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    Torna il super classico “Djokovic vs. Murray” a Madrid

    Andy Murray, classe ’87

    A volte…ritornano. Il super classico Novak Djokovic vs. Andy Murray torna domani al Masters 1000 di Madrid. È dal torneo di Doha 2017 che in un tabellone del tour ATP non si incrociavano i due campioni, quasi coetanei, protagonisti di mille battaglie. 36 sono stati i confronti diretti tra i due classe ’87, con Novak in netto vantaggio con 25 vittorie a 11. Pesano soprattutto quelle negli Slam, come le 4 finali vinte dal serbo agli Australian Open sullo scozzese. Murray ha sconfitto Djokovic nella finale del Masters 2016 (quando Andy riuscì a chiudere l’annata dal n.1) e soprattutto in quella di Wimbledon 2013 e US Open 2012, le uniche due occasioni in cui Andy ha battuto Nole in finale di uno Slam.
    Ne è passata di acqua sotto ai ponti da quel torneo di Doha 2017… Andy veniva da una cavalcata pazzesca nella seconda metà del 2016, che lo portò in cima al mondo tennistico, ma che pagò terribilmente con un logorio che l’ha pure portato sotto ai ferri, con una protesi all’anca e un recupero difficilissimo, quasi miracoloso. Djokovic attraversò anni non facili dopo quella vittoria su Murray negli Emirati, per poi rinascere, tornare n.1, scrivere record assoluti issandosi a migliore della sua generazione e tra i più forti di ogni epoca.
    I due grandi campioni hanno scritto pagine memorabili, battaglie feroci in cui la maggior durezza e completezza tecnica del serbo hanno prevalso nella maggior parte dei casi, ma sempre dopo match assai sofferti, lottati. Non sempre “belli” dal mero punto di vista estetico, ma di una intensità e agonismo di altissimo livello.
    Cosa aspettarsi da questo prossimo incontro di Madrid? Le parole di Andy, dichiarate a caldo dopo aver disposto del “solito” evanescente Shapovalov, sono tanto brutali quanto veritiere: “In teoria non dovrei avere alcuna possibilità. Lui è il numero 1 al mondo e io sto giocando con una protesi metallica all’anca, quindi non dovrei avere una chance. È una grande opportunità per me di vedere a che punto è il mio gioco e di poter giocare di nuovo contro di lui”. Secco e diretto, in puro “Rusty-style”. Continua Murray: “Abbiamo avuto così tante grandi battaglie nel corso degli anni in alcuni dei più grandi tornei del mondo. Abbiamo giocato in finale in tutti e quattro i Grandi Slam, abbiamo giocato anche qui in finale, e non ho avuto questa opportunità giocare contro di lui per molto tempo, non sapevo se avrei mai avuto di nuovo questa possibilità. Scenderò in campo per divertirmi, avrò un atteggiamento fantastico in partita, darò il massimo e vedrò a che punto sono”.
    Anche Djokovic si è detto felice di poter sfidare di nuovo Murray: “Ho visto alcune sue partite di recente. L’ho visto contro Dominic l’altro giorno e si è mosso bene, giocando sempre meglio. È fantastico poterlo vedere perché è una risorsa importante per il nostro sport. Ha fatto la storia vincendo diversi tornei dello Slam e diventando numero uno. È fantastico vederlo competere di nuovo ed è impressionante vederlo giocare a un livello così alto considerando il suo intervento chirurgico e tutto ciò che ha passato negli ultimi anni. Il suo spirito combattivo e la sua resilienza sono stimolanti”.
    Cosa aspettarsi da questa partita? Molto probabilmente una vittoria comoda di Djokovic, ma Murray di sicuro ci proverà, e magari giocherà molto offensivo, con tante palle tagliate e qualche discesa a rete. Sarà un piccolo revival di un’epoca d’oro, per il 37esimo episodio di una rivalità che ha segnato in modo indelebile il nostro sport.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Madrid: Jannik Sinner si salva, annulla tre match point e rimonta Tommy Paul

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Esordio col brivido per Jannik Sinner al Masters 1000 di Madrid. L’azzurro parte bene, ma al momento di chiudere il primo set crolla e va sotto contro Tommy Paul giocando un tennis caotico e pieno di errori. Arriva ad un passo dal perdere, ma rifiuta la sconfitta: annulla tre match point, due in risposta (uno di pura furia agonistica con un diritto micidiale a tutto rischio), vince il tiebreak del secondo set e spacca la partita con un allungo a metà del terzo parziale. Chiude 6-7 7-6 6-3, un successo sofferto, strappato di grinta e testa, che non cancella una prestazione mediocre condita da troppi errori e incertezze, con un rendimento dei colpi di inizio gioco deficitario. Al prossimo turno sfiderà Alex De Minaur.
    Nelle 2 ore e 59 minuti di partita sul Centrale di Madrid si è visto davvero un po’ di tutto, tre film nello stesso match, e molto diversi tra loro. Anche un buon Jannik a tratti, quello dei primissimi giochi e del terzo set, incisivo e offensivo, sostenuto dal servizio e veloce nel prendersi il rischio e chiudere l’affondo. Ma la prestazione dell’azzurro è stata a dir poco macchiata da quel crollo improvviso dal 5-2 del primo set, con incertezze ed errori gravi che gli sono costati la rimonta, un tiebreak giocato malissimo e un secondo set a dir poco ripreso per i capelli, quando ormai i titoli di coda erano pronti a scattare sullo schermo. Non è la prima volta quest’anno che Sinner riprende una partita mal giocata, che pareva persa, annullando match point. Vince in rimonta, recupera, pur giocando male. È l’ennesimo segnale della classe e della forza mentale di Sinner. Rifiuta di perdere sino all’ultima palla. Il modo in cui ha cancellato i match point sono lo specchio della sua partita: rabbia, frustrazione ma anche classe. Ha accelerato a tutta, si è preso un rischio che può apparire “folle”, ma che in realtà è anche un segnale di forza. Certo, quelle pallate potevano uscire di poco, come troppe altre sue accelerazioni oggi, e adesso il commento sarebbe stato quello di un’amara sconfitta. Invece, com’è come non è, ha vinto. Sinner è un agonista micidiale, anche in giornate così grigie, in cui crolla e vive fasi davvero negative, riesce a resistere e riprendersi, riesce a giocare bene i punti decisivi. La qualità del campione.
    Tuttavia quel calo, la lunga fase di incertezze ed errori deve farlo riflettere. Il campo aveva mostrato un tennista chiaramente più forte: Sinner. Giocava con più velocità, profondità, il suo tennis era più incisivo. All’improvviso si è imballato, come altre volte appena ha perso efficacia con la prima di servizio. Lì tende ad accelerare i tempi, va in confusione, perde di vista quella tattica che l’aveva portato in vantaggio. Oggi ha risposto davvero male, eccetto pochissimi game (anche nei break ottenuti, con la risposta non è stato incisivo né preciso), ha regalato tantissimi errori diretti, decisamente troppi. Nella parte centrale del match, quella in cui è stato in difficoltà, non riusciva a riprendere possesso dello scambio, senza che Paul facesse il fenomeno. L’americano è stato bravo a giocare un tennis solido, continuo, ordinato. Zero regali, moltissime prime in campo e diritti aggressivi. Sinner ha sbagliato tanto di rovescio, cosa per lui strana. Non è riuscito ad inchiodare il rivale a sinistra, ha cercato di sfondare commettendo troppi errori. Ha perso l’equilibrio tra spinta e rischio. La sua vera forza è allontanare l’avversario dalla riga di fondo, buttarlo nell’angolo e quindi infilarlo in progressione. Oggi c’è riuscito solo all’inizio e, per fortuna, alla fine. Ma quando ha perso quell’equilibrio, è andato in tilt. Non sempre riuscirà a riprendere questi tipi di match, in questo deve lavorare assolutamente.
    Alla fine resta una vittoria importante, un’ulteriore conferma di quanto Jannik sia tosto, agonista, lucido nel giocarsi momenti chiave. Vedremo contro De Minaur se riuscirà a tenere alto il livello senza un calo così importante nel corso del match.
    Marco Mazzoni

    La cronaca dell’incontro.
    Sinner inizia il suo torneo a Madrid al servizio. Ottimo inizio: tennis rapido e due Ace, per muovere lo score. Molto più complesso il primo game di Paul. Subito un doppio fallo (seconda fuori di 2 metri!) e poi non regge il pressing di Jannik. 0-30 e 15-40, due immediate palle break per l’azzurro. Si salva Tommy, un bel rovescio e poi errore di Jannik, che spreca anche la terza PB del game con una risposta di rovescio lunga. A fatica, si porta 1 pari l’americano. Il set avanza sui game di battuta, molto verticale il tennis dell’azzurro, aggressivo anche col rovescio lungo linea e bene alla battuta (altri 2 Ace nel quinto gioco). Sul 3-2 Sinner, Tommy è di nuovo in affanno. In risposta Jan spinge con palle profonde, ruba campo al rivale e lo costringe a difendersi. Un errore di rovescio costa all’americano la quarta palla break del match. Ancora out la risposta di Sinner, che sciupa anche la seconda chance del game (di nuovo risposta larga) ma finalmente trasforma la sesta, grazie ad un passante di diritto cross “calante”, che coglie Tommy un po’ in ritardo, tanto che la volée è in rete. BREAK Sinner, 4-2 e servizio. È evidente come la palla di scambio dell’italiano sia più veloce, profonda e sicura “sul rosso” rispetto a quella del 24 del New Jersey. Bellissimo lo schema di “Jan” nel secondo punto: diagonali per spostare il rivale, qualche back per guadagnare un metro dentro al campo e via accelerazione a tutta col diritto lungo linea da sinistra, imprendibile. Viene anche avanti Sinner a prendersi il punto, in discreto controllo del match anche se non ricava poi molto con la prima palla. 5-2 per l’azzurro, con l’ennesima bordata di diritto che destabilizza la difesa del rivale. Cerca di venire avanti Paul per uscire dalla morsa di Jannik e si prende grandi rischi in spinta. Resta in scia, 3-5, Sinner serve per il primo set. Inizia bene, botta al T ingestibile, ma poi si inceppa del tutto alla battuta l’azzurro, Paul ne approfitta spingendo forte col diritto e venendo avanti. 30 pari. Arriva un brutto errore di Jannik, un rovescio cross all’uscita dal servizio che non passa la rete. Improvvisamente, ecco la palla del contro break per Paul. Trova una risposta profonda l’americano, ma poi gioca malissimo un rovescio totalmente fermo coi piedi, sbagliando l’esecuzione. Senza la prima di servizio, Jannik subisce nello scambio seguente, concede la 2a palla break. Bravo Paul, risponde (stavolta alla prima) profondo, guadagna campo e chiude col diritto inside out dal centro. Male Sinner al momento di chiudere, ha giocato il peggior game del primo set, passivo e soprattutto senza alcun aiuto dal servizio. Troppi gli errori di Jannik adesso, da 5-2 siamo 5 pari, senza che Paul abbia fatto chissà cosa, è solo stato aggressivo in risposta, guadagnando campo. Ritrova finalmente solidità l’azzurro, pochi fronzoli e si porta 6-5 e inizia il 12esimo game in risposta con un vincente di diritto, 0-15. Non si scompone Paul, servizio e diritto, ora molto precisi. Si va al tiebreak, con 41 punti vinti a testa. Inizia male l’azzurro, seconda palla troppo centrale, Tommy entra a tutta col diritto. Con coraggio, l’americano cerca e trova una riga, su di una risposta troppo morbida. Con un’altra bella prima palla, vola 3-0 Paul. Lavora col diritto Jannik, è molto aggressivo, ma esagera con un diritto inside out su di una palla piuttosto bassa e lenta. 0-4 (e 8 punti di fila persi). Paul ringrazia, spinge su di una seconda di Sinner troppo docile e si prende il quinto punto del TB. Finalmente sbaglia un diritto Tommy, si gira 5-1. Un altro rovescio di scambio out costa a Sinner il 6-1 e 5 Set Point. Ritrova due Ace Jannik, ma è troppo tardi. Paul chiude 7-4, non centra una risposta l’azzurro. Incredibile come sia girato il set, quando sul 5-2 Sinner era in totale controllo e aveva servito sul 5-3.
    Secondo set, Paul to serve. Forte del vantaggio, gioca solido con il suo schema principe: prima consistente, un passo avanti e via a spingere col diritto. In un amen, 1-0 avanti. È in confusione Sinner, sembra non trovare la via per scardinare la solidità del rivale. Spinge tanto, ma sbaglia troppo, senza che l’avversario gli metta molta pressione. Una fretta di chiudere il punto che non lo aiuta. Già sotto 15-30 nel secondo game Sinner, per fortuna lo aiuta Paul con una risposta out. Tommy trova un lob perfetto, Jannik indietreggia ma rimette la palla troppo lunga. 30-40 e palla break delicatissima da difendere. E niente prima… Doppio fallo! La palla è disiata out dal nastro, BREAK Paul, che si ritrova 2-0 avanti, ancora una volta senza aver fatto cose incredibili, solo un tennis ordinato e consistente. Finalmente Sinner si scuote, trova un paio di risposte incisive, profonde. Si porta 0-30, ma sbaglia col rovescio in scambio e poi di nuovo impatta una risposta spedendola 3 metri fuori. Ancora un errore col rovescio, costa a Sinner lo 0-3. Siamo su un parziale di 8 punti vinti e 23 persi, foto del crollo dell’azzurro dalla metà del primo set. Trova un game più solido Jannik, muove lo score nel set, 1-3, ma il problema è riuscire a strappare un game di servizio all’americano, cosa che non gli è più riuscita dal sesto game del primo parziale. Costruisce un discreto pressing Sinner, ma Paul non regala niente, gioca con discreta profondità, e nel tentativo di cambiare ritmo Jannik sbaglia. Cerca di avanzare l’azzurro, ma il tocco sotto rete non è definivo, Paul arriva e chiude il 15 che lo porta 4-1. Sul 2-4, arriva una piccola chance per l’azzurro in risposta, con un doppio fallo che porta Tommy 15-30. Se la gioca male però “Jan”, in scambio sbaglia col diritto in recupero da sinistra, e poi spedisce malamente lunga una risposta su di una seconda tutt’altro che ficcante. Con una bella prima esterna, Paul vince il terzo punto di fila, per il 5-2. Tutto troppo facile per l’americano. Serve per chiudere il 5-3 Paul. Sinner trova finalmente un punto da “grande Sinner”: velocità. pressione, fa il pugno. Sul 30 pari Paul attacca ma la palla gli resta corta, il passante di Jannik è vincente. 30-40, palla del contro break per l’azzurro, all’ultimo tuffo! Niente prima palla in campo… Si scambia al centro, Tommy trova un rovescio lungo linea dal centro micidiale, vincente. Altro lungo scambio, Paul comanda, sposta l’azzurro e trova anche una riga. Match Point Paul. Stavolta è l’americano a sbagliare un rovescio di scambio. Un altro rovescio in rete costa a Sinner il secondo Match Point, Con rabbia furibonda, scarica un diritto vincente Jannik, cerca di restare aggrappato alla partita con tutto quel che ha. Con un’altra mazzata col diritto, stavolta inside out, Sinner trova la riga e la seconda palla per riaprire il match. Ancora col diritto, un’altra accelerazione a tutta, e Sinner strappa il game all’ultimo tuffo. Un BREAK che riapre il match, serve 4-5. Incredibile come la partita sia girata in un attimo, ora è Tommy a sbagliare qualcosa, e Sinner ha ripreso il controllo del gioco, usando anche qualche discreto back di rovescio stretto, per spostare l’avversario dalla sua “piazzola”. 5 pari, il set è tornato in equilibrio. L’americano è bravo a interrompere il momento dell’azzurro verticalizzando subito il gioco. Si porta 6-5. Sinner inizia con un errore in scambio il dodicesimo game, 0-15, poi il servizio lo aiuta. Sul 30 pari, Paul comanda col diritto, piedi sulla riga trova un affondo che Jannik non contiene. Arriva il terzo Match Point per l’americano, stavolta in risposta (16 minuto dopo il secondo). Sinner non trema, inchioda l’avversario a sinistra e spacca lo scambio con una bordata di rovescio. Anche il secondo set va al tiebreak, dopo 2h e 5 minuti. Si butta a rete Tommy, cerca di mettere pressione all’italiano. Il primo a commettere un errore è Sinner, sull’1 pari, un diritto inside out è largo. 2-1 Paul e servizio. Sbaglia col diritto Tommy, 2 pari, ma poi è bravissimo a tagliar il campo e trovare un vincente di rovescio eccellente. 3-2 Paul. Che rischio Sinner, tenta un servizio e volée, chiude bene la seconda volata in allungo. Si gira 3 pari. Sul 4 pari Sinner comanda col diritto, trova un bel contro piede e strappa il punto che lo manda 5-4 e servizio. Sbaglia la risposta Paul, 6-4 e due Set Point Sinner! Trasforma il primo, con un diritto potente che Paul non contiene. Urla Sinner, siamo un set pari, dopo aver annullato 3 Match Point. Si va al terzo.
    Terzo set, scatta Sinner alla battuta e trova un ottimo game, con un Ace e una palla corta. Paul non si è scomposto per il set perso in rimonta con 3 match point non trasformati, si aggrappa al servizio e si porta 1 pari. Ora la prima palla di Jannik è tornata a funzionare, e la musica cambia. Sul 2-1 Sinner, Tommy incassa un paio di vincenti notevoli di Sinner, il game va ai vantaggi. Non va la prima dell’americano, e nemmeno il diritto, un classico unforced che gli costa la prima palla break del set (da 40-15 avanti). Cerca uno sciagurato Serve and Volley Paul sulla seconda palla, la volée bassa è difficile e scappa larga. BREAK Sinner, approfitta di una pausa ed errori dell’americano, ora è in comando sul 3-1. Brutto momento per Tommy, sbaglia palle che finora giocava in sicurezza. Jannik ringrazia, con un game a zero sale 4-1. Uno strappo improvviso che lancia l’azzurro, mentre l’americano ora è in balia di Sinner, anche per un calo fisico. Ha due palle per il 5-1 l’azzurro ma non le trasforma. Paul si salva, resta in scia 2-4. Ci crede ancora Paul, si porta 15-30 in risposta, ma regala con un back di rovescio. È l’ultimo sussulto del set, Sinner si aggrappa alla battuta – tornata finalmente a funzionare – e si porta 5-2. Va a servire per chiudere la partita avanti 5-3. Inizia con una bella accelerazione “Jan” dopo il servizio, 15-0. Poi è Tommy a sparacchiare largo col diritto, 30-0. Un altro errore dello yankee vale lo 40-0. Chiude al primo match point col servizio. Una vittoria a dir poco sofferta per l’azzurro, che deve necessariamente salire di livello se vuol continuare la sua strada nel torneo.

    Tommy Paul vs [10] Jannik Sinner ATP Madrid Tommy Paul763 Jannik Sinner [10]676 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6T. Paul 15-0 40-0 40-15 40-302-5 → 3-5J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-4 → 2-5T. Paul 0-15 15-15 15-30 df 15-40 30-40 40-40 ace A-401-4 → 2-4J. Sinner 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A1-2 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 1-2T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 2*-2 3-2* 3-3* 3*-4 4*-4 4-5* 4-6*6-6 → 6-7J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-406-5 → 6-6T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5J. Sinner 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5T. Paul 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A5-3 → 5-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3T. Paul 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-304-2 → 5-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-154-1 → 4-2T. Paul 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df3-0 → 3-1T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-0 → 3-0J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df1-0 → 2-0T. Paul 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 4-0* 5*-0 5*-1 6-1* 6-2* 6*-3 6*-46-6 → 7-6T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-155-6 → 6-6J. Sinner 15-0 30-0 ace 30-15 40-155-5 → 5-6T. Paul 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-5 → 5-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A3-5 → 4-5T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-5 → 3-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-4 → 2-5T. Paul 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A2-3 → 2-4J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 ace 40-152-2 → 2-3T. Paul 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2T. Paul 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace0-0 → 0-1
    1 ACES 83 DOUBLE FAULTS 376/121 (63%) FIRST SERVE 64/108 (59%)56/76 (74%) 1ST SERVE POINTS WON 46/64 (72%)20/45 (44%) 2ND SERVE POINTS WON 29/44 (66%)8/11 (73%) BREAK POINTS SAVED 2/4 (50%)16 SERVICE GAMES PLAYED 1718/64 (28%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 20/76 (26%)15/44 (34%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 25/45 (56%)2/4 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 3/11 (27%)17 RETURN GAMES PLAYED 1676/121 (63%) SERVICE POINTS WON 75/108 (69%)33/108 (31%) RETURN POINTS WON 45/121 (37%)109/229 (48%) TOTAL POINTS WON 120/229 (52%) LEGGI TUTTO

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    Rune “Il mio obiettivo è diventare n.1 del mondo”

    Holger Rune, classe 2003

    Holger Rune sta vivendo una settimana magica a Monaco di Baviera. Ha sconfitto il favorito del torneo Zverev, ha mostrato un tennis molto solido che gli ha permesso di issarsi in finale, la sua primissima finale a livello ATP. Oggi sfiderà per il titolo l’olandese Botic van de Zandschulp, anch’esso protagonista di un’eccellente cavalcata, con la splendida vittoria ieri sull’emergente Kecmanovic. Sarà un match interessante e dal pronostico incerto.
    Rune ai microfoni del torneo dopo la vittoria di ieri era raggiante, e non nasconde i suoi obiettivi. “Sto migliorando giorno dopo giorno ed è la cosa più importante perché ho un obiettivo, diventare il n.1 del mondo. Per farlo devo iniziare da qualche parte, sono felice di farlo da Monaco“.

    “I have a goal to be No. 1 in the world”
    He’s into a first ATP final, but this could just be the beginning for @holgerrune2003… pic.twitter.com/atXYg9b7KM
    — Tennis TV (@TennisTV) April 30, 2022

    Un po’ di sfrontatezza non guasta quando sei ancora un teenager, hai un indubbio talento e hai investito tutta la tua vita sul tennis. La madre di Holger ha raccontato che quando suo figlio era piccolo (6-7 anni), si lagnava con lei ogni volta che lo portava nei weekend ad un festicciola di compleanno di un suo amico, perché il piccolissimo Rune già le diceva “Voglio giocare a tennis per allenarmi, non mi interessano i compleanni”. Una determinazione, focus e attitudine che ricorda quella di moltissimi campioni, tipo quella di Novak Djokovic quando si presentò a 6 anni dalla maestra Jelena Gencic affermando “Sono qua perché voglio diventare il n.1 e vincere Wimbledon”.
    Rune sta crescendo moltissimo nel suo gioco. Nel 2022 ha migliorato l’intensità del suo scambio, commette meno errori ed è più ordinato. Sceglie con più attenzione i momenti in cui attaccare, sta avanzando la sua posizione per sfruttare la spinta dei suoi colpi e così chiudere più rapidamente il punto. Attualmente n.70 del mondo, al suo best ranking, scalerà diverse posizioni nella nuova classifica di domani, ma sarà molto probabile ritrovarlo già a ridosso della top 30 prima che la stagione volga al termine. O forse ancor più su…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ons Jabeur: “Sport e politica non si devono mischiare, ci sono bambini che muoiono ogni giorno per le guerre, come in Palestina da 74 anni”

    Ons Jabeur, prima tennista araba in top10

    Ons Jabber è una delle tenniste più talentose del tour. La tunisina, fiera di essere un prodotto del suo paese, è una delle giocatrici più attese nei grandi tornei su terra, dove il suo tennis ricco di variazioni e cambi di ritmo è assai temibile per tutte le avversarie. In attesa di scendere in campo nel WTA 1000 di Madrid, ha parlato con la stampa, e la discussione è scivolata inevitabilmente sul tema caldissimo della guerra in corso, sull’esclusione dei tennisti russi e bielorussi da Wimbledon, su come il mondo dello sport dovrebbe comportarsi. Su questi temi politici e sociali, il pensiero di Ons è netto: sport e politica devono restare distanti, quando lo fanno la cosa non funziona, e nel mondo ci sono tante situazioni calde che necessitano di attenzione e che, invece, vengono dimenticate, come la drammatica situazione dei palestinesi da lei direttamente citata. Ecco alcuni passaggi del pensiero della tunisina, intervistata da Arab News per Reem Abulleil.
    “È una decisione molto difficile, capisco cosa sta passando il popolo ucraino e sono totalmente contraria alla guerra”, ha detto la numero 10 del mondo, “Ma quello che reputo importante e che mi è sempre stato insegnato è di non mescolare mai sport e politica. Ho vissuto alcune situazioni in prima persona, specialmente nel 2020 in BJK Cup quando avremmo dovuto giocare contro Israele. Sono molto dispiaciuta per il popolo palestinese, per quei bambini che muoiono ogni giorno da 74 anni. Quindi non capisco come ora per questa situazione vada bene mischiare politica e sport.Che dire di tutti gli altri paesi in cui persone e bambini muoiono ogni giorno?”
    “Non credo che dovremmo mischiare politica e sport. È molto triste quello che sta succedendo nel mondo e una cosa che odio in questo mondo è la politica. È molto sporca e non possiamo mai avere il quadro completo. Quindi spero che questa situazione si risolva molto presto, non so cosa accadrà. Ma so che anche russi e bielorussi hanno le loro famiglie a casa, quindi non sono sicuro di quanto possano parlarne. È una situazione molto difficile per entrambi, soprattutto per gli ucraini. E onestamente, spero che questa guerra finisca presto, ma spero anche che le persone possano guardare al dramma dei palestinesi perché questo argomento mi tocca davvero come donna araba, non è giusto e spero che non mescoliamo politica e sport”.
    Nell’intervista, Jabeur parla del suo rapporto di collaborazione con la la psicologa sportiva Melanie Maillard, che ritiene molto importante per la sua crescita. “Ho fatto alcuni tornei con lei, uno di questi è stato Wimbledon l’anno scorso”, quando Jabeur è diventata la prima donna araba nella storia a raggiungere i quarti di finale di Wimbledon. “Quindi mentalmente, tutta la pressione è su di lei, deve prepararmi per il torneo” scherza Ons. “Mi piace avere Melanie intorno a me perché non ci vediamo molto spesso. Di solito parliamo su WhatsApp o chattiamo online, ma non mi piace molto il mondo virtuale, quindi cerco di portarla il più possibile con me, ma ha anche altri atleti da seguire. Sono migliorata tantissimo sul piano atletico, è stato decisivo per la mia crescita, ma allo stesso tempo il lavoro con Melanie mi fa pensare molto in modo più positivo”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Badosa: “Ogni volta capisco di più la decisione di Ash Barty, il circuito è duro”

    Paula Badosa

    Paula Badosa si presenta a Madrid come grande favorita, non solo del pubblico visto il forfait dell’ultimo minuto di Iga Swiatek, dominatrice assoluta delle ultime settimane sul tour WTA. In un’intervista rilasciata al quotidiano AS, Paula parla di quanto sia duro il circuito, tanto da comprendere la scelta di Ash Barty di appendere la racchetta al chiodo da n.1.
    “Comprendo sempre di più la decisione di Ashleigh Barty. È un circuito molto duro il nostro, che ti richiede il massimo ogni settimana. Si parte sempre da zero in un torneo, è tutto molto difficile, devi cercare di arrivare alle fasi finali, soprattutto se si è in una posizione in cui le persone si aspettano grandi risultati da te. È molto stress e molte settimane di competizione. Troppo forse, ma è sempre stato così e devo adattarmi e regolarmi con la mia squadra per fare del mio meglio”.
    “Come affronto tutto questo? Vado giorno per giorno, cercando di godermi le pause, calcolando bene il calendario, con una squadra che mi aiuta a godermi gli allenamenti. Nella competizione c’è già poco da fare, oltre a cercare di dare il meglio in ogni momento. Il lavoro va bene, proprio come l’anno”.
    Scontata la domanda sulla decisione di Wimbledon. La spagnola è contro la scelta di Londra: “Non ha alcun senso per me. Una guerra è qualcosa di molto forte che non dovrebbe nemmeno esistere, ma mescolare la politica con lo sport, soprattutto con il tennis in cui si gioca con la nostra bandiera ma ognuno di noi rappresenta se stesso, non mi sembra giusto”.
    Punta al n.1? Sì, ma non adesso: “Ora il numero uno è lontano. Swiatek sta facendo molto bene e la sua posizione è pienamente meritata perché vince quasi sempre. Essere la numero due è la posizione più vicina alla vetta, spero che tra qualche mese lotterò per quella posizione e per vincere i grandi tornei, il mio sogno”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Belgrado: Rublev troppo forte, Fognini sconfitto in due set

    Fabio Fognini

    Fabio Fognini s’inchina a un Andrey Rublev fortissimo, quasi perfetto. L’azzurro perde 6-2 6-2 la semifinale dell’ATP 250 di Belgrado in 1h e due minuti, sarà il n.8 del mondo a sfidare super-Djokovic per la coppa del torneo serbo. Il campo ha parlato chiaro: Rublev oggi è stato superiore, troppo continuo e consistente con i suoi colpi da fondo, e molto preciso col servizio. Fognini ha provato a entrare nel tennis del rivale, prima giocando a grande velocità ma commettendo troppi errori; poi variando di più ritmo e traiettorie, ma i rischi non sono stati ripagati. Purtroppo non ha ricavato nulla col proprio servizio e non è mai riuscito ad incidere in risposta, strappando solo una manciata di punti in tutto il match e palle break solo sul 2-5 nel secondo set, quando la partita era ormai compromessa. Un successo limpido per Rublev, non ha commesso quasi errori gratuiti ed è stato implacabile in risposta, trovando sempre profondità e precisione che hanno messo in crisi il tennis di Fognini.
    La partita era molto complicata, Rublev è uno dei tennisti più forti del tour, soprattutto nei tornei 250-500 dove diventa spesso incontenibile arrivando relativamente “fresco” ai match decisivi del torneo. Oggi proprio la costanza nella spinta e la forza di Andrey è parsa superiore alla velocità di braccio di Fabio, forse anche un filo stanco (nel secondo set è sembrato a volte in leggero ritardo nel trovare la palla, anche per la profondità e rapidità dei colpi del rivale).
    Purtroppo Fabio ha pagato un gap netto nei colpi di inizio gioco, non trovando punti col servizio e non riuscendo a rispondere in modo incisivo; al contrario la risposta del russo è stata ficcante, continua, insidiosa. Questo è stato decisivo, ma è andato sotto anche negli negli scambi. Fognini aveva reali chance di farcela solo riuscendo a portare il russo fuori dai suoi schemi preferiti: il pressing di ritmo col diritto da una posizione di “sparo” leggermente a sinistra, dove ama stazionare e spingere con un forcing a tratti irresistibile. Purtroppo non è riuscito a variare senza commettere errori. Nella prima parte del match si è adeguato al ritmo e velocità costante di Rublev, e quella velocità di crociera in pochi hanno speranze. Fabio ha provato a costruire, ma ha commesso troppi errori, soprattutto col diritto. Non è riuscito a rallentare e poi strappare all’improvviso con i suoi cambi di ritmo, a rompere il pressing del rivale, finendone travolto a tratti o sbagliando troppi colpi per uscire da quella morsa. Nel secondo set ha provato ad alzare la parabola col diritto, ma non ha trovato precisione, idem quando ha cercato a stringere l’angolo sul rovescio.
    Oggi esce sconfitto, ma resta un buon torneo per Fognini, che gli regala punti e fiducia in vista dei prossimi eventi sul rosso. Basta pochissimo a “Fogna” per accendersi, ritrovare il miglior feeling col campo e inventare tennis d’autore.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    La seconda semifinale del Serbia Open scatta con Fognini alla battuta. Gran ritmo col diritto già nel primo punto, lo vince Rublev. Risponde preciso e profondo il russo, 0-40, tre chance per scappare via immediatamente. Il servizio di Fabio entra in moto, con tre ottime prime agguanta la parità. 5 punti di fila, l’ultimo un grande attacco col diritto dopo un ottimo diagonale di rovescio, e 1-0 Fognini. Tutto facile per Rublev nel suo primissimo game, 1 pari. La tattica di “Fogna” è chiara: spostare Andrey dalla sua piazzola di sparo, un paio di metri sulla sinistra, dove ama martellare col suo diritto velocissimo. Si prende rischi l’azzurro, e commetti altri errori che lo condannano ad altre 2 palle break. Purtroppo un doppio fallo (secondo nel game) lo condanna al BREAK, 2-1 e servizio Rublev. Sono troppi gli errori di Fabio, cerca grande velocità con i suoi colpi per non crollare in difesa, ma Rublev è un “muro”, non regala niente. 3-1 avanti il moscovita, con un ottimo game a zero (parziale 12-2). Purtroppo continuano gli errori di Fabio nel tentativo di spostare a destra Rublev, come il rovescio che gli costa il 15-30. Segue una bordata a tutta di Andrey, per il 15-40. Annulla la prima palla break Fognini con un bell’anticipo col diritto; ma incassa una riga in risposta, la palla schizza via, quasi incontrollabile, ma bravissimo il russo a trovare tanta profondità. Doppio BREAK Rublev, avanti 4-1 e servizio, il primo set purtroppo sembra già scivolato via. Sfonda col diritto dal centro, serve bene, tutto fin troppo facile per Andrey, che chiude 6-2 in modo perentorio con un’altra prima vincente. 27 minuti di dominio per Rublev, troppo più solido e continuo. Ha perso solo due punti al servizio il russo, dato inequivocabile della sua superiorità
    Secondo set, Fognini to serve. Trova un buon game l’azzurro, nonostante un doppio fallo, 1-0. Il suo problema è alla risposta, finora non è mai riuscito a scardinare in risposta il servizio e poi il forcing col diritto del rivale. Solo una smorzata davvero mal eseguita dal russo concede un punto in risposta a Fabio. 1 pari. Rischia tanto Fognini alla battuta, ora il diritto è meno impreciso anche se giocato a grandissima velocità, riesce a tenere maggiormente lo scambio, ma ancora niente in risposta. 2 pari. Nel quinto game, “Fogna” va di nuovo in difficoltà. sul 15 pari l’azzurro gioca uno scambio favoloso, disegna il campo, ma spedisce appena largo l’attacco col diritto. Per frustrazione, la racchetta vola via a terra. Rublev indovina un diritto cross difensivo incredibile, che pizzica la riga e scappa via. 15-40, due palle break per il russo che profumano di match point visto l’andamento dell’incontro. Anche un warning per Fabio, per abuso della racchetta. Niente, il break arriva subito per un diritto in rete di Fognini. 3-2 e servizio Rublev, l’accesso in finale e la sfida a Djokovic sembra già a un passo. Avanti 4-2, Rublev strappa di nuovo il servizio all’azzurro sul 30-40, con un rovescio alto lungo linea che punisce uno smash non definitivo di Fabio. 5-2, serve per chiudere il russo. Trova uno splendido vincente col rovescio lungo linea Fognini, una bellezza balistica che gli vale il 15-30. Un bel pressing di Fabio lo porta a 30-40, prima chance di break in tutto l’incontro. La cancella il russo con una prima esterna precisa. Arriva un’altra palla break, sembra doppio fallo ma la giudice di sedia corregge la chiamata, si rigioca il punto e con il primo serve and volley del match chiude il punto Andrey. Forse si è distratto Rublev, ha smarrito la prima e sulla seconda Fognini incide, ma non riesce a sfruttare nemmeno la terza palla break (risposta larga). Chiude l’incontro al secondo Match Point Rublev, con un rovescio cross di “Fogna” che finisce largo. Rublev impatta a 5 pari gli head to head con l’azzurro e si “regala” Djokovic domani. Un buon torneo per Fabio, peccato per una prestazione oggi al di sotto delle sue possibilità, ma l’avversario è stato davvero tosto.

    [6] Fabio Fognini vs [2] Andrey RublevATP Belgrade Fabio Fognini [6]22 Andrey Rublev [2]66 Vincitore: Rublev ServizioSvolgimentoSet 2A. Rublev 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-5 → 2-6F. Fognini 15-0 15-15 30-15 30-30 30-402-4 → 2-5A. Rublev 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4F. Fognini 0-15 df 15-15 15-30 15-402-2 → 2-3A. Rublev 15-0 ace 30-0 40-02-1 → 2-2F. Fognini 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df1-1 → 2-1A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1F. Fognini 15-0 15-15 df 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-152-5 → 2-6F. Fognini 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-5 → 2-5A. Rublev 15-0 ace 30-0 40-01-4 → 1-5F. Fognini 15-0 15-15 15-30 15-40 30-401-3 → 1-4A. Rublev 15-0 30-0 40-01-2 → 1-3F. Fognini 0-15 df 15-15 15-30 15-40 df1-1 → 1-2A. Rublev 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1F. Fognini 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Barcellona: Musetti cede a Schwartzman, grande lotta con l’argentino più consistente

    Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti non supera l’esame Schwartzman. Nella rivincita della battaglia andata in scena qualche giorno fa a Monte Carlo, l’azzurro cede 6-4 7-5 all’argentino sul rosso dell’ATP 500 di Barcellona. È stata anche oggi una grande lotta, in una giornata non facile per il forte vento che soprattutto nel secondo set imperversava sulla città catalana. Entrambi hanno fatto enorme fatica nei propri turni di servizio (ben 12 break complessivi!), tanto che alla fine la differenza è venuta per la maggior consistenza di Schwartzman, meno falloso e più attento a giocare un tennis concreto nei momenti decisivi. Non una partita “bella”, tanti gli errori commessi. Le solite fiammate di qualità oggi non sono bastate a Musetti, incerto in alcune fasi delicate del match e soprattutto poco sostenuto dal servizio. Troppo poco per resistere agli assalti e pressione di Schwartzman.
    È stata una battaglia “classica” da terra battuta. Pochi punti diretti col servizio, grandi rincorse, scambi discretamente arrotati cercando di allontanare il rivale dalla riga di fondo o spostarlo lateralmente per poi infilarlo nell’angolo scoperto. Purtroppo per Musetti, la consistenza e ritmo di Schwartzman è stata superiore alla sua capacità di variare, cambiare ritmo e trovare soluzioni vincenti.La partita è stata un continuo susseguirsi di break o grandi difficoltà nei turni di servizio, ma la sensazione che Lorenzo oggi non ce la facesse è arrivata sul 4 pari del primo set. Schwartzman ha giocato un game pessimo, ha commesso ben 3 doppi falli, ma nonostante quest’enorme vantaggio Musetti non è riuscito a strappare nemmeno una palla break. Inoltre nel secondo set, l’azzurro è stato avanti 3-1, ma nel sesto game non è riuscito a consolidare il suo vantaggio, con alcuni errori e scelte non perfette.Il match è stato lottato, spesso punto su punto, ma non si è deciso per qualche episodio. La risposta e pressing di Schwartzman è stata complessivamente superiore alla qualità tecnica e variazioni di Musetti. Quando hai un tennis brillante come quello dell’azzurro, e prendi molti rischi nello scambio, non puoi prescindere – nemmeno su terra battuta – da un servizio più efficace, continuo e pungente. Oggi Lorenzo non ha ricavato praticamente niente dalla battuta, tanto che ad uno sporadico Ace ha alzato le braccia al cielo, come dire “finalmente”. Contro un corridore come Diego, abilissimo a rimettere tutto e pressare alla prima occasione, non puoi farcela se non hai un servizio migliore.Inoltre Musetti oggi è stato assai altalenante col diritto. Questo è diventato il termometro del suo tennis. Quando ha preso fiducia, ha lasciato correre il braccio aumentando velocità e profondità, è riuscito ad incidere, a fare la differenza sul rivale. Come era accaduto a Monte Carlo su Felix Auger-Aliassime, per non andare tanto lontani. Non sempre oggi è stato sciolto invece col diritto, spesso ha tirato corto, conservativo, e non solo per la posizione in campo ancora un po’ arretrata. Trovare continuità nella spinta col diritto è un altro passo avanti necessario per crescere. Come nell’attacco alla rete. È un’ottima tattica quella di venire avanti, per variare e non cadere nel ritmo di uno Schwartzman, ma devi farlo con una palla d’approccio più ficcante, profonda o angolata, altrimenti ti esponi ad un rischio eccessivo che, come oggi, gli è costato punti importanti (vedi il match point).Una sconfitta che ci sta, Schwartzman su terra battuta è un avversario ostico, per tutti. Ma sul piano tecnico e anche della costruzione del punto, ci si aspettava un Musetti diverso, più incisivo e meno falloso.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita
    Inizio complicato per l’azzurro, Diego scatta velocissimo con un parziale di 7 punti a 1. Sotto 0-40, Musetti salva le tre palle break consecutive, ma capitola alla quarto. 2-0 Schwartzman. Finalmente entra in partita Lorenzo, spinge col diritto, sposta l’argentino che sbaglia qualcosa. 15-30 e poi 15-40, due palle per il contro break. Scambio di ritmo, sbaglia Diego col diritto. Recupera il break Musetti, serve 1-2. Chiara la tattica dell’azzurro: palle cariche e profonde, per allontanare il rivale dalla riga di fondo ed impedirgli il martellamento di ritmo (suo marchio di fabbrica), e magari sorprenderlo con la smorzata. Impatta 2 pari Musetti. Lorenzo in questa fase ha guadagnato una posizione di campo piuttosto vicina alla riga di fondo, è soprattutto lui a condurre i ritmi dello scambio. Schwartzman è attento a non sbagliare e cerca il contro piede. Qualche bel tocco di Lorenzo, intensità di Diego. Quando Musetti lascia correre il diritto, riesce a spaccare lo scambio a suo favore, mentre la palla corta non gli porta grandi risultati, vista la velocità dell’argentino. Un gran cross stretto col diritto vale a Diego una palla break sul 3-2. Spinge l’azzurro, ma esagera col rovescio incrociato. La palla vola ben larga, BREAK Schwartzman, avanti di nuovo, 4-2 e servizio. Un peccato, Lorenzo era avanti 40-15 nel game ma non è riuscito a chiuderlo (ha perso uno scambio rocambolesco che doveva vincere). Musetti alza il ritmo col diritto in risposta, si mangia il campo e vola 0-40, tre palle per il contro break. Un errore banale di Diego col rovescio, molto scarico con le gambe, lo condanna. Contro Break, Lorenzo serve 3-4. Sul 40 pari di nuovo tenta la smorzata, ma Schwartzman intuisce e si prende il punto. Nuova chance per l’allungo per Diego. Gioca benissimo il punto Lorenzo: lavora col back, respinge l’assalto del rivale e si prende il punto a rete con una volée perfetta di rovescio. Con un Ace si porta 4 pari. Schwartzman si è innervosito per la chance sprecata, commette due orribili doppi falli (palla a mezza rete) che mandano Musetti 15-30. Non approfitta l’azzurro, sbaglia in risposta. Nonostante il terzo DF del game, Schwartzman si porta 5-4. Musetti incassa un gran diritto lungo linea dell’avversario, si ritrova 15-30 e niente prima palla in campo… se la gioca benissimo l’argentino, aggredisce in risposta e poi tocca chiamando avanti l’azzurro, che non può coprire tutto il campo. 15-40 e due Set Point Schwartzman! Rischia la palla corta subito dopo il servizio Lorenzo, gli va bene (non un gran tocco di Diego…). Lungo scambio sulla seconda, Schwartzman guadagna campo diritto dopo diritto, uno cross è davvero molto profondo, Lorenzo non la rimette in gioco. Urla la sua rabbia Musetti, 6-4 Schwartzman. Un set meritato, più continuo e consistente l’argentino.
    Secondo Set. Musetti ha sfogato la rabbia per il set perso e torna in campo molto aggressivo. Si procura in risposta un’immediata palla break, che trasforma con un diritto aggressivo. BREAK, 1-0 avanti. Chi è al servizio fa fatica in questo match, ora è Lorenzo a soffrire. Spinge forte in risposta Diego, sullo 0-30 ne trova una profondissima, che gli vale 3 palle del contro break. Se lo prende alla prima, con un passante “robusto” che Musetti non controlla di volo. Contro Break, 1 pari, tutto da rifare. Il festival dei break continua: da 40-15 ora è Schwartzman a cedere il game di servizio, “Muso” serve avanti 2-1. La lotta continua, punto su punto, una grande battaglia da terra rossa, con un po’ troppi errori a dire il vero rispetto ai vincenti. Lorenzo trova un bellissimo diritto vincente sul 30 pari che lascia fermo Diego, quindi una bella prima gli regala il 3-1, per la prima volta consolida il vantaggio. Sul 3-2, Musetti incassa un gran passante in risposta di Schwartzman (ma l’attacco, di nuovo, un po’ leggero). Siamo 15-40, due palle per tornare in parità. Sbaglia un rovescio in corsa sulla prima l’argentino; spedisce in rete un back difensivo Lorenzo sulla seconda, concedendo l’ennesimo break. 3 pari. Spira un vento fortissimo, le condizioni non sono affatto facili. Lavora bene col diritto inside out Schwartzman, trovando alcuni contro piede ottimi, come quello che gli vale il 4-3. Anche l’azzurro trova un buon gioco di servizio, 40-0 e poi chiude con un Ace al centro, per il 4 pari. Schwartzman va in difficoltà, sotto 0-30. Si butta avanti per mettere pressione a Lorenzo, ma sul 30 pari sbaglia un approccio che gli costa la palla break. Bravissimo Musetti! Si difende nell’angolo destro e trova quindi un diritto aggressivo che sorprende il rivale. BREAK! Avanti 5-4, può servire per il secondo set. Non cambia il canovaccio del match: al servizio non si ricavano punti diretti e si fa fatica. Musetti crolla 0-30 e 15-40. Salva la prima palla break con un attacco in contro tempo sontuoso, ma viene passato sotto rete nella seconda. 5 pari, la lotta è serratissima. Con un rovescio lungo linea spettacolare Schwartzman si issa 6-5. Ora tutta la pressione è su “Muso”, ultima chiamata per allungare il match. Inizia male, fa poco spazio col diritto da sinistra e impatta malamente, 0-15. Per fortuna libera il braccio col diritto, davvero penetrante ed aggressivo, 30-15, ma poi si fa trovare troppo dietro per una volée che muore in rete. 30 pari, a due punti dal match Schwartzman. Attacca con coraggio col diritto lungo linea Lorenzo, c’era spazio, ma la palla è di poco out. Match Point Schwartzman. Servizio e volée… ma si ferma, cerca un taglio col rovescio che esce abbondantemente. Game Set Match Schwartzman, 6-4 7-5. Una vittoria meritata perché Diego è stato più solido, ma c’è rammarico perché in questa grande lotta, Lorenzo aveva a vuoto chance per scappare via. Troppo poco col servizio oggi, così diventa difficile contenere un corridore formidabile per Schwartzman.

    [6] Diego Schwartzman vs Lorenzo Musetti ATP Barcelona Diego Schwartzman [6]67 Lorenzo Musetti45 Vincitore: Schwartzman ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-406-5 → 7-5D. Schwartzman 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-305-5 → 6-5L. Musetti 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-5 → 5-5D. Schwartzman 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-404-4 → 4-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 ace4-3 → 4-4D. Schwartzman 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 df3-3 → 4-3L. Musetti 0-15 0-30 15-30 15-40 30-402-3 → 3-3D. Schwartzman 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-3 → 2-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 1-3D. Schwartzman 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A1-1 → 1-2L. Musetti 0-15 0-30 0-400-1 → 1-1D. Schwartzman 0-15 15-15 30-15 30-30 30-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-4 → 6-4D. Schwartzman 15-0 15-15 df 15-30 df 30-30 40-30 40-40 df A-404-4 → 5-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace4-3 → 4-4D. Schwartzman 0-15 0-30 df 0-404-2 → 4-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A3-2 → 4-2D. Schwartzman 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 3-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 2-2D. Schwartzman 15-0 15-15 15-30 15-402-0 → 2-1L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A1-0 → 2-0D. Schwartzman 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0
    1 ACES 26 DOUBLE FAULTS 043/68 (63%) FIRST SERVE 46/72 (64%)25/43 (58%) 1ST SERVE POINTS WON 23/46 (50%)9/25 (36%) 2ND SERVE POINTS WON 9/26 (35%)0/5 (0%) BREAK POINTS SAVED 7/14 (50%)11 SERVICE GAMES PLAYED 1123/46 (50%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 18/43 (42%)17/26 (65%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 16/25 (64%)7/14 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 5/5 (100%)11 RETURN GAMES PLAYED 1134/68 (50%) SERVICE POINTS WON 32/72 (44%)40/72 (56%) RETURN POINTS WON 34/68 (50%)74/140 (53%) TOTAL POINTS WON 66/140 (47%) LEGGI TUTTO

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    Roma come Wimbledon? Il governo ci sta pensando. Djokovic: “Quando la politica entra nello sport non finisce mai bene”

    Roma vietata ai giocatori russi e bielorussi?

    La clamorosa decisione di Wimbledon di escludere i tennisti russi e bielorussi dall’edizione 2022 dei Championships potrebbe essere replicata anche ai prossimi Internazionali BNL d’Italia. Secondo diversi organi di stampa (tra cui il GR1 e Corriere della Sera), il governo italiano ed in primis il premier Mario Draghi starebbero valutando seriamente di adottare la linea più dura e intransigente contro la Russia di Putin. Per il governo la situazione chiara: c’è un paese aggressore che ne ha invaso un altro, perpetrando crimini di guerra, rifiutando una trattativa per il cessate il fuoco e la pace. Per questo ogni azione contro la dittatura di Putin e la guerra in atto deve essere adottata, inclusa l’esclusione dei singoli atleti russi e bielorussi da ogni competizione in Italia, anche come singoli individui. In pratica la posizione del governo britannico e della LTA.
    Nonostante le critiche pesanti ricevute dal governo britannico per la decisione di bandire anche i singoli atleti russi e bielorussi dalle competizioni nel paese, sembra che per il governo italiano quella sia la linea corretta da seguire. Una cosiddetta “moral suasion”, ossia l’invito a correggere o rivedere la scelta di continuare l’invasione in Ucraina senza accettare alcuna soluzione di pace, e per questo adottare come ritorsione le misure più severe possibili.
    Sarebbe un’azione clamorosa, contraria alle dichiarazioni di ATP e WTA e di gran parte del mondo sportivo, anche extra tennistico.
    Ieri Djokovic ha dichiarato fermamente che “Quando la politica interferisce nello sport, non finisce mai bene”. Continua il n.1 serbo, che conosce molto bene la guerra, avendo vissuto da piccolo quella sanguinosa dei Balcani: “Sarò sempre il primo a condannare la guerra. Conosco bene il trauma emotivo che lascia un conflitto. Io sono un figlio della guerra… so cosa significa. Noi in Serbia, sappiamo cos’è successo nel 1999. Finisce per soffrire sempre la gente comune. Abbiamo avuto molte guerre nel Balcani. Chiarito questo, però, non posso essere favorevole alla decisione presa da Wimbledon. Non è colpa degli atleti quello che sta accadendo”.
    Arriva anche una breve dichiarazione di Andrey Rublev: “Ciò che sta accadendo è completamente discriminatorio nei nostri confronti. Le ragioni che ci sono state fornite da Wimbledon sono illogiche. Non hanno nessun senso. Escluderci da Wimbledon non serve a niente, sarebbe meglio che potessimo partecipare e così donare alle vittime il Prize money ottenuto”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO