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    F1, Toto Wolff: “Con questo budget cap stipendi a rischio”

    ROMA – La Formula 1 si spacca sul budget cap. Il limite ai fondi delle scuderie sta creando non poche polemiche all’interno del Circus. In un’intervista ad “Autosport”, il viennese ha infatti affermato: “Non vogliamo generare più profitto, vogliamo che i dipendenti possano ricevere gli stipendi concordati. Non si tratta di volere improvvisamente più soldi, ma le condizioni sono cambiate. Alcune squadre più piccole pensano che stiamo cercando di ottenere un vantaggio nei loro confronti, ma non è così. I nostri costi sono aumentati da 2,5 a 6,5 milioni di sterline, così come i costi di trasporto, da 2 a 6 milioni”.
    L’ultimatum di Wolff
    I piccoli team sono però contrari a questa deroga sul budget cap. Il team principal della Haas, Gunther Steiner, non vede di buon occhio questa concessione, ma l’austriaco potrebbe addirittura decidere di tagliare un team satellite per alleggerire i bilanci. McLaren, Williams e Aston Martin sono quindi sotto pressione e le parole di Wolff suonano come un aut-aut: “Fornire power unit non è più interessante come prima. Piuttosto vorrei due motori in meno in griglia e concentrarmi sullo svilutto. Anche i ricambi prodotti da noi hanno un costo: l’ideale sarebbe avere solo due team client”. LEGGI TUTTO

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    F1, Toto Wolff e il budget cap: “Non possiamo pagare gli stipendi”

    ROMA – Toto Wolff interviene sulla questione budget cap in Formula 1. Il tetto ai finanziamenti sta causando difficoltà ad alcuni team del Circus. In un’intervista ad “Autosport”, il viennese ha infatti affermato: “Non vogliamo generare più profitto, vogliamo che i dipendenti possano ricevere gli stipendi concordati. Non si tratta di volere improvvisamente più soldi, ma le condizioni sono cambiate. Alcune squadre più piccole pensano che stiamo cercando di ottenere un vantaggio nei loro confronti, ma non è così. I nostri costi sono aumentati da 2,5 a 6,5 milioni di sterline, così come i costi di trasporto, da 2 a 6 milioni”.
    Le mosse di Wolff
    I piccoli team sono però contrari a questa deroga sul budget cap. Il team principal della Haas, Gunther Steiner, non vede di buon occhio questa concessione, ma l’austriaco potrebbe addirittura decidere di tagliare un team satellite per alleggerire i bilanci. Al momento le power unit Mercedes sono installate su McLaren, Williams e Aston Martin e Wolff a tal proposito ha aggiunto: “Fornire i motori non è più coinvolgente come prima. Preferirei favorire lo sviluppo con due power unit in meno. Tagliare un client team significa produrre anche molti meno ricambi: gestirne solo due sarebbe l’ideale”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “A Baku prego per una vettura diversa”

    ROMA – La Mercedes contava su Monte Carlo per raccogliere la sua prima vittoria in Formula 1. Anche Lewis Hamilton sperava di essere protagonista sul Gp di Monaco, ma è arrivato un anonimo ottavo posto. Tutta colpa della W13 secondo il britannico della Mercedes, le cui parole sono riportate da “motorsport.com”: “Prego che a Baku la W13 non sia la stessa di Monaco, la gara più brutta per noi finora. A Monaco i denti e la mascella si sono mossi per tutto il tempo. Ho finito di tremare solo ora”, ha detto Hamilton che è ancora alle prese con un porpoising molto intenso.
    Contro i giornalisti
    Diversi organi di stampa hanno poi attribuito a Hamilton delle frasi contro la FIA, pronunciate – si presume – dopo il Gran Premio di Monaco. Il sette volte iridato però sui social rispedisce queste illazioni ai mittenti: “È stampa spazzatura. Credo che la Federazione abbia svolto un gran lavoro domenica. Avremmo potuto iniziare la gara all’orario prestabilito (15:00, ndr), ma poi sarebbe stata interrotta. Alla fine tutto si è svolto in sicurezza e questa è la cosa più importante. Vi chiedo per piacere di non utilizzare la mia persona per i vostri articoli negativi”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Prego per una W13 diversa a Baku”

    ROMA – La Mercedes forse sperava in qualcosa di più nel Gran Premio di Monaco. Anche Lewis Hamilton guardava al Gp cittadino più iconico al mondo con fiducia, ma la bandiera a scacchi lo ha visto transitare al traguardo solo in ottava posizione. Tutta colpa della W13 secondo il britannico della Mercedes, le cui parole sono riportate da “motorsport.com”: “Prego che a Baku la W13 non sia la stessa di Monaco, la gara più brutta per noi finora. A Monaco i denti e la mascella si sono mossi per tutto il tempo. Ho finito di tremare solo ora”, ha detto Hamilton che è ancora alle prese con un porpoising molto intenso all’inizio di questa Formula 1.
    Sulla stampa
    Diversi organi di stampa hanno poi attribuito a Hamilton delle frasi contro la FIA, pronunciate – si presume – dopo il Gran Premio di Monaco. Il sette volte iridato però sui social rispedisce queste illazioni ai mittenti: “È stampa spazzatura. Credo che la Federazione abbia svolto un gran lavoro domenica. Avremmo potuto iniziare la gara all’orario prestabilito (15:00, ndr), ma poi sarebbe stata interrotta. Così abbiamo corso in sicurezza che è la cosa più importante. Non usate per favore la mia persona per fare una narrazione negativa”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “La ruota ricomincerà a girare per Hamilton”

    ROMA – Finora Lewis Hamilton non ha avuto molta fortuna un questa Formula 1. Il britannico sette volte iridato ha raccolto un solo podio in Bahrain, ma per Toto Wolff, team principal della Mercedes, questo periodo negativo sta per volgere al termine: “Se penso ai brutti periodi che Hamilton ha avuto, credo che ora la ruota girerà a suo favore. A Monaco poteva chiudere la finestra del pit stop di Norris o addirittura lottare con Russell perché quello era il suo ritmo”, ha infatti detto ai canali ufficiali del Circus il viennese. La W13 vista nell’ultimo settore di Barcellona si pensava però che potesse battere un colpo importante a Monte Carlo, ma così non è stato.
    Mercedes indietro
    Ora Toto Wolff sembra aver acquisito ancor più consapevolezza dei limiti della vettura e aggiunge: “Penso che siamo la terza squadra. Non siamo secondi e non siamo quarti. Abbiamo due piloti estremamente forti, ma è frustrante per tutti noi avere un gap dai cinque agli otto decimi. E questo è chiaramente per tutti noi Mercedes inaccettabile”. Per la casa di Brackley ora si tratta di tornare al lavoro per organizzare il Gran Premio dell’Azerbaigian, ottava tappa di questo mondiale che vede Hamilton lontano dai piani nobili della classifica piloti. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff su Hamilton: “Finora sfortunato, ma la ruota girerà”

    ROMA – “Se penso ai brutti periodi che Hamilton ha avuto, credo che ora la ruota girerà a suo favore. A Monaco poteva chiudere la finestra del pit stop di Norris o addirittura lottare con Russell perché quello era il suo ritmo”. Queste le parole di Toto Wolff su Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo e ora in difficoltà nella Formula 1 2022, consegnate ai canali ufficiali del Circus. La W13 vista nell’ultimo settore di Barcellona sembrava, per alcuni, che potesse dire la sua anche a Monaco, ma così non è stato.
    Gap con Red Bull e Ferrari
    Ora Toto Wolff sembra aver acquisito ancor più consapevolezza dei limiti della vettura e aggiunge: “Penso che siamo la terza squadra. Non siamo secondi e non siamo quarti. Abbiamo due piloti estremamente forti, ma è frustrante per tutti noi avere un gap dai cinque agli otto decimi. E questo è chiaramente per tutti noi Mercedes inaccettabile”. Ora la Mercedes si prepara al Gran Premio dell’Azerbaigian, provando a sfruttare la pausa per perfezionare la vettura e regalare a Hamilton il secondo podio stagionale dopo quello – abbastanza casuale – del Bahrain. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Alonso ha influenzato la gara di Hamilton, il circuito di Monaco va ripensato”

    ROMA – Toto Wolff è intervenuto nella discussione sul circuito di Monte Carlo dopo il Gran Premio di Monaco, valevole per la settima tappa del Mondiale 2022 Formula 1. Nel weekend appena passato, infatti, è stato evidente come diverse vetture siano state rallentate dalla quasi impossibilità a effettuare sorpassi. “Penso che dovremo fare valutazioni sulla pista di Monaco – le sue parole riportate da “Motorsport.com” -. Se una vettura più rallentare di quasi cinque secondi e bloccare tutti è un peccato anche per lo spettacolo e la gara stessa. Quindi forse possiamo considerare il disegno del tracciato e pensare se possiamo intervenire. In questo modo non ci troveremo di fronte a una processione, a un gioco di strategia o a una gara di qualificazione”. 
    Le parole di Wolff
    Wolff ha poi parlato ulteriormente di Fernando Alonso, accusato dal team principal Mercedes di aver rallentato pesantemente Lewis Hamilton in gara: “Credo che Fernando abbia assolutamente influenzato la gara di Lewis. Avrebbe potuto lottare con Lando Norris e anche con George Russell, perché il suo ritmo era buono per lottare con loro. Ma cinque secondi più lenti di chi ti precede, in questo caso Fernando, andava come una Formula 2. Dobbiamo guardare a questo aspetto, qui c’è da fare spettacolo. Monaco è un luogo fantastico ed è sempre fantastico essere qui, ma dobbiamo forse considerare il disegno della pista. Non possiamo più andare avanti con vetture più lente di 5 secondi che sono impossibili da superare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Ocon: “Ho ragione io, ma a Monaco non ho preso punti. È frustrante”

    ROMA – “Sono arrabbiato, perché tutti me lo hanno detto: l’incidente reale è stato diverso da quello riportato dagli steward”. Così Esteban Ocon alla bandiera a scacchi del Gran Premio di Monaco, che ha visto il francese venire a contatto con la Mercedes di Lewis Hamilton. Per questo motivo, la Direzione di gara della Formula 1 gli ha imposto 5 secondi di penalità, escludendolo così dalla zona punti. Il 25enne di Evreux è infatti finito dodicesimo nell’ordine di arrivo finale a Monaco.
    Le parole di Ocon
    “Guardando le immagini – continua poi Ocon – anche gli steward hanno affermato che fino all’anno scorso un contatto come questo sarebbe stato catalogato come incidente di gara. Quest’anno, invece, non lo è”. “A quanto pare – afferma il francese – siamo tutti d’accordo sul fatto che, per la GPDA (Grand Prix Drivers Association), quando un’ala anteriore è in prossimità di uno pneumatico, ci debba essere sempre spazio. Ma non ricordo quando sia stato concordato. Non calcolando questo in gara abbiamo dato il massimo. Il contatto è stato però penalizzato e questo è un po’ deludente”. LEGGI TUTTO