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    Shapovalov: “Giocare su terra è divertente, ma io preferisco l’erba. Quando entro in palla, posso battere chiunque”

    Denis Shapovalov all’edizione 2020 degli Internazionali

    Denis Shapovalov ha iniziato così così il 2021, 8 vittorie e 7 sconfitte in totale. La semifinale a Dubai il miglior risultato, ma non possiamo dimenticare come abbia gettato al vento la partita vs. Harris, dominata fino ad un passo dalla vittoria e poi…  clic. Si è spenta la luce, solo errori, rimonta e sconfitta.
    “Shapo” stenta a fare il salto di qualità definitivo, entrare nella top10 e battagliare alla pari con la nuova generazione di campioni. La prossima estate potrebbe essere il banco di prova per le sue ambizioni. Intanto si trova ad Estoril, per il torneo su terra battuta in corso questa settimana. Dal Portogallo ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti, sulle superfici e non solo. Dice che l’erba è la superficie che preferisce. In effetti, pensando al suo tennis, sembrerebbe ideale: tennis rapido, pochi scambi, focus su rischio e colpi di inizio gioco. Però se andiamo a vedere la sua storia sui prati, il tabellino da Pro è a dir poco modesto: 3 vittorie in carriera, solo tre partite, tutte nel 2018, solo vittorie al primo turno e poi sconfitte. Qua viene fuori probabilmente la sua lacuna principale: non regge la tensione, non legge il momento, gioca troppo d’istinto. Quando si gioca sui prati tutto corre veloce, l’istinto è fondamentale; ma se non riesci a restare solido mentalmente e saper cogliere il momento decisivo, il match ti scappa via, al primo errore, alla prima pausa.
    “Se devo essere completamente onesto, preferisco altre superfici alla terra battuta”, ha detto Shapovalov al sito ATP. “Adoro la sensazione di giocare sulla terra battuta, lo scivolare per arrivare sulla palla, il gioco è più estenuante, sono punti più lunghi, non si adatta al mio tennis. Penso che le condizioni che preferisco sono i campi in erba. Non ci sono praticamente scambi, è fantastico, tutto scorre su servizi e risposte, è perfetto”.
    Denis crede che giocare su terra possa aiutarlo a migliorare: “Qua cerchi di costruire un po’ di più il punto, di essere più paziente, costruisci perché ovviamente molti ragazzi giocano da molto dietro la riga di fondo e il campo è molto più lento, quindi è difficile solo colpire ed entrare. Su terra devi scegliere la palla giusta per accelerare. Tuttavia, non cambio di molto il mio modo di giocare: sia sui campi in cemento o in terra battuta o su qualsiasi superficie, cerco di essere aggressivo e di entrare, quindi non cambia davvero molto alla fine. Non importa chi c’è dall’altra parte, giocherò al mio gioco e quando entro in palla, tutto va. Non so se è un momento specifico o no, ma succede e basta. Ottieni una vittoria qua o là e poi inizi a sentirti super sicuro dei tuoi mezzi. È lì che penso di poter essere pericoloso, quando ottengo un paio di vittorie e inizio a sentire il mio gioco. In quel momento sento come se fossi in grado di battere qualsiasi giocatore”.
    Tutto vero. Shapovalov ha mezzi straordinari, può battere ogni giocatore. Ma, come lui stesso ha dichiarato, tutto parte da sensazioni, da un focus del momento, dalla luce che si accende e tutto scorre. E se la luce non si accende, Denis? Basando tutto su questo tennis “umorale” e senza compromessi, stazionare lassù in vetta non sarà affatto facile…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wimbledon, addio al riposo della prima domenica (dal 2022)

    I Championships di Wimbledon sono da sempre il baluardo di molte tradizioni tennistiche. Si va oltre all’erba, superficie bellissima per fortuna tornata di moda negli ultimi tempi. Sui prati londinesi si è giocato ancora con le palle bianche, quando tutto il resto del tour si era già convertito alla palla gialla per migliorare la visibilità in tv. Per giocare sui courts verdi è necessario indossare un abbigliamento “prevalentemente bianco”, anche se il colore via via è entrato nello storico club. I teloni di fondo campo sono neutri, per non disturbare il gioco, …ma nell’edizione 2019 (l’ultima giocata) oltre allo sponsor storico sul tabellone dello score che indica il tempo ufficiale, è comparso anche un piccolo banner promozionale in basso laterale, molto discreto, di un partner tecnologico. Di piccole grandi tradizioni come questa, ce ne sono tante altre.
    Uno degli ultimi retaggi di un tennis che non c’è più era la storica frase “Never on Sunday”, ossia il giorno di pausa del torneo, la prima domenica, per consentire un minimo di “riposo”agli abitanti del quartiere, invaso pacificamente per la quindicina dell’evento. Anche per curare un po’ di più i campi, già mal messi dopo 6 giorni intensi di competizione.
    Nel’2022 cadrà anche questo “mito”: oggi nella conferenza stampa di aggiornamento sulla prossima edizione del torneo – confermato al 100% – è stato annunciato che dal 2022 i Championships si disputeranno su 14 giorni, come gli altri Slam. Addio alla “Middle Sunday”.
    Storicamente il torneo si concludeva di sabato (per il vero Never on Sunday) con la finale maschile a chiudere l’edizione. Fino al 1981. Nel 1982 infatti si disputò la prima finale maschile di domenica, con in campo il genio di John McEnroe sconfitto in 5 set dal tennis muscolare e offensivo dell’eterno rivale Jimmy Connors. Nella domenica di mezzo del torneo si era giocato solo in 4 occasioni: 1991, 1997, 2004 e 2016, per far fronte al grave ritardo causato dalle avverse condizioni meteo di un’inizio estate piovosa sulla capitale inglese.
    Si racconta che quella domenica 30 giugno 1991, la prima volta in cui ci fu tennis nella “Middle Sunday”, l’allora direttore del torneo Chris Gorringe disse “oggi è il migliore e il peggiore giorno della mia vita allo stesso tempo”. Molto British, ma rende l’idea. Del resto fu l’unico modo di salvare il torneo (vinto da Michael Stich), visto che su Londra imperversò tempaccio per  28 giorni di fila, con solo 50 partite terminate al primo sabato sulle 240 previste.
    Tornando all’attualità, ed alle parole della press conference odierna, l’amministratore delegato di AELTC Sally Bolton ha dichiarato: “Vogliamo che questo meraviglioso evento sia disponibile il più possibile per più persone in tutto il mondo, per condividere la gioia dei Championships. Includere la domenica di mezzo in modo permanente nel nostro programma ci consentirà di fare proprio questo e inserire una nuova tradizione di cui speriamo di poter diventare immensamente orgogliosi”. Un giorno in più di gara significherà anche un incasso extra importante… A Wimbledon sono in previsioni importanti investimenti, forse la scelta è arrivata anche per questo. “Nel corso del tempo Wimbledon si è continuamente evoluto per soddisfare le mutevoli richieste e comportamenti dei nostri fan, cambiando sempre e rimanendo sempre noi stessi”.
    Aggiungono inoltre che “Giocare la domenica di mezzo ci consente di fare di più con il secondo lunedì, noto come “manic” per una buona ragione”. Infatti storicamente il programma del secondo lunedì era ricchissimo, con in campo contemporaneamente tutti gli ottavi di finale (maschili e femminili), per una miriade di match di altissimo livello, tanto da diventare a suo modo folle e iconico.
    La direzione del torneo, conferma la presenza di pubblico sugli spalti per quest’anno: “Ci auguriamo vivamente che il 25% della capacità sia una posizione minima da cui possiamo partire”.
    Buone notizie quindi, sperando che la situazione Covid non peggiori nuovamente in UK (e non solo…), eccetto che per i nostalgici della tradizione più integralista. Wimbledon resta il baluardo di molta della tradizione del gioco, ma è anche un evento che ha avuto il coraggio di innovare in tanti aspetti. Forse il mito dei Championships deriva proprio dall’abilità di restare in perenne equilibrio tra nuovo e vecchio, tra passato e futuro. Solo se hai radici forti, cresci verso il cielo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Luthi: “Federer è ancora indietro come condizione fisica”

    Severin Luthi ha rilasciato una breve dichiarazione al media SRF in merito allo stato di forma di Roger Federer. Dalle sue parole apprendiamo che lo svizzero sta continuando la preparazione con buona intensità e senza intoppi, ma la sua forma dal punto di vista atletico è ancora indietro rispetto a quel che serve  per essere […] LEGGI TUTTO

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    Gaudenzi: “Un Masters 1000 su erba prima di Wimbledon mi piacerebbe”

    Il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano Times. Spicca un concetto molto interessante relativamente a quel che ritiene un calendario “ideale”: un torneo di categoria Masters 1000 su erba in preparazione a Wimbledon. “Personalmente mi piace molto l’idea di avere un torneo ATP Masters 1000 sull’erba prima di Wimbledon, idealmente nella […] LEGGI TUTTO

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    ATP Belgrado: Berrettini sconfigge Karatsev dominando il tiebreak del terzo, vince con una prestazione maiuscola, quarto titolo in carriera

    Matteo Berrettini

    Super Matteo Berrettini! Sconfigge al tiebreak decisivo il fortissimo Aslan Karatsev di questo 2021, vincendo l’ATP 250 di Belgrado, 6-1 3-6 7-6 lo score della finale. Una prestazione maiuscola del romano, dominante nel primo set e bravissimo nella fase finale del terzo, perfetto al servizio e molto aggressivo in risposta.

    A breve il commento completo, ecco la cronaca della finale.
    Matteo inizia la finale al servizio, e parte forte. A zero muove lo score del match. Anche Karatsev spinge forte alla battuta, ricavando punti ma anche un doppio fallo. Berrettini vince il primo scambio del match, ma a 30 il russo impatta 1 pari. L’impressione iniziale è quella di un match assai diverso dalla durissima semifinale di ieri tra Aslav e Novak, oggi gli scambi saranno brevi, violenti, con grande rischi. Infatti il romano spara un diritto impressionante in lungo linea da destra che lascia fermo Karatsev, potentissimo e preciso. Colpi a grande rischio, ma entrambi cercano di accorciare i tempi di gioco; soprattutto l’azzurro, dare ritmo e velocità ad un “incontrista” in così grande forma tecnica e fiducia potrebbe essere rischiosissimo. Berrettini si porta 2-1 e col rovescio in back lungo linea cerca di proporre a Karatsev palle con poco peso e basse, situazione tecnica che non ama. 30 pari, lungo scambio, ne esce alla grande l’azzurro con una bordata di diritto cross in corsa, Aslan è sorpreso e sbaglia. Palla break, la prima del match. Sbaglia l’accelerazione Karatsev! BREAK Berrettini, avanti 3-1 e servizio. La potenza della combinazione servizio + diritto di Matteo frutta importanti dividendi, come la prima (Ace) e quel tocco di rovescio improvviso, a mascherare la smorzata. Ottimo, ottimo Matteo in quest’avvio, 4-1 avanti, perentorio e velocissimo. L’onda di Berrettini continua anche nel sesto game, 0-30. Finalmente Aslan mette in moto la sua accelerazione di rovescio, rischia un vincente su di un back un po’ lungo dell’azzurro. Idem sul punto seguente. Ma non trova la prima il russo, le sue percentuali sono basse. Tanto che Matteo entra forte in risposta col rovescio, per il 30-40. Palla per il doppio break per l’azzurro. Karatsev è fermo sulle gambe, prova ad accelerare in lungo linea uscendo dal servizio, ma la sua palla muore sul nastro. DOPPIO BREAK Berrettini, 5-1, serve già per il primo set. Ace! Aslan è vistosamente imballato, risente la fatica fisica e mentale della terrificante semifinale di ieri, ma “Berretto” non concede niente, spinge martellando in sicurezza col diritto e al primo Set Point chiude 6-1 un parziale praticamente perfetto. Karatsev travolto. Berrettini ottimo in ogni settore (86% di punti con la prima, dato eccezionale), agevolato anche un russo poco intenso e un po’ falloso.
    Secondo set, Karatsev inizia alla battuta. Cerca di scuotersi con un urlaccio dopo aver vinto uno scambio in progressione. Ritrova anche la prima di servizio nel game, ed un bel diritto inside out. Aslan con 4 punti di fila muove lo score nel set, interrompendo la striscia di cinque giochi persi. Secondo gioco, arriva il primo passaggio a vuoto dell’azzurro. Sparacchia malamente un diritto con troppa foga, si ritrova 0-30. Si prende tempo prima di servire, respira e via una botta al T imprendibile. Ci riprova da sinistra ma è appena lunga. Martella però col diritto, sballotta Aslan e lo forza all’errore difensivo. 30 pari. Matteo ha Troppa fretta nell’aggredire col diritto una palla “in pancia”, concede una palla break sul 30-40, e la prima non lo aiuta. Attacca di potenza col diritto l’azzurro, ma sceglie l’affondo sul rovescio e Karatsev arriva bene e trova un angolo stretto con palla bassa. Bravo il russo, Break e 2-0 avanti. Sembra più sciolto Aslan, i suoi colpi sono tornati fluidi e profondi, riesce a guadagnare campo. Non mette nemmeno una prima in campo, ma riesce a portarsi 3-0, con un solo break. Quarto game, continua il momento difficile di Berrettini, ha evidentemente perso precisione e intensità, strappa troppo i colpi, 15-30. Per fortuna trova un paio di Ace e quindi una smorzata vincente, dopo aver buttato lontano Karatsev con un kick esasperato. 1-3 Matteo, ora deve trovare un gran game in risposta per rientrare nel set. Quinto game, l’azzurro lotta e rimette tutto, Aslan regala col diritto. 0-30! Peccato per il quarto punto, Matteo ricaccia dietro il russo con un lob perfetto, ma poi affonda un rovescio in scambio, era una buona chance per strappare due palle del contro break. Con un gran tocco sotto rete Karatsev vince il terzo punto di fila, portandosi 4-1. Di nuovo troppo fretta dell’azzurro nel sesto game, sul 30 pari affossa col diritto in rete all’uscita dal servizio, è palla del doppio break per Karatsev. Uff, cerca un’accelerazione clamorosa il russo, la palla gli esce di pochissimo sul lungo linea, sarebbe stata vincente. Si salva il romano, sale 2-4. Settimo gioco, Berrettini è solido in risposta, si porta 15-30. Karatsev indovina col diritto, cadendo indietro, un angolo strettissimo, forse anche fortunato, vincendo un punto molto importante. Matteo c’è: spinge a tutta col diritto, forzando l’errore del rivale. Ecco la palla break sul 30-40. Se la gioca con attenzione Karatsev, spinge in lungo linea e la cancella. Ma esagera col rovescio cross nel punto seguente, c’è la seconda palla break del game. Buona prima al centro, Matteo è sorpreso. Si salva di nuovo Aslan, 5-2 avanti. Berrettini resta in scia, portandosi 3-5. Karatsev serve per chiudere il secondo parziale. Si porta 30-0, ma con paio d’errori lo score dice 30-30. Piccola chance per l’azzurro… Lungo scambio, corre avanti Matteo a tirare un passante di rovescio non così difficile ma, senza fiato per la grandi rincorse, la palla finisce in rete. Set Point Karatsev. Lunga la risposta di Matteo, 6-3 Karatsev. Un set meritato dal russo, più intenso e vincente dell’azzurro, calato all’inizio del set e in generale nell’efficacia della prima di servizio.
    La finale si decide al terzo set, con l’azzurro che inizia al servizio. Inizia aggressivo, servizio esterno e botta di diritto nell’angolo, potente e preciso. A 15 muove lo score nel set, 1-0. Karatsev parte a spron battuto, 40-0, ma poi si imballa in una serie di errori. Si va ai vantaggi. Lavora benissimo col baci di rovescio l’azzurro, Karatsev si spazientisce e spara una pallata lunga. Palla break in apertura per Matteo. Bravo Aslan, accelera a tutta in lungo linea e cancella la chance. Due risposte sbagliate da Berrettini, 1 pari. Bene con la prima il romano, a 30 chiude il game per il 2-1. Quarto game, il pressing dell’azzurro in risposta frutta due errori al rivale, 15-30. Tenta un diritto vincente Karatsev, ma la palla termina lunga. 15-40, due palle break per Matteo!!! Niente prima di servizio… Doppio Fallo!!! Ha cercato di sorprendere al centro Matteo, ma finisce ben lungo il russo. 3-1 avanti, dopo 1h e 36 minuti di partita. Inizia col doppio fallo pure Berrettini il quinto game. Rimedia con un Ace potentissimo all’angolo. Sarà fondamentale il rendimento della 1a per vincere questo set ed il torneo. Sulla seconda di servizio, la risposta di Aslan è molto aggressiva, strappa il punto ed è 15-30. Karatsev aggancia con la punta della racchetta anche la botta al centro di Matteo, la risposta è corta ed insidiosa, l’azzurro sbaglia. 15-40, due palle per il contro break. Con una risposta precisa e quindi un cross di rovescio splendido, il russo strappa il game in risposta. 3-2 Berrettini, tutto da rifare perché il russo accelera in scioltezza, comanda gli scambi e impatta 3 pari con un’accelerazione di rovescio lungo linea notevole. Non si fa intimidire Berrettini, con quattro punti potenti e precisi resta avanti 4-3. Ora tutta la pressione è su Aslan. Scaccia la tensione giocando bello aggressivo, in comando dello scambio. Berrettini però si difende con grinta, sprinta e rimanda palle profonde. Un errore col diritto cross costa al russo il 30 pari. Occasione ghiotta per Matteo… perché è seconda di servizio. Risponde profondissimo, ruba campo l’azzurro ma spedisce di poco lungo il rovescio seguente. Si va ai vantaggi. Spinge il russo, vince due punti importantissimi per il 4 pari. Bello il primo punto del nono game: passante di Matteo preciso. Segue un Ace imprendibile, 30-0. Molto bene l’azzurro al servizio, il secondo vinto a zero dopo il break subito. Potente, incisivo, sicuro. Vola 5-4 avanti, di nuovo grande pressione sul russo. Berrettini lotta su ogni palla, rimanda tutto con grande intensità, portandosi 15-30. Spinge a tutta anche Aslan, trovando grandissimo controllo per affondare su di un diritto molto stretto in recupero dell’azzurro. Davvero bravo il russo. 30 pari, sempre a due punti dal match Matteo. Karatsev rischia col diritto, grande anticipo e velocità, 40-30. Sbaglia un back Berrettini, è 5 pari. Il russo trova un’accelerazione di rovescio lungo linea strepitosa, che pizzica la riga. Non si scompone l’azzurro, quel vincente clamoroso è l’unico 15 vinto dal rivale nei suoi ultimi 3 turni di servizio. La prima di “Berretto” funziona, come il diritto in spinta. 6-5 per l’azzurro, che si assicura almeno il tiebreak decisivo. Inizia male Aslan, forza lungo un diritto su di una palla con poco peso proposta sapientemente da Matteo. 0-15. Spinge a tutta il russo col diritto, avanza e chiude i punti seguenti, senza paura. Riesce a gestire anche una risposta violentissima dell’azzurro, che mano Aslan… Ma una grande mano ce l’ha pure Matteo, che indovina un rovescio lungo linea improvviso, bellissimo. Si va ai vantaggi, di nuovo a due punti dalla vittoria l’azzurro. Grande risposta inside out di Berrettini, non contiene Aslan. MATCH POINT BERRETTINI!!! Con una prima esterna sul rovescio, molto carica, si salva il russo. Pizzica la riga il russo col diritto, che fighter e che coraggio. È il game più lungo del set, fa il pugno Berrettini sull’ennesima difesa con successo, ma alla fine è 6 pari, il tiebreak deciderà il vincitore del torneo serbo.
    TIEBREAK DECISIVO, dopo 2h e 21 di minuti di battaglia. Matteo serve per primo. Gran prima esterna, 1-0 Berrettini. Lungo scambio, sbaglia per primo Karatsev col rovescio, 2-0 Berrettini. Bravissimo Matteo, lungo scambio, chiama a rete il rivale con una palla corta e quindi chiude con uno smash potente. 3-0 Berrettini, con doppio mini-break. Che lottatore Matteo! Prima esterna violentissima, 4-0 Berrettini. Travolgente l’azzurro, 5-0 e poi addirittura 6-0, con un errore per una volta di frustrazione del granitico russo. 6 match Point per l’azzurro!!!! Via il rovescio di Karatsev! GAME SET MATCH BERRETTINI!!! 9 anni dopo Seppi, un azzurro torna a vincere in Serbia. È il quarto torneo vinto in carriera dal romano. BRAVISSIMO!

    Marco Mazzoni

    [3] Aslan Karatsev vs [2] Matteo Berrettini ATP ATP Belgrade Karatsev A.166 Berrettini M.637 Vincitore: Berrettini M. ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 0-3* 0-4* 0*-5 0*-66-6 → 6-7Karatsev A. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-405-6 → 6-6Berrettini M. 15-0 15-15 30-15 40-155-5 → 5-6Karatsev A. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-5 → 5-5Berrettini M. 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5Karatsev A. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-403-4 → 4-4Berrettini M. 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4Karatsev A. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-3 → 3-3Berrettini M. 0-15 15-15 15-30 15-401-3 → 2-3Karatsev A. 15-0 15-15 15-30 15-401-2 → 1-3Berrettini M. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2Karatsev A. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1Berrettini M. 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Karatsev A. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-305-3 → 6-3Berrettini M. 15-0 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3Karatsev A. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-2 → 5-2Berrettini M. 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-404-1 → 4-2Karatsev A. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-1 → 4-1Berrettini M. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-0 → 3-1Karatsev A. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-0 → 3-0Berrettini M. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-0 → 2-0Karatsev A. 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Berrettini M. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-5 → 1-6Karatsev A. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-4 → 1-5Berrettini M. 15-0 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4Karatsev A. 15-0 30-0 30-15 30-30 30-401-2 → 1-3Berrettini M. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2Karatsev A. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1Berrettini M.15-0 30-0 40-00-0 → 0-1
    02:27:121 Aces 93 Double Faults 363% (65/104) 1st Serve 60% (47/78)60% (39/65) 1st Serve Points Won 81% (38/47)49% (19/39) 2nd Serve Points Won 55% (17/31)57% (4/7) Break Points Saved 33% (1/3)14 Service Games Played 1419% (9/47) 1st Serve Return Points Won 40% (26/65)45% (14/31) 2nd Serve Return Points Won 51% (20/39)67% (2/3) Break Points Converted 43% (3/7)14 Return Games Played 1456% (58/104) Service Points Won 71% (55/78)29% (23/78) Return Points Won 44% (46/104)45% (81/182) Total Points Won 55% (101/182) LEGGI TUTTO

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    ATP Barcellona: Sinner cede in due set ad uno Tsitsipas quasi perfetto

    Jannik Sinner, la prossima settimana toccherà il best ranking

    Troppo forte oggi Stefanos Tsitsipas per Jannik Sinner. Il greco continua la sua striscia dal torneo di Monte Carlo, supera in due set l’azzurro, 6-3 6-3 lo score del match. È il nono successo di fila per Tsitsipas sul rosso, ancora imbattuto nel 2021. Il commento del match è, purtroppo, molto semplice: Stefanos ha giocato quasi alla perfezione, sia sul piano tecnico che tattico, bravo a spostare lo scambio nelle condizioni a lui più favorevoli per governare il tempo di gioco ed il campo.
    Tutto è partito da una netta superiorità del greco col servizio. Tsitsipas ha chiuso il match con in campo 3 prime su 4; Sinner meno del 50%, difficile fare partita pari così, perché in tutte le situazioni critiche il n.5 del mondo se l’è cavata con la prima, di fatto solo un paio le situazioni critiche in cui si è scambiato. Oltre al servizio, Tsitsipas ha sbagliato poco, e sempre in momenti non delicati. Solido, concreto, molto concentrato e velocissimo, Stefanos in campo “volava”, ha anticipato ogni affondo con molta accuratezza, prendendosi sempre rischi calcolati.
    Ha vinto giocando un match tatticamente superbo. Sapeva che se Sinner fosse riuscito a scambiare di potenza e ritmo con i piedi abbastanza vicini alla riga di fondo rischiava di esser travolto. Per questo ha controllato il tempo del match impostando ogni scambio e rispondendo con una prima palla piuttosto carica di spin e molto profonda, con ottima precisione, sbagliandola quasi mai e allontanando Sinner dalla riga di fondo. A questa ne seguiva un’altra, sempre carica e non così rapida, sistematicamente sul rovescio di Jannik, che costretto a spingere su di una palla piuttosto alta, tendeva ad accorciare e soprattutto rigiocarla cross in sicurezza; ecco che qua Tsitsipas avanzava velocissimo, anticipo col diritto a tutta e via, per il vincente inside out, o il diritto lungo linea da sinistra, che Jannik era costretto a rigiocare con poco equilibrio. Uno schema “facile”, ma difficilissimo da contenere per Sinner oggi. Avrebbe dovuto entrare sul quel rovescio alto e scaricare un’accelerazione lungo linea per ribaltare l’inerzia dello scambio, molto complicato da fare… Inoltre il greco ha anche risposto bene, non tanto come vincenti, ma impostando lo scambio in modo ineccepibile.
    Oggi a Sinner si può rimproverare soprattutto il modesto rendimento al servizio: con un una prima più continua ed efficace, avrebbe potuto vincere più facilmente i suoi turni di servizio e magari mettere più pressione al rivale. Si è giocato con un po’ di fretta le pochissime chance ottenute, a metà del primo set (e la palla break nel quarto game del secondo), dove si è scambiato. Lì ha sentito la pressione perché era consapevole che di palle break o di situazioni favorevoli (tipo i 15-30 o simili) ne avrebbe avute poche, visto l’altissimo rendimento al servizio del rivale.
    Jannik è calato nella fase decisiva del primo set, il tutto è partito (come sempre nelle ultime settimane) dalla mancanza della prima di servizio. Soprattutto in quella fase, rivelatasi poi decisiva, ha commesso un paio di errori di troppo e ha perso la miglior posizione in campo, arretrando e finendo così disarmato, a meno di prendersi un rischio totale.
    Altro piccolo appunto tattico: in alcuni scambi con situazione di punteggio interessante (un paio di volte sul 30 pari), quando ha ritrovato una posizione più avanzata nello scambio, invece di spingere subito sul rovescio del rivale ha giocato una palla veloce ma piuttosto centrale; il risultato è un colpo non funzionale, perché Stefanos è stato velocissimo a girarsi coi piedi ed appoggiarsi alla velocità di palla col diritto, ricacciando così indietro l’azzurro e riprendendo possesso dello scambio. Purtroppo Sinner, non riuscendo a ribaltare la situazione tattica sfavorevole e non trovando continuità nella spinta sul rovescio, ha accettato la velocità di palla del greco, e senza riuscire a rubargli il tempo l’altro in manovra ha più armi tecniche per fare il punto. Solo aumentando il ritmo e rischiando tanto sarebbe riuscito ad avanzare di un metro la sua spinta, sbattere il greco dietro in difesa e quindi aprirsi il campo per l’affondo. La velocità in anticipo di Tsitsipas e la sua consistenza oggi non gliel’ha permesso.
    Che dire, applausi al più forte, Stefanos Tsitsipas. Resta un bellissimo torneo ed un’ottima esperienza per Jannik, che solo affrontando i migliori e vivendo in partita queste situazioni complicate può capire dove migliorare.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della semifinale.

    18° gradi, bel sole, 55% di umidità. Condizioni quasi perfette per la prima semifinale dell’ATP 500 di Barcellona. Si inizia con Tsitsipas al servizio. Ricordiamo subito che Stefanos non è in forma, è “on fire”. Tsitsipas chiama a rete Sinner nel secondo punto, Jannik corre avanti e si prende il punto. È l’unico 15 vinto dall’azzurro nel primo game, Tsitsipas muove lo score, 1-0. Sinner parte male al servizio, doppio fallo. Stefanos carica i suoi colpi di spin e trova traiettorie belle lunghe. 0-30. Jannik reagisce spingendo forte sul rovescio del greco, colpo esteticamente splendido ma meno forte rispetto al diritto. Un nastro rallenta un drive dell’azzurro, “Tsitsi” non si fa pregare, avanza e chiude di volo. 15-40, prime palle break del match. Ottimo Jannik nel cancellare la prima, comanda e sballotta qua e là il rivale; comanda ma sbaglia l’affondo Stefanos nella seconda. Si va ai vantaggi. Servizio al T e diritto vincente, perentorio Jannik quando la prima lo sostiene. Un altro per diritto vale all’azzurro il punto dell’1 pari. La partita è tatticamente affascinante, entrambi vogliono imporsi ma con armi molto diverse. Il set avanza spedito, sui turni di servizio. Consistente la spinta di Jannik, più vario negli affondi Stefanos, sempre in anticipo e pronto a togliere tempo all’azzurro. Quinto game, un errore e poi una stecca costano a Tsitsipas lo 0-30. Si prende un rischio totale il greco con un cross di rovescio stretto che pizzica la riga. Bellissimo il quarto punto: Tsitsipas “si difende” a rete, Jannik lo trafigge al terzo passante. 15-40 e due palle break per l’azzurro. Chiude benissimo di volo sulla prima Stefanos; gioca malissimo Sinner la seconda, arretra in risposta per tirare un gran drive, ma spedisce la palla un metro lunga. Tsitsipas perde la racchetta dalla mano uscendo dal servizio, per sua fortuna la risposta di Sinner è lunga. Con un gran rovescio lungo linea in anticipo il greco si porta 3-2, l’assalto di Jannik è respinto. Sesto game, parte male anche Sinner, il secondo doppio fallo del suo match lo condanna allo 0-30. Arriva un’altra palla break per il greco, se la gioca bene Jannik con una prima carica esterna sul rovescio di Tsitsipas, che costretto a sbracciare su palla bella alta sbaglia. 3 pari. La partita a scacchi continua, è bellissimo vedere le mosse di uno e le contromosse dell’altro. Entrambi continuano a faticare nei primi punti del game col servizio. Adesso è il greco sotto 0-30, e anche lui serve non fortissimo ma molto carico di spin ed esterno per aprirsi il campo. 30 pari, altro errore di Jannik: cerca la risposta aggressiva ma la palla muore a mezza rete; ok essere aggressivo, ma in situazione di pressione per chi serve, meglio iniziare lo scambio. 4-3 Tsitsipas. Ottavo game… e di nuovo 0-30! Stavolta due errori di Jannik. Niente prima per l’azzurro, momento critico. Sinner forza lo scambio sulla diagonale di rovescio, ma un colpo mal centrato sposta tutto sul diritto e l’azzurro spara un cross largo. 0-40, tre palle break delicatissime. Due colpi mal centrati del greco (per eccesso di spin) a cancellare le prime due; il break arriva alla terza: Sinner è come sorpreso da una palla di scambio, forse si è fermata per un cattivo rimbalzo, perde ritmo e sbaglia. Tsitsipas avanti 5-3, serve per chiudere il primo set. Stavolta il game di servizio fila liscio per Stefanos, un po’ lontano l’azzurro fin dalla risposta, ha troppo tempo Stefanos per aprire l’angolo e pungere Jannik. Chiude 6-3 Tsitsipas al secondo Set Point, un solido attacco chiuso bene di volo. 12 punti a 3 il parziale che chiude il set. Un po’ troppo lontano dalla riga di fondo l’azzurro nella fase decisiva, e tradito dal servizio nel game del break. È il sedicesimo set vinto consecutivamente dal greco, a sottolineare il suo momento di grazia.
    Secondo set, inizia Jannik alla battuta. Bel game solido dell’azzurro, 1-0. Altrettanto solido “Tsitsi”, 1 pari, entrambi due game a zero. Sinner sbaglia il primo colpo del terzo game, scuote la testa, non contento di alcuni errori negli scambi (soprattutto nella parte finale del primo set). Si riprende subito, spinge forte con la prima e trova due ottimi rovesci. 2-1 Sinner. Qualche errore di troppo in risposta, strappa il colpo per mettere pressione, ma sbaglia. Cerca di incidere di più dal fondo l’azzurro, ha capito che accettando la velocità di palla del greco e senza rubargli il tempo, l’altro è più forte in manovra, ha più armi tecniche. Sbaglia l’azzurro ma punge, ha accelerato la sua velocità di crociera, il quarto game va ai vantaggi. Molto aggressivo Sinner, spinge col diritto inside out, partendo dalla risposta, strappa la prima palla break del secondo set. Sbaglia un rovescio l’azzurro, affonda in rete un rovescio su di una palla non così veloce ma alta del greco, bravo a non dare ritmo al rivale. C’è lotta, già 12 punti nel game. Un’altra risposta pesante e nei piedi sorprende Tsitsipas, seconda palla break nel game per Sinner (quarta del match). Una prima solida, sulla riga, è mal incontrata dalla racchetta di Jannik. Si salva col servizio, una prima a 223 km/h, e poi diritto vincente. Bravo il greco, si porta 2 pari, peccato per l’errore di rovescio sulla palla break. Forse il tarlo è rimasto nella testa di Sinner, che inizia male il quinto game, niente prima di servizio e due errori. Molto bravo Tsitsipas a spingere col diritto molto carico sul rovescio dell’azzurro e poi girare sul lungo linea. 0-30, momento delicatissimo anche perché la prima non entra più… Bravo Stefanos, regge la velocità sulla diagonale di rovescio e si gira appena possibile col diritto. 0-40 e tre palle break per lui. Ottimo schema di Sinner sulla prima, smorzata perfetta e lob vincente. Idem sulla seconda: servizio esterno non velocissimo ma tutto esterno e via diritto lungo linea imprendibile. Sbaglia il diritto sulla terza, affretta i tempi Jannik, il classico errore non forzato gli costa il BREAK, Tsitsipas avanti 3-2 e servizio. Il greco commette sul 15 pari il primo doppio fallo del match, 15-30, piccola chance per l’azzurro. Niente, una gran prima è sulla riga, non si gioca. 4-2 Tsitsipas. Sinner incassa il brutto momento, si rimette a macinare, spinge e resta in scia sul. 3-4. Il problema è incidere alla risposta, non facile viste le percentuali di prime altissime del greco. Ottavo game, inizia male Stefanos con un errore, quindi spinge a tutta Jannik. 0-30, grande occasione per l’altoatesino per tornare in vita nel match. Due prime perfette salvano Tsitsipas, senza giocare boom, 30 pari. Le prime diventano tre… 40-30. Forza col diritto Tsitsipas, vince la schermaglia, salvandosi dallo 0-30, e issandosi 5-3, ad un passo dalla finale. Sinner si butta avanti con coraggio, ma è punito dal passante del greco. Stesso film nel terzo punto, Jannik passato a rete. 15-30, a due punti dal match il greco. Perfetto Stefanos, ecco il 15-40 e due Match Point. Si scambia sul diritto, il primo a sbagliare è Jannik. Game Set Match, 6-3 6-3 in 1h e 23 minuti.
    Prestazione maiuscola del greco, nono successo di fila, tatticamente e tecnicamente superiore all’azzurro. Più esperto, più forte, ha meritato il successo ed aspetta probabilmente Nadal in finale. Esce sconfitto, ma è altro match molto importante per Sinner nel suo percorso di crescita. Da un avversario così forte ed in forma, ha molto da imparare, e da questa sconfitta imparerà molto.

    Marco Mazzoni

    [11] Jannik Sinner vs [2] Stefanos Tsitsipas ATP ATP Barcelona Sinner J.33 Tsitsipas S.66 Vincitore: Tsitsipas S. ServizioSvolgimentoSet 2Sinner J. 0-15 15-15 15-30 15-403-5 → 3-6Tsitsipas S. 0-15 0-30 30-30 40-303-4 → 3-5Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-4 → 3-4Tsitsipas S. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-3 → 2-4Sinner J. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-402-2 → 2-3Tsitsipas S. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-1 → 2-2Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1Tsitsipas S. 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1Sinner J. 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tsitsipas S. 15-0 30-0 40-0 40-153-5 → 3-6Sinner J. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-403-4 → 3-5Tsitsipas S. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-3 → 3-4Sinner J. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-402-3 → 3-3Tsitsipas S. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-2 → 2-2Tsitsipas S. 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2Sinner J. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-1 → 1-1Tsitsipas S.15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1
    1 Aces 22 Double Faults 152% (28/54) 1st Serve 75% (46/61)57% (16/28) 1st Serve Points Won 72% (33/46)58% (15/26) 2nd Serve Points Won 60% (9/15)70% (7/10) Break Points Saved 100% (4/4)9 Service Games Played 928% (13/46) 1st Serve Return Points Won 43% (12/28)40% (6/15) 2nd Serve Return Points Won 42% (11/26)0% (0/4) Break Points Converted 30% (3/10)9 Return Games Played 957% (31/54) Service Points Won 69% (42/61)31% (19/61) Return Points Won 43% (23/54)43% (50/115) Total Points Won 57% (65/115) LEGGI TUTTO

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    ATP Barcellona: Sinner strepitoso, supera Rublev con un match quasi perfetto, vola in semifinale

    Jannik Sinner in campo in Catalogna

    Strepitoso Sinner! Jannik gioca una partita quasi perfetta sul piano tecnico e tattico, domina Andrey Rublev in due set, 6-2 7-6 (6) lo score dell’incontro, e vola in semifinale all’ATP 500 di Barcellona, dove aspetta il vincente di Tsitsipas vs. Auger Aliassime.
    È difficile, così a caldissimo, non esagerare col superlativo per descrivere la prestazione dell’azzurro. Consigliamo caldamente di vedere e rivedere questa partita a chi se la fosse persa live, perché è un concentrato quasi esaustivo della classe, del talento, della forza tecnica, fisica e mentale di Sinner. Ha battuto in ogni situazione e zona di campo il n. 7 del mondo, conducendo la partita dall’inizio alla fine. Ha strappato il pallino del gioco ad un tennista tra i più forti e “caldi” al mondo, uno considerato (a ragione) una sorta di macchina da tennis infernale, costringendolo a difendersi e rincorrere. Ha chiuso il match con ben 20 vincenti e 24 errori, contro gli 11 e 19 di Rublev, numeri splendidi che confermano la qualità dell’azzurro. Sinner si è preso rischi producendo tennis, ma rischi quasi sempre calcolati, scelte tatticamente ineccepibili e soprattutto eseguite in modo superlativo.
    Eppure il match era molto, molto insidioso. Rublev può travolgerti col suo ritmo, con quella serie di pallate violente e precise, che ti rubano campo e ti mettono in difesa, a remare, finendo stroncato dal ritmo e progressione del russo, palla dopo palla. La risposta tecnico-tattica di Sinner a questi problemi è stata perfetta, da campione. Jannik ha spinto, tanto, ma l’ha fatto con raziocinio, senza cercare il braccio di ferro. Ha iniziato gli scambi con una palla più lavorata per allontanare il rivale dalla riga di fondo, o con un angolo più stretto, per mandare Rublev fuori dalla sua posizione “ideale” di controllo dello scambio, leggermente a sinistra, dove ama martellare col diritto. Oggi Sinner ha giocato divinamente col diritto, e ha forzato la maggior parte degli scambi sulle diagonali, consapevole di esser più preciso e potente su quella del rovescio; e che Andrey è meno insidioso col diritto incrociato rispetto all’inside out o col lungo linea da sinistra. In pratica, non l’ha quasi mai lasciato produrre il suo forcing dalle posizioni che ama. Inoltre ha cambiato splendidamente con improvvisi lungo linea, a sorprendere il rivale, sempre nell’ottica del suo piano tattico, eseguito da maestro, con freddezza e lucidità.
    Il tutto è partito dalla risposta, la vera chiave del successo di Sinner oggi: risposte lunghissime, spesso nei piedi, che non hanno dato tempo a Rublev di iniziare lo scambio da una posizione di vantaggio.
    La palla break trasformata dall’azzurro per il 5-2 nel primo set è l’emblema della perfezione tattica di Sinner nel match: risposta con discreto spin, lunghissima al centro, nei piedi di Rublev, che è costretto ad indietreggiare e giocare una palla difensiva al centro; Jannik fa un passo avanti col rovescio e spara una bordata cross, lunghissima, che il russo contiene a fatica; così si è aperto il campo sulla sinistra, situazione che sfrutta con un altro passo avanti in laterale per un vincente di diritto inside out. Scacco matto.
    Una partita praticamente perfetta, l’unica pausa quando si è ritrovato avanti 4-3 e servizio nel secondo. Lì un filo di tensione o distrazione, ma ha subito tamponato fino al tiebreak. Nel gioco decisivo ha commesso qualche errore, un po’ di foga, ma ha più che compensato con vincenti e grandi giocate. Soprattutto, nel momento decisivo, ha sempre comandando lui, e questo è stato mortale per uno come Rublev, che ama imporre il suo gioco e non ama rincorre e controbattere.
    Sinner strepitoso, una prestazione notevolissima, che conferma la crescita impetuosa di questo ragazzo che pare un veterano. Domani sarà un’altra bellissima sfida, una semifinale tutta da giocare.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    L’atteso match di quarti di finale inizia sotto un bel sole, con Rublev alla battuta. Andrey si mette subito nella sua posizione preferita di sparo, leggermente a sinistra a spingere a tutta col diritto. A 30 il russo muove lo score, 1-0. Jannik serve, ma è Andrey più aggressivo, pronto anche a scendere a rete col rovescio e spingere già in risposta in lungo linea. Un doppio fallo sul 30 pari costa a Sinner la prima palla break del match. Se la gioca con la seconda… ma la gioca bene, comandando sulla diagonale di rovescio. 1 pari, scampato pericolo. Sinner vince il quinto punto di fila, spingendo fortissimo dal centro col diritto sul rovescio del rivale, 0-30. Un errore banale di rovescio costa a Rublev la prima palla break sul 30-40. Doppio fallo! Aveva ripreso la palla Andrey, forse infastidito dal sole, quell’interruzione ha interrotto il suo ritmo. BREAK Sinner, 2-1 e servizio. Nel quarto game Jannik prova la prima smorzata del match, ben giocata, di fatto imprendibile. Può essere un’arma importante per spostare Rublev dal pressing da fondo campo. In sicurezza si porta 3-1 Sinner, pochi errori e grande spinta. Bravissimo Sinner, apre l’angolo col rovescio, passo avanti e diritto a chiudere in avanzamento. Un punto bellissimo che lo porta 0-30. Rublev prova a reagire al momento “no” con una palla corta, ben giocata; quindi scappa dalla diagonale di sinistra e martella col diritto. Non funziona la prima del russo, ma funziona benissimo il contro piede di rovescio. Con 4 punti di fila, Rublev resta in scia 2-3. Sesto game, un doppio fallo costa a Jannik i vantaggi. Esce di pochissimo un’accelerazione di Andrey che sarebbe stata vincente, Jannik deve stare attento a non entrare in scambi troppo lunghi, consentendo al russo di iniziare il suo pressing. Un diritto in spinta muore in rete, Sinner affronta una palla break, meno preciso nel game. Ottima prima al T, potente e precisa. 4-2 Sinner, che continua a spingere con grande potenza e lunghezza anche in risposta. L’ennesima risposta sui piedi porta Jannik 0-40, tre palle per il doppio allungo. Schema perfetto di Sinner: super risposta, bordata di rovescio e, sulla palla più corta di Rublev, accelerazione di diritto imprendibile. BREAK Sinner, avanti 5-2 e servizio. Allungo mortale dell’altoatesino, tatticamente perfetto finora. Andrey sparacchia in risposta, cerca di rientrare nella partita, ma la freddezza di Jannik è spaventosa, nonostante la prima di servizio faccia a tratti le bizze. Lo aiuta l’ottimo rovescio lungo linea, vincente, che lo porta a Set Point. Lunga la risposta di Rublev, 6-2 Sinner il primo set. 37 minuti che rasentano la perfezione: potente, preciso, lucido. Pazzesco, contro uno dei giocatori più forti al mondo.
    Secondo set, Rublev scatta al servizio. Vince un buon game, inizia avanti 1-0. Risponde con sicurezza Jannik, anche un Ace e 1 pari. Terzo game, è bravo il russo a riprendersi da un pericoloso 15-30, con decisione si prende grossi rischi e sale 2-1. Il set avanza spedito sui turni di servizio, Jannik per ora non ha inciso in risposta come nel primo parziale. Sesto game, arriva il primo momento complicato per l’azzurro, un errore gli costa il 15-30. Se lo gioca da campione, spinge col diritto inside out e via chiude in lungo linea. Segue un servizio “avvelenato”, con bordata a chiudere sulla risposta corta. Un errore in spinta però lo porta ai vantaggi, è la prima volta nel secondo set. Non entra la prima? Beh, cerca l’angolo con la seconda e sorprende Rublev. Incredibile il controllo e la freddezza di Jannik. 3 pari. Settimo game, Rublev perde la prima di servizio e Sinner ricomincia a martellare in risposta, prima sulla “seconda”, e poi anche sulla prima. Jannik si allontana in risposta dalla riga di fondo per aver tempo di spingere a tutta. Tira due risposte poderose, violente e molto lunghe, che mettono pressione al russo. È palla break! Se la gioca allo stesso modo Sinner, un computer: risposta carica, potente, Rublev non la gestisce bene, spingendo ma sbagliando. BREAK Sinner, avanti 4-3 e servizio. Incredibile come l’azzurro abbia capitalizzato subito la chance, il momento, trovando le giocate perfette per incidere, e scappare via. Inizia male Jannik l’ottavo game, niente servizio, Rublev è aggressivo. Un nastro porta via il suo diritto sullo 0-30, facendolo crollare 0-40. Tre palle break consecutive per il russo. Se la prende subito Andrey, martella col diritto nel suo schema preferito. Contro Break, 4 pari. Rabbiosa la reazione di Jannik, nel secondo punto tira una pallata cross di diritto micidiale, Rublev resta fermo; ma poi esagera nella spinta l’azzurro, e commette due errori. Quasi troppo facilmente Rublev si ritrova da 3-4 a 5-4. È il primo piccolo calo di Jannik, non un crollo, un calo di tensione che Rublev è stato bravo a capitalizzare. Sotto pressione, sotto nel punteggio, Sinner gioca come se niente fosse, a zero si porta 5 pari, e in risposta ritorna a martellare. Spinge dalla risposta, pressa e sposta Rublev. 0-15 e 0-30, con potenza e classe. Vola via un diritto di Rublev, troppa fretta di chiudere per il russo. Perde il settimo punto di fila, e soprattutto lo score segna 0-40, tre palle per andare a servire per il match! Cancella le prime due col servizio Andrey, palle esterne molto precise. Ma niente prima sulla terza chance, e Jannik indietreggia. Non centra la palla in risposta Jannik, errore davvero raro per lui. Non si è praticamente giocato su nessuna delle tre chance. Spinge col servizio, Rublev strappa cinque punti di fila, si porta 6-5. Serve di nuovo sotto grande pressione Sinner. Bravo Andrey a trovare un bel contro piede, 0-15. Di nuovo col diritto cross trova un bell’angolo, 15 pari. Disegna il campo col lungo linea Sinner, prima diritto e poi chiusura di rovescio. Non lo assiste la prima di servizio in questa fase del match, ma il diritto è davvero preciso. 40-15. In sicurezza chiude col diritto Jannik, 6 pari, TIEBREAK dopo 48 minuti nel secondo parziale. Grande Sinner! Inizia il tiebreak inchiodando il rivale sull’angolo sinistro, per chiudere poi a destra. 1-0 Sinner. Sbaglia poi l’azzurro un rovescio lungo linea, 1 pari. Ottima prima esterna, 2-1 Sinner, e poi che tira una bordata col diritto lungo linea da sinistra, muore all’incrocio delle righe la palla, imprendibile. 3-1 e 4-1, con un altro diritto fulminante dopo una risposta profonda. Doppio mini-break per l’azzurro. Si butta avanti per mettere pressione Rublev, strappa un punto e si cambia campo sul 4-2. Brutto errore di Jannik, fermo coi piedi sparacchia in corridoio un diritto con il campo quasi aperto. 4-3 avanti, ma ora serve Rublev. Cerca una smorzata Jannik, ma è cortissima. 4 pari. Lungo scambio col rovescio, appena si gira sul diritto Sinner spara a tutta e forza l’errore del russo. 5-4 Sinner, con due servizi. Arriva un errore di rovescio in scambio di Jannik, errore tutto di tensione in questo momento così delicato. 5 pari.  Segue un altro errore, in comando dello scambio Sinner spara lungo. Due errori che portano Rublev 6-5, Set Point al servizio. Come se lo gioca Sinner! Comanda lo scambio, “strettino” di diritto inside out e poi altro diritto a chiudere. 6 pari. Alti e bassi per Sinner, ma è lui che comanda. Rublev sbaglia un rovescio, è Match Point per Sinner! ACE!!!! Game set match Sinner!
    Vola in semifinale, che spettacolo, che tennis Sinner!!!

