli nella difesa del tuo avversario e allo stesso tempo valutare correttamente i punti di forza della tua squadra e degli attaccanti. Questo richiede molta concentrazione, ma è quello che mi piace del ruolo“. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO