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    Turchia: il Kuzeyboru dona all’Ucraina gli incassi della partita con l’Eczacibasi

    Di Redazione La Turchia è tra i paesi in prima linea nella condanna della guerra all’Ucraina e anche le squadre di volley del paese si schierano. Tra gli esempi più eclatanti c’è quello del Kuzeyboru: la squadra di Aksaray ha deciso di donare l’intero incasso della partita casalinga con l’Eczacibasi (attualmente in corso), più un contributo di 150mila lire turche (circa 9600 euro) con l’obiettivo di “curare le ferite del popolo ucraino costretto all’occupazione e supportarlo“. Il comunicato del club aggiunge: “Diciamo no alla guerra e invitiamo tutti a supportare l’innocente popolo ucraino“. (fonte: Instagram Kuzeyboru Spor Kulubu) LEGGI TUTTO

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    Anche Slovenia e Francia dicono no ai Mondiali in Russia

    Di Redazione Un’altra nazione europea si schiera contro la FIVB sulla possibilità di lasciare alla Russia l’organizzazione dei Campionati Mondiali maschili 2022, nonostante la guerra in Ucraina: in un comunicato ufficiale, la Federazione della Slovenia ha comunicato che non invierà la sua nazionale ai Mondiali se la sede della manifestazione sarà confermata. Al momento la Federazione internazionale ha revocato le tappe della VNL previste in Russia, ma non ha ancora preso una decisione definitiva sui Mondiali. Prima della Slovenia anche la Francia si era esposta per bocca del presidente federale Eric Tanguy: “La sicurezza dei nostri concittadini è la priorità e faremo di tutto per garantirla nelle competizioni nazionali e internazionali. In questo contesto, la Francia non parteciperà ai Mondiali se la loro organizzazione sarà confermata in Russia“. La Polonia era andata ancora oltre, dichiarando che le proprie squadre nazionali e di club non sarebbero scese in campo contro avversarie russe. Anche in vista dei Mondiali femminili, che si svolgeranno in Polonia e Olanda, iniziano a registrarsi nette prese di posizione sulla partecipazione della Russia: il comune di Harderwijk, che avrebbe dovuto ospitare la nazionale russa, martedì si riunirà per decidere se ritirare la sua adesione. (fonte: OZS, FFvolley, De Stentor) LEGGI TUTTO

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    Arriva la decisione della FIVB: non si disputeranno in Russia le tappe della VNL

    Di Redazione Dopo l’intervento della Cev, che a seguito della grave situazione in Ucraina, ha stabilito che tutte le squadre russe e ucraine giocheranno in campo neutro le rispettive partite casalinghe fino al termine della stagione, arriva finalmente un primo passo da parte della FIVB, che già nelle ultime ore aveva deciso di posticipare il sorteggio per la prima fase del Campionato mondiale di pallavolo femminile 2022. In risposta al peggioramento della situazione, la Federazione Internazionale ha informato la Federazione Russa di Pallavolo che i due turni della prossima Volleyball Nations League, in programma nei mesi di giugno e luglio sono trasferiti con effetto immediato. Le nuove città ospitanti verranno annunciate a breve. Si riserva invece del tempo per continuare a seguire l’evoluzione della situazione e valutare le eventuali variazioni da applicare agli altri eventi che si terranno in Russia, incluso il Campionato del Mondo Maschile, in programma a fine agosto. “La FIVB è in contatto con le parti interessate, comprese le Federazioni Nazionali, e condivide la loro grave preoccupazione per il popolo ucraino” recita la nota della FIVB. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Ivan Zaytsev contro la guerra: “Non è questa la Russia che conosco io”

    Di Redazione
    Si moltiplicano anche nel mondo della pallavolo i messaggi e gli appelli di atleti, addetti ai lavori e appassionati contro la terribile guerra che sta devastando l’Ucraina.
    Tra le prese di posizione più nette c’è quella dell’azzurro di origini russe Ivan Zaytsev, che in una “storia” Instagram ha espresso così il suo pensiero: “Quello che stanno vivendo i nostri fratelli in Ucraina è terrificante e ingiustificato. Sono addolorato, non è questa la Russia che conosco io. Ci sono tantissime persone che non vogliono questo conflitto nella terra che mi ha dato il cognome che porto. Sono con loro, che hanno il coraggio di protestare, con tutto il popolo ucraino che sta scappando e con coloro che stanno resistendo per proteggere tutto quello che hanno: la loro terra, la loro casa, la loro libertà. L’amore non conosce guerra“.

    Anche la decisione della FIVB di mantenere (almeno per ora) in Russia la sede dei Mondiali 2022 ha suscitato decine di reazioni negative, tra cui quella di uno dei volti più noti del volley mondiale, il campione olimpico Earvin Ngapeth. Il fuoriclasse francese ha condiviso la notizia su Twitter accompagnandola con l’emoticon della risata e con un lapidario “sans moi, merci” (senza di me, grazie), lasciando intravedere la possibilità di un boicottaggio della manifestazione.
    (fonte: Instagram, Twitter) LEGGI TUTTO

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    La CEV sposta in campo neutro le gare delle squadre russe

    Di Redazione Arriva finalmente l’intervento della CEV sulle competizioni europee in conseguenza della guerra in Ucraina. La Confederazione europea ha annunciato oggi una serie di misure per “proteggere la sicurezza dei partecipanti e la regolarità delle competizioni“, che comprendono l’annullamento di qualsiasi competizione di pallavolo, Beach Volley o Snow Volley prevista in Russia (e, ovviamente, in Ucraina) fino a nuove decisioni. Inoltre, per quanto riguarda le Coppe europee, la CEV ha stabilito che tutte le squadre russe e ucraine giocheranno in campo neutro le rispettive partite casalinghe fino al termine della stagione. Una decisione che riguarda direttamente le squadre italiane: saranno modificate infatti le sedi della semifinale di ritorno di CEV Cup tra Zenit Kazan e Vero Volley Monza (prevista per mercoledì 2 marzo) e dell’andata dei quarti di finale di Champions League tra Zenit San Pietroburgo e Sir Sicoma Monini Perugia (in programma mercoledì 9). La decisione della CEV segue la netta presa di posizione di diverse Federazioni nazionali, tra cui quella della Polonia, che in una lettera inviata alla stessa Confederazione continentale e alla FIVB ha chiesto sanzioni ancora più severe, come l’esclusione dei club provenienti dalla Russia: “Al momento non vediamo alcuna possibilità di competizione sportiva con squadre russe e paesi che sostengono l’aggressione del Cremlino. Motiviamo le nostre posizioni con ragioni morali e la preoccupazione per la sicurezza degli sportivi polacchi. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte all’aggressione senza precedenti a cui sta cadendo oggi l’Ucraina“. La Fipav, dal canto suo, comunica che nelle ultime ore si sono svolte diverse conversazioni telefoniche tra il presidente Giuseppe Manfredi, il segretario generale Alberto Rabiti e i vertici CEV e FIVB, nelle quali i dirigenti della Federazione hanno esposto le loro preoccupazioni per la guerra e per i suoi risvolti sull’attività internazionale. “L’obiettivo primario della Federazione Italiana Pallavolo – si legge in una nota – è che vengano adottati i necessari provvedimenti per tutelare i club e le nazionali italiane, oltre a salvaguardare la credibilità del movimento pallavolistico mondiale, da sempre schierato contro ogni tipo di guerra e a favore della pace“. (fonte: Cev.eu, PZPS) LEGGI TUTTO

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    Guerra in Ucraina, la FIVB sposta il sorteggio dei Mondiali femminili a Losanna

    Di Redazione La FIVB ha deciso di spostare il sorteggio per la prima fase del Campionato mondiale di pallavolo femminile 2022 presso la sede centrale di Losanna, posticipandolo di almeno una settimana. La decisione di spostare e riprogrammare il sorteggio da Varsavia è stata presa in sintonia con le federazioni organizzatrici della Polonia e dell’Olanda, vista l’attuale guerra in Ucraina. Il sorteggio si svolgerà a Losanna, attraverso un formato virtuale chiuso, che sarà verificato da un revisore indipendente. Tutte le nazionali partecipanti al Mondiale potranno assistere in diretta alle operazioni di sorteggio. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ucraina, l’angoscia di Olga Trach: “Non posso dormire, la mia famiglia è in pericolo”

    Di Redazione La sconvolgente guerra in Ucraina sta avendo riflessi diretti anche sulle vite dei protagonisti della pallavolo. È il caso della centrale Olga Trach, centrale classe 1988 con un lungo curriculum internazionale, che dal 2020 gioca in Francia con il Pays d’Aix Venelles (insieme all’italiana Laura Partenio e agli ordini del tecnico Alessandro Orefice). L’intera famiglia di Trach – genitori, nonni e zii – vive ancora in Ucraina a Dnipro e anche il marito era volato nel Donbass per fare visita ai familiari pochi giorni prima dello scoppio del conflitto; la giocatrice sta vivendo giorni di grande apprensione, come ha raccontato in un’intervista a La Provence. “Mi sono risvegliata la notte dell’attacco alle 5.30 – dice la centrale – senza sapere perché. Poi ho preso in mano il telefono e ho visto la terribile notizia. Ho chiamato mia madre e mi ha detto che era tutto vero, che tutti erano stati svegliati dalle esplosioni. Per me è stato uno choc; ho parlato con mio marito e dietro di lui sentivo le bombe esplodere senza interruzione. Ora nessun posto è sicuro nel paese, i russi sono dappertutto. Tutti cercano di scappare, ma non ci sono treni né aerei, e tutte le strade sono bloccate“. “Sono molto stressata e angosciata – confessa Trach – non riesco a dormire e a mangiare. È orribile pensare che la mia famiglia è in pericolo e che non posso nemmeno contattarli a causa dei bombardamenti“. Le idee della giocatrice sulla guerra sono chiarissime: “Sappiamo tutti che Putin non è normale, ma non potevamo pensare che arrivasse alla guerra. Tutti gli ucraini vorrebbero poter restare a casa loro, in un paese indipendente, e nessuno di quelli con cui ho parlato vuole questo conflitto. Non so cosa potrebbe succedere ora, ma conoscendo Putin, ci si può aspettare il peggio“. Le ultime parole, però, sono di speranza: “A tutti quelli che sono in Ucraina dico che siamo forti e vinceremo. La verità è dalla nostra parte e la verità vince sempre“. In Ucraina, nella capitale Kiev, vive una leggenda del volley mondiale come Elizaveta Tishchenko, 4 volte campionessa d’Europa e due volte argento olimpico con la Russia (ha giocato anche in Italia a Rubiera). L’ex atleta sta tenendo aggiornati i suoi follower tramite Instagram: “Sto cercando di restare calma e forte e ho passato la notte nel mio letto, anche se molti abitanti di Kiev hanno preferito cercare riparo nei rifugi. Nel 1990-91, in Croazia, ho vissuto la guerra: durante i raid dell’esercito yugoslavo a Zagabria mi rifugiavo nei bunker. Era orribile, e quello che sta accadendo oggi mi riporta a quei ricordi“. (fonte: La Provence, Instagram) LEGGI TUTTO

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    Fipav, il presidente Manfredi: “Mondiali in Russia? Spero che non si facciano”

    Di Redazione Il presidente della Federazione Italiana Pallavolo si schiera contro la determinazione della FIVB di disputare regolarmente i Campionati Mondiali maschili 2022 in Russia, nonostante la guerra in corso in Ucraina. “Io spero che non si facciano, se perdura questa situazione – ha detto Giuseppe Manfredi all’agenzia AdnKronos – è una questione di buon senso“. “Ieri – ha spiegato il presidente della Fipav – ho sentito la CEV per capire gli umori e cosa si può fare, e sono stato al Coni: vediamo se si riesce a fare un intervento deciso, anche con il Governo, per evitare di andare lì. La preoccupazione è tanta, ma il vero problema è che queste benedette sanzioni non vengono fuori. I nostri tempi non sono quelli della politica, lo sport vive ad horas e agosto è dietro l’angolo. Stiamo premendo perché si faccia qualcosa quanto prima: fermo restando che lo sport non si ferma, faremo i Mondiali da qualche altra parte” (l’Italia, secondo i rumors, potrebbe essere candidata alla sostituzione insieme alla Polonia). Nel frattempo il CIO, che ieri aveva severamente condannato la violazione della “tregua olimpica” da parte di Russia e Bielorussia, oggi ha chiesto a tutte le Federazioni sportive internazionali di spostare o cancellare gli eventi previsti nei due paesi. Tra le altre indicazioni del Comitato Olimpico c’è anche quella di non esporre la bandiera e non eseguire gli inni di Russia e Bielorussia in nessuna competizione internazionale. (fonte: Sportface.it, IOC) LEGGI TUTTO