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    Robin Haase racconta un terribile episodio che l’ha sconvolto

    Robin Haase

    Raccontare i momenti più difficili della propria vita non è affatto semplice, per nessuno. Robin Haase l’ha fatto sulla pagina Instagram “Behind the Racquet”, dove molti giocatori si confessano scrivendo di pugno le proprie sensazioni. Alcuni hanno approfittato per togliersi un peso, confessando problemi e difficoltà affrontate nel corso della propria vita e carriera.
    Ecco il testo scritto dall’olandese, lo riportiamo fedelmente.
    “Sono stato molto fortunato in quasi ogni aspetto della mia vita. Ma ci sono alcune cose che ti fanno pensare in modo diverso. Il mio ex allenatore è stato condannato per l’omicidio di un mio amico nel 2016. È ancora in prigione. Affrontare questa situazione è stato come essere in un film assurdo e brutto. È stato molto difficile gestire il fatto con la stampa. Non avevo nulla a che fare con il fatto di sangue, ma ogni articolo utilizzava il mio nome nei titoli. Ovviamente la faccenda mi ha toccato, ma all’improvviso sono stato messo al centro della storia. Questo è durato fino a quasi due anni dopo l’omicidio. La stampa mi diceva che il mio nome veniva fuori perché così la notizia era più vendibile alla gente. Subito dopo il fatto, non sono uscito di casa per due settimane. Poi sono uscito a pranzo e la gente mi ha riconosciuto, ho camminato a testa bassa. Ero imbarazzato di essere lì perché non sapevo se mi riconoscevano per essere un giocatore di tennis o per l’esser stato coinvolto dalla stampa per l’omicidio. Cosa pensavano di me? Non è stato un periodo facile della mia vita”. ⁣
    “Mi è sempre piaciuto giocare a tennis, ma durante questo periodo non volevo stare in campo. Sono tornato in campo e ho giocato a Monte Carlo. Non riuscivo a concentrarmi e ho perso male. Mi sono seduto negli spogliatoi e ho iniziato a piangere come un bambino. Avevo trattenuto le mie emozioni per troppe settimane. Ho pensato di lasciare il tour per due mesi per affrontare la situazione. Mi ci è voluto un po’ per tornare a giocare a tennis senza pensare a tutta la faccenda. A Roland Garros 2016, la stampa è stata rispettosa e non ha chiesto informazioni sull’omicidio. Molto stress finalmente è caduto dalle mie spalle e ho iniziato a concentrarmi nuovamente sul mio gioco”. ⁣⁣“Sono stato nella Top 100 per oltre 10 anni. Per la prima volta nella mia carriera di recente sono sceso al numero 170. Guardo sempre il mio tennis e trovo aspetti in cui posso migliorare, così posso crescere anche solo dell’1%. Nel 2018 ho cambiato la racchetta. Il cambiamento è stato troppo drastico e ho perso fiducia nel mio gioco. Poi ho cambiato di nuovo attrezzo e ho ricominciato a giocare meglio, ma stavo ancora soffrendo. Quando non stai giocando bene una cosa tira l’altra. La concorrenza è semplicemente altissima, se non sei al top del tuo gioco, non hai possibilità contro molti giocatori. Alle fine sono tornato sui  miei passi e ho cambiato di nuovo la racchetta. Ora mi sento più fiducioso”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La pandemia negli USA ha portato ad una crescita della pratica del tennis del 22% nel 2020

    Campi da tennis negli USA

    Il New York Times ha da poco pubblicato un studio interessante sull’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto nella pratica sportiva negli USA nel 2020. Alcune discipline hanno avuto un vero e proprio tracollo, perché vietate in molti stati da protocolli sanitari, o perché considerate “a rischio” da parte degli appassionati. Su tutti il basket, che pare abbia perso molti praticanti.
    Al contrario, secondo la ricerca tennis e golf hanno beneficiato moltissimo della situazione d’emergenza, con un nettissimo aumento dei praticanti da giugno a fine anno. È stata una netta inversione di tendenza, visto che sia il golf che il tennis avevano chiuso le annate precedenti con un calo dei praticanti (sempre secondo studi federali). Probabilmente una certa fetta di società statunitense ha considerato tennis e golf come discipline più sicure, perché da praticare all’aperto, a distanza di sicurezza, in strutture con misure precauzionali efficaci, insieme ad alcuni aggiustamenti per accogliere le nuove direttive del dipartimento della salute (es: molti club hanno tenuto gli spogliatoi chiusi, solo la parte dei campi da gioco aperta).
    Secondo lo studio riportato dal quotidiano newyorkese, da giugno a dicembre nel 2020 i courts di golf a livello nazionale hanno visto un aumento del 27% di praticanti, soprattutto da persone “inattive”, ossia che erano fermi senza praticare alcuna disciplina – quindi non tanto uno spostamento da uno sport all’altro.
    Il Physical Activity Council, che monitora l’attività in oltre 100 sport e discipline, ha rilevato che la pratica del tennis negli USA è aumentata del 22% nella seconda parte del 2020, con 21,6 milioni di americani che hanno affermato di aver giocato a tennis almeno una volta nel periodo. È stato rilevato che quasi 3 milioni di cittadini USA hanno iniziato a giocare per la prima volta, continuando la pratica nel tempo, e che 3,8 milioni di americani hanno tirato fuori dagli armadi racchette e palline dopo una pausa significativa (oltre 5 anni), con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Sono numeri importanti, potremmo dire sorprendenti.
    L’articolo ha stimolato un piccolo dibattito nel mondo dei club di tennis e delle accademie: come sfruttare d’ora in avanti quest’afflusso imprevisto e notevole di nuovi giocatori o tennisti di ritorno? Come farli continuare a giocare nel tempo, costruendo così una nuova base di giocatori?
    Secondo gli studi, l’età media di un tennista USA è di circa 32 anni, ma i professionisti locali hanno affermato che da marzo 2020 sono venuti a giocare nuovi giocatori di tutte le età, sia molto più anziani che giovanissimi.
    Mike Woody, direttore nazionale del settore tennis per Genesis Health Clubs (proprietari di oltre una dozzina di strutture dedicate al tennis tra Colorado, Kansas, Iowa, Nebraska e Missouri), ha affermato che la chiave per lo sviluppo e il mantenimento di nuovi giocatori è stata convincerli che lo sport era accessibile per persone di qualsiasi età, anche iniziando da zero da adulti senza necessariamente aver iniziato a giocare da giovani. “Dobbiamo sbarazzarci dell’immagine del tennista come agonista. Dobbiamo dare alle persone l’opportunità di giocare, non di competere, di divertirsi e fare sport sano in totale sicurezza e tranquillità, anche avere senza velleità agonistiche”.
    Secondo Woody, nel 2020 c’è stato un vero cambiamento nella spinta ad iniziare la pratica tennistica. Le donne adulte (over 30) erano solite iniziare col tennis soprattutto per l’aspetto sociale, ossia far parte di un gruppo di amici/amiche dopo il lavoro e nei weekend, frequentando un club, prendendo lezioni e coltivando nuove amicizie. Al contrario, gli uomini adulti più spesso iniziavano la pratica tennistica dopo aver cessato altri sport coltivati al college (basket e baseball su tutti) sfruttando la dimensione individuale che aiuta la pratica rispetto agli sport di squadra, riprendendo dopo aver giocato da ragazzi e cercando velocemente la competizione in circuiti locali di vario livello. Con l’avvento delle limitazioni per colpa della pandemia, la stragrande maggioranza dei nuovi giocatori ha scelto il tennis perché sport considerato sicuro e giocato in ambienti controllati.
    Un report interessante. Sarebbe ancor più curioso conoscere i numeri riferiti ai neo praticanti giovani in età scolare, e perché no, uno studio del genere in Italia.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Acapulco: Tsitsipas interrompe il sogno di Musetti, partita bellissima per spettacolo in campo

    Lorenzo Musetti in Messico

    Chi ha scelto di mettere la sveglia alla 5 stamattina non se ne sarà pentito. Lorenzo Musetti purtroppo ha ceduto in 6-1 6-3 al fortissimo greco Stefanos Tsitsipas, ma che bellissimo tennis i due hanno giocato. Uno spettacolo raro di questi tempi trovare due racchette così creative, capaci di regalare tocchi d’autore alternati ad accelerazioni a tutta, a pizzicare ogni angolo del campo. Variazioni continue, attacchi e difese, smorzate e rincorse, servizi e risposte. Un campionario esaustivo della bellezza del nostro sport, un’orgia di passione per chi ama il tennis classico, offensivo, creativo. Tantissimi i colpi vincenti, pochi gli errori. Ma sottolineo come l’aspetto più bello di questa bellissima partita è stata la sorpresa continua del vedere un punto diverso dall’altro, uno scambio diverso dall’altro, non piegato alla forza bruta, all’intensità e dalla ricerca della massima efficienza, ma pennellato da giocate di classe e talento. Un manifesto di quanto può essere vario e divertente il tennis.
    Applausi convinti al giovane azzurro, che non ha avuto alcun timore nell’affrontare a viso aperto un giocatore così forte sfidandolo con le proprie armi e tenendo il campo con così tanta qualità e intensità. Non inganni lo score del primo set: Tsitsipas l’ha vinto, ma non dominato quanto indica il punteggio. Molti game sono stati assai più lottati, e soprattutto giocati da Musetti per vincere il punto, sfruttando il proprio talento per imporsi sull’avversario.
    Non si può rimproverare niente a Musetti. Ha giocato benissimo, con coraggio ha esplorato tutto il suo talento e repertorio per battere un rivale fortissimo a viso aperto, sfidandolo sul piano della creatività e del tennis offensivo. Avrebbe avuto bisogno di qualche punto in più col servizio per ricavare punti “facili”, e forse ha cercato con troppa insistenza la smorzata in alcune fasi, come il settimo game del secondo set, quando il greco ha approfittato di due tentativi di palla corta errati ed è scappato via verso il successo. Tsitsipas è stato più intenso, più potente ed ha sbagliato un po’ di meno, ma consideriamo il gap enorme di esperienza tra i due. Il piglio con cui Lorenzo ha tenuto il campo e giocato la sua partita dall’inizio alla fine è stato straordinario per un ragazzo così giovane. Stefanos ha brillato, ha sorpreso per la velocità con cui si è preso l’iniziativa ed il campo. Uno scatto in avanti rispetto alle sue tante prestazioni un po’ attendiste che l’hanno condannato a sconfitte. Questa versione del greco è davvero notevole, come notevole è stato il match. Applausi.

    La cronaca del match.
    La semifinale inizia con Tsitsipas alla battuta. E che battuta… Il greco trova tre bordate precise e angolate, non si gioca. Lorenzo inizia il suo match con una bella risposta cross di rovescio, finalmente si scambia. A 30 Stefanos vince il primo game, 1-0 avanti. Musetti serve. Cerca il rovescio del rivale e quindi manovra con drive lunghi e con un discreto spin, per allontanare il rivale dalla riga di fondo e comandare lo scambio. Stefanos è molto rapido ad aggirare i colpi dell’azzurro, spostarsi sul diritto e spingere forte. C’è già lotta, i due usano tutto il campo, cambiano ritmo e rotazione. Bel tennis. Bravo il greco a cambiare ritmo con una spallata cross e via a rete in contro tempo. Si procura la prima palla break del match. La cancella Lorenzo con un rovescio lungo linea velocissimo, imprendibile. 1 pari, 10 minuti di tennis a tutto campo con ottima intensità e qualità. “Tsitsi” intuisce che “Muso” è un avversario vero, pericoloso se ha il tempo per scambiare e cambiare ritmo, quindi accelera i tempi di gioco, forzando accelerazioni perentorie, sia col rovescio che col diritto, scendendo a rete e anche chiamando a rete Musetti con improvvise smorzate. Quarto game, arriva la prima scossa del match. La testa di serie n.1 del torneo è molto incisivo in risposta, muove l’azzurro che sbaglia di poco un diritto lungo linea. È palla break. Tsitsipas pressa, Musetti cerca di uscire dalla morsa con una smorzata di rovescio, ma Stefanos arriva e si prende il punto. BREAK Tsitsipas, avanti 3-1 e servizio. Gioca dannatamente bene il greco, il servizio lo sostiene, è velocissimo a cambiare schemi e muovere Lorenzo, come a correre a rete con attacchi o smorzate. Niente errori e grande tennis, Lorenzo gioca bene ma Stefanos in questa fase centrale del set è divino. In un lampo vola 4-1. L’azzurro tenta una reazione, cerca a sua volta di accorciare i tempi di gioco per togliere l’iniziativa al rivale, e trova alcune soluzioni bellissime (come una smorzata col rovescio clamorosa tanto è corta e stretta, ed un attacco in contro tempo toccato di volo in modo magistrale), ma Tsitsipas ai vantaggi si prende il doppio break, sfruttando due colpi errati (sotto pressione) dell’azzurro. 5-1 Tsitsipas, che chiude il primo set 6-1. Il punteggio è molto severo, troppo per Musetti, che ha giocato momenti di buonissimo tennis contro un rivale “on fire”, anche nel settimo game dove ha trovato un paio di vincenti notevoli. Lorenzo chiama il trainer, si fa massaggiare gli addominali a sinistra.
    Secondo set, l’azzurro parte col servizio. Non sembra aver problemi a spingere con la prima, ne trova un paio notevoli per angolo e potenza. Lavora lo scambio col rovescio Musetti, taglia e chiama a rete Stefanos, passandolo cross. Che schema, e che tennis Lorenzo. Ottima partenza, la prima lo sostiene e scatta avanti 1-0. Tsitsipas continua a disegnare il campo con una velocità d’esecuzione eccezionale, lascia pochissimo tempo all’azzurro per difendersi e costruire, entrando a tutta da fondo, venendo a rete o chiamando a rete Musetti. È un tennis davvero inconsueto per la media del tour, dove si scambia tanto di ritmo e le variazioni sono rare. Nel secondo game si va ai vantaggi, col servizio e una smorzata magistrale il greco impatta 1 pari. Lo show è totale: Musetti tiene in campo con grandissima autorità, accelera anche lui i suoi tempi di gioco e crea tennis a tutto campo, alternando tocchi delicati ad accelerazioni lunghe e vincenti. Si sbaglia poco, si usa tutto il campo. Uno spettacolo raro. Il set scorre sui turni di servizio. Il sesto game è molto lottato, Musetti risponde bene e si va ai vantaggi. Stefanos è costretto ad aggrapparsi alla prima e difendersi a tutta sulla pressione dell’azzurro per vincere il punto decisivo. 3 pari. Nel settimo game arriva la scossa: Musetti prova due smorzate, sbagliandole entrambe. Stefanos vola 0-40, tre palle break, le prime del set. Musetti attacca, ma il greco non si fa pregare e sfonda l’azzurro. Break Tsitsipas, avanti 4-3 e servizio. Serve con precisione Tsitsipas, ma Lorenzo non molla niente, risponde e fa giocare il rivale. Un’altra smorzata mal giocata regala a Stefanos una palla facile da rigiocare. 5-3 Tsitsipas. Sul 30 pari Musetti crede che la sua prima fosse out, ma era buona. Tsitsipas vola 30-40 e primo Match Point. L’annulla Musetti con un bel serve and volley, quindi trova un pallonetto bellissimo a sorprendere il greco, chiamato a rete dall’ennesima smorzata. Tsitsi vuole chiuderla qua, si procura un altro match point, ma Lorenzo rischia con la seconda e trova la riga. Anche negli ultimi punti c’è grande spettacolo, tra difese ed attacchi davvero notevoli. Un diritto dell’azzurro muore in rete, ormai un po’ stanco. terzo Match Point per il greco. Musetti non crolla, avanza e chiude col diritto. Il quarto match point è quello decisivo: Lorenzo spara in rete un rovescio a due passi del net. Game set match Tsitsipas. Bravissimo il greco ma standing ovation anche per l’azzurro. Che tennis, che piglio, che atteggiamento Lorenzo. Grazie per le notti magiche che ci hai regalato, non solo per le vittorie ma per un tennis sontuoso.

    Marco Mazzoni
    [1] Stefanos Tsitsipas vs [Q] Lorenzo Musetti ATP ATP Acapulco Tsitsipas S.66 Musetti L.13 Vincitore: Tsitsipas S. ServizioSvolgimentoSet 2Musetti L. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A5-3 → 6-3Tsitsipas S. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-3 → 5-3Musetti L. 0-15 0-30 0-403-3 → 4-3Tsitsipas S. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3Musetti L. 0-15 30-0 40-02-2 → 2-3Tsitsipas S. 15-0 30-0 30-15 40-151-2 → 2-2Musetti L. 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2Tsitsipas S. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1Musetti L. 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tsitsipas S. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-1 → 6-1Musetti L. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A4-1 → 5-1Tsitsipas S. 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 4-1Musetti L. 15-15 15-30 30-30 30-402-1 → 3-1Tsitsipas S. 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1Musetti L. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A1-0 → 1-1Tsitsipas S. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Shapovalov, quando conta “la testa” nel tennis… (di Marco Mazzoni)

    Denis Shapovalov a Dubai

    Uno dei dibattiti mai risolti nel mondo della racchetta è sul peso dei vari fattori decisivi al successo di un giocatore. Se la grande prestazione con vittoria equivale al 100%, quanto pesa la parte atletica? Quanto quella tecnica e/o tattica? E quanto quella mentale? Ogni allenatore, giocatore o semplice osservatore ha la sua “torta”, con le fette distribuite in percentuali variabili. Si possono trovare i pareri più disparati, ma su di un aspetto tutti sono concordi: la percentuale da attribuire alla testa, alla forza mentale e capacità di giocare bene nei momenti importanti è importantissima. Predominante sugli altri aspetti.
    Perché questa premessa? Beh, dopo aver visto la “sciagurata” sconfitta di Denis Shapovalov oggi a Dubai, come non ripensare a quest’aspetto nel tennis del talento canadese, e nel tennis in particolare. Stiamo vivendo una settimana indimenticabile per i nostri azzurri, con un buonissimo Sinner proprio a Dubai – sconfitto solo dallo scatenato Karatsev, in lotta in questo momento sul fortissimo Rublev nei tornei 500 – e Musetti che ci sta facendo sognare in notte magiche dal lontano Messico. Sia Jannik che Lorenzo hanno costruito le loro buonissime prestazioni grazie ad un forza mentale notevolissima. Quella che ha portato l’altoatesino a “stroncare” la resistenza di un lottatore come Bautista Agut e reggere bene contro il russo, che pare camminare sulle acque in questa prima parte di stagione… E quella che sta consentendo al toscano di superare, match dopo match, i propri limiti, esplorando territori nuovi pur non avendo giocato sempre a tutta. Soprattutto nella sofferta vittoria vs. Tiafoe (il giorno seguente ad una grande impresa), Lorenzo ha giocato tutt’altro che “bene”. Ha avuto pause, ha sbagliato tanto col diritto e servito maluccio, è andato sotto di brutto ma… nella sua testa è scattato qualcosa. Si sentiva bene, presente, attivo nell’aria frizzantina a due passi dall’oceano. Quel campo gli piaceva, le condizioni, l’atmosfera (forse anche per la presenza del pubblico, che ti dà sempre qualcosa), l’occasione di potersela giocare in un palcoscenico così importante. Ok, non tutto funzionava alla perfezione come il giorno prima vs. Schwartzman, ma la testa diceva forte e chiaro “non voglio perdere, non perderò”. Aggrappato alla partita, alle sensazioni positive, la testa lo ha fatto reggere, sprintare, crederci sino alla fine, rimontare anche nei momenti più duri, quando tutto pareva perduto. E vincere. Questa è una qualità decisiva per diventare un grande giocatore, sentire il momento, vincere i punti importanti, tirare fuori il meglio nei momenti caldi del match. Bravo Musetti!
    E oggi invece Denis? L’esatto contrario. “Shapo” è un talento clamoroso, è show-time puro, è l’essenza dell’adrenalina che si può esplodere giocando a tennis, con giocate che solo i suoi occhi riescono ad immaginare e traiettorie che sfidano senza mezzi termini le leggi della fisica applicata al tennis. E lui, con quella strafottenza tecnica e visione, ce la fa. Riesce a trovare colpi e vincenti che la maggior parte dei rivali non osano nemmeno immaginare. Però… alla fine, butta via partite come quella di oggi, avanti un set e 4-3 e servizio, contro un avversario buonissimo e molto positivo, ma che aveva già la faccia di chi aspetta il match point per stringere la mano al rivale e correre a festeggiare la semifinale più importante in carriera con la sua bellissima fidanzata… Denis, dal nulla, senza la pressione del rivale, senza un motivo logico, ha “buttato alle ortiche” una partita stravinta, sparacchiando per 10 minuti scarsi pallate out senza una logica, senza un pensiero, senza riuscire a tornare mentalmente nella partita. Divorato da una tensione che non si avvertiva, ma che evidentemente lo divora dentro e non gli permette di esprimere con serenità e lucidità un tennis “pratico” quando c’è da chiudere “la pratica”. Purtroppo non è la prima che gli succede, che arriva un blackout micidiale a rimettere in discussione partite in cui è superiore e che potrebbero essere vinte senza così tanti patemi. Stessa cosa nel tiebreak decisivo, Harris ha servito bene, ma lui ha preso dei rischi eccessivi, e nel momento decisivo ha scelto di posizionarsi totalmente esterno da destra al servizio senza riuscire ad aprire così tanto l’angolo, pure pizzicando il diritto del rivale con il campo sciaguratamente aperto. Lloyd ha avuto buon gioco nel prendersi un rischio che gli ha regalato la vittoria più importante in carriera, con l’approdo in finale in un ATP 500. Applausi Lloyd!
    È un’analisi dura su Denis, lo ammetto. Ma da un talento così grande, ci si aspetta ben altra sostanza. Da un tennista con mezzi così impressionanti sul piano tecnico e fisico, ci si aspetta un salto di qualità sul piano agonistico che vada oltre alle mezz’ore “on fire” in cui tutto gli entra, tutto gli riesce in uno stato lo flow totale, sbaragliando chiunque gli passi di fronte.
    Shapo è un gioiello purissimo, uno dei favoriti del pubblico perché quando gioca lo show è davvero assicurato. Ma a dispetto di suoi colleghi ex next-gen, stenta terribilmente a trovare quella sostanza necessaria a fare il salto da potenziale a realtà nei grandi tornei. Ho sempre pensato che avendo quel tipo di gioco e quel tipo di atteggiamento, la sua maturazione sarebbe stata lenta e perigliosa. Così sta andando. Il processo è in corso e niente è perduto. Però è corretto sottolineare che di grandi passi in avanti per ora, sul piano mentale della solidità-sostanza-resistenza alla pressione, non se ne vedono tanti. Incanta quando il rischio è premiato, delude quando cade preda dei suoi buchi, spesso davvero inspiegabili per il contesto tecnico e tattico del match, a volte pure contro rivali “alla portata”. Oggi più che un contender per i grandi tornei, è un tennista da highlights.
    La speranza è che riesca a lavorare su se stesso (anche fuori dal campo) per trovare una solidità e consapevolezza che gli consenta di reggere la pressione ed esplodere finalmente i suoi mezzi nelle grandi occasioni e con continuità. Non avere uno Shapovalov in corsa per gli Slam con vari Tsitsipas, Medvedev & C, sarebbe davvero un peccato…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Dubai: Sinner cede in tre set a Karatsev, bravissimo il russo ad appoggiarsi ai colpi dell’azzurro

    Jannik Sinner a Dubai 2021

    Nello sport si vince e si perde, a volte semplicemente perché l’avversario è stato più bravo. È accaduto oggi a Jannik Sinner, sconfitto in tre set dal russo Aslan Karatsev, vera rivelazione del 2021 dopo un Australian Open clamoroso. 6-7 6-3 6-2 lo score a favore del russo. L’azzurro era partito come un razzo: servizio ottimo, diritto potente, pressing micidiale dritto per dritto e via, subito in vantaggio. Il russo stentava ad entrare nel match, travolto. Poi ha ritrovato il servizio, ha avanzato di un metro la posizione in campo riuscendo ad appoggiarsi molto bene sui colpi potenti di Sinner. Jannik è stato bravissimo a tenere a metà del primo set, quando Karatsev ha iniziato a macinare il suo miglior tennis, e quindi giocare un tiebreak perfetto. Ma all’inizio del secondo il russo ha iniziato a martellare a tutta, con grande anticipo e precisione. Alla quinta palla break è scappato via, e qua il match è girato. Sinner ha perso il controllo degli scambi ma non ha mai mollato. Ceduto il secondo parziale, nel terzo è andato subito sotto, ma con una reazione leonina ha strappato il servizio al rivale e avuto due palle break sul 2-1 per portarsi avanti 3-1. Qua un rovescio sparato in rete con troppo impeto (non avrebbe fatto il punto, era in scambio) gli è costato carissimo, quel momento era la chance per scappare via, il russo era nervoso in quella fase. Scampato il pericolo, Karatsev ha ricominciato a sparare accelerazioni micidiali, bellissime, trovando con poco sforzo grande velocità incontrando la palla dell’azzurro con timing perfetto, finendo per scappare via verso il successo. Sinner è calato d’intensità, un po’ di alti e bassi rispetto alla prestazione mostruosa per continuità prodotta ieri vs. Bautista. Soprattutto è andato sotto appena il servizio non l’ha più sostenuto, perché le qualità di Karatsev in risposta sono notevoli.
    La vera differenza è venuta però sul piano squisitamente tattico. Sinner per vincere oggi doveva essere più continuo al servizio e riuscire a tenere un’intensità tale nello scambio da buttare Karatsev un metro più dietro, come all’avvio, oppure riuscire a sporcare di più la palla per non consentire al rivale di appoggiarsi e accelerare in sicurezza. Appena Karatsev ha trovato punti con la prima, in risposta si è preso molti rischi – trovando molti punti sulle seconde di Jannik – e soprattutto è salito in cattedra con i suoi colpi angolati. Mentre Sinner cercava la profondità in progressione, Karatsev è uscito dalla morsa dell’azzurro impattando in anticipo e trovando angoli stretti bellissimi, soprattutto col rovescio, facendo pochissima fatica e “spaccando le gambe” all’azzurro, spostato fuori posizione a rincorrere. Per produrre un tipo di tennis del genere, serve talento, sensibilità e grande timing. Karatsev è salito in cattedra dal secondo set, trovando accelerazioni davvero importanti per vincenti diretti o aprendosi il campo per il successivo affondo. Il tennis del resto è uno sport assai geometrico, oggi la precisione e qualità di Aslan è stata superiore alla quantità e pressing di Jannik.
    Resta un buonissimo match per l’azzurro, che non ha mollato mai e imparerà tanto da quest’esperienza.

    Ecco la cronaca dell’incontro.
    Il match di quarti di finale scatta alle 13.56, con Sinner alla battuta. La prima è subito potente e precisa, praticamente non si gioca. In meno di un minuto muove lo score, 1-0. Jannik gioca colpi molto profondi, allontanando già dalla risposta Karatsev, costretto all’errore. 15-30 e poi 15-40, due immediate palle break per l’azzurro. Un doppio fallo sulla seconda regala a Jannik il BREAK. 2-0 e servizio, inizio incerto per il russo, molto presente invece Sinner, che continua a spingere con intensità e velocità anche nel terzo game. 12 punti a 2i n appena 7 minuti. 3-0 Sinner, in totale controllo del match in quest’avvio, che non poteva essere migliore per l’azzurro. Aslan entra in partita con il servizio, addirittura un Ace di seconda al centro, a tutto rischio, ma nello scambio sembra incerto, non arriva bene sulla palla e i suoi colpi non sono precisi. 3-1 Sinner. Nel quinto game il russo inizia a macinare anche nello scambio, grazie ad un paio di rovesci precisi in anticipo, ma Jannik lo tiene a bada con il diritto, davvero potente e preciso nella direttrice cross dal centro. 4-1 Sinner. Settimo game, Karatsev riesce a tenere un buon ritmo nello scambio, grazie ad un nastro fortunato ed una risposta perfetta in lungo linea si procura la prima palla break del match. La cancella Jannik con una bordata di servizio. Segue un rovescio cross dal centro colpito in contro balzo con una sicurezza totale, bellissimo e vincente. C’è lotta per la prima volta nel match perché Aslan ha spostato indietro la posizione in risposta e riesce ad iniziare lo scambio. Sinner è costretto ad affrontare un’altra palla break, lo aiuta di nuovo il servizio, ma capitola alla terza chance, molto precisa una risposta angolata del russo. Break Karatsev, il set torna in equilibrio sul 4 pari. È momento assai favorevole per Aslan, preciso in spinta grazie a colpi molto angolati che non permettono a Sinner di imbastire il suo pressing di potenza in progressione. Viene pure avanti a toccare di fino Karatsev, 0-30. “On Fire” il russo. Finalmente Sinner ritrova il miglior servizio, deve interrompere il momento top del rivale con qualche punto “facile”. Con quattro punti di fila senza scambiare, Sinner si porta 5-4. Bravissimo Jannik in risposta: sposta il rivale col cross e via entra a tutta con l’accelerazione inside out. 0-30, a due punti dal set l’azzurro. Karatsev si aggrappa al servizio, meno potente ma ben lavorato, per spostare Jannik dalla miglior posizione per spingere. Si va ai vantaggi. L’azzurro spinge a tutta, con grande coraggio, ma è davvero poco fortunato col nastro, un paio di deviazioni tutte favorevoli al russo lo salvano. 5 pari. Fa pugno verso il suo angolo Sinner dopo aver piazzato l’Ace che lo porta 6-5. Karatsev non concede nulla, trova ottimi angoli in sicurezza, il set si decide al tiebreak. Jannik piazza una gran prima e spinge come un forsennato alla risposta, vola avanti 2-0. Il diritto dell’azzurro è profondo e preciso, insiste sul cross per pizzicare il diritto di Karatsev, meno preciso quando è costretto a giocarlo in corsa verso l’esterno. La tattica funziona, 4-1 Sinner. Si difende con le unghie Aslan, resiste al pressing di Jannik e vince due punti; ma il servizio di Sinner è perfetto. Due punti senza giocare, 6-3 e tre Set Point consecutivi per l’azzurro. Bravissimo il russo a salvarsi sul secondo, con un diritto strettissimo per uscire dalla morsa di Jannik. Chiude Sinner al terzo, grazie ad uno scambio lungo e velocissimo, con un rovescio di Aslan di poco largo. 7-6 Sinner, bel set, ottima qualità generale quando il russo è salito. Bravo Jannik a resistere al ritorno di Aslan, pressare al momento giusto e ricavare punti decisivi con il servizio.
    Secondo set, Karatsev alla battuta. A 30 muove lo score, portandosi avanti, ed è molto aggressivo in risposta, cercando di allontanare Sinner dalla riga di fondo per infilarlo con i suoi colpi angolati. Si va ai vantaggi. Un brutto doppio fallo costa all’azzurro un’immediata palla break, infastidito per un time violation. Karatsev rischia in risposta sulla seconda, ma la palla fila via lunga. Le chance diventano due, un rovescio di Jannik muore in rete. Che ritmo Sinner, col rovescio disegna il campo mooooolto vicino alle righe e si salva. Ma Alsan trova una risposta cross bellissima, terza palla break. Ace Sinner, freddissimo l’azzurro, che poi corre a rete e trova un tocco di volo magistrale. Livello di gioco altissimo in quest’inizio di secondo set, tra accelerazioni micidiali e scambi ad altissimo ritmo, molti vincenti e pochi errori negli scambi. Il secondo doppio fallo nel game costa la quarta palla break… Ancora col rovescio Sinner trova profondità e precisione. L’orologio segna 10 minuti nel game, battaglia e spettacolo. Due accelerazioni del russo toccano la riga, il break arriva alla quinta palla break. 2-0 Karatsev. Gran momento per Alsan, super aggressivo e preciso nel trovare accelerazioni quasi imprendibili. Consolida il vantaggio, avanti 3-0. Sinner entra nel set, con un game laborioso (ma senza concedere palle break). Il set scorre sui turni di servizio, con il russo in controllo, pochi errori e grandi accelerazioni sempre molto angolate. Sinner resta in scia, buon game a zero per il 3-5. Karatsev serve per chiudere il parziale. Regala un paio di errori, poco preciso col diritto e 0-30; ma col rovescio il russo è letale. Chiude 6-3 con l’ennesimo rovescio cross vincente. Un set meritato, ha capitalizzato l’ottima partenza con pochissimi errori e tante accelerazioni vincenti; poco incisivo in risposta l’azzurro.
    Terzo set, Sinner inizia alla battuta. La prima non è costante, Karatsev ne approfitta in risposta; come sul 30 pari, con un bel lungo linea col diritto. Immediata palla break per il russo. Come se la gioca Aslan: risposta precisa, cross di diritto e via a tutta lungo linea da destra. Sinner resta impietrito. Break Karatsev, Jannik è costretto a rincorrere, brekkato da 30-0 con quattro punti di fila. L’azzurro reagisce, molto aggressivo provoca tre errori del rivale, 15-40 e due palle del contro break immediato. Con un diritto perfetto Alsan cancella la prima, ma è costretto a cedere sulla seconda, sballottato da un ritmo infernale di Jannik. Contro Break, 1 pari. Si fa fatica al servizio adesso, l’efficacia delle prime è crollata e chi è alla risposta trova profondità e angolo. Sinner sotto 0-30… Ringhia dal fondo e trova pure una volée acrobatica che passa la rete per miracolo. Quattro punti in fila per l’altoatesino, che si porta avanti 2-1. Niente prime anche per Karatsev, che si innervosisce sul pressing dell’azzurro e sparacchia fuori tre palle. 15-40, due chance per l’allungo per Jannik. Cancella la prima col servizio il russo, e si salva sulla seconda grazie al classico “unforced” di Sinner, errore un po’ banale in un momento che poteva essere decisivo. 2 pari. Dopo oltre un ora di tennis di altissima qualità, ora, forse anche per stanchezza, fioccano gli errori. Sinner forza col diritto, esagera nella spinta e crolla sotto 15-40. Da destra cancella la prima palla break con Ace esterno; ma un rovescio troppo teso scuote il nastro, restando dalla parte di campo. Sinner passa dal possibile 3-1 e servzio ad un break sotto sul 2-3. Troppi errori di Jannik, forse un po’ stanco, leggermente in ritardo con i piedi nonostante la grande spinta. Karatsev in sicurezza consolida il vantaggio, 4-2, e in risposta prende il sopravvento nel settimo game. Si piega Jannik, in difficoltà in questa fase. Va sotto di nuovo 15-40, Aslan può scappare via definitivamente. L’azzurro lotta, trova una bella prima e quindi rischia un attacco col diritto molto pesante, centrale ma efficace. Ai vantaggi, Karatsev si appoggia benissimo sul diritto del’azzurro e chiude con una bordata cross ingestibile. Doppio Break Karatsev, 5-2 e servizio, ormai ad un passo dalla vittoria. Chiude con Ace Aslan, 6-2 al terzo dopo 2h e 29 minuti. Applausi al russo, ingiocabile in spinta dal secondo set per larghi tratti del match. Applausi anche a Sinner, che ha disputato una buonissima partita ma non è riuscito a cogliere delle chance in momenti chiave, subendo poi l’impeto del rivale.

    Marco Mazzoni
    [WC] Aslan Karatsev vs [16] Jannik Sinner ATP ATP Dubai Karatsev A.666 Sinner J.732 Vincitore: Karatsev A. ServizioSvolgimentoSet 3Karatsev A. 15-0 15-15 30-15 40-155-2 → 6-2Sinner J. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A4-2 → 5-2Karatsev A. 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2Sinner J. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-402-2 → 3-2Karatsev A. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2Sinner J. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-301-1 → 1-2Karatsev A. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-401-0 → 1-1Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Karatsev A. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-3 → 6-3Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-155-2 → 5-3Karatsev A. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-2 → 5-2Sinner J. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-1 → 4-2Karatsev A. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-1 → 4-1Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-403-0 → 3-1Karatsev A. 0-15 15-15 30-15 40-152-0 → 3-0Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A1-0 → 2-0Karatsev A. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* 1*-4 2*-4 3-4* 3-5* 3*-6 4*-6 5-6*6-6 → 6-7Karatsev A. 15-0 30-0 40-05-6 → 6-6Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-5 → 5-6Karatsev A. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 5-5Sinner J. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-4 → 4-5Karatsev A. 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A2-4 → 3-4Karatsev A. 15-0 30-0 40-0 40-151-4 → 2-4Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-3 → 1-4Karatsev A. 15-0 30-0 40-0 40-150-3 → 1-3Sinner J. 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3Karatsev A. 0-15 15-15 15-30 15-40 30-400-1 → 0-2Sinner J.15-0 30-0 40-00-0 → 0-1
    6 Aces 104 Double Faults 467% (62/92) 1st Serve 57% (62/109)79% (49/62) 1st Serve Points Won 65% (40/62)50% (15/30) 2nd Serve Points Won 51% (24/47)67% (4/6) Break Points Saved 64% (9/14)15 Service Games Played 1435% (22/62) 1st Serve Return Points Won 21% (13/62)49% (23/47) 2nd Serve Return Points Won 50% (15/30)36% (5/14) Break Points Converted 33% (2/6)14 Return Games Played 1570% (64/92) Service Points Won 59% (64/109)41% (45/109) Return Points Won 30% (28/92)54% (109/201) Total Points Won 46% (92/201) LEGGI TUTTO

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    ATP Dubai: Sinner doma Bautista Agut 7-5 al terzo vincendo un match durissimo. Vola ai quarti di finale

    Jannik Sinner

    “Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”. Nessuna massima è più azzeccata per descrivere la prestazione odierna di Jannik Sinner. L’azzurro è stato durissimo e continuo per tutto il match, superando Roberto Bautista Agut con lo score di 6-4 3-6 7-5. Una vittoria costruita punto dopo punto, “spallata dopo spallata”, accelerazione dopo accelerazione, soprattutto nella stretta finale, quando si è deciso questo match, durissimo, un braccio di ferro tra due colpitori “veri”, sempre in spinta, sempre in progressione. Nei quarti sfiderà il vincente di Sonego – Karatsev, nel terzo set in questo momento.
    Sinner oggi merita un lunghissimo applauso, perché la partita era obiettivamente complicata, per il valore dell’avversario (uno che gioca sempre benissimo in questo torneo, tra l’altro) e perché di fatto giocava a specchio, affrontando un rivale dotato di un tennis assai simile ma con tantissima esperienza in più. Per vincere era necessario mantenere altissima la concentrazione, non avere pause per consentire l’allungo di Bautista, e spingere con ancor più forza e precisione del “martello” iberico. La partita è stata non particolarmente “bella” perché il gioco è stato un po’ monocorde, in continua spinta da parte di entrambi senza grandi variazioni, ma di una intensità micidiale. Una delizia per i palati che prediligono la palla che corre a tutta, senza compromessi. Jannik si è meritato il successo sotto tutti i punti vista: è stato assai continuo e intenso sul piano fisico e mentale, chiave decisiva per il successo vista che la maratona era certa (Bautista non regala MAI niente); ha servito davvero bene per quasi tutta la partita, ricavando Ace in momenti decisivi; il diritto l’ha sostenuto con assai meno imprecisioni dell’ultimo periodo, forse anche perché la palla veloce e piuttosto pulita di Bautista è “ideale” per esser impattata d’incontro e con potenza. Dove ha vinto il match Sinner? È stato bravissimo nei break decisivi, come a respingere diverse palle break, quindi ottimo nei momenti decisivi. Ha avuto solo una vera incertezza nel secondo set, è bastata a fargli perdere il set, segnale evidente di come fosse necessaria enorme quantità di prestazione per vincere questa sfida. Oggi Sinner l’ha prodotta, con spinta, determinazione e qualità. Oltre al servizio – oggi davvero decisivo – ha brillato col rovescio in spinta nei momenti in cui ha prodotto l’allungo. È stato bravo a sentire quei momenti, a non cercare a tutti i costi il diritto ma affidarsi al suo colpo più sicuro, più stabile. Ha fulminato Bautista con 4-5 accelerazioni improvvise, imprendibili e molto belle.
    Davvero una prestazione importante, ben più della vittoria, perché è il segnale evidente di come Sinner senta il momento, la sfida, e sappia elevare il suo livello contro i migliori, andandoli a sfidare senza paura nel loro territorio e cercando di imporre il suo gioco. Bravo bravissimo Jannik.

    Ecco la cronaca della partita.
    Si parte con Bautista al servizio. La palla corre, tennis verticale alla ricerca della massima velocità col diritto senza aprire troppo l’angolo. Il diritto di Jannik sembra ben centrato, come nei due set conclusivi del match di ieri vs. Bublik, si prende grandi rischi in spinta. Fin troppi, tanto che concede una palla break sul 30-40 nel secondo game. È bravo a cancellarla con un Ace esterno. Lo spagnolo non concede niente nei suoi turni di battuta, molto aggressivo dopo una prima solida e con Jannik non incisivo in risposta; più lavorati i punti nei game di servizio dell’azzurro, scambi più lunghi e complessi. Nel quinto game Roberto vince uno scambio lungo e durissimo sul 30 pari, altra palla break per Bautista Agut. Perentorio Jannik: servizio esterno, botta cross a spostare l’avversario e poi accelerazione violentissima di diritto a pizzicare l’angolo scoperto sul lungo linea. 3 pari, tennis in progressione di alto livello. L’equilibro non si spezza, 4 pari. Nel nono game, Sinner finalmente trova un paio di risposte ficcanti, riesce a prendere il comando dello scambio e chiude in avanzamento. Sul 30-40 arriva la prima palla break del match per l’azzurro, ma l’iberico se la gioca con calma e precisione. Sinner non molla la presa, se ne procura una seconda e spinge fortissimo col rovescio, forzando finalmente l’errore di Bautista, stremato dopo una difesa estrema. Break Sinner, bravissimo a strappare in tutti i sensi il gioco di servizio al rivale. Jannik serve per chiudere il set avanti 5-4. Occhio di falco aiuta l’azzurro, confermando un Ace al centro di un millimetro, per il 30-15. Arriva anche un Ace di seconda sul 30 pari, una parabola totalmente esterna sorprende Bautista. È set point. Altro Ace, che game di battuta Jannik! 6-4 Sinner, un set meritato, giocato punto su punto, si potrebbe spallata su spallata, come due sprinter sul rettilineo del traguardo. Bene il diritto, stabile e sicuro, ottimo al servizio soprattutto nei momenti decisivi.
    Secondo set, inizia Bautista alla battuta, ma sullo slancio dell’ottimo finale di primo set è l’azzurro a spingere e pungere. La risposta di rovescio è lunga e precisa, Sinner pressa ed avanza, portandosi 0-30. Roberto è costretto a prendersi rischi totali facendo correre il braccio a tutta per respingere l’assalto di Jannik. Con fatica, si salva muovendo lo score nel set, che avanza seguendo i turni di servizio senza scossoni. Bautista avanza di più nel campo rispetto al primo set, ma meno di quanto è solito fare perché il palleggio dell’azzurro è molto lungo. Sinner regge e ripaga il rivale con la stessa moneta, pressing ad altissima velocità, a portare Roberto all’errore. Due Ace nel sesto game portano l’azzurro ad impattare sul 3 pari. Nell’ottavo game arrivano due errori di Sinner (uno assai evitabile in spinta), gli costano un pericoloso 15-40, due palle break. Bravo l’azzurro nella prima, botta al centro incontenibile; è costretto a difendersi sulla seconda, fin dalla risposta molto precisa, quasi sulla riga, finendo per sbagliare. Break Bautista, serve per il set avanti 5-3. Bravissimo Roberto nel gestire di volo un passante molto insidioso di Jannik, si porta 30-15 e quindi serve una prima esterna perfetta. Due set point. Basta il primo: accelerazione fulminante col diritto lungo linea. Un break decide il secondo set a favore dell’iberico, bravo a capitalizzare un paio di incertezze di Jannik. Giocando punto su punto, basta un minimo passaggio a vuoto per decidere l’andamento di un set.
    Terzo set, scatta Sinner col servizio. Il canovaccio tattico resta lo stesso dei primi due set: enorme pressione in spinta per entrambi, è una partita di scacchi a tutto pressing, un braccio di ferro continuo. Si va ai vantaggi, un diritto di Jannik muore sul nastro, è palla break immediata per Bautista. Ace! Si salva l’azzurro, è il 12esimo del suo match. Non molla la presa Roberto, avanza e si procura un’altra chance per scappare avanti. Ancora con la prima, al centro, si salva Jannik. Grazie al quinto Ace nel gioco riesce a strappare questo durissimo primo game del set. Più rapido il turno di servizio dell’iberico, che impatta 1 pari. Terzo game, ancora problemi per Jannik. Un doppio fallo da sinistra gli costa uno 0-30 molto pericoloso. Rimedia con un Ace al centro, una bordata col diritto dal centro incontenibile e quindi un’altra prima potente e precisa. Finora il servizio sta sostenendo molto bene Sinner. 2-1 avanti l’azzurro. Si avanza senza scossoni, chi è alla risposta difficilmente riesce ad imporsi in questa fase del match, fino al sesto game. Jannik trova due bordate di rovescio, prima cross in avanzamento, poi perfetta in lungo linea, che lo issano 15-30. Bautista sembra tirare il fiato, niente prima. Sinner prende il comando dello scambio e tira una bordata che pizzica un minimo di riga. 15-40, due palle break per l’azzurro! Esagera nella spinta sulla prima, eccesso di rotazione e il diritto decolla; trova uno schema perfetto nella seconda: smorzata a portare avanti il rivale e via passante di rovescio. BREAK Sinner, strappa il servizio all’avversario e va servire avanti 4-2. Potente e chirurgico Jannik in questa fase, bravo a trovare l’allungo. Bautista cerca l’immediata reazione, entra a tutta in risposta portandosi avanti 15-30 e poi 30-40 per un diritto di Jannik di poco lungo. Palla break: scambio duro, il primo a sbagliare è Sinner. Contro Break Bautista, tutto da rifare, il match è in equilibrio sul 4 pari. Nono game, con coraggio l’altoatesino entra in campo e spinge alla massima velocità; si difende su ogni palla l’iberico, ma non riesce a contenere l’impeto di Sinner, che si porta avanti 5-4. L’azzurro si trova a due punti dal match sul 30 pari, ma Bautista non sbaglia e si porta 5 pari. La tensione è massima, ma Jannik continua a spingere e trova pure un tocco sotto rete cross di pregevolissima fattura, giocato in totale allungo, vincente. Al contrario, Roberto grazia l’azzurro con una volée disastrosa a campo aperto, che regala al nostro il punto del 6-5. Jannik costruisce un punto straordinario, palla dopo palla, bordata dopo bordata, sul terzo punto, issandosi 15-30, di nuovo a due punti dal match. Bautista rifiata, si prende un time violation, ma la sua prima è lunga. Il nastro spazza via la secondo, primo doppio fallo del match nel momento più delicato. Doppio Match Point Sinner !!! Un diritto cross che pareva destinato lungo si abbassa e muore sulla riga. Game Set Match Sinner!!!!
    Grandissima partita per Jannik, capace di vincere al fotofinish dopo un braccio di ferro durissimo, epico.

    Marco Mazzoni

    [16] Jannik Sinner vs [4] Roberto Bautista Agut ATP ATP Dubai Sinner J.637 Bautista Agut R.465 Vincitore: Sinner J. ServizioSvolgimentoSet 3Bautista Agut R. 0-15 15-15 15-30 15-406-5 → 7-5Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-5 → 6-5Bautista Agut R. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 5-5Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-154-4 → 5-4Bautista Agut R. 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 4-4Sinner J. 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-2 → 4-3Bautista Agut R. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-403-2 → 4-2Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-2 → 3-2Bautista Agut R. 15-0 30-0 30-15 40-152-1 → 2-2Sinner J. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1Bautista Agut R. 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Bautista Agut R. 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6Sinner J. 0-15 15-15 15-30 15-40 30-403-4 → 3-5Bautista Agut R. 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3Bautista Agut R. 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3Sinner J. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2Bautista Agut R. 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1Bautista Agut R. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Sinner J. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4Bautista Agut R. 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A4-4 → 5-4Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-153-4 → 4-4Bautista Agut R. 15-0 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4Sinner J. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-3 → 3-3Bautista Agut R. 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3Sinner J. 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2Bautista Agut R. 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Sinner J. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-400-1 → 1-1Bautista Agut R. 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1
    16 Aces 53 Double Faults 163% (64/101) 1st Serve 65% (53/82)78% (50/64) 1st Serve Points Won 79% (42/53)38% (14/37) 2nd Serve Points Won 55% (16/29)71% (5/7) Break Points Saved 40% (2/5)15 Service Games Played 1621% (11/53) 1st Serve Return Points Won 22% (14/64)45% (13/29) 2nd Serve Return Points Won 62% (23/37)60% (3/5) Break Points Converted 29% (2/7)16 Return Games Played 1563% (64/101) Service Points Won 71% (58/82)29% (24/82) Return Points Won 37% (37/101)48% (88/183) Total Points Won 52% (95/183) LEGGI TUTTO

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    Musetti brilla sotto le stelle di Acapulco, importanti segnali di crescita (di Marco Mazzoni)

    Lorenzo Musetti ad Acapulco

    Un lampo nella notte sotto il cielo di Acapulco. Nella splendida località sulle sponde del Pacifico, amata dalle star del jet-set internazionale, stanotte a brillare è stata la stella del nostro Lorenzo Musetti. La sua racchetta fendeva sicura l’aria intrisa di profumi tropicali, veloce come una scheggia ma allo stesso morbida, tra accelerazioni imprendibili e tocchi d’autore. Musetti ha regalato al pubblico messicano e televisivo un grande spettacolo tennistico, consiglio vivamente a tutti gli appassionati veri del nostro sport di recuperare il match (su Supertennis in replica, o Tennistv) perché ne vale assolutamente la pena. Lorenzo ha mostrato il meglio del suo repertorio tecnico, ricordando a tutti che razza di talento sia, divertendo per la qualità dei suoi schemi, dei suoi tocchi, del suo tennis. Chapeau.

    Una grandissima partita ed una grandissima vittoria per il carrarino, la prima contro un top 10. Musetti conferma di essere pronto per il tennis di primo livello, può giocarsela contro i migliori senza paura, facendo valere la sua classe. La scelta di giocare d’ora in avanti quasi solamente tornei ATP è corretta: fisicamente è ben preparato, tecnicamente sta lavorando molto, ma per affinare il suo tennis e portarlo al massimo livello è necessario affrontare i migliori, “sbattere la faccia” e riprovare, imparando dagli errori e dalle sconfitte. Vittorie “comode” non servono, se hai l’ambizione di arrivare in cima alla montagna, non devi temere la scalata o le cadute, devi lavorare duramente coltivando l’ambizione.

    La partita di stanotte è stata la dimostrazione che Musetti ha fisico e tennis per reggere in campo oltre due ore contro rivali attrezzati e pronti alla pugna, fino all’ultima palla. Ad essere onesti, Schwarztman non era in grandissima giornata: ha sbagliato più del solito, non troppo ma il miglior Diego regala 4-5 palle a set, ieri notte ne ha concesse di più. Soprattutto l’argentino è stato per quasi tutto il match un po’ più corto del solito nello scambio, e questo è stato forse decisivo a far esplodere tutto il repertorio e talento di Lorenzo. Infatti Musetti ha potuto spingere e creare tennis incontrando palle con buon ritmo ma non così lunghe e cariche di spin da metterlo alle corde o sbatterlo troppo fuori dal campo. Schwarztman è stato intenso ma non abbastanza da stroncare la resistenza dell’azzurro, bravissimo nel reggere il pressing del rivale, cambiare ritmo prendendo il controllo dello scambio e quindi chiudere con un’accelerazione micidiale.

     Tempo è la parola chiave. Fattore imprendibile del nostro vivere, fattore decisivo nel tennis quando riesci a controllarlo e piegarlo al tuo volere. Musetti è stato bravo a gestire il tempo del match, a non farsi travolgere e schiacciare per quindi accelerare ed imporre i propri tempi di gioco, prima lenti e poi improvvisamente velocissimi. Nella sontuosa prestazione dell’azzurro probabilmente è stato decisivo anche il cemento non così rapido del centre court messicano. Lo ricordava anche Flavia Pennetta, che ha sempre amato le condizioni del torneo. Siamo a due passi dalla spiaggia, di sera c’è una discreta umidità, quindi la palla fila ma non troppo, rimbalza alza ma senza esagerare. Ti lascia il tempo per arrivare in anticipo e domare la sua traiettoria, per costruire. Situazione ideale per Musetti, un architetto del gioco, uno che non ama rischiare l’uno due di puro istinto ma preferisce manovrare e quindi entrare di brutto all’improvviso. Qualità queste che si esaltano proprio contro uno Schwartzman, che ti fornisce buonissimo ritmo e che quindi puoi domare grazie alla tua mano e velocità in accelerazione.

     Nella prestazione di stanotte, abbiamo rivisto in Musetti un buonissimo diritto , bravo a cambiare da colpi più carichi in manovra (assai più lunghi rispetto alle settimane precedenti) a strappi a tutta velocità, entrando pienamente nella palla; anche nella direttrice cross che recentemente lo ha fatto soffrire, dove pareva aver perso fiducia, forse perché faceva scendere un filo troppo la palla al momento dell’impatto, e con il suo movimento così personale questo è un peccato mortale. La sua maggior lunghezza nello scambio nelle fasi interlocutorie è stata ieri notte la chiave per non permettere all’argentino di farsi buttare fuori dal campo.

    Il match ha confermato come il tennis di Musetti (come quello di tutti i tennisti “creativi”) non può prescindere dalla miglior prima di servizio. I numeri ed il campo hanno parlato chiaro: quando la prima entra in ritmo, tutto il tennis dell’azzurro decolla, prende sicurezza e lo pone in condizione di vantaggio. Stanotte ha cercato diverse seconde palle molto lavorate, può essere una soluzione interessante, ma attenzione ai tanti avversari che sono velocissimi nel fare due passi avanti pronti ad aggredire in risposta anche su palle alte e cariche quando non abbastanza veloci. Stanotte tutto è filato molto bene, ma nel secondo set, quando il servizio calato, Musetti è finito immediatamente sotto. Non è un caso.

    Altro aspetto tecnico su cui Musetti deve lavorare è la posizione sulla rete. A volte Lorenzo ti fa saltare dalla sedia per tocchi bellissimi, ma nel corso di un match vengono fuori tutte le incertezze quando si avvicina alla rete seguendo un approccio non definitivo (tipo uno slice di rovescio o un diritto calibrato, non a chiudere). In queste situazioni Musetti staziona non nella posizione ideale a chiudere l’angolo e magari cerca il tocco ad effetto fidandosi fin troppo della sua mano educata, invece di provare una volée in spinta meno “bella” ma più efficace. Scorie di tennis giovanile cresciuto sul rosso, sui campi veloci non puoi permetterti sempre ricami del genere, serve più concretezza perché il rischio di non chiudere ed essere passato è molto alto.

    I miglioramenti col diritto ieri sono parsi evidenti, da confermare nelle prossime partite; ma nello scambio deve stare molto attento a non lasciare troppo scoperto il suo lato destro, proprio perché il suo diritto non è ancora così stabile e quando arriva in corsa da sinistra con la sua meccanica d’esecuzione fa fatica a tirare su la palla ed incrociare in sicurezza. Questa è una situazione tattica che dovrà affrontare molto spesso sul cemento, soprattutto affrontando tennisti bimani con il punto di forza nel rovescio, che proveranno a sorprenderlo con un lungo linea. Quando Musetti arriva così in corsa e prova ad incrociare col diritto riesce a trovare ottime solizioni, ma resta un’esecuzione “spericolata”, con bassa percentuale di resa. Avendo Lorenzo un rovescio cosi forte, con cui può accelerare, cambiare ritmo, tagliare, “toppare”, non vedo la necessità di stazionare troppo sul centro sinistra per voler governare lo scambio principalmente col diritto. È vero che si può alzare di più la parabola, ma la differenza di Musetti con i suoi schemi personali, il potenziale per cambiare ritmo e mixare soluzioni e tempi di gioco è un patrimonio da esaltare, non coprire con il “solito” tennis in spinta inside-out, che padroneggiano con altra potenza e intensità moltissimi avversari. Musetti a mio avviso deve coltivare la propria diversità e farne assolutamente un punto di forza, prendendo a modello “un Wawrinka” ancor più creativo, se mi passate il paragone.

    Il break in apertura del terzo set strappato stanotte da Musetti è stata una vera orgia di piacere tennistico: risposta passante di rovescio clamorosa per potenza e precisione, quindi un tocco educato sotto rete, imprendibile, per finire con un attacco perentorio in anticipo con chiusura in sicurezza. Top. Bellissimo, bravissimo. 1 minuto di tennis stellare a compiere l’allungo decisivo.

    La strada è ancora lunga. Come scrivevo lo scorso autunno dopo le splendide prestazioni in ottobre, la costruzione del giocatore Musetti, così creativo e con tante frecce nel suo arco, è ancora lungi dell’esser terminata. Arriveranno sconfitte inattese e arrabbiature. Dubbi. Lorenzo deve tirare dritto nel suo percorso. Si intravedono prospettive stroardinarie, come il suo talento. Nel rinascimento del tennis italiano Musetti può essere Raffaello, l’artista dalle visioni più ardite e dalle pennellate più geniali.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO