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    Zvererv, una stagione da record

    Alexander Zverev (foto Getty Images)

    Sasha Zverev “semplicemente ingiocabile”. Così l’account social dell’ATP ha commentato ieri la bella e convincente vittoria del tedesco su Marcos Giron al 500 di Vienna, successo che gli ha aperto la porta per i quarti di finale del torneo austriaco. Venerdì sarà grande tennis tra il n.3 del mondo e Lorenzo Musetti, in palio un posto in semifinale. Anche l’azzurro ci arriva molto bene, “fresco” dopo il forfait di Monfils e sulla scia dell’eccellente prestazione contro Lorenzo Sonego, dove ha convinto su tutta linea con un tennis completo e super aggressivo. Sarà il terzo confronto diretto tra Zverev e Musetti: 1 pari finora il bilancio, con l’azzurro bravissimo a trionfare la scorsa estate nei quarti del torneo Olimpico. Tuttavia stavolta si giocherà sul veloce indoor, condizione che potrebbe favorire il tedesco, apparso in grande spolvero col servizio.
    Zverev battendo Giron a Vienna ha ottenuto la vittoria n.61 in stagione, è il suo record personale di partite vinte in un anno. E non finisce qua: in Austria il tedesco ha raggiunto i quarti di finale per la 14esima volta nel 2024, altro primato personale, che uguaglia la cifra toccata da anche Jannik Sinner.
    Questi due dati confermano quanto Zverev sia stato continuo e vincente in questa stagione. Ha vinto “solo” il Masters 1000 di Roma (per la seconda volta in carriera), ma se escludiamo la brutta sconfitta ad Acapulco all’esordio per il resto dell’anno è stato sempre un osso duro da battere e ha fatto strada in ogni evento disputato. È tornato in finale in uno Slam a Roland Garros, battuto da Alcaraz al termine di una battaglia feroce, e la vera macchia della sua annata sono le tre sconfitte patite negli altri Slam. Infatti a Melbourne si è fatto rimontare da Medvedev quando aveva la partita in pugno, mentre Fritz l’ha battuto sia a Wimbledon che US Open, con la partita di New York che proprio non gli andò giù arrivando a commentare a caldo di non aver “mai giocato così male di rovescio in vita sua”. Una consistenza e continuità di risultati che l’hanno riportato al n.2 del mondo per tre settimane lo scorso settembre, dopo esserlo stato nel giugno del 2022 (quando si fracassò la caviglia in campo a Roland Garros, probabilmente nel picco massimo di rendimento in carriera).
    Fortissimo per potenza nei colpi, resistenza e spirito combattivo, Sasha quando prende ritmo con la prima di servizio può diventare a tratti ingiocabile. Lo ricordiamo ad esempio nell’edizione delle Finals vinta a Torino, dove si sbarazzò uno dopo l’altro di Djokovic e Medvedev con una furia di bordate irresistibili dopo una prima di battuta micidiale. Ma… resta sempre un tarlo nel suo tennis: quell’attitudine un po’ troppo difensiva e attendista che torna fuori sotto pressione e lo fatalmente penalizza nelle fasi “calde” delle sfide contro i big. Una tendenza perversa che ha pagato a caro prezzo in molte occasioni, inclusa l’ultima finale di Parigi dove Alcaraz andò a prendersi con più coraggio i punti risultati decisivi, meritando il successo.
    A 27 compiuti, Zverev è tornato al suo miglior tennis in carriera, totalmente recuperato dal terribile infortunio alla caviglia (che gli ha fatto perdere quasi due anni al massimo livello, è corretto sottolinearlo) e in fiducia. Resta ancora quel mesto zero alla casella titoli Slam vinti, con solo due finali disputate (rilievo statistico questo ancor più singolare e negativo). Con Sinner e Alcaraz arrivati a questo livello, ce la farà a trionfare in un Major?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Coaching? Capriati rilancia: “I giocatori dovrebbero avere un tablet statistico per le analisi in tempo reale”

    Jennifer Capriati, 3 titoli Slam in carriera

    Off-court coaching? Forse per i giocatori sarebbe meglio un accesso ai Big Data in tempo reale, statistiche profonde su ogni aspetto del gioco da usare per cambiare la propria strategia o colpi nel corso della partita. Questo il pensiero originale di Jennifer Capriati, ex stella del tennis statunitense, nel dibattito aperto in questi giorni dopo la decisione dei massimi organi del tennis sulla definitiva introduzione del coaching dal 2025. La regola, in “prova” da un po’ di tempo, diverrà ufficiale dalla prossima stagione, e molti giocatori (Fritz, Shapovalov, l’ex n.2 Norman per citarne alcuni) ed addetti ai lavori si sono detti contrari a questa innovazione, che sminuisce l’aspetto “uno contro uno” del gioco e l’abilità di lettura e decisione di un tennista nel corso del match.
    Proprio su quest’aspetto, abilità di prendere decisioni e intuire l’andamento di un incontro, si basa il pensiero di Capriati. Secondo la ex campionessa Slam newyorkese, un tennista più che un coach a guidarlo avrebbe bisogno di poter accedere in tempo reale, magari su di un tablet posizionato alla propria panchina sul campo, a tutte le statistiche del gioco e di ogni colpo, per valutare in profondità l’andamento di ogni settore della prestazione e quindi poter capire cosa non sta funzionando nel suo tennis e in quello dell’avversario.
    “Penso che i giocatori dovrebbero avere uno stat pad per vedere le analisi in tempo reale. Un giocatore dovrebbe essere in grado di capirlo istintivamente, ma a volte ciò che pensi di fare non è ciò che sta realmente accadendo. Devi poter vedere i dati. Quindi usarli per eseguire” scrive Jennifer in un post su X in risposta ad una discussione sul tema del coaching.

    I think players should be able to have a stat pad to see the analytics in real time. A player should be able to figure this out instinctually, but sometimes what you think you are doing is not what’s actually happening. you need to see the data. Then use that to execute
    — Jennifer Capriati (@JenCapriati) October 22, 2024

    Quello di Capriati è certamente un’idea nuova, diversa, che sposta l’attenzione sui numeri e sulla bravura del singolo giocatore nell’interpretarli ed usarli per migliorare la propria prestazione in tempo reale. Invece di un coach che ti parla, ti stimola, ti “guida” con i suoi consigli, con il supporto dei Big Data (il rendimento di ogni colpo, la prestazione in risposta, nella lunghezza degli scambi, le posizioni del campo da cui si fanno vincenti o si commettono errori e via dicendo) il tennista avrebbe un supporto da poter usare a proprio vantaggio, ma sempre dovendo usare la sua testa e lucidità in autonomia. Sempre più in allenamento e nell’analisi delle prestazione gli staff dei vari tennisti usano i Big Data, per sviscerare ogni singolo aspetto tattico e tecnico e intervenire di conseguenza.
    Una proposta interessante, che non necessariamente è contraria a quella del coaching (le cose potrebbero anche andare di pari passo), ma resta nel solco di dare un supporto esterno al tennista. Uno dei motivi di grande fascino del tennis, come sottolineato ad esempio da Taylor Fritz, è sempre stato quello di essere un confronto totale – fisico, tecnico e mentale – tra due giocatori. Soli in campo, uno contro l’altro, separati da una rete ma in totale e feroce competizione per abilità tecnica e lucidità nel comprendere quel che sta accadendo sia nel proprio lato che in quello dell’avversario. Una competizione unica, che forse con troppi aiuti esterni rischia di perdere parte del suo fascino. Nell’idea di Capriati almeno resterebbe il tennista a dover usare le statistiche, senza altre interferenze esterne. L’unica certezza è che il tennis, lentamente, si sta trasformando in qualcosa di diverso dal passato. Meglio? Peggio? Vedremo…
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: Musetti show, domina il derby contro Sonego

    Lorenzo Musetti a Vienna

    Ci sono delle giornate in cui senti la palla alla perfezione, la vedi “grande così” e tutto ti riesce. Servizio, risposta, diritto e rovescio, la racchetta fende l’aria senza tensione e con magia impatta la palla domandola al tuo volere. Queste devono essere le splendide sensazioni vissute da Lorenzo Musetti all’esordio nell’ATP 500 di Vienna: con una prestazione sontuosa domina Lorenzo Sonego nel primo scontro diretto tra i due, per un 6-3 6-2 senza appello. Musetti ha giocato una partita perfetta, fortissimo al servizio (ha ceduto la miseria di 7 punti!) e terribilmente incisivo in risposta, colpo che è stato decisivo a spostare fin dai primi punti l’equilibrio a favore del toscano. Infatti Sonego non è riuscito a fare la differenza con la sua prima palla, e ha sofferto tantissimo l’aggressività in ribattuta del connazionale, finendo per forzare troppo i tempi di gioco e costretto a rincorrere in posizioni del campo molto scomode. Un vero “one-man-show” di Musetti, una bellezza per la pulizia e classe dei suoi colpi, forte di tempi di gioco velocissimi e un’aggressività che l’ha portato a dominare il gioco. Al secondo turno trova Gael Monfils.
    Quando Musetti è così rapido e incisivo, è un giocatore davvero formidabile. Probabilmente gli piacciono le condizioni, è in ottima forma e si sente sicuro, libero di scatenare la rapidità del suo braccio, e l’ha fatto con una posizione di campo davvero avanzata dalla quale ha controllato i tempi di gioco. C’è riuscito forte di una giornata top nei colpi d’inizio gioco. Poche volte ha servito così bene in carriera: 81% di prime palle in campo, vincendo l’83% di punti e pure un 7 su 8 sulla seconda. Quando serve così bene, è davvero un bell’andare, perché si fa trovare prontissimo ad aggredire la risposta dell’avversario col diritto, colpo oggi terribilmente profondo ed efficace. Pochissimi gli errori, moltissimi i drive nei pressi della riga. Ha scelto spesso di sfidare “l’altro Lorenzo” sulla diagonale di diritto, e l’ha fatto a ragion veduta: Sonego infatti è assai più efficace quando può spingere forte col diritto da sinistra; Musetti non gliel’ha mai concesso, forzandolo invece a difendersi in corsa sulla sinistra, dove i suoi problemi col rovescio sono venuti a galla. Ma Sonego è stato totalmente disarmato perché non è riuscito nemmeno a fare la differenza col suo servizio. Non una giornata eccellente per il torinese, ma la risposta del carrarino è il motivo della severa sconfitta di “Sonny”. Poche volte Musetti ha risposto così bene, in avanzamento e con aggressività, tanto che la sua palla è spesso letteralmente atterrata sui piedi del rivale, disarmandolo e mettendogli così tanta pressione da portarlo ad accelerare troppo i tempi di gioco, e commettendo così molti errori.
    Sonego un po’ incerto, ha sbagliato tanto, ma i suoi errori sono stati provocati dall’aggressività, sicurezza e profondità dei colpi del toscano, davvero irresistibile a tratti. Anticipo, controllo del tempo di gioco e degli angoli, pure veloce a correre a rete a chiudere la porta di volo, un Musetti stellare che tutto ha provato e tutto gli è riuscito. È una di quelle partite che devi tenere in bacheca e riguardare, da custodire gelosamente. Sonego avrebbe dovuto rispondere di più e meglio per sperare di far partita pari; non c’è riuscito, per suoi problemi nel colpo ma anche per la grande efficacia del servizio del toscano, continuo, preciso e anche molto vario. Musetti infatti con la battuta non ha insistito solo sul rovescio di Sonego, ha spesso sfidato anche la risposta di diritto con palle a volte rapide, altre tagliate, che non hanno mai dato punti di riferimento e ritmo.
    Una giornata così buona di Musetti col diritto, pesante e preciso, che per una volta il suo super rovescio è quasi passato in secondo piano. Dove il lato sinistro di “Muso” ha brillato è stato in risposta: polso durissimo a bloccare l’impatto, con un timing eccellente e palla veloce, che spesso ha sorpreso Sonego. Difficile per Musetti giocare meglio, tutto ha funzionato per una vittoria netta e convincente. Al secondo turno c’è Monfils, avversario affascinante che proverà ad “incasinare” la partita, ma questo Musetti non deve temere nessuno. Sonego esce dal campo nettamente sconfitto. Difficile star dietro a un Musetti così brillante, ma i suoi alti e bassi in stagione continuano.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti inizia al servizio e vince un bel game, con uno straordinario vincente nel primo punto e poi un gran lob nell’ultimo, la sua gran mano subito in vetrina. Super aggressivo Sonego: diritto a tutta e avanti, non lascia spazio alla costruzione di Musetti, 1 pari. Funziona alla grande la combinazione servizio e diritto di Lorenzo, anche lui offensivo e pronto a spingere la palla senza titubanze. Le condizioni di gioco sono rapide, non c’è grande spazio per la tattica, si spinge subito per rubare tempo e spazio sul campo. Sul 2-1 Musetti alza il volume in risposta, due diritti uno più incisivo dell’altro, portano due punti al carrarino e mettono tonnellate di pressione al torinese che sbaglia per troppa fretta un diritto nonostante fosse con poco equilibrio, sulla terza ottima risposta di “Muso”. 0-40, tre palle break Musetti. Si affida al servizio Sonego, è potente e preciso e le annulla una dopo l’altra. Con un Ace Sonego annulla pure una quarta chance, ma ha troppa fretta di spingere il primo colpo di scambio, e sbaglia ancora. Stavolta paga l’ennesimo errore: sulla quinta PB non gli entra la prima di servizio, e Musetti è perfetto nell’aggredire col rovescio lungo linea la risposta, per un vincente splendido che gli vale il BREAK, 3-1 e poi 4-1 con un altro turno di servizio perfetto per spinta e aggressività. Musetti sente benissimo la palla, è in fiducia e inizia il sesto game con un passante di rovescio cross impossibile, che angolo e controllo! Sonego ha bisogno di chiedere il massimo al servizio, nello scambio è in difficoltà, e proprio grazie alla battuta torna a vincere un game (2-4). Molto bene Musetti, mette quasi sempre la prima palla in campo (80%), aggredisce subito col diritto e viene anche avanti a chiudere di volo, come l’ottima volée che gli vale il punto del 5-2. Tutto rapido, tutto molto ben eseguito, Sonego non ha il tempo per incidere visto che non riesce a rispondere con profondità. Il torinese è in difficoltà, cerca la giocata con insistenza ma il controllo è rivedibile, scivola sotto 0-30. Trova una giocata da highlight, un colpo sotto le gambe frontale per rimettere in gioco una risposta letteralmente nei piedi del connazionale, e gli va bene. Ancora col servizio Sonego rimonta di da 0-30, 3-5, e cerca l’assalto all’arma bianca per riaprire il set. Garibaldino l’attacco nel primo punto in risposta, gran giocata. Musetti non si scompone, serve benissimo e sul 30-15 avanza sul net toccando due volée ottime. 40-15, due Set Point. OK il primo, due diritti lungo linea eccellenti, il secondo imprendibile. SET Musetti, 6-3. Grande livello del toscano, veloce, incisivo, imprendibile. 83% di prime palle in campo, cedendo solo 3 punti. Un bell’andare.
    Sonego avvia il secondo set al servizio. Continua a forzare troppo il piemontese, lo tradisce il diritto, il suo colpo più potente e sicuro. Errori che gli costano il 30-40, palla break immediata da difendere. E nemmeno entra la prima palla… Stavolta Musetti non è preciso, impatta al salto un rovescio “in pancia” ma non passa la rete. Si riprende subito “Muso”, gran back di rovescio per rallentare e poi bordata col diritto, la difesa di Sonego non regge. Musetti si prende il BREAK alla seconda chance con un altro diritto profondissimo che sorprende il rivale. 1-0 e servizio Musetti. Il toscano è in giornata di grazia col diritto: lungo linea, cross, costruzione o sbracciata a tutta non fa differenza, controlla la palla da ogni angolo e comanda, sposta Sonego e lo porta sempre in zone difficili da difendere, gli mette enorme pressione. Prova pure la smorzata “Sonny”, ma non è un bel segno, non sa cosa fare per scardinare il forcing del connazionale. 2-0. Nel terzo game Sonego è tradito anche dal servizio, un doppio fallo nel secondo punto lo condanna allo 0-30, e un’altra risposta d’incontro di Musetti allo 0-40, tre palle break che già profumano di “grande L”. Inarrestabile Musetti: altra risposta di diritto micidiale e via avanti. BREAK a zero, 3-0 pesante che ipoteca il successo. Pure una magia in recupero di Musetti, gli riesce TUTTO, vola 4-0 in soli 19 minuti e poi 5-1, disegnando il campo con traiettorie eccellenti. Il semifinalista di Wimbledon non sfrutta un match point in risposta nel settimo game ma chiude senza problemi 6-2, volando meritatamente al secondo turno, dove c’è Monfils. Sarà una partita del tutto diversa. Avanti tutta.

    Lorenzo Sonego vs Lorenzo Musetti ATP Vienna Lorenzo Sonego32 Lorenzo Musetti [6]66 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 30-0 40-02-5 → 2-6L. Sonego 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-401-5 → 2-5L. Musetti 15-0 30-0 ace 40-01-4 → 1-5L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-15 ace0-4 → 1-4L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-150-3 → 0-4L. Sonego 0-15 0-30 df 0-400-2 → 0-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 0-2L. Sonego 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6L. Sonego 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-5 → 3-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace 40-152-4 → 2-5L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-4 → 2-4L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4L. Sonego 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A1-2 → 1-3L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2L. Sonego 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Sonego 🇮🇹
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    228
    353

    Ace
    2
    2

    Doppi falli
    1
    0

    Prima di servizio
    37/56 (66%)
    35/43 (81%)

    Punti vinti sulla prima
    23/37 (62%)
    29/35 (83%)

    Punti vinti sulla seconda
    7/19 (37%)
    7/8 (88%)

    Palle break salvate
    6/9 (67%)
    0/0 (0%)

    Giochi di servizio giocati
    8
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    30
    172

    Punti vinti sulla prima di servizio
    6/35 (17%)
    14/37 (38%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    1/8 (13%)
    12/19 (63%)

    Palle break convertite
    0/0 (0%)
    3/9 (33%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    8

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    6/9 (67%)
    4/5 (80%)

    Vincenti
    9
    13

    Errori non forzati
    22
    12

    Punti vinti al servizio
    30/56 (54%)
    36/43 (84%)

    Punti vinti in risposta
    7/43 (16%)
    26/56 (46%)

    Totale punti vinti
    37/99 (37%)
    62/99 (63%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    215km/h (133 mph)

    Velocità media prima
    200km/h (124 mph)
    184km/h (114 mph)

    Velocità media seconda
    163km/h (101 mph)
    149km/h (92 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: ottimo esordio di Cobolli. Lucido e potente, supera Davidovich Fokina

    Flavio Cobolli (foto Getty Images)

    Veloce, potente, sempre propositivo e soprattutto molto più lucido nella gestione delle emozioni e nella selezione di colpi nei momenti importanti del match. Qualità che hanno consentito ad un ottimo Flavio Cobolli di battere lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina all’esordio nell’ATP 500 di Vienna. Il romano vince per 7-6(1) 6-3, confermando di essere non solo un grande agonista, ma anche di aver sviluppato in questo suo splendido 2024 una serie di colpi davvero efficaci, che grazie alla sua attitudine e aggressività trasforma in oro luccicante. Il romano infatti è stato bravo ad arginare la potenza dello spagnolo nel primo set, annullando le uniche palla break nel sesto game, e quindi salire in cattedra nel tiebreak, dove Davidivoch ha palesato la sua minor solidità affrettando alcuni colpi che sono risultati decisivi. Fokina ha sì regalato un paio di punti a Cobolli, ma splendido come l’azzurro è andato a prendersi gli altri, con due colpi vincenti stupefacenti per potenza e precisione. Il secondo set non è mai stato in discussione, anche grazie ad una prestazione eccellente al servizio del nostro giocatore.
    Il tennis di Cobolli nel 2024 è cresciuto in modo esponenziale: dalla lotta e ottima copertura del campo, ha migliorato tutti i colpi, servizio, risposta, diritto e rovescio, strutturando un tennis sempre più rapido, potente e aggressivo. Da grande lottatore e contrattaccante si è sempre più trasformato in tennista che si prende il campo con la sua velocità di piedi e chiude i punti di prepotenza, spingendo a tutto braccio da ogni posizione. Per buona parte del match si è giocato un po’ a specchio, con scambi rapidissimi a chi accelerava per primo; ma enorme è stata la differenza tra i due per bontà delle scelte di gioco e dei tempi dell’attacco, una visione del campo e delle opportunità totalmente a favore del nostro tennista. Anche in risposta Flavio è stato superiore, e straordinario il dato di trasformazione delle seconde di servizio: 16 su 21, un 76% che ha fatto la differenza. Cobolli al secondo turno aspetta il vincente di Struff vs. De Minaur, sarà una partita totalmente diversa, chiunque dei due la vinca.
    L’incontro inizia con un tennis estremamente rapido, scambi brevi che si risolvono in massimo quattro colpi, non c’è tattica o costruzione. È il territorio di Davidovich, formidabile colpitore che non ama pensare troppo. Cobolli lo segue, giocando a sua volta con massima aggressività. Dominano i servizi, fino al sesto game. Sul 3-2 Davidovich-Fokina, Cobolli al servizio commette un paio di errori e si ritrova sotto 30-40. Annulla con coraggio la palla break attaccando bene col diritto e chiudendo di forza di volo. Lo spagnolo non molla la presa, anticipa in risposta e trova profondità, pallata che gli vale una seconda palla break. Rischia Alejandro col diritto, la palla atterra di poco in corridoio. Annulla pure una terza chance Flavio, velocissimo a spingere col diritto. Di prepotenza Cobolli impatta lo score 3 pari. Lo spagnolo veleggia sicuro nei suoi turni, eccellente l’ottavo game dell’azzurro, chiuso con un’accelerazione favolosa per potenza e precisione. L’equilibrio non si spezza, il primo set si decide al tiebreak. Lo spagnolo paga spesso la tensione dei momenti “caldi”, e infatti regala il primo punto con un rovescio cross impattato con troppo impeto. Cobolli invece è molto solido, due ottimi punti al servizio e 3 punti a 0. Esagera di nuovo Davidovich sul 3-1, un serve and volley estremo con un tocco di volo che finisce in corridoio. Scarsa lucidità e Flavio ne approfitta, buon servizio e si gira 5-1. Fantastico diritto cross di Cobolli, fulmina il rivale e gli vale 5 set point sul 6-1. Chiude subito Cobolli, rischia la risposta vincente lungo linea di rovescio, pallata imprendibile. 7-1, che tiebreak per l’azzurro. Ben 13 vincenti per Flavio, molti di pregevole fattura.
    Il romano inizia con totale serenità anche il secondo set, mentre le scelte di ADF sono spesso rivedibili, tutto istinto ma poca logica nel rischio. Lo spagnolo nel quarto game si ritrova sotto 15-30 e poi 30-40, grazie a uno scambio gestito ottimamente da Cobolli, bravo a trovare un diritto cross che sorprende il rivale. Lo spagnolo carica il diritto inside out e annulla la prima palla break concessa nel match (2 pari). Cobolli non rischia niente nei suoi game, mentre Davidovich continua a sbandare ed avanzare sul filo del rasoio con troppi errori. Sul 3-2 15-30, Flavio è bravissimo a cambiare ritmo con un diritto lungo linea, pallata profonda che sorprende il rivale e gli vale altre due palle break sul 15-40. Attacca la rete Alejandro, il passante di rovescio lungo linea di Flavio esce di una spanna. Esagera invece sulla seconda chance l’azzurro, la risposta di diritto vola via bella lunga. La lotta continua feroce nel game, i due non si risparmiano accelerazioni a tutta, e risponde molto bene Cobolli da destra. Si procura altre tre palle break l’azzurro, ma non riesce a sfruttarla. Finalmente il break arriva alla sesta chance, con un’altra risposta splendida, un diritto a tutta che lascia immobile ADF. Cobolli avanti 4-2, con pieno merito, e poi 5-2 con un altro ottimo game di battuta. Flavio serve per il match sul 5-3. Sbaglia un rovescio continuando a martellare la palla, gli costa un insidioso 30 pari, ma risolve con una prima palla potente, e quindi chiude l’incontro al primo match point con un attacco preciso. Grande intensità e gestione, con la solita energia e velocità in campo. Il suo torneo a Vienna, continua.
    Marco Mazzoni

    Flavio Cobolli vs Alejandro Davidovich Fokina ATP Vienna Flavio Cobolli76 Alejandro Davidovich Fokina63 Vincitore: Cobolli ServizioSvolgimentoSet 2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-305-3 → 6-3A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 5-2A. Davidovich Fokina 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A3-2 → 4-2F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-152-2 → 3-2A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 2-2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-1 → 2-1A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 ace 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 3-1* 4*-1 5*-1 6-1*6-6 → 7-6F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-155-6 → 6-6A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-155-5 → 5-6F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-5 → 5-5A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 4-5F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-403-3 → 3-4F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-2 → 2-2A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df A-40 40-40 A-401-1 → 1-2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-300-1 → 1-1A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

    Statistica
    Cobolli 🇮🇹
    Davidovich Fokina 🇪🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    320
    274

    Ace
    5
    0

    Doppi falli
    0
    3

    Prima di servizio
    49/70 (70%)
    52/75 (69%)

    Punti vinti sulla prima
    35/49 (71%)
    38/52 (73%)

    Punti vinti sulla seconda
    16/21 (76%)
    10/23 (43%)

    Palle break salvate
    3/3 (100%)
    6/7 (86%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    108
    52

    Punti vinti sulla prima di servizio
    14/52 (27%)
    14/49 (29%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    13/23 (57%)
    5/21 (24%)

    Palle break convertite
    1/7 (14%)
    0/3 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    6/8 (75%)
    7/10 (70%)

    Vincenti
    20
    5

    Errori non forzati
    42
    30

    Punti vinti al servizio
    51/70 (73%)
    48/75 (64%)

    Punti vinti in risposta
    27/75 (36%)
    19/70 (27%)

    Totale punti vinti
    78/145 (54%)
    67/145 (46%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    208km/h (129 mph)
    213km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    192km/h (119 mph)
    192km/h (119 mph)

    Velocità media seconda
    160km/h (99 mph)
    170km/h (105 mph) LEGGI TUTTO

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    Thiem: “Ho già dei piani per il futuro dopo il tennis. Vincere uno Slam non ti rende felice per sempre”

    Dominic Thiem

    Dominic Thiem sta per appendere la racchetta al chiodo. Il viennese ha annunciato da tempo che l’ATP 500 di Vienna sarà il suo ultimo torneo, evento da lui scelto per salutare il mondo del tennis e il pubblico nella sua città natale al termine di una splendida carriera, interrotta troppo presto per il problema al polso mai davvero superato, occorso pochi mesi dopo aver vinto il suo unico Slam a US Open nel 2020, quindi nel momento migliore della sua vita sportiva. Non sapremo mai come sarebbe andata se non si fosse infortunato, e se poco prima del “crack” all’articolazione non avesse vissuto una sorta di crollo emotivo, arrivato questo appena dopo la vittoria a New York, alloro che ha rincorso per tutta la sua vita e che, oggi, guarda con un disincanto sorprendente. “Domi” è stato un tennista muscolare, mai domo e capace di regalare agli appassionati splendide battaglie contro i migliori, a volte riuscendo a batterli. Prima del suo torneo di addio, Thiem ha rilasciato una lunga intervista a Tennis Major, nel quale ha spaziato su molti temi, del passato, del suo presente ma anche del suo futuro. Dominic infatti ha già piuttosto chiaro quel che sarà il suo domani, da ex giocatore: concentrarsi sull’insegnamento ai giovani presso la sua Academy, ma anche un investimento imprenditoriale nel quale crede molto.
    “Sto cercando di vivere queste mie ultime giornate da Pro come ho sempre fatto, come un ‘normale giorno in ufficio’, ma questo periodo ammetto che è stato davvero emozionante” racconta Thiem. “Dieci giorni fa c’erano i premi dell’atleta austriaco dell’anno. Ho ricevuto un premio speciale, è stato fantastico. Il premio prende il nome da Niki Lauda, ​​il pilota di Formula Uno austriaco. E negli ultimi giorni sono stato impegnato in mille eventi. Quindi sono stati momenti emozionanti, e mi hanno fatto vedere con chiarezza che si sta avvicinando la fine della mia carriera. Ma oggi è stato normale, con un buon allenamento al mattino”.
    “Sono una persona che programma il futuro, e già da tempo ho chiaro cosa farò dopo il ritiro. Da quando ho preso la decisione di ritirarmi dopo il torneo di Vienna, abbiamo già avviato due progetti principali. Uno è Thiem Energy, elettricità pulita dal sole, un progetto che credo sia per il bene comune nel quale ho investito e credo molto. Tutti possono unirsi in Austria, forse un (giorno) a livello internazionale. Ed è un sacco di lavoro da fare, in realtà. Sono sicuro che questo sia il nostro futuro e mi impegnerò in prima persona per far importanti passi in avanti in questa direzione. In secondo luogo, c’è anche la nostra accademia di tennis. Penso che potrò prendermi qualche settimana di pausa per smaltire un po’ di tristezza e la distanza dal tennis. Ma poi voglio davvero aiutare i giovani giocatori a crescere e a fare il passo da junior a giocatore professionista. Voglio restituire qualcosa al tennis, perché il tennis mi ha dato così tanto. In una giornata fredda, piovosa e nebbiosa mi prenderò anche del tempo per sedermi da solo e riflettere sulla mia carriera perché sono successe così tante cose, ho vissuto così tante belle esperienze. Tutto sta andando molto velocemente. Anche, ad esempio, quando mi sono infortunato, l’obiettivo era di riprendermi e tornare il più velocemente possibile. Quindi non c’è mai stato tempo per riflettere davvero o elaborare tutte le emozioni. Quindi di sicuro voglio fare anche questo. A me piace riflettere”.
    Solo giovani o anche esperienze con qualche promessa da seguire sul tour? “In futuro non lo so, ma al momento non voglio o non ho intenzione di tornare come allenatore sul tour. Sono un po’ stanco di viaggiare, soprattutto quando c’è da andare davvero lontano. E oggi ci sono allenatori di tennis molto migliori di me, da quel punto di vista ho tanto da imparare. Ma di sicuro invece di aver vissuto esperienze importanti che possono essere molto utili per i giovani, in particolare nell’età compresa tra i 15 e i 20, quando succedono tante cose e devi fare quel passo. Non sono cresciuto così velocemente come, ad esempio, Carlos Alcaraz o molti altri giovani giocatori. Ci è voluto un po’. Ho dovuto soffrire molto anch’io. Ho in programma di fare di più in questo senso. Voglio aiutare i giocatori austriaci o anche di altri paesi, l’accademia è internazionale. Quindi, sì, non importa da dove provengono i giocatori. Io ci sarò per loro”.
    Molto curiosa la risposta di Dominic alla domanda se l’aver vinto uno Slam ha cambiato la sua vita. “Onestamente, penso che all’epoca dover vincere uno Slam fosse…. come dire, la prendessi troppo sul serio per la mia carriera e per la mia vita. Pensavo addirittura che mi avrebbe reso felice per sempre e che avrebbe cambiato la mia vita per sempre. Ma, ovviamente, oggi posso dire non è affatto così. È un’illusione. Fondamentalmente, dopo aver vinto US Open non è cambiato nulla. E penso che tra 20 anni, spero che se saremo ancora qui, a nessuno interesserà davvero se io sono stato o meno un campione di Slam. Conta la persona che sei. Allora, non la pensavo così. Pensavo davvero: “OK, se non vincerò uno Slam nella mia carriera, la mia carriera non sarà stata eccezionale e avrò sempre dei rimpianti”. Non era una situazione facile. Certo, è molto bello avere il titolo, avere il trofeo a casa, qualcosa per cui sono entrato per così dire nella storia ma… alla fine è comunque solo un trofeo e non dovrebbe fare una grande differenza nella vita. Ecco come la vedo ora”.
    Una risposta davvero non banale in un mondo sempre più competitivo e nel quale aver vinto uno Slam è considerato da tutti un passaggio obbligato, la differenza tra i veri campioni o meno. Thiem è forse diverso. Nonostante sia stato un grandissimo fighter, guarda anche oltre al puro fatto agonistico. E forse anche per questo è stato un tennista daverro amato e persona molto, molto stimata.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2024: in palio l’assegno più ricco di sempre in un torneo ufficiale

    Le ATP Finals a Torino

    Cifre da capogiro. Jannik Sinner battendo in finale Carlos Alcaraz all’esibizione di Riyadh si è portato a casa l’incredibile prize money di 6 milioni di dollari, il più ricco mai assegnato per un evento tennistico. Ma non è finita qua. Il n.1 del mondo infatti tra poche settimane sarà in gara alle ATP Finals di Torino, e anche il vincitore della quarta edizione del “Masters” in Italia potrà staccare un assegno ricchissimo, potenzialmente il più cospicuo in un torneo ufficiale della stagione agonistica. Infatti è stato comunicato il prize money del massimo evento ATP e se il vincitore delle Finals riuscirà a fare percorso netto, vincendo i suoi tre match di Round Robin, riceverà un assegno di 4.881.100 dollari, leggermente ritoccato al rialzo rispetto ai 4.801.500 dell’edizione 2023 (che però restò tale, visto che Djokovic, vincitore dell’evento, perse da Sinner l’incontro nel girone). È il premio in denaro più ricco dell’anno, visto che US Open lo scorso settembre ha assegnato a Sinner e Sabalenka (i due campioni) 3.600.000 dollari. Wimbledon ha pagato poco meno di 3,5 milioni di dollari a Carlos Alcaraz e Barbora Krejcikova, Roland Garros ha assegnato ad Alcaraz e Iga Swiatek 2,6 milioni di dollari ciascuno, mentre Sinner e Sabalenka hanno guadagnato 2,1 milioni di dollari per le loro vittorie all’Australian Open dello scorso gennaio.
    Gli otto giocatori in campo alle ATP Finals di quest’anno a Torino riceveranno ciascuno una quota di partecipazione di 331.000 dollari se gareggeranno in tutte e tre le partite del round robin, mentre i due alternate riceveranno 155.000 dollari. Per ogni match vinto nei gironi saranno assegnati 396.500 dollari; il finalista guadagnerà 1.123.400 $, mentre l’assegno per il vincitore è di 2.237.200 dollari. Tuttavia, se facciamo la somma delle varie componenti ecco come si arriva al super-assegno: quota di partecipazione (331.000), tre vittorie nel girone (1.189.500), semifinale (1.123.400), e la finale ($ 2.237.200). La somma è 4.881.100 dollari.

    Prize Money complessivo, ATP Finals 2024
    Alternate – $ 155.000Quota di partecipazione con tre match giocati nel girone – $ 331.000Vittoria di un incontro di round-robin – $ 396.500Vittoria in semifinale – $ 1.123.400Vittoria in finale – $ 2.237.200

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Pat Cash: “Alcaraz al suo top è il miglior giocatore che abbia mai visto sull’erba”

    Chi ha qualche anno di tennis sulle spalle ricorderà certamente Pat Cash, attaccante purissimo dotato di una delle migliori volée di diritto nella storia moderna della disciplina. Armato della sua immancabile fascetta a scacchi, l’australiano ha segnato gli ’80s col il suo serve and volley di grande forza fisica e qualità, un gioco che lo portò vincere l’edizione 1987 di Wimbledon, impedendo all’allora n.1 Ivan Lendl di alzare il trofeo più ambito. Appesa la racchetta al chiodo dopo mille infortuni, Pat ogni tanto si fa vedere ai grandi appuntamenti e spesso viene interpellato per un suo parere sull’attualità tennistica. Pochi conoscono il tennis su erba meglio di lui, per questo fa un certo scalpore la sua dichiarazione rilasciata a Sky Sport UK: “Alcaraz non ha un punto debole. Penso che sia uno dei migliori… anzi è il miglior giocatore che abbia mai visto sull’erba quando è al suo meglio”.
    Un’affermazione singolare se pensiamo agli otto titoli a Wimbledon di Roger Federer, alle prodezze di Pete Sampras o quelle degli eterni duellanti Becker – Edberg, ancor più indietro al talento smisurato di John McEnroe. La carriera di Alcaraz è assai giovane, ma attualmente il suo record sui prati è piuttosto impressionante: 24 vittorie a fronte di sole 3 sconfitte, con tre annate “piene” sul tour e due titoli a Wimbledon. Una percentuale di successi dell’89% per il giovane spagnolo, contro l’86,9% di Roger Federer (192 vittorie e 29 sconfitte sui prati) l’85,8 di John McEnroe (121–20) e l’85,7 di Novak Djokovic (120-20).
    Così Cash argomenta la sua tesi sul predominio di Alcaraz in versione “erbivora”: “Carlos è un ragazzo ancora assai giovane, ha preso il meglio di Rafa, il meglio di Federer ed è stato in grado di adattarlo al tennis su erba. Senza questi grandi giocatori, non avrebbe avuto tutto questo, lo ammette lui stesso. Ha detto chiaramente che senza Rafa ‘Non sarei dove sono’, ma ha semplicemente preso il meglio di tutto e in qualche modo all’età di 21 anni ha messo tutto insieme. Non ho mai visto niente del genere”.
    “Vedremo come andrà avanti nella sua carriera, ovviamente non ha ancora la longevità e l’esperienza degli altri campioni, ma ha sicuramente le caratteristiche per diventare uno dei più grandi di sempre come Federer, Nadal, Djokovic se continuerà con la qualità che lo contraddistingue”. conclude l’australiano.
    Un parere quello di Cash forse un filo ardito, vista la breve carriera di Alcaraz, ma è sicuro che il potenziale dello spagnolo sui prati sia sterminato. Con il classico serve and volley relegato nei libri di storia, sull’erba dei nostri tempi si gioca un tennis rapido, fatto di scambi brevi, variazioni e il controllo dei tempi di gioco per l’attacco. Decisiva la risposta, il saper correre avanti e non lasciare spazio al rivale, proprio le caratteristiche dello spagnolo. Tuttavia issarlo già a migliore di sempre è davvero un po’ prematuro. Mai come in questo caso, “ai posteri l’ardua sentenza….”
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Ruud: “Si parla tanto dell’Arabia Saudita, ma ci sono altri paesi assai controversi nei quali andiamo a giocare, come la Cina”

    Casper Ruud

    Difficilmente Casper Ruud perde il proprio aplomb o si lascia andare a dure dichiarazioni, ma quando si tratta di mettere i “puntini sulle i”, il norvegese risponde sempre “presente”. L’ex n.2 del mondo, oggi impegnato in un bel match di quarti di finale a Stoccolma vs. Griekspoor, ha rilasciato una breve ma significativa dichiarazione in merito alla tanto chiacchierata esibizione a Riyadh, il “Six Kings Slam”, che sabato vedrà in finale un interessante sfida tra Alcaraz e Sinner. Per Ruud l’Arabia Saudita è certamente un paese controverso, in evoluzione ma ancora assai indietro per quanto riguarda i diritti civili. Tuttavia ritiene ipocrita puntare la lente solo su questa situazione quando il tour Pro si ferma a giocare in altri paesi altrettanto complessi e problematici in materia di temi sociali, come ad esempio la Cina.
    “Non ho ricevuto un’offerta dal “Six Kings Slam”, ma in passato ne ho avute e ho scelto di non andarci”, afferma Ruud in una conferenza stampa in Svezia. “È ovviamente un paese controverso, per molte cose. Ma ci sono anche altri paesi altrettanto controversi in cui andiamo a giocare. Per esempio, si può discutere senz’ombra di dubbio della Cina, della situazione dei diritti umani in Cina. Eppure ci andiamo ogni anno e non mi sembra se ne parli allo stesso modo. Si è parlato molto di Peng Shuai e di cosa le è successo, e questo solo per dire che se vuoi indicare l’Arabia Saudita come un paese controverso, dovremmo anche menzionare altri paesi di cui non stiamo parlando”.
    Sempre all’interno della stessa conferenza stampa allo Stockholm Open, Casper Ruud prova a dare credito al principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman e alla sua volontà di portare il paese in avanti anche a livello sociale.
    “So che quello che dirò sarà probabilmente descritto come sports-washing”, continua Ruud. “ma mi sembra che il loro nuovo leader, Salman se non sbaglio, voglia fare qualcosa, soprattutto molte cose nello sport, che abbia davvero la volontà di cambiare il paese. Forse renderlo un po’ più occidentalizzato. Nel bene o nel male, gli atleti che ci vanno potrebbero portare a un cambiamento. So che potrei sembrare molto ingenuo dicendo questo perché la gente dirà: ‘Questo è solo sports-washing, nascondere quello che sta realmente succedendo’. Ma se non iniziano da nessuna parte, sono sicuro che ci sarà mai un cambiamento”.
    Tra poche settimane la stagione femminile terminerà nel grande paese arabo con le WTA Finals. La questione del maggior evento WTA organizzato proprio in un paese nel quale i diritti delle donne sono ancora fortemente in discussione è stato un tema terribilmente caldo nell’ultimo anno, con l’ex campionessa Martina Navratilova paladina del “no” a questa scelta. Altre giocatrici si sono dichiarate più favorevoli alla novità, dando credito al desiderio dell’Arabia Saudita di fare concreti passi avanti a livello non solo sportivo ma anche sociale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO