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    F1, Mercedes: De Vries al posto di Hamilton nelle libere 1 in Francia

    ROMA – Lewis Hamilton cederà il suo sedile nella W13 a Nyck De Vries per la prima sessione di prove libere del Gran Premio di Francia, dodicesima tappa della Formula 1. Il pilota olandese, già campione del mondo in Formula 2 (2019) e in Formula E (2021), sblocca così il primo slot dei due previsti dal regolamento FIA, che prevede l’impiego di un terzo pilota in almeno due prove libere lungo i 22 Gran Premi previsti.
    Doppietta per De Vries
    Non è la prima volta che De Vries sale a bordo di una Formula 1. È infatti già successo a Barcellona quest’anno, quando l’olandese è stato chiamato alla guida delle libere 1 dalla Williams, motorizzata Mercedes. Allora, De Vries si era detto soddisfatto del risultato. Ora il 27enne di Sneek salirà su una vettura ben più competitiva e ringrazia così la scuderia di Brackley sui social: “Guiderò nelle FP1 al Paul Ricard questo weekend per la Mercedes! Grazie”. LEGGI TUTTO

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    Verso un fine settimana caldo. E le polemiche lo rendono rovente

    TORINO – La temperatura del GP di Francia, domenica sul bellissimo e affascinante circuito del Paul Ricard, salirà più per effetto delle ondate di caldo che scuotono l’Europa o per le frecciate (infuocate anche queste) che le squadre si stanno tirando l’una contro l’altra? Va premesso che niente di significativo cambierà rispetto a quanto si è visto nelle ultime gare, le auto sono le stesse. Ma si sta andando incontro, a grandi falcate, agli effetti dell’ormai più che nota Direttiva Tecnica 39. È quella che è stata emessa dalla Fia e che intende porre un freno al fenomeno del cosiddetto “porpoising”. Si vedrà con quali effetti (comunque a partire dal Belgio, a fine agosto).
    IL FONDO – Ma intanto, siccome verranno utilizzati nuovi strumenti per misurare le oscillazioni e soprattutto la rigidità del fondo sottoscocca, si scatena una battaglia sotterranea. Nel mirino, teoricamente, ci dovrebbero essere Ferrari e Red Bull, che tuttavia ostentano sicurezza. Altri puntano il dito, sostenendo che entrambe dovranno rivedere gli assetti (peggiorandoli) e perdendo parte del vantaggio che hanno. A Maranello fanno spallucce («quel che c’è scritto nella direttiva, sostanzialmente non ci tocca»), alla Red Bull attaccano addirittura la Mercedes, sostenendo che lla loro ala anteriore si piega troppo. Da ricordare che tutte le monoposto sinora sono sempre stata trovate perfettamente regolari alla verifiche tecniche.
    CANADA – Su tutto pesa l’ombra dell’affaire-Canada, quando la Mercedes aveva adottato una soluzione (pure questa anti porpoising) a poche ore da quando era stata permessa. Qualcuno sospetta una fuga di notizia da parte del “sistema federale” altri pensano a una spifferata in piena regola (e hanno anche i nomi pronti dei presunti spifferatori, che tuttavia vengono taciuti o solo sussurrati). Insomma, a parte quanto accadrà in pista, si va verso un fine settimana quantomai acceso. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Russell più serioso da quando è in Mercedes”

    ROMA – “Penso che sia un pilota molto concreto, ma le persone cambiano a causa della pressione e del nervosismo di essere in Formula 1 con una squadra più grande. Una volta lì, non vuoi mai essere visto come quello che commette errori e quindi ti comporti in modo più serio”. Così Lando Norris, pilota McLaren in Formula 1, sul suo collega in Mercedes, George Russell, quest’anno al suo primo anno con la casa di Brackley. Un giudizio, quello del britannico classe 1999 che tiene ben conto delle prestazioni del pilota sulla W13.
    Russell contro Hamilton
    Dall’ottica di Russell sembra però che finora questo atteggiamento stia ripagando. Se si esclude infatti il Gran Premio di Gran Bretagna, dove è arrivato uno zero non per sue colpe, il pilota di King’s Lynn è sempre arrivato in top 5 e questo gli ha permesso di scavare un solco in classifica piloti di 19 punti tra sé e Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo e suo compagno di scuderia. “Già era fantastico prima, ma ora Russell è anche all’altezza di competere con Hamilton, se la battono a ogni domenica”, dice infatti Norris per concludere. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Da quando è alla Mercedes, Russell è diventato più serioso”

    ROMA – Per un pilota di Formula 1, passare in un team importante come la Mercedes è sempre una sfida. Va migliorato non solo lo stile di guida, ma la pressione e la nuova collocazione impongono anche uno smussamento degli angoli del proprio carattere. È questa la tesi dietro le parole, raccolte da “Motorsport” di Lando Norris, pilota McLaren, sul suo collega in Mercedes, George Russell: “Penso che sia un pilota molto concreto, ma le persone cambiano a causa della pressione e del nervosismo di essere in Formula 1 con una squadra più grande. Una volta lì, non vuoi mai essere visto come quello che commette errori e quindi ti comporti in modo più serio”.
    Nuove sfide
    Dall’ottica di Russell sembra però che finora questo atteggiamento stia ripagando. Se si esclude infatti il Gran Premio di Gran Bretagna, dove è arrivato uno zero non per sue colpe, il pilota di King’s Lynn è sempre arrivato in top 5 e questo gli ha permesso di scavare un solco in classifica piloti di 19 punti tra sé e Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo e suo compagno di scuderia. A tal proposito Norris aggiunge: “Già era fantastico prima, ma ora Russell è anche all’altezza di competere con Hamilton, se la battono a ogni domenica”. LEGGI TUTTO

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    F1, Russell: “Ho guidato in Williams per troppi anni”

    ROMA – George Russell aveva fretta di lasciare la Williams. Emerge questo dalla sua intervista al podcast ufficiale della Formula 1 “Beyond the Grid”, dove afferma: “Quando abbiamo firmato con la Williams nel 2018 era un team che aveva in tre anni aveva conquistato podi, finendo due volte terza e una quinta nel campionato costruttori, poi ha avuto un anno molto negativo nel 2018, dove è arrivata ultima. Ora penso che tre anni a guidare da solo in fondo alla griglia siano stati troppo lunghi”. Il pilota Mercedes di King’s Lynn ha avuto un buon inizio sulla W13, ma ora sembra che Lewis Hamilton stia trovando sempre più la quadra sulla nuova monoposto della casa di Brackley.
    La concorrenza di Hamilton
    Col senno di poi, Russell avrebbe però voluto unirsi alla Mercedes tempo prima: “Abbiamo pensato che la squadra potesse riprendersi da quella situazione, che sarebbe tornata competitiva. Eravamo tutti d’accordo che tre anni sarebbero stati un buon periodo, per lottare per i punti e forse per i podi. Ma, sfortunatamente, Claire (Williams, ex vice team principal, ndr) ha fatto un buon lavoro nelle trattative e non c’è stata via d’uscita”, ha infatti affermato il britannico. Hamilton però nel 2020 era imprendibile: “Sarebbe stato incredibilmente difficile perché avrei dovuto affrontare Lewis su una macchina che si è evoluta per adattarsi al suo stile di guida nel corso di tanti anni. Era la sua creatura”, ha infatti concluso Russell. LEGGI TUTTO

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    F1, Russell: “Troppi i tre anni trascorsi in Williams”

    ROMA – “Quando abbiamo firmato con la Williams nel 2018 era un team che aveva in tre anni aveva conquistato podi, finendo due volte terza e una quinta nel campionato costruttori, poi ha avuto un anno molto negativo nel 2018, dove è arrivata ultima. Ora penso che tre anni a guidare da solo in fondo alla griglia siano stati troppo lunghi”. Inizia così l’intervista di George Russell al podcast ufficiale della Formula 1 “Beyond the Grid”. Il pilota Mercedes di King’s Lynn ha avuto un buon inizio sulla W13, ma ora sembra che Lewis Hamilton stia trovando sempre più la quadra sulla nuova monoposto della casa di Brackley.
    Le parole di Russell
    Col senno di poi, Russell avrebbe però voluto unirsi alla Mercedes tempo prima: “Abbiamo pensato che la squadra potesse riprendersi da quella situazione, che sarebbe tornata competitiva. Eravamo tutti d’accordo che tre anni sarebbero stati un buon periodo, per lottare per i punti e forse per i podi. Ma, sfortunatamente, Claire (Williams, ex vice team principal, ndr) ha fatto un buon lavoro nelle trattative e non c’è stata via d’uscita”, ha infatti affermato il britannico. Entrare nel box Mercedes nel 2020 avrebbe però significato lottare con Hamilton al massimo della sua competitività: “Sarebbe stato incredibilmente difficile – conclude infatti Russell – perché avrei dovuto affrontare Lewis su una macchina che si è evoluta per adattarsi al suo stile di guida nel corso di tanti anni. Era la sua creatura”. LEGGI TUTTO

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    F1, nuovo primato per Hamilton: 16 anni consecutivi almeno un giro in testa

    ROMA – Nuovo record in Formula 1 per Lewis Hamilton. Con i giri percorsi in testa al Gran Premio di Gran Bretagna il sette volte campione del mondo segna infatti la sedicesima stagione consecutiva in cui completa almeno a guidare una gara. Il pilota Mercedes scalza così Michael Schumacher dal primo posto di questa speciale classifica. Il tedesco è infatti stato leader per almeno un giro dal 1992 al 2006, mentre il britannico ha aggiornato questo primato avendo occupato la prima posizione provvisoria dal 2007 al 2022.
    Verstappen a quota 7
    Tra i piloti al momento in attività, in pochi possono vantare di aver guidato la testa del gruppo per almeno un giro. Sebastian Vettel, ad esempio, si è fermato a 13 stagioni consecutive (2007-2019), Fernando Alonso a 12 (2003-2014). C’è chi invece sta continuando a contare da un po’, come Max Verstappen: 7 annate consecutive (2016-2022). Mentre Carlos Sainz e Checo Perez, entrambi a quota tre stagioni, hanno appena intrapreso questo percorso. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton da record: almeno un giro in testa da 16 anni consecutivi

    ROMA – Sedici stagioni consecutive con almeno un giro alla testa del gruppo. È questo il nuovo record in Formula 1 di Lewis Hamilton, che grazie ai chilometri percorsi a guidare il Gran Premio di Gran Bretagna scalza così Michael Schumacher dal primo posto di questa speciale classifica. Il tedesco è infatti stato leader per almeno un giro dal 1992 al 2006, mentre il britannico ha aggiornato questo primato avendo occupato la prima posizione provvisoria dal 2007 al 2022.
    Sedici anni al top
    Tra i piloti al momento in attività, in pochi possono vantare di aver guidato la testa del gruppo per almeno un giro. Sebastian Vettel, ad esempio, si è fermato a 13 stagioni consecutive (2007-2019), Fernando Alonso a 12 (2003-2014). C’è chi invece sta continuando a contare da un po’, come Max Verstappen: 7 annate consecutive (2016-2022). E chi è appena agli inizi, come Carlos Sainz e Checo Perez, entrambi a quota tre stagioni. LEGGI TUTTO