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    Anche McKenzie Adams nel campionato LOVB con Alexis Hart e Serena Gray

    Altro tris di novità per la LOVB, che continua a svelare a “puntate” le protagoniste della prima stagione del nuovo campionato professionistico USA. Tra le giocatrici annunciate oggi c’è una vecchia conoscenza del volley italiano come McKenzie Adams, lo scorso anno a Novara e in precedenza a Conegliano, con cui si è laureata campione d’Italia e d’Europa nel 2021: dopo una stagione in Giappone con le Hisamitsu Springs, la schiacciatrice classe 1992 torna dunque in patria per prendere parte al nuovo progetto.

    “Dire che sono entusiasta di poter tornare a casa per praticare lo sport che amo è un eufemismo – commenta Adams – LOVB sta creando opportunità che aspettavo e nelle quali speravo da sempre, e le sono veramente grata di poterne essere parte. Ora la mia famiglia e i miei amici potranno venire a vedermi e far parte di questo viaggio straordinario che sto compiendo da 9 anni. In questo campionato c’è tantissimo talento, non vedo l’ora di poter competere e di mostrare a tutti quello che sappiamo fare!“.

    Altre due giocatrici statunitensi hanno dato la loro adesione alla nuova lega: la schiacciatrice 25enne Alexis Hart, attualmente all’Allianz MTV Stuttgart dopo le esperienze con LP Kangasala e Rote Raben Vilsbiburg, e la centrale classe 2000 Serena Gray, alla sua prima stagione da professionista con la maglia del Béziers. Gray è anche nel giro della nazionale USA, con cui ha disputato l’ultima Pan American Cup e vinto la NORCECA Final Six.

    (fonte: LOVB) LEGGI TUTTO

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    Ancora novità per la LOVB: c’è anche Madison Kingdon

    Continuano gli annunci ufficiali sulla partecipazione di nuove giocatrici alla lega LOVB, il campionato professionistico USA che partirà a fine anno, e ancora una volta nell’elenco c’è anche una delle attuali protagoniste del campionato italiano: Madison Kingdon, esperta schiacciatrice classe 1993 della Reale Mutua Fenera Chieri ’76, fa parte del “poker” di novità insieme all’opposta Danielle Cuttino, alla schiacciatrice Jaali Winters e alla palleggiatrice giapponese Tamaki Matsui, l’unica non americana del lotto.

    Cuttino, 27 anni, è un’altra vecchia conoscenza del nostro campionato (ha esordito da professionista a Casalmaggiore) e in questa stagione veste la maglia del Galatasaray, mentre Winters, di un anno più giovane, gioca nel Mulhouse dopo aver avuto esperienze anche in Spagna e in Grecia. Ma l’innesto più interessante è proprio quello di Matsui, regista nel giro della nazionale nipponica e miglior palleggiatrice ai Mondiali Under 20 del 2017, che già quest’anno sta vivendo una prima esperienza all’estero in Brasile, con il Maringà: un’altra testimonianza dell’interesse sempre più vivo per il nuovo campionato anche da parte di giocatrici al di fuori dell’area USA.

    Come è ormai consuetudine, soltanto in seguito saranno annunciati i club di appartenenza di queste giocatrici tra i 6 che si presenteranno al via della stagione d’esordio: Atlanta, Austin, Houston, Madison, Omaha e Salt Lake.

    (fonte: LOVB) LEGGI TUTTO

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    USA e Giappone cambiano il mondo: gli scenari del nuovo mercato

    Si definisce “game changer” quella mossa, innovazione o svolta che cambia radicalmente l’andamento di una partita (o, per estensione, di un qualsiasi evento), influenzandone in modo decisivo il risultato finale. Ecco, se mai c’è stato un “game changer” nel volley mercato, è sicuramente quello che sta avvenendo in questa stagione: la prossima sessione di trasferimenti – in realtà già iniziata da tempo – potrebbe davvero segnare l’inizio di una nuova era per la pallavolo mondiale. Il merito, o la colpa, è di due paesi geograficamente molto lontani dal nostro, ma con una gloriosa tradizione sottorete in comune: gli USA nel settore femminile e il Giappone in quello maschile.

    Riassumendo per sommi capi: gli Stati Uniti sono universalmente noti per la capacità di schierare nazionali fortissime (quella femminile è campione olimpica in carica) ma anche per la cronica assenza di una lega professionistica a livello nazionale. Per questo motivo le decine di grandi talenti sfornati ogni anno dalle università hanno sempre dovuto cercare sbocchi altrove, arricchendo smisuratamente il patrimonio tecnico dei campionati altrui, quello italiano in primis. Adesso però gli USA un campionato femminile ce l’hanno, anzi tecnicamente ne hanno due (quello della Pro Volleyball Federation è già partito, ma il più interessante, quello targato LOVB, prenderà il via a fine anno) e, a differenza degli esperimenti tentati nel passato, stavolta sembrano avere tutti i mezzi e le ambizioni per fare una concorrenza serrata all’Europa e al resto del mondo, come testimonia il prestigio dei primi nomi coinvolti: Kelsey Robinson, Jordan Thompson, Haleigh Washington, Jordyn Poulter (tanto per citarne alcune).

    foto Vero Volley

    Apparentemente meno epocale la svolta che prende origine dal Giappone: le squadre di V-League, il massimo campionato del Sol Levante, hanno “semplicemente” deciso di incrementare gli investimenti e aumentare il numero degli stranieri da 2 a 3 per squadra (di cui uno obbligatoriamente asiatico), oltre a tentare di riportare in patria i giocatori più rappresentativi della nazionale, come Ran Takahashi o Yuki Ishikawa. Tutto qua? Sì, ma in un mercato non proprio traboccante di talenti come quello maschile potrebbero bastare 14 stranieri in più a incidere sulla concorrenza globale. Anche perché, contemporaneamente, la Polonia sta riducendo a 14 il numero delle squadre del suo massimo campionato (dalla stagione 2025-2026) e quelle residue saranno ancora più competitive sul mercato, mentre i club italiani potrebbero essere penalizzati dall’introduzione della riforma del lavoro sportivo e, a breve termine, dalla nuova normativa fiscale che non consente più di applicare agli atleti stranieri le norme del “Decreto Crescita”.

    Abbiamo chiesto l’aiuto degli addetti ai lavori per interpretare meglio il fenomeno, interpellando alcuni degli agenti più attivi sul mercato, a cominciare da Paolo Buongiorno: “Credo che la questione vada differenziata tra il settore femminile e quello maschile – spiega l’esperto procuratore – da una parte avremo un problema di qualità, dall’altra di quantità. Nel femminile le giocatrici italiane a disposizione saranno sempre tante, perché c’è una base notevole e la società fanno un grande lavoro a livello giovanile. È chiaro però che, nel momento in cui si apre un mercato così forte, qualcosa cambia“.

    “La base di giocatrici americane era importante (nel 2022-2023 quelle impegnate nei campionati di Serie A erano ben 35, n.d.r.), ma il problema non sono solo le atlete che non verranno più in Italia: anche Turchia, Francia, Polonia incontreranno le nostre stesse difficoltà, quindi tutti questi mercati diventeranno più concorrenziali e le straniere a disposizione saranno sempre meno. D’altra parte – continua Buongiorno – la pallavolo negli USA non ha concorrenti a livello di sport femminile, ed è evidente che per le giocatrici di college sia un’occasione imperdibile quella di tornare a casa, magari dopo un paio di stagioni in Europa. Con offerte economiche importanti, poi, il mercato americano in futuro potrà diventare molto concorrenziale anche sulle straniere di alto livello. Ma per questo credo che dovremo aspettare qualche anno“.

    foto NCAA

    Nel settore maschile, come accennato, gli argomenti sono differenti: “Non si tratta solo del Giappone – conclude Buongiorno – anche la Polonia sta spingendo tantissimo, e la stessa Turchia sta crescendo a livello di investimenti, in attesa di capire come potranno muoversi i club russi. Per fortuna il mercato americano resta aperto, perché a livello maschile negli USA non c’è un movimento tale da organizzarsi in un campionato strutturato. Però la platea di giocatori da cui pescare è limitata, anche perché alcuni paesi stanno attraversando un momento di involuzione: in Russia, per esempio, da un po’ di tempo non emergono grandissimi talenti, forse anche perché c’è poco ricambio, a differenza del femminile“.

    Un po’ meno ottimista Stefano Bartocci, CEO di Best Sports Management, secondo cui le novità a livello femminile saranno radicali: “La geografia del volley cambierà tantissimo, e questo riguarderà anche le top player. Per le prime due stagioni i club della lega LOVB hanno fissato un salary cap, ma si dice che già dal 2025-2026 possa essere eliminato, e a quel punto le loro offerte diventeranno molto appetibili anche per le straniere di alto livello. È un campionato ovviamente super competitivo dal punto di vista organizzativo, e anche gli allenatori (tra cui il nostro Massimo Barbolini, n.d.r.) garantiscono un alto livello“.

    Quali saranno i riflessi sul nostro campionato? “Ne pagheranno le conseguenze – dice Bartocci – le squadre dal quinto posto in giù, perché le prime 4 hanno la forza per mantenere comunque alto il livello alto: per le altre sarà più difficile pescare giocatrici provenienti dalla NCAA come, per esempio, Avery Skinner o Kendall Kipp, perché atlete come queste saranno più incentivate a rimanere in patria“. Al loro posto però, spiega il procuratore, “sarà difficile vedere più giocatrici italiane, visto che già ora è difficile trovarne di livello alto. Ci sono poche Serie B1 e pochi settori giovanili validi, e proprio per questo il livello della A2 è sceso in maniera vertiginosa. Penso piuttosto che si riallocheranno in Italia altre giocatrici provenienti, ad esempio, dall’Asia, dal Brasile o dall’Argentina, ma anche dalla Francia e dalla Serbia“.

    Foto Fenera Chieri ’76

    Nel settore maschile il discorso è radicalmente diverso, come racconta Luca Novi, uno degli agenti più noti a livello mondiale: “L’ondata del Giappone è già passata, perché il cambiamento delle regole sugli stranieri era nell’aria e i club più lungimiranti si sono mossi già la scorsa estate. Noi agenti abbiamo cominciato a lavorare con le squadre giapponesi a settembre 2023 e forse ancora prima con la Polonia. Quindi sì, c’è – o meglio c’è stata – una battaglia planetaria sugli ingaggi che ci costringerà a rinunciare a qualche top player, ma non è detto che sia un male“.

    “Io credo che la conseguenza di tutto questo non sarà un abbassamento del livello – continua infatti Novi – perché in Italia abbiamo le competenze tecniche e le capacità per far crescere i nostri ragazzi e, perché no, anche gli stessi stranieri. Io la vedo come un’opportunità per i giocatori più giovani, specialmente gli italiani, di avere lo spazio che meritano. Spesso in Italia si è troppo esterofili e si pensa che prendendo giocatori nostrani il livello si abbassi, ma i fatti dimostrano che non è così: basta pensare al caso di Padova, che si è sempre mossa in questo modo, per necessità, e non ha fatto certo peggio di chi ha puntato sul mercato straniero“.

    Foto Pallavolo Padova

    Vedremo quindi una Superlega più italiana? “Io mi auguro di sì – risponde l’agente – in passato gli italiani avevano il problema di essere vincolati dalla burocrazia e da norme anacronistiche. Adesso le cose stanno cambiando, un po’ perché il vincolo è in fase di eliminazione, un po’ perché i contributi rimasti sono diventati meno onerosi e un po’ perché molti hanno preso possesso del loro cartellino, ed è più facile investire sui nostri giocatori. Non a caso oggi gli uomini mercato si chiamano Porro, Gardini, Boninfante. Certo, un ridimensionamento fisiologico ci sarà: magari non sarà più possibile avere roster con 4 top player per ruolo, si punterà di più sui giovani e a quel punto sarà avvantaggiato chi in questi anni ha lavorato meglio sul settore giovanile, invece di puntare esclusivamente sul mercato“.

    L’aspetto che crea qualche preoccupazione a tutti i livelli, invece, è quello della riforma del lavoro sportivo e dei suoi costi: “Stiamo affrontando il discorso – dice Buongiorno – non credo che sui top club inciderà più di tanto, ma probabilmente qualche società di Serie B dovrà fare i conti con un ridimensionamento“. “I giocatori ora sono entrati in una dimensione lavorativa meglio definita – aggiunge Novi – per i club questo è un po’ un vincolo psicologico, servirà del tempo per abituarsi“. Ma Bartocci lancia un allarme: “Il problema della riforma è che non c’è chiarezza. C’è molta confusione sulle norme, i club non sono pronti e corrono il rischio di ricevere delle sanzioni che possono essere fatali: se dal fisco ti arriva una multa di 100mila euro non puoi fare altro che chiudere…“.

    di Eugenio Peralta LEGGI TUTTO

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    Altre novità per il campionato LOVB: ecco Bauer, Jones-Perry e Wilhite

    Ancora un tris di annunci per la lega LOVB, che continua a incrementare il “pacchetto” di giocatrici al via del nuovo campionato professionistico USA in partenza a gennaio 2025 (con una pre-season in autunno). Dopo le presentazioni di metà gennaio, questa volta tocca a tre vecchie conoscenze del campionato italiano: le statunitensi Veronica Jones-Perry e Sarah Wilhite e la francese Christina Bauer. Come di consueto, la franchigia per la quale saranno tesserate verrà annunciata solo in seguito.

    Jones-Perry, classe 1997, ha debuttato da professionista proprio in Italia a Brescia (stagione 2019-2020) prima di trasferirsi in Polonia, e dallo scorso anno gioca in Brasile al Sesc RJ Flamengo, attuale capolista della Superliga. Stesso percorso per la 28enne Wilhite, partita da Busto Arsizio nel 2017-2018 per poi giocare in Germania, Brasile, Turchia, Giappone e quest’anno nuovamente in Turchia al Kuzeyboru, oltre a vincere per tre volte la VNL con la nazionale. E sempre da Busto Arsizio, con ben altri risultati, è transitata anche Bauer, 36 anni, protagonista del “triplete” del 2012; la capitana della nazionale francese ha poi vestito anche le maglie di Piacenza, Bolzano e Perugia, e oggi gioca in patria nel Pays d’Aix Venelles.

    Entusiastico il commento di Wilhite: “Si torna a casa!! Sono così felice dell’opportunità di giocare negli States davanti alla mia famiglia e ai miei amici. La pallavolo sta decollando negli USA e non vedo l’ora di essere parte di questa continua crescita“.

    (fonte: LOVB) LEGGI TUTTO

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    Anche Madi Kubik nel campionato LOVB con Drewniok, Fleck e Dani Drews

    Continua ad allungarsi l’elenco di giocatrici di primo piano che parteciperanno alla prima edizione del campionato LOVB, la lega professionistica USA in partenza in autunno. Tra queste anche un’attuale protagonista della Serie A1 italiana: Madi Kubik, schiacciatrice della Honda Olivero S.Bernardo Cuneo, è stata ufficialmente inserita nella lista delle atlete al via insieme alla collega di ruolo Dani Drews delle NEC Red Rockets (che l’ha preceduta a Cuneo), al libero Zoe Fleck del Munster e all’opposta tedesca Kim Drewniok, ex Scandicci, quest’anno in Turchia al Sariyer. Solo in seguito saranno annunciati i nomi delle squadre in cui giocheranno.

    Il nuovo campionato, insomma, attira sempre più consensi e il perché lo spiega bene la stessa Fleck: “LOVB rappresenta la nostra opportunità per creare la lega professionale che le nostre giocatrici e i nostri fan meritano, un’organizzazione di prima classe che permetta alle migliori atlete nazionali e internazionali di competere sul suolo americano per vincere un titolo. L’infrastruttura e la community di LOVB connetteranno il campionato con le giovani giocatrici e, per la prima volta, mostreranno loro un nuovo cammino per trasformare la loro passione in una carriera. Il successo di questo campionato creerà straordinarie occasioni di crescita per il nostro sport negli USA, e non vedo l’ora di cominciare!“.

    Il campionato LOVB partirà a novembre 2024 con la pre-season, mentre le prime partite ufficiali si giocheranno a gennaio 2025 e le finali sono previste per aprile dello stesso anno. Al via sei franchise: Atlanta, Austin, Madison, Omaha, Salt Lake e Houston, che sarà allenata dal coach italiano Massimo Barbolini.

    (fonte: LOVB) LEGGI TUTTO

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    Anche Haleigh Washington giocherà nel campionato LOVB

    Di Redazione

    Si arricchisce di una nuova stella il campionato LOVB (League One Volleyball), la futura lega professionistica statunitense. Dopo Kelsey Robinson e Justine Wong-Orantes, anche la centrale Haleigh Washington – che fin dalla partenza del progetto aveva fatto parte del consiglio direttivo – ha annunciato la sua partecipazione alla stagione inaugurale, che prenderà il via a novembre 2024 con una pre-season per poi entrare nel vivo da gennaio ad aprile 2025.

    LOVB ha annunciato inoltre che la manifestazione si svolgerà in 6 città degli Stati Uniti, le prime due delle quali sono già state svelate: si tratta di Atlanta, Georgia e Houston, Texas.

    (fonte: LOVB) LEGGI TUTTO

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    Kelsey Robinson e Justine Wong-Orantes giocheranno nel nuovo campionato LOVB (dal 2024)

    Di Redazione Si accende il “mercato” negli USA in vista della concorrenza tra almeno tre campionati professionistici femminili: al torneo organizzato da Athletes Unlimited stanno infatti per aggiungersi la Pro Volleyball Federation e la League One Volleyball (LOVB), entrambe intenzionate a partire nel 2024 con un campionato nazionale. Quest’ultima, finanziata da investitori del calibro di […] LEGGI TUTTO

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    Al via LOVB, un nuovo campionato professionistico negli USA

    Di Redazione Aumentano le pressioni negli USA per la nascita di un vero campionato professionistico femminile a livello nazionale. Accanto (e in concorrenza) al torneo organizzato da Athletes Unlimited, presto potrebbe esserci una nuova lega: la League One Volleyball, più nota con l’acronimo LOVB. La responsabile Mary Wittenburg e il CEO Katlyn Gao spiegano a VolleyballMag che l’intenzione è quella di partire con un evento “light” nel 2022 per poi crescere in modo più articolato nei due anni successivi, con un campionato che si sviluppi nell’arco di un’intera stagione (16 settimane) e copra diverse città. Il progetto di LOVB è ancora da svelare nei dettagli, ma si sa che “dietro” ci sono grandi nomi del volley a stelle e strisce: nel consiglio della lega figurano infatti attuali ed ex nazionali Haleigh Washington, Carli Lloyd, Kelsey Robinson, Kimberly Hill, Alisha Glass e Justine Wong-Orantes. Non si tratta però di un’iniziativa “calata dall’alto”: il campionato di LOVB dovrebbe nascere dal territorio, e per questo sono entrati a far parte della lega club già esistenti, come A5 Atlanta, Houston Skyline e Mizuno Long Beach, mentre altri sono stati creati ad hoc, come le Madtown Juniors di Madison, Wisconsin. (fonte: VolleyballMag.com) LEGGI TUTTO