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    Petkovic esalta il tennis di Sinner: “A chi lo considera noioso, consiglio di vederlo dal vivo. Kyrgios? La gente smetterà di credere in quel che dice”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Tra i tanti blog tennistici che animano il web, uno dei più interessanti è certamente quello dell’ex pro tedesca Andrea Pektovic, “Finite Jest”, la sua personalissima finestra su mondo della racchetta del quale è stata importante protagonista fino al 2020, anno del suo ritiro. L’ex top10 WTA nei giorni scorsi ha aspramente criticato Nick Kyrgios per la sua incredibile crociata anti-Sinner, affermando di sentirsi “Triste e arrabbiata per le sue ripetute frecciatine sui social” contro il nostro miglior tennista. “Nick potrebbe essere fantastico, quando parla in tv è molto interessante, ma continua ad auto-sabotarsi con assurdità misogine. I suoi contenuti sono interessanti, dice cose positive sul tennis femminile in diretta ma poi lo denigra online. Tutto questo lo fa diventare antipatico e la gente smetterà di credere in quel che dice” .
    Ancor più interessante il suo parere sul gioco di Sinner, a suo dire tutt’altro che noioso. Nel suo lungo articolo “New York Blues” Petkovic affronta vari temi dall’ultima edizione di US Open, vinta da Sabalenka e Sinner, e si sofferma in un bel paragrafo sul gioco di Jannik.
    “Ad essere onesti, ci vuole un bel coraggio per giocare contro il miglior giocatore del pianeta in questo momento, Jannik Sinner” scrive la semifinalista di Roland Garros 2014. “Per chiunque trovi noioso il suo tennis, vi esorto a provare a vederlo dal vivo, se potete. Il modo in cui si muove, sempre in perfetto equilibrio, il modo in cui il suo corpo è leggermente inclinato in avanti come se stesse scendendo da un pendio con gli sci, è una cosa meravigliosa. Non importa quanto forte colpisca, non perde mai l’equilibrio“.
    “Lo stesso si potrebbe dire del suo comportamento fuori dal campo. Va avanti e basta. Una cosa che non si può vedere in TV ed è davvero sorprendente è come Jannik colpisce la palla ancora più forte, con ancor più decisione, quando arriva il momento più importante della partita. Anche Novak Djokovic o Rafael Nadal a volte rallentano un po’ il ritmo per fare più scambi e giocare con attenzione quando è il momento cruciale. Non così Jannik Sinner, lui cerca colpi ancor più grandi e potenti, e in qualche modo riesce, in modo del tutto naturale, a colpire con maggior sicurezza quando spinge ancor più forte. Davvero sbalorditivo da guardare”.
    “Una delle cose più importanti da capire nel gioco del tennis è come trovare il giusto equilibrio tra rilassamento e concentrazione. Tra tensione e scioltezza. Jannik Sinner sembra avere la ricetta segreta” conclude la tedesca.
    Un’analisi molto interessante, che sottolinea uno dei segreti che rendono Sinner così forte e difficile da battere. 55 vittorie e sole 5 sconfitte nel 2024, con 2 Slam, 2 Masters 1000 e 2 ATP 500 vinti. Il 2024 è un anno magico per Jannik, sempre più sicuro e competitivo sul tour.
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    La consistenza di Sinner e Medvedev: non perdono da oltre un anno contro un giocatore fuori dalla top50

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Battere i big è segnale inequivocabile di classe. Non perdere mai contro gli ottimi giocatori è segnale di costanza di rendimento ad alto livello, e quindi enorme consistenza e continuità. In questo nessuno è come Jannik Sinner e Daniil Medvedev negli ultimi dodici mesi. Infatti se prendiamo i tennisti inseriti nell’attuale top20 e andiamo a vedere quando questi hanno perso da un giocatore al di fuori della top50 ATP, solo il nostro n.1 azzurro e il moscovita sono senza macchia negli ultimi 12 mesi. Una statistica curiosa ma allo stesso tempo significativa, che conferma quanto Jannik e Daniil siano assai consistenti e difficilmente si facciano sorprendere nelle prime fasi di un torneo, o da un giocatore appena al di fuori dell’élite dei migliori cinquanta, quelli che presenziano costantemente nei maggiori eventi.
    Riportiamo la lista delle ultime sconfitte dei top20 contro un rivale non inserito nella top50 ATP, da quella più lontana a quella più recente:
    Medvedev – giugno 2023 – battuto a S’Hertongenbosch da Mannarino (n.52 in quel momento)
    Sinner – agosto 2023 – battuto a Cincinnati da Lajovic (n.66)
    Djokovic – marzo 2024 – battuto a Indian Wells da Nardi (n.123)
    Rune – marzo 2024 – battuto a Miami da Marozsan (n.57)
    Zverev – aprile 2024 – battuto a Monaco da Garin (n.106)
    De Minaur – aprile 2024 – battuto a Madrid da Nadal (n.512)
    Fritz – maggio 2024 – battuto a Ginevra da Michelsen (n.65)
    Draper – maggio 2024 – battuto a Roland Garros da De Jong (n.176)
    Musetti – giugno 2024 – battuto a Stoccarda da Berrettini (n.95)
    Ruud – luglio 2024 – battuto a Bastad da Monteiro (n.85)
    Tiafoe – luglio 2024 – battuto ad Atlanta da Nishioka (n.86)
    Dimitrov – agosto 2024 – battuto a Montreal da Popyrin (n.62)
    Hurkacz – agosto 2024 – battuto a Montreal da Popyrin (n.62)
    Korda – agosto 2024 – battuto a Montreal da Popyrin (n.62)
    Rublev – agosto 2024 – battuto a Montreal da Popyrin (n.62)
    Shelton – agosto 2024 – battuto a Montreal da Popyrin (n.62)
    Paul – agosto 2024 – battuto a Montreal da Nakashina (n.52)
    Alcaraz – agosto 2024 – battuto da US Open da Van De Zandschulp (n.74)
    Tsitsipas – agosto 2024 – battuto a US Open da Kokkinakis (n.86)
    Humbert – agosto 2024 – battuto a US Open da Comesana (n.108)

    Da segnalare l’incredibile cavalcata di Popyrin a Montreal, Masters 1000 vinto dall’australiano che ha sorpreso molti big in quel torneo. Sinner quest’anno ha raggiunto almeno i quarti di finale in ogni torneo disputato, mentre Medvedev pur con qualche difficoltà contro i top resta uno durissimo da battere per tutti gli altri. Iron man, oltre che campioni.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: Grinta Arnaldi a Bologna! Supera un tostissimo Monteiro dopo una gran battaglia al tiebreak decisivo e porta il secondo punto all’Italia contro il Brasile

    Matteo Arnaldi (foto Getty Images)

    Quando in campo c’è Matteo Arnaldi e veste la maglia azzurra, il cuore batte a mille e le emozioni ti travolgono, quasi seduti su un otto volante che corre a tutta. Emozioni travolgenti come lo sono i suoi recuperi, i cambi di ritmo e qualche accelerazione vincente improvvisa che ti lascia di stucco, giocata con un equilibrio impossibile e un controllo del corpo e delle traiettorie quasi misterioso. Grande Arnaldi, di cuore, di gambe e di braccio, il ligure batte un tostissimo Thiago Monteiro nel secondo singolare di Italia – Brasile (7-5 6-7(4) 7-6(5) lo score), vincendo al tiebreak decisivo una partita durissima, battaglia fisica e mentale di grande livello che ha esaltato il pubblico di Bologna e tenuto incollato alla sedia (con molti salti per aria!?!) per 3 ore e 40 minuti. Sangue e Arena, questa è la “vera” Davis, quella che esalta e trascina, con emozioni a go go, quelle che solo il giocare per il proprio paese riescono a dare.
    Arnaldi è solo da lodare per come l’ha portata a casa, è stato un buon match ma più per capacità difensiva e di contrattacco che per conduzione del gioco. Non ha servito bene l’azzurro e ha subito per larga parte la spinta muscolare e continua del mancino sudamericano, arrivato a Bologna in grandissima forma fisica e durissimo mentalmente, pronto a spingere con ogni muscolo ogni palla, e non cedere mai campo. Matteo ha rimesso, ha vinto punti importanti ed è anche riuscito a mettere pressione al rivale. Vinto il primo set, è andato in vantaggio anche nel secondo parziale ma ha sprecato la chance di chiudere il match al servizio sul 5-3, giocando il peggior game di tutta la partita, cadendo nel “suo” peccato originale di affrettare i tempi dell’affondo invece di continuare a costruire, aprire l’angolo, contrattaccare con qualità e lucidità. Ha servito male e ha commesso errori gravi, che hanno riacceso il rivale, da lì in avanti ritornato una sorta di “ira di Dio” per spinta e forza fisica. Matteo è andato sotto sulla rimonta prepotente del brasiliano, ha perso il set al tiebreak, giocato molto bene da Thiago, sempre in attacco, e ha rischiato di andare subito in svantaggio nel terzo parziale. Lì forse ha ricostruito la vittoria: in qualche modo ha retto, ha arginato con gambe e fiato la spinta forsennata dell’avversario, che dal centro del campo è stato quasi irresistibile con quel diritto potente e profondissimo. Arnaldi ha ritrovato il servizio, ha iniziato a rispondere meglio e con le sue rincorse clamorose ha stancato Monteiro. La partita si decisa al tiebreak, giocato da Campione da Arnaldi, assai più lucido ed efficace del rivale. Ha fatto scelte giuste e non ha regalato niente. Una partita che poteva chiudere prima, e che ha gestito tatticamente non sempre al meglio (ha lasciato troppo l’iniziativa a Monteiro, incapace di bloccarlo sul rovescio), ma che ha meritato con gambe e cuore, resistendo nei momenti difficili e giocando meglio molte fasi decisive, eccetto quel pessimo game sul 5-3 del secondo parziale.
    Monteiro era sulla carta avversario pericoloso, soprattutto quando ha il tempo per comandare col suo diritto. Arnaldi ha avuto difficoltà ad arginarlo, a tenerlo fermo. Non ha risposto sempre bene, ha sofferto moltissimo la curva esterna da sinistra di Thiago, ma anche le variazioni al centro. Soprattutto “Arna” non è quasi mai riuscito a bloccare il rivale sulla destra, con un diritto cross più angolato e consistente, ma i meriti del brasiliano sono importanti, per come si avventava sulla palla con grande velocità e scaricando enorme potenza. Alla fine Arnaldi è un tennista complesso e affascinante, sa fare moltissime cose e può fare il punto in molti modi, ma resta un incredibile contrattaccante, tanto che i punti più importanti li ha vinti proprio di grinta, rincorrendo, facendo giocare sempre una palla in più all’avversario e ribaltando scambi da difesa ad attacco. Lì Matteo si esalta, trova giocate fantastiche che pesano come macigni anche sulla testa dei rivali.
    Arnaldi si conferma non solo un grandissimo fighter ma anche un vero Davisman, uno che con la maglia azzurra si esalta e va oltre alla fatica e alle difficoltà. Un successo che regala il 2-0 per gli azzurri nell’esordio della fase a gironi di Davis Cup a Bologna. Il team di Volandri supera i sudamericani, il doppio è ininfluente. Due belle vittorie, di sostanza e qualità, nei singolari. Non si poteva sperare in una ripartenza migliore per i nostri colori: siamo i campioni in carica, abbiamo iniziato la difesa della “Insalatiera” vincendo la prima sfida senza i nostri due migliori tennisti per classifica, Sinner e Musetti. Abbiamo un team forte, coeso, di qualità. Adesso testa al prossimo match, venerdì contro il Belgio.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Arnaldi inizia il match con un buon turno di servizio. Evidente la sua tattica: verticalizzare con diritto e rovescio dopo essersi aperto il campo, non vuol lasciare l’iniziativa a Monteiro, tennista sempre positivo e grande fighter. Monteiro infatti parte altrettanto bene, tennis più lineare e muscolare, ma solido. Poco fronzoli e punti a casa. Si seguono i game di servizio, con Arnaldi che è sotto al 50% di prime palle, ma la seconda è precisa, molto bene esterna da sinistra. Nel quinto game arriva il primo Ace per Matteo, ottimo sul 30 pari, ma il game va ai vantaggi, davvero solido Thiago e bravo ad appoggiarsi alle palle dell’azzurro. Uff! Arnaldi rischia una smorzata col diritto, improvvisa, gli esce molto bene e la corsa di Monteiro non è sufficiente a vincere il punto. Un diritto sparato in rete costa al brasiliano il punto del 3-2 Italia. Arnaldi ancora troppo falloso, cercando di condurre gli scambi, e deve salire nel rendimento della battuta. Monteiro è molto rapido nell’aggredire la risposta di Arnaldi con il suo diritto mancino, e serve solo prime palle. Pochi fronzoli ma tonnellate di sostanza, con una spinta vigorosa, non è affatto un cliente morbido il brasiliano… 3 pari, con un ottimo game a zero. Fa fatica il ligure in risposta, è un po’ troppo dietro sotto la spinta del rivale, e serve anche piuttosto bene Thiago, non sempre palla veloce ma terribilmente accurata e variando angoli. Altro game a 15, 4 pari. Ha ceduto solo due punti al servizio il brasiliano. Nel decimo game, finalmente, “Arna” trova due bei punti in risposta, un contrattacco e poi un passante di rovescio impattato ottimamente. Sul 40-30 Matteo risponde, ma scambia molto dietro le riga di fondo, troppo il campo da difendere, 5 pari. Si entra nel rush finale, e l’italiano inizia male, primo doppio fallo, poi sbaglia un diritto, strappato con troppa fretta. 0-30. Sul 15-30 Monteiro comanda col diritto, ma una palla di scambio gli esce di poco. Tira un Ace Arnaldi, che momento per il terzo “asso” del set. Il game va ai vantaggi, spara largo un rovescio l’italiano. Con due ottimi diritti Matteo si porta 6-5. Si alzano a tutta i decibel dell’arena bolognese sul diritto vincente in corsa di Arnaldi che punisce un attacco prevedibile del brasiliano 30 pari, a due punti dal set. E non entra la prima di Thiago… SPETTACOLO ARNALDI!!! Cambia ritmo più volte, back di rovescio e poi cambio sul diritto, e che rovescio cross vincente, imprendibile! Un big-point che gli vale il Set Point sul 30-40 (e prima palla break del match). Si salva Monteiro, solido col diritto in spinta dopo un bel servizio esterno, curva mancina perfetta. Lotta, intensità, clima Davis vero, mentre Berrettini torna in panchina dopo la sua vittoria nel primo match. Un improvviso doppio fallo costa a Monteiro il secondo set point da difendere. Via, vola via il diritto lungo linea di Thiago, su di una risposta angolata di Arnaldi. SET Italia, 7-5. Ha sentito la pressione del momento Monteiro, dopo un set perfetto, ma che bravo Arnaldi nel farsi trovare pronto.
    Secondo set, Arnaldi to serve. Brividi… qualche errore, concede una palla break ai vantaggi con un taglio di rovescio sbagliato, ma il brasiliano non trova il passante con un tocco di rovescio non impossibile. È andata bene… Quindi di prepotenza Matteo chiude con lo smash un game molto complicato, 1-0. Matteo dopo lo spavento avanza la posizione sul campo, anticipa bene i colpi e col rovescio si prende spazio sul campo. Monteiro comanda solo se la prima palla lo aiuta, quella traiettoria esterna da sinistra è perfida. INCREDIBILE il punto vinto dal brasiliano sul 30 pari, un lob pazzesco colpendo sotto le gambe correndo all’indietro. Wow, uno dei punti dell’anno! 1 pari. Lo spettacolo s’impenna, bellissimo anche il recupero di Arnaldi e tocco di contro smorzata che lascia di sasso il brasiliano, gli vale il 2-1. Arnaldi è di nuovo in difficoltà nel quinto game, non è preciso e si butta avanti sul 30 pari, subendo un passante al corpo “robusto” che non riesce a gestire. Palla break, la seconda del set. Monteiro esagera con la spinta del diritto, ingolosito da una palla più corta. Con vigore vince il game l’italiano, 3-2, traballa, ma regge. Nel sesto game Montaiero commette un paio di errori gravi, pessimo il diritto sul 15-30, concede due palle break 15-40. Monteiro in quale modo si salva, il diritto lo sostiene, ma Matteo non molla la presa, rincorre ogni palla mancina del rivale e si procura una terza chance per allungare. È quella buona: con un gran rovescio cross, altrettanto bello di quello nel finale del primo set, si prende un punto splendido e soprattutto il BREAK che lo manda avanti 4-2 e servizio. Salta in piedi il pubblico di Bologna, mancano due passi a battere il Brasile ed evitare le insidie del doppio decisivo. Le emozioni si susseguono senza soluzione di continuità, Monteiro non regala più niente, mentre Arnaldi commette pure un doppio fallo e il game va ai vantaggi. Per fortuna il servizio lo aiuta nel punto seguente, pallata in “pancia” al rivale e via diritto vincente. SI!!!! Che punto Arnaaaaaa! Si allunga come tira-molla su di un recupero estremo sotto rete, alza il lob difensivo e Thiago, fuori equilibrio, trova solo il corridoio. 5-2 Arnaldi, forti emozioni! Monteiro regge, vince il suo game e si porta 3-5. Matteo serve per chiudere, ma proprio la prima palla lo tradisce, e purtroppo anche il rovescio, troppa fretta… Sbaglia due colpi gravi, scivola 15-40 senza che il brasiliano abbia fatto niente di clamoroso. Purtroppo il contro BREAK arriva subito, altro errore. 5-4, ma ora serve Monteiro. La “garra” è totale. Nonostante il pessimo game al momento di chiudere, Arnaldi non cede un millimetro, trova un gran diritto vincente che punisce il tentativo di insidi-out del rivale. Poi un altro contrattacco da CAMPIONE, avanza e chiude. Che testa e che elasticità nell’arrivare sulla palla in allungo e controllarla frenando. 0-30! Di potenza il brasiliano vince quattro punti, 5 pari. Bravo Matteo a riprendersi dopo un momento complicato, dopo aver buttato via la chance per chiudere e aver perso 3 game di fila… ritrova la prima palla e anche il diritto a tutta, con uno splendido in lungo linea vince il game #11, 6-5 Italia. Matteo lascia correre a tutta il braccio in risposta, mette enorme pressione a Thiago e si prende di forza il punto del 30 pari. Due punti dalla vittoria… Ma Monteiro spinge come un forsennato, sbaraglia la strenua resistenza dell’italiano. 6 pari, tiebreak. Il brasiliano attacca ogni palla come una furia, vince il primo punto in risposta e si porta 2-0. Purtroppo Matteo stecca la risposta sulla seconda palla del rivale, 3-0. Non regge la potenza del sudamericano Arnaldi, 4-0. Interrompe il flusso del  30enne di Fotaleza il nostro, 1-4, ma l’inerzia è tutta per Monteiro che serve angolato e spacca lo scambio col diritto mancino. 5-1 e poi 6-1 per Thiago. Vince due punti al servizio Arnaldi, 6-3, poi anche uno in risposta con un passante di rovescio bellissimo, 6-4. Resta 1 SP alla battuta… Chiude con un diritto lungo linea, dopo una solida prima palla. 7 punti a 4. Bene Monteiro, ha ribaltato un set che pareva disperato con grande fisicità, mentre Arnaldi paga la fretta ed errori servendo per chiudere sul 5-3. Si va al terzo.
    Monteiro inizia bene anche il terzo set, grande fisicità e 1-0, può fare corsa di testa. Matteo è subito sotto assedio: Monteiro continua a spingere come un forsennato, va sotto 30-40 ma riesce ad annullare una delicatissima palla break e vincere un game fondamentale, 1 pari. Dal 5-3 è il brasiliano in controllo, serve bene, risponde aggressivo, si sposta e spinge col diritto, l’azzurro non riesce a tenerlo fermo e bloccarlo sul rovescio. Col settimo Ace Thiago si porta 2-1. Anche al servizio è sempre a rincorrere Matteo, il momento è difficile. Sul 30 pari già suona l’allarme vista la qualità in risposta del rivale in questa fase. Uff, vola sul net Matteo, rischia perché il tocco è difficile, ma riesce a chiudere un punto molto importante. La risposta di Thiago è pesante, sui piedi, si va ai vantaggi di nuovo. Arriva un Ace fondamentale, il settimo del match. Ogni punto è una lotta, una sofferenza… Monteiro spreca un passante fattibile e crolla in ginocchio, disperato, sarebbe stata palla break. La grinta di Matteo è premiata, 2 pari. Che sofferenza… mentre ogni turno di battuta del brasiliano fila via troppo liscio. Il sesto game è finalmente un buon game per l’italiano, la prima palla c’è, anche il primo colpo offensivo. A 15 si porta 3 pari. Non solo forza, anche mano per Monteiro, eccellente la palla corta e lob sul primo punto del settimo game, è davvero “on fire”. Arnaldi sprinta e corre dando fondo a tutto il suo fiato, rimette tutto per forzare l’errore del rivale. Con grandissima grinta si porta 30 pari, il pubblico lo sostiene a gran voce. Ancora una difesa ESTREMA e bellissima porta Monteiro a forzare col diritto al volo, che termina OUT. Attenzione!!! Palla Break Arnaldi, irriducibile! E niente prima palla “in”… Rischia la palla corta Thiago, ci arriva Matteo ma il tocco gli esce di poco. Show time, altro super passante di rovescio dell’azzurro, salta in piedi la panchina, che lotta. Con un altra difesa eccezionale, e bravo a spostare Thiago con un diritto lungo linea appoggiato, Arnaldi si guadagna un’altra palla break, quando mancano 5 minuti alle tre ore di gioco. Niente: servizio esterno ottimo, diritto potente d’attacco, Monteiro si salva ancora. Forse il brasiliano inizia a pagare la tensione e la fatica dello spingere come un forsennato, sbaglia un diritto banale e le palle break sono 3. Purtroppo esagera l’azzurro con la risposta, la palla decolla. Monteiro regge e resta avanti. Fa il pugno Thiago dopo il punto che chiude il nono game, avanti 5-4. Ora massima pressione su “Arna”, servendo per allungare il match. Inizia male, braccio rigido e diritto in corridoio, 0-15. Si riscatta con la prima palla. Il brasiliano trova una risposta di diritto clamorosa che muore all’incrocio delle righe, 30 pari. Ora è lui a due punti dalla vittoria. Bravissimo Arnaldi a gestire un diritto difficilissimo su di una palla steccata ma rimasta in campo dell’avversario. Bene col servizio, 5 pari. Lo lotta è feroce anche nell’undicesimo game. Comanda Monteiro, ma Arnaldi non cede di un niente, e forza il game ai vantaggi con un gran recupero e passante lungo linea. Un gran servizio al centro, 210 km/h, porta il punto del 6-5 al brasiliano, che dal centro del campo fa “le buche per terra” col diritto. Due gran punti in risposta, e 30 pari, di nuovo a due punti dalla vittoria. Si affida ad una seconda palla molto tagliata “Arna”, e va bene. Con una demi-volée FANTASTICA, Arnaldi vola al tiebreak, 7 punti per decidere questa sfida durissima. Subito mini-break per Arnaldi, forza l’errore di diritto del rivale. Ottima la prima palla azzurra al T, tagliata, la risposta vola via. 2 punti a 0 e poi 3-0 con un altro ottimo cambio lungo linea col diritto del nostro, solidissimo e con i piedi piuttosto vicini alla riga in questo “decider”. Si gira 4-2 ma Monteiro di forza si riprende il mini break, 4-3. Non fortunato Matteo, che scivola in un recupero e poi si accascia, forse un crampo. Ha dato tutto in campo, incredibile la sua corsa su mille accelerazioni del rivale. 4 punti pari. Sbaglia Thiago col diritto, comanda ma attacca la palla, un po’ alta, stavolta con poche gambe, e la traiettoria muore in rete. 5 punti a 4, e serve Matteo. Altro errore, ancora di diritto, di Monteiro. Stringe i denti Arnaldi, qualcosa non va alla gamba, ma ci sono DUE MATCH POINT sul 6-4!!! No incredibile… Arnaldi colpisce due righe, attacca, ma il diritto del brasiliano resta in campo, il colpo della disperazione. 6-5, altro MP ma serve Monteiro. Seconda palla… SIIIIII Diritto VINCENTE, dopo l’ennesima rincorsa. CHE CUORE!!! 3 ore e 40 minuti, incredibile battaglia e vittoria bellissima!!! Che cuore! Italia 2, Brasile 0.

    Arnaldi M. 🇮🇹 (Ita) – Monteiro T. 🇧🇷 (Bra)ITF Finals M. Arnaldi767 T. Monteiro576 Vincitore: M. Arnaldi ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 3-1* 3*-2 ace 4*-2 4-3* 4-4* 5*-4 6*-4 6-5*6-6 → 7-6M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 30-30 40-305-6 → 6-6T. Monteiro 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-405-5 → 5-6M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-5 → 5-5T. Monteiro 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 4-5M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-15 ace3-4 → 4-4T. Monteiro 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-403-3 → 3-4M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3T. Monteiro 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 A-401-2 → 2-2T. Monteiro 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-1 → 1-2M. Arnaldi 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-400-1 → 1-1T. Monteiro 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 0*-4 1-4* 1-5* 1*-6 2*-6 3-6* 4-6*6-6 → 6-7T. Monteiro 15-0 15-15 30-15 30-30 40-306-5 → 6-6M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 6-5T. Monteiro 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-4 → 5-5M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 15-405-3 → 5-4T. Monteiro 15-0 30-0 40-0 ace5-2 → 5-3M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 df A-404-2 → 5-2T. Monteiro 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A3-2 → 4-2M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 3-2T. Monteiro 15-0 30-0 30-15 df 40-152-1 → 2-2M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1T. Monteiro 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Monteiro 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A df6-5 → 7-5M. Arnaldi 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-405-5 → 6-5T. Monteiro 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-4 → 5-5M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-4 → 5-4T. Monteiro 0-15 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4M. Arnaldi 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-303-3 → 4-3T. Monteiro 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-402-2 → 3-2T. Monteiro 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1T. Monteiro 15-0 15-15 30-15 ace 40-151-0 → 1-1M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: Berrettini batte Fonseca in due set, primo punto per l’Italia contro il Brasile

    Matteo Berrettini con la maglia azzurra a Bologna

    Inizia con una vittoria l’avventura del team azzurro, campione in carica, nella fase a gironi di Davis Cup a Bologna. Matteo Berrettini domina in 23 minuti il primo set contro Joao Fonseca, troppo forte al servizio e incisivo col diritto il romano, poi la prima sfida di Italia vs. Brasile s’accende e Berrettini la porta a casa al tiebreak dopo aver sprecato la chance di chiuderla servendo sul 6-5 e pure recuperando uno svantaggio di 0-3 nel tiebreak. Matteo Berrettini batte Joao Fonseca 6-1 7-6(5), tornando a vincere un match in Davis e regalando un fondamentale primo punto all’Italia. Una buona prestazione di Berrettini: aggressivo e preciso nel primo set, ha fatto sentire tutta la differenza di esperienza al classe 2006 brasiliano, servendo con continuità e mettendogli pressione. Nel secondo set Fonseca si è scrollato di dosso la tensione dell’evento e dell’esordio, ha preso ritmo, ha sbagliato di meno e ha avanzato la sua posizione, spingendo molto sul rovescio di Berrettini e reggendo piuttosto bene. Il match è salito di livello, con molti scambi di grande qualità.
    Matteo è salito in cattedra sul 5 pari, si è preso con misura e intelligenza il break, lavorando benissimo la palla col back di rovescio e così togliendo ritmo al rivale, con un paio di difese e passanti ottimi. Qui accade l’imprevisto: la prima palla lo tradisce sul più bello, pure un doppio fallo e troppe seconde che Fonseca, con qualità, aggredisce. Il capolavoro Berrettini lo compie, da campione, nel momento più critico, il tiebreak, col macigno dell’occasione sprecata e un avversario “on fire”. Fonseca colpisce a tutta e si prende due punti in risposta, vola avanti 3 punti a 0 “pesante”, ma Berrettini ha sguardo delle grandi occasioni, c’è. Resta lucido e focalizzato, è consapevole di poter incidere in risposta e poter ancora ribaltare tutto a suo favore. Non accelera i tempi, si prende il tempo per costruire, tagliare la palla col back e tirare a tutta col diritto. Rimonta, con fisico e testa, tantissima testa, e va a prendersi il successo di consistenza, freddezza e potenza. Una vittoria a tutto tondo, che ha messo in mostra i colpi, il fisico e la testa del nostro unico finalista a Wimbledon ed ex top10. Una vittoria che ci restituisce anche in maglia azzurra il nostro Matteo-nazionale.

    Nearly 2 Years after his last #DavisCup match!
    Matteo Berrettini returns in style with a WIN for Italy in front of a home crowd 🇮🇹🔥 pic.twitter.com/S9eKK3haxk
    — Davis Cup (@DavisCup) September 11, 2024

    Berrettini ha convinto per attitudine, colpi e anche una buonissima condizione fisica. In campo è parso rapido, reattivo, anche piuttosto consistente in difesa, dove non ha mai sparacchiato per liberarsi dello scambio. Dal secondo set, quando Fonseca ha alzato il livello sbagliando di meno e diventando assai più incisivo con i suoi colpi, Berrettini ha giocato con intelligenza, affidandosi ai cambi di ritmo per sporcare la pulizia d’impatto – ottima – e geometrie in progressione del carioca, che si è confermato grande talento e vero potenziale “crack” per il futuro. Normale che in Davis conti tanto la pressione e la lucidità, e in questo Matteo è uno dei migliori, qualità che sono venute fuori al momento decisivo. L’unica pecca di Berrettini è stato un calo al servizio nel secondo set, si è scambiato fin troppo nei suoi game, ma è anche corretto sottolineare che le prime palle break dell’incontro le ha concesse sul 6-5, servendo per il match. Strano che il servizio l’abbia abbandonato proprio al momento di chiudere, ma probabilmente ha avvertito anche lui la pressione del momento. Poco male, si è ripreso con un tiebreak eccellente, in rimonta, portando al suo team un punto molto importante. Italia 1, Brasile 0. Ora Arnaldi vs. Monteiro.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo incontro di Italia – Brasile inizia con un ottimo turno di servizio di Berrettini, braccio caldo e battute quasi imprendibili. Fonseca avverte tutta la tensione dell’esordio in un palcoscenico così importante, affretta i tempi e sbaglia due colpi banali si scambio che gli costano il 15-40. Matteo si prende subito il BREAK con un attacco consistente col diritto che provoca l’errore nel passante di rovescio di Joao. 2-0 Berrettini. Fantastico il diritto inside out del romano sul 30-15, grande gioco col polso e precisione. Con una prima palla nell’angolino, più precisa che veloce, Matteo chiude il game, 3-0. Partenza razzo, consistente. Male col rovescio Fonseca in quest’avvio, troppo statico con i piedi e la distanza dalla palla non è ottimale, ma entra in azione il suo servizio, con un Ace esterno muove lo score, 1-3. Anche Berrettini serve bene, apre il quarto game con un Ace (terzo di match), poi va sotto di due quindici, tra un attacco corto e poi un gran diritto del carioca. 15-30, vince un gran scambio difensivo Matteo, lob perfetto e poi chiusura. Risolve i problemi Berrettini con i suoi colpi top, servizio e poi diritto pesante da sinistra. 4-1 Italia. Se Fonseca non fa la differenza con la prima di servizio, è la risposta di Berrettini a salire in cattedra. Impatti potenti, rischiosi ma super offensivi, che lo portano 0-30. Arrivano due chance del doppio break sul 15-40 (bel diritto cross). Fonseca costruisce bene sulla prima, ma sulla seconda Joao affossa di nuovo un rovescio, molto scarico con le gambe dopo il servizio. Matteo vola 5-1. Lo schema servizio esterno e diritto potente lungo linea di Berrettini sono una Chimera per Fonseca, non può far altro che veder sfilare la palla, come sul quarto Ace che lo porta a due Set Point sul 40-15. Con un bel diritto lungo linea il SET si chiude 6-1. 23 minuti di dominio totale, troppo sicuro, consistente e potente l’azzurro, mentre Fonseca ha mostrato un bell’anticipo e pulizia di impatto, ma troppo corto nello scambio e falloso col rovescio.
    Fonseca parte più sciolto alla battuta nel secondo set, quindi cerca di incidere in risposta per mettere pressione a Berrettini. Guadagna un punto di vantaggio (15-30), ma l’azzurro è solido, diritto potente al centro, poi gran prima palla esterna. Purtroppo sbaglia uno smash – non facile – dopo due diritti pesanti. Per la prima volta si va ai vantaggi in game azzurro. Arriva un nastro “casalingo”, ingiocabile la palla dopo la deviazione, poi altra battuta a tutta. 1 pari. Nel terzo game ingenuità sul net di Joao, non chiude una comoda volée e perde il punto. 15-30. La tensione sale, e la prima palla scompare… trova un diritto splendido da sinistra, si è preso un gran rischio, è andata bene. Ma sul 30 pari Berrettini trova un impatto splendido di diritto in risposta che sorprende il brasiliano. 30-40, palla break! Se la gioca bene stavolta Fonseca, attacca e tocca di volo con ottima mano, e rapido con i piedi (il suo miglior punto del match). Concede e poi cancella anche una seconda PB il carioca, con un Ace. 2-1. Si scambia di più nel secondo set, Berrettini fa meno punti diritti con la battuta, e Fonseca inizia a prendere le misure all’azzurro. Sul 15-30 Matteo spara un Ace fondamentale a respingere le velleità di Joao, e quindi un altro “asso”, il settimo, poi una seconda palla che è quasi una prima… 2 pari. È il miglior momento del match come tennis puro: Fonseca è salito, serve meglio e trova intensità nello scambio, anche palle più profonde cercando in prevalenza il rovescio del romano; Berrettini quando non fa il punto (o quasi) con la prima palla, costruisce bene col diritto e anche il taglio di rovescio è preciso. Sul 3 pari Fonseca torna ad affrettare un po’ i tempi col rovescio, sempre molto statico con i piedi quando sbaglia. 15-30. Lo aiuta il servizio, davvero cresciuto il rendimento della sua prima palla, e poi un bel diritto difensivo in corsa, che sorprende l’attacco di Matteo. 4-3. Col miglior game del suo incontro, molto offensivo, Fonseca si porta 5-4. Avverte un po’ di pressione Matteo, doppio fallo (primo del match) e poi un erroraccio di diritto che gli costa il 15-30. Fonseca mostra tutta la sua inesperienza affidandosi al primo back di rovescio lungo del match, giocato con poco aiuto delle gambe, e la palla gli esce larga. Berrettini ringrazia per il regalo e spara l’Ace #10. Altro servizio ottimo, 5 pari. Fantastica difesa di Matteo sul 15 pari, corre a tutta a destra dopo un bel passante e trova un tocco che sorprende il rivale sul net. 15-30! Monumentale lavoro col back di rovescio di Berrettini, e che velocità nel correre e trovare ottimi appoggi, forza l’errore del giovane avversario e si prende due palle break sul 15-40. Annulla la prima Fonseca buttandosi avanti con coraggio; il BREAK arriva sul 30-40, ancora il back di rovescio, cambi di ritmo che mandando in bambola il rovescio di Joao. 6-5 Berrettini, serve per portare il primo punto all’Italia. Inizia con un servizio a tutta, poi commette il secondo doppio del match, 15-30. Fonseca trova un’incredibile difesa su di un diritto a tutta, quindi Matteo sbaglia malamente uno slice di puro polso. 15-40… prime palle break del match concesse dall’italiano, al momento di chiudere. Freddo sulla prima, spinge con misura col diritto e chiude di volo, 30-40. Fonseca va a prendersi il BREAK spingendo molto bene col diritto in progressione. Male Berrettini al servizio, oltre al DF sulle due palle break non ha messo la prima palla. 6 pari, tiebreak. Ancora niente prima per Berrettini, e sulla seconda Fonseca trova una risposta di rovescio fantastica, 2 punti a 0; poi 3-0 con un’altra accelerazione splendida del 2006. Si riprende un mini-break Matteo con un discreto back di rovescio, 4-1. Finalmente un gran punto, diritto inside out e attacco preciso, dopo la prima palla. Si gira 4-2 e poi 4-3, slice di servizio perfetto. Solido ora Matteo, provoca l’errore del rivale, 4 punti pari. Un diritto vincente inside out vale il 5 punti pari a Berrettini, poi un regalo di rovescio (è abboccato alla finta d’attacco) vale il 6-5 e Match Point Berrettini!!! Doppio fallo! Rimonta di Matteo da 0-3 nel tiebreak e sprecando la chance di chiudere al servizio. Forza mentale, tigna e classe del nostro campione, che torna a vincere in maglia azzurra. 1-0 Italia – Brasile. Ora Arnaldi contro Monteiro.

    Berrettini M. 🇮🇹 (Ita) – Fonseca J. 🇧🇷 (Bra)ITF Finals M. Berrettini67 J. Fonseca16 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 0-3* 0-4* 1*-4 2*-4 3-4* 4-4* 4*-5 5*-5 6-5*6-6 → 7-6M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 df 15-40 30-406-5 → 6-6J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-5 → 6-5M. Berrettini 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 ace4-5 → 5-5J. Fonseca 15-0 ace 30-0 40-0 40-154-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace3-4 → 4-4J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-152-3 → 3-3J. Fonseca 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace1-2 → 2-2J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace A-401-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1J. Fonseca 15-0 40-0 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 15-40 ace 5-1 → 6-1J. Fonseca 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-1 → 5-1M. Berrettini 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-303-1 → 4-1J. Fonseca 0-15 15-15 ace 30-15 ace3-0 → 3-1M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-302-0 → 3-0J. Fonseca 15-0 15-15 15-30 15-401-0 → 2-0M. Berrettini 15-0 40-0 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Marco Panichi entrerà a breve nel team Sinner come prepatore atletico

    Marco Panichi negli studi di Supertennis

    Marco Panichi dovrebbe essere il nuovo preparatore atletico di Jannik Sinner. L’indiscrezione, confermata da una nostra fonte, riporta che l’ex collaboratore di Novak Djokovic potrebbe iniziare il lavoro con il n.1 del mondo già alla ripresa dell’attività dopo il grande successo a US Open e quindi seguire passo passo sul tour Jannik dalla prossima trasferta asiatica, all’ATP 500 di Pechino, del quale Sinner è campione in carica.
    Panichi ha collaborato per alcune settimane con il giovane talento cinese Shang Juncheng (classe 2005), in particolare nella leg nordamericana appena conclusa con US Open, ma il loro rapporto sarebbe stato per così dire “a gettone”, e quindi non avrebbe sottoscritto un contratto di lungo periodo.
    Marco oltre al lungo e fruttuoso lavoro con Djokovic vanta un lunghissimo curriculum di esperienze di massimo livello, avendo collaborato con tennisti del calibro di Fognini, Schiavone, Li Na, Sanguinetti, Garin e molti altri ancora, oltre ad aver prestato i suoi servizi alle federazioni italiana, tedesca e cinese.
    Recentemente aveva parlato del suo rapporto con Djokovic, interrotto lo scorso maggio dopo sei anni di grandi successi, definendo l’esperienza “Eccezionale. Ho imparato moltissimo durante quel periodo” raccontava il 59enne. “Ho capito come essere più professionale e come concentrarmi su ciò che dovevamo fare. Ho imparato a essere sempre pronto con piani A, B e C, perché con i grandi atleti succedono sempre molte cose dietro le quinte. I blocchi di allenamento sono stati bellissimi, abbiamo condiviso molte cose sia in campo che fuori. Ci sono stati momenti memorabili, anche se non sono mancati periodi di alta pressione in cui Novak diventava come una pentola a pressione. Non è stato tutto rose e fiori, ovviamente, ma è stato un privilegio lavorare con lui.”
    Aspettiamo la conferma ufficiale da parte del team Sinner sull’ingresso di Panichi, che colmerebbe il vuoto lasciato da Umberto Ferrera, estromesso dopo la nota e sfortunata faccenda che ha coinvolto Jannik lo scorso marzo insieme al fisioterapista Giacomo Naldi. L’altoatesino ha ringraziato i due professionisti per il grande lavoro svolto insieme, ma dopo quell’episodio ha affermato di “non sentirsi sicuro” e quindi la scelta dell’addio.
    Al momento non è trapelato niente per quanto riguarda il ruolo di fisioterapista, altrettanto decisivo per curare e prevenire ogni fastidio fisico dopo le dure sessioni di allenamento e lo stress della partita. . Chissà che a casa Sinner non si opti per un team tutto italiano, di bravi “fisio” ce ne sono molti… A US Open con Jannik c’era anche l’osteopata Andrea Cipolla, e la sua collaborazione dovrebbe continuare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner n.1 nel 2024: anche la rilevazione del rendimento dei suoi colpi lo conferma

    Il rovescio maestoso di Jannik Sinner (foto Getty Images)

    “Ricordo benissimo il primo allenamento che abbiamo fatto insieme. La prima cosa che mi ha colpito è stato il suono dei suoi impatti. Impressionante!” Così Darren Cahill, membro fondamentale – ancor più in questo periodo di “tempesta” – del team Sinner aveva risposto ad una domanda sulla prima fase della loro collaborazione. Il coach australiano conosce e sente il gioco come pochi altri. Quella sensazione uditiva non era altro che una conferma della bontà dei colpi di Jannik, potenti, presici, devastanti per gli avversari. Con 9 mesi di tour alle spalle, le statistiche della stagione sono assai probanti, tanto che un’ulteriore conferma della leadership del nostro campione nel 2024 arriva dai dati Tennis Data Innovations (in collaborazione con TennisViz), che analizza ogni singolo colpo dei tennisti sul tour ATP fornendo un indice di rendimento e la relativa classifica generale. Sinner ha 4105 punti di vantaggio sul n.2 Zverev (9000 nella race, + 2885 sul secondo), e domina anche nelle principali categorie che sezionano la prestazione: è il migliore dell’anno finora per qualità ed efficacia del diritto, del rovescio, della risposta e della “Conversion”, ossia vincere il punto quando si trova in una posizione d’attacco. C’è invece molta strada da fare per quanto riguarda il rendimento al servizio, dove Sinner si piazza solo al 38° posto.

    The Champ @usopen 🎾👑@janniksin is dominating the Race to Turin leaderboard with an impressive 9⃣0⃣0⃣0⃣points🔥
    Take a look at his standout #Insights numbers for the 2024 season so far👇#TennisInsights | @atptour pic.twitter.com/S0R5xGHhIB
    — Tennis Insights (@tennis_insights) September 9, 2024

    Impressionanti anche i dati relativi a velocità e spin dei suoi colpi, ben sopra la media del tour, in particolare col rovescio che resta forse il colpo più solido e concreto dell’azzurro:
    Velocità del diritto: 78 mph (media sul tour: 73 mph)Velocità del rovescio: 73 mph (media sul tour: 66 mph)Spin del diritto: 3,049 rpm (media sul tour: 2,708 rpm)Spin del rovescio: 2,235 rpm (media sul tour: 1,977 rpm)
    Rotazione notevole, quando serve, ma ancor più impressionanti le sue traiettorie raso rate e velocissime per i suoi attacchi e colpi a tutta per spaccare lo scambio a suo favore. In questo Jannik sta diventando imprendibile, l’abilità nel passare da fasi di costruzione e pressione all’accelerazione definitiva. Quando spinge a tutta i suoi colpi da fondo campo, il diritto di Sinner mediamente è registrato due centimetri più in basso sopra la rete rispetto a tutti gli altri, e il rovescio cinque centimetri più in basso della media. Numeri spaziali.
    Visto il suo dominio nello scambio da fondo campo, non c’è da stupirsi che Sinner sia in cima alla classifica in un’altra categoria chiave: la conversione. Quando è in posizione di attacco nello scambio, il due volte campione Slam vince il 73% dei punti, nessuno come lui nel 2024. Tutto nasce anche dalla sua qualità in risposta, altra categoria nella quale è primo per rendimento. Il migliore quando comanda, ma molto forte anche quando è costretto in difesa: per le rilevazioni dei colpi, è decimo quando staziona ben dietro la riga di fondo in rimessa, dove riesce a portare a casa il 37,5% dei punti.
    Normale che non sia tra i migliori nell’attacco “classico”, essendo Sinner un costruttore di gioco di pressione dalla riga di fondo. Il dato peggiore è quello al servizio: 8.03, che lo piazza al 38esimo posto, molto indietro. L’abbiamo visto anche all’ultima cavalcata vincente a US Open, dove la battuta è stata la fase di gioco più altalenante e che meno ha sostenuto la sua prestazione. “Devo migliorare” resta il mantra di Sinner. I numeri confermano dove è necessario intervenire.
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    Nessun ricorso presentato da WADA al TAS, Sinner prosciolto pienamente dopo la positività dello scorso marzo

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Il successo domenica scorsa a US Open, una seconda vittoria altrettanto importante all’indomani con la parola fine sullo sfortunato caso doping. Splende il sereno su Jannik Sinner: la WADA, il massimo organo in materia antidoping, ha deciso di non ricorrere al TAS di Losanna (Tribunale arbitrale dello sport) contro la sentenza che lo scorso agosto aveva assolto totalmente Jannik Sinner dopo esser risultato positivo al Clostebol, entrato nell’organismo del n.1 al mondo per via accidentale. La conferma arriva dal quotidiano “Corriere della Sera”, che ha contattato la segreteria del Tribunale Arbitrale internazionale dello Sport, ricevendo la conferma martedì mattina che l’Agenzia Internazionale Antidoping (Wada) non ha presentato alcun ricorso contro la sentenza dell’ITIA (International Tennis Integrity Agency) dello scorso 19 agosto.
    In quella sentenza Jannik Sinner, pur risultato positivo a due controlli in marzo, veniva prosciolto da ogni responsabilità poiché dopo un’attento studio del caso e ascoltate le motivazioni del giocatore e dei maggiori esperti al mondo sul doping, è stato confermato che il Clostebol era stato assunto in via accidentale e non voluta, e con una concentrazione infinitesimale da risultare totalmente ininfluente ai fini di un miglioramento delle prestazioni sportive.
    Sono scaduti i termini di appello di 21 giorni, WADA ha studiato il caso e la materia e ha ritenuto di non opporsi alla sentenza dell’agenzia indipendente ITIA. Termina qua una brutta storia, pesantissima per un ragazzo irreprensibile e corretto come Jannik e davvero sfortunata, che è gli costata molto in termini di stress e anche popolarità (soprattutto sul web). Per fortuna il campo a US Open ha parlato forte e chiaro: Jannik si è confermato miglior giocatore del mondo, e il sostegno del pubblico di New York è stata un’altra importantissima vittoria.
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    Sinner vs. Fritz, le chiavi della finale di US Open 2024

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Jannik Sinner e Taylor Fritz stasera (ore 20, Supertennis e Sky Sport) si giocano il titolo di US Open 2024. Una finale da sogno, per entrambi i giocatori, pur con declinazioni molto, molto diverse. Il californiano si è meritato sul campo l’accesso al match più importante della sua carriera, la chance di vincere uno Slam, e che Slam… quello di casa, dove un connazionale non trionfa dal 2003 (Roddick) e non gioca una finale dal 2006 (ancora A-Rod). L’altoatesino è n.1 del mondo, posizione meritatissima e che detiene solidamente dallo scorso giugno, quindi è relativamente “normale” che sia arrivato in finale in un torneo che si disputa sulla superficie a lui più congeniale, hard court outdoor, dove dallo scorso ottobre ha perso solo tre partite. Ma… l’avvicinamento e ingresso nel torneo è stato complicatissimo per la “nota” vicenda che, fortunatamente, sta svanendo come neve sotto il sole delle sue prestazioni e qualità, tecnica e umana. Il coro “Sinner – Sinner” intonato dall’Ashe nel corso della semifinale è la pietra tombale su ogni interferenza e/o cattiveria che uno sparuto manipolo di antagonisti del nulla continua a perpetrare sul web, uscendone con le ossa rotte.
    Che partita sarà, e chi vincerà? Logica & analisi tecnica sono nettamente a favore di Jannik. L’azzurro è nettamente più esperto a questi livelli. Ha già affrontato e vinto una finale Slam, tutt’altro che facile, a Melbourne. La forza di reazione tecnica e mentale sotto di due set è stata l’ennesima certificazione della sua grandezza. Quindi tutto lascia pensare che scenderà in campo forte di esperienze positive, di una forma che è cresciuta notevolmente nel corso del torneo, e una ritrovata serenità che l’ha portato a giocare un buon tennis. Non il migliore, il Sinner ingiocabile di molte settimane del 2024 (e fine 2023) l’abbiamo visto solo a tratti, ma è bastato a issarlo sino in finale. I campioni sono quelli che non vincono solo quando vedi la palla “grande così” e tutto ti riesce… nella giornata top sono tanti quelli che potrebbero ambire a vincere un titolo di massima importanza; non ci riescono perché uno Slam è una faccenda un po diversa. Devi vincere 7 partite 3 su 5 e ce la fai solo quando resisti alle difficoltà, alzi il livello nei momenti importanti, trovi il modo di superare difficoltà anche non giocando al tuo meglio. Esattamente quel che è riuscito fare l’azzurro nel difficilissimo match d’esordio, con un macigno epocale sulle spalle, e poi anche contro Medvedev e in semifinale contro Draper. La speranza è che Sinner esploda tutta la prepotenza e completezza del suo tennis, e faccia sentire in campo fin dai primi punti chi è il n.1, chi ha più esperienza, chi è il più forte. A una finale Slam nessuno ci arriva per caso, Fritz se l’è meritato con un percorso ottimo e mostrandosi molto competitivo anche sul piano agonistico e della tenuta fisica.
    Una finale è una partita unica, l’approccio mentale sarà decisivo per entrambi. Sinner è favorito, si spera che non senta questo ruolo ma riesca a giocare focalizzato e sciolto. Se sarà determinato, lucido e sicuro come nei suoi momenti migliori, è davvero favorito, ha tutto quel che serve per battere e domare le sfuriate dell’americano. Fritz… chissà come avrà vissuto la giornata di ieri e le ore che precedono il match. Da un lato sarà carico a mille, il match delle vita, nel suo paese, la finale che sogna da sempre, quindi avrà l’energia di una bomba atomica, ma… a volte un eccesso di carica per assurdo ti brucia e consuma. Saper gestire l’avvicinamento alla partita è decisivo, mai ha vissuto una situazione del genere quindi solo il campo ci dirà come ha gestito il tutto. Potrebbe esser un fume in piena, come spegnersi di fronte alla delusione se le cose all’avvio dovessero mettersi male. Proprio i primi game e tutto il primo set potrebbero essere decisivi a livello mentale stasera. Se Sinner riuscirà a partite forte e servire molto bene, in modo da disarmare la risposta del rivale, e quindi pressare tanto in risposta e scappare in vantaggio, Frtiz potrebbe crollare vedendo un muro troppo duro da abbattere.
    Analizzando brevemente la partita dal punto di vista tecnico-tattico, queste ritengo siano le chiavi per i due giocatori. Sinner deve assolutamente vincere il duello tra la sua risposta e il servizio di Fritz. L’americano deve servire al massimo della sue possibilità, non ha altra scelta, perché nello scambio dovrebbe esserci un certo vantaggio a favore di Jannik. Quindi se l’azzurro con la risposta, uno dei suoi colpi più importanti, riuscirà a reggere i servizi del rivale e mettergli grande pressione con palle lunghe e continue, in modo da non permettere a Taylor di girarsi a tirare la pallata col diritto dal centro, molto sarà “già fatto”. Fritz è costretto a comandare, prendersi rischi e spingere a tutta col diritto offensivo. Se Jannik non glielo permette e comanda il tempo di gioco dalla risposta, la chance del californiano sono molto, molto basse. Fritz non ha un cattivo rovescio in assoluto, ma tende a giocarlo bene quando ha il tempo per impattarlo con discreto equilibrio. Quindi un’altra chiave tattica dell’incontro per Sinner sarà quella di giocare molto bene e intenso col diritto cross, in modo da bloccare Fritz sulla destra, e quindi cambiare all’improvviso col lungo linea per far correre il rivale a sinistra e forzarlo a tirare un rovescio in corsa con poco tempo ed equilibrio precario. Se ci riesce, Fritz sarà in grossa difficoltà. Stessa cosa, se riesce ad inchiodarlo sulla diagonale di rovescio con palle talmente intense ed angolate da non consentire a Fritz di spostarsi lateralmente a tirare un botta col diritto. Sarà un discorso di centimetri e intensità: se la profondità di Jannik in quella diagonale è minore e l’angolo meno acuto, allora Taylor si gira e spara, e può far danni…
    Sinner deve giocare con più pazienza rispetto alla partita semifinale vs. Draper, dove ha affrettato i tempi dell’affondo col diritto commettendo troppi errori. Nello scambio in progressione, ad alto ritmo e intensità, ha una costanza e profondità che praticamente nessuno riesce a reggere sulla lunga distanza, nemmeno i migliori difensori del tour come Medvedev o Djokovic. Quindi non dovrebbe riuscirci nemmeno Fritz… che dovrà quindi prendersi rischi enormi e tirare a tutta appena possibile. Potrebbe trovare tantissimi vincenti e quindi mettere pressione a Sinner, ma non è detto che riesca a farlo per un tempo sufficiente a vincere tre set.
    Lo scenario peggiore per Sinner, sperando che il polso sia OK e che quindi possa giocare una partita normale, è di una giornata pessima al servizio, con Fritz molto incisivo in risposta e ingiocabile nei suoi turni di battuta. Se così fosse, Jannik sarebbe nei guai. Jannik potrebbe anche scegliere una tattica piuttosto offensiva e proiettata a rete per sorprendere il rivale, solleticarne il passante, mettergli pressione e quindi non farsi a sua volta attaccare. Per riuscirci è necessario servire bene e colpire ottimamente col diritto dal centro per guadagnare campo e aprirselo. Complessivamente, Fritz ha tennis meno completo, con alcuni punti di forza notevoli, ma anche limiti; Sinner ha più frecce nella sua faretra e può anche cambiare nel corso della partita qualora le cose non andassero come sperato. Oltre che una capacità di reazione già testata. Ovviamente, Jannik dovrà servire bene: quando non lo fa, ancora tende ad irrigidirsi e la sua spinta è meno efficace.
    I due hanno giocato due volte a Indian Wells: nel 2021 ha vinto lo statunitense, nel 2023 in tre set Sinner. I campi sono discretamente simili, ma rispetto a un anno e mezzo fa l’italiano si è portato su di una dimensione diversa. Non resta che aspettare qualche ora e vedere quel che ci racconterà il campo, l’Ashe. Il pubblico dovrebbe essere tutto o quasi pro Fritz, un pandemonio che Jannik dovrà gestire con calma. Sinner per vincere dovrà giocare bene, con lucidità e senza esagerare. Facendo sentire all’avversario il peso della sua palla e della sua esperienza in questi contesti.
    Buona finale a tutti, e forza Jannik!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO