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    WTA Finals 2024: Paolini una leonessa, ma vince Sabalenka (annullando due set point nel secondo parziale)

    Jasmine Paolini (foto WTA)

    Solo applausi per Jasmine Paolini. La nostra encomiabile tennista dimostra ancora una volta di non esser sbarcata alle WTA Finals per caso, forte di due finali Slam in stagione e soprattutto di un tennis davvero consistente, potente e una condotta di gara ineccepibile. Nel secondo incontro delle WTA Finals a Riyadh l’azzurra cede per 6-3 7-5 allo strapotere fisico della n.1 Aryna Sabalenka, ma Jasmine è stata bravissima nell’incassare un primo set nato malissimo (sotto 4-0), mettersi in moto nei colpi e nei piedi, avanzare la posizione in campo ed insinuare palla dopo palla dubbi alla n.1 del mondo, che è venuta a capo di un secondo set difficilissimo nel quale ha concesso pure due set point all’italiana sul 5-4. Purtroppo in quel momento, sulla seconda chance, Paolini ha provato a spingere col diritto ma la palla gli è uscita; è l’errore più grave di un match favoloso perché con quella traiettoria non avrebbe comunque fatto il punto. La delusione sul suo volto, ritratta in slow motion in mondo visione, è la foto del match, c’è tutta la tensione emotiva e la lucidità del momento, quello che ha fatto girare di nuovo la partita di nuovo nelle mani della bielorussa, poi brava a scrollarsi di dosso paure e tensione, mulinare colpi devastanti e prendersi i due game successivi e il successo.
    Paolini è stata fortissima nel reggere l’impatto dell’avversaria, la sua fisicità e potenza, restando in scia, giocando come un computer ogni momento, con i tempi e gli schemi giusti per metterle pressione e c’è riuscita alla grande. Purtroppo per lei quando Aryna è riuscita a giocare libera, i suoi fendenti sono quasi imprendibili, ma quanto ha sofferto nel secondo set la n.1 sotto il tennis davvero “smart” della toscana. Un solo appunto tecnico a Paolini: non ha servito bene, e questo era indispensabile per tenere ferma la rivale in risposta. Nonostante una giornata non al top al servizio ha comunque messo in grande difficoltà l’avversaria, punendo i suoi alti e bassi e facendole sbagliare colpi sotto pressione, e questo indica che razza di qualità complessiva e durezza ha raggiunto Jasmine, matura e consapevole della sua forza.
    Adesso Paolini si gioca l’accesso in semifinale in un match secco contro Zheng: giusto così, nessun retro pensiero da strane combinazioni del round robin, la migliore avanzerà, l’altra andrà a casa. Paolini avrà un’altra partita molto difficile perché la cinese è tennista di talento e con colpi adeguati a metterla in difficoltà, ma dalla sua Jasmine ha armi tecniche e fisiche per vincere continuare il sogno di arrivare tre le migliori quattro a Riyadh, purtroppo nel vuoto di un’arena davvero spoglia di quel calore e passione che una kermesse così importante meriterebbe.
    Jasmine ripenserà tanto a quel set point, ma dovrà soprattutto rileggere con grande serenità su quanto bene ha giocato contro Sabalenka. Dopo l’avvio shock, soverchiata dalla potenza dell’avversaria, il rischio di crollare malamente e fare una figuraccia era concreto, molte sarebbero uscite dal campo mentalmente di fronte alla “montagna” avversaria. Non Paolini, che è tosta dentro. Sa benissimo quali sono i suoi punti di forza, il saper aspettare in modo attivo, studiando l’avversaria e pronta a metterla in crisi alla prima incertezza. E Aryna di incertezze ne ha avute… Ha iniziato male il secondo set, forse distratta, forse ha perso un po’ i riferimenti quando Paolini ha iniziato a caricare di più la palla e non perdere campo all’indietro, a costo di sbagliare. Ha servito pure male Sabalenka e… boom! Jasmine è pronta a prendersi il break e vantaggio. Lì l’azzurra doveva servire meglio, così che è stata rimontata, ma un match femminile si sa, vive di momenti ed emozioni, e l’otto volante della bielorussa l’ha portata su e giù, a mille all’ora. Alla fine è una sconfitta, e una tennista competitiva e fortissima come Paolini non può e non deve essere contenta. Ma ha disputato una partita ottima contro la più forte su piazza, e da qua deve ripartire. C’è una semifinale da conquistare dopo domani. Forza Jas!
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La n.1 del mondo inizia l’incontro al servizio, e commette doppio fallo. Poi ingrana col diritto, e son dolori per Jasmine. 1-0 Sabalenka. Se Aryna, comanda può essere inarrestabile su questi campi. Anche Paolini commette un doppio fallo nel suo primo turno di servizio, le costa il 30 pari. È graziata l’azzurra nel punto successivo, a campo aperto Sabalenka spara lungo. Sembra indispensabile servire una prima solida, altrimenti la rivale spadroneggia dalla risposta. Sente questa pressione Paolini e commette un altro doppio fallo, che le costa palla break. Costruisce alla perfezione l’attacco Aryna, ma di volo tocca con sufficienza e sbaglia a campo aperto. Un po’ distratta Aryna in quest’avvio, ma strappa il BREAK alla seconda chance, brava a difendersi con un diritto cross di Jasmine che termina largo e lungo. 2-0. Troppo potente la 26enne bielorussa, dopo il servizio colpisce con potenza e l’azzurra non riesce a difendersi. 3-0 Sabalenka, netto il gap tra le due in quest’avvio. Nemmeno nel quarto game l’azzurra riesce a prendere il comando, il diritto di Aryna è una mazzata incontenibile, e lo tira con i piedi quasi sulla riga di fondo. Sul 30 pari forza l’errore di Jasmine, stavolta con un gran topspin di diritto, ecco un’altra palla break. La spreca affossando in rete la risposta, ma si prende il doppio Break subito dopo, stavolta con una smorzata che sorprende Paolini. 4-0. Troppo brava Aryna, riesce a trovare un vincente di diritto lungo linea in piena corsa, su di un cross tutt’altro che docile di Jasmine. Si distrae qua la bielorussa, commette due errori e scivola sotto 15-40. Sulla prima palla break tira un servizio imprendibile, ma sulla seconda Paolini è brava a saltare letteralmente col diritto sulla palla e tirare un lungo linea che la n.1 non contiene. BREAK Paolini, 1-4, contava finalmente entrare in partita, far sentire i suoi colpi. Paolini cerca di non perdere campo e spinge da vicino alla riga di fondo, è durissima contenere l’esuberanza della bielorussa, ma non c’è altra strada, ci prova e vince il primo turno di battuta, 2-4. Paolini vince un altro discreto turno di servizio, ma Sabalenka nei suoi game è in totale controllo, serve sul 5-3 e comanda col diritto, davvero profondo e pesante, e pure un Ace. La n.1 chiude il set 6-3 al primo set point con un diritto lungo linea potentissimo.
    Paolini inizia bene il secondo set al servizio, urla anche un sonoro “vamos” dopo aver strappato un punto col diritto, 1-0. Più fallosa Aryna, e anche meno prime palle in campo, mentre la lucchese tira un gran vincente di diritto. Sul 40 pari Jasmine è brava a tenere sulla diagonale di rovescio e Sabalenka sbaglia. Palla break Paolini. Doppio fallo! Passaggio a vuoto della n.1, 2-0 Paolini, brava restare con la testa nel match dopo l’avvio difficilissimo, e ora avanti. Aryna torna a spingere con prepotenza dalla risposta, si porta 15-40 ma spreca sulle due palle break, troppa foga. Il contro BREAK arriva alla terza chance, con una risposta di diritto micidiale (1-2). Ancora alti e bassi per la bielorussa, come una pessima volée spedita in corridoio, e Jasmine è lì, ma non riesce a prendersi una chance per un nuovo allungo, e 2 pari. Nel quinto game Aryna intuisce due prime palle dell’azzurra e spara due super risposte. È visibilmente stizzita la nostra campionessa, ma non mette di nuovo la prima in campo e nello scambio col rovescio Sabalenka trova un angolo perfetto. 15-40, due chance per scappare via per la n.1. Niente, il servizio di Jasmine non c’è, e con una risposta in chop, un taglio corto forse non volontario, Sabalenka vince il terzo game di fila, e secondo BREAK di fila, per il sorpasso (3-2). Scrollata di dosso la tensione dell’esser stata indietro nello score, ora Aryna è ingiocabile (clamoroso un diritto cross), e serve pure bene. 4-2. Sul 4-3 la n.1 ha un altro momento “no”, commette un brutto errore e poi un doppio fallo, 15-40. Termina il disastro affossando un diritto in rete, BREAK Paolini, brava a restare in scia e poi prendersi un gran punto in difesa con un diritto che fulmina l’attacco della rivale. Male Aryna, Bene Jasmine, che con la faccia” cattiva” vola avanti 5-4 capitalizzando le incertezze dell’avversaria. Jasmine SUPER sullo 0-15, consistente, alza la parabola e trova un bel diritto vincente che la manda a due punti dal set sullo 0-30. Aryna si aggrappa alla potenza, con poco rischio, ma sul 30 pari sbaglia di poco un diritto cross. 30-40, Set Point Paolini !!! Se lo gioca di forza col rovescio Sabalenka, e si salva. Incredibile il doppio fallo di un metro di Aryna, che consegna il secondo set point a Jasmine. Purtroppo esce un diritto della toscana, qua forse si poteva far meglio, come indica la delusione sul suo volto. Con tantissima fatica (e un gran rimpianto per Jas), lo score è 5 pari. E scampato il pericolo, Aryna è più leggera e torna a colpire con potenza devastante. Un diritto cross, poi un rovescio passante – fretta nell’attacco dell’azzurra. 0-30. Con diritto inside out dal centro la n.1 strappa due palle break sul 15-40. Purtroppo non entra la prima palla di Paolini, e pure doppio fallo. BREAK Sabalenka, 6-5, serve per il match. Jasmine si prende il primo punto, poi ingrana il servizio di Aryna e chiude di potenza. Che peccato, con il secondo set point dove si poteva far meglio, ma che partita, che grinta e tenuta Paolini! Si gioca tutto al terzo match.

    (1) Aryna Sabalenka vs (4) Jasmine Paolini WTA Riyadh Aryna Sabalenka [1]0670 Jasmine Paolini [4]0350 Vincitore: Sabalenka ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2Aryna Sabalenka 0-15 15-15 30-15 40-156-5 → 7-5Jasmine Paolini 0-15 0-30 15-30 15-405-5 → 6-5Aryna Sabalenka 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 5-5Jasmine Paolini 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 4-5Aryna Sabalenka 0-15 0-30 15-30 15-404-3 → 4-4Jasmine Paolini 15-0 15-15 30-15 40-154-2 → 4-3Aryna Sabalenka 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 4-2Jasmine Paolini 0-15 15-15 15-30 15-402-2 → 3-2Aryna Sabalenka 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2Jasmine Paolini 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A0-2 → 1-2Aryna Sabalenka 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A0-1 → 0-2Jasmine Paolini 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Aryna Sabalenka 0-15 15-15 30-15 40-155-3 → 6-3Jasmine Paolini 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-2 → 5-3Aryna Sabalenka 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 5-2Jasmine Paolini 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-1 → 4-2Aryna Sabalenka 0-15 15-15 15-30 15-40 30-404-0 → 4-1Jasmine Paolini 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A3-0 → 4-0Aryna Sabalenka 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0Jasmine Paolini 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A1-0 → 2-0Aryna Sabalenka 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Courier critica aspramente Rune: “Non ho capito cosa volesse fare contro Zverev, gioca in modo immaturo”

    Holger Rune (foto Patrick Boren)

    Jim Courier critica senza mezzi termini la condotta di gara mostrata da Holger Rune nella semifinale di Parigi Bercy (persa contro Zverev), ultimo match in un grande torneo della sua stagione e cartina di tornasole di una stagione molto deludente. Era un match fondamentale per la stagione del danese: in caso di vittoria sarebbe stato probabilmente favorito per il titolo domani (vs. Humbert o Khachanov) e questo gli avrebbe consentito di restare in corsa per un posto alle ATP Finals. Al contrario Rune ha giocato un primo set molto modesto, ed eccetto la reazione sul 5-4 del secondo set è stato quasi sempre in balia del tennis solido del tedesco. Un tennis che “Big Jim”, stimato analista di Tennis Channel, ha stigmatizzato nei commenti post partita.
    “Davvero non ho idea di quel che Rune ha cercato di fare” commenta Courier. “Ha giocato la partita solo con l’istinto, come fanno i jazzisti che improvvisano sul momento, ma senza ritmo e senza armonia. Sul tour stanno accadendo cose molto importanti (si riferisce al duo Sinner- Alcaraz, ndr), mentre lui gioca colpi a casaccio e questa non può essere la ricetta per il successo nel lungo termine, puoi giocare una partita così, sull’istinto, ma lui ormai lo fa sempre. Affronta il gioco in modo molto immaturo”.
    “Se vuole stare al passo con i ragazzi più consistenti, deve trovare qualcosa su cui fare affidamento piuttosto di giocare in modo causale e stare a vedere che cosa succede. Ha bisogno di un senso di ordine e struttura che non possiede” conclude Jim.
    Critica severa ma allo stesso tempo foto piuttosto fedele del 2024 del danese, annata convulsa segnata da troppi cambi di direzione tecnica e confusione che certamente ha penalizzato i suoi risultati. La semifinale di Parigi Bercy è uno dei suoi migliori piazzamenti in stagione, ma non sufficiente a rendere positivo il bilancio finale. Rune è n.11 nella classifica Live, senza alcun torneo vinto dopo esser partito da n.8 e con ben altre aspettative. Tutti lo aspettavano come possibile “terzo incomodo” tra Alcaraz e Sinner; i due rivali si sono spartiti gli Slam e i grandi tornei, mentre Holger è rimasto al palo, vittima di trambusti e conflitti continui.
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    Ivanisevic nuovo coach di Rybakina

    Goran Ivanisevic, classe ’71

    Arriva a sorpresa l’annuncio del nuovo coach di Elena Rybakina: Goran Ivanisevic. Il croato, a lungo allenatore di Novak Djokovic, l’ha annunciato con un breve post social che riportiamo. “Sono emozionato di tornare sul tour, stavolta quello femminile. Sono felice di entrare nel team di Elena Rybakina”.

    Rybakina sta per tornare sul circuito “all’ultimo tuffo”, le WTA Finals, dopo una lunga assenza iniziata col forfait a US Open, poco prima di scendere in campo per il suo match di secondo turno. “Problemi alla schiena” la motivazione ufficiale, ma si è parlato moltissimo nelle scorse settimane delle condizioni della ex campionessa di Wimbledon, ancor più dopo le rivelazioni della giornalista russa Tartakova che ha parlato senza mezzi termini di “esaurimento nervoso” causato dallo stress accumulato con il suo ex coach, il discusso Stefano Vukov.
    Rybakina è certamente una delle tenniste più in vista del tour WTA, vedremo se l’esperienza di Goran riuscirà a farla ripartire con forza e risultati nel 2025. Per il croato si era parlato anche di altre possibilità, visti i vari tennisti di alto livello ancora senza una guida “forte” al proprio angolo, da Rune a Tsitsipas. Ivanisevic invece riparte dal tour WTA, per lui una novità.
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    Bopanna, 44 anni e non sentirli: “Non vedo perché dovrei smettere”

    Rohan Bopanna

    L’età a volte è solo un numero. Lo dimostra l’indiano Rohan Bopanna che tra pochi giorni sarà ancora una dei protagonisti alle ATP Finals in doppio (insieme all’australiano Ebden) alla veneranda età di 44 anni. Atleta naturale, il doppio si addice alla perfezione al suo tocco di palla, visione di gioco e servizio, tanto da esser diventato n.1 della specialità non a venti anni ma solo lo scorso gennaio, premio meritatissimo ad una carriera assai longeva, a suo modo unica. Gran sorriso, tanto impegno per i giovani del suo paese anche se mai sbandierato, l’indiano ha rilasciato una bella intervista al collega Varela di Clay, della quale riportiamo alcuni passaggi significativi per conoscere questo colto signore della racchetta, che non alcuna voglia di lasciare l’attività Pro.
    “Sono felicissimo del mio presente. Sono diventato n.1 quest’anno, vado in giro sul tour con mia moglie e mia figlia (di 5 anni, ndr), e sono sicurissimo che oggi, a 44 anni, batterei la versione di me stesso a 22”, afferma Rohan. “Sono il CEO della mia azienda, mi alleno, gioco, viaggio, non potrei essere più felice e non vorrei essere da nessun’altra parte”.
    “Il giorno della partita sono completamente pronto a giocare, non vedo l’ora. Mi piace scendere in campo, competere. Non è più una questione di soldi, è solo una questione di sensazioni, di gioia. Fai così tanti sacrifici quando sei giovane e nel tennis hai una carriera breve rispetto a lavori che puoi fare anche per 40 anni, quindi visto che gioco ancora al top, mi diverto il più possibile. Finché vinco tornei, i grandi titoli, non vedo il motivo per farmi da parte. Penso che sia una cosa meravigliosa e ispiro molte persone a casa, specialmente nella mia accademia. Quando torno e parlo con i bambini, sono così felici. È bello vedere che possono guardarmi giocare in TV e che posso condividere le mie esperienze con loro. Abbiamo appena avviato un fantastico programma in India per bambini in difficoltà”.
    Con la sua fama ed esperienza, Bopanna spera di poter avviare al tennis Pro un gruppo di ragazzi disagiati che ha portato nella sua Academy e che segue personalmente: “Abbiamo scelto 25 bambini su un gruppo 300 dal nord-est dell’India, a 3000 chilometri da Bangalore. 16 ragazze e 9 ragazzi. Stiamo fornendo loro vitto, alloggio, istruzione e lezioni di tennis. Tutto! Non avevano mai visto un campo da tennis o tenuto in mano una racchetta prima. Sto restituendo un po’ di ciò che il tennis mi ha dato. È stato davvero bello e una gioia vederli felici di giocare”.
    44 anni non sono pochi, ma lui non ci pensa: “Non penso mai all’età, perché quando scendo in campo siamo tutti lì solo per giocare a tennis nello stesso torneo. Se gli altri sono più vecchi o più giovani di me, non fa differenza. Siamo entrambi lì per vincere la partita. Non importa quanti anni hai. Giocare per sempre? Beh… non posso dire per quanto giocherò ancora, ma finché mi diverto con la competizione e i viaggi perché no? E la mia famiglia è qui che mi segue nei grandi tornei. Non avrei mai pensato che mia figlia mi avrebbe visto giocare dal vivo. Se mi fossi fermato a 35 anni, questo non sarebbe successo. Lei avrebbe detto, oh, mio ​​padre giocava a tennis. Oggi può dire che suo padre è un tennista”.

    Nel 2019 c’è stato un momento nel quale ha pensato, per l’unica volta al ritiro: “Fu nel 2019 perché non avevo più cartilagini nelle ginocchia. Avevo molto dolore! Volevo smettere alla fine di quell’anno. Durante la pandemia, in realtà, ho scoperto l’Iyengar Yoga. E questo ha cambiato tutto il mio percorso. Prendevo quasi due, tre antidolorifici al giorno perché le mie ginocchia mi torturavano. Non potendo giocare a tennis a causa dei lockdown, ho iniziato a fare queste sessioni di yoga quattro volte a settimana, sessioni da 90 minuti. E ha davvero rafforzato molti dei miei muscoli e tutto il resto. E sono passato da due, tre antidolorifici al giorno a nessun antidolorifico. Dal dolore a nessun dolore. Giocare col dolore è dura, diventa qualcosa da gestire ogni singolo giorno. Non vuoi svegliarti e avere dolore… Invece grazie all’Iyengar Yoga e l’aiuto di un bravo fisioterapista sono riuscito a fare un importante rafforzamento. È stato incredibile”.
    Fanno notare a Bopanna che l’India non più nel calendario ATP. “È triste, perché sono cresciuto guardando i migliori giocatori venire in India. Mi dispiace che abbiamo perso quell’ATP 250. In un modo o nell’altro, è un’opportunità per i giovani di guardare giocatori locali e internazionali. Guardare qualsiasi sport dal vivo, penso sia vera ispirazione. Ci sono così tante persone che sfortunatamente non possono viaggiare. Spero che torni presto, ma non so quanto tempo ci vorrà prima che torni di nuovo un torneo”.
    “Se potessi cambiare una cosa nel tennis, direi senza dubbio di tornare al normale terzo set per i doppi. Niente super tiebreak! Penso che sia più divertente, come nei Grand Slam”.
    “Cosa amo e odio dell’India? Amo di sicuro l’ospitalità, quando qualcuno arriva nel mio Paese non può dimenticare come è accolto, la nostra cultura si basa sull’accoglienza. Odio il traffico, ci sono troppe auto da tutte le parti, passi sempre ore e ore in fila, questo è terribile!”.
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    Mouratoglou esalta Draper: “È un top10”. Come è cambiato il tennis del britannico

    Jack Draper (foto Patrick Boren)

    Jack Draper è uno dei tennisti più “caldi” dalla seconda parte del 2024 e secondo il noto coach Patrick Mouratoglou vale già la top 10. Il britannico in effetti se guardiamo il live ranking ATP del 31 ottobre è molto vicino ai migliori dieci al mondo: con i suoi 2825 punti vede all’orizzonte Grigor Dimitrov, decimo con 3240. Se il 22enne di Sutton riuscisse nell’impresa di vincere il Masters 1000 di Parigi Bercy arriverebbe a 3725 punti, con la top10 di fine anno assicurata e pure una chance (che se remota) di qualificarsi per le ATP Finals. Lasciando da parte le varie possibilità legate a come si concluderà il torneo parigino, è indubbio che Draper dalla scorsa estate abbia cambiato passo. Finalmente a posto fisicamente, ha potuto allenarsi con continuità ed affinare il suo tennis in partita, diventando un avversario potente, completo e terribilmente scomodo per ogni avversario. Dotato di colpi penetranti e aggressivi, col plus delle traiettorie mancine che sfrutta in modo sapiente, Jack lo scorso giugno ha vinto a Stoccarda (battendo in finale Berrettini), quindi negli USA ha fatto i quarti a Cincinnati e soprattutto è arrivato in semifinale a US Open, stoppato solo da un immenso Jannik Sinner. Costretto al ritiro a Tokyo nei quarti, si è rifatto a Vienna, dove ha vinto il primo torneo 500 (superando Musetti in semifinale). Un’impennata di qualità e di risultati che secondo Mouratoglou lo rendono già un tennista competitivo al massimo livello.
    “È un grande giocatore, ho potuto vederlo dal vivo in diverse occasioni e ho notato quanto sia migliorato negli ultimi mesi” commenta il coach francese, attualmente al fianco di Naomi Osaka dopo un travagliato periodo nel box di Holger Rune. “Ritengo che ora sia molto più maturo in termini di tennis, di strategia, per come riesce ad esaltare il suo stile di gioco. Tutto sembra molto più consistente. E quando lo vedi vincere a Vienna, non pensi che abbia fatto qualcosa di straordinario, c’è riuscito perché quello è il suo livello. È migliorato molto quest’anno”.
    Per Mouratoglou il punto di domanda non è relativo al suo tennis, ma al suo fisico, che in passato l’ha bloccato a più riprese: “Penso che la grande sfida per lui ora sia quella di non infortunarsi perché si è infortunato troppo per essere così giovane. Se riesce a non infortunarsi, allora credo che sia sicuramente un giocatore da top 10, ci arriverà molto presto. È un tennista con colpi spettacolari e potenzialmente non ha limiti”.
    Draper ha giocato più di 60 partite nel 2024, un numero ragguardevole per un giovane che nelle stagioni precedenti era solito fermarsi più di una volta per problemi fisici. Una continuità di gioco che gli ha permesso di migliorare ogni fase del suo tennis. Per Mouratoglou, dove il britannico è nettamente migliorato è sul lato del rovescio e nelle scelte di gioco.
    “Penso che il suo rovescio sia molto migliorato”, afferma Mouratoglou. “In passato il suo rovescio non faceva molto male all’avversario. L’ho visto giocare a Vienna e ho notato come ora riesca a prendere la palla con maggior anticipo, colpendola in pieno ed esce dalle corde molto veloce. Quindi può fare molto male agli avversari con il suo rovescio, un colpo piuttosto piatto. E penso che abbia un piano di gioco chiaro, cosa che prima non era così ovvia e lo portava a cattive scelte ed errori. È molto solido e disciplinato in quello che fa. Credo che questi siano i due miglioramenti principali fatti quest’anno”.
    Un’analisi pianamente condivisibile. Draper è sempre stato uno capace di “spaccare” la palla con potenza e aggredire il campo, ma commetteva molti errori e il suo tennis era spesso disordinato. Inoltre era vittima di troppi alti e bassi, sia per una scadente condizione fisica che per lacune di tenuta mentale. Dopo la semifinale e a US Open Jack ha parlato in modo franco, ammettendo che in passato non sempre si era allenato con la dovuta forza e perseveranza poiché il cadere continuamente in infortuni lo faceva dubitare della sua tenuta e questo non lo lasciava libero di spingere al massimo. L’aver sistemato – si spera per sempre – le questioni fisiche con un cambio a 360° della preparazione e dell’approccio alla professione gli ha permesso per la prima volta in carriera di allenarsi con la dovuta continuità. Questo è stato il punto di svolta, gli ha svelato nuovi orizzonti: finalmente ha capito come funziona il suo corpo, fino dove lo possa spingere, alzando così a dismisura la qualità e quantità del lavoro in campo.
    Un’intensità mai raggiunta prima che gli ha aperto nuove possibilità in partita. Non più pallate sparate a casaccio, ma un tennis aggressivo e consistente, ricco di variazioni e colpi vincenti, il tutto sostenuto da quella fiducia in se stesso che latitava. Quando prende ritmo con la prima palla e spinge con sicurezza sulla risposta dell’avversario diventa pericolosissimo perché può cercare ogni angolo, ed è un fulmine nel correre avanti dopo essersi aperto il campo. Ha buona mano, ha potenza, non ha una vera lacuna importante dal punto di vista tecnico. Draper ha scoperto di aver un enorme potenziale e i risultati parlano chiaro. Servizio super, risposta aggressiva, può prendersi il punto con una bordata da fondo campo come attaccare la rete con ottimo timing e chiudere la porta di volo con tocchi secchi e definitivi. Jack probabilmente non riuscirà a sbarcare a Torino alle ATP Finals, ma nel 2025 sarà certamente uno dei protagonisti nei grandi appuntamenti.
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    Masters 1000 Parigi Bercy: Musetti parte bene, poi si “spegne la luce” e Struff si prende il match

    Lorenzo Musetti (foto Patrick Boren)

    Una martedì mattina “nero” in quel di Parigi Bercy per il tennis italiano: prima la pessima notizia del ritiro di Jannik Sinner per un virus, quindi la sconfitta subita da Lorenzo Musetti per mano di Jan Lennard Struff, un 6-4 6-2 in soli 76 minuti piuttosto inatteso per la sua portata e per come è arrivato. Infatti il nostro tennista, reduce dall’ottima settimana a Vienna, aveva iniziato la partita con buon piglio ed efficacia, spingendo bene i colpi dal centro del campo e rispondendo con potenza e ottimo timing sui servizi del tedesco. Un tennis rapido, aggressivo e in avanzamento che l’aveva portato a dominare i tempi di gioco e il campo, avanti di un break sul 4-2. Dopo un discreto turno di battuta di Struff, è di fatto calato il sipario sul match: Musetti si è come spento. L’italiano ha subito a zero il contro break sotto le risposte aggressive del rivale – ma con un calo netto di velocità della battuta – e non si è mai più ripreso, eccetto un tentativo di reazione nel terzo game del secondo set, dove Lorenzo ha di nuovo risposto con efficacia e si è procurato due palle break, prontamente annullate da Struff con due serve and volley perfetti. Musetti dal vantaggio del primo set subisce un parziale di 10 game a 2 che gli costa una sconfitta netta. Davvero un peccato perché l’avvio di partita era stato molto promettente, con un Lorenzo sulla scia del tennis veloce, aggressivo e propositivo visto in Austria.
    Il crollo della prestazione dell’italiano non sembra imputabile a un improvviso problema a livello fisico, anche se dall’ottavo game è scemata ai minimi termini la spinta ed intensità del suo tennis; più plausibile che il calo sofferto da Musetti sia imputabile alla combinazione di aggressività del rivale e un passaggio a vuoto mentale dal quale non è riuscito a riprendersi, come se gli fosse mancata una spinta interiore a reagire. Struff è un tennista pericoloso in queste condizioni. Ha servizio, potenza ed aggressività per spingere come un forsennato e metterti alle corde. Ma per la prima mezz’ora dell’incontro Musetti ha dominato il tedesco su tutta la linea. Lorenzo era scattato piuttosto bene col servizio, pronto a spingere dal centro il primo colpo di scambio di diritto con palla vivace, carica di spin e profonda, e pure col rovescio ottimo il taglio sotto per non dare “punch” all’avversario e costringerlo a lavorare molto con le ginocchia, e poi via il cambio di ritmo con la sbracciata a tutta. Ma il vero punto forte dell’ottimo avvio di Lorenzo è stata la risposta: appena Jan Lennard non metteva una prima di battuta ingiocabile, o su tutte le seconde, il toscano è stato un fulmine ad entrare nella palla e colpire risposte notevolissime, per potenza e precisione. Struff era spalle al muro, trafitto da qualche botta vincente o traiettorie talmente profonde da metterlo fuori equilibrio e in difesa totale, dove non eccelle. Un Musetti veloce, intenso, aggressivo e potente. Il 4-2 del primo set era la foto perfetta della situazione tecnica in campo. Poi…
    Poi è cambiato tutto in un attimo. Servendo avanti 4-3, Musetti ha subito due risposte vincenti di Struff, con una prima palla meno veloce e forse fin troppo carica di spin. Il tedesco ha intuito le traiettorie, si è avventato e gli è andata bene. Visto il notevole salto di qualità avuto da Musetti dal punto di vista mentale, sembra difficile che tre colpi super dell’avversario siano stati sufficienti a far crollare tutte le sue certezze e forza di gioco. È arrivato un doppio fallo e regalare il break al tedesco, che in un attimo si è preso tutto. Altro break e quindi il set, poi ha respinto con qualità l’unica reazione di Lorenzo ed è quindi scappato via con un break nel quarto gioco che ha spaccato definitivamente la partita. In quel nuovo break, male Musetti: passivo, falloso, non ha tenuto né intensità né precisione. Che abbia patito mentalmente la delusione delle due palle break non sfruttate sembra alquanto strano, visto che lì è stato bravo Struff, quasi ingiocabile.
    Siamo a fine anno, Musetti viene dall’ottima settimana di Vienna dove si è regalato una vittoria da incorniciare contro Zverev. Può essere che sia sbarcato a Parigi un po’ scarico, di testa e di gambe, tanto che alla prima forte difficoltà, si è eclissato. Struff è stato sicuramente bravo a far sentire tutta la sua forza fisica e aggressività appena Musetti è calato di intensità, di profondità di palla, di precisione. Spiace per come la sconfitta è arrivata, sembrava in controllo del match forte di un tennis eccellente. Purtroppo è andata male.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Pronti via e Struff corre subito a rete, non vuol cadere nello scambio contro un “giocoliere” come Musetti, ma i primi due punti se li prende Lorenzo. Entra in ritmo il servizio del tedesco, ma sul 30 pari Struff è trafitto dal bel passante cross di Musetti, gli vale una palla break. La cancella il classe ’90 con un’altra bordata di servizio. 1-0 Struff. Si scambia molto di più con l’azzurro al servizio. Comanda lui, ma Struff corre piuttosto bene e sul 30-15 rimette vincente una smorzata non perfetta del nostro. Bene col diritto Lorenzo, aggressivo e potente, 1 pari. Quando Musetti aggancia la pallata di servizio del rivale e si scambia, è bravo a cambiare ritmo e prendersi il punto, è davvero rapido nell’approcciare la palla e cambiare traiettorie in modo da mandare in crisi il tedesco. Struff fa il pieno di punti col servizio o il colpo successivo. Nel quarto game Lorenzo è bravo a recuperare da 15-30 con il servizio e attaccando subito, eccellente tattica per non esser a sua volta aggredito, 2 pari. Nel game successivo è Musetti a volare 15-30 con un’accelerazione di rovescio lungo linea clamorosa, pure con poco equilibrio. Struff rischia la seconda palla e commette doppio fallo, 15-40 due palle break. Ottimo Lorenzo: risponde al centro e profondo (sulla seconda palla di Struff), si sposta col diritto e spinge sul rovescio del tedesco che non rimanda la palla oltre la rete. break Musetti, 3-2. Gran game dell’azzurro, a zero consolida il vantaggio (4-2). Struff ci prova, ma sbaglia in spinta mentre il controllo dell’italiano è nettamente superiore, e anche in risposta trova accelerazioni splendide, come il primo punto del settimo game, rovescio inside out magnifico. Appena Struff non mette la prima, sulla seconda Musetti è aggressivo, potente e preciso. 15-30 con la seconda risposta vincente del game. Con molta fatica e chiedendo il massimo al servizio il tedesco resta in scia, 3-4.Dall’ottavo game il set cambia improvvisamente rotta. Struff aggredisce con potenza in risposta, si prende due ottimi punti, 0-30. Poi un altro diritto vincente violentissimo dal centro, 0-40. Il contro BREAK arriva subito: doppio fallo di Musetti, 4 pari. Il tedesco vince ai vantaggi il game successivo (5-4) e diventa padrone del campo, con l’attacco prende campo e Lorenzo non trova modo di arginarlo, anche per un calo della prima di servizio. Struff sbaglia di meno e gioca più profondo, quindi sul 30-15 l’azzurro commette un altro doppio fallo. La battuta di Musetti non va, Struff risponde letteralmente sui piedi e si procura un set point. Altra risposta pesante, nei piedi, è sorpreso l’azzurro e tira larghissimo un rovescio. Incredibile, da 4-2 Musetti il set termina 6-4 Struff. Bravo il tedesco a spingere bene dalla risposta, ma netto il passaggio a vuoto dell’italiano.
    Il secondo set riparte con due discreti turni di battuta, quindi sull’1 pari Struff è in difficoltà al servizio. Musetti inizia a spingere col rovescio e soprattutto dalla risposta. Con due eccellenti rovesci vola 0-30 e poi 30-40 con una risposta di diritto d’incontro fulminante. Lorenzo non riesce a sfruttare la palla break, perfetto il serve and volley di Struff. Seguono due doppi falli del tedesco, grandissima chance per Musetti, che però non riesce a sfruttarla, altro ottimo servizio e volée del rivale, che si porta 2-1. Purtroppo una delle “leggi” del tennis è occasione non sfruttata, break subito. Musetti subisce una super risposta di Jan Lennard col diritto, poi un’altra di rovescio cross. Sul 30 pari la prima palla non va, e poi un diritto in spinta dal centro decolla, sotto una risposta nemmeno così ficcante. Il BREAK arriva con un’altra poderosa risposta di diritto vincente del tedesco, bravo a trovare un bell’impatto, ma troppo lenta la prima palla dell’azzurro. 3-1 Struff, che poi a 30 consolida il vantaggio sul 4-1. Il momento dell’azzurro resta critico, ha evidentemente perso fiducia nei suoi colpi, meno ficcanti e aggressivi. Sbaglia pure una smorzata Lorenzo che gli costa il 15-30, giocata figlia dell’insicurezza nello spingere come nella prima fase del match. Ai vantaggi Musetti si butta a rete con “niente”, è comodo il passante del tedesco che strappa la chance del 5-1. Stavolta il servizio aiuta Lorenzo, chance annullata e poi 4-2. Il problema è ritrovare fiducia in risposta e nei colpi in spinta per riacciuffare l’avversario, diventato sempre più sicuro. Struff serve bene e sul 30-15 trova una volée bassa di diritto di difficoltà inimmaginabile, degna del miglior Edberg per piegamento sulle ginocchia e controllo. 5-2 Struff. Sembra spento Lorenzo come intensità, accusa le bordate del rivale senza quel piglio di inizio partita. Sul 30 pari Musetti subisce l’aggressione col rovescio di Struff che strappa un match point. Finisce qua: risposta consistente del tedesco che avanza e chiude. Da 4-2 Musetti, Struff inanella un parziale di 10 game a 2. Sipario sul torneo appena iniziato, peccato dopo l’ottima settimana di Vienna. Un calo netto, imprevisto, anche a livello di energia e intensità.

    Jan-Lennard Struff vs [16] Lorenzo Musetti ATP Paris Jan-Lennard Struff66 Lorenzo Musetti [16]42 Vincitore: Struff ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 0-15 15-15 30-30 30-405-2 → 6-2J. Struff 0-15 30-15 40-15 ace4-2 → 5-2L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-A 40-40 A-404-1 → 4-2J. Struff 15-0 15-15 40-15 40-303-1 → 4-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 30-402-1 → 3-1J. Struff 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 df 40-A df 40-40 A-401-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace ace1-0 → 1-1J. Struff 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 df 30-405-4 → 6-4J. Struff 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-404-4 → 5-4L. Musetti 0-15 0-30 0-40 df3-4 → 4-4J. Struff 0-15 15-15 15-30 40-30 40-40 df A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace2-4 → 3-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 2-4J. Struff 0-15 15-15 15-30 15-40 df2-2 → 2-3L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-302-1 → 2-2J. Struff 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace1-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-301-0 → 1-1J. Struff 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 ace 30-40 40-40 A-400-0 → 1-0

    Statistica
    Struff 🇩🇪
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    258
    228

    Ace
    9
    5

    Doppi falli
    4
    2

    Prima di servizio
    45/72 (63%)
    36/52 (69%)

    Punti vinti sulla prima
    37/45 (82%)
    21/36 (58%)

    Punti vinti sulla seconda
    6/27 (22%)
    7/16 (44%)

    Palle break salvate
    3/4 (75%)
    1/5 (20%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    222
    132

    Punti vinti sulla prima di servizio
    15/36 (42%)
    8/45 (18%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    9/16 (56%)
    21/27 (78%)

    Palle break convertite
    4/5 (80%)
    1/4 (25%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    22/30 (73%)
    4/4 (100%)

    Vincenti
    29
    20

    Errori non forzati
    28
    23

    Punti vinti al servizio
    43/72 (60%)
    28/52 (54%)

    Punti vinti in risposta
    24/52 (46%)
    29/72 (40%)

    Totale punti vinti LEGGI TUTTO

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    Thiem: “Il tennis è diventato troppo duro fisicamente, ci alleniamo in un modo che non è salutare”. Una riflessione sull’eccessiva fisicità dello sport

    Dominic Thiem

    Dominic Thiem riflette ormai da ex giocatore e afferma che il tennis è diventato uno sport che richiede sforzi eccessivi e non salutari, come dimostrano gli infortuni sempre più frequenti anche in atleti molto giovani. L’austriaco ne ha parlato in un’interessante intervista al quotidiano britannico Guardian, nella quale si è soffermato in particolare su quest’aspetto della disciplina, quello che ha pagato a caro prezzo con infortuni – nel suo caso al polso – che hanno prima limitato e poi concluso la sua carriera.
    “Per arrivare a competere a così grande livello nel tennis devi spingerti al massimo delle tue possibilità, io passavo ore sul campo a spingere a tutta. Questo è sempre stato il mio stile di gioco ma credo che sia così per tutti, non puoi pensare di arrivare e stare tra i migliori senza dare il tutto in allenamento” racconta Thiem. “Massima intensità in ogni colpo è stata sempre la mia miglior qualità, ma questo alla lunga ha pesato. Negli ultimi anni ho trovato molto difficile mantenere quel volume di allenamento. Il polso non poteva sopportare quella quantità di allenamento e, inoltre, le altre parti del corpo iniziavano a sentire la fatica e fastidi sempre più frequenti”.
    Ecco il passaggio chiave nel discorso di Dominic, parole che gettano più in un’ombra sul presente e futuro della disciplina: “Penso che il modo in cui pratichiamo questo sport non sia salutare e ad un certo punto una o più parti del corpo si rompono. È una cosa che si vede in quasi tutti i giocatori, non c’è tennista che non abbia subito infortuni nel corso della carriera. E questi arrivano anche a ragazzi molto giovani, di 20 anni. Questa è la foto del tennis professionistico oggi. Nel mio caso si trattava del polso, è stato questo il problema più grave che ho avuto. Non è una sorpresa perché ovviamente ho usato molto il polso, soprattutto sul diritto, ed era una delle mie parti più importanti negli ultimi istanti prima di colpire la palla, un forte uso del polso per accelerare un po’ di più e dare rotazione. Probabilmente l’ho fatto un milione di volte e, come ha detto anche il dottore, questo continuo stress ha fatto sì che il polso si sia indebolito e alla fine rotto. Da allora in poi non ho più avuto la stessa sensazione e niente è stato come prima”.
    Una conclusione amara per l’austriaco, che dopo aver raggiunto il più importante successo in carriera a US Open 2020 (rimontando due set di svantaggio a Zverev in finale) è entrato in un vortice nero, un crollo psicologico e poi fisico dal quale non si è mai ripreso. L’austriaco effettivamente produceva un tennis estremamente muscolare, la spinta massima senza compromessi era il “suo” modo di intendere la disciplina, e conoscendo la storia del gioco era presumibile che nel momento in cui fosse calato anche di poco nella forza e intensità tutto il suo castello sarebbe crollato. Tuttavia il suo discorso appare corretto: il tennis del 2024 è troppo muscolare e si basa su di un’intensità poco sostenibile. Tutti i giocatori, nessuno escluso, soffrono di discreti infortuni.
    Per questo più del numero dei tornei e delle partite, dei viaggi e del calendario, chi governa il tennis – e gli stessi giocatori a partire dalla PTPA di Djokovic che sembra intenzionata a cambiare lo status quo – dovrebbe riflettere su quest’aspetto, su come è diventato il gioco. Trovare un modo per renderlo meno fisico è la via maestra a migliorare la salute e condizione degli atleti. In passato molti tennisti giocavano anche più di 100 partite all’anno, ed erano più “sani” di quelli attuali, nonostante gli enormi passi in avanti della medicina, fisioterapia e scienza applicata alla sport. Una situazione che dovrebbe far riflettere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: Musetti cede a Draper, con più di un rimpianto

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Una sconfitta da mal di testa per Lorenzo Musetti nella semifinale dell’ATP 500 di Vienna. L’azzurro cede a Jack Draper per 6-2 6-4, punteggio mai così bugiardo visto che l’incontro nelle sue quasi due ore è stato una lotta serratissima, con molti game fiume nei turni di battuta del britannico ma più bravo dell’azzurro nel giocare con lucidità e solidità i punti importanti e servire con qualità superiore. Musetti è uscito dal campo furibondo contro se stesso poiché nel secondo set ha salvato due chance che potevano portarlo sotto 5-2 e quindi è riuscito a strappare il contro break che ha impattato lo score 4 pari, al termine di un game durissimo, massacrante. Draper era sulle ginocchia, visibilmente in difficoltà fisica e forse anche impaurito (soffre di attacchi di ansia in partita, e pareva uno di quegli episodi visto quanto sudava e gli girava la testa), ma Lorenzo lì ha servito male e commesso tre errori di diritto gravissimi per troppa fretta di fare il vincente – quando bastava far correre il rivale – che hanno rimandato avanti Draper, bravo poi ad aggrapparsi alla battuta e chiudere il match. “È tutta colpa mia” urla Musetti nell’ultimo game, frustrazione e delusione per un match nel quale ha giocato per niente male, pronto ad aggredire e difendere, a mettere pressione ad un avversario assai scomodo perché dotato del tennis perfetto per metterlo in crisi. Ma purtroppo Draper ha ricavato molto più col servizio e nei momenti di pressione non ha quasi mai fallito, anzi è proprio salito in cattedra con giocate tatticamente perfette e ben eseguite. Jack ha salvato 8 palle break su 10 concesse, Musetti 6 su 11. Una foto tanto brutale quanto esatta di una partita dura, lottata, con momenti di tennis notevole e girata tutta a favore del 22enne di Sutton perché troppo bravo a gestire colpi ed emozioni quando la palla scottava.
    Prima di analizzare questa strana e dolorosa partita dalla parte di Musetti, è corretto sottolineare i meriti di un Draper che ha confermato di esser un tennista di altissimo livello, uno che per il gioco mostrato questa settimana non sfigurerebbe affatto alle prossime ATP Finals visto che si gioca sul veloce indoor, probabilmente più pericoloso di un Ruud o Rublev. Continuando così Jack può ambire a questa presenza l’anno prossimo, se il suo fisico gli consentirà di giocare con continuità. Draper ha servito meglio di Musetti soprattutto l’ha fatto giocare “male” usando alla perfezione quel tennis rapido, aggressivo, con tante variazioni e pochissimo ritmo. Palle veloci, pesanti e cariche di spin che sono davvero difficili da gestire per un tennista come Musetti che ama lavorare la palla, cambiando continuamente il modo in cui la impatta. Contro una palla violenta e pesante, e pure così profonda, come quella del britannico le variazioni e manualità dell’azzurro è depressa, è costretto a fare tutto più rapido pena andar sotto. Le difese e contrattacchi di Lorenzo diventano difficilissimi contro un rivale così potente, forte al servizio, aggressivo in risposta e bravo ad aprire l’angolo con velocità e quell’effetto mancino ancor più complesso da gestire. Draper ha meritato il successo, più potente, ha servito meglio ed è stato nettamente più solido nei punti chiave, le palle break a favore e contro, e in generale i game ai vantaggi, dove col servizio si è preso punti decisivi.
    Musetti… avrà un altro bel mal di testa quando rivedrà la partita, ma è importante che lo faccia perché in questa disgraziata sconfitta può trarre indicazioni fondamentali per migliorare ancora e crescere. Non aveva mai vinto contro Draper, avversario per lui scomodissimo, ma stavolta ha lottato tanto e bene, ed è andato assai più vicino di quel che dice lo score ad allungare la partita. Il campo parlava chiaro, se fosse stato terzo set il nativo di Sutton era sulle gambe, spossato e distrutto, mentre Lorenzo sprizzava energia ed elettricità da tutti i pori. Per questo quel maledetto nono game del secondo set gettato alle ortiche da “Muso” è la summa di quel che NON deve fare. L’altro è mezzo morto, ormai si affidava solo a battuta, discesa a rete o smorzata perché il suo fisico in quel momento diceva “no mas”, quindi perché affrettare i tempi e forzare il diritto per trovare la riga? In quella fase niente fretta, calma e lucidità. Era il momento di caricare il diritto cross o via liscio lungo linea, con margine per farlo correre, costruire e anticipare con margine; se l’altro tira la palla e pizzica la riga, bravo lui, ma MAI regalare, dargli respiro e punti gratis, appena brekkato e sotto assedio. Quei gratuiti sono più di un regalo, sono stati terribili e lui ne è pienamente consepevole. Da rivedere anche le palle break non sfruttate, perché in molte ha giocato bene l’altro, ma almeno tre potevano esser gestite meglio, affidandosi ai punti di forza, al quel rovescio lungo linea che tanto funzionava, al diritto carico al centro per aprirsi il campo ad un successivo affondo.
    Errori, cattiva gestione di alcune fasi che sono costate la sconfitta, ma c’è anche tantissimo di buono nella prestazione di Lorenzo, e questo sarà utile da rivedere per confermare a se stesso che non tutto è stato da buttare. Contro un rivale così scomodo dal punto di vista tecnico, e dotato di un servizio tanto incisivo, Musetti ha risposto piuttosto bene, bravo a bloccare il polso e anche col diritto entrare nella palla. Un dato è clamoroso: Musetti ha giocato 60 punti al servizio e 92 in risposta, e questo indica quanto abbia lottato con l’altro al servizio, significa che la sua fase di risposta è stata continua ed efficace, contro uno che batte fortissimo. Questo è un dato molto significativo… come purtroppo anche le chance non sfruttate. Lorenzo ha gestito con efficacia molti scambi giocati con ottimo anticipo, senza indietreggiare troppo, senza quella fase di attesa che spesso lo penalizza. È stato bravo Lorenzo anche a venire spesso a rete e prendersi il punto.
    Una partita complessa, difficile, con tante cose buone ed altre pessime. Una sconfitta non come le altre. Una di quelle che fa “incazzare” per davvero, ma non è tutto da buttare. C’è Bercy a giorni, trasformare subito questa rabbia in furia agonistica. Subito.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti alza la prima palla della semifinale di Vienna. La palla Draper è pesante e carica di rotazione, non è facile per Lorenzo impattarla con pressione, infatti commette tre errori che gli costano il 30-40. Con uno scambio consistente Jack si prende subito il BREAK forzando un diritto in rete di Musetti. Comanda Draper: spinge tanto, apre l’angolo e non lascia tempo a Musetti di imbastire lo scambio e cambiare ritmo. E quella traiettoria mancina e carica di spin è difficile da gestire in risposta. Il “brit” sbaglia però due volte di volo, tocchi non impossibili, il secondo game va ai vantaggi. Draper non mette la prima in campo, sulla seconda è bravissimo Musetti ad aggredire col diritto e trovare profondità. Palla break Musetti! Lungo scambio, comanda il nativo di Sutton e forza l’errore del carrarino. È entrato in partita Lorenzo, riesce finalmente a cambiare ritmo nello scambio, ma il game alla quinta parità lo vince Draper, 2-0. Non è facile per Musetti reggere col diritto il rovescio cross di Draper, pesante e profondo, ma muove lo score del match (1-2). Musetti cerca di cambiare con lungo linea, e sorprende Draper, che a sua volta è perfetto nello spingere col rovescio cross, una bordata così in anticipo e stretta da diventare imprendibile. Jack tuttavia non riesce a vincere un punto con la seconda in campo, e si va ancora ai vantaggi. Bravissimo “Muso” a comandare col diritto dal centro, sposta il rivale e ne forza l’errore. Palla break per l’italiano. SI! Rischia il serve and volley con una traiettoria esterna, ma Lorenzo trova un impatto clamoroso di rovescio bloccando il polso, con una risposta lungo linea imprendibile. Contro BREAK, 2 pari. Difficile il quinto game per il toscano, Draper è molto aggressivo in risposta e con tempi di gioco così rapidi Musetti sbaglia. 15-40, due palle break… e Musetti cede alla prima, non regge la velocità e angolo imposto dal rivale. 3-2 Draper, di nuovo avanti. È necessario per l’italiano comandare dopo il servizio, altrimenti si fa dura. Un fulmine Draper nel sesto game, la prima di servizio è consistente, gli apre il campo al successivo affondo, 4-2. Lorenzo gioca “bene”, nel senso che fa le cose giuste, attacca col diritto dal centro, apre l’angolo e cerca di muovere l’avversario, ma è davvero bravo Draper in difesa, e pure a correre in avanti sul 30 pari e rimettere una smorzata con un tocco magico. Si procura un’altra palla break sul 30-40 e… come se lo prende!?! L’azzurro attacca benissimo col diritto e avanza, ma Draper trova un passante in corsa disperata che trasforma in una fucilata lungo linea da cineteca. Colpo di una difficoltà inenarrabile, che gli vale il doppio BREAK e 5-2. Poco da dire, solo applausi. Troppo bravo Jack, con un’accelerazione di diritto lungo linea perfetta si prende due set point sul 40-15. Spreca il britannico, addirittura doppio fallo sulla seconda chance. Rimedia poi con un Ace, gli vale il SP #3. Imprendibile la curva esterna, molto precisa e con spin vorticoso. SET Draper, 6-2. Too good, Musetti soverchiato da un avversario a tratti irresistibile.
    Secondo set, Musetti to serve. Parla molto col suo angolo, cerca di tarare i suoi colpi per non consentire al rivale di comandare. Deve rischiare col diritto Lorenzo, a costo di commettere qualche errore, altrimenti l’altro si prende tutto. Sbaglia un rovescio per lui banale, ma è pronto ai vantaggi a far correre da tutte le parti Draper, 1-0 Musetti. Un lampo invece Draper nel suo primo turno di battuta, servizio e diritto potente, a zero impatta 1 pari. Nel terzo game è impressionante la spinta di Jack, anticipo potenza e palla carica di spin, una combinazione mortale. Prova a spingere Lorenzo, ma non è facile perché la risposta del britannico è molto profonda. 0-30 e poi 0-40 con Draper rapidissimo a correre avanti sulla smorzata e chiudere sul net. Ci prova l’italiano, ma l’altro risponde a tutto con grande forza e determinazione. Mancano punti col servizio a Musetti… che è bravo ad annullare le tre chance rischiando al massimo la profondità in scambio e caricando il servizio. Purtroppo ai vantaggi Musetti centra male un diritto su di un rimbalzo basso, e concede il BREAK alla quarta chance con una magia di Jack, un rovescio lungo linea giocato da lontanissimo e centrando la riga. 2-1 e servizio Draper, in controllo delle operazioni. Lorenzo non cede affatto, corre, rincorre, spinge e si difende, gioca al meglio delle sue possibilità ma spreca un rovescio sotto rete sul 15-30 che poteva portarlo a palle break. Porta i game ai vantaggi con un uno-due rovescio e diritto di grande qualità. La lotta è feroce, sbatacchia pure la racchetta a terra dopo un errore col diritto, frustrazione massima per lo sforzo senza ottenere il risultato sperato. Alla fine Draper lo porta a casa, 16 punti per il 3-1, senza concedere palla break. Musetti è nervoso ma incanala la rabbia in forza agonista, sente di giocare tutt’altro che male e non riesce a riprendere l’avversario. Doppio fallo e poi Ace, resta in scia 2-3. L’azzurro è bravo a reggere l’impeto del rivale, risponde con palla pesante e sul 30 pari punisce un esagerato S&V sulla seconda di battuta con una risposta bassa. Palla break Musetti! Niente, servizio al T e diritto comodo sotto rete. Un po’ di caos tattico del britannico, rischia tante smorzate come se non volesse correre molto. Musetti impatta un rovescio inside out in risposta clamoroso, atterra all’angolo e gli vale un’altra palla break. Si salva col doppio smash Jack, il primo non colpito nemmeno pulito, ma tant’è. Si prende una terza PB l’italiano correndo bene in avanti, ma Draper con le spalle al muro gioca alla perfezione, altro rovescio sulla riga. 20 punti, l’ultimo un diritto pesante in contropiede di Jack che gli vale 4-2. Lorenzo al servizio rischia molto, vuole tenere l’iniziativa a costo di sbagliare… è corretto ma commette due errori, uno sul rovescio sul 30 pari che gli costa una palla break delicatissima. E non entra la prima palla… Bellissimo il rovescio di contro balzo di Lorenzo sulla risposta pesante e carica di spin, trova un grande angolo e si salva. Che mano! Però poi rischia il S&V ma la demi-volée è troppo difficile, c’è un’altra chance per l’inglese. Si salva ancora, ottimo il diritto d’attacco dopo una prima in campo. Lotta, tanta lotta, e Lorenzo c’è, 4-3. Ottavo game, Musetti regala una perla assoluta, un lob di rovescio delicatissimo che tocca la riga, gli vale lo 0-30. Bravissimo Lorenzo a sorprendere il rivale con un diritto lungo linea giocato di misura, più preciso che potente. 15-40, altre due palle break. Come gioca sotto pressione Draper… servizio top, diritto pesante e preciso e anche di volo tocca bene. Le annulla, ma un doppio fallo gli costa una terza PB. Stavolta Musetti la spreca, stecca la risposta di rovescio su di una seconda palla, che salta altissima pur lenta. Draper sembra in difficoltà con le gambe, spesso colpisce fuori equilibrio, sbaglia un rovescio e quarta palla break. Gioca sulle righe Jack sotto pressione, fa tutto alla perfezione. Ormai ogni turno di battuta di Draper è una sofferenza. Finalmente Musetti si prende il BREAK alla quinta chance, con Draper piegato in due sulle gambe e spossato. 4 pari. Male Musetti al servizio, affretta i tempi dell’affondo e sbaglia due volte, 0-30. Sbaglia ancora tatticamente lo scambio Lorenzo, gioca veloce e rischia senza far correre l’avversario, evidentemente sfiatato. 0-40, tre palle break per Draper. Conclude con un altro erroraccio Lorenzo un game pessimo, appena era tornato “in vita”. Il diritto sul 15-40 vola via, BREAK Draper, 5-4. Si mette il ghiaccio sul volto Jack, non sta bene, ma è a un passo dalla vittoria. Arriva il medico e controlla le pupille di Draper, sembra fisicamente k.o. magari calo energetico repentino. Si aggrappa al servizio, trova una gran prima palla sul 15 pari e poi una palla corta perfetta. 40-15, due match point. Altra gran prima palla al centro. Draper chiude 6-4. Una sconfitta da mal di testa, tante chance non sfruttate e quel game sul 4 pari gettato al vento che grida vendetta. “È tutta colpa mia” dice Lorenzo contro se stesso… Una sconfitta amara, in una prestazione tutt’altro che scadente. Partita da rivedere e analizzare, perché Musetti può trarre molte importanti informazioni per migliorare.

    Lorenzo Musetti vs Jack Draper (Non prima 15:00)ATP Vienna Lorenzo Musetti [6]24 Jack Draper [7]66 Vincitore: Draper ServizioSvolgimentoSet 2J. Draper 15-0 15-15 30-15 ace 40-154-5 → 4-6L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-404-4 → 4-5J. Draper 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A df 40-40 40-A 40-40 40-A3-4 → 4-4L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 df 30-40 40-40 40-A 40-40 A-402-4 → 3-4J. Draper 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 df A-402-3 → 2-4L. Musetti 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 df 40-301-3 → 2-3J. Draper 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-401-2 → 1-3L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A1-1 → 1-2J. Draper 15-0 ace 30-0 40-0 ace1-0 → 1-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Draper 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace2-5 → 2-6L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 30-402-4 → 2-5J. Draper 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 2-4L. Musetti15-15 15-30 15-402-2 → 2-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15J. Draper 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 0-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO