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    Novak ha faticato tanto in questo torneo, quasi mai è riuscito a trovare il picco di prestazione e soprattutto mantenerlo. Krajinovic è un buonissimo giocatore, nel loro incontro Filip è riuscito a metterlo sotto con il suo tennis preciso e geometrico. Ieri altra prestazione così così per il n.1: contro Koepfer ha mostrato dei vuoti clamorosi, amplificati dalla forma irreale del tedesco, tosto all’inverosimile e bravissimo ad azzeccare una settimana che, chissà, gli cambierà la carriera. La ragione dice che Djokovic possa solo crescere. Magari finora ha giocato sempre col freno a mano tirato, tantissime volte in carriera è entrato nei tornei con una condizione incerta per poi… BOOM…! alza il livello in un attimo e diventa ingiocabile. La sensazione (visto anche dal campo) è quello di un atleta ben preparato ma coi nervi scoperti. Basta un nonnulla per farlo esplodere o implodere, a seconda di come la vediamo. Come se la rabbia esternata in modo scomposto a US Open covasse da tempo e non riuscisse a trovare una via d’uscita. Una furia, una mancanza di serenità che al primo momento di tensione agonistica gli si rivolta contro, lo trascina in una palude infida ed esterna la parte peggiore di lui. È evidente che il 2020 (eccetto l’inizio di stagione perfetto) non sia andato esattamente bene sul piano personale, e questo forse adesso gli sta presentando il conto anche in campo. Vedremo oggi come andrà. Contro Ruud è favorito. Forse il rampante norvegese non ha le armi per stroncarlo; forse il ritmo arrotato perfezionato alla Rafa Nadal Academy può metterlo sotto stress, e chissà… Tra qualche ora sapremo. Ruud è uscito benissimo dalla vittoria su Berrettini, ultimo azzurro in gara dopo un torneo a fortissime tinte nazionali. Resterà nella memoria anche come il torneo di Musetti, dei record degli azzurri, e purtroppo anche come quello di una chance sprecata per Matteo… Non era facile la partita, ma trovare nei quarti di Roma un avversario “migliore” di Ruud non capiterà spesso.

    Parte bassa, semifinale totalmente imprevista ma assolutamente intrigante. Schwartzman ieri ha CAMMINATO SULLE ACQUE. Ho avuto la fortuna di vedermela tutta sul Centrale insieme ad altre 40 persone (contate una x una…). Un Nadal non così malvagio è stato sconfitto sul piano del gioco e della spinta da un piccoletto con il motorino nelle gambe, la dinamite nel braccio ed un cuore immenso. Diego non mai tremato, nemmeno quando ha perso due volte il servizio nel secondo set, imponendo subito il contro break. Ha giocato la partita perfetta. Ha sfidato la potenza del diritto di Rafa per poi girare col rovescio sull’angolo aperto. Ha risposto con una continuità e lunghezza degna del miglior Djokovic. Ha retto l’impatto del “Rey” con una solidità mentale e fisica irreale. Nadal alla fine ha reso merito all’argentino ma è stato molto, troppo critico con se stesso. L’unico appunto che gli si può fare è quello di non aver ricavato granché con la prima di servizio, e di esser stato un po’ corto nel palleggio nel primo set. Ma i meriti di super-Diego sono stati nettamente superiori ai demeriti di Rafa. Infatti vorrei sottolineare un momento che forse in tv non si è visto: subito dopo il match point, tutto il clan Nadal (soprattutto il padre Sebastian, seduto vicino alla panchine dell’argentino) si è letteralmente alzato in piedi ad applaudire Schwartzman, dando il giusto tributo ad una prestazione mostruosa. Se quella di ieri è stata solo la 40esima partita su terra persa da Nadal sulla terra (dal 2002, INCREDIBILE!), beh, vuol dire che l’impresa resterà negli annali. Cosa aspettarsi allora oggi da Diego? Non facile saperlo. Come avrà dormito? Come avrà metabolizzato questa partita? Come sarà a livello fisico oltre che mentale dopo cotanto sforzo? Lo sapremo solo oggi. Da un lato potrebbe esser ancor più galvanizzato; dall’altro potrebbe esser un filo scarico, e… di fronte avrà un altro talento mancino in grandissima forma fisica e tecnica: Denis “Showtime” Shapovalov.
    Il canadese ieri su Pietrangeli ha domato per la prima volta Dimitrov in una partita ad altissimo contenuto tecnico. Ha giocato pure bene Grigor, ma la strapotenza nella spinta e la quantità di soluzioni di Denis ha prevalso. Nei momenti in cui Shapovalov serve bene è stato incontenibile. Clamorosa la sua facilità di accelerare, anche spingendo palle senza peso o molto basse. Ho visto tutta la partita nella “beata solitudine” di un Pietrangeli vuoto. È stato uno spettacolo alto dal punto di vista tecnico. Un privilegio esser lì ad ammirare la bellezza di un tennis ricco di talento ed adrenalina, e la crescita di un giovane può far “saltare il banco”. Denis è sempre un tennista umorale, un po’ instabile, ma se entra “in the zone” diventa ingestibile. Shapo ha trovato ritmo con la prima e con la risposta, questo è il termometro del suo tennis. Quando i colpi di inizio gioco vanno, significa che c’è con la testa e allora son dolori… Anche sul rosso, perché può gestire benissimo i tempi di gioco e entrare sulla palla sia a tutta che arrotando sui top spin ricevuti. Misteriosa la sua abilità nel palleggiare con buona rotazione e cambiare in un attimo spingendo una pallata secca, piena, velocissima. Ieri sera Denis ha prodotto una serie di vincenti straordinaria. Che match sarà oggi contro Schwartzman? Intanto sarà una prima volta. È un contrasto di stile totale, quindi gli ingredienti per una bellissima partita ci sono tutti. La speranza è che Diego non sia troppo stanco/scarico, e che Denis non avverta troppo la pressione dell’evento. Fare un pronostico è impossibile, ma una cosa è certa: se entrambi giocheranno bene, sarà il tennis a vincere.Buone semifinali a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Dal Foro Italico: Parla Matteo Berrettini “Ho una memoria fotografica delle mie partite e ci sono almeno un paio di punti che mi sono rimasti impressi, con retrogusto amaro: il dritto fuori di poco sul 5-4 30-30 e quell’altro uscito per pochi centimetri sul 5 a 3 nel tie-break conclusivo”

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12

    Matteo Berrettini : “La verità è che dopo un primo set in cui ero in controllo ho abbassato l’intensità. Mi sentivo moscio, poco adrenalinico, una situazione che quando hai cinquanta partite alle spalle è più facile da gestire, ma meno in questa annata così strana, sulla terra, contro un avversario solido come lui. Ruud è un giocatore che mi dà fastidio, facendomi muovere e correre, specie quando riesce a comandare con il diritto. Però sono stato bravo nel terzo a reagire e a costruirmi le chance per vincere, purtroppo non le ho concretizzate. Ho una memoria fotografica delle mie partite e ci sono almeno un paio di punti che mi sono rimasti impressi, con retrogusto amaro: il dritto fuori di poco sul 5-4 30-30 e quell’altro uscito per pochi centimetri sul 5 a 3 nel tie-break conclusivo… Se ci fosse stato il pubblico? Sarebbe stato sicuramente diverso: più energia, più carica, magari anche io sarei potuto essere più teso…”.

    “Non posso ritenermi soddisfatto dopo una sconfitta ai quarti per 7-6 al terzo, però sono fiero di quello che ho fatto: venivo dal cemento, ho dimostrato di sapermi adattare in fretta alla terra, ho giocato tre partite di buon livello. E’ diverso per me venire al Foro da top ten e non con una wild card, ma soprattutto non è scontato arrivare ai quarti: sarà bel ricordo, anche se velato da un po’ di amarezza. Il Centrale? Mi sarebbe piaciuto giocare lì, dopo due match mi ero abituato alle condizioni, come fondo è un po’ meglio del Pietrangeli, ma oggi abbiamo giocato su quel campo e ho perso. Non so se l’esito fosse stato differente, sono uno a cui non piace trovare alibi. Mi sento bene, non sono stanco dopo quasi tre ore di partita, avrei potuto disputare altri due set. Il livello si sta alzando, la strada è giusta e sono fiducioso anche in vista del Roland Garros”. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Roma: Amaro quarto di finale per Matteo Berrettini. Quel diritto sbagliato nel tiebreak decisivo sul 5 a 3 grida vendetta! Ruud in semifinale

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12

    Amaro quarto di finale per Matteo Berrettini nel torneo Masters 1000 di Roma.L’azzurro dopo una durissima lotta è stato superato dal norvegese Casper Ruud classe 1998 e n.34 ATP, con il risultato di 46 63 76 (5) dopo 3 ore di gioco.
    Primo Set: Berrettini nel primo game metteva a segno il break, che sarebbe stato decisivo, a 15 con doppio fallo del norvegese sul break point.Matteo poi annullava complessivamente tre palle break nel secondo, sesto e sul 5 a 4 quando ha servito per il set annullandole tutte e tre.Proprio sul 5 a 4 l’azzurro risolveva il parziale piazzando sul set point una palla corta praticamente vincente e poi con la volée di diritto chiudeva la frazione per 6 a 4.

    Secondo Set: Berrettini cedeva la battuta nel secondo gioco e poi senza procurarsi palle break sul 2 a 5, annullava con un ace una possibile palla per il doppio break, prima che Ruud sul 5 a 3 teneva a 0 il turno di servizio portando a casa la frazione per 6 a 3.
    Terzo set: Il romano sotto per 1 a 3 recuperava il break nel sesto game impattando sul 3 pari.Si andava al tiebreak e qui Berrettini mancava un occasione d’oro quando avanti per 5 a 3, con minibreak e servizio a disposizione, sbagliava un diritto che avrebbe portato l’azzurro a 3 palle match.Mancata quell’occasione il norvegese piazzava un ace ed un servizio vincente e si procurava la palla match.Sul match point Matteo serviva la seconda e poi affossava il diritto in rete lasciando strada a Ruud per 7 punti a 5.

    ATP Rome

    Matteo Berrettini [4]
    6
    3
    6

    Casper Ruud
    4
    6
    7

    Vincitore: C. RUUD

    Servizio
    Svolgimento
    Set 3

    Tiebreak

    0*-0
    1-0*
    2-0*
    2*-1
    2*-2
    3-2*
    4-2*
    4*-3
    5*-3
    5-4*
    5-5*
    ace
    5*-6

    6-6 → 6-7

    C. Ruud

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    6-5 → 6-6

    M. Berrettini

    15-0
    ace
    30-0
    40-0
    ace

    5-5 → 6-5

    C. Ruud

    15-0
    30-0
    30-15
    30-30
    40-30

    5-4 → 5-5

    M. Berrettini

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    4-4 → 5-4

    C. Ruud

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    4-3 → 4-4

    M. Berrettini

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    3-3 → 4-3

    C. Ruud

    0-15
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40

    2-3 → 3-3

    M. Berrettini

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    1-3 → 2-3

    C. Ruud

    15-0
    30-0
    40-0

    1-2 → 1-3

    M. Berrettini

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30
    40-40
    A-40
    ace

    0-2 → 1-2

    C. Ruud

    0-15
    15-15
    30-15
    30-30
    30-40
    40-40
    A-40

    0-1 → 0-2

    M. Berrettini

    0-15
    0-30
    15-30
    ace
    15-40
    30-40
    40-40
    A-40
    40-40
    40-A
    40-40
    40-A

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 2

    C. Ruud

    15-0
    30-0
    40-0

    3-5 → 3-6

    M. Berrettini

    15-0
    30-0
    30-15
    30-30
    30-40
    40-40
    ace
    A-40
    ace

    2-5 → 3-5

    C. Ruud

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    40-30
    ace

    2-4 → 2-5

    M. Berrettini

    15-0
    ace
    30-0
    40-0

    1-4 → 2-4

    C. Ruud

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    ace
    40-30
    40-40
    A-40

    1-3 → 1-4

    M. Berrettini

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    40-30
    ace
    40-40
    A-40
    ace

    0-3 → 1-3

    C. Ruud

    15-0
    30-0
    40-0

    0-2 → 0-3

    M. Berrettini

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40

    0-1 → 0-2

    C. Ruud

    15-0
    15-15
    30-15
    ace
    40-15
    40-30

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 1

    M. Berrettini

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40
    40-40
    A-40

    5-4 → 6-4

    C. Ruud

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40
    df
    40-40
    A-40

    5-3 → 5-4

    M. Berrettini

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    4-3 → 5-3

    C. Ruud

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40

    4-2 → 4-3

    M. Berrettini

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40
    40-40
    ace
    A-40
    ace

    3-2 → 4-2

    C. Ruud

    15-0
    30-0
    40-0

    3-1 → 3-2

    M. Berrettini

    15-0
    30-0
    ace
    40-0

    2-1 → 3-1

    C. Ruud

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    2-0 → 2-1

    M. Berrettini

    0-15
    0-30
    df
    15-30
    30-30
    30-40
    40-40
    A-40

    1-0 → 2-0

    C. Ruud

    0-15
    0-30
    0-40
    15-40
    df

    0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO