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    Bolelli e Vavassori: Un sogno interrotto in semifinale a Indian Wells contro Granollers e Zeballos. La coppia italiana ha avuto anche un match point

    SImone Bolelli e Andrea Vavassori nella foto – Foto Getty Images

    La semifinale del Masters 1000 di Indian Wells 2024 segna il capolinea per il duo tutto italiano composto da Simone Bolelli e Andrea Vavassori. la coppia italiana si è dovuta arrendere di fronte a Marcel Granollers e Horacio Zeballos, che hanno portato a casa la partita con il punteggio di 4-6, 7-6(7), [10-8].
    Il match si è aperto con entrambe le coppie che hanno mantenuto con sicurezza il proprio servizio. Tuttavia, nel quinto gioco, Bolelli ha fatto la differenza, realizzando un break decisivo. Nonostante un’ulteriore possibilità di allungare il vantaggio nel settimo gioco, Zeballos è riuscito a tenere il servizio, ma i due italiani hanno comunque chiuso il set a loro favore per 6-4.Nel secondo set, dopo un avvio equilibrato, è emerso il talento di Zeballos, che ha contribuito a costruire un vantaggio per la sua coppia. Nonostante il prontissimo controbreak di Bolelli e Vavassori nel quinto gioco, che hanno offerto momenti di spettacolo nei pressi della rete, il set è arrivato fino al tie-break. Qui, Granollers e Zeballos hanno avuto la meglio, nonostante i due italiani siano riusciti a ottenere un match point sul 6 a 5 e servizio per gli avversari, che però hanno chiuso poco dopo la frazione per 9 punti a 7 con un Zeballos in grande spolvero.Il super tie-break ha visto la coppia ispano-argentina in vantaggio e gli italiani a inseguire. Nonostante gli sforzi, è stato Zeballos a determinare il destino del match, chiudendo la partita al terzo e decisivo match point.
    ATP Indian Wells Marcel Granollers / Horacio Zeballos [5]4710 Simone Bolelli / Andrea Vavassori668 Vincitore: Granollers / Zeballos ServizioSvolgimentoSet 3M. Granollers / Zeballos 0-1 1-1 2-1 3-1 3-2 4-2 5-2 5-3 5-4 6-4 6-5 6-6 7-6 8-6 9-6 9-7 9-8ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 2-0* df 2*-1 3*-1 4-1* ace 4-2* 5*-2 5*-3 df 5-4* 5-5* 5*-6 6*-6 7-6* 7-7* 8*-76-6 → 7-6S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6M. Granollers / Zeballos 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 40-405-5 → 6-5S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-0 40-155-4 → 5-5M. Granollers / Zeballos 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-0 40-154-3 → 4-4M. Granollers / Zeballos 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3S. Bolelli / Vavassori 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3M. Granollers / Zeballos 0-15 15-15 15-30 15-403-1 → 3-2S. Bolelli / Vavassori 0-15 15-15 15-30 15-40 df2-1 → 3-1M. Granollers / Zeballos 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1S. Bolelli / Vavassori 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1M. Granollers / Zeballos 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-04-5 → 4-6M. Granollers / Zeballos 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-5 → 4-5S. Bolelli / Vavassori 15-0 15-15 30-15 40-153-4 → 3-5M. Granollers / Zeballos 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-402-4 → 3-4S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4M. Granollers / Zeballos 0-15 0-30 0-40 df 15-402-2 → 2-3S. Bolelli / Vavassori 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2M. Granollers / Zeballos 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1S. Bolelli / Vavassori 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-301-0 → 1-1M. Granollers / Zeballos 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-300-0 → 1-0

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Lehecka, prossimo avversario di Sinner: “Berdych (coach) mi stimola a lavorare al massimo con le gambe”

    Jiri Lehecka (foto TennisTv)

    Prima Rublev, poi Tsitsipas. Jiri Lehecka si è guadagnato con un tennis fantastico un super quarto di finale contro Jannik Sinner al Masters 1000 di Indian Wells. Il miglior tennis della sua carriera? Il ceco afferma di sentirsi in ottima forma, ma che il suo gioco è in piena evoluzione grazie al lavoro intenso svolto con Tomas Berdych, ex n.4 ATP e oggi a fianco del 22enne connazionale. Quel che contraddistingue Lehecka è la grande intensità nello scambio e pulizia all’impatto della palla, da classico prodotto della scuola ceca, la migliore al mondo per impostazione tecnica. Avrà di fronte un avversario davvero impegnativo, e non solo perché Jannik sta vivendo un periodo eccezionale. Lehecka infatti sarà costretto a sfidare Sinner con un tennis discretamente simile a quello dell’azzurro per schemi ma con minor potenza e continuità, e sfidare una sorta di “te stesso” più forte in tutto è probabilmente l’avversario peggiore in assoluto. Dovrà servire come un treno e magari scendere a rete il più possibile, sfidando tuttavia i passanti di Jannik che stanotte hanno tramortito un buonissimo Shelton. Sinner parte nettamente favorito, ma sarà interessante vedere come giocherà il ceco.
    Lehecka ha parlato alla stampa in California prima di conoscere l’esito della sfida serale tra Sinner e Shelton. Si è soffermato soprattutto su come lavora con Berdych e sulla propria mentalità, ancora da “apprendista”. Parole interessanti, che riportiamo.
    “Per me venire qui l’anno scorso è stato come un sogno. Era la prima volta che giovano a Indian Wells, la prima volta che vedevo questo scenario così particolare e così tanti fan” racconta Jiri. “Ero molto felice di aver vissuto tante nuove esperienze, ma alla fine della scorsa stagione sentivamo che i risultati in questi grandi tornei non erano quelli che volevamo e che avevo qualche possibilità di andare oltre nei tornei, giocare meglio e battere alcuni giocatori più forti, ma non ci sono riuscito. Abbiamo cercato di analizzare gli errori che avevamo commesso e ci siamo concentrati sull’eliminarli. Certo, per me è stato molto più facile tornare qui una seconda volta, sapevo cosa aspettarmi”.
    Lehecka si fida ciecamente dei consigli di Bercych. “Tomas è una persona fantastica, da coach è lo stesso che era da giocatore, è molto professionale e molto dedito al lavoro. Sta facendo con me tutto quello che voleva fosse fatto dal suo team quando era un giocatore, sa cosa vuole il giocatore, sa cosa sente e questo è importante quando cerca di intervenire e aiutarmi in alcune cose in particolare. E anche è molto sereno in campo, si lavora tanto ma con leggerezza, non prende le cose troppo sul serio. Sa che il momento importante è durante la partita. Tra tutti i consigli che mi ha dato il più importante riguarda il lavorare di più con le gambe, spostare il gioco in avanti in modo aggressivo. Ci abbiamo lavorato molto, soprattutto a inizio settimana, all’inizio del torneo, quando avevamo un po’ di tempo per prepararci. Mi ha anche descritto il cambio delle condizioni tra giorno e notte, cambiano in modo incredibile ed è necessario gestirle. La sua esperienza mi sta aiutando davvero”.
    In effetti uno dei più di forza di Berdych era la stabilità degli appoggi, una forza nelle gambe non comune che gli permetteva di arrivare bene sulla palla e restare centrale, in equilibrio, per colpire la palla con forza e precisione. A livello di “colpitore” puro, Berdych è stato probabilmente il migliore della sua generazione.
    Lehecka è sicuro che vivere esperienze di alto livello, come quelle di questo torneo, lo migliorerà ulteriormente: “A volte mi sembra di aver già vissuto questo momento, quindi so come reagire adesso. Ma ci sono ancora molti fasi in un match in cui penso ‘cos’è questo, come mi sento, cosa dovrei fare, come dovrei reagire, che tipo di scatti dovrei fare o cosa non dovrei fare’. E questo è uno dei motivi per cui avere Tomas qui con me è molto bello perché ha molta più esperienza di me. Avere il sostegno di un ex campione come lui che già vissuto tutto questo può solo aiutarmi a diventare un tennista più completo e consapevole”.
    La partita contro Sinner è una novità (nessun precedente a livello ATP, solo un Challenger quando erano agli esordi), sarà certamente un’altra pagina importante del suo apprendistato. Lehacka ha spesso mostrato un tennis davvero incisivo a livello di colpi ma poco continuo e carente in personalità, senza quella spinta a trovare la giocata top nel momento decisivo e reggere le fasi caldi del match. Dal Sinner di questo 2024, ha moltissimo da imparare…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner inarrestabile a Indian Wells, batte Shelton con la 18esima vittoria consecutiva

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Inarrestabile. Jannik Sinner a Indian Wells e in tutto il 2024 è inarrestabile, più forte di tutto e di tutti. Il servizio super e la grande potenza di Ben Shelton riesce a contenere l’azzurro per un set, ma quando il punto “scotta” e diventa decisivo, la straordinaria qualità tecnica e mentale dell’altoatesino sale in cattedra e si prende tutto. Sinner batte Shelton negli ottavi di finale del primo Masters 1000 della stagione, 7-6(4) 6-1 lo score al termine di una partita molto interessante e assai intensa nel primo set, che gli regala la 15esima vittoria del 2024 e 18esima consecutiva (la n.150 sul cemento in carriera) e gli apre le porte dei quarti di finale dove lo attende in ceco Jiri Lehecka.
    La faccia di Shelton dopo aver abbracciato cordialmente Sinner alla conclusione dell’incontro è la miglior foto della partita. Ben è consapevole di aver dato tutto, ha lottato su ogni palla, rischiato e attaccato anche bene, ma contro la risposta clamorosa dell’azzurro e la sua intensità non c’è niente da fare. Il livello attuale di Jannik è mostruoso, la sua solidità regge ogni assalto, i suoi fendenti dalla riga di fondo e la sua progressione stroncano ogni difesa. Sinner ha chiuso l’incontro con 11 vincenti di diritto e 17 complessivi, ma quel che i numeri non raccontano la sua terrificante abilità nel giocare bene i punti che contano, mai una scelta errata. L’unico passaggio a vuoto Sinner l’ha avuto servendo per il primo set sul 5-4, lì ha regalato due diritti con un po’ di fretta, ed è stato bravo Shelton ad attaccare e non regalare niente. Jannik ha cercato di riprendersi il vantaggio nel game successivo, ha mancato di pochissimo un paio di passanti, ma al tiebreak è stato superiore. Anche nel “decider” una piccola sbavatura, un doppio fallo; poco male, con una risposta clamorosa per profondità e velocità ha sbaragliato un’eccellente prima palla del rivale, si è preso di prepotenza il punto che gli ha dato il successo.
    Sinner è duro, durissimo. Lucido e intenso. È sostenuto da una condizione fisica fantastica che gli consente di essere super reattivo e veloce in campo. Non è mai in affanno anche quando è costretto alla rincorsa estrema, e trova equilibrio per colpire colpi tutt’altro che banali, come il passante irreale col diritto nel primo punto del tiebreak, un’esecuzione che quasi tutti i colleghi si immaginerebbero nemmeno di provare, ancor più in un tiebreak. Sinner ha una fiducia totale nel suo tennis, si vede chiaramente dalla tranquillità e grinta con le quali affronta le fasi delicate della partita. Non subisce mai, va a prendersi il punto o trova contro mosse sempre interessanti. Shelton c’ha davvero provato con tutto il suo arsenale, ma il suo colpo principale, il servizio, è stato svalutato dall’eccezionale risposta di Sinner. 4 Ace e 6 doppi falli per Shelton… numeri per lui terribili, che si spiegano con le molte risposte splendide dell’azzurro, e anche con la tensione derivata dalla consapevolezza che se non trova un super servizio, l’altro nello scambio lo massacra. Una violenza psicologica pazzesca, accusata oggi da Shelton ma da tutti gli avversari di Sinner nel 2024. Un Sinner forte, con piccole sbavature ma davvero difficilissimo da superare. La sua corsa nel 2024 continua, nei quarti c’è Lehecka. Sinner resta al momento inarrestabile.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La partita scatta con Shelton alla battuta. La sua palla corre a velocità folli e con quell’effetto mancino assai difficile da gestire, ma fin dai primi punti è Sinner a mettere in chiaro i rapporti di forza: la risposta di Jannik è pungente, solida, sfida la battuta terrificante dell’americano con altrettanta aggressività ed efficacia. Impressionante lo schema di Sinner nel secondo punto, impatto clamoroso in risposta, la palla atterra nei piedi di Ben che a malapena la rimanda di là, ed è un fulmine Jannik nell’avventarsi con un diritto micidiale nell’angolo. Un uno-due pugilistico da K.O. Shelton capisce immediatamente che deve chiedere gli straordinari al servizio, che deve essere straordinario in tutto se vuole fare partita pari con il  nuovo campione Slam e tennista finora imbattuto. Rischia tutto, anche col diritto dopo la battuta, e si butta avanti per scappare dai colpi profondi e intensi dell’azzurro. Un solo game, ma il livello di gioco è altissimo. Il servizio di Sinner è subito efficace, sotto gli occhi di coach Cahill che annuisce convinto allo schema battuta esterna – accelerazione in contro piede col diritto. Jannik inchioda il rivale sul rovescio – colpo che tende soprattutto a tagliare – e poi via accelerazione dall’altro lato al terzo colpo, quando la difesa in corsa estrema diventa difficilissima. 1 pari, solidità estrema di Sinner. La prima scossa del match arriva nel quarto game, il più duro di tutto l’incontro e giocato con qualità notevole da entrambi di giocatori. Shelton regge, risponde e costringe Sinner a difendersi. Con una splendida risposta d’incontro di rovescio e poi un attacco prepotente col diritto, Ben si procura le prime due palle break del match sul 15-40. Durissimo e concreto Jannik, servizio al corpo per non dare angolo al rivale e via diritto a tutta in lungo linea, le cancella entrambe, ma non è finita qua… Shelton trova un gran diritto, carico e offensivo, che sorprende l’azzurro, per la terza chance. Ben gioca uno scambio favoloso, trova l’angolo del campo con un diritto lungo linea terrificante, solo il Sinner divino di quest’avvio di stagione riesce ad arrivarci e rimandare un difesa credibile, con troppa foga nell’attacco l’americano esagera col diritto. Non sfrutta nemmeno una quarta palla break, Sinner trova un servizio esterno a 132 miglia, imprendibile. Si salva Jannik, davvero fortissimo nelle 4 palle break, per il 3-2. Nel game seguente è Sinner ad aver la chance per scappare via, fantastica la risposta col diritto sul 30 pari, ma si salva col servizio l’americano. Il miracolo non gli riesce sulla seconda palla break (strappata con una deviazione fortunata del nastro sul passante), rischia la seconda di battuta e commette un doppio fallo. BREAK Sinner, avanti 3-2 e servizio. È imprendibile l’azzurro, veleggia con grande ritmo nei suoi game, fino al 5-4, quando serve per chiudere. Qua il set torna in bagarre, e grande spettacolo. Jannik spinge tanto, rischia col diritto e chiude in avanzamento; ma commette anche due brutti errori (una stecca clamorosa). Non sfrutta un set point sul 40-30, il nastro stavolta è amico di Shelton… che nel punto seguente attacca con potenza e precisione, strappando una palla del contro break. Sinner è il primo a sbagliare nello scambio, un rovescio al centro piuttosto banale gli vola via, ma la palla viaggiava davvero tanto. Contro Break, 5 pari. Shelton è in grave difficoltà al servizio, sotto l’aggressività massima di Sinner che vuole immediatamente riprendersi il vantaggio appena perso. Apre il campo in risposta, fa correre l’americano come la palla impazzita di un flipper, micidiale il forcing di Jannik che vola 0-40. Non sfrutta le prime Sinner, c’era un discreto spazio per il passante ma lo manca di poco (gran coraggio Shelton nel buttarsi a rete, c’è grande spettacolo), sulla terza bravo Ben. Il set si decide al tiebreak, e qua Sinner sale in cattedra. Si prende il primo punto in risposta il pusterese trovando un passante col diritto in corsa estrema praticamente impossibile, come è riuscito ad uncinare la palla e metterla nei piedi dell’americano resta un mistero. Poi fa scoppiare la palla con diritto offensivo e smash perfetto, mentre scocca l’ora di gioco. Un Ace gli vale il 3-0. Sul 4-1 arriva la reazione di Shelton, che tira un rovescio lungo linea dall’angolo improvviso, davvero bello. Un doppio fallo costa a Jannik il secondo punto di fila perso alla battuta, lo score segna 4 pari, pandemonio sugli spalti. Qua Shelton subisce la risposta profondissima, d’incontro, micidiale nei piedi di Sinner, che vola di nuovo avanti 5 punti a 4 e poi è freddo a chiudere con un servizio carico di spin, che sorprende l’americano, e sul 6-4 con lo schema diventato granitico nel suo gioco, servizio esterno e via botta col diritto terrificante. 7 punti a 4, un gran set, divertente e grande qualità, con il Sinner splendido di questo anno benedetto e uno Shelton mai domo. 14 vincenti a 10 per l’azzurro, 17 gli errori di Shelton.
    La resistenza dell’americano dura il primo set. Nel secondo Jannik scatta con un solido turno di servizio e quindi mette la freccia in risposta. Risponde sempre, propone palle scomode all’americano, che sbaglia per troppa foga. Pure un doppio fallo, ma un pessimo diritto d’attacco a costargli il BREAK che manda Sinner 2-0. È l’allungo decisivo, Jannik nei suoi turni di servizio gioca col pilota automatico, serve bene e non concede più niente, mentre Shelton ormai ha perso campo, è calato nell’intensità delle sue difese e anche col servizio fa più fatica a tener ferma la grande qualità in risposta dell’azzurro. Domina il campo Sinner, è un fulmine nell’entrare con i piedi e spingere la palla con colpo di grande profondità e accuratezza, rischio basso e grande rendimento. Con un parziale di 14 punti a 2 Jannik vola 3-0. Shelton commette ben due doppi falli nel quarto game, ormai è sotto assedio costante e solo con qualche servizio perfetto riesce ad arginare la prepotenza dell’azzurro. Salva una palla break e si porta 1-3, ma in risposta non riesce a far niente. Servendo sotto 1-4, Shelton esagera col diritto e poi un altro doppio fallo, 0-30. Vince un punto rocambolesco, ma ormai è in balia di un Sinner troppo solido. Concede il secondo break del set sul 30-40, punito dal doppio passante di Jannik, uno stretto difficile da rigiocare e quindi il secondo a campo spalancato. Chiude in bellezza Jannik, con un turno a servizio a zero, un servizio potente sulla riga e la risposta di Ben vola via. Cordiale l’abbraccio sulla rete, ma la faccia di Shelton tornando nel suo angolo dice tutto: Sinner è un marziano, ho dato del mio meglio, nel secondo set mi ha stritolato… Continua la corsa di Sinner, inarrestabile.
    Marco Mazzoni

    [16] Ben Shelton vs [3] Jannik Sinner ATP Indian Wells Ben Shelton [16]61 Jannik Sinner [3]76 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner40-30 15-0 30-0 40-01-5 → 1-6B. Shelton 0-15 0-30 df 15-30 15-40 30-40 ace ace1-4 → 1-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-3 → 1-4B. Shelton 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 df A-400-3 → 1-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-2 → 0-3B. Shelton 0-15 0-30 df 15-30 15-400-1 → 0-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 ace 1*-3 1-4* 2-4* 3*-4 df 4*-4 4-5* 4-6*6-6 → 6-7J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6B. Shelton 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 6-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A4-5 → 5-5B. Shelton 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5B. Shelton 15-0 ace 30-0 ace 30-15 30-30 40-302-4 → 3-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A df2-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-1 → 2-2B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-30 df1-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0

    Shelton (🇺🇸) vs Sinner (🇮🇹)**SERVICE STATS:**– Serve Rating: 234 vs 298– Aces: 4 vs 3– Double Faults: 6 vs 1– First Serve: 47/70 (67%) vs 44/65 (68%)– 1st Serve Points Won: 27/47 (57%) vs 34/44 (77%)– 2nd Serve Points Won: 10/23 (43%) vs 13/21 (62%)– Break Points Saved: 6/9 (67%) vs 4/5 (80%)– Service Games Played: 9 vs 10
    **RETURN STATS:**– 1st Serve Return Points Won: 10/44 (23%) vs 20/47 (43%)– 2nd Serve Return Points Won: 8/21 (38%) vs 13/23 (57%)– Break Points Converted: 1/5 (20%) vs 3/9 (33%)– Return Games Played: 10 vs 9
    **POINT STATS:**– Net Points Won: 12/21 (57%) vs 14/18 (78%)– Winners: 16 vs 16– Unforced Errors: 16 vs 6– Service Points Won: 37/70 (53%) vs 47/65 (72%)– Return Points Won: 18/65 (28%) vs 33/70 (47%)– Total Points Won: 55/135 (41%) vs 80/135 (59%)
    **SERVICE SPEED:**– Max Speed: 224 km/h (139 mph) vs 213 km/h (132 mph)– 1st Serve Average Speed: 193 km/h (119 mph) vs 195 km/h (121 mph)– 2nd Serve Average Speed: 166 km/h (103 mph) vs 149 km/h (92 mph) LEGGI TUTTO

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    Masters e WTA 1000 Indian Wells: Il programma completo di Mercoledì 13 Marzo 2024. Luca Nardi alla caccia dei quarti di finale

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06 – Foto Getty Images

    STADIUM 1 – Ora italiana: 19:00 (ora locale: 11:00 am)1. [23] Emma Navarro vs [2] Aryna Sabalenka2. [24] Elise Mertens vs [3] Coco Gauff 3. [4] Daniil Medvedev vs [13] Grigor Dimitrov 4. [12] Taylor Fritz vs [7] Holger Rune (non prima ore: 02:00)5. [7] Kevin Krawietz / Tim Puetz vs Wesley Koolhof / Nikola Mektic
    STADIUM 2 – Ora italiana: 19:00 (ora locale: 11:00 am)1. [9] Casper Ruud vs Gael Monfils 2. [LL] Luca Nardi vs [17] Tommy Paul 3. Diane Parry vs [9] Maria Sakkari (non prima ore: 23:00)4. Yue Yuan vs [11] Daria Kasatkina (non prima ore: 02:00)
    STADIUM 3 – Ora italiana: 20:00 (ora locale: 12:00 pm)1. [4] Nicole Melichar-Martinez / Ellen Perez vs [8] Lyudmyla Kichenok / Jelena Ostapenko 2. [5] Marcel Granollers / Horacio Zeballos vs Simone Bolelli / Andrea Vavassori (non prima ore: 21:30)3. [1] Su-Wei Hsieh / Elise Mertens vs [6] Demi Schuurs / Luisa Stefani (non prima ore: TBA After Rest NB 3.00PM) LEGGI TUTTO

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    Ruud: “Ho perso peso e sono più rapido in campo. La serie Break Point? Non perdo tempo a vederla”

    Casper Ruud (foto Getty Images)

    Un Casper Ruud inaspettatamente frizzante nelle dichiarazioni rilasciate nel torneo di Indian Wells, dove negli ottavi di finale sfiderà il francese Gael Monfils. L’inattesa e per noi italiani “bellissima” sconfitta di Djokovic per mano di un Luca Nardi stellare ha aperto una vera autostrada nella parte alta del tabellone del primo Masters 1000 dell’anno, e proprio Ruud, zitto zitto, potrebbe essere a questo punto il vero sfidante per Medvedev, o eventualmente Rune/Dimitrov per accedere in finale.
    Dopo un 2023 sotto tono, eccetto la finale raggiunta a Roland Garros, quest’anno è ripartito con altro piglio, come dimostra l’ottimo tabellino di 15 vittorie e solo 3 sconfitte. In Messico ha brillato, ma non è riuscito a vincere le finali di Los Cabos prima e Acapulco poi. Risultati ottenuti grazie ad un livello di gioco molto alto, sostenuto da un vigore nella spinta e mobilità che lo scorso anno erano davvero smarrite. Casper ha raccontato di aver fatto qualche passo indietro, riprendendo le abitudini delle stagioni precedenti e la stessa preparazione invernale che l’aveva portato nel 2022 al n.2 del mondo, addirittura con la possibilità di diventare clamorosamente n.1 se avesse battuto Alcaraz nella finale di US Open.
    “Prima del 2023, non ho avuto alcuna offseason, o preseason come nel passato. Ho deciso di unirmi a Rafa e giocare qualche partita di esibizione in Sud America, cosa che non mi ha lasciato il tempo per fare una vera e propria preseason prima della stagione 2o23. Quindi, dopo l’Australia l’anno scorso, mi sono preso quattro settimane di pausa dai tornei per fare un po’ di preseason. Ci siamo concentrati molto sul sollevamento pesi e sulla costruzione di massa muscolare. Credo che questo mi abbia reso un po’ troppo rigido nei movimenti, troppo pesante. Questo mi ha portato forse a non essere così leggero sui piedi, veloce nelle reazioni e così via. Quindi è stato qualcosa che ho sentito per diversi mesi l’anno scorso che mi ha infastidito un po’. Non sono stato abbastanza veloce. È qualcosa su cui abbiamo lavorato questo anno in modo più specifico, sul regime di fitness per fare altri esercizi, non tanto tipo di sollevamento pesi come abbiamo fatto l’anno scorso, e penso che abbia funzionato bene”.
    Ma oltre alla preparazione “old style”, ecco il segreto del suo ottimo tennis attuale.
    “Mi muovo molto meglio perché sono riuscito a perdere quattro chili. Prima ne pesavo 84 e ora peso 80 kg. Mi sento più flessibile e più veloce, ma non ho perso potenza nei colpi. Ho ridotto un po’ il consumo di carboidrati e ho rinunciato ai dolci e al cioccolato, ma non ho seguito una dieta ferrea” afferma Ruud. “Con un nuovo regime alimentare e allenamenti specifici, mi sento più elastico e reattivo. È più importante della potenza pura”.
    L’altro segreto? Giocare molto a golf… “Qua ho potuto giocare solo due round perché sono arrivato domenica dopo Acapulco. Lunedì e giovedì ho giocato, e mi ha aiutato molto a rilassarmi. Giocando a golf mi diverto e mi aiuta anche per la concentrazione che è necessaria per eseguire i migliori colpi. Vorrei poter giocare di più, ma devo concentrarmi anche sul tennis. Qua di sicuro i campi da golf sono fantastici… Non gioco mai il giorno prima di una partita. Per assurdo quando gioco con mio padre e il mio amico, giochiamo per davvero, c’è competizione! In realtà mi sento piuttosto stanco dopo aver giocato 18 buche perché è una battaglia dal primo all’ultimo colpo! Giocare quattro ore a golf il giorno prima di una partita non è qualcosa che faccio di solito. Forse quando il torneo sarà finito potrò giocarne un altro”.
    Caustica la sua risposta alla domanda sulla chiusura anticipata della serie Netflix “Break Point”, che molto aveva fatto discutere tra i giocatori e che ha avuto un modestissimo seguito tra gli abbonati della piattaforma di streaming. “Non ho visto nessun capitolo, tranne uno che mi coinvolgeva. Naturalmente non sono rimasto colpito dal programma. C’è voluto troppo tempo, era tutto molto scenografico… ho dovuto invitarli a prendere un caffè durante il Roland Garros e chiacchierare per due ore per avere più tempo sullo schermo, e non sono riuscito a trovare quello spazio, non ne ho voglia e non sono quel tipo di persona. Non investirei il mio tempo guardando una serie del genere mentre posso giocare a golf o fare cose che considero positive per la mia vita e la mia carriera. Ciò che ho visto non ha attirato per niente la mia attenzione, per questo ho rinunciato a guardare gli altri episodi”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Indian Wells, da Nardi un assist a Sinner: per i bookie Jannik è favorito per il titolo e può scavalcare Alcaraz

    Luca Nardi ha fatto l’impossibile. Battuto Novak Djokovic, però, servirà un’altra impresa per il pesarese negli ottavi a Indian Wells, dove affronterà Tommy Paul. Lo statunitense è favorito tra 1,12 e 1,16, contro la vittoria del talento azzurro tra 5 e 5,65, non così proibitiva se paragonata alla quota 10 nella sfida con Djokovic. Nel set betting è avanti il 2-0 per Paul, che lo scorso anno si fermò proprio agli ottavi, a 1,53, mentre una vittoria dell’italiano per 2-1 paga 8,50 volte la posta.
    ASSIST A SINNER – Il successo di Nardi, oltre a valere l’ingresso in top 100, serve anche un grande assist a Jannik Sinner. Il numero uno azzurro, infatti, prima del torneo era il secondo in lavagna per la conquista del titolo di Indian Wells, dietro solo a Djokovic. Ora, per gli esperti, Jannik non ha più rivali: la vittoria del torneo californiano si gioca a 2,50, con Alcaraz che insegue a 3,50 e Medvedev a 5. Lontani tutti gli altri pretendenti: Paul e Ruud a 15, Zverev e De Minaur a 20 insieme a Fritz. Un clamoroso successo di Nardi si gioca nella quota “Altro”, proposta a 75.
    QUATTRO SU CINQUE DICONO SINNER – I bookmaker credono in Sinner e, con loro, tutti gli italiani. Secondo i dati raccolti da un book di scommesse, l’80% degli appassionati pensa che l’altoatesino possa portare a casa da Indian Wells il secondo titolo 1000 in carriera, che sarebbe il terzo trofeo in altrettanti tornei nel 2024. Solo un italiano su dieci (9%) punta invece su Carlos Alcaraz, campione in carica, mentre si riducono al minimo gli endorsement per Medvedev, 2%. Il restante 9% è diviso tra gli altri partecipanti.
    🇺🇸 Quote e scontri direttiR16 Lehecka (32) 🇨🇿 – Tsitsipas (11) 🇬🇷 0-2 2.74 1.46R16 Marozsan 🇭🇺 – Alcaraz (2) 🇪🇸 1-0 7.70 1.09R16 Zverev (6) 🇩🇪 – De Minaur (10) 🇦🇺 6-2 2.00 1.81R16 Shelton (16) 🇺🇸 – Sinner (3) 🇮🇹 1-1 5.58 1.15R16 Ruud (9) 🇳🇴 – Monfils 🇫🇷 0-1 1.45 2.77R16 Medvedev (4) 🇷🇺 – Dimitrov (13) 🇧🇬 6-3 1.49 2.55R16 Nardi 🇮🇹 – Paul (17) 🇺🇸 0-0 5.67 1.14R16 Fritz (12) 🇺🇸 – Rune (7) 🇩🇰 1-0 1.68 2.17R16 Potapova (28) 🇷🇺 – Paolini (13) 🇮🇹 0-0 2.19 1.68R16 Pavlyuchenkova (22) 🇷🇺 – Kostyuk (31) 🇺🇦 1-1 1.70 2.16R16 Kerber 🇩🇪 – Wozniacki 🇩🇰 8-7 1.93 1.87R16 Swiatek (1) 🇵🇱 – Putintseva 🇰🇿 2-0 1.04 13.32R16 Navarro (23) 🇺🇸 – Sabalenka (2) 🇧🇾 0-0 5.06 1.17R16 Mertens (24) 🇧🇪 – Gauff (3) 🇺🇸 0-3 3.95 1.25R16 Yuan 🇨🇳 – Kasatkina (11) 🇷🇺 0-0 2.69 1.46R16 Parry 🇫🇷 – Sakkari (9) 🇬🇷 0-0 2.96 1.40 LEGGI TUTTO

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    Incredibile Nardi! Sconfigge Djokovic in tre set a Indian Wells

    Luca Nardi esulta dopo il successo contro Djokovic

    Il volto di Luca Nardi è incredulo dopo l’Ace esterno che gli regala le quattro parole più belle al mondo, “Game, Set, Match Nardi!”. Il pesarese classe 2003, entrato nel Masters 1000 di Indian Wells come Lucky Loser, ha appena battuto sua maestà Novak Djokovic in una partita incredibile, lui stesso stenta a credere che si tutto vero. 6-4 3-6 6-3 lo score conclusivo di una partita pazzesca, un successo che era troppo ardito anche il solo ipotizzarlo. Il n.1 al mondo serbo mai aveva perso in un Masters 1000 da un tennista con una classifica così bassa (in precedenza era stato Kevin Anderson, n.122 ATP quando sconfisse Nole a Miami nel 2008). Nardi si ritrova da eliminato nelle qualificazioni dopo una dura battaglia contro Goffin, a giocatore da prima pagina con questa vittoria incredibile, la più bella della sua carriera, contro un Top10, che gli vale l’ingresso virtuale nella top100 ATP ma soprattutto potrebbe essere, finalmente, quella che fa decollare un talento che cova da molto tempo e forse aveva solo bisogno di un torneo, un grande successo, per esplodere e non fermarsi più.
    “Penso che prima di questa notte nessuno mi conoscesse”, confessa Luca dopo la vittoria, a caldo in campo. “Spero che il pubblico abbia apprezzato lo spettacolo. Sono felicissimo di questa partita. Alla fine non so come sono riuscito a tenere. Penso sia stato un miracolo, perché sono un ragazzo di 20 anni, fuori dai primi cento al mondo, che è riuscito a battere Novak. È pazzesco”.
    Invece Nardi se l’è assolutamente meritata, è stato bravo a giocare un tennis fantastico e approfittare di un Djokovic a tratti irriconoscibile. Il campione serbo non aveva la solita energia e ha commesso errori per lui inusuali, ma il grande merito è di un Nardi per come è stato in campo e come ha dominato il campo. Le incertezze del rivale sono venute soprattutto grazie alla velocità di palla e intensità di un Nardi mai così incisivo, continuo e pronto a prendersi il punto. Luca ha servito bene, è stato rapido ad incidere col diritto, molto aggressivo, dopo il servizio e soprattutto capitalizzare gli errori e un tennis stranamente con poca energia del rivale, troppo ricco di alti e bassi e senza quell’incisività in risposta che si ipotizzava gli avrebbe consentito di mettere in grande difficoltà l’azzurro. Il terzo set di Luca è stata una sinfonia di bellezza e vincenti. 16 vincenti per l’esattezza, dopo aver perso il secondo set. Incredibile! Questa vittoria storia gli apre le porte degli ottavi di finale, dove trova l’americano Tommy Paul.

    Hard to put this one in words 😊
    One day from leaving site, lucky loser Luca Nardi pulls off one of the most unlikely upsets in recent history by defeating Djokovic at Indian Wells!#TennisParadise pic.twitter.com/x6gqnZQOoB — Tennis TV (@TennisTV) March 12, 2024

    Nardi vince il sorteggio e sceglie di rispondere. Serve discretamente, anche Djokovic, ma la partita cambia nel quinto game. Inaspettatamente “Nole” si fa riprendere da 40-15 con un paio di leggerezze, per lui inusuali, mentre il diritto di Luca è molto consistente e sorprende il serbo. Si procura una palla break ai vantaggi e si prende il break reggendo in un duro scambio, e volando avanti per 4 giochi a 2. L’inerzia del match si sposta tutta dalla parte dell’azzurro, molto dinamico in campo e bravo ad arrivare in anticipo con i suoi colpi, che mostrano tutta la loro naturale fluidità e bellezza tecnica. Djokovic invece è in affanno, è assai meno veloce in campo rispetto alle sue giornate “normali”, incredibilmente sembra non trovare bene la palla, la distanza ideale per l’impatto, e gioca con una qualità ancora inferiore a quella mostrata nel suo primo match del torneo. Tanti gli errori del n.1, fluido e consistente il tennis in spinta di Nardi, che in quaranta minuti vince con merito il primo set per 6-4. Incredibile come non abbia concesso nemmeno una palla break e, con alcune sue accelerazioni di una facilità totale abbia lasciato fermo Djokovic. Sì, Djokovic! Incredibile.
    Dopo un primo set troppo bello per essere vero, il secondo parziale entra in bagarre fin dalle prime fasi. Nardi nel suo primo turno di battuta scivola ai vantaggi sprecando un 40-0 con un paio di leggerezze, classico calo di attenzione dopo aver dominato un set contro il più forte, e commette anche un doppio fallo. Concede la prima palla break Djokovic, che la sfrutta e vola in vantaggio 2-0. Si teme che la partita possa girare subito dalla parte del n.1, ma Novak continua ad alternare scambi consistenti a troppi errori. Il terzo game è una maratona, fatto di duri scambi e anche qualche polemica con Djokovic che si lagna per una chiamata a suo dire errata. Ben 16 punti e una lotta punto su punto, con Nardi che strappa 4 palle break, senza riuscire a trasformarle. Per fortuna ci riesce alla quinta, con un’accelerazione vincente su di una palla troppo lenta del serbo, che pensava che il gioco si fosse fermato. Nardi ha sfruttato la chance, pareggia il conto dei game sul 2 pari con un discreto turno di battuta ma il suo tennis è meno fluido e aggressivo rispetto alla fase iniziale del set, ora è costretto a scambiare di più e tende a subire maggiormente la palla consistente, arrotata e continua di un serbo cresciuto nel ritmo e nella presenza in campo. Nardi incappa in un pessimo sesto game, commette ben due doppi falli e subisce il break che manca Djokovic avanti 4-2 e servizio. È l’allungo decisivo, il n.1 fallisce due palle del doppio break sul 5-2, ma chiude in sicurezza al servizio per il 6-3. Non è un Djokovic al meglio, ma ha vinto meritatamente il secondo parziale.
    Si pensa che nel terzo set la classe e soprattutto esperienza del campionissimo preverrà. Nardi per fortuna ci crede e compie l’impresa della vita. Il suo tennis torna rapido, in grande anticipo, sostenuto da un buon servizio ma soprattutto da un rovescio chirurgico col lungo linea e un diritto efficacissimo nella direttrice cross, a punire una giornata tutt’altro che felice del serbo rincorrendo la palla a destra. Nardi riprende il controllo del tempo di gioco dal centro, incredibile vederlo impattare contro Novak con tanta sicurezza ed efficacia, sembra tornato quello del primo set, con la palla del rivale che non gli dà fastidio, comoda da impattare con la fluidità delle sue esecuzioni. Il primo turno di servizio del serbo (secondo game) è di nuovo una lotta, dura oltre 10 minuti e Luca non riesce a sfruttare le tre palle break ottenute. Nardi è bravissimo a tenere il piede sull’acceleratore, la sua palla viaggia che è un piacere e tiene ritmi alti, che Djokovic fa fatica contenere. Non è davvero in ottima forma fisica “Nole”, arranca e spesso arriva tardi sulla palla rapida dell’azzurro, che sul 3-2, in risposta, compie il miracolo. Luca tira risposte splendide, sembra quasi in trance per come gioca, pulito, aggressivo, una bellezza. Novak è sorpreso e incerto, crolla 0-40 e concede il break alla seconda chance, per il 4-2 Nardi. Pazzesco, Luca è a due passi dal battere il n.1 del mondo. La tensione non lo frena, serve sicuro e si porta 5-2 e poi chiude 6-3 senza concedere al fortissimo rivale alcuna chance per riaprire il set e la partita. Chiude un terzo set clamoroso con 16 vincenti e solo 4 errori, per un totale nel match di 36 vincenti, il doppio di Djokovic (18). È la vittoria più bella della carriera di Luca, gli regala gli ottavi di finale a Indian Wells, dove trova lo statunitense Paul. Ma gli regala molto, molto più, la consapevolezza che il suo tennis ha tutto quel che serve per questi tornei. Per il grande tennis da cui oggi appartiene.
    Marco Mazzoni
    [1] Novak Djokovic vs [LL] Luca Nardi (non prima ore: 02:00)ATP Indian Wells Novak Djokovic [1]463 Luca Nardi636 Vincitore: Nardi ServizioSvolgimentoSet 3L. Nardi 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-02-5 → 3-5L. Nardi 0-15 df 0-30 15-30 ace 30-30 40-302-4 → 2-5N. Djokovic 0-15 0-30 0-40 15-402-3 → 2-4L. Nardi 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2L. Nardi 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 1-2N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1L. Nardi 0-15 df 15-15 30-15 40-15 ace 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3L. Nardi 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A df 40-40 A-405-2 → 5-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2L. Nardi 15-0 15-15 df 15-30 30-30 30-40 df3-2 → 4-2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2L. Nardi 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A2-0 → 2-1L. Nardi 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 df 40-A1-0 → 2-0N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Nardi 15-0 15-15 30-15 40-15 ace4-5 → 4-6N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-303-5 → 4-5L. Nardi 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-4 → 3-5N. Djokovic 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace2-4 → 3-4L. Nardi 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-3 → 2-4N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A2-2 → 2-3L. Nardi 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace2-1 → 2-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-15 ace1-1 → 2-1L. Nardi 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 df A-401-0 → 1-1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0

    Djokovic (🇷🇸) vs Nardi (🇮🇹)**SERVICE STATS:**– Serve Rating: 259 vs 275– Aces: 4 vs 6– Double Faults: 1 vs 7– First Serve: 57/95 (60%) vs 64/90 (71%)– 1st Serve Points Won: 44/57 (77%) vs 44/64 (69%)– 2nd Serve Points Won: 16/38 (42%) vs 13/26 (50%)– Break Points Saved: 8/11 (73%) vs 2/4 (50%)– Service Games Played: 14 vs 14
    **RETURN STATS:**– 1st Serve Return Points Won: 20/64 (31%) vs 13/57 (23%)– 2nd Serve Return Points Won: 13/26 (50%) vs 22/38 (58%)– Break Points Converted: 2/4 (50%) vs 3/11 (27%)– Return Games Played: 14 vs 14
    **POINT STATS:**– Net Points Won: 12/20 (60%) vs 19/27 (70%)– Winners: 17 vs 34– Unforced Errors: 9 vs 19– Service Points Won: 60/95 (63%) vs 57/90 (63%)– Return Points Won: 33/90 (37%) vs 35/95 (37%)– Total Points Won: 93/185 (50%) vs 92/185 (50%)
    **SERVICE SPEED:**– Max Speed: 205 km/h (127 mph) for both– 1st Serve Average Speed: 191 km/h (118 mph) vs 188 km/h (116 mph)– 2nd Serve Average Speed: 153 km/h (95 mph) for both LEGGI TUTTO

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    Masters e WTA 1000 Indian Wells: Il programma completo di Martedì 12 Marzo 2024. Si parte con Jasmine Paolini e nella notte Jannik Sinner

    Domanda: “Una serata difficile per te, ma questi ragazzi hanno talento: ti ha sorpreso il suo livello di gioco?”Djokovic: “Innanzitutto devo fare i complimenti a Luca, ha giocato un tennis eccezionale, specialmente nel terzo set. Non lo conoscevo bene, però l’ho visto giocare qualche volta e sapevo che era in grado di imporre il suo ritmo da fondocampo, in particolare col dritto. Si muove bene e ha una gran mano e inoltre non aveva niente da perdere, essendo subentrato nel tabellone come lucky loser. Ha meritato la vittoria, mentre io ho giocato davvero malissimo, sono molto deluso dal mio livello di gioco. Ho commesso una marea di errori gratuiti, ho giocato in maniera troppo difensiva mentre lui invece era molto aggressivo, penso questo abbia fatto la differenza” LEGGI TUTTO