consigliato per te

  • in

    Paulo Coelho accusa Piquet: “L'autista del peggior presidente nella storia del Brasile”

    ROMA – Per la vicenda Piquet contro Hamilton scende in campo anche Paulo Coelho, scrittore e poeta brasiliano. Il ritratto che l’autore di fama mondiale dà dell’ex pilota di Formula 1 è impietoso. Scrive infatti sui social: “Caro Lewis Hamilton, Piquet è al momento l’autista del peggior presidente della storia del Brasile. Le sue frasi razziste dimostrano il disperato bisogno di tornare sotto i riflettori. Mi scuso a nome del popolo brasiliano, che ti rispetta e ti ama”. Altro messaggio di solidarietà per Lewis Hamilton, vittima di frasi razziste pronunciate da Nelson Piquet, brasiliano e vincitore di tre mondiali negli anni Ottanta.
    Piquet e Bolsonaro
    Lo scrittore di fama mondiale ricorda a Hamilton che il Brasile gli è amico. Non molto tempo fa, infatti, il parlamento di Brasilia ha conferito la cittadinanza onoraria al pilota Mercedes, da sempre ammiratore di Ayrton Senna. Ciononostante, il commento di Piquet è sintomo di quanto ci sia ancora tanta strada da fare per correggere atteggiamenti retrogradi. Per quanto riguarda poi la questione del Piquet autista, Coelho fa riferimento a quanto accaduto il 7 settembre scorso, Festa dell’Indipendenza in Brasile, quando Piquet ha guidato la Rolls Royce presidenziale con Jair Bolsonaro a bordo. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Piquet chiarisce: “Termine colloquiale in brasiliano, traduzioni errate”

    ROMA – Le scuse sono arrivate. L’ufficio stampa di Nelson Piquet pubblica un comunicato stampa nel quale si legge: “Vorrei fare chiarezza sugli articoli che stanno circolando sui media circa un commento da me fatto in un’intervista dell’anno scorso. Ciò che ho detto è stato irragionevole e non ho scusanti, ma vorrei chiarire che il termine che ho utilizzato è sempre stato ampiamente utilizzato in maniera colloquiale nel portoghese-brasiliano come sinonimo per ragazzo o persona e non è mai stato mia intenzione offenderlo”. Parole che si sono rese necessarie dopo le polemiche legate alla parola offensiva utilizzata dal tre volte iritato nei confronti di Lewis Hamilton a novembre 2021.
    La difesa di Piquet
    Insomma, il dilemma è sempre lo stesso: è offensiva la parola in sé oppure l’uso che se ne fa? Prosegue l’ex pilota brasiliano: “Non utilizzerei mai la parola che alcune traduzioni riportano. Condanno fortemente qualsiasi sospetto che io abbia utilizzato quel termine con l’intenzione di denigrare un pilota a causa del colore della sua pelle. Chiedo scusa con tutto il cuore a chiunque che si sia sentito offeso, incluso Lewis, che è un incredibile pilota. La traduzione che sta circolando sui media non è affatto corretta. Non c’è posto nella Formula 1 o nella società per la discriminazione e sono lieto di riuscire a chiarire il mio pensiero con il massimo rispetto”, dice Piquet, sperando di aver convinto l’opinione pubblica. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, arrivano le scuse di Piquet: “Traduzione sbagliata, non volevo offendere”

    ROMA – “Vorrei fare chiarezza sugli articoli che stanno circolando sui media circa un commento da me fatto in un’intervista dell’anno scorso. Ciò che ho detto è stato irragionevole e non ho scusanti, ma vorrei chiarire che il termine che ho utilizzato è sempre stato ampiamente utilizzato in maniera colloquiale nel portoghese-brasiliano come sinonimo per ragazzo o persona e non è mai stato mia intenzione offenderlo”. Sono queste le scuse che Nelson Piquet porge a Lewis Hamilton dopo le polemiche montate nelle scorse ore per la parola offensiva usata dal brasiliano per riferirsi al pilota Mercedes.
    Le parole di Piquet
    Insomma, il dilemma è sempre lo stesso: è offensiva la parola in sé oppure l’uso che se ne fa? Prosegue l’ex pilota brasiliano: “Non utilizzerei mai la parola che alcune traduzioni riportano. Condanno fortemente qualsiasi sospetto che io abbia utilizzato quel termine con l’intenzione di denigrare un pilota a causa del colore della sua pelle. Chiedo scusa con tutto il cuore a chiunque che si sia sentito offeso, incluso Lewis, che è un incredibile pilota. La traduzione che sta circolando sui media non è affatto corretta. Non c’è posto nella Formula 1 o nella società per la discriminazione e sono lieto di riuscire a chiarire il mio pensiero con il massimo rispetto”, conclude Piquet. LEGGI TUTTO

  • in

    Caso Piquet, scende in campo Paulo Coelho: “Mi scuso in nome del Brasile”

