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    Sinner imperatore a Shanghai: doma un buonissimo Djokovic e vince il settimo torneo in stagione

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Lo sguardo di Djokovic a Sinner alla stretta di mano sul net racchiude un universo di fatica ed emozioni, e forse una dura consapevolezza: se Jannik gioca così, come potrò batterlo? Sinner monumentale nella finale del Masters 1000 cinese, una prestazione clamorosa per bellezza ed efficacia, la dolcezza di una macchina infernale per livello tecnico – agonistico, impossibile da arginare. Jannik batte una buonissima versione del 24 volte campione Slam per 7-6(3) 6-3, senza concedere una palla break e spaccando la partita in due mosse: un tiebreak stellare nel quale è volato avanti 4-0 con quattro giocate top; l’alzare da lì in avanti in modo vertiginoso la velocità complessiva di gioco nello scambio, impedendo così al fortissimo rivale di arrivare alla perfezione sulla palla come aveva fatto nel primo set, mettendo enorme pressione al suo servizio con la risposta e prendendosi di forza il break che ha di fatto chiuso l’incontro. Un Sinner mostruoso per efficacia, per gestione di ogni momento importante, per come ha fatto sentire in campo la sua presenza, quell’aura da dominatore che lo rende inafferrabile. Ma l’aspetto ancor più impressionante della vittoria odierna è come Jannik abbia trovato la soluzione immediata per stoppare ogni contro mossa e cambiamento tattico provato da un Novak irriducibile.
    Il serbo infatti c’ha provato con tutte le sue forze e la sua immensa classe: ha servito alla grandissima nel primo set, ha spinto molto, ha cambiato più volte le sue giocate e attaccato a più non posso con scelte sempre ottimali, ma non è bastato. Era difficile chiedere di più a “Nole”. Sinner si è difeso con lucidità e precisione, ha condotto i suoi turni di servizio in modo impeccabile tanto che non si è mai arrivati nemmeno ai vantaggi, e in risposta ha progressivamente aumentato la profondità dei suoi colpi, mettendo così sempre più pressione a Novak che infatti nel secondo set è calato alla battuta, sentendo la necessità di chiedere tutto e di più al colpo, andando alla fine in tilt. Sinner ha vinto su tutta linea: tecnica, tattica, per intensità e prestazione fisica, grazie a una freddezza e forza mentale clamorosa. È il settimo titolo in stagione per l’azzurro, sempre più n.1, sempre più leader e dominante. Un successo che porta a 4 pari gli head to head contro il campione di Belgrado (dopo che in settimana aveva impattato a sette anche il bilancio contro Medvedev rimontando il 6-0 iniziale).
    La partita è stata bella, intensa, ben giocata da entrambi, una vera enciclopedia per gestione tattica delle varie fasi, e anche durissimo scontro mentale tra due tennisti assai “pensanti”. Zero istinto e giocate cerebrali, a caccia di efficacia e tenuta, perché chi cede anche il minimo spazio del campo o tempo di gioco è perduto. In questo Jannik è il vero discepolo di Novak, colui che ne ha pianamente raccolto il testimone. Non si gioca MAI a caso, c’è sempre un pensiero e uno studio delle varie possibilità, analizzate all’istante per arrivare alla reazione motoria che genera la scelta di gioco. E, in modo incredibile, quasi sempre entrambi hanno scelto bene. Questa la bellezza del match, per chi ama vederlo in profondità. I due campioni si sono inizialmente studiati, cambiando le mosse per dar fastidio a quelle dell’altro. Djokovic era consapevole di non poter reggere tre ore di schermaglie a tutto braccio alla massima velocità, normale che i suoi 38 anni non possa pensare di vincerla di corsa contro il nostro, 14 anni più giovane. Per questo “Nole” si è affidato al servizio, davvero in grande spolvero e ricco di continue variazioni per non dare riferimenti alla risposta di Jannik, e l’ha fatto in modo perfetto nel primo set. Sinner a sua volta ha giocato all’avvio molto al centro, per cercare sensazioni, tarare la gittata a caccia della massima profondità e per non dare al serbo il vantaggio di poter spingere su angolo aperto alla sua velocità, dove diventa quasi imprendibile. Bene ha fatto Sinner ad attendere, a rintuzzare e studiare l’avversario, giocando più di rimessa e provando qualche giocata diversa per sorprendere Djokovic col contagocce, in modo da scatenarle al momento opportuno: il tiebreak. Infatti Sinner è stato cauto, paziente, ha imparato game dopo game come incidere, cambiando passo in modo allucinante nel tiebreak e all’avvio del secondo set. Nel decider ha punito l’attacco di Novak nel primo punto con un passante lungo linea, quando per tutto il set aveva sempre tirato il passante cross. Effetto sorpresa, mini-break e via, servizio e diritto pesante sul diritto di Novak, dopo che per tutto il set si era giocato in prevalenza rovescio vs rovescio. Altro effetto sorpresa, e scelta eccellente visto che nella straordinaria completezza del serbo la rincorsa a destra resta forse con lo smash il suo momento meno sicuro. Così Sinner ha spiccato il volo, si è preso di forza il tiebreak e, al servizio, dall’avvio del secondo set ha alzato di brutto la velocità generale dello scambio. Pazzesco come l’abbia fatto sbagliando pochissimo.
    C’è riuscito perché per i primi 50 minuti si è tarato in ogni colpo, in ogni angolo, trovando sensazioni positive e quindi lasciando poi correre il braccio a tutta una volta in vantaggio. Questo gli ha portato un duplice beneficio, tattico e mentale. Tattico perché Djokovic si è ritrovato a dover rincorrere ad un’intensità superiore e questo l’ha portato ad arrivare meno bene sulla palla, commettendo quindi più errori; e Mentale, perché pure sotto di un set ha avvertito il peso della situazione, del dover rimontare un avversario fortissimo, imprendibile nei suoi game di servizio e sempre più pressante in risposta. La risposta di Jan è diventata forte, fortissima, e Nole ha sentito il peso, e probabilmente anche un po’ di fatica dopo un set tiratissimo nel quale ha spinto tanto. Ha subito il break con un diritto vincente lungo linea magnifico di Sinner, e la partita di fatto è finita lì, perché Jannik non ha concesso niente. Tiranno. O… “nuovo Djokovic” se mi passate il termine. Sinner oggi a Shanghai l’ha vinta da Djokovic-Top, quando alzava il livello e controllava tutto, diventando imprendibile.
    Una prestazione meravigliosa, di una bellezza abbagliante e di una forza brutale. Quella del vero n.1 del mondo, sempre più vincente e leader del tennis mondiale. Federer e Alcaraz erano lì a vederlo. Chissà cosa si saranno detti ammirando cotanta prestazione.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La finale del M1000 di Shanghai inizia con Djokovic alla battuta. Parterre dei roi sugli spalti, incluso Carlos Alcaraz. Si scambia molto sulla diagonale di rovescio, la sensazione è che entrambi stiano studiando le mosse dell’altro. A 30 il serbo chiude il game con un servizio al centro preciso. Jannik vince a 15 il suo game scegliendo di giocare forte al centro, profondo ma con margine e senza aprire l’angolo al rivale. 1 pari. Nel terzo game Sinner continua a martellare al centro con ancor più velocità, un pressing per testare la capacità di tenuta del rivale alla massima spinta. Vince due punti, 0-30; Novak si affida alla battuta, 30 pari. Gioca con grande attenzione lo scambio il serbo, poi ancora servizio. Novak c’è (2-1). Quando si scambia a massima velocità, Sinner sembra averne di più, ma appena Djokovic prende il controllo dello scambio con meno rapidità e più angolo, allora la faccenda per il n.1 si complica assai. Con una buona prima esterna sul 40-30, Jan impatta 2 pari. Molto sicuro finora l’azzurro nei suoi game, tiene un rendimento costante e controlla il tempo di gioco. 3 pari, grande equilibrio e gran livello medio di gioco. Fondamentale l’aiuto del servizio, per entrambi, e in particolare per Sinner che spinge con più forza e rischia qualcosa in più. È bellissima la costruzione dello scambio dal centro dell’azzurro, gambe ben piegate e via ad aggredire la palla spostando l’avversario, ora cerca di più l’apertura dell’angolo rispetto all’avvio. 4 pari. Sicurissimo col servizio Djokovic, 84% di prime palle in gioco, comanda lui e si porta 5-4 col secondo turno a zero consecutivo. Decimo game, Sinner va in difficoltà. Sbaglia i tempi dell’attacco e subisce il gran passante di Novak, che intuisce la direzione, ci arriva prima e tira un bel rovescio; poi l’azzurro sbaglia per prima in uno scambio a grande velocità. 0-30, situazione inedita. Si affida alla battuta, molto efficace, 30 pari, quindi cambia marcia con una bordata di diritto cross che manda il serbo a correre a destra, e chiusura con lo smash. Altro bel servizio, quattro punti fila giocati alla perfezione. 5 pari. Ancora un turno di battuta a zero per Djokovic, non si gioca nei suoi turni, 6-5. Serve bene anche Jannik, ma Djokovic vince un bellissimo punto in scambio, con un’eccellente apertura del campo. Attacca col diritto pesante l’italiano, Tiebreak. Giusta conclusione visto l’equilibrio totale. Fantastico passante di Sinner sul primo punto: punisce il serve and volley di Novak con una risposta bassa e poi corsa a sinistra e rovescio lungo linea perfetto. Mini-break Jan, 1-0. Segue un Ace, 2-0 (sesto del set). Tremenda vivacità, potenza e aggressività di Sinner, non chiude lo smash (non facile) ma ri-attacca e di prepotenza si prende il 3-0. Con un errore in scambio Djokovic scivola sotto 4-0, una macchina infernale nel pressing l’italiano. Non entra la prima palla, questo è IL problema del serbo… ma con un bel diritto d’attacco vince il punto, 1-4. Bellissimo il rovescio lungo linea che fa ancora correre a destra Nole, che sbaglia. 5-1. Non molla la presa Djokovic, rischia a tutta col diritto e forza l’errore del nostro, recupera un mini-break, 5-2. Non entra la prima del serbo, ma è bravo ad attaccare con coraggio e toccare di volo con mano delicatissima, 5-3. Non va invece la volée nel nono punto, pesante il passante di Jannik ma qua si poteva far meglio, bastava la pura opposizione. 6-3, 3 Set Point Sinner. Il primo non va, risposta aggressiva di rovescio del serbo sulla seconda dell’italiano, 6-4. Ottima prima palla esterna. 7 punti a 4 Sinner. Come già scritto tante volte, Chirurgico Sinner, due grandi giocate al momento decisivo, il bellissimo passante nel primo punto, la pressione per l’errore di Nole sul quarto. Decisivi alcuni attacchi di Sinner contro il diritto di Nole, centellinati con sapienza.
    Secondo set, Sinner to serve. Djokovic non crolla affatto, continua a spingere aprendo l’angolo, ma Jannik è preciso nell’entrare nella palla e andare sopra alla velocità del rivale. 1-0. Torna a vincere un punto in risposta Sinner dopo tre persi a zero, bellissimo rovescio vincente lungo linea. Da 40-0 sotto, Sinner trova due ottime risposte e porta il game ai vantaggi, il primo in assoluto. Cerca il S&V Djokovic ma non entra il servizio… spreca qua un po’ Jannik, dopo una grande risposta sbaglia un rovescio per lui banale, e gli esce un “nooooo” eloquente. Era il momento di arrivare a PB, invece Novak con un contro piede di rovescio chiude il game, 1 pari. Esce un “nooo” anche dalla bocca di “Nole” dopo aver sbagliato un rovescio difensivo sotto la massima pressione del pusterese. Il parziale vede un ritmo ancora superiore rispetto al primo, scambi meno tattici e ricerca dell’affondo prima possibile. 2-1 Sinner. Impressionante la profondità della risposta di Sinner nel primo punto del quarto game, poi Novak si butta avanti ma il doppio passante di Jannik è una sentenza. 0-30. Bellissimo schema di Novak, due cross di diritto e poi via bordata lungo linea a chiudere. Applausi e 15-30. Ma la prima palla non entra… Ancora serve and volley, con passante, lob e poi ancora passante Sinner strappa finalmente le prime palle break dell’incontro sul 15-40! Ace, il serbo annulla la prima; INCREDIBILE diritto in corsa di Sinner, che arriva benissimo sulla palla e spacca la partita, BREAK per l’azzurro, micidiale come abbia sfruttato la prima possibilità. Bene l’azzurro a sfruttare il calo di prime palle del rivale, e sfruttare l’occasione. Livello mostruoso di Jannik in questa fase. Tira tanto e tutto gli sta dentro, pure una difesa clamorosa sul 30-0 con il rivale che ha spinto al massimo sulle righe. Deve fare miracoli l’ex n.1 per strappare un punto all’attuale n.1. Livello di gioco complessivo da N.1. Con un servizio e diritto vincente con i piedi i campo, Sinner respinge il disperato tentativo di reazione di Djokovic, 4-1. L’impennata nella velocità media di Sinner e il leggero calo al servizio di Djokovic ha indirizzato la partita nettamente dalla parte dell’italiano, che di par suo continua a servire “solo” sul 50% di prime in campo nel set, ma è terribilmente efficace col primo colpo dopo la battuta, prima o seconda che sia. Tutto troppo veloce ora per Novak, Sinner si porta 5-2 forzando gli errori del serbo. Il 24 volte campione Slam ovviamente non crolla, con un buon game resta in scia 3-5. Sinner serve per il titolo. Ottima prima palla esterna, 15-0, con il pubblico bello frizzante. Djokovic risponde sulla riga, ottimo controllo, 15 pari. Ci riprova Djokovic, non ha alternativa a mirare sulle righe, ma stavolta la risposta è out. 30-15. Servizio e schiaffo al volo. 40-15, Due Championships Point Sinner. ACE! Clamorosa prestazione di Sinner, come si è preso il tiebreak e il set, alzando la velocità complessiva e diventando imprendibile. ENORME!

    [1] Jannik Sinner vs [4] Novak Djokovic ATP Shanghai Jannik Sinner [1]76 Novak Djokovic [4]63 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-3 → 6-3N. Djokovic5-2 → 5-3J. Sinner4-2 → 5-2N. Djokovic 15-0 15-15 30-154-1 → 4-2J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-303-1 → 4-1N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 ace2-1 → 3-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 2-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 ace 3-0* 4-0* 4*-1 5*-1 5-2* 5-3* 6*-3 6*-46-6 → 7-6J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace 40-305-6 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-5 → 5-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4N. Djokovic 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-3 → 3-3N. Djokovic 0-15 15-15 ace 30-15 40-152-2 → 2-3J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-301-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-150-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 J. Sinner
    🇷🇸 N. Djokovic

    Punteggio servizio
    306
    294

    Ace
    8
    4

    Doppi falli
    0
    0

    Percentuale prime di servizio
    61% (41/67)
    66% (38/58)

    Punti vinti con la prima
    76% (31/41)
    76% (29/38)

    Punti vinti con la seconda
    65% (17/26)
    60% (12/20)

    Palle break salvate
    0% (0/0)
    50% (1/2)

    Giochi di servizio giocati
    11
    10

    Punteggio risposta
    124
    59

    Punti vinti in risposta sulla prima
    24% (9/38)
    24% (10/41)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    40% (8/20)
    35% (9/26)

    Palle break convertite
    50% (1/2)
    0% (0/0)

    Giochi di risposta giocati
    10
    11

    Punti vinti a rete
    83% (5/6)
    45% (5/11)

    Vincenti
    22
    12

    Errori non forzati
    23
    23

    Punti vinti al servizio
    72% (48/67)
    71% (41/58)

    Punti vinti in risposta
    29% (17/58)
    28% (19/67)

    Punti totali vinti
    52% (65/125)
    48% (60/125)

    Velocità massima servizio
    209 km/h
    208 km/h

    Velocità media prima di servizio
    197 km/h
    195 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    160 km/h
    159 km/h LEGGI TUTTO

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    PTPA ha inviato una lettera formale di protesta all’ITIA per presunti comportamenti inappropriati degli investigatori (come il sequestro dei cellulari dei tennisti e minacce)

    Il sistema di controllo dell’integrità nel tennis è messo sotto accusa

    Arriva dagli Stati Uniti una rivelazione sconcertante sul sistema investigativo dell’ITIA, la International Tennis Integrity Agency preposta alla salvaguardia delle regole fondamentali della disciplina, in primis la lotta al doping e alle scommesse. Secondo quanto riporta il New York Times, Ahmad Nassar, direttore esecutivo della Professional Tennis Players Association (PTPA) ha indirizzato una lettera formale a Karen Moorehouse, amministratore delegato dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA) nella quale denuncia pratiche scorrette degli investigatori dell’ITIA, che sarebbero arrivati in alcuni casi al sequestro dei telefoni cellulari personali dei giocatori, molestie alle loro famiglie e minacce di sanzioni e sospensioni qualora se non avessero fatto immediatamente ciò che veniva loro richiesto.
    “I resoconti che abbiamo ricevuto dimostrano che il processo investigativo dell’ITIA è sbagliato e che gli investigatori dell’ITIA stanno abusando del loro ruolo”, scrive Nassar nella lettera, che il quotidiano ha visionato. “Mentre ci auguriamo che questi incidenti violino i protocolli investigativi dell’ITIA, visti i reclami, crediamo che ci siano difetti al centro del modo in cui l’ITIA si comporta”.
    Nassar, che guida la PTPA insieme a Djokovic, ha affermato a “The Athletic” che più di 10 tennisti hanno contattato la PTPA negli ultimi mesi per denunciare un trattamento aggressivo da parte degli investigatori ITIA. Uno di loro – coperto da anonimato poiché rivelare il nome indicherebbe che è sotto inchiesta – ha affermato che gli investigatori gli hanno chiesto di consegnare il suo telefono e hanno minacciato di sospenderlo provvisoriamente se avesse contattato un avvocato prima di farlo. Altri giocatori hanno affermato di essere stati minacciati di divulgazione pubblica di una sospensione provvisoria per una sanzione non meglio specificata. La PTPA non ha rivelato se queste accuse fossero legate a un procedimento antidoping o anti-corruzione, e una nota a piè di pagina nella lettera di Nassar ha parlato in modo generico di investigatore riferendosi a “tutti gli individui che agiscono sotto il controllo dell’ITIA”.
    In una dichiarazione a “The Athletic” rilasciata tramite Adrian Bassett (il portavoce capo dell’ITIA), l’agenzia ha definito le accuse come “gravi, ma generiche” e ha affermato che avrebbe indagato su qualsiasi accusa specifica di comportamento improprio. “Attualmente crediamo che gli investigatori ITIA lavorino secondo le regole, con rispetto e riflettendo i nostri valori”, ha tagliato corto Basset. L’agenzia ha aggiunto che le procedure per emettere una sospensione provvisoria sono chiaramente descritte nel suo elenco di regole in materia di antidoping e anticorruzione, e che mai è presa alla leggera la decisione di sequestrare il telefono cellulare di un giocatore. “Deve essere necessario, proporzionato e legittimo. Non richiederemo un dispositivo senza una piena considerazione sia delle informazioni ricevute, sia dell’impatto che avrà sull’individuo”.
    Secondo le persone coinvolte nella stesura della lettera all’ITIA, che hanno parlato in condizione di anonimato per delineare la situazione, la lettera emessa all’ITIA ha segnato un cambiamento nella strategia della PTPA nel modo in cui interagisce con le organizzazioni più influenti nel tennis. Nassar in pratica ha preso spunto dall’azione operata dal potente studio legale Weil, Gotshal e Manges, che ha agito per conto della NFL e della NBA, le due massime leghe dello sport statunitense, incaricando lo studio legale di rappresentare l’organizzazione e di esplorare potenziali contenziosi e altre azioni di tutela contro gli organi di governo che hanno controllato il tennis negli ultimi cinquant’anni, ovvero ATP e WTA e i quattro tornei del Grande Slam, tutti citati in copia nella lettera. Anche James Quinn, ex socio di Weil e avvocato specializzato in ambito sportivo, è stato coinvolto dalla PTPA in questa azione. “Se guardiamo il tennis e il modo in cui tratta i giocatori, è fondamentalmente come l’era pre-Neanderthal”, afferma Quinn, “Questa è una zona di fuoco”.
    Secondo quanto riporta il New York Times, la lettera di Nassar all’ITIA chiedeva una risposta entro il 15 ottobre, includendo anche domande sulle qualifiche e la retribuzione degli investigatori e degli ufficiali di controllo antidoping incaricati di raccogliere l’urina dai giocatori per i test nei tornei e a sorpresa. Inoltre hanno chiesto come l’ITIA bilancia il principio legale della presunzione di innocenza con il suo sistema di sospensione, secondo il quale un giocatore che non presenta ricorso con successo contro la sospensione provvisoria che deriva da un test antidoping positivo viene rivelato pubblicamente e allo stesso tempo sospeso dall’attività professionistica mentre viene condotta l’indagine ITIA completa sul suo test. Nassar ha anche chiesto chiarezza sulla natura delle prove che l’ITIA richiede per avviare un’indagine, che si tratti di doping o anticorruzione, che possono includere partite truccate e scommesse da parte di giocatori o arbitri. “I giocatori vogliono un gioco regolato da fair play e integrità, ma non meritano di essere soggetti a maltrattamenti investigativi arbitrari e autoritari”, così si conclude la lettera della PTPA.
    “I giocatori sottoscrivono queste regole per partecipare a eventi gestiti dai nostri finanziatori (ATP, WTA, Grand Slam e ITF)”, ha affermato l’ITIA. “Le sospensioni provvisorie non possono essere emesse senza giusta causa, esiste un processo rigoroso a cui si aderisce e un processo di appello indipendente per i giocatori”.
    La mossa della PTPA è di una certa rilevanza poiché denuncia una situazione che, se provata, provocherebbe un vero e proprio terremoto nel sistema di controllo dei tennisti, sia per la questione doping che scommesse. Mentre il mondo del tennis attende con ansia la conclusione dell’appello inoltrato da WADA sul “caso Clostebol” di Jannik Sinner, il sistema di controllo della disciplina appare sempre più nell’occhio del ciclone.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Shanghai: Sinner doma un ottimo Machac, conquista l’ottava finale del 2024

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Velocità, scambi rapidi e attacchi continui a generare spettacolo nel contrasto tra l’aggressività e la difesa pronta al contrattacco, con tantissimi colpi vincenti e pure momenti di ironia e sorrisi nonostante la tensione agonistica alle stelle. Un pacchetto “completo” e gran bel tennis stamattina sul Centre Court di Shanghai, miglior modo per iniziare un weekend in salsa tennistica coi fiocchi. Jannik Sinner batte un ottimo Tomas Machac per 6-4 7-5, conquistando l’ottava finale stagionale e prima nel Masters 1000 asiatico, dove domani attende il vincente di Djokovic – Fritz e assicurandosi il n.1 di fine anno, premio meritatissimo per una stagione incredibile. L’azzurro ha disputato una partita di alto livello, forte della sua ormai proverbiale consistenza e freddezza, abilità necessarie a reggere l’urto del tennis offensivo, super aggressivo e a tratti davvero efficace del ceco, che dopo la splendida vittoria su Alcaraz nei quarti di finale si conferma tennista di talento, fortissimo di gambe e con l’attitudine ideale per affrontare i migliori e scalare la classifica. Ha spinto come un forsennato il ceco, con un diritto in grande spolvero e tempi di gioco davvero rapidi, tanto che Sinner è stato spesso costretto a rincorrere e subire. Una condotta spavalda e molto rischiosa, che è costata a Machac molti errori (ben 36 alla fine, a fronte di 25 vincenti), ma necessaria per far partita pari contro il n.1 e metterlo spesso alle corde.
    Jannik ha trionfato perché ha fatto valere in campo la sua maggior esperienza e tenuta, con giocate estremamente lucide nei passaggi chiave, in particolare il rush finale dei due set, nei quali ha messo pressione al rivale portandolo ad esagerare e quindi sbagliare. Sinner era andato sotto di un break in apertura, scattato un po’ lento dai blocchi, ma ha subito alzato la velocità e intensità dei suoi colpi riprendendosi il break e alzando il livello del servizio. Una vittoria con meno fuochi d’artificio rispetto ad altre sue affermazioni in stagione, ma contro un avversario così pimpante, potente, rapido nella copertura del campo e pronto ad attaccare, restare solidi e cambiare marcia nei momenti decisivi è stata la tattica più corretta. E come al solito, Jannik esegue alla perfezione e vince.
    Machac ha pienamente confermato di essere uno “vero”, ha qualità tecniche e morali. Sapeva che per battere Jannik doveva giocare una partita addirittura migliore a quella prodotta contro Alcaraz visto che l’azzurro ha una tenuta superiore in difesa; c’ha provato dall’inizio alla fine con attitudine e visione, attaccando tantissimo ma non in modo sconsiderato. Ha servito piuttosto bene (due prime su tre in campo, vincendo altrettanti punti), ha risposto con aggressività provando subito a rubare campo a Sinner, riuscendoci spesso con pallate davvero profonde. Quando è riuscito a comandare col diritto si è preso moltissimi punti di forza, o ha attaccato la rete con approcci profondi e seguiti con timing perfetto e buona mano di volo, figlio classico dalla scuola ceca, la migliore del mondo. Sul rovescio invece ha pagato dazio alla maggior qualità e consistenza di Sinner, che infatti in moltissime fasi cruciali lì ha insistito, staccando importanti dividendi. La vera forza di Machac sono le gambe, gli appoggi: impressionante la sua potenza e rapidità nello scattare sulla palla, sia in spinta che nelle difese, dove riesce a non farsi trovare mai del tutto impreparato. E poi, pure i due momenti di ironia, uno col pubblico che salutava prima Federer e poi Sinner (“A me non mi ama nessuno?”), e addirittura uno nella stretta finale del match, dove ha bonariamente rimproverato Jannik di tirare troppo forte provocando la rottura del telaio (!). Piccole grandi cose, che sottolineano la bellezza dello spirito di questo ragazzo, aperto e divertito nonostante la dura battaglia. Applausi convinti.
    Applausi scroscianti anche a Sinner, perché vincere oggi non era per niente facile. Machac ha davvero giocato un gran match, non capita spesso di vedere Jannik finir sotto nei tempi di gioco e nella spinta, costretto a rincorrere e rintuzzare. Il n.1 si è dimostrato ancora una volta tale perché quando vieni un po’ travolto l’istinto ti porterebbe a cercare una contro mossa immediata, spingere ancor più forte per tener fermo l’avversario, ma così facendo rischi tanto e puoi regalare all’altro punti decisivi. Sinner per questo ha scelto lucidamente di giocare con la calma dei forti, non facendosi mai prendere dalla fretta e frenesia, ma aspettando i momenti ideali per entrare con forza nella palla e riprendersi il centro del campo, il controllo del tempo di gioco e quindi imbastire il suo pressing, quello che stritola ogni rivale e lo porta all’errore. In tutto questo, molte improvvise accelerazioni di rovescio lungo linea e la velocità nel passare al contrattacco, con un diritto davvero efficace dal centro a punire Machac, inchiodato a sinistra col rovescio cross. Ha pure servito bene in momenti importanti l’azzurro, chiudendo complessivamente con due prime su tre in campo vincendo tre punti su quattro. E ancor più importante il bilancio finale di 27 vincenti e solo 12 errori. Visto il forcing del rivale, è questo un dato enorme, che spiega quanto sia stato bravo Jannik a non sparacchiare via colpi, reggere e piazzare l’affondo decisivo nei momenti importanti.
    Non ha variato molto oggi Sinner, pochissimi back e zero smorzate, ma contro un rivale così rapido in campo sarebbe stato contro producente. La selezione ideale dei colpi è un altro suo punto di forza. Come ormai scriviamo molto spesso, la differenza Sinner la piazza giocando bene i punti decisivi. L’ha fatto anche oggi contro Machac, portando a casa una vittoria molto importante. Una vittoria che gli assicura il n.1 di fine 2024, una posizione questa che nessuno può mettere in dubbio.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La prima semifinale del 1000 di Shanghai inizia con Sinner al servizio. Subito una bordata in risposta di Machac, diritto lungo linea fulminante. Jannik capisce che non deve lasciar spazio alle iniziative del ceco, tira un bel servizio e poi via un attacco col rovescio. Tomas è un fulmine nell’arrivare sulla palla, con un rovescio cross fantastico sorprende anche Sinner si prende la palla break sul 30-40. Con una risposta molto aggressiva di diritto sulla seconda dell’azzurro provoca l’errore di Jannik, BREAK e 1-0 Machac. Tomas è ripartito esattamente dal livello che gli ha permesso di battere Alcaraz, anche al servizio, 2-0; non buona invece la partenza di Sinner, un po’ corto nello scambio, così Machac ha il tempo per prendere l’iniziativa. Nel terzo game entra in ritmo il servizio del n.1, tira il primo Ace e poi il secondo, 1-2. Esagera Machac nel quarto game, due attacchi sconsiderati per profondità dell’approccio e poi un errore in spinta, crolla 0-40, tre possibilità per impattare lo score per l’azzurro. Col servizio Tomas annulla le prime due, 30-40. Poi si scambia, e Jannik sale in cattedra: palla velocissima, apre l’angolo col rovescio cross e lo infila con un vincente lungo linea fantastico. BREAK Sinner, 2 pari. Brutale come Sinner abbia cambiato marcia, nel quinto game travolge Machac con un’anticipo, velocità e sicurezza nello spingere la palla angolata IMPRESSIONANTE. Di contro balzo tira un altro vincente di rovescio che lo porta 3-2. Machac ha perso la sicurezza totale dell’avvio del match (e della vittoria su Alcaraz), sbaglia di più spingendo a tutta, e si ritrova di nuovo sotto 15-30 nel sesto game. Sinner gioca “smart”: profondo, al centro, con una palla più carica che spinge all’ennesimo errore Tomas. 15-40, di nuovo spalle al muro. Il break non arriva, due buoni servizi di Tomas. Di solo servizio, 3 pari. Si ride in campo, è inquadrato Roger Federer e il pubblico non si cheta… Rischia qualcosa Jannik nel game successivo, un errore in costruzione gli costa il 15-30 e poi si butta a rete colpendo una volée “in pancia” per nulla facile. È costretto agli straordinari Sinner, altro errore di rovescio, e ai vantaggi Machac di prova ma che difesa dell’azzurro! Bellissimo punto. Tomas c’è, si difende alla grande sull’attacco successivo di Jannik, ottima fase dell’incontro, si gioca bene a tennis. Con un Ace provvidenziale Sinner si porta 4-3. Jannik prova a destabilizzare il rivale spostandosi molto indietro in risposta, ma è rapido il ceco ad avanzare e prendersi il campo, ai vantaggi si porta 4 pari, molto spettacolare l’ultimo punto del game con un diritto in salto a-la-Monfils. Del resto, per forza nelle gambe Tomas non è secondo a nessuno. Ottimo game di servizio di Sinner, 5-4, ora Machac è sotto massima pressione. E la sente tutta. Esagera col diritto e scivola sotto 15-30. Ace del ceco, poi sbaglia un diritto giocato con troppa fretta… c’è un Set Point per Sinner! Si butta a rete con un discreto approccio di diritto, ma il passante di rovescio di Jannik si abbassa e diventa difficile da gestire, tanto che la volée (seppur ben eseguita) è di poco lunga. SET Sinner, 6-4, bravo a rimontare lo svantaggio iniziale e poi giocare solido, con più velocità e sbagliando poco. Buon livello di Machac, ma con così tanto rischio ha commesso troppi errori.
    Sinner riparte al servizio nel secondo set, ha bisogno di ben tre Ace per ma vince il game (ottime le risposte del rivale), può fare corsa di testa. Buon game anche per Machac, servizio e diritto molto aggressivo, 1 pari. Sinner gioca sicuro come un treno sui binari, Machac rischia molto di più, e quindi sbaglia qualche accelerazione, ma è costretto a farlo per tenere il livello dell’azzurro. Il set scorre su game di servizio, nessuna chance in risposta. Jannik carica più spesso di spin la sua palla di servizio, in particolare sulle seconde, tutto per anestetizzare l’aggressività in risposta del ceco. Più forte l’azzurro sulla diagonale di rovescio, ma quando Machac può colpire col diritto è assai pungente. Sul 3 pari, poche prime palle di Jannik, e sul 30 pari Machac attacca dalla risposta e sul net copre bene, ma alla fine Sinner lo infila, punto di una certa importanza, poteva diventare palla break per il ceco. 4-3 Sinner. Più attivo nel set Machac, ha più vincenti dell’italiano e ci prova sempre anche in risposta, come la bordata vincente sul 40-15 che lascia immobile Jannik. Con un doppio fallo (primo del match) sicuramente provocato dalla risposta precedente, Sinner è costretto ai vantaggi. Con un’altra risposta profonda e poi affondo di rovescio, ottimo, Machac di guadagna con merito la palla break. Servizio esterno e bel rovescio cross, la cancella con sicurezza il n.1. Attacca all’arma bianca Tomas, ancora a rete a prendersi un’altra palla break, gran momento per lui. Servizio e diritto, ancora solidissimo Sinner. Si affida al servizio, alla consistenza a medio rischio Jannik, e chiude un game difficilissimo, per il 5-4. Jannik inizia benissimo in risposta, spacca il primo scambio con un cambio di velocità mortale cross col diritto. 0-15. Machac sorride con ironia e va a cambiare il telaio, scheggiato, “tiri troppo forte!” dice a Jannik, che divertito assiste, il tutto in un momento bello critico della partita… Applausi a Tomas. Spreca una piccola chance l’azzurro, sulla seconda palla comanda lo scambio ma sbaglia un diritto banale, poteva volare a due punti dal match. 5 pari. Sinner comodamente vola 6-5. Qualità massima di Tomas, il diritto è micidiale, pure un serve and volley d’autore. Poi però esagera, pure un doppio fallo e si ritrova 30 pari. Sinner trova una bella difesa su di un diritto pesante, e Machac esagera col contro piede. 30-40 e Match Point Sinner! Non entra la prima palla… FANTASTICO SINNER! Inchioda il rivale a sinistra dalla risposta, costruisce, avanza e chiude con lo smash. Bellissima partita e vittoria di sostanza, di un Sinner pronto a dare due zampate nel rush finale dei set. È la sua ottava finale di un 2024 irreale. Forse ci sarà Djokovic. Di sicuro ci sarà Jannik Sinner.

