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    “Thank you”: le stelle WTA celebrano il 50esimo delle ‘Original 9’

    Billie Jean King, Kerry Melville Reid, Judy Dalton, Julie Heldman, Peaches Bartkowicz, Rosie Casals, Kristy Pigeon, Valerie Ziegenfuss, Nancy Richey. Eccetto il primo nome, estremamente famoso per chi mastica un po’ di tennis, forse questo lotto di ragazze non dirà molto all’appassionato medio, o ai più giovani. Queste 9 tenniste, esattamente 50 anni fa (23 […] LEGGI TUTTO

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    Open Court: IBI20, un torneo ricco di sorprese (di Marco Mazzoni)

    Sorprendenti. Questo l’aggettivo più calzante per gli IBI20, oggi arrivati alle semifinali. Alla vigilia la sensazione che potesse essere un torneo diverso dal “solito”, con i “soliti” sempre in fondo, aleggiava nell’aria. Il 2020 non è un annata qualunque, il nostro amato tennis alla fine è parte del nostro vivere, scorre con i problemi e le situazioni che affrontiamo ogni giorno. Il maledetto lockdown, l’impossibilità a viaggiare, la difficoltà nell’allenarsi e competere hanno prodotto una spallata allo status quo. Finora abbiamo avuto una finale Slam a NYC tutta nuova, ed un nuovissimo campione. Che possa succedere anche a Roma? C’è una discreta probabilità, anche se l’unico campione rimasto in gara è il “cannibale” Djokovic, pronto a vincere ancora un Masters 1000, ancora Roma, e riprendersi quella prima pagina gettata al vento con quella pallata gettata maldestramente… Tuttavia una vittoria del “Djoker” non è così scontata.
    Novak ha faticato tanto in questo torneo, quasi mai è riuscito a trovare il picco di prestazione e soprattutto mantenerlo. Krajinovic è un buonissimo giocatore, nel loro incontro Filip è riuscito a metterlo sotto con il suo tennis preciso e geometrico. Ieri altra prestazione così così per il n.1: contro Koepfer ha mostrato dei vuoti clamorosi, amplificati dalla forma irreale del tedesco, tosto all’inverosimile e bravissimo ad azzeccare una settimana che, chissà, gli cambierà la carriera. La ragione dice che Djokovic possa solo crescere. Magari finora ha giocato sempre col freno a mano tirato, tantissime volte in carriera è entrato nei tornei con una condizione incerta per poi… BOOM…! alza il livello in un attimo e diventa ingiocabile. La sensazione (visto anche dal campo) è quello di un atleta ben preparato ma coi nervi scoperti. Basta un nonnulla per farlo esplodere o implodere, a seconda di come la vediamo. Come se la rabbia esternata in modo scomposto a US Open covasse da tempo e non riuscisse a trovare una via d’uscita. Una furia, una mancanza di serenità che al primo momento di tensione agonistica gli si rivolta contro, lo trascina in una palude infida ed esterna la parte peggiore di lui. È evidente che il 2020 (eccetto l’inizio di stagione perfetto) non sia andato esattamente bene sul piano personale, e questo forse adesso gli sta presentando il conto anche in campo. Vedremo oggi come andrà. Contro Ruud è favorito. Forse il rampante norvegese non ha le armi per stroncarlo; forse il ritmo arrotato perfezionato alla Rafa Nadal Academy può metterlo sotto stress, e chissà… Tra qualche ora sapremo. Ruud è uscito benissimo dalla vittoria su Berrettini, ultimo azzurro in gara dopo un torneo a fortissime tinte nazionali. Resterà nella memoria anche come il torneo di Musetti, dei record degli azzurri, e purtroppo anche come quello di una chance sprecata per Matteo… Non era facile la partita, ma trovare nei quarti di Roma un avversario “migliore” di Ruud non capiterà spesso.

    Parte bassa, semifinale totalmente imprevista ma assolutamente intrigante. Schwartzman ieri ha CAMMINATO SULLE ACQUE. Ho avuto la fortuna di vedermela tutta sul Centrale insieme ad altre 40 persone (contate una x una…). Un Nadal non così malvagio è stato sconfitto sul piano del gioco e della spinta da un piccoletto con il motorino nelle gambe, la dinamite nel braccio ed un cuore immenso. Diego non mai tremato, nemmeno quando ha perso due volte il servizio nel secondo set, imponendo subito il contro break. Ha giocato la partita perfetta. Ha sfidato la potenza del diritto di Rafa per poi girare col rovescio sull’angolo aperto. Ha risposto con una continuità e lunghezza degna del miglior Djokovic. Ha retto l’impatto del “Rey” con una solidità mentale e fisica irreale. Nadal alla fine ha reso merito all’argentino ma è stato molto, troppo critico con se stesso. L’unico appunto che gli si può fare è quello di non aver ricavato granché con la prima di servizio, e di esser stato un po’ corto nel palleggio nel primo set. Ma i meriti di super-Diego sono stati nettamente superiori ai demeriti di Rafa. Infatti vorrei sottolineare un momento che forse in tv non si è visto: subito dopo il match point, tutto il clan Nadal (soprattutto il padre Sebastian, seduto vicino alla panchine dell’argentino) si è letteralmente alzato in piedi ad applaudire Schwartzman, dando il giusto tributo ad una prestazione mostruosa. Se quella di ieri è stata solo la 40esima partita su terra persa da Nadal sulla terra (dal 2002, INCREDIBILE!), beh, vuol dire che l’impresa resterà negli annali. Cosa aspettarsi allora oggi da Diego? Non facile saperlo. Come avrà dormito? Come avrà metabolizzato questa partita? Come sarà a livello fisico oltre che mentale dopo cotanto sforzo? Lo sapremo solo oggi. Da un lato potrebbe esser ancor più galvanizzato; dall’altro potrebbe esser un filo scarico, e… di fronte avrà un altro talento mancino in grandissima forma fisica e tecnica: Denis “Showtime” Shapovalov.
    Il canadese ieri su Pietrangeli ha domato per la prima volta Dimitrov in una partita ad altissimo contenuto tecnico. Ha giocato pure bene Grigor, ma la strapotenza nella spinta e la quantità di soluzioni di Denis ha prevalso. Nei momenti in cui Shapovalov serve bene è stato incontenibile. Clamorosa la sua facilità di accelerare, anche spingendo palle senza peso o molto basse. Ho visto tutta la partita nella “beata solitudine” di un Pietrangeli vuoto. È stato uno spettacolo alto dal punto di vista tecnico. Un privilegio esser lì ad ammirare la bellezza di un tennis ricco di talento ed adrenalina, e la crescita di un giovane può far “saltare il banco”. Denis è sempre un tennista umorale, un po’ instabile, ma se entra “in the zone” diventa ingestibile. Shapo ha trovato ritmo con la prima e con la risposta, questo è il termometro del suo tennis. Quando i colpi di inizio gioco vanno, significa che c’è con la testa e allora son dolori… Anche sul rosso, perché può gestire benissimo i tempi di gioco e entrare sulla palla sia a tutta che arrotando sui top spin ricevuti. Misteriosa la sua abilità nel palleggiare con buona rotazione e cambiare in un attimo spingendo una pallata secca, piena, velocissima. Ieri sera Denis ha prodotto una serie di vincenti straordinaria. Che match sarà oggi contro Schwartzman? Intanto sarà una prima volta. È un contrasto di stile totale, quindi gli ingredienti per una bellissima partita ci sono tutti. La speranza è che Diego non sia troppo stanco/scarico, e che Denis non avverta troppo la pressione dell’evento. Fare un pronostico è impossibile, ma una cosa è certa: se entrambi giocheranno bene, sarà il tennis a vincere.Buone semifinali a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner diventa Ambassador del Parmigiano Reggiano

    Jannik Sinner nella foto del Consorzio

    Con il torneo di Roma pronto a scattare, arriva una notizia curiosa su Jannik Sinner. Il giovane talento azzurro è diventato Ambassador del Parmigiano Reggiano, eccellenza alimentare italiana, prodotto apprezzato in tutto il mondo. Ecco il comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Consorzio Parmigiano Reggiano.

    Ancora una volta, il Parmigiano Reggiano investe nel mondo dello sport per sottolineare la naturalità, la genuinità e le qualità intrinseche del prodotto che lo rendono un alimento fondamentale nella dieta di tutti, dai piccoli agli anziani, passando per gli sportivi che trovano nel Parmigiano Reggiano una carica di energia totalmente naturale.
    Jannik Sinner è il più giovane classificato tra i primi 100 della classifica mondiale ATP, dove è stato n° 68 il 17 febbraio 2020. Detentore di tre titoli Challenger e due ITF, è stato anche il più giovane vincitore nella storia delle NextGen ATP Finals, nell’edizione 2019. Allenato da Riccardo Piatti e Andrea Volpini, nel 2019 i colleghi dell’ATP lo hanno decretato tennista rivelazione dell’anno.

    Nell’ATP 250 di Auckland, entra per la prima volta per diritto di classifica nel tabellone principale degli Australian Open. Sconfiggendo al primo turno Max Purcell, diventa il più giovane tennista italiano della storia ad aver vinto un incontro nel Major australiano e, dopo Diego Nargiso, il secondo ad aver superato un turno in una prova del Grande Slam.
    Predilige le superfici veloci, in particolare quelle indoor. Nonostante la giovanissima età, ha un approccio mentale agli incontri molto razionale e un atteggiamento in campo tipico di giocatori già in possesso di grande esperienza.
    “Sono onorato di diventare Ambassador di un brand come il Parmigiano Reggiano che è un’icona del Made in Italy. Ne sono un consumatore fedele da quando sono piccolo; credo molto in questa partnership che spero possa andare avanti nel tempo” ha commentato Jannik Sinner.
    “Parmigiano Reggiano e Jannik Sinner sono un binomio vincente: eccellenze italiane, sinonimo di naturalità e carattere, modelli di eccellenza del Made in Italy. Da sempre il Parmigiano Reggiano è un alleato nella dieta degli sportivi come riserva di energia ready-to-use prima, durante e dopo ogni sforzo fisico” ha dichiarato il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli. LEGGI TUTTO

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    Stepanek: “Ho parlato con Djokovic, sta soffrendo molto”

    Radek Stepanek è stato interpellato dalla CNN sul momento del suo amico Novak Djokovic, tornato nuovamente nella bufera dopo il fattaccio di New York. Un 2020 piuttosto “agitato” per il serbo, che pare stia vivendo discretamente male l’espulsione da un torneo in cui era nettamente il favorito per il titolo. Ricordiamo che Radek è stato (per poco tempo) anche all’angolo del n.1.
    “Sono riuscito a parlare con lui, e posso dire che è molto triste” ha dichiarato il ceco al network americano. “Sente un dolore profondo per aver fatto qualcosa di sbagliato ma senza l’intenzione di farlo. La situazione per lui è molto pesante perché tutti sappiamo quale sia la sua voglia di vincere. Novak è assolutamente determinato a terminare la propria carriera come il tennista con più Slam vinti nella storia, e sente di aver perso a New York una grandissima occasione di vincere un altro Major”.

    “Tutti commettiamo errori – continua Stepanek – e dobbiamo prendercene la responsabilità, però ritengo che sia esagerata la pressione e la quantità di critiche che gli sono state fatte. Lui sta cercando di fare le cose al meglio, sta attraversando la fase finale della carriera con la possibilità di diventare il più vincente di sempre, sente responsibilità e pressione per questo. Come tutti ha il diritto di sbagliare, è umano. Sta cercando rifugio nella sua famiglia in questo momento, per questo credo che sarà capace di reagire e trarre un insegnamento positivo. Tornerà ancor più forte e determinato a vincere”.
    Il riscatto arriverà a Roland Garros? “Aver la possibilità di giocare un altro Slam tra poche settimane è la miglior notizia per lui. Arriverà a Parigi e si dimenticherà di tutto, concentrato solamente sul proprio tennis, cercando la vittoria. Credo che avrà un’ottima oppurtunità per farcela e chiudere questa brutta pagina. Il pubblico? Novak ha fatto e dato moltissimo al nostro sport, e questo alla fine prevarrà su ogni altro aspetto. E’ vero che oggi Rafa e Roger sono più apprezzati, hanno più sostenitori, però se Novak recupererà bene chissà che cosa potrà accadere in futuro. Nel tennis e nello sport tutto cambia molto velocemente…”

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Thiem: “Quando Medvedev gioca al massimo, tocca un livello simile ai big 3”

    Dominic Thiem ieri notte ha demolito le ambizioni di Alex De Minaur, sconfiggendo nettamente l’australiano e guadagnandosi l’accesso alla semifinale di US Open. Ha segnato un piccolo record, visto che è il primo austriaco ad arrivare tra i migliori quattro a New York. Il suo tennis potente ha impressionato, ma nella conferenza stampa post partita ha mostrato la solita umiltà, ed ha elogiato apertamente il suo prossimo rivale, Daniil Medvedev, che considera molto vicino ai big 3 come livello di gioco.
    “Ho visto molte partite di Daniil, ed una parte di quella di oggi contro Rublev, lo conosco molto bene. L’anno scorso non ho visto la finale contro Nadal qua a New York perché avevo ancora il jet lag ed ero esausto, ma ho recuperato parte del match su Youtube, e devo dire che è stata una delle migliori finali Slam che io abbia mai visto. Fu un match incredibile, giocato benissimo. Penso che Medvedev quando gioca al suo meglio abbia raggiunto un livello di gioco che si avvicina tantissimo a quello dei big 3. Lui è capace di giocare un tennis. importante e mantenere quel livello massimo per quattro, cinque o sei ore, questo è un fattore decisivo. Certamente sono consapevole che avrò una partita durissima contro di lui, darò tutto il meglio di me stesso per cercare di vincere ed arrivare in finale”.
    In caso di vittoria, Thiem giocherebbe la quarta finale di un Major (ne ha disputate due a Roland Garros, e una a Melbourne quest’anno). Gli ricordano le tre sconfitte… “Ho un grande ricordo di questi tre tornei. Si, ho perso tre finali Slam su tre, ma le ho perse giocando contro i migliori di tutti i tempi. L’anno scorso ho giocato contro Nadal e quest’anno in Australia contro Djokovic, in entrambe le partite sono riuscito a produrre un gran livello di tennis, ma non è bastato a vincere la partita. Cerco sempre di tenere a mente quei match, per soffermarmi su quello in cui devo migliorare per non perdere ancora. Sono in semifinale qua a US Open, il mio obiettivo è vincere questo torneo. Sì, sono il primo austriaco in semifinale a NY, ma questo non molto importante, importante è esser riusciti a giocare nonostante le grandi difficoltà che tutti abbiamo vissuto quest’anno. C’era grande incertezza prima di iniziare, è bellissimo ritrovarmi adesso tra i migliori quattro del torneo con l’opportunità di poterlo vincere”

    Ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad un grande match tra Thiem e Medvedev. I confronti diretti sono 2-1 a favore dell’austriaco, ma i due successi di Dominic sono arrivati prima dell’esplosione del russo la scorsa estate. Proprio il “nuovo” Daniil spazzò via l’austriaco nei quarti all’Open del Canada 2019, lasciandogli solo quattro game e dando una dimostrazione di netta superiorità.
    L’aspetto fisico potrebbe essere determinante a decidere il vincitore, e Thiem sembra in eccellente condizione, mentre il russo ieri sera sul finale del match ha avuto problemi alla spalla. Dominic con il nuovo lavoro impostato con Massu ha notevolmente avanzato la sua posizione in campo e pur continuando a giocare un tennis di grandissima spinta, cerca di chiudere il punto più rapidamente, ed ha migliorato anche l’efficacia del servizio. Il match si potrebbe giocare tra la capacità di Thiem di “sfondare” la resistenza del russo, e la freddezza di Daniil nel contenere l’esuberanza del rivale sorprendendolo con le sue improvvise accelerazioni a pizzicare gli angoli lasciati scoperti. Anche la risposta di Thiem potrebbe essere decisiva: Medvedev può prendere ritmo con la prima e diventare a tratti ingiocabile quando serve; in quel caso, l’austriaco nei propri turni di battuta avrebbe enorme pressione.La sensazione è che, comunque vada tra i due, il vincitore di questo bellissimo match sarà comunque favorito rispetto al finalista della parte alta del tabellone, Zverev o Carreno Busta.

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    Carreno Busta in semifinale? Non una “grande sorpresa”, e il suo piccolo record

    Pablo Carreno Busta nella foto

    Lo spagnolo Pablo Carreno Busta ieri notte è stato protagonista di un gran match vs. Denis Shapovalov, guadagnandosi la semifinale in questo “strano” Slam settembrino ai tempi del Covid. Enorme il contrasto di stile tra i due: la creatività ed esplosività a tutto rischio del giovane canadese, contro il pressing, intelligenza tattica e sostanza dell’iberico. Dopo esser crollato fisicamente nel quarto set (dominato da Denis), nessuno si aspettava che Pablo potesse risorgere, e giocarsela. Invece lo spagnolo si è ripreso eccome, tornando a macinare quel tennis potente e consistente che ha messo sotto l’esuberanza di “Shapo”. Denis si è detto sorpreso del recupero del rivale, ma anche abbastanza soddisfatto del suo gioco e torneo; Pablo ha sottolineato di essersi meritato questo risultato, confermando che per arrivarci devi portare in campo un tennis di livello adeguato alla sfida.
    Eppure si è parlato e scritto di sorpresa, ed anche i siti di scommesse (molto attenti a far pronistici avventati) davano il canadese piuttosto favorito alla vigilia. Il match ed il torneo hanno confermato che Shapovalov è cresciuto, e continuando a migliorare il rapporto tra vincenti/errori e capacità di gestire meglio le fasi ad alta tensione dei match (vedi i tiebreak, ogni tanto “vanno vinti” se vuoi esser da corsa…), anche lui presto dovrebbe arrivare a giocarsi i grandissimi eventi. Tuttavia il pronostico “tecnico” più sensato alla sfida di ieri notte era un vantaggio discreto per Carreno Busta, come poi il campo ha confermato. Inoltre prima del match di ieri, il conto degli head-to-head tra 3-1 favore di Pablo.

    A livello di talento tecnico, forse Carreno Busta può esser considerato un piccolo intruso tra i migliori 4 di NY, ma in realtà il tennis attuale è da molto tempo sbilanciato sulla capacità di ottimizzare prestazione atletica ed agonistica in un dato torneo; pochi giocatori  sono così ben preparati fisicamente e pronti alla lotta come Carreno Bustae, e pochissimi altrettanto bravi ad infilarsi in un buco di tabellone, o comunque approfittare di una chance. E’ molto probabile che senza la follia di Djokovic, quel match non l’avrebbe vinto, ma resta la sua bravura nel farsi trovare pronto al momento giusto. E per rendere giustizia alla consistenza dell’iberico, ecco in suo soccorso anche una piccola statistica, ma significativa, a sottolineare come in fondo la seconda presenza di Pablo in una semifinale Slam sia tutt’altro che casuale. Carreno Busta infatti è uno dei 5 tennisti nati negli anni ’90 ad aver almeno 2 semifinali Slam. Gli altri: Thiem (5), Dimitrov (3), Raonic (3), Zverev (2). Vedendo il livello così così di Zverev ieri contro Coric, l’accesso alla finale dell’iberico non è affatto impossibile…

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    Thiem: “US Open quest’anno è molto duro e… un po’ triste”

    Dominic Thiem ieri ha sconfitto in tre set l’indiano Nagal, mostrando un tennis appena discreto nel primo set, crescendo poi con l’avanzare del match. Nel dopo partita, più che sull’andamento del suo incontro, si è soffermato sul torneo in generale. Ecco alcuni estratti del suo pensiero. “Com’è il torneo quest’anno? Sicuramente molto duro, anche per […] LEGGI TUTTO