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    Cilic in finale a Hangzhou con il secondo ranking più basso di sempre

    Marin Cilic

    Tanta passione, la voglia di tornare dopo un brutto infortunio, la mentalità del campione che non ti fa mollare mai, nemmeno quando la carriera sembra ormai ai titoli di coda. Tutto questo e molto di più ha dimostrato Marin Cilic nel corso del torneo ATP 250 di Hangzhou. Il campione di US Open 2014, a distanza di 10 anni dal suo più grande successo in carriera, 35 primavere sulle spalle e un gran numero di gravi infortuni, ha ritrovato un gran bel tennis in Cina, tornando in finale sul tour maggiore dopo due anni esatti (settembre 2022). C’è riuscito battendo in semifinale un tennista in gran forma come Brandon Nakashima, superato per 6-4 7-6. Domani giocherà la 37esima finale in carriera, sfidando l’idolo di casa Zhizhen Zhang, a sua volta alla prima finale assoluta sul tour maggiore.

    Marin’s moment 🙌@cilic_marin seals his place in the #HangzhouOpen final with a 6-4 7-6 win over Nakashima! pic.twitter.com/LaoCYvi5Bj
    — Tennis TV (@TennisTV) September 23, 2024

    Grazie a questo successo, Cilic è sicuro di scalare il ranking ATP, tornando tra i primi 300 del mondo anche in caso di sconfitta, attestandosi almeno alla posizione n.276. Ma è proprio il ranking del croato ad inizio torneo ad essere incredibile, e dargli la possibilità di stabilire un record assoluto in caso di vittoria. Marin infatti all’avvio del torneo cinese era n.777 in classifica! Questo lo pone già come secondo tennista con ranking più basso a conquistare una finale sul tour maggiore. Il record appartiene all’olandese Raemon Sluiter, che approdò alla finale sull’erba di Den Bosch nel 2009 da n.866 in classifica.
    Ecco i primi 5, con classifica più bassa, finalisti in un evento ATP
    Raemon Sluiter – n.866 – S’Hertongenbosch 2009
    Marin Cilic – n.777 – Hangzhou 2024
    Pat Cash – n.590 – Seoul 1990
    Kevin Ullyett – n.574 – Nottingham 1999
    Lleyton Hewitt – 550 – Adelaide 1998

    Chiudiamo con una curiosità: Cilic è in tabellone al 500 di Tokyo. Il suo avversario di primo turno? Kei Nishikori, da lui battuto esattamente 10 anni nella finale di US Open, e come il croato a caccia di un difficile rientro nel tour. Corsi e ricorsi storici…
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    WTA 1000 Pechino: grande chance per Paolini (e Sabalenka) in ottica ranking

    Jasmine Paolini (foto Getty Images)

    Il WTA 1000 di Pechino, o China Open, è una delle tappe più importanti della stagione femminile e culmine della leg asiatica. Quest’anno c’è un motivo in più per seguire il torneo: la nostra Jasmine Paolini e Aryna Sabalenka potrebbero spiccare il volo in classifica con un’ottima performance in campo. Infatti le assenze della n.1 Swiatek e di Rybakina rendono l’azzurra e la bielorussa ancor più favorite per una “deep run” nel torneo, che consentirebbe di strappare un nuovo best ranking per la toscana e avvicinare terribilmente la n.1 per la campionessa di US Open 2024.
    Il 2024 di Paolini resta forse la miglior stagione di sempre per una tennista italiana. Non è arrivato il titolo Slam, come accadde per Schiavone e Pennetta qualche anno addietro, ma le due finali giocate a Parigi e Wimbledon – su due superfici molto diverse! – la vittoria al 1000 di Dubai e quella in doppio dell’Oro Olimpico, con l’attuale n.5 in classifica, rendono l’annata di Jasmine complessivamente la più consistente della storia moderna del nostro tennis femminile. E con bel China Open Paolini potrebbe addirittura scalare un’altra posizione in classifica, issandosi a un clamoroso n.4, che uguaglierebbe il best ranking toccato da Francesca Schiavone (31 gennaio 2011).
    È davvero pazzesco se ripensiamo a dove si trovava Jasmine solo un anno fa. L’italiana ha concluso il 2023 come numero 30 al mondo e 12 mesi addietro era intorno alla posizione n.40. Paolini ha 5.348 punti in classifica, appena dietro la numero 4 Rybakina, con 5.871 punti. Tuttavia Elena alla fine del China Open perderà i 390 punti guadagnati con la semifinale raggiunta nel 2023, scivolando a 5.481 punti. Al contrario, Paolini è stata l’anno scorso è stata battuta al terzo turno a Pechino, con solo 65 punti da difendere.
    Se Paolini arriverà nei quarti di finale, avrebbe i punti necessari a toccare il suo nuovo best ranking, scavalcando Rybakina ed eguagliando il record di Francesca Schiavone. Ma non è finita qua: ipoteticamente Jasmine potrebbe addirittura insidiare la terza posizione attualmente detenuta da Jessica Pegula. Per farlo, Jas dovrebbe vincere il torneo, mentre Pegula dovrebbe cadere all’avvio del China Open. Scenario molto complicato, ma con ancora diversi tornei da giocare – Wuhan e le ricche WTA Finals – Paolini può ambire al gradino più basso del podio WTA. Incredibile se pensiamo quello che era il ranking e gioco dell’azzurra prima di iniziare il bellissimo percorso con Renzo Furlan, che ha rivoltato il tennis e mentalità della nostra formidabile campionessa, trasformandola in giocatrice più offensiva, completa e vincente.
    Il WTA 1000 di Pechino è una chance clamorosa anche per Aryna Sabalenka per avvicinare considerevolmente Iga Swiatek che, affaticata, ha deciso di non andare in Asia quest’anno. Swiatek perderà sicuramente i 1.000 punti ottenuti col trionfo a Pechino nel 2023,  scendendo da 10.885 punti a 9.885. Sabalenka, che attualmente ha 8.716 punti, non potrà sorpassarla nemmeno vincendo il torneo: infatti scalerà i 215 punti ottenuti nel 2023, battuta nei quarti da Rybakina. Tuttavia in caso di un suo ottimo torneo, il gap con la polacca si ridurrà in modo considerevole. Se Aryna vincerà a Pechino il suo quarto titolo del 2024, arriverà a 9.501 punti, meno di 400 punti dietro Swiatek, e quindi il sorpasso sarebbe possibile con un bel torneo al Wuhan Open, al via dopo Pechino.
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    ATP 250 Chengdu: Musetti doma la potenza della sorpresa Kachmazov, conquista la terza finale del 2024

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Gestione è una parola piuttosto nuova nel vocabolario di Lorenzo Musetti, ed è una sorta di “neologismo” tanto necessario quanto fondamentale per continuare a migliorare, e puntare a vincere. Il toscano nella semifinale dell’ATP 250 di Chengdu è bravo e lucido a gestire con pazienza, nonostante qualche rischio di troppo in un paio di fasi del match, la clamorosa facilità di accelerare la palla della sorpresa del torneo, il coetaneo russo Alibek Kachmazov, battendolo per 6-4 6-2 e conquistando l’accesso alla finale, dove sfiderà il talentoso classe 2005 Shang. Una buona prestazione per Lorenzo, che ha mostrato lampi della sua classe e fatto pesare la sua maggior qualità a 360° ed esperienza a questo livello. La partita poteva essere scomoda: il russo, al miglior torneo in carriera, non aveva assolutamente niente da perdere, era certamente poco conosciuto al toscano e possiede un braccio velocissimo che può nasconderti la palla fin dalla risposta. Il 22enne di Vladikavkaz ha colpito una serie di pallate vincenti a tratti impressionanti, rapidissimo nel prendersi il rischio ed avanzare; ma ha spesso esagerato, rischiando accelerazioni su palle troppo complesse, profonde o cariche di spin, sia in back che top.
    Lì ha costruito la sua vittoria Musetti: servendo bene, restando calmo quando il russo ha forzato i tempi di gioco al massimo, e lavorando bene lo scambio con il top di diritto e il back di rovescio, poi pronto a cambiare marcia. Ma più che sui vincenti, oggi il focus era regalare poco, servire bene per non essere aggredito dalla risposta, e proporre a Kachmazov palle difficili da spingere, provocandone così errori. Alla fine questo game plan, più efficace che spavaldo, è stato applicato da “Muso” con precisione è andata bene, la lucidità e forza di Lorenzo ha prevalso, anche se ha richinato qualcosa in diversi game, quando ha fin troppo rallentato i ritmi e così lasciando fin troppo tempo ad Alibek per far un passo avanti e spingere a tutta.
    La partenza di Kachmazov è stata quasi stordente: incredibile come da ogni angolo, soprattutto dal centro, riuscisse ad aggredire le traiettorie di Musetti generando angolo, potenza e anche discreta precisione. Con un paio di risposte da top player si è procurato una palla break immediata; bravo è stato Musetti a servire bene, contenere la sfuriata del rivale e iniziare a variare i ritmi. Se fosse andato sotto di un break in apertura la fiducia del russo sarebbe decollata, e magari il nostro avrebbe iniziato ad avvertire tensione e trattenere il braccio. Questo era l’errore da non fare, giocare trattenuto e corto. Gestire lo scambio in modo tattico, intelligente, l’ha portato a vincere; ma in alcuni momenti della partita, soprattutto nel durissimo decimo game per chiudere il primo set e all’avvio del secondo parziale, Lorenzo ha fin troppo abbassato di ritmi con le sue variazioni, e il rischio di complicare la partita lì è stato concreto. Il suo primo game di battuta nel secondo parziale è stato duro, e l’atteggiamento un po’ passivo gli è costato due palle break, che ha annullato con classe (bellissimo il passante di rovescio sulla prima, per “peso specifico” il suo miglior colpo del match). Si è affidato alla battuta, che ha complessivamente sostenuto il suo tennis (71% di prime palle in campo, dato buono), e anche il diritto in costruzione, carico e profondo, ha funzionato a dovere. Ormai nel tennis di Lorenzo questi due sono i veri termometri tecnici della sua prestazione: prima di servizio ed efficacia del diritto in costruzione. Se questi due lavorano bene all’unisono, le vittorie arrivano.
    Musetti ha salvato le tre palle break concesse e una volta andato in vantaggio nel secondo set la partita è di fatto finita lì. Un match che l’ha visto più gestire che disegnare il campo con le sue perle tecniche, ed è non affatto una cattiva notizia. Per molto tempo Lorenzo ha vinto grandissime partite giocando un tennis stellare, ma… se il tennis stellare non c’era, di vittorie ne arrivavano di meno. Da diversi mesi, dal cambio passo grazie all’apprendistato meraviglioso della stagione su erba, Musetti vince anche di consistenza, di lucidità nella gestione e nella selezione dei colpi. È l’evidenza di una crescita strutturale, mentale e tecnica. Domani c’è una finale da giocare, sarà favorito contro Juncheng Shang. Dopo le sconfitte a Umag e Queen’s, è ora di alzare il primo trofeo del 2024.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Kachmazov inizia la sua prima semifinale ATP al servizio. Scatta bello aggressivo, spinge la palla e cerca il vincente, del resto è il suo modo di interpretare il tennis e la grande occasione – e forte avversario – non lo spaventano affatto. Con un attacco perentorio di rovescio vince il game a 15. Più lento l’ingresso nel match di Musetti. Alibek trova una risposta a tutto braccio clamorosa sul 30-15, un diritto fulminante, che mette in mostra la sua qualità nell’accelerare la palla. Un errore in scambio di Musetti porta il game ai vantaggi e Kachmazov con un rovescio spettacolare dal centro si prende un’immediata palla break. Sembra leggere bene il servizio di Lorenzo, questo è un discreto problema… Per fortuna si affida proprio al servizio, con una botta al T cancella la chance e vince il game, 1 pari. Dopo i fuochi d’artificio iniziali, il set avanza sui game di servizio. L’italiano non riesce ad incidere in risposta, il russo mette in campo una prima su due, ma è assai rapido nell’aggredire la risposta di Musetti e cerca immediatamente l’accelerazione vincente o per aprirsi l’angolo, nessuna fase di attesa. Anche Musetti è sicuro nei suoi turni di battuta, il diritto funziona bene. Sul 3 pari, Kachmazov smarrisce la prima palla e Musetti è molto bravo a tirare una risposta “tattica”, con la palla carica di spin e molto profondo, una “pellaccia” da rigiocare che provoca l’errore del russo, che sbaglia un rovescio d’attacco successivo e scivola sotto 15-40. Se le gioca molto bene, diritto super aggressivo e poi il terzo Ace. Lorenzo non molla la presa: gioca una splendida risposta di diritto lungo linea che sorprende il russo. C’è la terza palla break, è quella buona, sulla seconda di servizio Musetti è bravissimo a spingere col diritto inside out, la palla salta alta e molto angolata, Kachmazov affossa il rovescio in rete. BREAK, 4-3 e servizio Musetti. L’italiano si porta 40-0, poi arriva una sfuriata in risposta del 22enne di Vladikavkaz, davvero esplosivo con i suoi colpi. Game la laborioso, ma “Muso” lo porta a casa, 5-3. Lorenzo è tatticamente perfetto: attende l’errore del rivale quando sbraccia a tutta, appena si scambia è pronto a mixare angoli e rotazioni, proponendo palle difficili da spingere. Proprio un gran taglio forza l’errore di Alibek, 15-30. Un diritto sparacchiato malamente costa al russo il 15-40, due Set Point Musetti. Non li sfrutta, la potenza di Kachmazov prevale. Tanti rischi… un altro doppio fallo costa al russo il terzo set point. Un po’ troppo dietro in difesa, viene a rete e chiude Alibek. 5-4, il russo non cede, Musetti serve per il set. Non inizia bene, un po’ attendista e il russo non si fa pregare a spingere. 0-30. Gioca un diritto col taglio sotto strano Lorenzo, ma il russo ci casca e a rete non regge di volo. Arriva un Ace fondamentale, 30 pari, poi altra prima potente al centro. 40-30, Set Point #4. Niente, senza prima palla la risposta del rivale è violenta e precisa. Con una prima esterna precisa, SP #5. Di nuovo, rallenta troppo Musetti e alla prima palla più corta Kachmazov aggredisce e chiude. Finalmente chiude al settimo set point, con un ACE al T. 6-4.
    Musetti è in difficoltà nel suo primo turno di battuta. Subisce una bella accelerazione di Kachmazov, quindi spedisce malamente in rete un diritto in scambio. 30-40, palla break da difendere (seconda della partita). Uff! Si salva con un passante cross di rovescio molto difficile, accorciando troppo nella costruzione dello scambio. Di nuovo cade in basso in ritmo l’azzurro e il russo non si fa pregare, attacca a tutta e si prende una seconda chance di break. Stavolta non c’è la prima palla… ma trova un rovescio molto profondo, che Alibek esagera accelerando. Con molta, troppa fatica, Musetti impatta 1 pari, quindi in risposta lavora bene la palla, con tantissime variazioni e rincorse. Il russo spinge ma sbaglia troppo e concede una palla break ai vantaggi. Bravo Lorenzo a rispondere profondo e con un diritto carico e profondo provoca l’errore del rivale, poco lucido nello scegliere di accelerare a tutta su di una palla non facile. BREAK Musetti, 2-1 e servizio. Solido a chiudere in modo perentorio il game successivo, offensivo e pronto a spingere. 3-1, allungo consolidato con 7 punti di fila vinti. Sembra aver accusato il colpo Kachmazov, accelera ancor più la spinta, come il toro ferito, potente ma poco lucido… Un diritto tirato senza alcuna idea sul 30 pari gli costa una palla break che profuma di grande L. Il giudice di sedia lo punisce con un warning per aver sforato i 25 secondi. Lorenzo è solido, carica la palla di spin e il russo di nuovo ci casca, sparacchiando male un diritto in rete. Doppio BREAK, 4-1 e servizio. Rischia più di qualcosa nel sesto game, ma Lorenzo è freddo e assorbe la sfuriata del rivale, rimonta da 0-30, bellissima la difesa sul 30 pari (che mano nell’acchiappare una palla bassissima!), e si porta 5-1. Alibek torna a vincere un game, 2-5, “Muso” serve per volare in finale, e non trema. Chiude al secondo match un ottimo, solido e lucido turno di servizio, 6-2. Bella vittoria, di consistenza e gestione, che lo porta in finale nel torneo cinese. È la sua terza in stagione. È ora di vincere.

    Lorenzo Musetti vs Alibek Kachmazov ATP Chengdu Lorenzo Musetti [1]66 Alibek Kachmazov42 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-155-2 → 6-2A. Kachmazov 15-0 15-15 30-15 40-15 ace5-1 → 5-2L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-1 → 5-1A. Kachmazov 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-1 → 4-1L. Musetti2-1 → 3-1A. Kachmazov 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A1-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1A. Kachmazov 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace5-4 → 6-4A. Kachmazov 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A df 40-40 A-405-3 → 5-4L. Musetti 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-3 → 5-3A. Kachmazov 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 ace 40-A3-3 → 4-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 3-3A. Kachmazov 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-2 → 2-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 df1-2 → 2-2A. Kachmazov 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1A. Kachmazov 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 L. Musetti
    🇷🇺 A. Kachmazov

    Punteggio servizio
    304
    239

    Ace
    3
    6

    Doppi falli
    1
    1

    Percentuale prime di servizio
    71% (52/73)
    56% (35/62)

    Punti vinti con la prima
    65% (34/52)
    69% (24/35)

    Punti vinti con la seconda
    67% (14/21)
    44% (12/27)

    Palle break salvate
    100% (3/3)
    63% (5/8)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    Punteggio risposta
    158
    68

    Punti vinti in risposta sulla prima
    31% (11/35)
    35% (18/52)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    56% (15/27)
    33% (7/21)

    Palle break convertite
    38% (3/8)
    0% (0/3)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    Punti vinti a rete
    100% (4/4)
    63% (12/19)

    Vincenti
    15
    25

    Errori non forzati
    20
    38

    Punti vinti al servizio
    66% (48/73)
    58% (36/62)

    Punti vinti in risposta
    42% (26/62)
    34% (25/73)

    Punti totali vinti
    55% (74/135)
    45% (61/135)

    Velocità massima servizio
    217 km/h
    201 km/h

    Velocità media prima di servizio
    184 km/h
    187 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    148 km/h
    153 km/h LEGGI TUTTO

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    Zverev: “È tutta una questione di soldi, troppi tornei, non è sostenibile. Un boicottaggio? Non servirebbe a niente”

    Alexander Zverev alla Laver Cup 2024 (foto Getty Images)

    Un po’ di inattesa tensione alla Laver Cup, non solo in campo per la racchetta scagliata malamente da Medvedev, con qualche rischio per le prime file degli spettatori… ma anche nella sala interviste. Davvero inusuale, visto il clima super rilassato dell’evento a Berlino, una vera festa del tennis giocata con agonismo ma anche leggerezza, ma una domanda pungente rivolta a Sasha Zverev ha provocato una reazione “fumina” del tedesco, che è anche parte del board dei giocatori in seno all’ATP, quindi con una discreta conoscenza delle dinamiche del tour e, teoricamente, con un certo peso politico. Invece, a suo dire, l’annata tennistica così fitta è governata solo dai soldi, unico motore per l’ATP e i giocatori, e nemmeno una ipotesi di boicottaggio servirebbe a nulla per migliorare la situazione.
    “11 mesi di competizioni all’anno, non esiste in nessun altro sport” riflette Zverev. “Non c’è nessun altro sport in cui si gioca così tanto; questo non può continuare. La salute dei giocatori è a rischio. È inconcepibile che iniziamo una stagione il 29 dicembre e la finiamo nella seconda settimana di novembre”. La temperatura in sala stampa è cresciuta a livelli di guardia quando un giornalista che chiesto se i giocatori stessero discutendo di possibili azioni, incluso un boicottaggio. Sasha si è letteralmente acceso, rispondendo: “Perché? Qui è tutta una questione di soldi; è tutto ciò che interessa all’ATP. I giocatori non hanno alcun potere decisionale“.
    “Prendere in mano la cosa come? Bene, cosa faresti? Dimmelo tu…” Zverev continua parlando col collega “No, seriamente. Spesso voi giornalisti venite qui a farci domande impossibili; ora voglio sapere cosa fareste voi. Se vuoi lottare per cose importanti come essere il numero 1 al mondo e vincere i Grand Slam, con questo calendario, devi giocare numerose settimane all’anno. Non è sostenibile. Questa settimana possiamo parlare e siamo tutti d’accordo su molte cose, ma non possiamo cambiare nulla. È tutta una questione di soldi. I tornei hanno le licenze e non possiamo fare nulla contro questo. È impossibile eliminare i tornei così, dovremmo compensare tutti quegli eventi perché hanno le loro licenze già pagate. Non è fattibile“.
    Con sarcasmo ha concluso: “Ok, ti ​​ascolterò e boicotteremo. Smettiamo di competere, organizziamo un boicottaggio e poi cosa? Pensi che cambierebbe qualcosa? Perderemmo soldi, altri giocatori prenderebbero il nostro posto e non cambierebbe nulla nel programma. Confido solo nei passi compiuti dalla PTPA per farci sentire, ma questo è un problema che non ha soluzioni a breve termine”.
    Parole davvero potenti e a sorpresa visto il contesto ovattato della Laver Cup, ma che hanno esternato tutta la frustrazione e impotenza contro un sistema che arricchisce con vagante di dollari i suoi attori, ma che li rende quasi impotenti, almeno per le parole di Zverev. Frasi che fanno molto riflettere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Chengdu: Musetti supera Mannarino, è semifinale

    Musetti a Chengdu (foto ATP)

    Due set di qualità, intensità e cambi ritmo efficaci, con un secondo parziale più complicato e perso al fotofinish per un paio di palle girate male nel game decisivo, ma giocato complessivamente con meno aggressività. Un Lorenzo Musetti a due facce ma alla fine vincente nei quarti di finale all’ATP 250 di Chengdu, dove il bronzo olimpico di Parigi 2024 ha battuto Adrian Mannarino per 6-2 5-7 6-2, guadagnandosi una semifinale contro la sorpresa del torneo, il giovane russo Alibek Kachmazov. Musetti ha condotto buona parte dell’incontro sostenuto dal servizio e bravo a imporre i suoi schemi, con palle varie, cariche col diritto e tanti tagli col back di rovescio, che non hanno consentito al francese impatti facili in anticipo. Dopo aver dominato il primo set, mostrando bel piglio e intensità, nel secondo parziale Mannarino ha reagito, prendendosi più rischi e avanzando la posizione in campo, fin dalla risposta, assai più aggressiva. Musetti ha annullato tre palle break all’avvio e poi non sfruttato una a favore, ma ha perso spazio e il controllo del tempo di gioco, con Adrian più rapido a prendersi il centro del campo e trovare qualche accelerazione delle sue, di qualità e molto angolate. Gli è scivolato via il set con un turno di servizio un po’ passivo, e bravo Mannarino ad aggredire e rischiare. Molto bene Musetti all’avvio del terzo set: soldo e potente, ha ripreso a macinare quel tennis più aggressivo e vario che tanto aveva reso nel primo set, ritrovando intensità e spingendo con i piedi più vicini alla riga. Con una risposta di rovescio tanto bella quanto fortunata si è preso il break che ha spaccato la partita a suo favore.
    Una vittoria importante, contro un avversario quest’anno non così brillante ma potenzialmente assai scomodo sulla partita secca perché quando sente la palla e si accende, può creare traiettorie in grandissimo anticipo davvero difficili da contro battere. Musetti ha importato bene il match: non devi lasciare il tempo di gioco a Mannarino, altrimenti entra in campo e diventa dura. Per questo ha servito con attenzione, non cercando spesso la botta a tutta, ma lavorando angoli e rotazioni in modo da anestetizzare la risposta del francese, riuscendoci davvero bene nel primo set. Prima palla in campo, primo colpo dopo il servizio profondo, quindi un’alternanza sapiente di diritti carichi di spin e abbastanza profondi, rovesci coperti veloci e back ficcanti e quindi accelerazioni improvvise, il tutto per non lasciare mai impatti puliti al rivale e spostarlo di continuo. Tutto ben orchestrato, senza pause e un primo set liscio, in controllo. Intenso, presente, cambi di ritmo maestosi, un gran bel Musetti.
    La reazione di Adrian è arrivata all’avvio del secondo set. Non poteva continuare a subire così tanto, ha iniziato a prendersi più rischi in risposta e nello scambio, giocando diversi colpi quasi in contro balzo e aprendo tanto l’angolo. Più velocità, per togliere il tempo a Musetti di gestire i ritmi a suo piacimento. La partita è diventata via via più lottata e quando Mannarino ha salvato la palla break nel quinto game ha ancora intensificato la sua spinta, salendo anche nel rendimento del servizio. Soprattutto, Lorenzo ha perso quella posizione piuttosto avanzata dalla quale controllava lo scambio. Purtroppo Musetti è incappato in brutto turno di servizio sotto 6-5: sono bastati 4 punti giocati con meno intensità, e bravo Mannarino a rischiare, per perdere un set. Lì si è temuto che Lorenzo potesse cadere nella negatività, e partire male nel terzo set. Invece l’ottima estate vissuta dal nostro giocatore ha confermato un suo miglioramento importante nella gestione mentale dei momenti difficili. È andato sotto, ha perso il controllo del gioco, ma ha reagito in modo positivo. Ha ritrovato la prima palla, soprattutto ha ricominciato a caricare il diritto con più vigore, generando traiettorie più profonde con le quali è riuscito a tener fermo il rivale e riprendersi il centro del campo. Una reazione ottima, che gli ha consentito di mettere pressione, conquistare le palle break e scappare via verso il successo.
    Battere il Mannarino di quest’epoca non è una grande impresa, ma è piaciuto come Musetti ha impostato e condotto il match, e come abbia reagito alle difficoltà e secondo set perso per una manciata di punti. Altra solidità rispetto ad alcuni mesi fa. Ora c’è una semifinale da giocare contro il giovane russo Kachmazov, da favorito.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Mannarino inizia l’incontro al servizio, e con qualche difficoltà a trovare la misura nei colpi. Con un doppio fallo sul 30 pari regala una palla break a Musetti. Se la gioca bene tatticamente Lorenzo: difesa, poi sbracciata per cambiare ritmo e smorzata, ma la palla non passa la rete. Mannarino vince il game, 1-0. L’azzurro inizia con un solido turno di servizio, poi riprende a pressare in risposta. Trova un gran diritto lungo linea, impatto maestoso e vincente, quindi sul 15-30 blocca una risposta aggressiva di rovescio, impattata con i piedi quasi in campo, gli vale il 15-40 e altre due palla break. Il francese le cancella (un po’ attendista Lorenzo sulla prima), anche una terza con un’accelerazione di rovescio di Musetti che termina in corridoio. Il BREAK era maturo, arriva alla quinta chance: Musetti fa fare letteralmente chilometri a Mannarino, destra e sinistra con palle un po’ lente e un po’ veloci, e alla fine le sue gambe non reggono. 2-1 e servizio per l’italiano, padrone del campo e dei ritmi gioco con i suoi ottimi tagli di rovescio e diritti abbastanza carichi di spin, colpi che Mannarino non riesce ad impattare con il suo anticipo. Ogni volta che Lorenzo passa da rovescio coperto in spinta a un back che rallenta il ritmo, Adrian va in difficoltà finendo fuori giri. 3-1 Musetti, in totale sicurezza. Il francese non riesce a trovare il modo per uscire dalla ragnatela sapientemente imbastita dall’azzurro, nel quinto game perde la pazienza e cerca di accelerare a tutta ma con scarsi risultati. Con un rovescio malamente sparacchiato in rete crolla di nuovo sotto 15-40, settima palla break per il nostro. Niente, altro rovescio in rete, stavolta un back giocato totalmente bloccato con le gambe e senza peso, con la palla che arriva a malapena a mezza rete. BREAK Musetti, 4-1 “pesante”, ma soprattutto una nettissima superiorità per consistenza. Mannarino non trova il miglior timing, le sue accelerazioni sono estemporanee e quasi sempre inefficaci, mentre Musetti lavora lo scambio con pazienza ma anche ottimi tempi di gioco. 5-1 Musetti. Nel settimo game arriva il punto più bello del match, uno scambio sotto rete di tocchi uno più bello dell’altro, lo vince Adrian. Finalmente Mannarino vince un buon game, ma in risposta è in balia della maggior consistenza di Musetti, che sul 30-0 trova un rovescio lungo linea dei suoi, clamorosamente bello e vincente. Tre Set Point. Doppio fallo ed errore di diritto, ma il terzo è quello buono, costruisce col diritto e Mannarno sbaglia. 6-2 Musetti. Ottimo set, bene al servizio e soli 7 punti concessi nei suoi game.
    Mannarino inizia il secondo set con un buon turno di battuta; anche Musetti conduce il suo con totale sicurezza. C’è più match adesso, il francese dopo il servizio spinge con più intensità e sicurezza, non va sempre sotto a rincorrere sui cambi di ritmo di Lorenzo. Nel quarto game Adrian è molto aggressivo in risposta, attacca con profondità e si porta 15-30, situazione inedita. Musetti ha perso un po’ di campo negli ultimi due game, impatta male un diritto e concede due palle break sul 15-40. Ha perso anche un po’ di velocità di braccio, ma il servizio lo aiuta e poi un buon scambio condotto col diritto. C’è bagarre adesso: Mannarino con una bordata a tutto braccio di diritto si prende un’altra chance, Musetti respinge l’assalto con un Ace sulla riga, poi un altro rovescio down the line meraviglioso per velocità e controllo. Urla “Muso” dopo aver chiuso il complicatissimo game con un comodo tocco di volo, 2 pari. La grinta tirata fuori per vincere il quarto game ma cambiare passo a Lorenzo, che con un paio di diritti potenti e un errore del francese vola 30-40 in risposta. Non gioca bene la palla break, su di una seconda palla prova l’accelerazione di rovescio ma la palla gli scappa via. È il miglior momento del match come qualità complessiva, entrambi giocano bene e Mannarino ha cambiato passo, più dentro al campo e aggressivo. Bellissimo lo scambio sul 3-2 40 pari: Adrian spinge a tutta, ma centrale, e Lorenzo alla fine cambia marcia con un diritto profondo e poi un cross vincente per niente facile con la palla piuttosto bassa. C’è equilibrio, il francese sbaglia poco e gioca profondo. Con due rovescio lungo linea, uno più bello dell’altro, Musetti impatta 3 pari. Mannarino ha conquistato una buona posizione al centro, spinge con più forza e Musetti è spesso costretto a rincorrere. Si avanza sui turni di servizio, con qualche perla, come il vincente cross di rovescio di Musetti nel decimo game, eleganza e bellezza. Sul 6-5, da 30-0, si complica il turno di battuta di Lorenzo. Mannarino trova un gran rovescio, su di una palla di scambio troppo corta dell’azzurro. Un back di rovescio di Musetti appena largo gli costa il 30-40, e set point da difendere. Mannarino trova una buona risposta e quindi un bell’anticipo per l’attacco. SET Mannarino, quando di aspettava il tiebreak, Musetti perde il primo turno di battuta e si va al terzo. Bravo Mannarino a salire di livello, più intenso e aggressivo, mentre Musetti in risposta ha perso efficacia rispetto al primo set.
    Mannarino inizia con buon piglio il terzo set, è più rapido di Musetti nell’entrare in campo e prendersi spazio. 1-0, e continua a rischiare anche in risposta, sulle palle meno vivaci di Lorenzo rispetto al primo set. Risponde con classe Musetti, soprattutto nel quarto game, annullando le risposte aggressive del transalpino con la sua mano “magica”. 2 pari. Nel quinto game Lorenzo torna a comandare l’inerzia dello scambio, soprattutto lavorando benissimo il back di rovescio, palla lunga e poco peso, e Mannarino sbaglia. 15-40, due chance per l’allungo per il nostro. Attacca all’arma bianca Adrian sulla prima, gli va bene; CHE RISPOSTA di Musetti sulla seconda!!! In totale allungo di rovescio trova un angolo stretto sulla riga, tanto bella quanto un pizzico fortunata, ma bisogna arrivarci e toccarla. BREAK Musetti, avanti 3-2 e servizio, con Mannarino piegato in due, frustrazione a mille. Serve con palle nuove il carrarino, e la prima palla c’è. Pure un’ottima seconda stretta sul 30-0 che sorprende Adrian. Ottimo turno di battuta a zero e via, 4-2, allungo consolidato. Il francese sembra aver accusato moralmente il colpo, affossa malamente in rete un rovescio e poi sbaglia un altro rovescio in scambio. 0-30 (sette punti di fila per Lorenzo). Rompe la striscia negativa con un incredibile doppio (!) nastro che rende la sua palla imprendibile. Vola Musetti, rovescio lungo linea maestoso e via a rete a chiudere in sicurezza. 15-40, due PB che profumano di vittoria. Con un doppio fallo, nastro stavolta perdente, Mannarino concede il secondo BREAK. 5-2 Musetti, serve per chiudere. Chiude in bellezza (6-2), con il piglio, intensità e velocità dell’avvio della partita. Una bella vittoria, bravo a riprendere un bel livello dopo un secondo set più complicato. In semifinale trova il 22enne russo Alibek Kachmazov, sarà ovviamente favorito.

    Lorenzo Musetti vs Adrian Mannarino ATP Chengdu Lorenzo Musetti [1]656 Adrian Mannarino [5]272 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-05-2 → 6-2A. Mannarino 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 df4-2 → 5-2L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-03-2 → 4-2A. Mannarino 0-15 15-15 15-30 15-40 30-402-2 → 3-2L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 ace1-2 → 2-2A. Mannarino 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-1 → 1-2L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-1 → 1-1A. Mannarino 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-6 → 5-7A. Mannarino 15-0 30-0 30-15 40-155-5 → 5-6L. Musetti 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5A. Mannarino 15-0 ace 30-0 40-0 ace4-4 → 4-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-153-4 → 4-4A. Mannarino 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df ace3-3 → 3-4L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 40-40 A-402-3 → 3-3A. Mannarino 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-401-2 → 2-2A. Mannarino 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1A. Mannarino 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-2 → 6-2A. Mannarino 15-0 ace 30-0 30-15 40-155-1 → 5-2L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-1 → 5-1A. Mannarino 15-0 15-15 15-30 15-403-1 → 4-1L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 df 40-15 40-302-1 → 3-1A. Mannarino 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A1-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1A. Mannarino 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-400-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 L. Musetti
    🇫🇷 A. Mannarino

    Punteggio servizio
    294
    259

    Ace
    8
    6

    Doppi falli
    2
    3

    Percentuale prime di servizio
    67% (60/89)
    65% (55/84)

    Punti vinti con la prima
    77% (46/60)
    65% (36/55)

    Punti vinti con la seconda
    55% (16/29)
    55% (16/29)

    Palle break salvate
    75% (3/4)
    67% (8/12)

    Giochi di servizio giocati
    14
    14

    Punteggio risposta
    141
    100

    Punti vinti in risposta sulla prima
    35% (19/55)
    23% (14/60)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    45% (13/29)
    45% (13/29)

    Palle break convertite
    33% (4/12)
    25% (1/4)

    Giochi di risposta giocati
    14
    14

    Punti vinti a rete
    75% (6/8)
    68% (13/19)

    Vincenti
    23
    23

    Errori non forzati
    14
    17

    Punti vinti al servizio
    70% (62/89)
    62% (52/84)

    Punti vinti in risposta
    38% (32/84)
    30% (27/89)

    Punti totali vinti
    54% (94/173)
    46% (79/173)

    Velocità massima servizio
    210 km/h
    201 km/h

    Velocità media prima di servizio
    181 km/h
    177 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    143 km/h
    135 km/h LEGGI TUTTO

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    Rune con un nuovo coach per la leg asiatica

    Holger Rune (foto Getty Images)

    Holger Rune è in Cina per la leg asiatica autunnale accompagnato da un nuovo coach: Benjamin Ebrahimzadeh. Un nome forse meno noto al grande pubblico, ma che in passato ha seguito la carriera di tennisti e tenniste di ottimo livello, come Angelique Kerber, Dominic Thiem, Stan Wawrinka e Andrea Petkovic. L’ha rivelato lo stesso Rune in un intervento riportato dal media danese Danish tv2.dk, nel quale l’ex n.4 del mondo spiega la sua posizione attuale e la scelta del nuovo coach.
    “Durante l’Hangzhou Open e i prossimi tornei in Asia, sarà con me Benjamin ‘Benny’ Ebrahimzadeh come allenatore” racconta Rune. “Dopo un periodo frenetico post Wimbledon, con delle settimane extra negli Stati Uniti oltre a quanto originariamente pianificato, Kenneth Carlsen è in Danimarca e si sta prendendo una pausa. Se vuoi rimanere in forma e fresco anche come allenatore, è necessario anche prendersi una pausa.”
    Rune ha spiegato di aver già effettuato varie sessioni di allenamento con Benjamin e di essersi trovato molto bene, motivo per cui ha deciso di continuare a lavorare con lui e portarselo dietro in Asia. L’obiettivo di Rune è semplice: concludere la stagione in bellezza, puntando alla presenza alle Finals di Torino.
    “Mi sono allenato con Benjamin a Monaco prima della mia sosta in Danimarca. È stato un buon allenamento, in cui abbiamo lavorato su alcune aree specifiche del mio gioco in cui ho avuto dei problemi negli ultimi mesi. Ora non vedo l’ora di scendere in campo da Hangzhou in poi e testare le cose su cui ho lavorato. Sono ottimista e credo di poter concludere bene l’anno e spero che uno sprint finale con buoni risultati sarà sufficiente per arrivare a conquistare un posto per le Finals di Torino.”
    Obiettivo ambizioso per Holger: attualmente la sua classifica langue rispetto all’anno scorso, posizionato solo 16° nella Race to Turin. Con 2.185 punti, oltre 1.000 in meno di Alex de Minaur, che questa settimana occupa l’ottavo posto con 3.305 punti, dovrà macinare molti risultati e farlo in fretta. La prima chance proprio nel ATP 250 di Hangzhou, dove è atteso al debutto (da testa di serie n.1) contro il nipponico Uchiyama. Dopo il tira e molla con Mouratoglou, vedremo se questo nuovo innesto sarà solo per tappare il “buco” creatosi dall’assenza di Carlsen in Cina, oppure se la cosa andrà avanti anche nel 2025. Forse solo con un programma di lavoro ben strutturato e di medio periodo, senza continui cambi di rotta, potrà fare quel salto di qualità necessario a sorpassare i vari giocatori che negli ultimi mesi hanno fatto meglio lui in stagione.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wimbledon: il governo di Londra favorevole all’ampliamento dell’impianto

    Il progetto del “nuovo” Wimbledon

    Il discusso processo di ampliamento delle strutture e campi dell’All England Club di Wimbledon potrebbe ricevere un importare via libera venerdì 27 settembre, sbloccando una situazione di stallo che dura da molti mesi per l’opposizione dei comitati della comunità locale. Secondo quanto riporta la BBC, i funzionari della Greater London Authority (GLA) hanno raccomandato al vicesindaco di concedere un permesso di pianificazione condizionale nell’udienza pubblica prevista per venerdì prossimo. Il consiglio di Merton ha approvato il progetto presentato del club che prevede la costruzione di 39 nuovi campi da tennis e uno stadio da 8.000 posti Wimbledon Park. I campi aggiuntivi consentirebbero la disputa dei match di qualificazione in loco, in linea con gli altri tre Grandi Slam, e l’All England Club ha anche promesso di creare un nuovo parco pubblico di 23 acri rispettando il progetto originale dell’architetto paesaggista Capability Brown. La proposta è stata inoltrata alla GLA dopo che il consiglio di Wandsworth ha respinto il progetto lo scorso novembre.
    I funzionari di Londra, dopo aver esaminato le carte, affermano che la proposta è conforme alla maggior parte delle politiche di pianificazione pertinenti e che non ci sono “considerazioni sostanziali che giustifichino il rifiuto del consenso”. Nella comunicazione si sottolinea che ci sarà una perdita di spazio libero e un modesto impatto alle aree metropolitane protette, ma concludono che “il bilancio è chiaramente a favore” dell’approvazione del progetto.
    Fin dalla sua presentazione, ormai un anno e mezzo fa, forte è stata l’opposizione locale da parte di comitati come il “Save Wimbledon Park”, che teme che l’area diventi un “enorme complesso tennistico industriale”. Più incontri si sono svolti negli scorsi mesi tra questi comitati e rappresentanti del club londinese, senza ottenere passi in avanti.
    L’udienza di pianificazione si terrà al City Hall di Londra venerdì 27 settembre, la possibile decisione è attesa nella serata dello stesso giorno. A dirimere la questione e prendere una posizione sarà Jules Pipe, vicesindaco di Londra. Tuttavia la decisione del vicesindaco potrebbe non segnare la fine del processo. Angela Rayner, Segretario di Stato per l’edilizia abitativa, le comunità e il governo locale, potrebbe anche decidere di tenere una nuova udienza di pianificazione qualora ci siano ancora dubbi in merito.  Il ministro avrà sette giorni, dal momento in cui la decisione le verrà comunicata, per valutare le sue opzioni. Fleur Anderson, parlamentare di Putney, ha dichiarato di essere “estremamente delusa” dalla presa di posizione della GLA. “Questi piani non sono adatti alla nostra comunità e sono dannosi per l’ambiente, con uno sviluppo su scala industriale e la perdita permanente di accesso al nostro parco”, ha affermato in una dichiarazione cofirmata da due politici locali.
    L’All England Club invece afferma che il progetto “porterà a termine una delle più grandi trasformazioni sportive per Londra dal 2012”. “Il terreno che proponiamo di migliorare è stato utilizzato in via esclusiva come campo da golf per soci privati del club ​​da oltre 100 anni e, come parte fondamentale di questo progetto, creeremo 27 acri di splendido nuovo parco, accessibile e godibile gratuitamente dal pubblico”, conclude il presidente dell’AELTC Deborah Jevans.
    La battaglia legale tra l’All England Club e la comunità locale ha rallentato il programma del club, che sperava di poter inaugurare le nuove strutture per l’edizione 2028 dei Championships, in modo da poter svolgere gli incontri di qualificazione all’interno del torneo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La madre di Tsitsipas: “Il tennis ha salvato Stefanos dai traumi del bullismo ai tempi della scuola”

    Stefanos con mamma Julia

    Tennis saved my life. Più di un tennista ha affermato che la pratica agonistica e poi professionistica del tennis in qualche modo è stata decisiva per superare problemi personali importanti. Il nostro è uno sport assai stressante, ti prende a tutto tondo e non ti lascia molto spazio per altro, quindi per assurdo può assorbire così tanta energia mentale da diventare un’àncora a cui aggrapparsi per dimenticare e cancellare altre problematiche vissute. Non tutti ci riescono, alcuni sono ancor più “affossati” dallo stress della disciplina, ma per altri invece il tennis ha rappresentato una via di fuga e quindi salvezza. Questo ha confermato anche Julia Salnikova, mamma di Stefanos Tsitsipas, in relazione ai problemi vissuti dal figlio in giovanissima età. In un’intervista rilasciata al programma tv Proino sul canale greco Ant1, Julia ha rivelato che Stefanos ai tempi della scuola era preso di mira da alcuni compagni violenti, che l’hanno sottoposto a ripetuti atti di bullismo. Proprio il tennis e il grande impegno messo in campo ha aiutato Stefanos a mettersi alle spalle quel trauma.
    “Stefanos era un ragazzino molto tranquillo e timido” rivela mamma Julia. “I suoi compagni di classe, che non posso affatto definire amici, lo trattavano molto male. Giocava a calcio, ma alla fine decise di giocare a tennis perché a causa di questo sport finiva per saltare molte lezioni. C’erano due o tre ragazzi nella sua classe che lo picchiavano spesso. Non è stato facile per lui, ma ha superato quella fase perché aveva il tennis in testa. La sua mente gli diceva che doveva superare tutto e pensare al tennis, questo lo ha aiutato molto”.
    Immancabile la domanda sul rapporto col padre, coach per moltissimi anni fino allo scorso agosto, quando Stefanos ha deciso di troncare il rapporto lavorativo con Apostolos. “È un professionista e, sebbene ami molto suo padre, capisce che ha bisogno di trovare un altro allenatore. Da quando ha perso agli US Open del 2020, Apostolos e io abbiamo parlato di Stefanos e sul tema di trovare un allenatore. Ma sono passati quattro anni e Stefanos stava ottenendo buoni risultati,’ continua la madre. “Tuttavia, penso che Stefanos e Apostolos non abbiano avuto un buon rapporto proprio da allora, avevano continui conflitti. Ed è per questo che Stefanos ha preso la decisione di cambiare allenatore. Non la vediamo come una tragedia. Siamo una famiglia molto unita. Apostolos, come allenatore, era molto coinvolto nel lavoro di Stefanos e non capiva che gli stava mettendo troppo pressione”.
    Ultima nota per il rapporto con Paula Badosa. I due, dopo una crisi di qualche mese, sono tornati assieme e mamma Julia è felice del loro rapporto: “Stefanos è felice di essere di nuovo con Paula e questa è la cosa più importante. Se lui è felice, lo sarò anch’io. C’è stato un periodo difficile quando si sono separati, ero al fianco di Paula, abbiamo parlato ed è così che sono tornati insieme” conclude la madre di Stefanos.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO