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    ATP Antalya: Il Tabellone Principale. Matteo Berrettini guida il seeding. Un qualificato o lucky loser per Fognini. Altri tre azzurri al via

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12

    ATP Antalya 250 | Cemento | e300.000(1) Berrettini, Matteo vs (WC) Kirkin, Ergi Djere, Laslo vs Qualifier/Lucky LoserLamasine, Tristan vs Gerasimov, Egor Caruso, Salvatore vs (8) Bublik, Alexander
    (3) Fognini, Fabio vs Qualifier/Lucky LoserChardy, Jeremy vs Albot, Radu Qualifier/Lucky Loser vs Grenier, Hugo Qualifier/Lucky Loser vs (5) Struff, Jan-Lennard

    (6) Basilashvili, Nikoloz vs Arnaboldi, Andrea (WC) Celikbilek, Altug vs Zuk, Kacper Qualifier/Lucky Loser vs (WC) Ilhan, Marsel Jaziri, Malek vs (4) de Minaur, Alex
    (7) Kecmanovic, Miomir vs Travaglia, Stefano Ruusuvuori, Emil vs Vesely, Jiri Qualifier/Lucky Loser vs Kuhn, Nicola Herbert, Pierre-Hugues vs (2) Goffin, David LEGGI TUTTO

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    Caccia agli Slam 2021: cosa manca agli “inseguitori”? (di Marco Mazzoni)

    Stefanos Tsitsipas, semifinalista a Roland Garros 2020

    Il 2021 tennistico maschile scatta oggi tra Antalya e Delray Beach, tra le mille incertezze dovute alla pandemia, possibili nuovi spostamenti e cancellazioni. Ci apprestiamo a seguire una stagione che, come mai prima, saremo costretti a vivere giorno per giorno, sperando che le vaccinazioni di massa in corso in molti paesi possano rappresentare la fine del tunnel verso quella “normalità” perduta che oggi ci manca terribilmente.
    In questo scenario di totale incertezza, lanciarsi in previsioni sugli Slam 2021 sarebbe a dir poco ardito. La sensazione è che Novak Djokovic e Rafa Nadal saranno – tanto per cambiare – ancora gli uomini da battere. Nonostante i loro (prossimi) 34 e 35 anni, con mille battaglie nelle gambe e nella testa, la fortissima motivazione di segnare record storici (numero di Slam, settimane al n.1) li farà scattare in pole position, a meno di infortuni o situazioni imprevedibili.
    Altra certezza, la posizione di Dominic Thiem, ormai al pari dei due super campioni. L’austriaco è stato il primo nato nei ’90s a vincere un Major a New York, dopo aver perso finali a Parigi e Melbourne. Ormai Dominic è a tutti gli effetti il terzo incomodo, pronto a vincere a Melbourne, Parigi e New York. E gli altri?
    Nel primo approfondimento del 2021 parliamo degli inseguitori, quella pattuglia variopinta, interessante e ricca di talento quasi pronta a spiccare il volo verso la prima vittoria in uno Slam. Accadrà nel 2021? Non v’è certezza, ma è assai probabile che almeno uno di loro possa finalmente imporsi in uno dei quattro tornei principali della stagione. Ci sono molti segnali concordanti in tal senso. Il disgraziato 2020 ha mostrato per alcuni di loro importanti segnali di crescita, come la finale a US Open di Zverev, la vittoria alle ATP Finals di Medvedev spazzando via i primi tre al mondo, la semifinale di Tsitsipas a Roland Garros (dopo quella a Melbourne del 2019). Andiamo a vederli uno per uno, focalizzando l’attenzione su quel che (a fine 2020) mancava per compiere l’impresa e sedersi al banchetto dei veri Campioni. Per tutti loro sarà fondamentale elevare la “continuità di prestazione”, ossia la capacità di giocare il proprio miglior tennis più a lungo possibile, ma non solo.

    Daniil Medvedev (24 anni) – Continuità con la prima di servizio. È già andato molto vicino a vincere uno Slam, a New York 2019, quando solo l’enorme cuore e classe di Nadal hanno impedito al russo l’impresa, a coronare la sua estate magica. Medvedev ha il tennis più “rognoso” tra gli emergenti: tattico, di difficile lettura, molto personale. Ti porta a giocare male, con quella ragnatela di palle lente, “storte”, senza peso, e poi un improvviso strappo a spezzarti il ritmo e le gambe. Ti manda “in bestia”, ti toglie ritmo e fiducia. Quando Medvedev è davvero centrato, è un bruttissimo cliente per tutti. Però il suo tennis così complesso e personale richiede una perfetta condizione atletica, è assai dispendioso in energie fisiche e psicologiche, perché lui non spazza via il rivale, lo lavora ai fianchi, spesso in match lunghi e faticosi. Per questo il rendimento della prima di servizio diventa fondamentale: ricavare molti punti diretti per non spremersi in ogni scambio, ed allo stesso tempo elevare la frustrazione dell’avversario, è conditio sine qua non per vincere contro i big. Lo si è visto alle Finals, e praticamente in ogni suo grande successo. Ancora la prima di Daniil non è sempre al top. A volte stenta a prendere ritmo, oppure scompare per alcuni games. In uno Slam, con Rafa, Novak o Dominic al di là della rete, non te lo puoi permettere. Se nel 2021 Daniil troverà un servizio ancor più pungente e costante, potrà vincere il suo primo Slam.

    Stefanos Tsitsipas (22 anni) – Intensità e propensione offensiva. Il giovane “Dio greco” del tennis affascina per la sua eleganza nel gesto, completezza tecnica e versatilità. Dalla sua racchetta possono uscire traiettorie splendide da ogni posizione di campo, anche dal diritto, assai migliorato e reso più stabile nell’ultimo periodo. Tuttavia Stefanos ancora difetta in intensità. Nelle grandi e lunghe sfide, ha ancora la tendenza a prendersi delle pause in cui aspetta troppo l’avversario, si mette a scambiare come per rifiatare, ritrovare energie fisiche e mentali. Puntualmente in quei frangenti un rivale top ne approfitta, mette le marce alte e scappa via. Tsitsipas spesso riesce a rientrare, ma compie un grande sforzo che poi finisce per pagare nella fasi decisive (tiebreak, quarto e quinto set). È diventato un discreto lottatore, ma deve riuscire a concentrare gli sforzi in un rendimento medio più alto, cancellando quei momenti un po’ abulici in cui sembra tirare i remi in barca. Allo stesso tempo, deve trovare la fiducia per produrre un tennis più incisivo perché ha tutti i mezzi e colpi per riuscirci. Quando il greco tiene l’iniziativa, affonda i colpi, viene avanti giocando molto aggressivo, produce un tennis non solo bellissimo ma anche vincente ed efficace. Resterà sempre un creativo, soggetto a sbagliare e prendere decisioni tattiche pericolose, ma deve incanalare il suo gioco verso il rischio, con una posizione più avanzata e cercando di tenere in mano l’iniziativa il più possibile, visto che in modalità “creative” è assai più forte rispetto a quando è costretto a rincorrere. E magari usare maggiormente il rovescio slice per togliere ritmo ai molti picchiatori del tour e quindi entrare con i suoi colpi in anticipo.

    Alexander Zverev (23 anni) – Posizione di campo e attitudine. Sono passati diversi mesi, ma ancora resta incredibile la rimonta subita a NY da Thiem nella finale di US Open 2020. Sasha aveva dominato i primi due set, mostrando finalmente un tennis facile, sicuro, offensivo. Thiem fu forse fin troppo dimesso, e la sua scossa nel terzo finì per far ripiombare il tedesco nella propria palude, quella in cui si arrocca con un tennis consistente ma poco incisivo, tanto da annegare. Qua passa tutta la differenza tra un Campione ed un ottimo giocatore. Zverev in carriera ha vinto Masters 1000, le ATP Finals, ha battuto tutti i migliori perché possiede la qualità per farlo. Tuttavia continua non convincere perché riesce in queste imprese solo quando libera testa a braccio, producendo un gioco geometrico e veloce, aggressivo. In questi match, gioca con i piedi più vicini alla riga di fondo, con la prima apre il campo e quindi entra col rovescio poderoso, o lavora lo scambio col diritto cross, lungo e preciso. Quando tiene questa attitudine offensiva insieme ad una posizione avanzata, è un Top player, pronto a vincere uno Slam. Purtroppo ancora gli accade di rado, in modo completamente imprevedibile. È quindi una questione mentale, di fiducia, di presenza in campo. Nella sua giovane carriera, Alexander ha macinato tanti avversari quanti coach… vediamo se David Ferrer sarà quello “buono”. L’iberico fu un esempio di applicazione ed attitudine, proprio quella che manca al suo assistito.

    Andrey Rublev (23 anni) – Piano B. Rublev è stato uno dei giocatori migliori nel 2020. 5 tornei vinti, una crescita importante che l’ha giustamente portato a vincere anche l’ATP Award (insieme al suo coach, Fernando Vicente). Tuttavia i numeri vanno saputi leggere, e questi parlano chiaro: contro i migliori e negli Slam, Rublev ancora fa fatica. Non ha ancora superato la barriera dei quarti in uno Slam, ha battuto pochi Top, tenendo invece un livello medio molto alto contro gli altri. Il motivo di quest’andamento è squisitamente tecnico: il tennis di Rublev è formidabile ma ancora mono dimensionale. Il suo pressing ad altissimo ritmo e grande rischio è il suo marchio di fabbrica, con cui macina moltissimi avversari; ma potrebbe diventare anche la sua maledizione se non riuscirà a costruirsi un piano B per le situazioni in cui non riesce a sfondare l’avversario. Con i piedi vicini alla riga di fondo, Andrey spinge come un forsennato, palla dopo palla, costringendo l’avversario ad accorciare e aprendosi uno spiraglio per l’affondo, o portandolo all’errore. Ma… se questo non avviene? Se l’avversario si appoggia e non sbaglia? O se l’avversario risponde con palle lavorate e lo manda fuori ritmo? Sconfitta, perché Rublev ancora non è riuscito a trovare una via di fuga, una soluzione. Questa potrebbe essere un’incursione a rete (ma la tecnica di volo e posizione sono ancora rivedibili), oppure lavorare per stringere gli angoli con meno velocità e più rotazione, visto che il vero cambio di ritmo non è nelle sue corde. Rublev sembra un tennista già piuttosto formato sul piano tecnico, e con precise qualità ma anche limiti. Magari potrebbe trovare due settimane in cui, sostenuto da una condizione fisica eccezionale e grande sicurezza, riuscirà a travolgere ogni avversario, ma per trovare uno Slam del genere sembrano molti i pianeti che dovrebbero allinearsi alla perfezione…

    Matteo Berrettini (24 anni) – Salute e forma fisica. Di fatto il 2020 dell’azzurro non è valutabile. Ha giocato pochissimo, forte del ranking protetto sui risultati 2019, e quando l’ha fatto non stava quasi mai bene. Lo si sapeva, fin dall’inizio. Nel 2019 il tennis fantastico di Matteo è stato sostenuto da un’annata fortunatamente senza grandi intoppi sul lato fisico. Quando ti porti dietro un corpo così importante, il problema è dietro l’angolo. Con questo dovrà convivere l’azzurro, per tutta la carriera, l’augurio e speranza è che grazie ad un eccellente lavoro si possa preservarne il più possibile la salute, in modo da esplodere in campo quella potenza e qualità che l’hanno portato alla SF a US Open e giocare il Masters di fine anno, chiudendo tra i primi 8 al mondo la stagione 2019. Matteo come tennis può crescere ancora in molte cose: più qualità in risposta, qualche accelerazione di rovescio improvvisa, qualche miglioria nella volée e nell’approccio, una seconda di servizio sempre più incisiva. Ma il miglior Berrettini, seppur incompleto, è già un tennista fortissimo, che se la gioca con i migliori, perché ha un tennis “moderno”, efficace su ogni superficie, a patto di stare bene. L’augurio è di ritrovarlo nel 2021 al 100% sul lato atletico, perché solo con la miglior condizione gioca libero di testa e con fiducia.

    Denis Shapovalov (anni 21) – Ordine e prima di servizio. “Showtime Shapo” ha infiammato il Foro Italico nel 2020, mostrando anche sul rosso quel tennis irresistibile, una macchina da tennis infernale, imprevedibile, bellissima. Capace di creare meraviglie tecniche che ti lasciano a bocca aperta, ma allo stesso tempo distruggere tutto con la stessa velocità. Tra i giocatori di cui ho parlato è il più giovane, in tutti sensi. Quando si è così creativi, quando il padreterno ti regala così tanto talento e possibilità, incastrare il tutto in un piano razionale ed efficace è sempre più complesso. Ancor più se hai una personalità spiccata, vuoi imporre il suo gioco senza compromessi. Per questo solo trovando ancor più ordine e logica, Denis potrà salire di livello trovando quella continuità di rendimento all’interno dello stesso torneo che ancora gli manca. Non ha superato lo scoglio dei quarti in uno Slam, segnale di come faccia ancora fatica a trovare stabilità. Per farlo, oltre ad un lavoro importante sul piano mentale e tattico – auguri Youzhny – sarà necessaria anche una crescita nel rendimento con la prima di servizio. È la storia del gioco che lo dice: tutti i tennisti altamente creativi e con un tennis molto rischioso hanno iniziato a vincere solo quando sono riusciti a ricavare molti punti diretti con la prima. Perché metti sotto pressione il rivale, perché prendi fiducia nel tuo gioco, perché rischiando tanto, qualcosa concedi. Uno Shapo che si gioca uno Slam sarebbe il miglior biglietto da visita per il nostro sport.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Antalya: Matteo Berrettini giocherà in doppio con Jannik Sinner. Al via anche Caruso/Vavassori e Paire/Travaglia

    Poche ore fa è stata resa nota l’entry list del torneo di doppio dell’ATP 250 di Antalya, evento che aprirà la nuova stagione tennistica fra poco meno di due settimane. Ai nastri di partenza ci saranno ben cinque tennisti italiani: Matteo Berrettini affiancherà Jannik Sinner mentre Salvatore Caruso giocherà insieme ad Andrea Vavassori, ci sarà un compagno francese invece per Stefano […] LEGGI TUTTO

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    Stan Wawrinka dopo Jannik Sinner si allena con Matteo Berrettini

    Il tennista svizzero ed ex numero tre del mondo Stan Wawrinka continua a prepararsi per il 2021, e dopo essersi allenato con Jannik Sinner negli ultimi giorni, lo ha fatto con un altro tennista italiano. Matteo Berrettini è stato il compagno di allenamento di Wawrinka che ha voluto dimostrare la sua felicità allenandosi con un […] LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini: “la partita con Ruud agli Internazionali si è decisa per due punti: avessi fatto la semifinale degli Internazionali forse adesso parleremmo di un’altra stagione” e su Sinner “si vede che ogni colpo che gioca è un investimento. E questo è il segreto per arrivare in alto”

    Matteo Berrettini intervistato dalla Gazzetta dello Sport ha parlato di molti argomenti interessanti. Le difficoltà del 2020 “Ho sentito molto la fatica di questo 2020. Non ho iniziato la stagione al meglio, spesso ho giocato da mezzo infortunato. Poi la lotta contro il tempo per tornare in forma, e quando ero pronto è arrivato il […] LEGGI TUTTO

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    La Classifica race con i soli punti ottenuti nel 2020: Comanda sempre Djokovic. Jannik Sinner al n.20

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    La Classifica race con i soli punti ottenuti nel 2020: Comanda sempre Djokovic. Jannik Sinner al n.20.
    La classifica con i soli punti ottenuti nel 20201 Novak Djokovic 64552 Dominic Thiem 38153 Rafael Nadal 36504 Alexander Zverev 32555 Andrey Rublev 32256 Daniil Medvedev 25257 Stefanos Tsitsipas 22958 Diego Schwartzman 22209 Milos Raonic 172510 Pablo Carreno Busta 167511 Casper Ruud 128012 Denis Shapovalov 124013 Cristian Garin 122014 Felix Auger-Aliassime 117515 Ugo Humbert 117016 Gael Monfils 116517 Roberto Bautista Agut 115018 Borna Coric 111519 Stan Wawrinka 106020 Jannik Sinner 103021 Grigor Dimitrov 97022 Daniel Evans 95023 Karen Khachanov 94024 Alex de Minaur 81525 Filip Krajinovic 76026 David Goffin 74527 Dusan Lajovic 74528 Roger Federer 72029 Lorenzo Sonego 72030 Vasek Pospisil 70331 Miomir Kecmanovic 69032 Taylor Fritz 68533 Marton Fucsovics 67734 John Millman 67535 Adrian Mannarino 67036 Pedro Martinez 63837 Hubert Hurkacz 62038 Matteo Berrettini 59539 Reilly Opelka 59540 Tennys Sandgren 59041 Laslo Djere 58342 Alejandro Davidovich Fokina 58143 Jan-Lennard Struff 58044 Tommy Paul 55245 Marin Cilic 55046 Yoshihito Nishioka 54047 Frances Tiafoe 52648 Aslan Karatsev 49849 Marco Cecchinato 51150 Kevin Anderson 51051 John Isner 50552 Jiri Vesely 50153 Lloyd Harris 49154 Marcos Giron 48755 Alexander Bublik 48056 Yannick Hanfmann 47857 Thiago Monteiro 45758 Kyle Edmund 46059 Aljaz Bedene 44560 Steve Johnson 44561 Lorenzo Musetti 43362 Stefano Travaglia 42863 Jordan Thompson 42664 Salvatore Caruso 42265 Dominik Koepfer 41866 Egor Gerasimov 41067 Carlos Alcaraz 40868 Emil Ruusuvuori 40769 Gianluca Mager 40170 Daniel Altmaier 39871 Corentin Moutet 39872 Norbert Gombos 39773 Sebastian Korda 39774 Gilles Simon 39375 Federico Coria 39076 Pierre-Hugues Herbert 38977 Benoit Paire 38578 Thiago Seyboth Wild 38079 Jaume Munar 36380 Attila Balazs 37281 Richard Gasquet 37082 Federico Delbonis 36983 Jurij Rodionov 36784 Ilya Ivashka 35085 Cameron Norrie 35586 JJ Wolf 35587 Ricardas Berankis 34888 Soonwoo Kwon 33189 Albert Ramos-Vinolas 33090 Nick Kyrgios 32591 Marc-Andrea Huesler 31192 Fabio Fognini 31093 Benjamin Bonzi 30694 Pedro Sousa 27995 Oscar Otte 29396 Daniel Elahi Galan 28397 Andreas Seppi 27998 James Duckworth 27999 Guido Pella 275100 Philipp Kohlschreiber 275

    Altri Italiani127 Roberto Marcora 209134 Federico Gaio 185145 Lorenzo Giustino 172176 Riccardo Bonadio 119194 Andrea Pellegrino 89201 Andrea Arnaboldi 90212 Alessandro Giannessi 82214 Gian Marco Moroni 80221 Paolo Lorenzi 75243 Alessandro Bega 64253 Julian Ocleppo 60274 Andrea Vavassori 49279 Filippo Baldi 47292 Gianluigi Quinzi 39295 Giulio Zeppieri 39 LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Berrettini e Shapovalov sono i sostituti e avranno un gettone da 73.000 dollari

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12

    Matteo Berrettini, numero 10 al mondo, e il canadese Denis Shapovalov, 12° ATP, sono i due giocatori che questa settimana si recheranno a Londra per il ruolo di ‘alternate’, sperando di competere in caso di abbandono di uno o più tennisti nell’edizione 2020 delle Finals ATP, come è già successo più volte in passato.

    L’azzurro, che nel 2019 era tra gli otto, è il primo giocatore ad essere stato escluso nell’edizione di quest’anno, mentre il 21enne canadese è stato chiamato dopo Gael Monfils e Milos Raonic che hanno annunciato di non voler partecipare.
    Anche se non andranno in campo, sia Berrettini che Shapovalov avranno un compenso di 73.000 dollari come già capitato ad altri negli scorsi anni. LEGGI TUTTO