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    F1, Steiner: “Hamilton? A parti invertite non avremmo ricevuto solo una multa”

    GEDDA – Il provvedimento tutt’altro che severo nei confronti di Lewis Hamilton e la Mercedes non ha lasciato impassibile Gunther Steiner. In particolare il britannico ha rischiato, durante le FP3 del Gp d’Arabia Saudita, di tamponare Nikita Mazepin, costringendo il russo a compiere una manovra tempestiva per evitarlo: “Non penso che a parti inverse ne saremmo usciti con una multa, così come è accaduto alla Mercedes. Noi avremmo ricevuto cinque posizioni in griglia e questo non avrebbe cambiato nulla per noi. Come ho detto, Mazepin è stato criticato più e più volte per questo genere di cose, ma quando le fa qualcun altro, tutto va bene”, ha dichiarato il team principal della Haas. 
    “Non siamo ascoltati”
    “Nella posizione in cui siamo al momento, non siamo ascoltati – prosegue Steiner a poche ore dalla gara -. Quello dei Commissari permanenti è un vecchio argomento. Ovviamente è un lavoro molto difficile e ogni situazione è differente. Questo genere di cose accadono, qualcuno deve decidere e a volte si prendono decisioni popolari e altre volte no. Per molto tempo ho detto che steward permanenti sarebbero positivi, ma molte persone non la ritengono una buona idea e c’è dibattito. Non sono comunque arrabbiato per quanto accaduto, perché non possiamo andare oltre l’ultimo posto”. LEGGI TUTTO

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    F1, Steiner sul caso Mazepin-Hamilton: “Noi avremmo ricevuto una penalità”

    GEDDA – Gunther Steiner ha da ridire dopo il provvedimento tutt’altro che severo nei confronti di Lewis Hamilton e la Mercedes. In particolare il britannico ha rischiato, durante le FP3 del Gp d’Arabia Saudita, di tamponare Nikita Mazepin, costringendo il russo a compiere una manovra tempestiva per evitarlo: “Non penso che a parti inverse ne saremmo usciti con una multa, così come è accaduto alla Mercedes. Noi avremmo ricevuto cinque posizioni in griglia e questo non avrebbe cambiato nulla per noi. Come ho detto, Mazepin è stato criticato più e più volte per questo genere di cose, ma quando le fa qualcun altro, tutto va bene”, ha dichiarato il team principal della Haas. 
    Le parole di Steiner
    “Nella posizione in cui siamo al momento, non siamo ascoltati – prosegue Steiner a poche ore dalla gara -. Quello dei Commissari permanenti è un vecchio argomento. Ovviamente è un lavoro molto difficile e ogni situazione è differente. Questo genere di cose accadono, qualcuno deve decidere e a volte si prendono decisioni popolari e altre volte no. Per molto tempo ho detto che steward permanenti sarebbero positivi, ma molte persone non la ritengono una buona idea e c’è dibattito. Non sono comunque arrabbiato per quanto accaduto, perché non possiamo andare oltre l’ultimo posto”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin: “Non sono un privilegiato, merito di essere qui”

    ROMA – “La Formula 1 è uno sport per ricchi, in parte è vero, ma sono i poveri i veri appassionati” – diceva Niki Lauda. In questa frase è possibile vedere ciò che Nikita Mazepin ha detto in un’intervista alla rivista olandese “Formule 1”. Il 22enne racconta infatti la storia della propria famiglia e risponde a chi gli dà del “privilegiato”. “Non voglio fare il falso e né essere condizionato dai giudizi degli altri. Sono qui perché me lo merito e lascerò il Motorsport solo quando perderò la passione”, queste le sue parole. Il pilota della Haas poi rivela: “In pochissimi sanno che quando ero bambino la mia famiglia era ancora povera, come povero lo era mio padre. Tant’è che sua madre, per fagli un regalo di compleanno, ha dovuto aspettare due anni”.
    Papà Dmitry e il telaio nuovo
    Questi per la famiglia Mazepin, che nel frattempo si è arricchita in Russia grazie ai fertilizzanti, i quali hanno portato la Uralkali a fatturare miliardi e a permettersi di finanziare proprio la Haas, sono tempi ormai lontani. Il padre di Nikita, Dmitry Mazepin, ha anche regalato a suo figlio un telaio nuovo di zecca: “Abbiamo risolto un problema serio – ha detto Mazepin senior in un’intervista alla rete russa “Match TV” -. Nel 2021 un telaio è andato distrutto dopo un brutto incidente. Quello nuovo era destinato a Mick Schumacher e Nikita girava con quello vecchio, dando risultati diversi nei tempi. Però poi con il team abbiamo stretto un patto e ho dato il telaio nuovo a mio figlio”. Non solo, Dmitry Mazepin non nasconde infatti i suoi ambiziosi progetti per il futuro: “In passato abbiamo cercato di comprare una scuderia (Force India nel 2018, ndr), ma la volontà c’è sempre e Nikita non c’entra niente. Vogliamo esserci in tutti i campionati, poi un posto in Formula 1 sarebbe la ciliegina sulla torta. Vedremo nel 2022”. L’anno prossimo infatti i regolamenti tecnici porteranno molti cambiamenti nel circus e anche la famiglia Mazepin vuole tenere le carte ben coperte. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin: “Io privilegiato? Mio padre era povero, sono qui per merito”

    ROMA – “La Formula 1 è uno sport per ricchi, in parte è vero, ma sono i poveri i veri appassionati”. Queste parole di Niki Lauda si rispecchiano in quelle di Nikita Mazepin che, in un’intervista alla rivista olandese “Formule 1”, racconta la storia della propria famiglia e risponde a chi gli dà del “privilegiato”. “Non voglio fare il falso e né essere condizionato dai giudizi degli altri. Sono qui perché me lo merito e lascerò il Motorsport solo quando perderò la passione”, queste le sue parole. Il pilota della Haas poi aggiunge: “In pochissimi sanno che quando ero bambino la mia famiglia era ancora povera, come povero lo era mio padre. Tant’è che sua madre, per fagli un regalo di compleanno, ha dovuto aspettare due anni”.
    Il regalo di papà Dmitry
    Tempi lontani questi per la famiglia Mazepin, che nel frattempo si è arricchita in Russia grazie ai fertilizzanti, cha hanno portato la Uralkali a fatturare miliardi e a permettersi di finanziare proprio la Haas. Il padre di Nikita, Dmitry Mazepin, ha anche regalato a suo figlio un telaio nuovo di zecca: “Abbiamo risolto un problema serio – ha detto Mazepin senior in un’intervista alla rete russa “Match TV” -. Nel 2021 un telaio è andato distrutto dopo un brutto incidente. Quello nuovo era destinato a Mick Schumacher e Nikita girava con quello vecchio, dando risultati diversi nei tempi. Però poi con il team abbiamo stretto un patto e ho dato il telaio nuovo a mio figlio”. Dmitry Mazepin non nasconde però le sue ambizioni per il futuro: “In passato abbiamo cercato di acquistare una scuderia (Force India nel 2018, ndr), ma il discorso non è chiuso e Nikita non c’entra niente. Vogliamo essere rappresentati in tutti i campionati, poi la ciliegina sulla torta sarebbe un posto in Formula 1. Vedremo nel 2022”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin starà un mese in caserma per i campi d'addestramento

    ROMA – Il servizio militare non è mai stato sottovalutato da Nikita Mazepin. Il russo, che nel 2022 correrà ancora con la Haas al fianco di Mick Schumacher, ha rivelato i propri impegni per il prossimo anno. Tra questi spicca una pausa estiva in caserma nei campi d’addestramento di Balashikha, in Russia: “Ho deciso ovviamente di continuare a studiare perché quando avrò 30 anni la vita reale presumibilmente inizierà al termine della carriera in F1, non è che mi fanno sconti sui voti e ne ottengo di buoni solo perché corro in F1. Poi dovrò anche completare il servizio militare. Non sono inserito a tutti gli effetti nell’esercito, ma nel dipartimento militare. La prossima estate mi attende un mese in caserma nei campi di addestramento di Balashikha”, le sue parole a Match TV. 
    Una scuderia al padre?
    Anche il padre di Nikita, Dmitry Mazepin, non è uno abituato a starsene con le mani in mano. Le ultime indiscrezioni parlano addirittura dell’acquisizione di una scuderia come parzialmente confermato dal figlio: “Sarebbe un’opzione interessante per lui – ammette -. Fino a questo momento, mio padre è riuscito a trasformare in oro tutto quello su cui ha messo le mani, ma io devo dire di essere molto leale alla Haas. Quindi, credo che se comprasse una scuderia di Formula 1, sarebbe molto emozionante seguirli e vedere cosa riuscirebbero a ottenere, ma magari sarebbe ancora più bello batterli! Seguire mio padre in un’esperienza del genere? Certo, non potrei escluderlo a priori, visto che sono parte di un team che, al momento, è a un decimo dal penultimo posto in classifica costruttori. Però, come detto, sono molto leale alla Haas e vorrei avere successo con loro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin nei campi d'addestramento: starà un mese in caserma

    ROMA – Nikita Mazepin ha sempre dimostrato di prendere sul serio il servizio militare. Il russo, che nel 2022 correrà ancora con la Haas al fianco di Mick Schumacher, ha rivelato i propri impegni per il prossimo anno. Tra questi spicca una pausa estiva in caserma nei campi d’addestramento di Balashikha, in Russia: “Ho deciso ovviamente di continuare a studiare perché quando avrò 30 anni la vita reale presumibilmente inizierà al termine della carriera in F1, non è che mi fanno sconti sui voti e ne ottengo di buoni solo perché corro in F1. Poi dovrò anche completare il servizio militare. Non sono inserito a tutti gli effetti nell’esercito, ma nel dipartimento militare. La prossima estate mi attende un mese in caserma nei campi di addestramento di Balashikha”, le sue parole a Match TV. 
    Il padre compra una scuderia?
    Anche il padre di Nikita, Dmitry Mazepin, non è uno abituato a starsene con le mani in mano. Le ultime indiscrezioni parlano addirittura dell’acquisizione di una scuderia come parzialmente confermato dal figlio: “Sarebbe un’opzione interessante per lui – ammette -. Fino a questo momento, mio padre è riuscito a trasformare in oro tutto quello su cui ha messo le mani, ma io devo dire di essere molto leale alla Haas. Quindi, credo che se comprasse una scuderia di Formula 1, sarebbe molto emozionante seguirli e vedere cosa riuscirebbero a ottenere, ma magari sarebbe ancora più bello batterli! Seguire mio padre in un’esperienza del genere? Certo, non potrei escluderlo a priori, visto che sono parte di un team che, al momento, è a un decimo dal penultimo posto in classifica costruttori. Però, come detto, sono molto leale alla Haas e vorrei avere successo con loro”. LEGGI TUTTO