    Marco Mazzoni

    [11] Jannik Sinner vs [3/WC] Andrey Rublev ATP ATP Barcelona Sinner J.67 Rublev A.26 Vincitore: Sinner J. ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 1*-0 1*-1 2-1* 3-1* 4*-1 4*-2 4-3* 4-4* 5*-4 5*-5 5-6* 6-6* 7*-66-6 → 7-6Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-155-6 → 6-6Rublev A. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 5-6Sinner J. 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5Rublev A. 15-0 30-0 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5Sinner J. 0-15 0-30 0-404-3 → 4-4Rublev A. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-403-3 → 4-3Sinner J. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3Rublev A. 15-0 30-0 30-15 40-152-2 → 2-3Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2Rublev A. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-150-1 → 1-1Rublev A. 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Sinner J. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-2 → 6-2Rublev A. 0-15 0-30 0-40 15-404-2 → 5-2Sinner J. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 4-2Rublev A. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-1 → 3-2Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 3-1Rublev A. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-1 → 2-1Sinner J. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-400-1 → 1-1Rublev A. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1
    4 Aces 12 Double Faults 159% (41/69) 1st Serve 50% (32/64)63% (26/41) 1st Serve Points Won 66% (21/32)61% (17/28) 2nd Serve Points Won 44% (14/32)67% (2/3) Break Points Saved 57% (4/7)10 Service Games Played 1034% (11/32) 1st Serve Return Points Won 37% (15/41)56% (18/32) 2nd Serve Return Points Won 39% (11/28)43% (3/7) Break Points Converted 33% (1/3)10 Return Games Played 1062% (43/69) Service Points Won 55% (35/64)45% (29/64) Return Points Won 38% (26/69)54% (72/133) Total Points Won 46% (61/133) LEGGI TUTTO

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    Al Masters 1000 di Madrid ci sarà il pubblico, col 40% della capienza

    La Caja Magica di Madrid, tornerà il pubblico

    Buone notizie per gli appassionati spagnoli di tennis. Il prossimo Masters 1000 di Madrid vedrà la presenza di spettatori nell’impianto della Caja Magica, con il 40% della capacità massima in ogni sessione. A confermalo Gerard Tsobanian, CEO del torneo di Madrid, al media ABC. L’impianto madrileno sarà rimodellato negli accessi e nelle aree per rispettare le normative anti-covid, in vigore nel paese per contenere la pandemia, ma ben 4.800 persone al giorno potranno assistere ai match del prossimo torneo.
    “Le condizioni saranno simili a quelle che abbiamo adesso a Madrid, ma trasferite alla Caja Mágica”, ha dichiarato il capo del torneo di Madrid. Ci saranno stand commerciali, ma in minor numero e con le normative in  vigore. La direzione del torneo assicura che ci sarà grande attenzione alla disinfezione dei sedili dello stadio dopo ogni sessione di gioco, sarà necessario indossare la mascherina protettiva, rispettare la distanza di sicurezza in posti assegnati e numerati; prima di entrare nell’impianto sarà misurata la temperatura, e l’accesso allo stadio sarà regolato da un sistema innovativo per il controllo delle code, il tutto stabilito insiema al Dipartimento della Salute della Comunità di Madrid.
    Il torneo sarà anche un bel test per queste misure di sicurezza, poiché “il Mutua Madrid Open 2021 sarà il primo grande evento sportivo che si terrà in Spagna con il pubblico, dobbiamo dimostrare che può essere organizzato in modo serio, controllato e disciplinato, con i giocatori che possono ritornare a provare l’emozione di giocare davanti al pubblico, con i loro applausi e sostegno, e ritrovare quell’atmosfera a cui erano abituati. Assicuriamo che il torneo non sarà mai fuori controllo, in nessun momento, non diventerà un bazar caotico” dichiara Tsobanian.
    Importante anche una novità per gli orari: il coprifuoco delle 23 sarà rispettato: “Rispettiamo tutte le regole, quindi abbiamo anticipato le partite, in modo che possano essere finite prima del coprifuoco e che le persone abbiano il tempo di tornare a casa”.
    La primissima manifestazione con pubblico in Spagna è stato il concerto della band rock “Love of Lesbian” al Palau Sant Jordi di Barcellona, lo scorso 27 marzo. 5000 spettatori, con l’obbligo di mascherina ma senza distanziamento fisico, dopo essere risultati negativi a un test antigenico svolto poco prima di accedere all’impianto in aree appositamente allestite. Col test OK, via nell’arena indossando una mascherina FFP2 fornita direttamente dall’organizzazione. Una bella dimostrazione di organizzazione questa, tanto che tutto si svolse con ordine.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO