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    Murray: “Sono arrivato al n.1 del mondo mentre i big three giocavano, questo per me significa molto”

    Andy Murray saluta a Parigi 2024

    Andy Murray ha simbolicamente appeso la racchetta al chiodo dopo esser stato eliminato nel torneo olimpico di doppio. Un ritiro sentito, che ha provocato moltissime reazioni nel mondo della racchetta e non solo. Grande rispetto per lo scozzese, vincitore di 3 Slam, due Ori olimpici e moltissimi altri trofei, in un’epoca “infestata” o meglio dominata dal talento epocale di campioni epocali come Federer, Nadal e Djokovic. Murray è sempre stato lì con loro, in lizza per i grandi tornei, a battagliare con tutte le sue forze e ottenendo molte vittorie di prestigio. Per questo oggi è sereno e tira un bilancio molto positivo della propria carriera, nonostante mille infortuni e brucianti sconfitte. Ne ha parlato a latere dei giochi, in un’intervista al media Eurosport della quale riportiamo alcuni passaggi salienti.
    “Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato già da alcuni mesi” racconta Murray. “Sia che avessimo perso qualche giorno fa o che avessimo raggiunto la finale, ero preparato al fatto che sarebbe accaduto. Ora ho un po’ di tempo per fare quello che voglio e non vedo l’ora di farlo”.
    Lacrime al momento del ritiro, ma stavolta lacrime di gioia: “Sì, non mi sento triste. Alla fine non mi dispiace non giocare più a tennis. Quando pensavo a questo momento negli ultimi due anni, ne ero triste. Ero preoccupato per come mi sarei sentito e tutto il resto. È passato solo un giorno, ma è stato molto più facile di quanto mi aspettassi. Vedremo il futuro”.
    Andy racconta il bel messaggio ricevuto dal leggendario Bjorn Borg: “Stamattina ho ricevuto un messaggio da Borg, è stato molto bello. È una leggenda del nostro sport e ho potuto passare un po’ di tempo con lui alla Lever Cup. Mi ha scritto: complimenti a uno dei più grandi di tutti i tempi, in bocca al lupo per quello che verrà. Sono pienamente consapevole che i miei tre grandi rivali hanno avuto carriere migliori della mia, ma per un periodo, a metà del mio percorso, ho gareggiato con loro alla pari nei tornei più grandi e li ho anche battuti. Sono riuscito a raggiungere il numero uno al mondo mentre tutti loro giocavano. Questo ha significato molto per me. Come ho detto ieri, non è stato facile vincere le grandi competizioni mentre loro erano lì con me, e vedere qualcuno come Borg, uno della loro statura, riconoscere i miei meriti è davvero speciale”.
    Visto lo strapotere storico dei Big 3, i risultati raggiunti da Murray restano di grandissimo livello. Così la pensa Andy:  “Penso che la cosa più difficile per me in questo senso sia che ciò che Rafa, Roger e Novak hanno raggiunto, è qualcosa che va oltre la portata di chiunque giochi a tennis. I risultati che ho ottenuto sembrano minuscoli rispetto a quello che hanno ottenuto loro. Può sembrare poco aver vinto qualche torneo del Grande Slam e qualche Olimpiade… ma sono orgoglioso di quello che ho ottenuto in questo periodo. Ho lavorato molto duramente per raggiungere questi risultati e questa è l’unica cosa che conta. Ciò che gli altri dicono a riguardo non ha molta importanza per me. Ovviamente amo il tennis e ho un grande rispetto per le generazioni precedenti e per ciò che hanno ottenuto. Sentire qualcosa del genere da Bjorn per me è stato grandioso”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    MUSETTI SCIVE LA STORIA! Batte Auger-Aliassime e vince il Bronzo ai giochi di Parigi 2024

    Lorenzo Musetti a Parigi 2024 (foto Coni)

    Lorenzo Musetti entra nella storia del tennis italiano, e non solo. Con una prestazione di grande livello e fatica, cadendo e risalendo, giocando momenti di tennis di grandissima qualità, batte in tre set Felix Auger-Aliassime (6-4 1-6 6-3) e vince per l’Italia la medaglia di Bronzo ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Una prestazione ottima nel primo set, poi un secondo parziale molto difficile con un calo nei colpi d’inizio gioco e la rimonta di un Felix cresciuto a dismisura. Il capolavoro è arrivato nel terzo set, dove Musetti è riuscito a contenere la sfuriata del rivale, ritrovare potenza e incisività nei colpi e dare la zampata vincente nell’ottavo game, una sinfonia di forza fisica, difesa e poi gioco offensivo. Gli ultimi 10 minuti di Lorenzo sono stati di una bellezza ed efficacia uniche, una poesia, una carezza.

    Lorenzo Musetti takes the Bronze!
    He wins Italy’s first medal in tennis in 100 years #Paris2024 | #Olympics | #tennis pic.twitter.com/asvba1YVXl
    — ITF (@ITFTennis) August 3, 2024

    Cento anni dopo il terzo posto di Uberto de Morpurgo a Parigi 1924, un tennista italiano torna sul podio ai Giochi Olimpici. Bravissimo!
    Il momento del match point di Lorenzo:

    Lorenzo Musetti, Olympic bronze medalist
    WHAT A MOMENT. pic.twitter.com/LW5F5FMKah
    — Bastien Fachan (@BastienFachan) August 3, 2024
     
    in aggiornamento

    La cronaca
    La sfida per il bronzo olimpico a Parigi 2024 inizia con Auger-Aliassime alla battuta. Subito grandi variazioni di Musetti, tattica perfetta visto che il canadese è forte sul ritmo, tanto che un rovescio gli vola via. Un solo punto, già chiarissimo il canovaccio tattico del match. Eccellente Lorenzo per come si gira sul diritto da sinistra e scarica potenza e precisione, si prende il punto e poi mette pressione al rivale, che sbaglia. 15-40, due immediate palle break per l’azzurro. Felix si salva con servizio e giocando profondo. Incerto il canadese, commette due doppi falli ma annulla le due ulteriori palle break attaccando col diritto (si poteva far meglio col passante sulla quarta chance). Il BREAK finalmente arriva alla quinta chance: si scambia e FAA sbaglia malamente un rovescio cross. 1-0 e servizio Musetti, entrato nel match molto più deciso e con in testa molto chiaro come giocare. Buono anche il primo game di battuta del toscano, funziona bene l’effetto kick con palla alta e difficile da gestire in risposta. Con un lob fantastico, Lorenzo si porta 2-0. Ingrana con servizio e diritto, Auger-Aliassime muove lo score (1-2). Incredibile il punto vinto da “Muso” sul 30-15 nel quarto game, un tweener in rincorsa che diventa un lob. Roba da urlo, gran mano e gran punto! Andando di fino, Lorenzo è nella sua zona di comfort. Altro buon servizio, diritto e via, 3-1 Musetti. È entrato in ritmo anche il tennis lineare del canadese, bel servizio e spinta col diritto in progressione, ma deve trovare un gran game in risposta per riaprire il parziale. Musetti ha altri piani per la serata: comanda il tempo di gioco con un diritto davvero incisivo, sia dal centro quando è in controllo, che in corsa (bellissimo quello in corsa che chiude sesto game, 4-2). Il primo momento di difficoltà di Musetti è sul 4-3: doppio fallo, poi un rovescio banale non passa la rete. 0-30. Ritrova sicurezza in spinta, porta il game ai vantaggi ma con un ottimo attacco col diritto Felix strappa la prima palla break del match a favore. Scende a rete Lorenzo dopo il servizio ma la sua volée alta muore in rete. Contro Break, 4 pari. Immediata la reazione di Musetti: si incita vistosamente, spara a tutta un diritto e poi arriva bene sulla rete e il tocco è ottimo. 0-30. Segue un rovescio clamoroso in lungo linea, vincente, il suo colpo, FAA è tramortito. 0-40 e tre palle break! Auger si gioca bene le prime due, inclusa una smorzata di diritto perfetta; ma sbaglia malamente un diritto sulla terza, facendo scendere troppo la palla. BREAK Musetti, di nuovo avanti 5-4 al servizio per il set. Troppa frenesia di Felix, comanda dalla risposta ma sparacchia via un diritto, 15-0. Più paziente e continuo Lorenzo nel governare lo scambio, 30-0. Con un gran servizio al centro strappa tre point, e chiude subito, altra prima palla precisa. SET Musetti, 6-4! Un Musetti più solido e concreto, tatticamente più efficace con la sola sbavatura del break subito, prontamente ripreso con piglio molto offensivo. Buono anche il 70% di prime palle in campo. Auger-Aliassime troppo teso nei momento delicati.
    Secondo set, il canadese alla battuta. Buon game, ma il punto più bello lo vince Musetti con la sua sbracciata di rovescio lungo linea. Felix cambia la posizione in risposta: staziona assai più dietro per iniziare in qualche modo lo scambio. La tattica funziona, subisce di meno e ribalta lo scambio da difesa ad attacco. Un brutto diritto sbagliato da Lorenzo, poi sul 30 pari subisce il contrattacco ottimo di Felix. Gli costa la palla break sul 30-40, e il BREAK purtroppo arriva: non mette la prima palla Musetti, la seconda è carica ma è sul diritto e Auger-Aliassime entra forte e si prende il punto. 2-0 avanti il canadese, ora è Musetti a dover rincorrere. La lotta si accende: entrambi scambiano con i piedi piuttosto vicini alla riga di fondo, gran ritmo, il primo a sbagliare a Felix e scivola 0-30. Si aggrappa alla battuta FAA, ma sul 30 pari è Lorenzo a vincere un altro duro scambio con l’angolo totalmente aperto e un bel cambio di ritmo col rovescio lungo linea. Chance del contro break! ACE, ottimo momento per piazzare il secondo asso dell’incontro. Serve bene ora Felix, 3-0. Ha preso fiducia Auger, braccio sciolto e la sua palla viaggia sicura nei pressi delle righe. Musetti chiede di più alla battuta, altrimenti è dura tener fermo l’avversario, ma con i colpi di scambio è meno incisivo e preciso. Un rovescio in rete sul 30 pari gli costa la palla del doppio break. Costruisce bene il punto con il diritto da sinistra, di potenza annulla la chance, inchiodando l’avversario a sinistra. Poche prime nel set (al 50%) e così perde il controllo delle operazioni. A fatica, vince il game l’azzurro, 1-3. Invece è cresciuto molto alla battuta Felix, tra punti diretti e aperture di campo che capitalizza con il suo forcing in progressione. 4-1. Ormai ogni turno di battuta dell’azzurro è una lotta, la prima palla non fa “male”, è molto sicuro in risposta il canadese e si prende il campo. Sul 40 pari Felix trova una splendida risposta di diritto cross che sorprende Lorenzo, c’è la palla del doppio break. La gioca malissimo Musetti, smorzata dopo la battuta, ma la palla s’impenna malamente, un assist per FAA. BREAK, 5-1 avanti. Serve bene il canadese, molto sciolto, vola a due set point sul 40-15. Ok il secondo, è in rete un rovescio a tutta, ma affrettato, dell’italiano. 6-1 Aliassime, set dominato. Male l’azzurro alla battuta, con Felix cresciuto in ogni fase di gioco, più incisivo e convinto.
    Terzo set, Musetti to serve. Non cambia la musica rispetto al secondo set, col servizio l’azzurro non fa la differenza e in risposta Felix è pronto ad aggredire, ruba spazio sul campo a Lorenzo. Con fatica Musetti si prende un bel punto sul 30 pari, ma i suoi colpi sono meno profondi rispetto al primo set. Ci pensa Auger-Aliassime a sbagliare un colpo di scambio che vale l’1-0 a Musetti. Importantissimo questo game, per riprendere fiducia e giocare facendo corsa di testa. Assai più netto lo schema offensivo dell’ex n.6 del mondo, servizio e diritto con un passo in avanzamento è incisivo e preciso. A quindici si porta 1 pari, con un altro Ace, e poi in risposta col diritto gioca quasi sulle righe. Non riesce a tenerlo fermo col servizio, Felix legge le traiettorie e risponde molto bene. Musetti deve stringere di più l’angolo, come sul secondo punto del terzo game, non deve lasciare l’avversario libero di spingere in equilibrio. Non gioca un buon smash Felix, ma il suo martellamento col diritto sul rovescio di Lorenzo funziona. 30 pari. Finalmente il cambio col rovescio funziona, e l’equilibrio si sposta di nuovo a favore di Musetti. 2-1. Nel quarto game Musetti cambia passo. Carica molto bene il diritto, trova profondità e potenza, allontana il rivale e si prende di forza il punto del 15-30. Auger-Aliassime si fa prendere dalla fretta e sbaglia malamente un diritto di scambio… quanto sente la pressione… 15-40 e due palle Break per Lorenzo!!! Anche poche prime per FAA, ma annulla prima chance con un diritto lungo linea ottimo; Ace sulla seconda. Serve bene nel momento cruciale il canadese, 2 pari. Arriva forse il miglior momento del match dal punto di vista tecnico: FAA continua a comandare i ritmi e rischia molto, Lorenzo a sua volta alta i ritmi e spinge tantissimo col diritto, c’è qualità e pochi errori. Splendida la smorzata di Felix nel settimo game, ancor più bello lo smash giocato da dietro da Musetti, una pallata vincente che gli vale il 4-3. Si entra nella fase caldissima del match, e la pressione sale… Fantastico l’azzurro nel guadagnare campo sul 15 pari, si gira sul diritto e trova un angolo splendido. Super progressione dalla risposta e super punto! 15-30. Questo era mancato a Lorenzo, efficacia in risposta. Ottimo, OTTIMO il rovescio improvviso in lungo linea che spezza le gambe di Felix, coordinazione perfetta. 15-40, due palle break che potrebbero mandarlo a servire per il match. C’è più energia e focus ora, e la differenza è netta. FAA non trova la prima palla… si scambia ed è bravo l’azzurro a giocare profondo, con il canadese che sbaglia malamente un diritto sventaglio (lascia cadere troppo la palla). BREAK Musetti! 5-3, serve per il Bronzo Olimpico!?! Inizia bene, ottima prima palla che mal gestisce il rivale. 15-0. VANNO A TUTTA le gambe di Lorenzo, incredibile copertura del campo e poi scatto avanti a riprendere una smorzata ottima, e che controllo col tocco sotto alla palla. COLPO TOP!!! 30-0. Con un ACE esterno, solo il secondo del match, ecco le due palle match sul 40-15!!! SIIIII, seconda esterna, gran curva, poi tocco corto che Aliassime non gestisce. CROLLA A TERRA, è finita! Vince il Bronzo ai giochi! BRAVISSIMO! Come ha tirato su una partita che tanto si era complicata, contro un avversario salito terribilmente. Bravo, bravissimo! Solo Djokovic l’ha battuto, che piglio e testa. Una medaglia storica e meritatissima! BRAVO!!!

    Lorenzo Musetti vs Felix Auger-Aliassime (3-4 posto) (17:00)ATP Paris Olympics Lorenzo Musetti [11]616 Felix Auger-Aliassime [13]463 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3Lorenzo Musetti 15-0 30-0 30-15 40-155-3 → 6-3Felix Auger-Aliassime 0-15 15-15 15-30 15-404-3 → 5-3Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-3 → 4-3Felix Auger-Aliassime 15-0 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3Lorenzo Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-2 → 3-2Felix Auger-Aliassime 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-402-1 → 2-2Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1Felix Auger-Aliassime 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1Lorenzo Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Felix Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-5 → 1-6Lorenzo Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A1-4 → 1-5Felix Auger-Aliassime 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-3 → 1-4Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-3 → 1-3Felix Auger-Aliassime 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 A-400-2 → 0-3Lorenzo Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-1 → 0-2Felix Auger-Aliassime 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Lorenzo Musetti 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4Felix Auger-Aliassime 0-15 0-30 0-40 30-404-4 → 5-4Lorenzo Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A4-3 → 4-4Felix Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-0 40-154-2 → 4-3Lorenzo Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-2 → 4-2Felix Auger-Aliassime3-1 → 3-2Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 3-1Felix Auger-Aliassime 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-0 → 2-1Lorenzo Musetti 15-0 30-0 30-151-0 → 2-0Felix Auger-Aliassime0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Lotterò per l’Oro, ma Alcaraz è il favorito, è il migliore del mondo al momento”

    Novak Djokovic a Parigi 2024

    Novak Djokovic ha sofferto ma alla fine è arrivato dove voleva essere: in finale ai giochi Olimpici di Parigi 2024, a giocarsi la medaglia d’oro, unico grande trofeo che manca nel suo sterminato palmares. Il serbo ha sofferto un nuovo problema al ginocchio nel suo match di quarti di finale, ma ieri contro Musetti in semifinale è parso piuttosto sicuro negli spostamenti, anche se molto nervoso (in particolare nel secondo set). Parlando alla stampa dopo il successo sull’azzurro, Novak è stato assai franco: non si considera favorito, vista la forma clamorosa di Alcaraz da diverse settimane, ma si sente in condizioni complessivamente migliori rispetto alla finale di Wimbledon, dove perse molto nettamente contro il talento iberico. Per Djokovic, in questo momento Alcaraz è il miglior tennista al mondo, anche se a livello di ranking è al numero 3, dietro a Jannik e Novak.
    “Non mi considero il favorito domenica perché Alcaraz ha dimostrato di essere il miglior giocatore al mondo al momento” afferma Djokovic. “Ha vinto il Roland Garros, ha vinto Wimbledon dove mi ha battuto in finale abbastanza nettamente. Ha raggiunto la finale qui a Parigi senza perdere un set. Voglio dire, l’ho fatto anch’io, ma penso che per come sta giocando, sia sicuramente il favorito”.
    “Ma sono le Olimpiadi, penso che sia una sfida per tutti. Non ci siamo affrontati sulla terra rossa da un po’, penso che l’unica volta che abbiamo giocato qui sia stata la semifinale dell’anno scorso del Roland Garros (vinta da Novak al termine di una dura battaglia, con Carlos anche preda di crampi. ndr). Mi sento un giocatore diverso rispetto a Wimbledon, per come mi muovo, per come colpisco la palla. Non per togliere nulla alla sua vittoria nella finale di Wimbledon, stava dominando e meritatamente ha vinto, ma mi sento più sicuro di me stesso e delle mie possibilità in finale”.
    La sfida per l’oro a Parigi sarà il settimo incontro tra i due, attualmente il bilancio è in parità con tre vittorie a testa. I due si sono già incontrati sul campo Philippe Chatrier nel 2023, in semifinale a Roland Garros.
    Djokovic non cercherà solo la prima medaglia d’oro in carriera ma anche il primo titolo del 2024, con Wimbledon come unica finale della sua stagione. Alcaraz sembra nettamente favorito, ma chissà che la durezza mentale e voglia di vincere del serbo possa spingerlo per l’ennesima volta a superare ostacoli considerati insormontabili…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: Musetti lotta un set, poi Djokovic sale in cattedra. L’azzurro a caccia del bronzo vs. Auger-Aliassime

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Dura un set il sogno di Lorenzo Musetti di battere Novak Djokovic nella seconda semifinale dei giochi Olimpici di Parigi 2024. Il toscano riesce a fare match pari contro il super campione serbo fino al 5-4, quando servendo per allungare il parziale si ritrova 40-0. In quell’istante non si avvertiva una tempesta all’orizzonte, aveva tenuto il campo piuttosto bene, offensivo e lucido, con buona intensità e ottimo nell’annullare 4 palle break nel quarto gioco. Qua invece la partita si spacca, malamente. Lorenzo subisce l’impennata di qualità e rimonta di Novak, che alza muro, non sbaglia più niente ed attacca. Il 24 volte campione Slam tira l’uppercut che manda KO l’azzurro: chiude il set con cinque punti di fila, quindi strappa altri 4 break consecutivi a Lorenzo, per il 6-4 6-2 conclusivo. Un match strano, giocato con buona qualità complessiva nel primo set e discreto equilibrio, poi proseguito con altissima tensione e sul filo dei nervi, non sempre con buona qualità tecnica e con Nole furibondo dalla fase iniziale del secondo parziale, dove in in piena bagarre subisce due break più per suoi errori che per evidenti meriti di Musetti. Alla fine l’azzurro cede nettamente, per colpa di un servizio che non l’ha sostenuto a dovere e l’ha costretto per gran parte del match – e totalmente nel secondo parziale – a rincorrere sui colpi ritmati, anticipati e angolati di Djokovic.
    Un Nole tutt’altro che perfetto, ma più incisivo, “cattivo”, pronto a far giocare male l’azzurro e prendersi lo spazio sul campo con il suo ritmo, quello difficilissimo da scardinare se non cambi continuamente o servi così bene (e rispondi altrettanto bene) da imporre i tuoi schemi. Lorenzo c’è riuscito troppo poco, incapace di comandare col rovescio e nemmeno girarsi con frequenza sul diritto da sinistra, per caricare un drive di spin, aprirsi l’angolo e poi cercare l’affondo. In pratica il Musetti aggressivo, presente, velocissimo e con colpi pesanti che tanto era piaciuto nel torneo è durato l’arco di un set, poi è scemato fino a scomparire. Ha perso campo Lorenzo, sotto l’anticipo costante ed asfissiante del rivale, e non è riuscito a riprenderlo, nemmeno nei due game vinti in risposta, più per “caos” e la contingenza del mondo che uno schema ben applicato e redditizio.
    C’è stata tanta esperienza e voglia di vincere da parte di Djokovic, troppa nonostante una condizione fisica non ottimale e un nervosismo esploso a tratti con violenza contro il suo angolo, contro il pubblico, contro tutto il mondo… Rabbia che come al solito Novak è stato bravo a tramutare in benzina per i suoi colpi e le sue gambe, e quando lui entra in modalità “lotta” mette il pilota automatico, il suo gioco decolla e sono dolori per tutti. Musetti esce dal campo sconfitto e con l’amaro in bocca, perché nel primo set, quando ha gestito meglio i suoi game di servizio ed è stato in grado di tenere maggiormente l’iniziativa, ha dato la sensazione di potersela giocare. Nello scambio prolungato era spesso lui a prevalere, e quando alternava tagli di rovescio a sbracciate precise, e poi diritti ficcanti, spesso il serbo è stato in grossa difficoltà. Impossibile tuttavia tenere questo ritmo, aggressività e profondità dei colpi senza l’aiuto di servizio e risposta. Proprio i colpi d’inizio gioco sono i veri imputati di una sconfitta alla fine netta. Perso il primo set, Musetti si è eclissato, non ha mollato ma non è più riuscito ad uscire dalla morsa del rivale, costretto solo a rincorrere sui ritmi, angoli e anticipo del fortissimo rivale. E quando finisci lì, in quella palude, anneghi senza pietà.
    C’è un bronzo in palio domani contro Auger-Aliassime, partita sulla carta più che possibile, ma serve ritrovare il Musetti del resto del torneo, non quello andato in evidente difficoltà oggi, sia nell’intensità che nelle letture di gioco, oltre che al servizio. Il Musetti del primo set potrebbe essere sufficiente a giocarsela, ma è fondamentale stanotte fare un totale reset di questa partita, girata male e finita peggio. Il Musetti eccellente di quest’estate ha fatto un balzo notevole grazie a fiducia e autostima, che gli permettono di spingere, giocare lucido e offensivo. Queste devono essere gli assi nella manica anche contro Auger-Aliassime, uno che può gestire dal punto di vista tecnico se non cade in difesa. Djokovic si gioca l’Oro contro Alcaraz, ma vedendo lo strapotere di Carlos, sembra un’impresa quasi impossibile…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic alza la prima palla della seconda semifinale delle Olimpiadi 2024, con una vistosa protezione al ginocchio destro. Musetti prova ad aprire l’angolo dalla risposta, per far correre a destra il serbo. La tattica funziona sul 40-15, cammina forte il diritto di Lorenzo, anche sul punto seguente, con una traiettoria carica e veloce. Parità, e sguardo non sereno di Novak dopo l’errore. Si aggrappa alla battuta l’uomo dei record, 1-0. Musetti trova il primo big point dell’incontro, passante stretto di diritto eccellente. Bellissimo anche lo scambio che vale a Lorenzo il punto dell’1 pari, gran controllo degli angoli e del ritmo. Nello scambio l’italiano è più incisivo, il serbo trova punti col servizio. Sul 30 pari “Muso” risponde bene, ottimo anticipo e via, Djokovic non contiene. Palla break! Rischia un cross di rovescio carico Lorenzo, esce di poco. 2-1 Djokovic. Nel quarto game il serbo risponde molto profondo, e con piedi nei pressi della riga di fondo mena le danza al suo ritmo… e son dolori. 0-30. Non va la prima dell’azzurro, Djokovic non si fa pregare, attacca e forza l’errore di Lorenzo. 0-40, tre palle break per l’ex n.1. Salva la prima chance buttandosi a rete; poi la seconda con una smorzata ottima, e la terza con un bel forcing sulla diagonale di rovescio. Aria purissima. Salva con una rara prima palla la quarta chance di break, la lotta è molto dura. Ben 16 punti, per il 2 pari, con una riga di Musetti e stecca di Djokovic. Molto più liscio il terzo turno di Nole, impone i suoi ritmi e con quattro punti si porta 3-2. Dopo la bagarre il set segue i turni di battuta, ma lo spettacolo cresce perché entrambi giocano più offensivo e attaccano, Lorenzo con il diritto (un paio eccezionali), Novak cerca la rete. Sul 4 pari uno smash errato costa al serbo il 15-30. Si cava al pericolo col servizio. 5-4, ora la pressione è tutta su Musetti, la regge alla grande dando sfoggio del suo tocco super su di una smorzata del rivale. Ma da 40-0 il game si complica… Djokovic alza il muro e poi spinge, profondissimo alla sua velocità, non regala nulla e vince quattro punti di fila forzando gli errori del nostro e procurandosi il set point. Musetti non lo gioca bene: cerca la sorpresa, la smorzata dopo il servizio, ma la palla non è abbastanza veloce e non passa la rete. SET Djokovic, 6-4. Peccato aver sprecato il quaranta zero, ma bravo è stato Nole ad alzare il livello al momento cruciale. Da campione.
    Secondo set, Djokovic to serve. Musetti riparte con decisione, spinge con ottimo controllo ed è il rivale a cercare la variazione, perdente. 0-30. Si becca pure un warning per violazione del tempo per servire. Non tocca bene la palla il serbo sul 15-30, la palla corta non va. 15-40 e due palle break immediate. Sparacchia malamente col diritto inside out Djokovic e scaraventa la racchetta. BREAK Musetti, 1-0 e servizio. Il down del campione dura un attimo, ritrova sicurezza, avanza nel campo e va a prendersi la palla del contro break con uno scatto felino in avanti, spettacolare il controllo del corpo in scivolata. Il BREAK purtroppo arriva: risposta sicura, avanza e col diritto in anticipo forza l’errore difensivo di Lorenzo. 1 pari. Ha perso un po’ di campo in questo game Musetti, non te lo puoi permettere vs. il “Djoker”. Si gioca meglio in risposta in questa fase, ora è Musetti a sorprendere col tocco l’avversario, 0-30, con Novak inferocito col suo angolo… Gioca molto teso Djokovic, anche contro il suo angolo, crea e distrugge (come lo smash orribile sul 40-30). A furia di taglie e cambi, Musetti si prende una nuova chance per l’allungo. Novak polemizza, butta il momento sulla rissa, dove sguazza via come pochi… Djokovic subisce il BREAK alla seconda chance con un rovescio in rete. Furibondo il serbo al cambio di campo, si lamenta col suo angolo per tutto, arbitro, luci, pubblico, tutto. Come quasi sempre accade, questa furia si trasforma in benzina per il suo agonismo, la palla esce dalle corde di Novak potente e “cattiva”, mentre la prima di servizio di Lorenzo resta troppo altalenante. Un pessimo doppio fallo sul 15-30 costa al carrarino due palle break. Ancora la smorzata per Musetti, ma è troppo prevedibile. BREAK, in quarto di fila, e due pari. È una fase molto convulsa della partita, tatticamente non c’è un filo logico, si va di tensione cercare di aggredire, ma non sempre le scelte sono corrette. Novak ritrova il servizio, e Musetti esagera nel cercare velocità. 3-2 Djokovic. Complicato anche il terzo turno di battuta di Musetti, commette un doppio fallo, poi il diritto di Nole è pesante in lungo linea. Cerca per l’ennesima volta la smorzata, ma ormai non vanno più, e legge ed arriva Djokovic. 15-40, momento topico… Lorenzo annulla la prima palla break con un rovescione dei suoi; energia e attacco sulla seconda, con i recuperi spettacolari del serbo cancellati dalla rapidità dell’azzurro, uno dei suoi migliori punti dell’incontro, visto anche il suo peso. Niente, Musetti si è incaponito nel chiamare avanti il rivale, ma il suo tocco ora proprio non va, c’è un’altra palla break da difendere. Rischia a tutta con la sbracciata di diritto dopo il servizio, ma la palla di Lorenzo esce di un niente. BREAK Djokovic, il quarto di fila (e terzo nel set), 4-2. Tutto troppo rapido ora per Nole, anticipa, gestisce il tempo di gioco e soprattutto gli angoli, Musetti non riesce più nel set a girarsi sul diritto e riprendere il controllo nello scambio. 5-2. Sfiduciato, senza la prima di servizio, è tutto ormai troppo difficile per Lorenzo, in balia dell’avversario, bravissimo ad anticipare leggendo le traiettorie dell’italiano. 0-30 e poi 0-40 e tre match point per Novak con risposta, palla corta e attacco. Annulla le prime due con il servizio, 30-40. Finisce al terzo, con un bel diritto carico Djokovic prende campo e il contro piede è ottimo. Chiude male Musetti, con 5 break di fila. Un match che dopo un bel primo set è girato male, nonostante la rabbia del rivale. Troppo bravo ad anticipare Novak e prendersi il campo.

    Novak Djokovic vs Lorenzo Musetti (TBA – ore 19:00)ATP Paris Olympics Novak Djokovic [1]660 Lorenzo Musetti [11]420 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2Lorenzo Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-405-2 → 6-2Novak Djokovic 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2Lorenzo Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A3-2 → 4-2Novak Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2Lorenzo Musetti 15-0 15-15 15-30 15-401-2 → 2-2Novak Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A1-1 → 1-2Lorenzo Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 30-400-1 → 1-1Novak Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Lorenzo Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A5-4 → 6-4Novak Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-4 → 5-4Lorenzo Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-3 → 4-4Novak Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-153-3 → 4-3Lorenzo Musetti 15-0 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3Novak Djokovic 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2Lorenzo Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 2-2Novak Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1Lorenzo Musetti 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1Novak Djokovic15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Arrivederci e grazie, sir. Andy Murray. Il tributo a un grande campione

    Andy Murray saluta a Parigi 2024

    “Never even liked tennis anyway.” Solo un personaggio animato da cotanta arguzia ed ironia come Sir. Andy Murray poteva scegliere un epitaffio così per salutare il mondo del tennis, il suo mondo, dopo aver disputato l’ultimo match ufficiale alle Olimpiadi di Parigi, il doppio perso insieme a Daniel Evans contro il team a stelle e strisce Fritz – Paul. Si chiude con una sconfitta e non un’altra medaglia olimpica la carriera di Murray, lunga e travagliata, animata da tanti episodi, cadute e risalite, vittorie storiche e tonnellate di polvere masticate nell’infinita rincorsa ai tre davanti, Roger, Rafa e Novak, complessivamente più forti e vincenti di lui. Fab4? Per molti, sì, per altri nient’affatto, visto che erano loro i tre tenori e Andy solo la gamba zoppa dei Beatles tennistici, uno che ha provato a restare aggrappato al loro treno velocissimo, salendo e scendendo a più riprese, con più frustrazioni che soddisfazioni. Uno britannico quando vinceva, “scozzese” quando perdeva…
    Ci vorrà del tempo per analizzare bene, a freddo, la carriera di Murray. Una cosa vorrei chiarirla immediatamente, forte e chiara: guai ad apostrofarlo come “perdente”. È vero che se andiamo a vedere il suo bilancio contro gli altri tre big ha solo dati in negativo (11-25 vs Djokovic, 7-17 vs Nadal, 11-14 vs. Federer), e che a livello di vittorie Slam siamo indietro anni luce (3 per Andy, contro i 20 di Roger, 22 di Rafa e 24 di Novak). 8 finali Major perse, 3 vinte. Una statistica non esaltante ma… si può considerare “perdente” un ragazzo che si è spinto oltre il limite delle sue capacità fisiche e tecniche, migliorando lentamente ma costantemente il suo gioco, arrivando a vincere 46 tornei ATP (tra cui 14 Masters 1000), due Ori olimpici consecutivi in singolare (record assoluto questo), US Open e due Wimbledon, riportando uno Slam nel Regno Unito dopo il mitico Fred Perry nel 1936? Io assolutamente no.
    Proprio in questi giorni Olimpici a Parigi, si è acceso un forte dibattito sul concetto di sconfitta, di grandezza o meno di un risultato. Nel mondo super competitivo di oggi, dove milioni di persone praticano sport a livello agonistico sostenute da metodi scientifici di allenamento e grandi mezzi, arrivare secondi o terzi è indice di assoluta grandezza, non di povertà o miseria. Chi narra lo sport esaltando solo e soltanto vittoria e primati ha perso misura, non rende un bel servizio. I secondi, terzi o pure i quarti, sono enormi atleti e campioni. Non è solo il primo posto il metro di tutto. È ora di cambiare paradigma alla nostra visione dello sport, e se vogliamo della vita. Murray in questo è l’esatto esempio di un atleta formidabile che è andato oltre ai propri difetti e mancanze, riuscendo ad ottenere risultati eccezionali nonostante rivali più attrezzati. Per questo è un tennista esemplare, che dobbiamo ringraziare per le tantissime ore di spettacolo e divertimento prodotte nei più importanti court del mondo.

    Never even liked tennis anyway.
    — Andy Murray (@andy_murray) August 1, 2024

    La sua storia è partita dal nord, Scozia, Dunblane per la precisione, uno di quei posti dove puoi passare solo per caso se la vita ti conduce attraverso altre rotte. Lontanissimo dai sacri prati verdi di Wimbledon. Ha iniziato a giocare a tennis a tre anni, spinto dalla passione dell’onnipresente madre Judy. Che la sua vita e carriera non fosse costellata solo da rose e fiori l’ha intuito a otto anni (1996), quando sopravvisse miracolosamente al massacro scolastico alla Dunblane Primary School: 16 compagni di classe e un insegnante furono assassinati in una sparatoria da un folle, entrato nella scuola per vendetta. Fu il più grave fatto di sangue accaduto in un istituto nella storia britannica moderna. La famiglia Murray conosceva l’aggressore. Non è mai stato un ragazzo come gli altri Murray, fin da quando ha iniziato a calcare il tour Pro con quella chioma di capelli ribelli, lo sguardo torvo e poi improvvisamente sereno, e quella lingua tagliente quanto il rovescio, forse ancor più letale… Andy in realtà è un tipo molto tranquillo nel quotidiano, animato da quell’irresistibile humor tutto British che esterna nei suoi leggendari tweet social, o con gli amici di sempre di fronte a un buona birra, talvolta anche nelle sala stampa. Per la sua ex allenatrice Amelie Mauresmo, “Andy ha come una doppia personalità. In campo e fuori sono due persone diverse, forse anche per questo non è riuscito a tirare tutto il meglio di se in ogni fase della sua carriera” ricorda l’ex campionessa francese, oggi direttrice di Roland Garros. Cosa rara tra i professionisti maschi, Murray è da sempre un appassionato sostenitore della parità di retribuzione per i tour maschili e femminili, di diritti e visibilità. “Sono stato coinvolto nello sport per tutta la vita e il livello di sessismo è irreale”, ha scritto una volta Murray su Instagram. Murray è diventato solo il secondo giocatore Top-10 nella storia dell’ATP Tour ad avere un’allenatrice nel suo box con Mauresmo. Tantissime chiacchiere allora, ma lui mai se c’è curato, è sempre andato avanti per la sua strada.
    Proprio il rapporto con i coach è stato travagliato. Ne ha cambiati tanti, forse troppi. C’è chi dice per la presenza ingombrante della madre – e tutti sappiamo quanto possa essere castrante per un giovane una mamma onnipresente e mai doma…- tanto che alla fine i suoi migliori anni sono arrivati sotto la severa guida di Ivan Lendl, un super campione per certi versi ha più di un affinità con Murray. Il carattere scontroso, la certosina costruzione, anche lenta se vogliamo, del proprio gioco, le molte sconfitte Slam e la sensazione che vi fossero più “talenti” di lui, ma alla fine le vittorie arrivavano. Murray ha dovuto lavorare tanto, forse più degli altri tre campioni della sua epoca, per tirar fuori ogni stilla del suo talento. Ha stentato più degli altri a costruire il fisico, strutturalmente meno forte e più fragile, e il suo tennis è cresciuto e quindi esploso più tardi. A completata maturazione, dopo estenuanti sessioni di lavoro (in estate nel caldo di Miami per prepararsi al meglio a quello altrettanto torrido di NYC), finalmente i vari tasselli tecnici hanno iniziato a lavorare all’unisono, e nel 2012 proprio nella Grande Mela è arrivato il primo, sospirato, Slam. Forse gli è mancato almeno un successo agli Australian Open, ma complessivamente Djokovic nelle tante finali gli è sempre stato superiore per mentalità e completezza di gioco.

    Forever in our hearts 💙 Today, we celebrate an amazing career and legacy. #SirAndy | @andy_murray pic.twitter.com/dailIta1Zo
    — ATP Tour (@atptour) August 1, 2024

    Cosa è mancato a Murray per vincere di più? Un po’ tutto se vogliamo, o solo dettagli fondamentali a fare la differenza. Di sicuro la sua seconda di servizio non è mai stata all’altezza degli altri tre, col diritto non ha mai davvero superato il limite di un’apertura meno fluida, e per anni ha tenuto un’attitudine fin troppo difensiva e da contrattaccante, spremendosi al limite invece di giocare più di petto, più diretto e offensivo. Non è un caso che nelle sue tre vittorie a Wimbledon (due ai Championships, una nell’evento Olimpico 2012) si è visto il suo tennis migliore, più rapido e incisivo, zero attendismo e tanta qualità. Forse avrebbe dovuto lavorare maggiormente sulla mentalità offensiva, provando a sgravarsi da un conflitto interiore e col rivale che l’ha penalizzato a più riprese, esplodendo spesso e volentieri in una rabbia agonistica nefasta e autodistruttiva. Iconiche le sue incazzature furibonde contro il suo angolo, gli sono costate più di una sconfitta. Ma anche a livello puramente fisico ha sofferto la minor potenza rispetto a Nadal, la minor elasticità e facilità rispetto a Federer, la minor resistenza rispetto a Djokovic. Solo nel 2016, il suo anno migliore, è riuscito a tenere il piede a manetta per molti mesi, con una seconda parte di stagione irreale che l’ha portato a dominare, vincere le Finals a Londra e chiudere meritatamente da n.1 del mondo. Uno sforzo clamoroso, oltre la sua capacità di tenuta, che ha pagato a caro prezzo con l’inizio dei problemi all’anca – poi operata – che di fatto hanno chiuso la sua carriera al vertice. Questo è stato l’ultimo grave infortunio di una lunga serie che l’ha caratterizzato per tutta la carriera. Nadal e Djokovic hanno spinto come forsennati, ma il loro fisico in qualche modo ha tenuto; quello di Andy assai di meno.
    Lasciando l’annoso confronto con gli altri, il tennis di Murray stato un capolavoro di gioco difensivo pronto al contrattacco. Mano assai più sensibile di quello che gli è sempre stato riconosciuto, ha migliorato progressivamente in visione e prontezza per cambiare ritmo e attaccare. Leggendarie le sue rincorse, solo apparentemente disperate, come i tanti passanti e rovesci vincenti. Ho sempre pensato che dovesse spostare più in avanti il baricentro della sua posizione, per soffrire e consumarsi di meno. Il suo coach Lendl c’ha provato a più riprese, anche portandolo insieme a giocare a golf e provando a fargli capire la posizione ideale sui Green. C’è riuscito a tratti, con pesanti ricadute un po’ per infortuni, un po’ per la sua testa assai conflittuale, che nelle fasi delicate lo forzava a retrocedere su ataviche certezze difensive piuttosto che l’arrembaggio. Ormai è andata, ma chissà che ne penserà Andy in futuro, riguardando nella sua testa la propria lunga carriera davanti ad un bel fuoco e con i figli attorno. Certamente è consapevole di aver speso ogni stilla di energia fisica, in allenamenti estenuanti e infinite sessioni a riprendersi dai tanti infortuni.

    1001 singles matches739 victories105 top 10 wins46 ATP titles41 weeks as World No. 129 wins over the Big 314 Masters 1000 titles11 Grand Slam finals3 Grand Slam titles2 Olympic Gold medals1 @andy_murray
    Thank you, Sir Andy 💙💙💙 pic.twitter.com/SQyNgA2hqV
    — Tennis TV (@TennisTV) August 1, 2024

    Operazioni, cambi di rotta e frustrazioni per finali perse e risultati che non arrivavano come sperato. Ma anche vittorie, momenti di gloria e immense soddisfazioni. Murray ha scritto pagine memorabili di tennis e di vita, mettendo in campo tutto quello che aveva e anche di più. Si è messo a nudo più e più volte, senza la paura di mostrare fragilità, lacrime e pensieri oscuri. Ha perso molto e vinto tanto. Ha lottato e ce l’ha fatta. Alla fine Murray, con tutti i suoi pregi e difetti, è un campione splendido che sentiamo più vicino a noi rispetto ad altri così forti da sembrare inarrivabili. Una volta sulle scale della press room al Monte Carlo Countri Club ci siamo scontrati fisicamente… lui scendeva di corsa, io salivo di corsa… boom! Siamo quasi caduti a terra e lui mi ha acchiappato e rialzato. È stato lui a sorridere e scusarsi per primo. Quello sguardo inquieto pur nel sorriso non lo dimenticherò mai.  
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Washington: Grinta Cobolli! Salva cinque match point a Davidovich Fokina e lo supera al tiebreak decisivo

    Flavio Cobolli (foto Patrick Boren)

    Colpire la palla a tutta, con potenza e precisione, non sempre è abbastanza per vincere una partita, servono anche gambe, lucidità e tanta testa. Lo sa bene Alejandro Davidovich Fokina, e pure Flavio Cobolli, che nel caldo opprimente dell’ATP 500 di Washington supera lo spagnolo in rimonta al termine di una battaglia durissima durata 3 ore e 14 minuti col punteggio di 1-6 7-6(0) 7-6(7). Il grande merito del romano è stata la capacità di resistere dopo un pessimo primo set, nel quale è stato troppo falloso e in balia delle accelerazioni precise del rivale, e approfittare delle sue pause e svarioni. Clamorosa la rimonta del romano nel tiebreak decisivo: sotto 5-1 e 6-2, Cobolli ha giocato benissimo i primi tre match point avversi ed ha approfittato della paura di ADF nel quarto, andando a prendersi una splendida vittoria di potenza e mentalità (annullando anche un quinto match point), mai domo nonostante un servizio altalenante, qualche errore di troppo e fasi nelle quali è andato davvero sotto dal punto di vista tecnico.
    Proprio nella resistenza e lucidità è arrivata la vittoria di Cobolli. L’incontro dal secondo set è stato un continuo up and down, con lo spagnolo colpito anche dal calore e umidità – che ovviamente c’era per entrambi – ma bravo a riprendersi nel terzo set dopo esser crollato nel tiebreak del secondo ed esser stato oltre 10 minuti fuori dal campo. Si era portato avanti di un break Fokina (4-1) e Flavio è stato bravo a reggere in un durissimo sesto game, con due palle break annullate che profumavano di palle match… Duro, durissimo, e quindi pronto a mettere pressione all’avversario, che come suo solito ha alternato pallate micidiali ad incertezze a volte sconcertanti, si è fatto contro brekkare e la partita è andata in lotta. Buon per Cobolli, che di fisico e testa è andato a vincere una splendida partita che lo porta nei quarti di finale del torneo nordamericano, dove il attende il vincente di Michelsen – Hong.
    Cobolli ha vinto un match durissimo servendo solo il 45% di prime palle in campo, un dato davvero basso che esalta la sua attitudine difensiva e nella lotta. Ha sofferto davvero l’azzurro, e non solo nel tiebreak decisivo… Per la maggior parte dell’incontro è stato costretto a rincorrere sulle palle molto vivaci e profonde di Davidovich, uno che ha la dinamite nel braccio ma troppe volte si perde in errori marchiani, con nessuna flessibilità tattica o lucidità. Proprio con un attitudine per lui “stranamente” calma e centrata, aveva dominato il primo set: servizio, diritto potente, palla profonda al centro e ci pensava Cobolli a sbagliare, incapace di riprendere campo e costretto a forzare attacchi perdenti. Poi è arrivato il primo calo fisico, e Cobolli nonostante una giornata nera alla battuta ne ha approfittato, mettendo pressione e facendo correre Fokina che, con meno equilibrio, esagera e sbaglia.
    Bellissimo il tiebreak del secondo set giocato da Flavio, perfetto nella velocità e scelta dei colpi. Si pensava che al rientro nel terzo dopo l’uscita dal campo – quasi barcollante nel TB! – lo spagnolo fosse k.o, invece è rientrato rinfrescato e ha ripreso a comandare. Ha dovuto sprintare e soffrire Flavio, è andato sotto ma è rimasto lì, in scia, pronto a riprendersi. Mai domo nemmeno sotto 2 punti a 6 nel tiebreak. Così è successo e questo spiega la sua forza, attitudine molto positiva e anche forza fisica, per reggere visto quanto ha corso e spinto. Alla fine è una splendida e meritata vittoria, più per atteggiamento e mentalità che colpi. E questo è ancor più importante. Fokina è un colpitore fantastico, ma quasi mai basta quando hai di fronte un rivale mai domo, intenso, lucido e sportivamente “cattivo”. Deve migliorare nella posizione di campo Flavio, sbagliare meno di rovescio quando vuol cambiare direttrice, e servire molto, molto meglio, ma che intensità, che grinta e forza nell’attaccare sulla palla giusta, nel provarci sempre, nel non mollare mai. Difetti ma anche tantissime qualità, che lo rendono tennista vero e agonista feroce. Si porta a casa una splendida vittoria e la sua strada a Washington continua. Bravo!
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La partita scatta con Davidovich alla battuta, subito tira la sue pallate a tutta, tra vincenti ed errori. Cobolli si adegua al tennis rarefatto imposto dal rivale, rischia subito il primo colpo dopo il servizio e funziona. 1 pari. Nel terzo game Flavio gioca benissimo sulla diagonale di rovescio, quindi impatta un diritto eccellente in anticipo che gli vale la prima palla break sul 30-40. Non riesce però a tenere in campo la risposta su di una seconda al centro molto liftata. Spreca l’azzurro sulla seconda chance: arriva bene sulla palla corta ma il tocco di rovescio non passa la rete, si poteva far meglio qua. Con un bel diritto pesante Cobolli strappa la palla break #3, ma Davidovich è attento e non sbaglia in progressione. Si salva lo spagnolo, 2-1, con qualche rimpianto per l’italiano. Purtroppo il romano mette poche prime nel quarto game e commette doppio fallo sul 30 pari, errore che gli costa la prima palla break del match da difendere. Spinge dal centro, ma il diritto vola largo, pessimo gioco e BREAK per ADF, 3-1. Lo spagnolo intuisce che giocando forte al centro provoca gli errori di Cobolli, un po’ di fretta nel cercare l’affondo lungo linea, quindi rischia di meno e ottiene punti. 4-1 Davidovich. Continua a sbagliare troppo Cobolli, tra doppi falli e forzature. Si ritrova di nuovo indietro 15-30, e ai vantaggi il quarto doppio fallo dell’incontro gli costa un’altra palla break. Non va la prima di Flavio, lancio forse troppo arretrato… Fokina ha buon gioco nell’aggredire la seconda del romano e prendersi il secondo BREAK del set, 5-1. Lo spagnolo cavalca il momento positivo, chiude 6-1 al primo set point con un ottimo diritto inside out dal centro. Troppi errori per Cobolli e un pessimo 40% di prime di servizio in campo, pochissimo.
    Cobolli scatta al servizio nel secondo set, dopo un lunghissimo toilette break del rivale. Ancora qualche errore, ma vince il game con un servizio finalmente più solido. Non parte bene Davidovich, anche un doppio fallo e crolla 15-40. Disastro nell’attacco dello spagnolo, si allunga più che può ma la traiettoria bassa non è gestibile. BREAK Cobolli, avanti 2-0. Purtroppo il vantaggio non dura niente. Cobolli sbaglia malamente due palle in scambio col rovescio, 0-30. Un lunghissimo scambio, giocato con pazienza da Davidovich, porta Flavio a sbagliare, 0-40. Il contro BREAK arriva alla seconda chance, un attacco di Cobolli non è abbastanza profondo e viene passato. Con un ottimo attacco, perfetto il tempo e pure la chiusura di volo, lo spagnolo impatta lo score sul 2 pari. Avanti 3-2, Cobolli prova a cambiare marcia ed attaccare a tutta. Sbaglia una volée non impossibile sullo 0-15, piccola chance sprecata per mettere grande pressione al rivale. Fokina ritrova precisione (eccellente un diritto cross a ribaltare l’inerzia a suo favore) e si porta 3 pari con un Ace esterno, il primo del set (quinto complessivo). Sul 4-3 arriva finalmente la scossa per Cobolli. Gioca un paio di risposte ottime, mette grande pressione al rivale e strappa il secondo BREAK del set (e del match) a Davidovich con un’altra pressione dal centro del campo. 5-3 Cobolli, serve per il set. Alejandro prova a riprendersi, sfonda col diritto e si porta 0-30. Flavio risale 30 pari, ma con un altro angolo col diritto lo spagnolo strappa la chance del contro break sul 30-40. Resiste in difesa Flavio, rincorre a tutta una smorzata niente male e si salva. Purtroppo Cobolli commette un altro doppio, e arriva la seconda palla break per Fokina. Stavolta lo aiuta il servizio, al corpo e potente. Purtroppo il BREAK per Davidovich arriva alla terza chance: gioca solido, al centro e carico, ed è Flavio a sbagliare col rovescio. 5-4. Arriva il fisioterapista in campo per lo spagnolo, sembra vittima di un colpo di calore per via dalle torride condizioni di Washington. Tarda ad arrivare il medico. Alla fine il gioco riprende senza grandi ulteriori manovre… La sua prima di servizio va e viene, l’azzurro non ne approfitta sul 30 pari, sparacchia via un rovescio e scaglia a terra la racchetta, consapevole della piccola chance non sfruttata. 5 pari. Si lotta nel game #11, Flavio spinge col diritto, ma il servizio è troppo altalenante. Ancora un doppio fallo, poi ai vantaggi sbaglia malamente un rovescio in scambio che gli costa una pericolosissima palla break. La prima palla proprio non va, Davidovich spinge ma sbaglia l’accelerazione di rovescio lungo linea. Rovescio vs. rovescio Cobolli va spesso in difficoltà. Ma non solo: si fa trovare impreparato su di un recupero del rivale che gli costa la seconda PB del game. Sciupa tutto lo spagnolo, esagerata la spinta in risposta. Ben 16 punti, alla fine Cobolli vince il game-fiume, 6-5. Davidovich porta il set al tiebreak. Parte meglio Cobolli, 3-0 grazie a due errori di rovescio dello spagnolo. Non trova più il campo Davidovich, sul 5-0 si aggrappa letteralmente alla rete laterale, sembra in evidente difficoltà. Con un doppio fallo ADF crolla 6-0. Con una risposta precisa, Flavio domina il tiebreak 7 punti a 0, si va al terzo. Davidovich esce di nuovo dal campo.
    Lo spagnolo torna in campo dopo oltre 10 minuti e riprende alla battuta. Alti e bassi nella precisione, ma Fokina chiude il game ai vantaggi con uno splendido rovescio al termine di uno scambio durissimo, che conferma la sua ripresa fisica. Cobolli cerca di mettere tanta intensità nei suoi colpi, anche per tener ferma la maggior capacità di accelerazione del rivale. Trova anche due Ace, 1 pari. Nel terzo game Davidovich crolla in due doppi falli di fila, gli costano lo 0-40. Col servizio annulla le prime due palle break, 30-40; ancora una prima al corpo sulla terza, si salva. Poi un Ace, praticamente non si gioca. Alejandro vince l’unico scambio del game, bel diritto, 2-1. Nel quarto game è Cobolli in difficoltà, prima un attacco troppo corto, poi un doppio fallo… 30-40. L’annulla col punto esclamativo Flavio, un diritto lungo linea cadendo indietro difficilissimo. Con grande profondità di scambio Alejandro strappa una seconda PB. Stavolta sbaglia l’azzurro, e c’è il BREAK per Davidovich, che dal rischio di crollare sotto si ritrova avanti 3-1 e servizio. Lo spagnolo sfrutta il momento, game a zero e 4-1, vantaggio consolidato. Ha accusato il momento Cobolli, duro sulle gambe dopo il servizio sbaglia due colpi malamente e si ritrova sotto 0-30. Si butta avanti con coraggio (e con poco…) ma gli basta a rimontare, 30 pari. Ma senza prima palla è dura… scambia in difesa, prova ad attaccare ma non trova una buona posizione e affossa la volée. Concede un’altra palla break, l’annulla con un Ace. Segue lo stesso errore in attacco, troppo lontano dalla rete. Seconda PB del game. Si salva ancora e si porta 2-4, traballa ma regge. Sbanda vistosamente lo spagnolo, doppio fallo ed errore, 0-30. Cobolli approfitta del momento “no” dell’avversario, è incisivo in risposta e sul 15-40 Fokina non cerca la palla sulla risposta aggressiva del romano e il contro balzo è nettamente out. BREAK Cobolli, 3-4 e servizio. La battuta non è affatto costante, ma dalla riga di fondo Flavio spinge si porta 4 pari. Fa e disfa Fokina, tra servizi ingiocabili e errori; Cobolli è aggressivo e copre bene il campo. Sul 5 pari, l’italiano è bravissimo a mettere tutta la sue energia, dalla risposta comanda e sposta il rivale, che sbaglia due rovesci e poi subisce un bel diritto di Flavio. 15-40, due chance per andare a servire per il match. ADF salva la prima con una volée precisa; poca pazienza Cobolli sulla seconda, vola via un rovescio che non gli avrebbe portato il punto. Alla fine lo spagnolo si salva ancora… 6-5. Cobolli spara un ace fondamentale sul 30 pari, e poi un diritto difensivo in corsa che diventa un vincente imprendibile. Bravo! 6 pari, il match si decide al “decider”, dopo 3 ore e 1 minuto (incluse tre lunghe pause). Flavio perde il primo punto alla battuta impattando fuori tempo un diritto, 2-1 ADF. Molto profondo nello scambio Alejandro, 3-1, poi una prima esterna perfetta. 4-1. Ritrova tutte le energie lo spagnolo per rincorrere e attaccare ogni palla, 5-1. Non molla Cobolli, 2-5, ma risalire ora è durissima. Comanda lo scambio dal centro Davidovich, 6 punti a 2 e 4 palle match. Getta al vento il primo col doppio fallo. Due ottimi servizi di Flavio, 5 punti a 6. Malissimo Fokina sul quarto, sparacchia un diritto in tribuna dopo il servizio. 6 pari! Con una pallata lo spagnolo si prende il quinto match point (7-6). Serve bene l’azzurro, 7 pari. Perfetto l’attacco di Cobolli, 8 punti a 7 e Match Point a suo favore! ECCOLO! Pessima la palla corta di Davidovich, Cobolli arriva e si prende la vittoria. Che lotta!

    [8/WC] Alejandro Davidovich Fokina vs [10] Flavio Cobolli ATP Washington Alejandro Davidovich Fokina [8]666 Flavio Cobolli [10]177 Vincitore: Cobolli ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 1-0* ace 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 5-1* 5*-2 6*-2 6-3* 6-4* 6*-5 6*-6 7-6* 7-7* 7*-86-6 → 6-7F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 40-306-5 → 6-6A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 6-5F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 5-5A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-404-4 → 5-4F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-304-3 → 4-4A. Davidovich Fokina 0-15 0-30 df 15-30 15-404-2 → 4-3F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-404-1 → 4-2A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-0 ace3-1 → 4-1F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 40-A2-1 → 3-1A. Davidovich Fokina 0-15 0-30 0-40 df 15-40 ace 30-40 40-40 A-40 ace1-1 → 2-1F. Cobolli 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 0-3* 0-4* 0*-5 0*-6 df6-6 → 6-7A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 ace5-6 → 6-6F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-405-5 → 5-6A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-5 → 5-5F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A df 40-40 40-A3-5 → 4-5A. Davidovich Fokina 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-403-4 → 3-5F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-3 → 3-4A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 30-15 40-15 ace2-3 → 3-3F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3A. Davidovich Fokina 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2F. Cobolli 0-15 0-30 0-40 15-400-2 → 1-2A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 15-30 15-40 df0-1 → 0-2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace5-1 → 6-1F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-30 40-40 40-A df4-1 → 5-1A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-1 → 4-1F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 df2-1 → 3-1A. Davidovich Fokina 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 2-1F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 df 30-30 ace 40-301-0 → 1-1A. Davidovich Fokina 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistiche
    🇪🇸 Davidovich Fokina
    🇮🇹 Cobolli

    Punteggio servizio
    258
    230

    Ace
    12
    7

    Doppi falli
    6
    8

    Percentuale prime di servizio
    61% (71/116)
    45% (55/123)

    Punti vinti con la prima
    69% (49/71)
    75% (41/55)

    Punti vinti con la seconda
    44% (20/45)
    44% (30/68)

    Palle break salvate
    75% (9/12)
    62% (8/13)

    Giochi di servizio giocati
    16
    15

    Punteggio risposta
    153
    130

    Punti vinti in risposta sulla prima
    25% (14/55)
    31% (22/71)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    56% (38/68)
    56% (25/45)

    Palle break convertite
    38% (5/13)
    25% (3/12)

    Giochi di risposta giocati
    15
    16

    Punti vinti a rete
    59% (10/17)
    56% (15/27)

    Vincenti
    30
    27

    Errori non forzati
    30
    24

    Punti vinti al servizio
    59% (69/116)
    58% (71/123)

    Punti vinti in risposta
    42% (52/123)
    41% (47/116)

    Punti totali vinti
    51% (121/239)
    49% (118/239)

    Velocità massima servizio
    222 km/h
    211 km/h

    Velocità media prima di servizio
    188 km/h
    189 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    157 km/h
    150 km/h LEGGI TUTTO

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    Fantastico Musetti! Ribalta un avvio difficile e Fritz con la sua qualità, è nei quarti a Parigi 2024

    Lorenzo Musetti a Parigi 2024 (foto Coni)

    Quando il tennista con più mano e soluzioni affronta quello più potente ma poco flessibile, se a comandare è la qualità, tendenzialmente è il primo a vincere. Questa sorta di assioma tennistico è lo specchio del match di ottavi di finale ai Giochi di Parigi 2024 vinto con grandissimo merito da Lorenzo Musetti su Taylor Fritz. 6-4 7-5 lo score conclusivo di una partita a tratti divertente e spettacolare, che vale al toscano l’accesso ai quarti della kermesse olimpica, dove attende il vincente della sfida tra Zverev e Popyrin. Un Musetti davvero bravo a riprendersi da un avvio non facile, sotto i colpi a tutta, potentissimi e super aggressivi di Fritz, che ben aveva in mente le parti decisive della loro recente sfida a Wimbledon, vinta da Lorenzo. Come sull’erba di Londra, appena l’azzurro è riuscito a spostare la partita sui suoi schemi fatti di continue variazioni e cambi di ritmo, servendo bene e giocando con tempi rapidi, si è preso il controllo del centro del campo e ha spostato il rivale portandolo in posizioni scomode e senza dargli la possibilità di sfondare la palla col diritto. Musetti ha incantato per la gestione dello scambio, e in particolare per l’efficacia del suo diritto: palla potente dopo la battuta (o in risposta), poi un’altra bella carica di spin e angolata, per allontanare Taylor dalla riga di fondo e dal centro, quindi accelerazione a tutta, spesso in contro piede oppure lungo linea dall’angolo sinistro. Schema fantastico, forse prevedibile ma talmente ben eseguito che il californiano non è mai riuscito a trovare una contromossa efficace e credibile. Il tutto alternato a tagli, back ficcanti e profondi, palle corte e attacchi. Una sinfonia di variazioni che la mano non esattamente delicata di Fritz riesce a contenere.
    Una gestione tattica da maestro, prodotta con velocità e lucidità, e mai passività. Questo è il “Muso” che piace e che vince, il tennista che ha cambiato passo dal punto di vista mentale ed è diventato davvero è un signor giocatore. Bravo, forte, bello e vincente. Lo dimostra anche l’applausometro del campo parigino: tutto il pubblico “neutrale” era per lui, per le sue giocate varie ed elettrizzanti, la sua adrenalina positiva e la sorpresa nel veder uscire dalle sue corde palle con effetti vari e vincenti. Una bellezza!
    Fritz come già accennato aveva molto chiaro cosa fare: prendere il match di petto, a tutta velocità, perché se era l’altro a prendere il comando dello scambio o dei tempi di gioco, difficilmente avrebbe retto variazioni e cambi. Per fortuna la partita è virata sul secondo scenario… ma non è stato facile. Il californiano era partito a mille, sparando ogni singola palla con tutta la forza del suo corpo, tanto da scappare avanti subito di un break. Stordito Lorenzo, ma non tramortito. Qua di vede la sua nuova forza, la consapevolezza che lo sta elevando a tennista assai forte e meritevole di stazionare – per ora – a ridosso della top 10. Musetti sotto attacco, soverchiato da troppa potenza, non si è scomposto, disunito o peggio. È rimasto lì focalizzato, attento a giocare un bel turno di battuta e prendere ritmo col diritto, il colpo che più di ogni altro è diventato il vero termometro del suo tennis. Dopo quel primo game vinto, tutto è cambiato. Ha iniziato a rispondere, a guadagnare centimetri di campo, che game dopo game sono diventati metri. Nel settimo gioco è andato a prendersi il contro break con un’impennata di qualità maestosa – lascio alla cronaca sotto il racconto – ma il tutto è partito dalla velocità, dei piedi e di esecuzione. Ha lasciato correre il braccio, ha alternato anticipo a rotazioni, rapide e lente e Fritz ha perso riferimenti e sicurezza. Musetti in quell’istante ha spaccato la partita ed è salito in cattedra, con due break di fila ha vinto il set e ha continuato a giocare con enorme solidità e sicurezza alla battuta nel secondo set, dove non ha concesso niente, e sul 5 pari ecco la zampata del campione.
    È veramente fantastico veder concretizzato un sogno: il talento puro di Musetti che diventa efficace, continuo e vincente. Dall’erba “salvifica”, dove ha capito e interiorizzato tempi di gioco e attitudine, al ritorno sulla terra rossa, dove a Umago è arrivato vicino alla coppa e a Parigi, con la maglia azzurra addosso, brilla e diverte. È in grande condizione fisica Lorenzo, ma è soprattutto la fiducia a portarlo a questo livello d’eccellenza. Regge e non trema nella difficoltà, sa cogliere il momento per cambiare passo e trovare vincenti da applausi. Nei quarti potrebbe esserci una sfida intrigante e difficile vs. Zverev. Il Musetti di oggi non lo deve affatto temere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Fritz scatta dai blocchi potente e sicuro, forte di servizio e diritto già incisivi fin dai primi colpi. Musetti cerca di spezzarne il ritmo con il taglio sotto la palla, ma a 30 l’americano vince il primo game. Non altrettanto buono il primo turno di battuta di Lorenzo. È Taylor a comandare, aprendo ottimamente l’angolo e trovando anche una smorzata non bella esteticamente ma assai efficace. Si porta 0-40 Fritz con un bel forcing col diritto, e strappa il primo break dell’incontro alla seconda chance, con un attacco di diritto e chiusura di volo sicura. Con un turno di servizio perfetto lo score segna 3-0 Fritz. Fa enorme fatica l’azzurro a tenere fermo il rivale, prontissimo ad aggredire la prima palla disponibile e guadagnare campo. Nel quarto game finalmente Fritz inizia a sbagliare qualcosa in spinta, e la prima di servizio aiuta Musetti, che muove lo score (1-3). Dopo la partenza difficile, Lorenzo è entrato pienamente in partita, i suoi colpi sono più incisivi e soffre di meno le pallate del californiano. Ben due palle corte nel sesto game, con ottimi risultati. 4-2. Nel settimo game Musetti cambia ritmo in risposta. Il diritto è carico di spin, angolato e preciso, ed è rapidissimo nell’entrare nel campo e prendersi il rischio. Strappa una palla del contro break sul 30-40 e la trasforma con un altro diritto pesante, in contro piede, che mette a nudo la modesta sensibilità di Fritz sulla palla bassa. 4-3 Fritz, ma serve Musetti. Evidente come il braccio di “Muso” sia più sciolto ora, servizio, diritto, back di rovescio, tutto rapido e ben eseguito. Eccellente turno di battuta azzurro, con il pubblico tutto per lui. 4 pari. “Dai forza!!!” urla Musetti dopo una splendida risposta che sorprende Fritz, mostra segni di nervosismo l’americano, e il diritto gli scappa 30 cm in corridoio. 0-30. Lavora lo scambio alla perfezione da sinistra Musetti, palle cariche e poi via accelerazione a tutta. 15-40 e due chance per l’allungo! (parziale di 11 punti a 4). Imprendibile il servizio di Taylor sulla prima, ma sulla seconda di scambia sulla diagonale di rovescio, un taglio e poi via bordata cross a tutto braccio, che pizzica la riga. BREAK Musetti! da 1-4 sotto, ora Lorenzo serve per il set sul 5-4. Rischia una smorzata difficilissima dopo il servizio sullo 0-15 solo uno con la sua mano può riuscirci… e che momento per rischiarla. La battuta al T funziona, 30-15, ma anche la risposta di rovescio di Fritz, ottimamente impattata. 30 pari. ACE! Urla “Buonaaaaaa” Musetti, ecco il Set Point. Che seconda palla, super carica di “kick”, Taylor ci casca e sparacchia via. SET Musetti, 6-4. Eccellente reazione dopo il pessimo avvio, Lorenzo ha cambiato passo e comandato il gioco. Meno vincenti del rivale, ma ha giocato molto meglio le fasi decisive.
    Se si gioca di tocco e tagli, non c’è gara. Lo dimostra lo splendido punto vinto da Musetti in risposta nel primo game del secondo set, una mano delicatissima. La potenza di Fritz gli vale a 30 il game (1-0). Il parziale scorre rapido sui game di servizio, Fritz molto incisivo col primo colpo di scambio, Musetti comanda con sicurezza i suoi primi turni, anche lui velocissimo nel prendersi spazio sul campo. 3 pari. Entrambi servono bene, il gioco fila via fluido, e chi rischia in risposta sbaglia. Con un Ace Lorenzo impatta lo score sul 4 pari, si entra nel rush finale del set. Taylor continua a trovare gli angoli alla battuta, ha un ritmo eccellente, Musetti in risposta non trova la chiave per entrare. 5-4 Fritz. L’americano rischia a tutta in risposta nel decimo game, prima un diritto, poi un rovescio, Musetti è sorpreso. Si ritrova sotto 0-30, e si affida di nuovo alla palla corta, funziona. 15-30. Spreca Fritz da tre quarti campo, dopo essersi aperto l’angolo, era chance per arrivare a set point. Lorenzo “ringrazia” e trova un’ottima prima palla. Quattro punti di fila nel momento più delicato, e 5 pari. Nel gioco seguente è Musetti a lasciar correre il braccio in risposta, con un diritto fantastico si prende il punto del 15-30. Taylor non molla, ma sul 30 pari va in crisi con un back di rovescio bassissimo e profondo di Musetti. 30-40, palla break, la prima del set. Se la gioca bene tatticamente Fritz, attaccando in contro tempo, ma MALISSIMO tecnicamente, toccando una volée in taglio pessima, con la palla che gli scappa malamente larga. BREAK Musetti! Può servire per il match sul 6-5. Non ci sta l’americano, risponde con aggressività, cerca la massima profondità nello scambio, ma è molto solido Lorenzo, 30-15. Altro gran diritto di Fritz, 30 pari. Ecco la prima palla di Musetti, carica e precisa! MATCH POINT! Altra prima esterna, quasi sulla riga, la risposta non va. VINCE LORENZO!!! Bellissima vittoria, di testa, gambe e qualità. Adesso c’è Zverev o Popyrin nei quarti, la medaglia ai Giochi 2024 non è più un sogno, un obiettivo. BRAVO!

    Lorenzo Musetti vs Taylor Fritz ATP Paris Olympics Lorenzo Musetti [11]670 Taylor Fritz [7]450 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2Lorenzo Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-306-5 → 7-5Taylor Fritz 15-0 15-15 15-30 30-30 30-405-5 → 6-5Lorenzo Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-5 → 5-5Taylor Fritz 15-0 15-15 30-154-4 → 4-5Lorenzo Musetti 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4Taylor Fritz 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4Lorenzo Musetti 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3Taylor Fritz 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2Taylor Fritz 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Lorenzo Musetti 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1Taylor Fritz 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4Taylor Fritz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-4 → 5-4Lorenzo Musetti 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 4-4Taylor Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-4 → 3-4Lorenzo Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-4 → 2-4Taylor Fritz 15-0 30-0 40-0 40-151-3 → 1-4Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3Taylor Fritz 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3Lorenzo Musetti 0-15 0-30 0-40 15-400-1 → 0-2Taylor Fritz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Djokovic contro Alcaraz ha sbagliato tattica. Solo Sinner può battere Carlos sulla velocità”

    Toni Nadal

    Secondo lo “zio” più famoso del tennis, Toni Nadal, nella recente finale di Wimbledon Djokovic si è “suicidato” con una tattica errata che ha finito per esaltare le qualità di Alcaraz. A suo dire l’unico giocatore che può sfidare lo spagnolo sulla rapidità e velocità e sperare di vincere è Jannik Sinner. Questo il sunto del pensiero di Toni, tratto dal suo editoriale settimanale sul quotidiano iberico El Pais. Riportiamo il passaggio più saliente.
    “Posso immaginare i dubbi che Novak e tutta la sua squadra avranno avuto nell’avvicinarsi alla finale di Wimbledon” scrive Nadal. “La decisione non è stata facile. È la stessa che si presenta a molti giocatori e coach quando affrontano un avversario superiore. Come affrontiamo l’incontro? Lo affrontiamo con le nostre solite armi e il nostro stile o, al contrario, proviamo a neutralizzare il nostro rivale cercando altre soluzioni, allontanandoci dal nostro gioco e punti di forza abituali? Personalmente ho sempre scelto il primo. Djokovic ha optato per la seconda via. Sapendo che né le sue gambe né la precisione dei suoi colpi sono più quelli di una volta, e che nemmeno una partita lunga e fisica non gli sarebbe stata favorevole, ha provato una tattica che alla fine si è rivelata suicida. Voleva imporre ritmi alti, giocare aggressivo, accorciare gli scambi da fondo campo e alla minima occasione chiudere i punti in rete”.
    “Secondo me, l’unica opzione che aveva il serbo era provare a rallentare il gioco. Sperare che non sbagliare mai niente a quella velocità e confidare che Carlos non stesse vivendo la sua giornata migliore…”
    “Cercare di battere il giocatore di Murcia in velocità è praticamente impossibile oggigiorno. Solo Jannik Sinner può affrontare lo spagnolo ad armi pari con la massima velocità. E infatti la finale della scorsa domenica conferma che la vera rivalità nei prossimi tornei e, probabilmente, nei prossimi anni sarà tra questi due: l’italiano e il nostro grande campione spagnolo” conclude Nadal.
    Parole importanti, che sottendono un’ altra affermazione: Djokovic a suo dire, a meno di giornate storte di Alcaraz, non ha più gambe e rapidità per imporsi sul giovane rivale. Vedremo cosa accadrà alle Olimpiadi e ancora più sul cemento negli Stati Uniti, dove il duello tra i due, e Sinner, potrebbe vivere nuovi importanti episodi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO