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    Ferrari, Hakkinen: “Leclerc ha finito i bonus, Sainz alleato prezioso”

    ROMA – “Tutti commettono errori, ma questo gli è costato molto. Charles è un pilota fantastico e aveva guidato perfettamente fino al 18° giro. Ha subìto molta pressione da parte di Max”. Dalla sua rubrica per “Unibet”, Mika Hakkinen, due volte campione del mondo, consola così Charles Leclerc dopo il suo errore al Gran Premio di Francia di Formula 1. L’ex pilota finalndese però avverte il pilota Ferrari: “Ora è importante capire come Charles reagirà a questo errore. Ha perso 32 punti a causa degli errori commessi a Imola e al Paul Ricard, e non può permettersene altri se vuole battere Max: si è giocato i bonus”.
    Aspetti positivi
    Hakkinen ritiene che Leclerc abbia tutti gli ingredienti per vincere il mondiale e gli dà un prezioso suggerimento: “Deve riconoscere di avere il talento e la macchina necessari per vincere le gare, concentrarsi sugli aspetti positivi e pensare una gara alla volta” Poi si mette nei suoi panni: “Ho avuto la stessa esperienza, ad esempio quando sono uscito di pista mentre ero in testa al Gran Premio d’Italia nel 1999, ed è stato davvero difficile. Sai cosa hai fatto, hai buttato via la vittoria e devi prendertene le responsabilità”. Poi Hakkinen elogia Carlos Sainz, la cui scia ha permesso a Leclerc di partire in testa al Paul Ricard: “Un aspetto molto positivo del fine settimana è stato il modo in cui Carlos Sainz ha aiutato Charles a ottenere la pole position dandogli una scia durante le qualifiche. Un lavoro di squadra di questo tipo è essenziale: Carlos sta guidando alla grande in questo momento, Leclerc ha un compagno di squadra forte e capace”, ha concluso il finlandese.
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    Ferrari, Hakkinen: “Leclerc, ora i bonus sono finiti. L'errore in Francia costa molto”

    ROMA – Due titoli mondiali consecutivi in Formula 1 e una carriera sempre al top. Mika Hakkinen di campioni se ne intende e l’errore di Charles Leclerc al Gran Premio di Francia potrebbe costare caro al monegasco della Ferrari. Il finlandese rincuora il classe 1997, ma nella sua rubrica su “Unibet” scrive anche: “Tutti commettono errori, ma questo gli è costato molto. Charles è un pilota fantastico e aveva guidato perfettamente fino al 18° giro. Ha subìto molta pressione da parte di Max. Ora è importante capire come Charles reagirà a questo errore. Ha perso 32 punti a causa degli errori commessi a Imola e al Paul Ricard, e non può permettersene altri se vuole battere Max: si è giocato i bonus”.
    Il fattore squadra
    Hakkinen ritiene che Leclerc abbia tutti gli ingredienti per vincere il mondiale e gli dà un prezioso suggerimento: “Deve riconoscere di avere il talento e la macchina necessari per vincere le gare, concentrarsi sugli aspetti positivi e pensare una gara alla volta” Poi si mette nei suoi panni: “Ho avuto la stessa esperienza, ad esempio quando sono uscito di pista mentre ero in testa al Gran Premio d’Italia nel 1999, ed è stato davvero difficile. Sai cosa hai fatto, hai buttato via la vittoria e devi prendertene le responsabilità”. Infine un plauso a Carlos Sainz, fondamentale sabato per la conquista della pole position da parte dello stesso Leclerc: “Un aspetto molto positivo del fine settimana è stato il modo in cui Carlos Sainz ha aiutato Charles a ottenere la pole position dandogli una scia durante le qualifiche. Un lavoro di squadra di questo tipo è essenziale: Carlos sta guidando alla grande in questo momento, Leclerc ha un compagno di squadra forte e capace”.
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    Ferrari, Villeneuve: “Leclerc così non merita il mondiale”

    ROMA – Gran Premio di Francia amaro per Charles Leclerc, che vede Max Verstappen scappare via in classifica piloti Formula 1 dopo lo zero incassato al Paul Ricard. Il monegasco della Ferrari si è preso le sue responsabilità, ma ora il sogno iridato si allontana. Chi è riuscito a vincere un mondiale è invece Jacques Villeneuve, che nel suo editoriale sul sito olandese “Formule 1” scrive: “Leclerc e Verstappen avevano lo stesso passo, solo che Leclerc ha commesso un altro errore che non dovrebbe commettere lo ha ammesso lui stesso, non merita il campionato in questo modo”.
    Un confronto con Verstappen
    Sebbene Leclerc abbia perso punti anche per altri motivi, i suoi errori pesano, con Villeneuve che spiega: “Non capisco. In Austria ha resistito perfettamente alla pressione. Questa è la grande differenza con Verstappen, che non sbaglia. E quando viene battuto da Leclerc, spesso finisce secondo, in modo che l’enorme divario non si riduca rapidamente”. “Così abbiamo un campionato con due vetture più o meno uguali, ma in cui una ha un grande vantaggio. È il miglior esempio di come non si possa vincere un campionato”, sentenzia infine l’ex pilota canadese. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Villeneuve su Leclerc: “Così non merita il campionato”

    ROMA – Con l’errore al Gran Premio di Francia, si riducono le possibilita di Charles Leclerc di recuperare su Max Verstappen in classifica piloti della Formula 1. L’alfiere della Ferrari si è preso le sue responsabilità, ma ora il sogno iridato si allontana. Chi è riuscito a vincere un mondiale è invece Jacques Villeneuve, che nel suo editoriale sul sito olandese “Formule 1” scrive: “Leclerc e Verstappen avevano lo stesso passo, solo che Leclerc ha commesso un altro errore che non dovrebbe commettere lo ha ammesso lui stesso, non merita il campionato in questo modo”.Guarda la galleryLeclerc, il ritiro clamoroso nel GP di Francia: che errore per la Ferrari
    Villeneuve su Verstappen
    Sebbene Leclerc abbia perso punti anche per altri motivi, i suoi errori pesano, con Villeneuve che spiega: “Non capisco. In Austria ha resistito perfettamente alla pressione. Questa è la grande differenza con Verstappen, che non sbaglia. E quando viene battuto da Leclerc, spesso finisce secondo, in modo che l’enorme divario non si riduca rapidamente”. “Così – spiega il canadese – abbiamo un campionato con due vetture più o meno uguali, ma in cui una ha un grande vantaggio. È il miglior esempio di come non si possa vincere un campionato”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Vi spiego il perché del pit stop per Sainz”

    ROMA – Nel suo consueto briefing post-gara, il capo della strategia Ferrari in Formula 1, Inaki Rueda, illustra così il Gran Premio di Francia: “Siamo tornati da Le Castellet, dove speravamo di ottenere grandi risultati, ma purtroppo abbiamo finito con un ritiro e una quinta posizione”. La gara al Paul Ricard ha visto Charles Leclerc portare a casa uno zero e Carlos Sainz riuscire a rimontare da 19esimo a quinto. E in tanti sono rimasti perplessi dalla scelta del muretto italiano di far rientrare lo spagnolo verso la fine della gara, facendogli scondare in pit-lane la penalità di 5 secondi, arrivata dopo una ripartenza non sicura dal box. Rueda giustifica così questa decisione: “Quando un pilota va oltre le aspettative di vita di una gomma, deve prendersene cura e guidare molto lentamente, con il rischio di avere problemi. Avere questo tipo di situazione, poteva comportare un altro ritiro. Così, abbiamo deciso di fare un pit-stop ed essere sicuri di ottenere il punto addizionale per il giro veloce”.Guarda la galleryLeclerc a muro nel GP di Francia: la Ferrari si dispera
    Vittoria sfumata
    Altri si sono poi stupiti di come la radio fosse aperta mentre Sainz superava Perez. Ma Rueda spiega così questo fraintendimento: “La televisione propone in ritardo i contenuti agli spettatori. In curva 10 lo abbiamo richiamato ai box. Lui pensava di poter passare Perez al giro successivo e per questo ha detto ‘Per favore, non la sosta in questo giro’. Questa conversazione è andata in onda in curva 15, subito dopo l’entrata nella pit-lane, e non avrebbe avuto senso per lui dire quella frase in quel momento”. Poi il commento sulla gara di Leclerc, terminata al giro 18 per un testacoda finito poi contro le barriere: “Ha fatto un lavoro eccezionale su Verstappen, che poi ha anticipato di molto la sosta. A quel punto Leclerc era pronto a ignorare la sua strategia e a continuare al meglio la sua gara. Sfortunatamente, Leclerc si è poi ritirato. Ma siamo abbastanza sicuri che, se fosse andata diversamente, avremmo fatto fermare il pilota 5 o 6 giri dopo e avremmo avuto il passo per riprendere Verstappen e superarlo per andare a prenderci la vittoria”. Il Gran Premio di Ungheria potrebbe essere un’occasione per riportare entrambe le Ferrari sul podio. “Ci aspetta una pista dove sarà difficile sorpassare e sappiamo di avere una vettura molto forte anche in qualifica. Quindi cercheremo di assicurarci la prima fila e di piazzare una doppietta domenica”, ha concluso Rueda. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Ecco perché abbiamo fermato Sainz”

    ROMA – “Siamo tornati dalla Francia, dove speravamo di ottenere grandi risultati, ma purtroppo abbiamo finito con un ritiro e una quinta posizione”. Sono queste le parole dopo il Gran Premio di Francia di Inaki Rueda, capo della strategia Ferrari in Formula 1. La gara al Paul Ricard ha visto Charles Leclerc portare a casa uno zero e Carlos Sainz riuscire a rimontare da 19esimo a quinto. E in tanti sono rimasti perplessi dalla scelta del muretto italiano di far rientrare lo spagnolo verso la fine della gara, facendogli scondare in pit-lane la penalità di 5 secondi, arrivata dopo una ripartenza non sicura dal box. Rueda giustifica così questa decisione: “Quando un pilota va oltre le aspettative di vita di una gomma, deve prendersene cura e guidare molto lentamente, con il rischio di avere problemi. Avere questo tipo di situazione, poteva comportare un altro ritiro. Così, abbiamo deciso di fare un pit-stop ed essere sicuri di ottenere il punto addizionale per il giro veloce”.Guarda la galleryLeclerc, il ritiro clamoroso nel GP di Francia: che errore per la Ferrari
    Sul ritiro di Leclerc
    Altri si sono poi stupiti di come la radio fosse aperta mentre Sainz superava Perez. Ma Rueda spiega così questo fraintendimento: “La televisione propone in ritardo i contenuti agli spettatori. In curva 10 lo abbiamo richiamato ai box. Lui pensava di poter passare Perez al giro successivo e per questo ha detto ‘Per favore, non la sosta in questo giro’. Questa conversazione è andata in onda in curva 15, subito dopo l’entrata nella pit-lane, e non avrebbe avuto senso per lui dire quella frase in quel momento”. Poi il commento sulla gara di Leclerc, terminata al giro 18 per un testacoda finito poi contro le barriere: “Ha fatto un lavoro eccezionale su Verstappen, che poi ha anticipato di molto la sosta. A quel punto Leclerc era pronto a ignorare la sua strategia e a continuare al meglio la sua gara. Sfortunatamente, Leclerc si è poi ritirato. Ma siamo abbastanza sicuri che, se fosse andata diversamente, avremmo fatto fermare il pilota 5 o 6 giri dopo e avremmo avuto il passo per riprendere Verstappen e superarlo per andare a prenderci la vittoria”. Ora in programma c’è il Gran Premio di Ungheria e Rueda ha ben chiara la strategia da attuare: “Ci aspetta una pista dove sarà difficile sorpassare e sappiamo di avere una vettura molto forte anche in qualifica. Quindi cercheremo di assicurarci la prima fila e di piazzare una doppietta domenica”. LEGGI TUTTO

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    Svolta Ferrari, cosa accadrà dopo l’incidente di Leclerc

    l Mondiale piloti è perso?
    Lo dice la logica. Sessantatré punti di ritardo a dieci gare dalla fine sono un abisso e per colmarli servirebbero un lavoro da Superman di Charles e la complicità di Verstappen, Red Bull e Honda con errori, pasticci, rotture, ritiri. Stiamo parlando di carenze che quest’anno non riguardano quel pilota e quel team, minimamente.
    Quindi Mattia Binotto è bugiardo? Perché è stato lui domenica a dire: «Al titolo crediamo ancora. Mancano dieci gare, puntiamo a vincerle tutte».
    Non è questione di sincerità: non avrebbe potuto dire altro, ché tenere viva la motivazione della squadra è suo compito. E poi il titolo era stato messo nel mirino per il 2023.
    In privato ha rimproverato Charles?
    No. La sua linea è sempre stata chiara: bisogna identificare e aggredire il problema, non un colpevole.
    Dunque la solita storia: la Ferrari uscirà sconfitta anche da questa stagione?
    Non è così. Le inattese, ottime prestazioni della F1-75 hanno fatto sì che si parlasse dei titoli, ma l’obiettivo dichiarato – tornare a lottare per il vertice della classifica – è stato centrato.
    Ha ragione Leclerc quando dice che se perderà il titolo per 32 punti o meno sarà stata colpa sua, visto che 7 li ha buttati a Imola e 25 a Le Castellet?
    No. Con il processo severo che si è intentato, Charles cerca dentro di sé la forza di trasformare l’errore in un momento di crescita. Se è per questo, ben più di 32 punti sono stati persi tra mancanza di affidabilità (solo i ritiri di Barcellona e Baku pesano per 50 punti) ed errori strategici.
    Si parla tanto di Mondiale, ma la Ferrari in realtà non lo merita?
    Fa benissimo a provarci perché la F1-75 è veloce, ma l’affidabilità non è ancora in sicurezza. Ogni sostituzione ormai comporterà penalità da pagare sulla griglia, mentre Red Bull-Honda è in perfetta tabella di marcia con i motori: il primo è durato per un terzo di stagione, il secondo lo stanno usando senza guai e insomma, tutto da loro funziona.
    Anche nelle strategie la Red Bull è superiore?
    Nettamente: la Ferrari ancora sbaglia come ha confermato il GP di Francia tra pit stop lento, unsafe release con conseguente penalità e chiamate radio intempestive, tutto a danno di Sainz. Per contro, Maranello è più efficiente nelle operazioni di pit stop.
    A questo punto, con Carlos a soli 26 punti da Leclerc, cosa cambia nei rapporti di forza?
    Nulla, stando alla dichiarazione di Binotto che bisogna ancora credere nel titolo piloti. Ma a Carlos verrà chiesto un sacrificio solo se sarà davvero indispensabile: non è un gregario e nessuno in Ferrari vuole trattarlo come tale.
    Lo spagnolo ha mostrato di non aver gradito l’ultima chiamata al cambio gomme: davvero la Ferrari ha perso il podio per eccesso di prudenza?
    Nessuno può dirlo con certezza, ma le gomme medie di Sainz non sarebbero durate 35 giri. Hanno retto tanto sulla macchina di Gasly, che però ha disputato un’altra gara, lenta e con un unico sorpasso (ad Albon).
    Ma Binotto favorisce Leclerc, o quanto meno intende farlo?
    No, Binotto cerca di estrarre il meglio da entrambi. Ma siamo certi che apprezzi più l’atteggiamento autocritico, costruttivo e di squadra di Charles, rispetto a quello di Carlos che è più latino, inquieto e permeato di egocentrismo. LEGGI TUTTO

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    F1: attenta Ferrari, la Mercedes torna a far paura

    TORINO – E se tra i due litiganti fosse terzo classicamente a godere? Mentre Mattia Binotto accarezza Charles Leclerc e la Ferrari («dobbiamo voltare pagina e andare in Ungheria per una doppietta») e punge la Red Bull («gestiamo meglio le gomme e abbiamo due grandi piloti, loro uno solo») e Max Verstappen continua a professare un atteggiamento di basso profilo («attenzione, la Ferrari è forte»), la vera forza emergete di questa torrida estate è la Mercedes.Il doppio podio in Francia, che riporta indietro le lancette del tempo al 2021 dell’ottavo titolo mondiale costruttori consecutivo conquistato dalle Frecce d’Argento, è solo la punta di una trend molto evidente. Nelle ultime cinque gare, quelle nelle quali la Ferrari non ha capitalizzato la superiorità tecnica per errori e rivalità dei piloti e problemi di affidabilità, la Mercedes ha conquistato 20 punti in più delle Rosse (136 a 116) e appena 25 in meno della Red Bull (161). Nelle stesso periodo Lewis Hamilton con 77 punti (con quattro podi consecutivi) è secondo solo a Verstappen (108) e George Russell (59) quarto dietro a Carlos Sainz (61), con Leclerc solo (55) quinto appena davanti a Sergio Perez (53). Ma il dato forse più significativo sono quei 10 secondi (appena) di distacco a fine GP di Francia tra Verstappen e Hamilton.«Di gara in gara stanno arrivando sempre più vicini, sempre più vicini» sottolinea infatti Christian Horner, il team principale della Red Bull preoccupata, come la Ferrari, più ancora che dalla Direttiva Tecnica 039 che da Spa, alla ripresa dopo la pausa estiva, metterà dei paletti più rigidi sulla questione anti-saltellamento e sulla flessibilità dei fondi (le armi vincenti delle due scuderie che si stanno giocando il Mondiale), dalle discussioni sulle modifiche 2023. Avvantaggerebbero la Mercedes, permettendole di recuperare il gap di un progetto nato male. O peggio rispetto ai rivali. Si parla addirittura di cause legali. Il vero segno di quanto a Maranello e a Milton Keynes temino il ritorno della Mercedes. Più in casa Ferrari. Perché se il Mondiale quest’anno sembra sempre più indirizzato verso la Red Bull (la verità è che nel Mondiale Costruttori la Mercedes è più vicina alla Ferrari di quanto questa non lo sia alla Red Bull: -74 e -82), perdere il vantaggio tecnico nell’era della “stabilità” in prospettiva sarebbe una tragedia ancora più dura da digerire. LEGGI TUTTO