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    Padre e figlio Boninfante si raccontano: “Zittiamo i malpensanti con i fatti”

    Di Redazione Quando in squadra gioca il figlio dell’allenatore, le malelingue e i loro giudizi facili si sprecano. Succede ovunque e in tutti gli sport, è successo anche a Dante Boninfante, coach classe 77′ della Tinet Prata, e suo figlio Mattia, 18 anni anni ancora da compiere, da quest’anno con lui in squadra. “Perché raccomandato” avrà pensato subito qualcuno, e invece no, semplicemente perché è bravo “e queste illazioni le ha subito smentite con i fatti” sottolinea subito il coach in una bella intervista doppia che entrambi hanno rilasciato al collega Mauro Rossato per Il Gazzettino di Pordenone. “La scelta di avere Mattia – cresciuto pallavolisticamente a Treviso, una delle tante squadre in cui il papà ha militato in carriera da giocatore, con un palmares di tutto rispetto: due scudetti, una Champions League, una Coppa Cev, due Coppa Italia, una Supercoppa Europea, una Supercoppa Italiana, oltre al bronzo olimpico con l’Italia ai Giochi di Londra 2012 – è stata fatta da me e dalla società per le sue qualità, non per ragioni di parentela” chiarisce Dante Boninfante, che quest’anno sta facendo grandissime cose con la squadra in assoluto più giovane di tutta la Serie A, attualmente seconda forza del Girone Bianco di A3 con un filotto di undici successi consecutivi. “Poi, con tutto l’amore possibile, se avessi portato in squadra un giocatore non adeguato alla categoria avrei messo in difficoltà lui in primis, la società e anche il mio lavoro”. E invece funziona tutto con grande naturalezza, grazie anche all’abilità di entrambi di scindere i ruoli, dimostrando grande professionalità in palestra e rispettando un’unica regola a casa: “quella di non parlare di pallavolo se non quando siamo al palazzetto. E per ora sta funzionando” raccontano. “O per lo meno non si parla di Prata, al limite scappa qualche commento se guardiamo in tv una partita di Superlega. Anzi, per assurdo quando ceniamo l’unica che tenta di parlare di pallavolo è Marica (moglie di Dante e mamma di Mattia, n.d.r.) che non ci vede tutto il giorno e vuole sapere come ce la caviamo. Ma poi con lei parlo di Mattia in separata sede, quando lui è fuori o a scuola” precisa coach Dante. Bilancio, sin qui, di questa prima stagione insieme? “L’inizio non è stato facile, parlo della squadra in generale ovviamente, ma i tanti ragazzi esordienti non hanno patito troppo l’impatto con questa categoria e ora ci stanno facendo divertire. A me in primis, ma anche tutto l’ambiente. Allenarli è piacevole e i risultati ci premiano” le parole di Dante Boninfante. “Speravo in una bella stagione, ma non immaginavo questo percorso: dopo le prime sconfitte non abbiamo più perso” conclude l’intervista Mattia. (fonte: Il Gazzettino di Pordenone) LEGGI TUTTO

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    Europeo U18 maschile, Fanizza:”Oggi ci aspetta un’altra grande partita”

    Di Redazione
    A Lecce nella semifinale del Campionato Europeo under 18 maschile una grande Italia ha battuto la Polonia 3-2 (25-22, 16-25, 25-13, 20-25, 15-13), guadagnandosi con pieno merito la finale continentale. Oggi alle ore 20 i ragazzi di Fanizza si giocheranno il titolo Europeo contro la Repubblica Ceca, che ieri ha battuto 3-0 la Bulgaria.
    VINCENZO FANIZZA: “Dobbiamo ancora migliorare  qualcosa anche se i ragazzi sono stati fantastici perché hanno battuto una grande Polonia. Non era semplice ma ora ci godiamo questa vittoria fino a mezzanotte, perché a mezzanotte e un minuto cominceremo a pensare alla partita di domani. Contro la Bulgaria abbiamo capito che potevamo giocarcela alla pari con queste che sono grandi squadre. Domani ci aspetta un’altra grande partita. Naturalmente ce la giocheremo come abbiamo fatto stasera”.

    COSIMO BALESTRA: “E’ una grandissima gioia, incredibile. Siamo un grande gruppo seguito da uno staff eccezionale. E’ stata davvero dura, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Domani ci aspetta un match durissimo durante il quale dobbiamo cercare di dare il massimo per centrare un obiettivo che coronerebbe il sogno inseguito per un’estate intera“.

    MATTIA BONINFANTE: “Nel tie-break abbiamo avuto quel momento un po’ difficile, ma poi per fortuna quel mio turno al servizio ha girato il finale della gara. Questa volta è toccato a me, la prossima volta sarà merito di un mio compagno. Sono felice di aver dato il mio contributo, ma dobbiamo ci aspetta un’altra gara durissima contro un’avversaria di livello. Nessuno a livello europeo ti regala nulla ma noi faremo del nostro meglio per vincere anche domani”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Mattia Boninfante segue le orme di Dante: “Mio padre, medaglia alle Olimpiadi”

    Di Redazione
    La pallavolo, a volte, può essere un affare di famiglia. Come nel caso di Mattia Boninfante, giovane palleggiatore che ha esordito in maglia azzurra agli Europei Under 18 maschile, figlio d’arte di quel Dante che vinse la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012, che si ritirò dalla pallavolo giocata nel 2017 e che ora si dedica alla carriera da allenatore accanto ad Angelo Lorenzetti.
    “L’emozione è stata sicuramente ancora più intensa che per il mio esordio in Nazionale”, ammette Dante Boninfante. “C’era tensione in casa prima della partita contro la Turchia. Nell’ultima telefonata ho cercato come sempre di trasmettere positività, augurando soprattutto a mio figlio di divertirsi”.
    Mattia, proprio come Dante, inizialmente ha giocato come schiacciatore prima di passare al ruolo di palleggiatore dopo essere entrato a far parte del Volley Treviso, lo stesso club in cui suo padre ha giocato sin dalla sua giovinezza.
    “I primi contatti di Mattia con la pallavolo sono avvenuti in tenera età”, dice Dante Boninfante. “Fin dal primo allenamento si capiva che si era innamorato di questo sport. Penso che il suo primo contatto con la pallavolo, per così dire, sia avvenuto quando, a tre mesi, mentre giocavo a Montichiari, ha visitato un palazzetto dello sport. Fin da bambino amava osservare i miei compagni di squadra durante gli allenamenti e ripetere le loro azioni. Ricordo che quando ha visto Rob Bontje ed Emanuele Birarelli servire, ha provato a replicare le loro mosse ma il ricordo più curioso è sicuramente quando ha provato a simulare un blocco in un supermercato usando uno scaffale invece della rete”.
    Mattia ha iniziato a giocare a palla mentre aspettava che suo padre uscisse dagli spogliatoi dopo aver completato gli allenamenti a Treviso. “Ricordo le partite di Treviso – racconta Mattia – quando a sei anni seguivo mio padre e alla fine degli allenamenti ne approfittavo per scendere in campo. Ovviamente parliamo molto di pallavolo, ma ci piace parlare anche di altre cose, come il calcio, i film e le serie TV che guardiamo insieme”.
    (Fonte: CEV) LEGGI TUTTO