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    MotoGp, Marquez: “A Motegi saranno giornate molto impegnative”

    ROMA – Il Gran Premio del Giappone, sedicesimo appuntamento di questa MotoGp, ha l’aria di casa per la Honda. La casa del Sol Levante è però in crisi di risultati, fatto che mette Marc Marquez e Pol Espargaro in una situazione di ulteriore pressione nei confronti del pubblico di Motegi. Queste le parole dell’otto volte campione del mondo, che questa volta punta a un weekend lineare dopo i problemi di Aragon: “Sono davvero entusiasta di tornare in Giappone, è la gara di casa della Honda, è un circuito divertente e i fan sono sempre incredibili. A Motegi il tempo è imprevedibile, quindi dovremo prestare attenzione. Anche con il cambio di programma, saranno due giornate e mezzo molto intense, ma mi sento bene fisicamente dopo Aragon”.
    Le parole di Espargaro
    Tra i piloti che hanno deluso di più in questo 2022 c’è Pol Espargaro, che a fine stagione saluterà l’Ala Dorata per ritornare in KTM. “Abbiamo avuto un weekend difficile ad Aragon, ma andare a casa della Honda e ritrovarci con i fan giapponesi ci dà sicuramente una spinta in più”, ha detto lo spagnolo. “L’atmosfera è sempre incredibile in Giappone, quindi voglio continuare a lavorare sodo per dare un bello spettacolo per tutti coloro che ci supportano. Per me è anche una pista speciale perché nel 2013 ho vinto lì il mio campionato Moto2. Voglio dei bei ricordi anche per quest’anno”, ha concluso Espargaro. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Con Quartararo contatto dovuto all'holeshot”

    ROMA – Il Gran Premio di Aragon si è aperto all’insegna della confusione. Al primo giro erano già due i piloti ritirati e in entrambi i casi è coinvolto Marc Marquez. Fabio Quartararo, campione del mondo MotoGp in carica, è stato costretto a fermare la sua gara per una scodata dello spagnolo, che ai microfoni di “Sky Sport” spiega quanto accaduto: “Si vede che quando metto l’holeshot c’è un pezzo di carena di Fabio dove la ruota si blocca. Per questo Marini e mio fratello quasi mi prendono perché si è bloccata la ruota posteriore e la moto si stava fermando. È stato un errore. Quartararo stava pensando di sorpassarmi in curva 4, per questo era così attaccato. Ma la moto era bloccata, per questo è scivolata. Ricordo che non mi sto giocando nessun mondiale, volevo chiarire questo aspetto”.
    La difesa di Marquez
    I guai per Marquez non sono però finiti con l’incidente che ha coinvolto Quartararo. Visto che, l’otto volte campione del mondo ha infatti scodato in rettilineo, colpendo Takaaki Nakagami, pilota della Honda LRC. “Quando ho visto le immagini di Nakagami sembra che nel mezzo del rettilineo io vada a sinistra per cercarlo. Ma ovviamente sono un pilota di MotoGp e so che è un primo giro”, ha poi concludo Marquez, che si è poi ritirato a sua volta. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Incidente di Quartararo? Colpa dell'holeshot”

    ROMA – “Si vede che quando metto l’holeshot c’è un pezzo di carena di Fabio dove la ruota si blocca. Per questo Marini e mio fratello quasi mi prendono perché si è bloccata la ruota posteriore e la moto si stava fermando. È stato un errore”. Così ai microfoni di “Sky Sport” Marc Marquez spiega i contatti con Fabio Quartararo, che ha poi portato al ritiro del campione del mondo in carica, e con Takaaki Nakagami. Il primo giro del Gran Premio di Aragon, quindicesima tappa della MotoGp, è stato caotico, ma lo spagnolo di Cervera prova a scagionarsi: “Quartararo stava pensando di sorpassarmi in curva 4, per questo era così attaccato. Ma la moto era bloccata, per questo è scivolata. Ricordo che non mi sto giocando nessun mondiale, volevo chiarire questo aspetto”.
    Su Nakagami
    I guai per Marquez sono però finiti con l’incidente con Quartararo. L’otto volte campione del mondo ha infatti scodato in rettilineo, colpendo poi Takaaki Nakagami, pilota della Honda LRC. “Quando ho visto le immagini di Nakagami – ha aggiunto Marquez – sembra che nel mezzo del rettilineo io vada a sinistra per cercarlo. Ma ovviamente sono un pilota di MotoGp e so che è un primo giro”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Bagnaia è come Rossi, dategli solo il tempo

    TORINO – Altro che gioco di squadra Ducati: Pecco Bagnaia fa un gioco a sé. Un altro sport. Il torinese sta vivendo un momento di totale simbiosi con la sua Desmosedici GP22 e il suo talento che lo vedi fare numeri alla Marc Marquez (salvataggio con bacchettata nelle prove, chiusura anche nelle qualifiche) e prendersi pure il rischio di dare volontariamente la scia agli altri piloti. Per metterne più possibili tra sé e Fabio Quartararo. Missione centrata, demolendo non solo il (suo) record della pista, ma anche la fiducia degli avversari. A partire dal francese campione del mondo e leader anche della classifica attuale (ma con soltanto 30 punti, destinati a ridursi ancora domani), che su una Yamaha troppo obiettivamente inferiore alla Ducati e all’Aprilia fa miracoli da fenomeno per issarsi in seconda fila, punto di partenza che almeno sulla carta non lo destina a una debacle totale.La dopo aver a lungo avuto sulle spalle il ruolo di primo inseguitore e “contender” per il titolo mondiale, adesso è anche Aleix Espargaro, lo spagnolo che ha riportato in alto Noale e che è riuscito con un giro “alla morte” a ottenere il quarto tempo, a di fatto alzare bandiera bianca. Per di più su una pista personalmente molto amata. E adatta alla RS-GP nera. «Le Ducati sono di un altro pianeta» afferma il veterano del paddock.Vero. Lo dimostra quinta volta stagionale in cui la prima fila è tutta rossa (dietro a Bagnaia ecco Jack Miller ed Enea Bastianini), ma anche la 12ª pole (su 15 GP) Ducati, record del 2007 eguagliato con altre cinque occasioni per rimpolparlo. E di queste, cinque sono firmate da Pecco, che insegue soprattutto lo stesso numero di vittorie consecutive. Sarebbe il primo dopo Marquez (quello mostruoso del 2019) a riuscirci in MotoGP. Ah, sì, il Marquez che ieri con l’ottavo tempo al quarto rientro dopo altrettanti interventi al braccio martoriato a Jerez 20202 aveva rimesso in ombra Pecco e gli altri nuovi giovani campioni della MotoGP. Provocando anche la reazione orgogliosa del torinese di fronte a chi gli chiedeva se Marc non ridimensionasse le loro prestazioni. «Non siamo brocchi», diceva Pecco. L’ha dimostrato. Anzi, ri-dimostrato. E pure Quartararo. E Bagnaia. Destinati a un triumvirato da sogno per i prossimi anni. Dategli solo il tempo. Quello che s’è preso Valentino Rossi, il suo Maestro. A suon di vittorie e battute. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Siamo sulla buona strada, ma c'è tanto lavoro da fare”

    ARAGON – L’osservato speciale del Gp di Aragon, quindicesimo appuntamento del Mondiale di MotoGp, non può che essere Marc Marquez. Il pilota spagnolo è tornato in classe regina dopo tre mesi di stop a causa di un’operazione all’omero destro ed è apparso in discreta forma. In occasione della prima giornata di libere sul tracciato spagnolo, il ‘Cabroncito’ ha chiuso all’ottavo posto nella classifica combinata. Sicuramente un buon di partenza, ma la strada per tornare al top è ancora lunga.
    Le parole di Marquez
    Lo spagnolo ha condiviso le sue sensazioni ai microfoni di Sky Sport: “Nella sessione mattutina non avevo feeling con la moto. Nel pomeriggio invece mi sono stupito della mia guida, ero più rilassato ed abbiamo lavorato bene. Sono molto contento di essere tornato in pista”. Marquez ha poi aggiunto: “Dopo un anno e mezzo senza lavorare, i muscoli si stanno riprendendo lentamente. Il mio obiettivo è avere una spalla più stabile e tornare a guidare in maniera naturale. Per farcela bisognerà lavorare duramente”. Ulteriori informazioni sulle condizioni di Marc si avranno al termine del weekend, ma la giornata di venerdì lascia ben sperare. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Contento del ritorno in pista, voglio tornare a guidare in modo naturale”

    ARAGON – Ritorno in pista positivo per Marc Marquez, che in occasione del Gp di Aragon, quindicesimo appuntamento del Mondiale di MotoGp, ha chiuso il venerdì di libere all’ottavo posto nella classifica combinata. Lo spagnolo, ai box da tre mesi per una lunga convalescenza dopo l’operazione all’omero destro, è apparso in discreta forma. Ovviamente per tornare ai livelli precedenti la strada è ancora lunga, ma la Top 10 è già un buon punto di partenza.
    Il commento di Marc
    Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Marquez ha detto: “Nella sessione mattutina non avevo feeling con la moto. Nel pomeriggio invece mi sono stupito della mia guida, ero più rilassato ed abbiamo lavorato bene. Sono molto contento di essere tornato in pista. Dopo un anno e mezzo senza lavorare, i muscoli si stanno riprendendo lentamente. Il mio obiettivo è avere una spalla più stabile e tornare a guidare in maniera naturale. Per farcela bisognerà lavorare duramente, ma credo che siamo sulla buona strada”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: l'ombra di Marquez, l'orgoglio di Bagnaia

    TORINO – Adesso per Pecco Bagnaia e tutti gi altri giovani rampanti della MotoGP viene il difficile. Il ritorno di Marc Marquez, come prevedibile, ha spostato tutti gli equilibri. Non tanto quelli della classifica per questo campionato mondiale, anche se l’otto volte campione del mondo nelle prossime gare diventerà un fattore come mina vagante, ma quelli psicologici sì. La sua presenza, al quarto ritorno dopo altrettanti interventi al braccio estro martoriato due anni fa a Jerez, è ingombrante più di quanto non lo sia stata la sua assenza, che per altro la MotoGP ha patito. Tantissimo. Anche perché coincisa di fatto con l’addio di Valentino Rossi.Non è un caso che Carmelo Ezpeleta abbia iniziato a correre ai ripari, rivoluzionando il format del gran premi con le gare Sprint che si disputeranno alla prossima stagione. E non è un caso che il gran capo della Dorna abbia scelto Aragon, ovvero il teatro del rientro di Marquez, per la conferenza stampa che domani mattina svelerà tutti i dettagli della nuova MotoGP.Ulteriori motivi di tensione per i team e soprattutto i piloti, che non hanno gradito una rivoluzione non concordata. E che stanno (parola utilizzata dallo stesso Bagnaia) facendosi «il c…» per stare là davanti. Insomma, meritarsi i riflettori. Evidentemente però vincere quattro gare di fila (e avere concretamente la prospettiva di arrivare a cinque) non basta. Perché al termine del venerdì di Aragon le domande sono solo su Marquez, autore subito dell’ottavo tempo, anche se puntando alla prestazione sul giuro inanellandone pochissimi per volta e condendoli da salvataggi e numeri…. alla Marquez.Il problema è che tra le domande c’è anche quella se il ritorno dello spagnolo subito dalle parti alte della classifica non dimostri che il livello in realtà non è quello di un tempo. Affermazione che giustamente scatena l’orgoglio di Bagnaia, che risponde con un deciso «da lui c’è da aspettarselo, ma noi non siamo brocchi».È questo forse il passaggio chiave e più difficile per completare la rivoluzione generazionale della nuova MotoGP, che ha pensionato praticamente tutti i campioni (a Misano ha lasciato anche Andrea Dovizioso) e che ha bisogno di totem. E quindi di Marquez. Ma Quartararo, Bagnaia, Bastianini, Mir e non solo vogliono e meritano spazio. E rispetto. Domenica comunque faremo i primi conti. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Podio quasi impossibile, penso a concludere il weekend”

    ROMA –  “Le possibilità sono basse per il podio, direi l’1%. Sono lontano dalle mie condizioni fisiche migliori. L’osso è a posto, ma la condizione muscolare no. L’obiettivo per questa stagione è concludere ogni weekend”. Sono queste le parole con cui Marc Marquez apre il suo Gran Premio di Aragon che per lui significa tornare a correre in MotoGp dopo oltre tre mesi dall’ultima gara, quello del Mugello. I rimanenti Gp saranno importanti anche in chiave futura, visto il momento no dell’Ala Dorata: “Voglio fornire indicazioni precise alla Honda. Il prossimo inverno capirò quale sarà il mio livello”. “Sono molto contento di tornare, non mi aspettavo di potercela fare. Le cose sono andate in modo positivo sin dall’intervento e mi sono sentito sempre meglio. Se voglio raggiungere il mio obiettivo, serve lavorare ancora tanto. Essere qui è importante, per me e per preparare il 2023. Siamo ancora lontani da Ducati e Aprilia”, ha infatti aggiunto Marquez.
    Le parole di Mir
    Aragon sarà anche la tappa del ritorno per Joan Mir, che si era infortunato in Austria. Il futuro compagno di squadra di Marquez ha affermato: “Sono contento di essere qui, sono state due settimana difficili. Ho recuperato più che potevo dall’infortunio alla caviglia, ora mi sento bene ma sentirò ancora un po’ di dolore. Non ne risentirò in termini di velocità. L’obiettivo principale è godermi queste ultime gare. In Austria c’è stato un piccolo miglioramento e serve continuare su quella strada. Sarei molto contento di lottare per le prime posizioni”. Il passaggio alla Honda sembra pieno di insidie, ma Mir conclude: “Sono contento di poter dare questo annuncio. Sarà una grande sfida, arrivo alla Honda non nel loro momento più bello. Ma ora penso a chiudere nel miglior modo possibile in Suzuki”. LEGGI TUTTO