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    I saluti di Mingardi, Aleksic e Mancini a Vallefoglia

    Si prepara un’altra estate di grandi cambiamenti per la Megabox Ondulati del Savio Vallefoglia, pronta a salutare molte delle protagoniste della stagione conclusa con una storica qualificazione ai Play Off Scudetto. Diverse di loro hanno voluto salutare la squadra marchigiana e i suoi tifosi via social, come la bomber Camilla Mingardi: “Un grazie alla società e a tutti quelli che hanno sofferto ed esultato con noi. Un saluto affettuoso va a tutti i ‘Balusch’ (la tifoseria organizzata, n.d.r.) che mi hanno dimostrato sempre grande sostegno e affetto, vi porterò sempre con me“. L’opposta bresciana, fresca di convocazione in nazionale, dovrebbe tornare a vestire la maglia di Scandicci come nella stagione 2022-2023.

    Si sono congedate da Vallefoglia anche le centrali Maja Aleksic (“Grazie per questi due anni meravigliosi“), diretta a Novara, e Giulia Mancini (“Resterete in un angolino del mio cuore“), la cui destinazione è ancora incerta. Oltre a loro, non vestiranno più la maglia delle Tigri la palleggiatrice Laura Dijkema, ingaggiata dalla LOVB negli USA, e Sara Panetoni, che sarebbe dovuta passare a Casalmaggiore ma, dopo la cessione del titolo da quest’ultima a Cuneo, sta valutando l’offerta della società piemontese; inoltre si parla da tempo di un possibile addio al volley giocato da parte di Tatyana Kosheleva. In arrivo, per ora, le tedesche Camilla Weitzel da Chieri al centro e Pia Kastner dallo Schwerin in regia.

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    Top & Flop della regular season: Robinson dominante, Giulia Gennari non convince

    Domenica è calato il sipario sulla regular season della Serie A1 femminile 2023-2024. Prima di tuffarci con le magnifiche otto nei Play Off Scudetto, è doveroso dare un’ultima occhiata a quanto successo da ottobre a marzo: abbiamo selezionato 8 giocatrici “top”, che hanno mantenuto elevati standard di rendimento per tutta la stagione, e 8 “flop” che invece, per un motivo o per l’altro, hanno deluso le aspettative.

    TOP

    Foto Imoco Volley

    Joanna Wolosz (Prosecco Doc Imoco Conegliano). Una squadra di pallavolo è un’armoniosa orchestra. Sei persone che devono muoversi all’unisono, con i tempi giusti, sapendo cosa farà il compagno, immaginando dove sarà il pallone tra un attimo. O perlomeno, nelle squadre normali funziona così; poi ci sono quelle di Wolosz. In cui tutto passa tra le sue mani, e in cui tutte le giocatrici si muovono agli ordini delle sue invenzioni, delle sue magie e delle sue pennellate. Sicuramente, poter contare su una ricezione sempre affidabile, su uscite di palla alta solidissime e su centrali spietate in attacco è il sogno di ogni regista, ma se Conegliano gira come un orologio perfetto lo si deve soprattutto all’abilità del fenomeno polacco di trattare il pallone con qualità sopraffina ed esercitare sulle partite un dominio non solo tecnico ma anche mentale e psicologico: è questo che la rende unica.

    Foto Rubin/LVF

    Paola Egonu (Allianz Vero Volley Milano). Per sostenere la sua candidatura tra le migliori giocatrici della regular season si potrebbe iniziare a snocciolare una serie di statistiche in cui è nell’élite del campionato (prendete numeri crudi, percentuali relative ai fondamentali e la trovate sempre vicino se non direttamente in vetta: 545 punti, 40 ace, 55 muri e il 46,5% di positività e il 31,4% di efficienza in attacco). Tuttavia, mai come in questo caso specifico una delle più celebri citazioni del disilluso dinamitardo James Coburn nel film western “Giù la testa” può tornare utile per descrivere il braccio sovraumano di Egonu, la vera arma letale di una Vero Volley che talvolta deve fare i conti con la discontinuità dei suoi posti 4: “Quando ho cominciato a usare la dinamite, allora credevo anch’io in tante cose: in tutte. E ho finito per credere solo nella dinamite”. Nei frangenti decisivi, quando Milano ha bisogno di alzare i giri del motore o portare a casa qualche punto importante, Alessia Orro non ha dubbi su chi chiamare all’esecuzione: e la palla va giù emettendo un suono fortissimo.

    Foto LVF

    Vita Akimova (Igor Gorgonzola Novara). Vedendo il suo impatto con il campionato italiano, ci viene in mente una scena del film “A Futile and Stupid Gesture”, incentrato sulla vita del fondatore della rivista comica National Lampoon, in cui uno degli autori sta incautamente tenendo in mano una bomba spedita in redazione per rappresaglia. Mentre i colleghi cercano di convincerlo a posarla a terra e lasciare che gli artificieri la disinneschino, uno di questi, Brian McConnachie, commenta dicendo: “Sapevo che sarei morto per dell’esplosivo inviato in un ufficio, ma non così”. Questo per dire che sì, sapevamo che l’opposta russa di Novara fosse forte, avendo dalla sua un talento e un potenziale in grado di far immaginare grandi cose, ma non immaginavamo che potesse essere così forte. Troppo presto, dite? Da una goccia d’acqua stiamo tirando fuori un oceano? Forse. Ma i numeri dicono che Akimova può permettersi di sognare in grande: chiude la regular season con 453 punti, il 44,7% di positività e il 27,4% di efficienza in fase offensiva, 29 ace e 31 muri, e soprattutto non fa cadere nessun tifoso azzurro nell’abisso della nostalgia dopo l’addio di Ebrar Karakurt.

    Foto LVF

    Sara Bonifacio (Igor Gorgonzola Novara). Tra le tante declinazioni con le quali è possibile valutare il lavoro di un allenatore, una delle più rimarchevoli risiede nella capacità di portare alla fioritura (oppure alla miglior versione, in base alla fase di carriera) le qualità di una giocatrice, in una sorta di maieutica utile a consentire a quest’ultima di partorire doti inesplorate, seppur dentro la propria essenza. Lorenzo Bernardi sta avendo un effetto del genere su Sara. Dopo tre stagioni in cui non aveva visto il campo con continuità, la centrale piemontese era accompagnata da un dubbio sempre più affilato che l’ottimo rendimento dell’esperienza in prestito alla Uyba non potesse essere confermato a Novara, una piazza in cui le pressioni aumentano e il tempo si comporta come una tenaglia. Qualche volta, però, la fiducia di un coach può fare la differenza e la grande opportunità può arrivare anche al rientro da uno sfortunato infortunio alla mano. Basta farsi trovare pronte, come insegna Bonifacio, che partita dopo partita diventa sempre più importante per la Igor grazie alla presenza a muro (30 block in 52 set giocati), alla velocità del suo braccio e alla capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle braccia avversarie (in totale 136 punti con il 56,6% di positività e il 51,2% di efficienza in primo tempo). Tutte caratteristiche che le permettono di tornare a sognare un prosieguo di carriera luccicante, e chissà, magari anche una chiamata per le Olimpiadi di Parigi.

    Foto Megabox Volley

    Maja Aleksic (Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia). È innegabile che, se delle eccellenti statistiche individuali non sono accompagnati da grandi risultati della propria squadra, quelle cifre perdono buona parte del loro valore. Alcune volte, però, è difficile far passare inosservate certe strisce di prestazioni o delle singole performance, perché il cosiddetto “losing effort” non può sminuire totalmente quanto realizzato dall’atleta in questione. A proposito di ciò, Aleksic è probabilmente uno dei massimi esempi nel campionato 2023-2024: a suon di punti (260), muri (89 block, nessuno meglio di lei) e buone percentuali in attacco (47,2% di positività in primo tempo) la centrale serba dimostra di essere un elemento imprescindibile per una Megabox che riesce a staccare il pass per i Play Off nonostante molti alti e bassi durante la stagione.

    Foto Rubin/LVF

    Kelsey Robinson Cook (Prosecco Doc Imoco Conegliano). Ci abbiamo pensato e ripensato: non c’è un termine più adatto di “dominante”. Facciamo così, anzi, vi sfidiamo a trovare un aggettivo più calzante che racchiuda tutte le sue caratteristiche. Non c’è, a nostro avviso, semplicemente perché “dominante” comprende tutte le qualità della schiacciatrice di Conegliano, ponendole ad un livello di superiorità che il semplice termine “completa”, per usare un altro aggettivo che pure calzerebbe a pennello per descrivere la statunitense, non è in grado di fare. Cook conferma per l’ennesima volta in carriera di saper fare tutto e di essere in grado di farlo con un’efficacia con pochi eguali, sicuramente per quel che riguarda il nostro campionato, ma anche esportando il discorso a livello mondiale non cambierebbe di molto l’assunto. D’altronde le statistiche parlano chiaro: 219 punti con il 45,6% di positività in attacco, il 41,5% di ricezione perfetta, 18 ace e 15 muri vincenti in 68 set giocati.

    foto LVF

    Avery Skinner (Reale Mutua Fenera Chieri ’76). In base a quali criteri diciamo che qualcosa è un “ottimo acquisto”? È una mera questione di costo/rendimento oppure ha più a che fare con un valore emotivo? L’acquisto migliore della vostra vita potrebbe essere stato una casa, ma anche un’automobile, un biglietto aereo, un vestito. Non lo definiamo solo con una valutazione economica, ma anche con l’esaltazione, l’affetto, l’andare oltre le aspettative. Per i tifosi di Chieri la schiacciatrice statunitense – arrivata la scorsa estate dalla Francia – è tutto questo: un appiglio nei momenti più complicati di inizio campionato (3 sconfitte nelle prime 4 gare) e una promessa di felicità nel prosieguo della stagione quando le cose vanno decisamente meglio. Se poi prendiamo in considerazione i numeri (326 punti con il 42,0% di positività e il 28,3% di efficienza in fase offensiva, 17 ace e 21 muri), beh, non c’è da meravigliarsi che Skinner venga considerata unanimemente una delle grandi rivelazioni di questa Serie A1.

    foto LVF

    Brenda Castillo (Allianz Vero Volley Milano). La ricerca delle giocatrici per la costruzione di una squadra dipende da una quantità infinita di fattori, tra cui le statistiche individuali rappresentano solamente uno dei numerosi pezzi di un mosaico che la dirigenza prima e l’allenatore poi dovranno incastrare perfettamente. L’energia, la dedizione in allenamento, l’attitudine, la capacità di leggere il gioco, la corrispondenza delle proprie caratteristiche con quelle delle compagne, il posizionamento e tanti altri aspetti che non finiscono a referto sono qualità che non possono essere trascritte su una tabella Excel ma che per esempio rendono un libero imprescindibile tanto quanto una bomber letale, una centrale fenomenale a muro o una palleggiatrice di livello assoluto. Ecco, Castillo più di tutte possiede queste caratteristiche: il collante perfetto che garantisce equilibrio e solidità a Milano (48,8% di ricezione perfetta, solo 16 errori nel primo tocco e un numero incredibile di difese e salvataggi apparentemente impossibili).

    FLOP

    Foto LVF

    Giulia Gennari (Volley Bergamo 1991). “Il secondo album è sempre il più difficile”, cantava un po’ di tempo fa Caparezza. A giudicare dalla stagione di Gennari, non ha tutti i torti. Infatti, dopo un campionato più che convincente lo scorso anno, la palleggiatrice si perde nel mare di errori commessi dalla società orobica in sede di mercato (a partire dalla scelta del successore di Stefano Micoli). Il suo compito appare difficile fin dalle prime partite, dato che capisce in fretta di non avere più un punto di riferimento in attacco come Khalia Lanier. Prova a velocizzare il gioco, ma spesso e volentieri risulta imprecisa e serve palloni difficili da gestire per le “bocche da fuoco”. Con le centrali va addirittura peggio: in controtendenza al 2022-2023, nessuna di loro riesce mai a creare grattacapi alle avversarie. Nonostante la salvezza raggiunta in extremis, la giocatrice romana è una delle grandi delusioni della stagione e probabilmente il simbolo dell’annata sotto le attese di Bergamo.

    Foto Il Bisonte Volley

    Giorgia Frosini (Uyba Volley Busto Arsizio). Deludere le aspettative a 21 anni porta con sé tutto un codazzo di attenuanti, e non ha mai il suono perentorio di una bocciatura definitiva: c’è un sacco di tempo per recuperare. Se però a guardarsi indietro ci viene da sollevare un piccolo sospiro di rimpianto, ecco significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Infatti, quando la giovane opposta è stata annunciata dalla Uyba la scorsa estate, in molti si aspettavano la sua esplosione definitiva dopo una discreta stagione di apprendistato a Bergamo. Tuttavia, Frosini incontra tante difficoltà ad imporsi, passando più tempo in panchina che in campo: alla luce di un impatto troppo timido e di un bottino abbastanza magro (160 punti, 5 ace e 12 errori in battuta, 28 muri e il 12,2% di efficienza in attacco), non possiamo non metterla nella lista dei flop, con la speranza che in futuro e nel giusto contesto possa diventare quel terminale offensivo in grado di prendere per mano la squadra che speravano a Busto Arsizio.

    Lauren Stivrins (Il Bisonte Firenze). Nella hit parade dei flop di questa regular season, la centrale statunitense è scelta obbligata, anche perché in origine era considerata uno dei colpi di mercato più interessanti de Il Bisonte: nonostante che un grave infortunio al ginocchio avesse rimandato di un anno l’approdo in Italia, era difficile non avere delle aspettative elevate sul suo conto. Inoltre, il passaggio da una delle migliori fucine di talento degli USA (quella di Nebraska, la stessa di Jordan Larson, Kelsey Cook, Justine Wong-Orantes, per capirci) a una squadra giovane e ambiziosa come quella di Carlo Parisi sembrava legittimarle ancora di più, specie avendo in mente il suo rendimento in NCAA e nella lega di Athletes Unlimited. Tuttavia, con l’inizio del campionato arrivano i primi dubbi e Alessia Mazzaro comincia presto ad insidiarne la titolarità, fino a relegarla in panchina. Così, non essendo riuscita a dimostrare le proprie potenzialità (81 punti, 2 ace, 17 errori in battuta, 21 muri, il 40,3% di positività e il 25,7% di efficienza in attacco), a fine febbraio Stivrins decide, in accordo con la società toscana, di interrompere anzitempo il proprio contratto.

    Foto Rubin/LVF

    Kara Bajema (Allianz Vero Volley Milano). Aspettando Godot? A Milano va in scena un’opera dal titolo analogo, ovvero “Aspettando Kara”. Perchè la schiacciatrice a stelle e strisce, ad oggi, rappresenta la più grande delusione della Vero Volley. Non l’unica, forse, diranno i detrattori di Helena Cazaute, anche se ultimamente il suo lo sta facendo, a giudizio di chi scrive. Ma non è della francese che vogliamo parlare in questa sede. Finora la grande assente è un’altra e su questo possiamo essere quasi tutti d’accordo. Risponde al nome di Bajema, giocatrice che arrivava da una stagione in crescendo con il VakifBank. Quest’anno era lecito attendersi che esplodesse definitivamente e formasse di nuovo un tandem devastante con Paola Egonu. Nulla di tutto questo. Kara/Godot non sfrutta nemmeno lo stop per infortunio di Nika Daalderop, faticando a trovare ritmo in attacco (91 palloni a terra, 21 errori e 21 murate su 283 assist) e soffrendo tantissimo in ricezione (20,5% di perfetta, 70 negative e 33 errori) ogni volta che viene chiamata in causa. Da una del suo talento ci aspettiamo molto di più.

    Foto LVF

    Tatiana Kosheleva (Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia). Si può inserire il martello russo tra coloro che hanno deluso, tanto più nella stagione in cui la Megabox riesce per la prima volta a qualificarsi per la post-season? La questione è complessa e riguarda anche la dicotomia tra ciò che Kosheleva rappresenta per Vallefoglia e ciò che sta dando alla sua squadra in questo campionato: da un lato c’è la narrazione – che non può essere messa in discussione – di una grande campionessa diventata capitano e simbolo della piazza marchigiana nella fase finale della sua carriera; dall’altra la realtà del campo che racconta di una giocatrice di 35 anni vittima di un notevole downgrade dal punto di vista fisico che le fa perdere il posto da titolare. Una perdita di centralità evidenziata non solo dalle scelte dell’allenatore ma anche dai numeri: 109 punti, 18 muri e 3 ace con il 22,5% di efficienza offensiva e il 14,9% di ricezione perfetta (66 negative e 31 errori nel fondamentale).

    Foto LVF

    Olivia Rozanski (Volley Bergamo 1991). Secondo l’enciclopedia Treccani con “fumoso” intendiamo qualcosa di vago, inconsistente; oppure “pieno di alterigia, borioso”. In un paese la cui cultura sportiva è fondata su un’idea molto spinta di praticità e materialismo, dove tecnici, direttori sportivi e giocatori continuano a definirsi “concreti”, la fumosità è spesso un peccato imperdonabile ed è un termine che associamo a qualcuno che non solo gioca male, ma che lo fa in modo fastidioso, portandosi dietro l’inganno perpetuo di una promessa che non può mantenersi. Ecco, Rozanski rappresenta questa categoria meglio di tante altre. Di lei colpisce la conclamata estraneità, a volte quasi spocchiosa indifferenza, a tutto ciò che dovrebbe fare una buona banda. Una crepa che già a Chieri nella scorsa stagione s’era iniziata ad allargare, e che a Bergamo si fa crepaccio: seconda scelta sia per Matteo Solforati sia per Alberto Bigarelli, la schiacciatrice polacca paga grosse difficoltà nei fondamentali di seconda linea (21,1% di ricezione positiva, 86 primi tocchi negativi e 36 errori su 365 tentativi) ed è troppo discontinua in fase offensiva (159 punti, 7 ace e 29 errori in battuta, 13 block, 6 invasioni e il 20,9% di efficienza sotto rete).

    Foto LVF

    Roslandy Acosta (Trasportipesanti Casalmaggiore – Itas Trentino). Non c’è Serie A1 senza il suo flop del mercato di riparazione, ovvero colei che non è riuscita a riparare praticamente nulla. Nell’olimpo che vede, tra i tanti nomi delle ultime stagioni, giocatrici come Yao Di (Scandicci), Freya Aelbrecht (Perugia), Dobriana Rabadzhieva (Roma) e Saskia Hippe (Brescia), si aggiunge anche Acosta. La schiacciatrice torna nella massima serie italiana grazie a Casalmaggiore, che la rispolvera per sostituire Ali Frantti, anche se poi non si rivelerà all’altezza. A fine novembre arriva la chiamata di Trento, alla ricerca di un elemento di esperienza per rinforzare il reparto delle attaccanti laterali. Ma anche questo nuovo sodalizio delude le aspettative. Infatti, la 33enne venezuelana riesce poche volte a dare una mano concreta all’Itas. Un po’ perché l’intesa con Gaia Guiducci non sembra mai fare passi in avanti, un po’ perché non è quella trascinatrice che si aspettavano in via Trener, fatto sta che il suo 11,4% di efficienza in attacco e le sue incertezze in ricezione (22,3% di perfetta, 77 negative e 87 errori su 345 primi tocchi) contribuiscono a rendere impossibile la rimonta salvezza del club gialloblù.

    Foto LVF

    Francesca Parlangeli (Itas Trentino). Nella stagione della promozione in A1, il libero torinese aveva abituato bene, molto bene, i suoi tifosi: era stata una delle migliori interpreti del suo ruolo, una certezza sulla quale lo staff tecnico dell’Itas sapeva di poter contare e che molto spesso faceva la differenza. Il ritorno sul massimo palcoscenico della pallavolo femminile italiana, però, si rivela decisamente complicato per Parlangeli, dal momento che non riesce mai a portare quella dose di esperienza e leadership per guidare al meglio la seconda linea e facilitare i compiti delle palleggiatrici. Chiude il campionato con il 22,0% di ricezione perfetta, 36 errori e 105 primi tocchi negativi, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria riferita ai liberi titolari, che combina tutti gli indici di rendimento nei fondamentali difensivi: per puntare alla salvezza la formazione trentina avrebbe avuto bisogno anche della miglior versione di Francesca.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Top di A1: Egonu è tornata, Antropova si conferma, Castillo e Aleksic le novità

    Calato il sipario sulla stagione regolare, e prima di tuffarsi nella corsa Play Off, che prenderà il via già questo mercoledì, è tempo, come consuetudine, di scoprire quali sono stati i TOP del campionato di Serie A1 femminile. Lo facciamo, ovviamente, partendo dalla classifica che sempre incuriosisce di più, quella relativa alle migliori marcatrici.

    foto LVF

    Dopo l’anno che l’ha vista protagonista in Turchia con la maglia giallonera del VakifBank, Paola Egonu è tornata quest’anno a dettare legge nel massimo campionato italiano. Con l’Allianz vero Volley Milano l’opposto della nazionale ha “timbrato” la bellezza di 545 punti, 35 in più di quanto fatto nella stagione precedente (in sua assenza come detto) da Ebrar Karakurt che aveva vinto la classifica con 510, e appena 4 in meno rispetto alla sua ultima stagione a Conegliano.

    Sul podio si piazzano altre due opposte: Ekaterina Antropova di Scandicci, seconda con 498, ed Erblira Bici con 491. Menzione d’onore anche per Vita Akimova di Novara, quarta con 453 punti ma con solo 79 set giocati. La sua media punti per set, infatti, è seconda solo a quella di Egonu, 5,73 contro il 5,99, mentre è sua (di un soffio) la miglior media di attacchi vincenti per set di tutto il campionato: 4,97 contro i 4,95 di Egonu e i 4,82 di Haak.

    Egonu è stata anche la giocatrice che nella stagione regolare ha messo a segno il più alto numero di attacchi vincenti, ben 450, e realizzato il maggior numero di break point (222).

    foto LVF

    Quanto alla migliore efficienza in attacco, la regina si conferma essere Isabelle Haak di Conegliano, anche quest’anno l’unica di tutto la Serie A1 sopra il 50% (51.58% per l’esattezza). Al secondo posto troviamo ancora Paola Egonu con il 48.97% e al terzo un’altra Pantera, la schiacciatrice statunitense Kelsey Robinson-Cook con il 48.95%.

    La Prosecco DOC Imoco Conegliano, non a caso, è proprio la squadra che ha chiuso la regular season con la migliore media di attacchi vincenti per set, pari al 14,70, davanti a Novara (14,16) e Scandicci (13,83).

    foto LVF

    Altra classifica individuale che non cambia volto è quella relativa agli ace, stradominata anche quest’anno da Ekaterina Antropova, che dalla linea dei nove metri ne ha messi a segno la bellezza di 60 tondi tondi, migliorando davvero di tanto l’exploit della passata stagione (43). Prima e con un distacco enorme su tutte le altre, a partire da Paola Egonu, seconda con 40, e dalla grande amica e avversaria Marina Lubian, centrale di Conegliano, terza con 34.

    A livello di squadra, è l’Imoco a vantare il maggior numero di specialiste in questo fondamentale. Il numero totale di ace realizzati è di 177, quasi due a set (media di 1,92). Trentacinque in più rispetto a Casalmaggiore (142), mentre al terzo posto si piazza la Vero Volley con 140. Solo quarta Scandicci, ma la cosa che impressiona dei suoi 132 ace è che, a conti fatti, quasi la metà sono partiti dalla mano di Antropova.

    foto LVF

    Dagli ace passiamo ai muri vincenti, e qui invece si registra un cambio al vertice della classifica. Se nella passata stagione il titolo era andato ad Anna Gray di Pinerolo (94 muri nel 2022/2023, “solo” 64 nel 2023/2024), quest’anno a dominare questa classifica è stata Maja Aleksic di Vallefoglia con 89 muri punto, seguita a ruota da Bozana Butigan di Bergamo con 82. Più staccata Amandha Sylves di Cuneo, terza con 70.

    A livello di squadra, invece, a fare la voce grossa è stata la Vero Volley con un totale di 282, appena tre in più rispetto a Chieri, seconda ma con la migliore media per set (2,88), e nove rispetto a Scandicci, terza.

    foto LVF

    Ultima, ma non ultima, la classifica relativa alle ricezioni, per la quale noi di VolleyNews reputiamo come dato più attendibile quello relativo alla media ponderata. Anche se quest’anno, la vincitrice di questa speciale classifica, sarebbe la stessa anche se si fosse presa in considerazione la percentuale di ricezioni perfette. Stiamo parlando del libero di Milano Brenda Castillo, che ha chiuso la stagione regolare con una media ponderata del 6,11 e una percentuale del 48.78%.

    Al secondo posto Sara Panetoni, libero di Vallefoglia, con una media ponderata del 5,64 (e una percentuale del 40.9%). Solo terza “Sua Maestà” Moki De Gennaro, dominatrice di questa classifica dalla stagione 2015/2016 con una sola eccezione, sin qui: la stagione 2019/2020 in cui Fersino fece meglio di lei (7,08 contro il 6,88). I suoi numeri quest’anno dicono 5,6 di media ponderata e una percentuale del 43.88%.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    La Igor Gorgonzola Novara riparte dal talento di Mayu Ishikawa?

    Comunque vada a finire questa stagione, sarà una Igor Gorgonzola Novara profondamente rinnovata quella che vedremo all’opera nella prossima. A cominciare dal reparto schiacciatrici, che quest’anno è andato in emergenza prima ancora dell’inizio del campionato con il grave infortunio di Hanna Orthmann. Proprio in questo ruolo, si fanno ormai sempre più insistenti i rumors che vogliono la società piemontese vicinissima a una grande protagonista della stagione in corso: la nazionale giapponese Mayu Ishikawa, sorella di Yuki e subito a suo agio al debutto in Italia con la maglia del Bisonte Firenze.

    Le altre mosse in posto 4 dipenderanno ovviamente dal futuro di Caterina Bosetti, per la quale si parla di un interessamento sempre più concreto del VakifBank Istanbul (dove tra l’altro hanno lavorato a lungo i suoi genitori). Altro reparto che andrà incontro a una mezza rivoluzione è quello delle centrali: scontato l’addio di Anna Danesi (verso il ritorno a Milano), anche Cristina Chirichella potrebbe concludere la sua esperienza ormai decennale a Novara. Il nome “caldo” sembra essere quello di Maja Aleksic, al secondo anno a Vallefoglia, ma se l’arrivo di Ishikawa fosse confermato la Igor dovrebbe puntare anche su una centrale italiana da schierare nel sestetto titolare insieme a Bosio e Fersino, per non superare il limite delle straniere. LEGGI TUTTO

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    Prime conferme in casa Megabox: Kosheleva e Aleksić restano in maglia biancoverde

    Di Redazione

    Alla vigilia della sfida con Chieri sono arrivate le prime mosse della Megabox in vista della prossima stagione, con le conferme di Tatiana Kosheleva, che sarà al terzo campionato in maglia biancoverde, e di Maja Aleksić, arrivata la scorsa estate a Vallefoglia con al collo la medaglia d’oro conquistata ai Mondiali.

    “Quella con Chieri è stata una partita dura, avevamo di fronte la quarta miglior squadra della Lega, che è venuta fuori alla distanza – la capitana torna subito a sabato –. Non siamo state contente del risultato, ma lotteremo fino alla fine per arrivare il più in alto possibile in classifica: ce lo meritiamo noi, se lo merita la dirigenza, lo staff, i tifosi. Noi lavoriamo tanto, magari da fuori vedendo questi risultati sembra che non sia così, ma ogni volta che entriamo in palestra lo facciamo per migliorare le cose”.

    Il rinnovo del contratto le ha strappato solo un timido sorriso. “La prossima stagione sarà veramente speciale per la mia carriera e avevo il desiderio di trascorrere ancora altro tempo con persone e con una squadra che amo con tutta me stessa”, spiega Tatiana, che con la Megabox dice di sentirsi “come a casa”.

    “Questo sentimento è qualcosa di speciale, ma quando giochi in un paese diverso dal tuo si diventa particolarmente grati per così tante emozioni e per questo modo di relazionarsi – aggiunge –. So e credo profondamente che questo club abbia un grande futuro, e con questo atteggiamento e con l’attenzione con cui la gente lavora è impossibile che non arrivino i risultati”.

    “Sono ispirata dall’idea che condivide il club, sono felice che la mia esperienza e il mio supporto professionale possano aiutare la squadra a raggiungere obiettivi sempre più importanti – conclude Kosheleva –, e spero di cuore che il prossimo anno sia veramente speciale per me e per la squadra. Pe quanto mi riguarda, farò del mio meglio per portare la squadra a un livello molto più alto”.

    È sulla stessa lunghezza d’onda Maja Aleksić: “Per me è stato semplice accettare di rinnovare il contratto – spiega la centrale serba –. Mi trovo molto bene a Vallefoglia e sono consapevole che gli obiettivi del club mi permettono di lavorare nel modo giusto”.

    Ma l’attaccante preferisce non guardare già alla prossima stagione: “Sono concentrata sull’oggi, su quanto stiamo facendo, al lavoro quotidiano per affrontare questo finale di stagione e ai punti che dobbiamo ancora conquistare e alle partite che dobbiamo vincere”.

    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Vallefoglia con il dubbio Hancock: arriverà in tempo per il debutto?

    Foto Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia Di Redazione C’è un mistero da risolvere per i tifosi della Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia in vista del debutto in campionato di domenica contro Cuneo: Micha Hancock sarà o no della partita? La palleggiatrice statunitense, non convocata per i Mondiali, avrebbe dovuto raggiungere le compagne di squadra in […] LEGGI TUTTO