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    Carlos Bernardes ha avuto un infarto, è in miglioramento

    Il momento del ricovero di Carlos Bernardes

    Il famoso giudice di sedia Carlos Bernardes ha avuto un infarto a Melbourne, ma fortunatamente è in buone condizioni e il decorso sembra positivo. Lo afferma il collega Ricardo Reis al portale TenisBrasil.
    “Carlos ha avuto un infarto l’altra mattina” dichiara Reis, “alloggiamo nello stesso hotel, tanto che quando ho visto dalla finestra un’ambulanza che aveva parcheggiato gli ho persino mandato una foto dicendogli ‘qualcuno si è sentito male’. Mi ha risposto: ‘Sono stato io a chiamare, sento molto dolore, soprattutto al petto’. Per fortuna ha chiamato i soccorsi molto velocemente e l’ambulanza è arrivata subito”. Come riportato in precedenza, Bernardes è stato soccorso dai paramedici, che l’hanno stabilizzato e trasportato immediatamente all’ospedale. Ma visto che nessuno indossava tute protettive, si è subito intuito che il problema non fosse il Covid-19.

    “Ha avuto un attacco di cuore, le sue vene erano ostruite” continua Reis. “Ha trascorso diverse ore in ospedale a prendere farmaci specifici. Abbiamo parlato sia ieri mattina che nel pomeriggio, mi ha rassicurato. Stamattina non sono ancora riuscito a parlarci, ma via messaggio mi ha assicurato che si sente bene e continua ad assumere farmaci. Stanno valutando se mettergli uno stent, ma probabilmente non sarà necessario. Sono riusciti a sbloccare l’ostruzione delle vene e la situazione pare sotto controllo”.
    Per fortuna quindi il quadro clinico di Bernardes è in netto miglioramento. Non sappiamo se riuscirà a lavorare agli Australian Open, ma auguriamo il meglio al “mitico Bernardo”.

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    Tokyo avrebbe deciso di rinunciare ai Giochi Olimpici, puntando al 2032

    I cinque cerchi olimpici

    La notizia non è ancora confermata ma la fonte è assai autorevole. Secondo il quotidiano britannico The Times, la città di Tokyo insieme al governo del paese avrebbe deciso di cancellare i Giochi Olimpici riprogrammati per la prossima estate a causa della pandemia, di nuovo fuori controllo nel paese del sol levante. 
    A riferirlo sarebbe un membro “autorevole” della coalizione di governo, secondo il quale “Nessuno vuole essere il primo ad annunciare una decisione così dolorosa, ma c’è un consenso unanime sulle eccessive difficoltà di organizzare una macchina tanto complessa come quella olimpica in una situazione che stenta a migliorare. Sarebbe troppo complicato e molto rischioso. Credo che non ce la potremo fare, rinunciare è la scelta più saggia”.

    Purtroppo i contagi di Covid-19 sono dilagati nuovamente nel paese, solo attraverso misure restrittive molto severe si pensa di poter riportare la situazione sotto controllo e tutelare la salute pubblica. Le Olimpiadi prevedono un numero enorme di persone in arrivo da tutto il mondo, con una macchina organizzativa gigantesca e complessa. Nemmeno un popolo estremamente organizzato e meticoloso come quello nipponico pensa di poter affrontare in modo serio un impegno così importante. Da questa considerazione sarebbe scaturita l’amara decisione.
    Trapela la ferma volontà del Giappone di correre immediatamente per assicurarsi la prima data libera futura, ossia quella del 2032. 
    Se la notizia verrà confermata, sarà una mazzata per tutto il mondo sportivo, e in particolare per quegli atleti che hanno lavorato duramente in vista delle Olimpiadi come ultima tappa della propria carriera sportiva (pensiamo in Italia a Federica Pellegrini o Vanessa Ferrari, atlete mature che puntavano a chiudere in bellezza).
    Che questa faccenda possa aver ripercussioni anche su Roger Federer? Forse no, ma chissà…
    Inoltre, visto che il calendario ATP/WTA è ancora molto fluido, l’eventuale cancellazione dei giochi potrebbe avere nuove ripercussioni sulle date estive dei tornei Pro.
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    È Paula Badosa la giocatrice positiva al Covid nella “bolla” australiana

    Paula Badosa, classe 1997

    Dopo alcune voci di una positività nella “bolla” di Melbourne, ecco che arriva la conferma ufficiale, per mano della diretta interessata. L’iberica Paula Badosa è risultata positiva al Covid-19 dopo alcuni giorni passati in Australia, ed è sintomatica.
    Ecco il comunicato scritto dalla giocatrice e diffuso attraverso i propri social network: “Ho cattive notizie: come sapete da quando sono arrivata a Melbourne sono rimasta chiusa nella mia stanza di hotel. Oggi, al mio settimo giorno di quarantena, sono risultata positiva al Covid-19. Avverto dei sintomi, spero di recuperare il prima possibile. Sono stata spostata in un altro hotel dove rimarrò in isolamento e sotto osservazione da parte dei medici. Sono momenti duri. Tante grazie per il vostro appoggio, tornerò ancor più forte”.

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    Jannik Sinner in campo ad Adelaide con le super star nella esibizione “A Day at the Drive”

    Jannik Sinner, n.36 ATP

    Il prossimo 29 gennaio ad Adelaide si “scalderanno i motori” pochi giorni prima dell’avvio del tribolato Australian Open 2021 con l’esibizione “A Day at the Drive”. In campo Jannik Sinner, insieme ad un gruppo di campioni impressionante: Serena Williams, Rafael Nadal, Novak Djokovic, Dominic Thiem, Simona Halep, Naomi Osaka e la beniamina di casa Ash Barty, per un totale di ben 67 titoli Slam vinti dai campioni.
    L’esibizione si svolgerà su due sessioni di gioco con una piccola presenza di pubblico, nel pieno rispetto delle severe norme di sicurezza sanitaria imposte dal governo dello Stato. In ogni sessione verranno disputati due incontri di singolare, ancora da definire gli abbinamenti dei giocatori.

    Molto felice Ash Barty, finalmente in campo dopo una lunghissima pausa per colpa della pandemia: “Non vedo l’ora di tornare ad Adelaide, ho ancora impresso il bellissimo ricordo del torneo dell’anno scorso, ripartire da qua per me sarà meraviglioso”.
    Proprio il direttore del WTA di Adelaide, Alistair McDonald, ha dichiarato: “L’anno scorso in questi giorni stavamo festeggiando la vittoria di Ash Barty nella prima edizione del torneo, siamo davvero contenti di rivederla su questo campo”. Infatti nel gennaio 2020 Barty riportò al successo un’australiana in un torneo di casa dopo ben nove anni. Quest’anno gli spostamenti nel calendario hanno portato l’evento WTA subito dopo la conclusione degli Australian Open, dal 22 febbraio.

    La presenza di Jannik, unico giovane in mezzo ai giganti della disciplina, è l’ennesima certificazione di come tutto il mondo del tennis crede nel potenziale del giovane azzurro. Sarà anche un bel test per Sinner, in vista del primo Slam stagionale. L’anno scorso, alla sua prima partecipazione, Sinner perse al secondo turno da Marton Fucsovics in tre set.
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    Medvedev, il tattico: “Ho bisogno di un tennis difensivo, ma non solo, l’importante è saper cambiare” (di Marco Mazzoni)

    Daniil Medvedev, vincitore del Masters 2020

    Daniil Medvedev è uno dei tennisti più attesi del 2021. Il russo ha chiuso il travagliato 2020 col “botto”, vittoria a Bercy e soprattutto alle ATP Finals, dove ha sbaragliato la concorrenza vincendo tutti gli incontri e sconfiggendo nel torneo Djokovic, Nadal e Thiem, i primi tre al mondo. Una dimostrazione di forza che gli è servita moltissimo a ritrovare fiducia dopo una stagione non così buona. Infatti fino agli ultimi due tornei dell’anno (Bercy e Masters) Daniil non era riuscito nemmeno a raggiungere una finale. Agli Australian Open era stato battuto negli ottavi da Wawrinka, quindi pochissima strada negli indoor europei. Nell’estate americana, quella della ripartenza, la semifinale a New York, sconfitto in tre set da Thiem, senza mai dare l’impressione di poter ribaltare l’incontro. Poi due uscite immediate sulla terra in Europa (incluso Roland Garros) e quindi secondo turno a San Pietroburgo, nella sua Russia e in condizioni indoor, dove il suo tennis si esalta.
    Spesso nervoso, poco efficace con la prima, Daniil non dava l’impressione di riuscire ad alzare il livello nei momenti di difficoltà, proprio dove invece aveva impressionato nel 2019. Lo conferma lo stesso giocatore in una intervista rilasciata al sito dell’ATP, in cui ha parlato della svolta a fine 2020. Ne riportiamo alcuni passaggi tra i più interessanti, insieme ad alcune considerazioni.
    “Sicuramente ho avuto dei problemi, specialmente quando non stavo giocando bene”, ha confessato Medvedev. “A volte finisco per perdere la pazienza. Non avevo raggiunto una finale nell’anno… e questo sotto tensione ti viene in mente e non aiuta”.
    “Il tennis non è uno sport facile. È difficile spiegare alcune cose che accadono … Quando sei a terra, devi trovare il modo migliore per alzarti velocemente. C’erano aspettative, io volevo solo dimostrare che sono capace di giocare un buon tennis e battere i ragazzi più bravi”.
    Ricorda con grande soddisfazione la vittoria contro Nadal alle Finals. Un match che aveva praticamente perso, con Rafa a servire per il match nel secondo set. “Quando Rafa stava servendo per la partita, una parte della mia mente stava già pensando …Va bene, tra pochi minuti uscirò da questo campo. È un vero peccato, ero in ottima forma. Mi sentivo come se non stessi giocando peggio di lui. Ho subito un break  nel secondo set, quindi sapevo che quel game era la mia ultima possibilità, ho dovuto dare tutto. Sapevo che avrebbe sentito la pressione come qualsiasi altro giocatore che sta servendo per la partita, e ne ho approfittato riuscendo a trovare delle ottime risposte. Mi sono ritrovato 5 pari, ed ora sì che la pressione era tutta su di lui, perché aveva sprecato la possibilità di chiudere la partita. Da lì in poi ho giocato sempre meglio. Questo è solo un piccolo esempio di cose che ti vengono in mente, che ti fanno concentrare sull’obiettivo e possono girare una partita praticamente persa”.

    Il non festeggiare platealmente dopo una vittoria, anche se importante, è stata una scelta ben precisa: “L’anno scorso ho deciso che sarebbe stato il mio marchio di fabbrica. A molte persone piace, ad altre no, ma è così che preferisco. Quando vinci grandi tornei o anche una bella partita contro grandi avversari e non festeggi, hai effettivamente l’opportunità di guardarti intorno e sentire tutta l’energia che sta circolando. Come artista, come giocatore di tennis, puoi sentire tutto se ci pensi, ed è bellissimo gustarsi tutto questo“.
    L’ultimo focus è relativo al suo tennis. Daniil è un tennista “tattico” nel mero senso del termine: la sua tecnica di gioco – assai personale – è del tutto funzionale al suo piano tattico. Non ci sono molti altri tennisti (anzi, non se ne vedeva da anni!) capaci di “sgonfiare” la palla con ritmi così bassi, comandare lo scambio verso angoli, rotazioni e velocità a lui congeniali e quindi strappare all’improvviso con un’accelerazione fulminante, di diritto o di rovescio, totalmente improvvisa e difficile da leggere. Abbinando quest’abilità difensiva e di contrattacco al suo servizio poderoso e alla qualità notevole anche in risposta, ecco un tennista a dir poco ostico da battere. Per tutti. Uno che non riesci sfondare, che ti fa perdere ritmo (tattica ideale contro la maggior parte degli avversari), che ti fa impazzire perché non capisci che diavolo sta per fare. Un giocatore a suo modo affascinante, perché diverso e capace di regalare grande spettacolo. Eppure alcuni gli rimproverano di essere un difensore… Interessante la sua risposta: “Il mio gioco? Se devo stare sulla difensiva, rimarrò sulla difensiva. Ma di solito contro i primi 10 giocatori restare solo in difesa non funzionerà, quindi devo cambiare tattica. Ovviamente quando mi sento bene, mi piace colpire la palla forte, soprattutto con il diritto. Ma nemmeno tirare solo forte funziona. Alle Finals ho ottenuto più punti vincenti di ogni avversario in tutte le partite che ho giocato, e che ho vinto, il che è fantastico. È la dimostrazione che il mio gioco funziona. Sono felice che le piccole cose su cui abbiamo lavorato con il mio allenatore abbiano funzionato in un contesto così importante”.
    Medvedev è indubbiamente un tennista che divide. Puoi amarne il gioco tattico, vario e bizzarro, oppure odiarne quel gesto scomposto che fa inorridire i “puristi”, come il suo sguardo spesso sprezzante. Di sicuro Daniil non lascia indifferenti. Ogni suo match contro un top player è un bel contrasto di stile perché nessuno gioca come lui. Ricordo il mio primo contatto dal vivo: Milano, NextGen Finals 2017. Mentre tutti erano (giustamente) ammaliati dalla spettacolare irruenza tecnica di Shapovalov, dalla consistenza di Chung e dalla furia di Rublev in accelerazione, personalmente rimasi stupefatto dal potenziale di Medvedev, passato quasi inosservato ai più. Daniil ancora non sapeva stare in campo, caotico in tutti i sensi, ma riusciva a passare con totale nonchalance da palle “spaccate” per violenza pura a scambi lenti, lavorati, “rognosissimi” grazie ad un tocco sopraffino. La palla gli usciva dalle corde in modo spettacolare, non ne leggevi la direzione. Se mette ordine nel suo gioco e nella sua testa, sarà il più forte di tutti questi giovani, pensai. Il campo sta dimostrando proprio questo: Daniil è riuscito a dare un senso al proprio talento costruendosi un gioco unico e vincente.
    Vedremo se agli Australian Open sarà da corsa per il titolo. Nelle sue quattro partecipazioni non ha mai superato gli ottavi.
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    Novità in calendario: Marbella ospiterà l’Andalusia Open, nuovo ATP 250 in aprile, e Singapore un 250 dopo gli Australian Open. Il torneo di Budapest si sposta a Belgrado

    Veduta su Marbella, nota località turistica andalusa

    Novità dalla Spagna sul calendario ATP 2021. Si apprende che la nuova stagione vedrà la nascita di un torneo su terra a Marbella, l’Andalusia Open, di categoria 250. La data dell’evento sarà dal 5 all’11 aprile, appena prima del Masters 1000 di Monte Carlo.
    La conferma viene da Javier Imbroda, Ministro dell’Istruzione e dello Sport del consiglio andaluso. Imbroda ha sottolineato che questa concessione da parte dell’ATP fa parte della designazione dell’Andalusia come prima regione sportiva europea 2021, uno dei risultati più importanti del suo dipartimento e “una nomina che contribuirà senza dubbio a consolidare il prestigio internazionale dell’Andalusia come uno degli epicentri dello sport europeo”.

    Quello di Marbella sarà il quarto torneo ATP in Spagna nel 2021, insieme al Masters 1000 di Madrid, il 500 di Barcellona e il 250 su erba a Maiorca, già previsto per il 2020 ma saltato per colpa della pandemia.
    L’ATP ha comunicato altre variazioni: Singapore ospiterà un 250 su cemento dopo gli Australian Open (22-28 febbraio), ma le maggiori novità interessano il secondo quarto di calendario, quello relativo alla stagione su terra battuta. Oltre a Marbella, è stato comunicato che non si svolgerà il torneo di Houston, mentre il 250 di Budapest si sposterà a Belgrado con Djordje Djokovic (fratello minore di Novak) come direttore dell’evento. Inoltre il torneo di Dubai passa da 32 a 48 giocatori.
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    L’ATP 250 di Buenos Aires si svolgerà con 300 spettatori al giorno. La stella sarà Schwartzman

    Il centrale a Buenos Aires

    Nonostante gli effetti della pandemia, l’ATP tour torna in Argentina, anche se con molte restrizioni. Gli organizzatori del 250 di Buenos Aires hanno comunicato che Diego Schwartzman sarà la stella dell’edizione 2021, in programma presso il Lawn Tennis Club della capitale dal 27 febbraio al 7 marzo, una settimana dopo il Cordoba Open, che inizierà il 21 febbraio. Diego, numero 9 al mondo e miglior racchetta sudamericana in classifica, parteciperà al torneo per l’ottava volta, sperando di alzare la coppa del vincitore. Il suo miglior piazzamento resta la finale raggiunta nel 2019, sconfitto dal nostro Marco Cecchinato. La lista definitiva dei partecipanti verrà comunicata il prossimo primo febbraio.
    Schwartzman ha dichiarato: “Sono molto felice di giocare di nuovo il torneo. So che molte persone che conosco da molto tempo hanno fatto enormi sforzi per realizzarlo quest’anno, speriamo di vivere una bella edizione nonostante la situazione non facile che stiamo attraversando nel paese”. “Diego è un giocatore-simbolo per l’Argentina. Averlo è un orgoglio e una gioia”, ha detto Martin Jaite, il direttore del torneo. Martin Hughes, partner di Tennium (la società proprietaria della data) ha aggiunto: “Diego è un punto di riferimento e per noi è un piacere averlo, perché è anche in sintonia con lo sviluppo che stiamo facendo in Argentina, dove al di là delle difficoltà causate dalla pandemia proseguiamo con l’espansione globale dell’azienda nel mondo del tennis”. Il riferimento è alla serie di eventi Challenger che dovrebbero essere annunciati a breve sia in Argentina che in tutto il continente.

    Oltre alla soddisfazione per la presenza di Diego Schwartzman, gli organizzatori hanno annunciato che a causa della pandemia e delle conseguenti normative sanitarie stabilite dal governo, l’Argentina Open 2021 avrà un afflusso ridotto a soli 300 spettatori, e tutti legati alle sponsorizzazioni aziendali e agli accordi del torneo. Al momento non è prevista una vendita di biglietti al grande pubblico. Inoltre il torneo sarà organizzato con un protocollo sanitario molto stringente, conforme alle normative locali e a quelle dell’ATP Tour, con regolari test PCR all’arrivo dei tennisti e dei membri del loro staff, incluse tutte le persone coinvolte in vari livelli nell’evento.
    I giocatori potranno avvalersi solo due accompagnatori, occuperanno un settore specifico dello Sheraton Buenos Aires (hotel ufficiale dell’evento) e potranno recarsi al club solo a condizione che abbiano in programma una partita o una sessione di allenamento stabilita in un certo orario. Tutti i tennisti saranno costretti a soggiornare in hotel, anche quelli che risiedono a Buenos Aires, e potranno sostare al Buenos Aires Lawn Tennis Club solo per il tempo necessario allo svolgimento delle attività sportive. Per questo motivo l’organizzazione ha disposto nel club la presenza di un kinesiologo e un medico riservati per emergenze specifiche, non per consulti regolari; questo servizio verrà fornito direttamente in hotel a chi ne farà richiesta.

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    Le autorità australiane irritate per le continue lamentele dei giocatori in quarantena

    Le continue proteste dei giocatori e giocatrici in quarantena a Melbourne, esternate senza mezzi termini ed amplificate dalla diffusione sui social media – quindi facilmente riportate dalla stampa internazionale – hanno irritato non poco le autorità pubbliche in Australia, in particolare i dipartimenti di sanità e sicurezza dello stato di Victoria. Lo riporta il quotidiano […] LEGGI TUTTO