    ROMA – “Caro Lewis Hamilton, Piquet è al momento l’autista del peggior presidente della storia del Brasile. Le sue frasi razziste dimostrano il suo disperato bisogno di tornare sotto i riflettori. Mi scuso a nome del popolo brasiliano, che ti rispetta e ti ama”. Non usa mezzi termini lo scrittore e poeta brasiliano Paulo Coelho per rivolgersi a Lewis Hamilton, vittima di frasi razziste pronunciate da Nelson Piquet, brasiliano ed ex pilota di Formula 1, che ha vinto tre mondiali negli anni Ottanta.
    Le scuse di Coelho
    Lo scrittore di fama mondiale ricorda a Hamilton che il Brasile gli è amico. Non molto tempo fa, infatti, il parlamento di Brasilia ha conferito la cittadinanza onoraria al pilota Mercedes, da sempre ammiratore di Ayrton Senna. Ciononostante, il commento di Piquet è sintomo di quanto ci sia ancora tanta strada da fare per correggere atteggiamenti retrogradi. Per approfondire la questione, Coelho accusa Piquet di essere autista di Jair Bolsonaro, presidente del Brasile dal 2019, in quanto l’ex pilota ha guidato la Rolls Royce presidenziale in occasione del 7 settembre scorso, Festa dell’Indipendenza brasiliana. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Hamilton sul razzismo: “Cambiare mentalità retrograde”

    ROMA – Lewis Hamilton scende in campo sui social per commentare l’episodio odierno che lo riguarda da vicino. Nelson Piquet, a novembre, ha parlato in un’intervista del sette volte campione del mondo, rivolgendosi a lui con un insulto razzista. “Vamos focar em mudar a mentalidade”. Il pilota Mercedes lo scrive in brasiliano, lingua madre di Piquet, affinché il messaggio arrivi forte e chiaro: “Concentriamoci sul cambiamento della mentalità”. L’indignazione sui social intanto continua a montare e anche la Formula 1 si è schierata con il britannico.
    L’appello di Hamilton
    “Non è solo una questione di linguaggio: è molto di più. Queste mentalità retrograde devono cambiare e non hanno posto nel nostro sport. Per tutta la mia vita sono stato circondato da questi atteggiamenti e sono stato preso di mira. C’è stato tutto il tempo per imparare. È giunto il momento di agire”, aggiunge Lewis Hamilton, che incassa la solidarietà di tutto il paddock. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, parla Hamilton: “È giunto il momento di agire”

    Le parole di Hamilton
    “Non è solo una questione di linguaggio: è molto di più. Queste mentalità retrograde devono cambiare e non hanno posto nel nostro sport. Per tutta la mia vita sono stato circondato da questi atteggiamenti e sono stato preso di mira. C’è stato tutto il tempo per imparare. È giunto il momento di agire”, scrive ancora sui social Lewis Hamilton, da sempre impegnato in tematiche d’inclusività sociale. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, la Mercedes difende Hamilton: “Condanniamo ogni tipo di razzismo”

    ROMA – A novembre Nelson Piquet, ex pilota di Formula 1, ha concesso un’intervista a “motorsports.com” dove ha parlato di Lewis Hamilton utilizzando una parola razzista. L’episodio passa sotto silenzio fino a poche ore fa, quando è stata riportata all’attenzione del popolo del web. Giunge però adesso il comunicato della Mercedes che prende le distanze dal tre volte iridato in Formula 1: “Condanniamo nei termini più severi l’uso di qualsiasi espressione razzista o discriminatoria. Lewis è in prima linea negli sforzi che il nostro sport sta compiendo per combattere il razzismo ed è un vero campione di diversità in pista e anche fuori. Insieme condividiamo una prospettiva per un motorsport diversificato ed inclusivo e questo incidente sottolinea la fondamentale importanza di continuare a sforzarsi per un futuro migliore”.
    FIA con Hamilton
    Anche la FIA prende le difese di Hamilton con un comunicato: “La Federazione condanna fortemente ogni linguaggio e comportamento razzista, che non ha spazio nello sport e nella società. Esprimiamo la nostra solidarietà a Hamilton e sosteniamo appieno il suo impegno per un motorsport più equo, diversificato e inclusivo”. Piquet aveva usato l’epiteto razzista parlando dell’incidente di Silverstone dello scorso anno. Nello specifico ci è espresso in questi termini: “Quel piccolo n…o si è inserito con la macchina e se n’è andato perché non c’era modo di superare in quella curva. C’è stato un contatto e fortunatamente per lui, solo l’altro (Verstappen, ndr) è rimasto coinvolto”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, la Mercedes contro Piquet: “Hamilton campione di diversità”

    ROMA – I fatti risalgono a novembre scorso, ma sono venuti alla luce solo in queste ore sul web. Nelson Piquet, ex pilota brasiliano, in un’intervista a “motorsports.com”, ha parlato di Lewis Hamilton utilizzando un’espressione razzista, che è stata intercettata dai tifosi del britannico. Immediato il comunicato della Mercedes che prende le distanze dal tre volte iridato in Formula 1: “Condanniamo nei termini più severi l’uso di qualsiasi espressione razzista o discriminatoria. Lewis è in prima linea negli sforzi che il nostro sport sta compiendo per combattere il razzismo ed è un vero campione di diversità in pista e anche fuori. Insieme condividiamo una prospettiva per un motorsport diversificato ed inclusivo e questo incidente sottolinea la fondamentale importanza di continuare a sforzarsi per un futuro migliore”.
    La nota della FIA
    Anche la FIA prende le difese di Hamilton con un comunicato: “La Federazione condanna fortemente ogni linguaggio e comportamento razzista, che non ha spazio nello sport e nella società. Esprimiamo la nostra solidarietà a Hamilton e sosteniamo appieno il suo impegno per un motorsport più equo, diversificato e inclusivo”. Piquet aveva usato l’epiteto razzista parlando dell’incidente di Silverstone dello scorso anno. Nello specifico ci è espresso in questi termini: “Quel piccolo n…o si è inserito con la macchina e se n’è andato perché non c’era modo di superare in quella curva. C’è stato un contatto e fortunatamente per lui, solo l’altro (Verstappen, ndr) è rimasto coinvolto”. LEGGI TUTTO