    [1] Jannik Sinner vs [30] Tomas Machac ATP Shanghai Jannik Sinner [1]67 Tomas Machac [30]45 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2T. Machac 15-0 30-0 30-15 30-30 df 30-406-5 → 7-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5T. Machac 0-15 15-15 30-15 40-155-4 → 5-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A 40-40 40-A 40-40 A-404-4 → 5-4T. Machac 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 4-4J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3T. Machac 15-0 15-15 30-15 40-15 40-303-2 → 3-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-2 → 3-2T. Machac 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1T. Machac 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Machac 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-405-4 → 6-4J. Sinner 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4T. Machac 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 40-40 A-404-3 → 4-4J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-3 → 4-3T. Machac 0-15 15-15 ace 15-30 15-40 30-40 40-40 A-403-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2T. Machac 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-2 → 2-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace ace0-2 → 1-2T. Machac 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-1 → 0-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-400-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 J. Sinner
    🇨🇿 T. Machac

    Punteggio servizio
    297
    254

    Ace
    10
    5

    Doppi falli
    1
    1

    Percentuale prime di servizio
    67% (46/69)
    65% (45/69)

    Punti vinti con la prima
    74% (34/46)
    64% (29/45)

    Punti vinti con la seconda
    61% (14/23)
    50% (12/24)

    Palle break salvate
    67% (2/3)
    57% (4/7)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    Punteggio risposta
    156
    108

    Punti vinti in risposta sulla prima
    36% (16/45)
    26% (12/46)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    50% (12/24)
    39% (9/23)

    Palle break convertite
    43% (3/7)
    33% (1/3)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    Punti vinti a rete
    63% (5/8)
    72% (13/18)

    Vincenti
    27
    25

    Errori non forzati
    12
    36

    Punti vinti al servizio
    70% (48/69)
    59% (41/69)

    Punti vinti in risposta
    41% (28/69)
    30% (21/69)

    Punti totali vinti
    55% (76/138)
    45% (62/138)

    Velocità massima servizio
    208 km/h
    209 km/h

    Velocità media prima di servizio
    196 km/h
    199 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    164 km/h
    167 km/h LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal torna al 2005: “I dottori ci dissero che la lesione al piede avrebbe terminato subito la carriera di Rafa”

    Toni e Rafael Nadal a Roland Garros

    Uno degli aspetti più iconici nella carriera di Rafael Nadal è certamente il suo strapotere fisico, quell’energia incredibile che gli ha permesso di spingere la palla con vigore, effettuare difese estreme e lottare su ogni palla per ore ed ore, diventando quasi impossibile da superare sul piano della lotta e resistenza. Un tennis così estremo sul piano atletico che, come si dice in gergo, “gli ha presentato il conto” più volte, con tanti infortuni più o meno gravi. Il suo mentore e zio, Toni Nadal, afferma sempre che “Djokovic è il tennista che ha vinto di più, Federer quello che ha giocato meglio a tennis, mentre mio nipote se non avesse sofferto il grave problema al piede sarebbe stato il più forte di tutti”. Ipotesi che ha un fondamento, ma del resto giocare per oltre 20 anni un tennis così estremo per il proprio corpo ha costretto Rafa a dover affrontare molti infortuni e lesioni. Spingere al massimo per vincere, ma andare oltre la possibilità stessa del corpo, impossibile resistere senza problemi. Anzi, se guardiamo la faccenda girando la frittata, è irreale come sia riuscito a giocare a questo livello per 20 anni, la storia del tennis ci insegna che con una richiesta del genere al proprio corpo nessuno ha retto più di un lustro…. “Per varie stagioni Rafa non ha potuto giocare l’annata completa, ha perso molti Slam per infortuni”, continua Toni Nadal, “tuttavia se mia nonna avesse avuto le ruote, sarebbe stata una bicicletta!”, battuta a chiudere un discorso che, essendo ipotetico, non porta da nessuna parte.
    Interessante invece il ricordo di Toni sulla grave situazione vissuta da Rafa nel 2005, quando esplose al massimo livello vincendo il suo primo Roland Garros ed imponendosi di prepotenza come grande rivale del dominatore del tour, Roger Federer. Mentre la carriera del giovane spagnolo era in rampa di lancio, arrivò un terribile responso dai medici sul problema al piede che già iniziava a tormentarlo: la carriera era a rischio, anzi, poteva chiudersi da un momento all’altro. Così Toni ne ha parlato a “El Partidazo de COPE”, programma radio molto seguito in Spagna.
    “Rafael si è abituato a convivere con il dolore” racconta lo zio e primo allenatore del giovane talento. “Per molti anni ha avuto problemi e quasi sempre ne è uscito più forte. Aveva problemi che sembravano farlo sprofondare ma lui è riuscito a uscirne sempre. Questo gli è rimasto in testa e ultimamente pensava di poter tornare a competere ancora, ma vedendo giorno dopo giorno che le cose non si risolvevano, ha dovuto prendere la decisione di smettere di giocare. Ma se non avesse superato tutte quelle difficoltà non sarebbe diventato così forte”.
    Nella lunga lista di infortuni che lo hanno privato di più di una dozzina di presenze negli Slam, ce n’è uno che ha cambiato tutto. “Nel 2005 è stata scoperta una lesione all’osso del piede” racconta Toni. “Il medico ci ha detto che la sua carriera era finita, i suoi pazienti affetti da tale problema riuscivano a praticare solo sport leggeri. Non ci siamo arresi. In quel periodo ha iniziato ad usare delle solette che hanno cambiato i suoi appoggi al terreno. Quelle solette hanno salvato la sua carriera, ma nel cambiare l’appoggio Rafael è stato costretto a cambiare il suo modo di correre, l’equilibrio e lo stress sul corpo. Sono sorti problemi al ginocchio e alla schiena. È vero che è sempre stato al limite, ma penso che sia qualcosa dovuto all’infortunio al piede del 2005″.
    Ripercorrendo la lunga carriera del nipote, Toni afferma che il capolavoro resta la vittoria a Wimbledon 2008: “Sono sicuro che la partita più importante nella carriera di Rafael è la finale di Wimbledon del 2008. Era il numero uno contro il numero due, nel luogo più emblematico del tennis mondiale, perché il numero due stava per spodestare il numero uno. È una partita che ha tutto quello che doveva avere per restare nella storia. La partita fu un’altalena, Rafa vince i primi due set, Federer recupera, abbiamo il matchball, ma Rafa non lo sfrutta… E tutto finisce nel quinto set. Alla fine vince, batte il migliore di tutti dove nessuno riusciva a batterlo, quella resta la sua partita più bella”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La carriera in Nadal in numeri: record e leggenda

    Rafael Nadal a Parigi 2022, suo ultimo trionfo Slam

    L’annuncio dell’addio al tennis professionistico di Rafael Nadal non ha colto di sorpresa il mondo della racchetta, ma ha suscitato ugualmente enorme clamore e un’ondata di reazioni, tra commozione e malinconia. Dopo il ritiro di Roger Federer (5 anni più grande dello spagnolo) avvenuto nel settembre del 2022, tra sei settimane in quel di Malaga assisteremo a quello del suo grande rivale. Magari i due si affronteranno in qualche esibizione, o andranno insieme a giocare a golf… ma è indubbio che si chiuda un cerchio, o meglio cali il sipario su di un’era d’oro che ha segnato il nostro sport come pochi altri. Non è questo il momento per rispolverare l’annoso – e un po’ stantio… – tema di chi sia stato il più grande in assoluto, o il migliore tra lo svizzero e lo spagnolo. Sono due eccellenti persone e tennisti, che in modo assai diverso hanno contribuito in modo eccezionale alla diffusione del tennis, con una rivalità davvero epica ed avvincente, una delle più significative della disciplina.
    Rafael Nadal è stato una rivoluzione, in tutti i sensi. La sua fisicità, il suo non darsi mai per vinto e l’impatto visivo del suo incedere in campo sono entrati nell’immaginario di milioni di bambini e appassionati come pochi altri atleti nell’ultracentenaria storia del tennis. È stato giocatore unico, innovativo nel modo di gestire lo scambio con una quantità di forza e rotazione impressa alla palla mai vista, che l’ha reso il più vincente di ogni epoca sulla terra battuta, superficie dove ha costruito la sua leggenda e vinto la maggior parte dei suoi trofei. Ci sarà tempo nella off-season per ripercorre la sua lunga, vincente e altrettanto travagliata carriera. Qua ci soffermiamo su alcuni numeri, record incredibili che hanno segnato i suoi oltre 20 anni di tennis pro. Numeri che guardati tutti insieme lasciano ancora senza parole.

    22 Slam – Nadal è stato per un breve periodo il più vittorioso nei tornei Major, sorpassando Federer (fermo a quota 20). Lo spagnolo ha disputato 30 finali Slam, perdendone solo 8. Ha trionfato per 14 volte a Roland Garros, record assoluto e tennista con più vittorie nello stesso major di sempre, oltre a 2 titoli agli Australian Open, 2 successi a Wimbledon, 4 a US Open. È il più giovane ad aver completato il Career Grand Slam, anzi Career Golden Slam (24 anni), visto il suo successo ai giochi Olimpici di Pechino 2008 in singolare. Negli Slam detiene la terza percentuale di vittorie più alta nell’era open (87,90), con 315 incontri vinti su 359.
    Tiranno della terra battuta – Nessuno come lui sul “rosso”. Rafa ha scritto record che sembrano destinati ad essere imbattibili. Oltre ai 14 titoli a Parigi, ha vinto su terra battuta 63 tornei (su 71 finali giocate). Ha alzato anche 11 coppe a Monte Carlo, 12 al “Godò” di Barcellona, 10 agli Internazionali d’Italia al Foro Italico. Tra l’aprile del 2005 e il maggio del 2007 ha vinto 81 partite di fila sulla sua superficie preferita. La striscia, dopo la sconfitta subita da Andreev ai quarti di finale del torneo di Valencia, cominciò il 12 aprile del 2005 con la vittoria su Gael Monfils al primo turno del torneo di Monte Carlo. L’81º successo arrivò il 19 maggio del 2007 a spese di Lleyton Hewitt, nella semifinale del torneo di Amburgo. La serie si concluse il giorno successivo, nella finale dello torneo tedesco, per mano di Roger Federer. Si tratta della striscia più lunga di sempre di vittorie consecutive su una singola superficie in era Open. Ma forse il record più assurdo è quello della sua carriera a Roland Garros: non solo quattordici vittorie, ma un bilancio di 112 vittorie e 4 sconfitte, con una percentuale di successi pari al 96,55. Si tratta della percentuale di vittorie più alta nella storia dei quattro Major. Pazzesco. Al Roland Garros è giunto sette volte in finale senza perdere un set con una striscia di 39 vittorie di fila. Sul rosso ha vinto il 97,16% degli incontri disputati al meglio dei cinque set (137-4).
    Ranking ATP – Rafael è stato n.1 per 209 settimane. Divenne n.1 il 18 agosto del 2008, poco dopo il suo primo successo a Wimbledon, quindi è tornato in cima al ranking per altre 8 volte, l’ultima settimana il 2 febbraio del 2020. Nadal è stato nella top 10 per 912 settimane, dal 25 aprile 2005 al 19 marzo 2023, è un altro record epocale che batte di gran lunga quello di Jimmy Connors (789 settimane). È l’unico tennista della storia ad aver raggiunto la posizione nº1 del ranking ATP nel corso di tre decenni diversi (2000-2009, 2010-2019, 2020-2029).
    Tornei – Nadal chiuderà la sua immensa carriera con 92 titoli in singolare, dietro solo a Connors, Federer, Djokovic e Lendl. Ha vinto ben 30 tornei senza perdere nemmeno un set. Ha trionfato almeno in un titolo ATP per 19 anni consecutivi (2004-2022). È l’unico tennista ad aver vinto sia un torneo del Grande Slam sia un Masters 1000 all’anno per 10 anni consecutivi (dal 2005 al 2014). Detiene la serie più lunga di vittorie consecutive (46) in uno stesso torneo (Monte Carlo).

    La lista di altri suoi primati minori e record in varie categorie potrebbe continuare. Ci fermiamo qua, già questi numeri sono da capogiro.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Shanghai: Sinner show, domina Medvedev e vola in semifinale

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Non si può giocare a tennis meglio di così. Non è umanamente possibile. Veloce, aggressivo, preciso e intenso; sostenuto dal servizio, continuo in risposta, travolgente con la progressione nello scambio inserendo anche qualche palla rallentata per poi cambiare ritmo e attaccare col colpo vincente. Una prestazione stellare, vero e proprio “Jannik Sinner show” nei quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai, dove l’azzurro domina con un perentorio 6-1 6-4 Daniil Medvedev, portandosi per la prima volta in semifinale nel maggiore torneo asiatico, dove probabilmente troverà di nuovo Carlos Alcaraz, nettamente favorito contro il ceco Machac. Una vittoria netta, limpida, in parte favorita da una spalla non al meglio del moscovita che forse gli ha impedito di spingere a tutta col diritto, ma da grande fighter Daniil non ha mollato sino alla fine, strappando l’unica palla break all’azzurro all’ultimo tuffo (peraltro per una palla mal giudicata da Jannik, che ha fermato colpevolmente il gioco) ma annullata da campione dal n.1. Medvedev dopo un primo set in cui è stato totalmente schiacciato dalla forza e aggressività di Sinner ha cercato di cambiare le carte in tavola: ha servito meglio, ha rallentato e poi ha giocato a tutto braccio, e ha pure cercato la via della rete con insistenza, ma non è mai riuscito a scardinare la sicurezza e controllo del tempo di gioco di Sinner, assolutamente padrone del campo sia in attacco che in difesa. Too good.
    Davvero un Sinner deluxe, tutto ha funzionato a dovere nel suo gioco e mai s’è avuta la sensazione che la partita potesse scappargli di mano o anche solo complicarsi. Impressionante il controllo di Jannik in ogni fase, non ha sbagliato quasi niente giocando rapido e allo stesso tempo consistente, in modo ineccepibile dal punto di vista tattico. L’azzurro ha risposto ad ogni contro mossa di Medvedev trovando la via ideale per annullarla. Impressionante come si è preso il break nel secondo set. Daniil sul 2 pari ha giocato i migliori colpi del suo match, grandi rischi e scambi condotti con efficacia, si è portato 40-0; esattamente nel suo momento migliore, Sinner ha alzato di nuovo l’asticella tenendo lo scambio, rallentando e quindi strappando improvvisamente a tutta, stroncando così il rivale. Forza brutale, tecnica e mentale.
    Un’ora e mezzo scarsa di tennis da incorniciare, una di quelle partite da salvare e riguardarsi quando si ha bisogno di qualcosa di buono, sorseggiando un buon caffè mentre fuori piove o fa freddo… Jannik ha servito 9 Ace – spesso in momenti importanti, come l’ultimo game, il più complicato del match – e nessun doppio fallo, vincendo l’85% dei punti con la prima palla campo (due su tre in gioco), ma non c’è numero che possa spiegare la superiorità tecnica e anche atletica mostrata dall’azzurro. Non è mai davvero andato in sofferenza, è partito forte servendo molto bene e rispondendo con profondità, controllando lo scambio con agio e anzi dando pure la sensazione di non tirare nemmeno al massimo della sua forza. Non ce n’era bisogno, tanto era sicuro nello scambio, sempre in controllo. Medvedev ha iniziato il match insistendo sulla diagonale di rovescio, con un palleggio discretamente profondo ma non così intenso. Probabilmente è stato “costretto” a farlo per la spalla non al meglio, che gli ha impedito di spingere a tutta col diritto (ha giocato vari diritti col taglio sotto in scambio, cosa rara a meno che non volesse “sgonfiare” al massimo il ritmo al nostro), ma per Sinner è stato fin troppo agevole controllare col suo eccellente rovescio il palleggio e quindi scegliere tra la botta a tutta velocità in lungo linea, oppure far un rapido passo a sinistra e tirare il diritto carico inside out in contro piede, soluzione questa che ha funzionato in modo eccezionale.
    Forte del controllo del gioco, Sinner è stato molto bravo nel buttarsi a rete e prendere molti punti, con attacchi così precisi da mandare all’aria anche l’ottimo passante e lob del rivale. Pure qualche smorzata perfetta a punire la posizione arretrata del russo. Contro un Medvedev meno intenso del solito, tutto è stato davvero comodo per Jannik, che ha chiuso con 26 vincenti, contro i 25 errori di Daniil. Nel secondo set “Meddy” ha provato ad alzare la voce, ha spinto di più, ma Sinner è stato perfetto nel servire benissimo e prendersi di forza, anzi di prepotenza, il break che ha spaccato definitivamente la partita. Una dimostrazione di qualità totale, e anche vittoria piuttosto rapida che non guasta per la gestione delle energie in questo finale di 2024. Questo successo impatta a 7 gli head to head tra Jannik e Daniil. Visto il 6-0 iniziale, si può dire che Sinner ormai sia mediamente superiore al rivale. In semifinale, molto probabilmente ci sarà di nuovo Alcaraz. Non prendete impegni per sabato, ci sarà grande tennis.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner scatta al servizio con un buon ritmo, servizio in campo e molto solido con il rovescio cross, a 15 chiude il game. Medvedev insiste nello scambio di rovescio, ma Jannik ha più pesantezza di palla, e poi è bravo a spostarsi sul diritto e tirare un vincente sulla riga. 0-30. Daniil gioca il suo schema migliore, rallenta e poi accelera all’improvviso, chiudendo lo scambio con una bordata cross imprendibile. Lampo di classe, ma la pressione di Sinner è clamorosa, e rischia una smorzata eccellente che poi chiude con un tocco in avanzamento. 15-40, due palle break per l’altoatesino. Male il russo, sparacchia un rovescio a metà rete che gli costa il BREAK, 2-0 Sinner. La partita è come bloccata sulla diagonale sinistra, Medvedev insiste lì, è il suo punto forte, ma …pure quello di Sinner, che gioca solido ed è il primo a cambiare con l’attacco di diritto inside out. Ne tira uno molto incisivo sul 30-0 e corre avanti a chiudere di volo con un tocco perfetto, per esecuzione e tempo della discesa a rete. Applausi e 40-0. Meddy si butta avanti, ma che LOB di Jannik, perfetto. Inizio perfetto. 3-0 con un parziale di 12 punti 2. Devastante. Medvedev mette in moto il servizio, due Ace, muove lo score. Ora il problema per lui è incidere in risposta. Tiene una posizione abbastanza aggressiva il russo, capisce che contro un Sinner così centrato lasciare troppo campo è mortale. La prima palla di Jannik funziona, prova a retrocedere Daniil per iniziare lo scambio, ma è troppo veloce ed aggressivo l’azzurro, pronto a tirare l’affondo nell’angolo ed avanzare per chiudere. 4-1 Sinner, non si può giocare meglio di così per efficacia. “Meddy” sembra incapace di trovare una via d’uscita se non fa la differenza col servizio. Il pressing di Jannik è totale, sul 15-30 arriva anche il doppio fallo del russo, che concede il doppio BREAK con un errore di rovescio di un metro, quasi oltre il corridoio. Si tocca la spalla destra il russo, sembra dolorante (ne aveva parlato in press conference), ma non c’è dolore che tenga, il tennis completo, veloce e consistente di Sinner è superiore. Trova pure l’Ace Jannik che lo porta 40-15, due set point. Altro Ace! 6-1, 25 minuti. Sinner perfetto: ha perso 3 punti al servizio, solo 2 errori e un totale di 25 punti a 9. Come dicono a Londra, “No Match so far”. Medvedev non pervenuto, poco intenso, totalmente schiacciato dal rivale.
    Arriva il fisioterapista, si lavora sulla spalla di Medvedev ma niente MTO. Daniil riparte al servizio, e spinge con buona velocità la palla, ma la velocità complessiva di Sinner nella copertura del campo, nei colpi e nella precisione delle traiettorie è molto, molto superiore. Impressiona come Jannik sia pronto a correre avanti e chiudere. Incredibile la precisione della risposta dell’azzurro sul 40-30, la mette cross un metro dopo la rete, angolo mortale e chiusura con un tocchetto di diritto. Siamo in paradiso. Un rovescio steccato da Jannik porta il game a Daniil, forse il suo primo vero errore finora nel match. Sinner gioca col pilota automatico, bel ritmo e basso rischio. Medvedev trova due bei vincenti a tutto braccio, ma non basta, 1 pari. Nel terzo game Medvedev commette due doppi falli di fila, disperato tentativo di non farsi aggredire sulla seconda palla. Segue un errore di Sinner (30 pari), poi l’azzurro alza il muro da dietro e il russo sbaglia. Palla break delicatissima… Medvedev la cancella col servizio. Jannik regala una smorzata di diritto bellissima, È il game più lottato del match, il moscovita gioca al massimo della spinta, ha rotto gli indugi capendo che di solo scambio non va da nessuna parte. A fatica, si porta 2-1. Nel quarto game Daniil gioca meglio, più attento a tirare traiettorie alte e profonde, guadagna campo e blocca più dietro Sinner. Si prende un paio di bei punti, ma Jannik è bravo a tirare due cambi in lungo linea ottimi, 2 pari. Sotto 40-0, Sinner è bravo a forzare il game ai vantaggi, imponendo una velocità superiore nello scambio. Bel tennis complessivo in questa fase, grazie a Medvedev, salito di livello. Impressionante la gestione tattica dello scambio di Sinner ai vantaggi, lento col back, poi centrale, poi accelera col diritto cross all’improvviso e si prende la palla break. Doppio fallo! Medvedev subisce un durissimo BREAK, esattamente nel suo momento migliore. E Jannik, da tiranno tennistico, gioca perfettamente in attacca, in difesa, al servizio. 4-2, allungo consolidato. Il russo vince il suo game e poi richiama il fisioterapista per lavorare sulla spalla. Torna in campo e prova a spingere molto, ma Sinner non sbaglia niente, 5-3. Jannik prova a chiuderla subito, dalla risposta costruisce e sposta il rivale, troppo intenso. “Meddy” si butta disperatamente a rete, gli va bene con un pizzico di fortuna. Ormai non scambia più Daniil, si butta avanti e via. Trova un paio di punti di qualità, del resto la mano non gli manca. Rimonta da 0-30 il moscovita, 5-4. Medvedev ci prova fino all’ultimo tuffo, da grande lottatore, ma con un Ace sul 30 pari Jannik ottiene il match point. Non va, la smorzata di Sinner col diritto stavolta è larga. Per la prima volta nel match un turno di battuta di Sinner arriva ai vantaggi. Incredibile: Sinner ferma il gioco, chiama una palla out ma invece è riga piena. Attenzione: palla break Medvedev, la prima del match. Che classe: Jannik lza il ritmo con l’angolo totalmente aperto, fa correre a tutta Daniil che alla fine cede. ACE! E secondo match point. Chiude a rete, gran servizio esterno e diritto al volo sotto rete. La vince di prepotenza, nettamente superiore. Medvedev non al meglio, ma Sinner è stato perfetto. Impatta gli head to head a 7. Bravissimo.

    [1] Jannik Sinner vs [5] Daniil MedvedevATP Shanghai Jannik Sinner [1]66 Daniil Medvedev [5]14 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-40 ace5-4 → 6-4D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-3 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-154-3 → 5-3D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-154-2 → 4-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-03-2 → 4-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 40-A df2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-2 → 2-2D. Medvedev 15-0 15-15 df 15-30 df 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 ace0-1 → 1-1D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 ace5-1 → 6-1D. Medvedev 15-0 15-15 15-30 15-40 df4-1 → 5-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace3-0 → 3-1J. Sinner 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 15-401-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistiche
    🇮🇹 J. Sinner
    🇷🇺 D. Medvedev

    Punteggio servizio
    314
    218

    Ace
    9
    3

    Doppi falli
    0
    4

    Percentuale prime di servizio
    66% (33/50)
    53% (31/58)

    Punti vinti con la prima
    85% (28/33)
    81% (25/31)

    Punti vinti con la seconda
    59% (10/17)
    22% (6/27)

    Palle break salvate
    100% (1/1)
    25% (1/4)

    Giochi di servizio giocati
    9
    8

    Punteggio risposta
    210
    56

    Punti vinti in risposta sulla prima
    19% (6/31)
    15% (5/33)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    78% (21/27)
    41% (7/17)

    Palle break convertite
    75% (3/4)
    0% (0/1)

    Giochi di risposta giocati
    8
    9

    Punti vinti a rete
    100% (7/7)
    73% (8/11)

    Vincenti
    26
    12

    Errori non forzati
    20
    25

    Punti vinti al servizio
    76% (38/50)
    53% (31/58)

    Punti vinti in risposta
    47% (27/58)
    24% (12/50)

    Punti totali vinti
    60% (65/108)
    40% (43/108)

    Velocità massima servizio
    213 km/h
    204 km/h

    Velocità media prima di servizio
    199 km/h
    184 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    145 km/h
    151 km/h LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Shanghai: Sinner “chirurgico”, perfetto nei momenti chiave doma Shelton in due set

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Giocare con freddezza e qualità i momenti chiave di un match segna la differenza tra il Campione e l’ottimo giocatore, spezzando l’equilibrio di un incontro combattuto e aprendo la porta verso la vittoria. È quella piccola magia racchiusa in momenti di lucida meraviglia che stronca la resistenza di un avversario in grande forma, strappi di bellezza tennistica, essenza della disciplina. Per un’evidenza empirica di questa grande legge del tennis cade a pennello la splendida vittoria di Jannik Sinner su Ben Shelton nel quarto turno del Masters 1000 di Shanghai. Il 6-4 7-6(1) conclusivo descrive una partita combattuta e in effetti lo è stata grazie alla prestazione fantastica dell’americano al servizio; ma se andiamo a guardare i dati “sensibili” del match, l’occhio si ferma sulle palle break. Sinner: 1 chance sfruttata nell’unica occasione concessa; Shelton 0 su 7. E al tiebreak, Sinner ha distrutto il rivale per 7 punti a 1, tutti strappati con una qualità, pr epotenza e velocità impressionanti. Questa è la foto più fedele ed entusiasmante dell’incontro: Shelton non poteva giocare meglio di così. Ha servito come un treno, ha aggiunto ai suoi schemi di potenza devastante la palla corta, cercata molto spesso e ben eseguita per sfruttare lo spazio lasciato dall’italiano con una posizione molto arretrata in risposta per prendersi il massimo del tempo per intercettare le bordate del rivale. Ha pure retto discretamente bene nello scambio Ben, mostrando una condizione atletica invidiabile e pochi errori in difesa, ma… pur bravo nel crearsi ben 7 palle break, non è riuscito a sfruttarne nessuna, sotto gli Ace e schemi perfetti dell’azzurro, sempre più n.1 per gestione delle fasi cruciali della partita.
    Sinner ha dovuto correre molto e giocare con la massima velocità e attenzione, altrimenti Shelton attaccava subito e si prendeva un gran rischio, commettendo non così tanti errori in rapporto alla difficoltà della giocata. È stato un match molto fisico, per la potenza dei colpi, e altrettanto mentale visto che quando affronti uno dei servizi più terrificanti del tour, un solo break lasciato per strada può costarti la sconfitta. La partita è corsa via a briglia sciolta, con scambi a tutto braccio e tennis verticale, di tattica non molta o comunque applicata alla massima velocità, da parte di entrambi. Moltissimi gli schemi offensivi ben orchestrati da Jannik, in ottima forma col diritto in spinta dopo il servizio, e bravo a spezzare la resistenza del rivale con improvvise accelerazioni di rovescio lungo linea che hanno sorpreso Shelton e messo a nudo il suo controllo più incerto nella difesa di rovescio. Ma in una partita così dominata dal servizio sono stati i momenti chiave a fare la differenza: le palle break salvate da Sinner, concentrate in soli tre game; la zampata di Jannik sul 4 pari del primo set con pressione messa sul rivale e il break strappato (unico dell’incontro); ancor più il tiebreak conclusivo, giocato in modo monumentale da Sinner, un crescendo wagneriano di potenza e precisione. Il vero capolavoro Jannik l’ha giocato sul 4-3 Shelton del secondo set, quando è crollato sotto 0-40 per alcune incertezze. Lì Ben era pronto a dare spallata, a prendersi il vantaggio e diventare imprendibile. Jannik ha retto con la sua durezza: ha vinto uno scambio di pressione e poi ha infilato 3 Ace di fila e un servizio vincente. Che testa, che freddezza. Che campione.
    Sinner è stato lucido nel restare focalizzato punto su punto e non pensare ai troppi game di servizio del rivale volati via, a volte quasi senza riuscire a toccare la palla o rimetterla in gioco in modo consistente. Sono situazioni toste da gestire, perché finisci per aver enorme pressione nei tuoi turni battuta, con la consapevolezza che se lasci qualcosa per strada, l’altro ti supera e non lo riprendi più. Per questo la prestazione al servizio di Jannik doveva essere eccellente, e lo è stata. 70% di prime palle in campo, vincendo l’87% di punti, e pure uno stratosferico 65% con le seconda, dato questo notevolissimo. Shelton ha chiuso con numeri simili con la prima palla, ma solo il 40% con la seconda, non un brutto dato in assoluto, ma indica come l’azzurro sia stato prontissimo a spingere e scambiare appena possibile. Ben non è dispiaciuto nello scambio, tutt’altro. Spesso sparacchia via, anche su palle difficili da spingere; nel match odierno non ha buttato via molti colpi, gli unici errori “gravi” sono state alcune risposte su seconde palle dell’azzurro non perfette, ma la sua tattica era prendersi grandi rischi, attaccare prima possibile per non finire sotto la pressione del nostro campione, quindi nel complesso scelte corrette.
    Sinner è stato superiore, a 360°: per lucidità e freddezza, come gestione dei tempi di gioco, per la bravura nel giocare con profondità senza esagerare nel rischio. Shelton tende a cercare il vincente, quindi in molte fasi Sinner è andato dritto per dritto al centro, profondo e veloce, c’ha pensato l’altro a cambiare e spesso sbagliare. Fantastico poi come l’azzurro abbia risposto bene nei passaggi chiave, come il tiebreak. I due mini break strappati nel quarto e quinto punto sono da far vedere nelle scuole tennis, non si può giocare meglio di così in attacco e poi in difesa. Bravissimo e vincente Sinner. È il compleanno di Shelton, 22 anni e auguri, ma la fetta di torta stasera non sarà così dolce come sperato. Nei quarti Jannik trova di nuovo Medvedev (ha battuto Tsitsipas in due set). Sarà tutt’altra partita, capitolo n.14 di una rivalità che sta segnando la stagione.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Shelton alza la prima palla del match e fa subito capire che la sua battuta è già bella “calda”, 4 punti e via. Sinner lo segue con un buon turno di servizio. Nei primi tre game, nessun punto vinto in risposta. Sul 2-1 Shelton, Sinner affronta le prime difficoltà. Jannik carica il diritto, trova profondità, poi Shelton trova due gran giocate (vincente di diritto e palla corta ottima), 15-30. Sinner si butta a rete e gli va bene grazie a un nastro fortunato, poi si fa sorprendere da una risposta profondissima di Ben, sulla riga, c’è la prima palla break. Jannik trova l’Ace, vantaggi. Sinner sbaglia di un capello un diritto d’attacco, seconda palla break. E seconda di servizio… se la gioca benissimo con un attacco profondissimo nell’angolino destro e chiusura sicura di volo. Assalto respinto e 2 pari. Dopo la bagarre, il set torna a scorrere rapidissimo sui turni di servizio, in quattro game solo un punto vinto in risposta da Shelton, con l’americano imprendibile alla battuta e pronto a sorprendere l’azzurro con le palle corte vista la posizione molto arretrata di Jannik in risposta, e l’azzurro rapido ad entrare col diritto pesante e spostare l’avversario ed infilarlo, ma finora inefficace in risposta e nel far partire lo scambio. L’equilibrio si spezza sul 4 pari. Sinner inizia il game #9 in risposta con una buona risposta, comanda col diritto e si prende il punto con un bel forcing dal centro, rarità. Si scambia anche nel terzo punto, ed è ottimo il cambio col rovescio lungo linea del n.1, sorprende Ben che sbaglia il rovescio, 15-30. Shelton serve un Ace, poi sul 30 pari l’azzurro alza due lob, uno in risposta (!) agganciando la palla come può, poi un secondo che gli esce molto profondo e manda in confusione Shelton che tira uno smash non definitivo e poi commette un’ingenuità con una smorzata che non passa la rete. 30-40 e palla break per Jannik, e il BREAK arriva! Sinner risponde col diritto d’incontro, l’americano rischia troppo col rovescio cross aggressivo e la palla gli esce di una spanna. Appena Jannik è riuscito a rispondere e mettere pressione al rivale, è scappato avanti. 5-4. Chirurgico Sinner: prima palla in campo, incredibile potenza e precisione dello schiaffo al volo sul 15-0, poi un pressing micidiale col diritto che gli vale il 40-0 e tre Set Point. Basta il primo, Ace al centro. 6-4. Monumentale set di Jannik, bravo a salvarsi da un turno di battuta difficile, restare calmo contro il super servizio di Shelton e prendersi la chance nel momento di massima pressione.
    Il secondo set riprende con lo stesso canovaccio del primo, domina il servizio. Scambi minimi, gran bordate e punti rapidissimi. La curva mancina di Ben è molto difficile da acchiappare e domare in risposta; anche la battuta dell’italiano funziona (oltre l’80% di prime palle in campo), nello scambio è molto intenso e profondo, e appena cambia col rovescio lungo linea difficilmente l’americano riesce a gestire. Shelton si porta 3-2 (solo 52 minuti di partita), nel sesto game si riaccende la battaglia. Ben trova una risposta vincente di diritto bellissima nel secondo punto, impatto potente che fulmina Sinner. Poi il n.1 sbaglia un rovescio incrociato a chiudere un lungo scambio, impatto con poche corde, 15-30. Il servizio aiuta Jannik, 30 pari, quindi sbaglia un diritto in scambio davvero insolito per lui, a metà rete giocato piuttosto fermo con le gambe. Palla break Shelton su 30-40. Fantastica giocata di Jannik! Si scambia, e va sotto nella velocità di palla ma recupera con un diritto profondo e quindi tocca una smorzata col diritto che più precisa non si può. Va di nuovo sotto Sinner nello scambio seguente, come se fosse in difficoltà ad arginare la potenza del rivale. Altra palla break, e ancora seconda di servizio… ma la risposta di Ben è pessima, fuori equilibrio e in rete. Si salva Sinner da un piccolo passaggio a vuoto con i tre errori gratuiti, 3 pari. Shelton non resta bloccato mentalmente sulle chance non sfruttate, torna a servire bene e 4-3. Sinner invece è ancora incerto. Inizia l’ottavo game con un errore di diritto in rete su di una risposta “storta” del rivale, poi Ben trova un diritto vincente lungo linea ben fintato. 0-30. Suona l’allarme rosso: Jannik stecca sulla risposta profonda dell’americano, 0-40 e tre PB consecutive. Sinner cancella la prima con uno scambio, poi un Ace, 30-40. Altro Ace! 7 palle break annullate su 7. Altro Ace! 3 di fila. L’allungo estremo di Ben nega a Jannik il quarto “asso” di fila, che durezza mentale Jan, come si è salvato da un game pessimo. 4 pari. Strappa due punti in risposta l’altoatesino, ma non riesce ad arrivare alla chance per l’allungo, 5-4 Shelton. Ben continua ad insistere sulla smorzata dopo il servizio, ma ottiene meno punti rispetto al primo set, Jannik le legge e rincorre bene. Il servizio del nativo di Atlanta resta a tratti ingestibile, e resta avanti nel punteggio. Perfetto anche Sinner, è Tiebreak Time. Nel quarto punto si gioca sulla seconda palla, e Sinner sale in cattedra! Bellissimo forcing col diritto inside out, sempre più profondo e angolato, una morsa che stritola l’americano. 3-1. Shelton rischia la smorzata ma Sinner la legge bene, corre avanti e chiude con un tocco di rovescio perfetto. 4 punti a 1. Si gira 5-1 con un diritto vincente di Jannik. Ace! 6 punti a 1, 5 Match Point! Via, esce il rovescio dell’americano, 7 punti a 1 e vittoria per l’azzurro. Nei momenti chiave non ha sbagliato NIENTE. Eccellente prestazione e via nei quarti di finale, dove aspetta Tsitsipas o Medvedev. Che durezza Jan!

    [1] Jannik Sinner vs [14] Ben Shelton ATP Shanghai Jannik Sinner [1]67 Ben Shelton [14]46 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 3-1* 4*-1 5*-1 6-1* ace6-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-05-6 → 6-6B. Shelton 15-0 15-15 30-15 ace 40-155-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-154-5 → 5-5B. Shelton 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 4-5J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 ace A-40 ace3-4 → 4-4B. Shelton0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace3-3 → 3-4J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-402-3 → 3-3B. Shelton 15-0 15-15 df 30-15 40-152-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2B. Shelton 0-15 15-15 ace 30-15 40-151-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1B. Shelton 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-4 → 6-4B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-404-4 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-03-3 → 3-4J. Sinner 15-0 15-15 30-152-3 → 3-3B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2B. Shelton 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1B. Shelton 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 J. Sinner
    🇺🇸 B. Shelton

    Punteggio servizio
    325
    294

    Ace
    7
    7

    Doppi falli
    0
    1

    Percentuale prime di servizio
    70% (46/66)
    74% (43/58)

    Punti vinti con la prima
    87% (40/46)
    86% (37/43)

    Punti vinti con la seconda
    65% (13/20)
    40% (6/15)

    Palle break salvate
    100% (7/7)
    0% (0/1)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    Punteggio risposta
    183
    48

    Punti vinti in risposta sulla prima
    14% (6/43)
    13% (6/46)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    60% (9/15)
    35% (7/20)

    Palle break convertite
    100% (1/1)
    0% (0/7)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    Punti vinti a rete
    70% (19/27)
    75% (15/20)

    Vincenti
    17
    22

    Errori non forzati
    5
    10

    Punti vinti al servizio
    80% (53/66)
    74% (43/58)

    Punti vinti in risposta
    26% (15/58)
    20% (13/66)

    Punti totali vinti
    55% (68/124)
    45% (56/124)

    Velocità massima servizio
    210 km/h
    219 km/h

    Velocità media prima di servizio
    192 km/h
    196 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    147 km/h
    180 km/h LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Shanghai: Cobolli s’inchina al Djokovic-show

    Flavio Cobolli (foto Getty Images)

    Mr. recordman Novak Djokovic “is in da house”, tutti gli avversari o supposti tali sono avvisati. Fantastica la prestazione del 24 volte campione Slam nel terzo turno del Masters 1000 di Shanghai, contro un Flavio Cobolli incapace di trovare una chiave tecnica e o tattica per arginare la straripante classe, anticipo e precisione del serbo, apparso in grandissima condizione fisica e tecnica. Il serbo ha vinto comodamente per 6-1 6-2, mettendo in mostra tutta l’argenteria della casa, tirata a lucido come nelle grandi occasioni. Ha servito con grande continuità ed attenzione, variando continuamente angoli e traiettorie, e in risposta si è preso il controllo del match mettendo enorme pressione all’azzurro, incapace di tener fermo un avversario così forte e continuo. Dopo le piccole incertezze mostrate contro Michelsen, Djokovic ha alzato di brutto il suo livello di gioco, con un’intensità a tratti mostruosa. Probabilmente la palla vivace ma non così potente di Cobolli l’ha mandato in ritmo, e Novak si è divertito ad esplorare ogni settore del campo con giocate fantastiche. Il diritto del serbo è stato potente e pochissimo falloso, mentre col rovescio ha dominato in modo assoluto la diagonale sinistra, con cambi in lungo linea perfetti. Un esempio: l’accelerazione vincente sul 2 pari del secondo set che gli è valsa il break, colpo da Michelangelo per bellezza ed efficacia. Un Djokovic troppo forte, continuo e rapido per Cobolli, che ha cercato di mettere in campo la sua fisicità e ha spinto molto, ma non è bastato perché il rivale è stato troppo bravo ad entrare nelle traiettorie dell’azzurro mettendolo costantemente in difesa, sotto pressione, sotto torchio. Un torchio per lui mortale che ha scritto un’altra pagina della sua leggenda.
    Difficile analizzare la partita di Cobolli, di fronte ad un avversario così continuo e superiore in tutto. L’azzurro oggi probabilmente non ha le armi tecniche per arginare un rivale così forte e completo, che lo prende in anticipo e non gli lascia il tempo di spingere e imbastire il suo forcing vigoroso. Forse era necessario trovare una prestazione super al servizio, chiedere tutto e di più, ma probabilmente non sarebbe bastato. In risposta Flavio non è mai riuscito a trovare ritmo, troppo bravo “Nole” a cambiare continuamente le carte in tavola e giocare letteralmente sulle righe, e pure con moltissime accelerazioni da fondo campo che hanno disarmato totalmente il romano. Completezza di gioco, angoli, anticipo, velocità generale, servizio risposta e colpi in spinta, Novak è stato superiore in tutto, poco da fare.
    Probabilmente Cobolli non era nemmeno nella sua migliore giornata a livello di energia, ha speso moltissimo in questa stagione ed è normale arrivare a metà ottobre con le pile un po’ scariche. Ma forse nemmeno una versione con più vigore sarebbe bastata ad arginare lo strapotere tecnico di un Djokovic così rapido, sempre in anticipo e zero falloso. Il serbo ha perso solo 6 punti nei suoi game di battuta, ha vinto il 70% dei punti in risposta sulla seconda di battuta dell’azzurro e ha tirato 29 vincenti, mentre Flavio, sotto la pressione del rivale, è crollato in 26 errori (forse il compilatore pure troppo severo). Non resta che applaudire una prestazione super di Djokovic, e perdere nota da un campione così grande.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic vince un primo turno di servizio laborioso, poi entra in ritmo con la risposta, e… son dolori per Cobolli. Ottima, perfetta la costruzione di Novak sul primo punto, poi arriva un doppio fallo di Flavio, che sente tutta la pressione della risposta del grandissimo avversario. Djokovic è centrato e aggressivo: dopo la risposta entra forte nella palla e comanda. 0-40, subito tre palle break. Sbaglia un rovescio sulla prima, ma sul 15-40 può giocare sulla seconda di servizio, risponde con un rovescio al centro sui piedi dell’azzurro e strappa un BREAK che poi conferma con un turno di battuta a zero, perfetto. 3-0, grande inizio del 24 volte campione Slam, rovescio chirurgico e diritto aggressivo, Cobolli travolto. Il romano mette tutta l’energia del suo corpo nel quarto game, si prende massimo rischio ma è costretto a farlo, altrimenti l’altro lo sballotta da una parte all’altra. Non sempre poi tirare forte è la miglior scelta, vedi il diritto clamoroso del serbo sulla bordata a tutta dell’azzurro, poco angolata e in anticipo per incidere. Cobolli a 30 vince il game con un buona prima di servizio, 3-1. Il problema è incidere in risposta per riaprire il set. Djokovic vince un altro turno di battuta a zero, (4-1) totalmente in controllo, e si rimette a pressare in risposta e per Cobolli è dura. Enorme la differenza di qualità nella diagonale di rovescio, tutta a favore di Novak, bravo anche a cambiare sul lungo linea. Da 30-0, Flavio si ritrova sotto 30-40 per tre super punti del rivale. Cobolli la cancella col servizio, poi anche una seconda opportunità, stavolta per errore banale di Novak in risposta. Game durissimo, e il doppio BREAK arriva alla terza chance, altra risposta profonda del serbo e Cobolli sbaglia un colpo in rete, sotto pressione massima. 5-1 Djokovic, che chiude il set 6-1 con il terzo turno di battuta a zero. Spiace per Flavio, ma… No Match. Djokovic troppo forte in tutto, 11 vincenti e solo tre punti persi al servizio.
    Cobolli inizia con un buon turno di servizio il secondo set, ma sembra incapace di incidere nei turni di battuta del rivale. Djokovic serve con precisione assoluta, aggredisce la risposta di Cobolli con anticipo e lo sposta, comandando i tempi di gioco alla sua velocità di crociera preferita. Bellissima l’accelerazione di diritto cross che annichilisce il romano sul 40-0, e gli porta il quarto turno a zero del match. Cobolli ha bisogno assoluto della massima efficacia del servizio, visto la risposta del serbo è oggi quella dei giorni migliori. Esagera un po’ Flavio in spinta, il terzo game va ai vantaggi. Un errore di Novak, rarità, porta game all’italiano, 2-1. Il serbo resta intoccabile quando è alla battuta, impatta 2 pari con soli 4 punti (!) ceduti nei suoi game. Cobolli viene bloccato a sinistra, significa tempesta. Un errore, poi cercando di uscire col diritto sbaglia, 0-30. Cerca di muovere lo scambio Flavio, ma i suoi rischi non sono premiati e alla fine sbaglia lui per primo, evidentemente scorato da come non riesca a sfondare la resistenza del suo idolo. 0-40, tre palle break che già profumano di grande L. Clamoroso il rovescio vincente lungo linea del serbo sul 15-40, una precisione ed eleganza monumentale. BREAK, 3-2 e servizio per “Nole”, totalmente in controllo delle operazioni. Flavio è costretto a fare miracoli per vincere dei punti, come sulla palla break del 4-2, quando è andato giù benissimo sulle ginocchia per spingere la palla. Con un lob magnifico Djokovic si prende il secondo BREAK, colpo difficilissimo giocato con una semplicità disarmante. Too good. Djokovic serve per chiudere sul 5-2 e chiude a 30 con l’ennesimo vincente in contro piede. Bello l’abbraccio tra i due, applausi al serbo, in grandissima forma oggi.

    [28] Flavio Cobolli vs [4] Novak Djokovic ATP Shanghai Flavio Cobolli [28]12 Novak Djokovic [4]66 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-302-5 → 2-6F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 40-A2-4 → 2-5N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4F. Cobolli 0-15 0-30 0-40 15-402-2 → 2-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace 40-152-1 → 2-2F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-401-1 → 2-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-5 → 1-6F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A1-4 → 1-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4F. Cobolli 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-300-3 → 1-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3F. Cobolli 0-15 0-30 df 0-40 15-400-1 → 0-2N. Djokovic 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 df 40-30 ace 40-40 A-400-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 F. Cobolli
    🇷🇸 N. Djokovic

    Punteggio servizio
    195
    325

    Ace
    3
    3

    Doppi falli
    1
    2

    Percentuale prime di servizio
    64% (35/55)
    60% (24/40)

    Punti vinti con la prima
    57% (20/35)
    83% (20/24)

    Punti vinti con la seconda
    30% (6/20)
    81% (13/16)

    Palle break salvate
    56% (5/9)
    0% (0/0)

    Giochi di servizio giocati
    7
    8

    Punteggio risposta
    35
    214

    Punti vinti in risposta sulla prima
    17% (4/24)
    43% (15/35)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    19% (3/16)
    70% (14/20)

    Palle break convertite
    0% (0/0)
    44% (4/9)

    Giochi di risposta giocati
    8
    7

    Punti vinti a rete
    100% (2/2)
    80% (8/10)

    Vincenti
    6
    19

    Errori non forzati
    26
    18

    Punti vinti al servizio
    47% (26/55)
    83% (33/40)

    Punti vinti in risposta
    18% (7/40)
    53% (29/55)

    Punti totali vinti
    35% (33/95)
    65% (62/95)

    Velocità massima servizio
    207 km/h
    206 km/h

    Velocità media prima di servizio
    183 km/h
    192 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    158 km/h
    166 km/h LEGGI TUTTO