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    MotoGp, Leitner: “Abbiamo spinto per Sterlacchini in KTM, ci mancava una figura come lui”

    ROMA – La rivoluzione in casa KTM passa da Fabiano Sterlacchini e Francesco Guidotti, rispettivamente nuovo capo della tecnologia MotoGP e nuovo race manager, chiamati per risollevare le sorti di un team in calo di prestazioni nell’ultima parte del 2021. I piazzamenti deludenti di Oliveira e Binder hanno infatti spinto il team a ingaggiare i due manager italiani scuola Ducati. Un passo in avanti importante per Mike Leitner che, a Speedweek.com, afferma: “Non ho alcun problema con questa situazione, sono ancora in KTM e darò anche il mio contributo, sebbene in disparte”.
    Salto di qualità
    La casa di Mattighofen vuole ritornare a essere competitiva, superando i numerosi problemi con le gomme dello scorso anno. Ora però con Sterlacchini la musica potrebbe cambiare secondo Leitner, che ha detto: “Abbiamo spinto molto, perché ci è un po’ mancato un manager come lui”. Poi il consulente di KTM punzecchia gli avversari: “Nel 2021 abbiamo piazzato il nostro miglior pilota davanti al migliore della Honda nel campionato piloti e la Suzuki nel 2021 è rimasta a mani vuote”. LEGGI TUTTO

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    Dakar, la scelta di Petrucci: sulla sabbia con il numero 90

    ROMA – Appeso il casco al chiodo in MotoGp, l’avventura di Danilo Petrucci alla Dakar 2022 può ufficialmente iniziare. Il pilota italiano, guardando proprio alla nuova sfida, ha deciso che tornerà in sella alla sua KTM portando sulla livrea il numero 90. Petrucci, che ha detto addio alla classe regina nello stesso giorno di Valentino Rossi, prenderà quindi parte alla corsa nel deserto più famosa al mondo, cercando gloria in una gara che sarà sicuramente diversa da quelle corse in carriera fino ad ora.
    Sabbia contro asfalto
    Il capitolo Dakar può essere aperto davvero. Prima c’è però da prendere confidenza con una superficie totalmente diversa dall’asfalto: la sabbia imprevedibile dell’Arabia Saudita. C’è da mettersi alla prova, ma Petrucci ha ricevuto la benedizione anche di Pit Beirer, team manager della KTM, che ha sottolineato come Petrucci sia “uno dei pochi che può permettersi un salto dall’asfalto alle dune, perché ha talento”. La gara prenderà il via il 1 gennaio prossimo e Danilo Petrucci è già pronto per questa nuova avventura. LEGGI TUTTO

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    Dakar, Petrucci ha scelto il numero: correrà con il 90

    ROMA – Salutato il paddock della MotoGp, inizia ufficialmente l’avventura di Danilo Petrucci alla Dakar 2022. Il pilota italiano, proprio in previsione della nuova sfida, ha deciso che tornerà in sella alla sua KTM portando sulla livrea il numero 90. Petrucci, che ha detto addio alla classe regina nello stesso giorno di Valentino Rossi, prenderà quindi parte alla corsa nel deserto più famosa del mondo puntando alla vittoria in una competizione molto diversa da quelle affrontate in carriera fino ad ora.
    Petrucci nel deserto della Dakar
    E ora l’avventura alla Dakar può iniziare davvero. Prima però c’è da abituarsi a una superficie totalmente diversa dall’asfalto: la sabbia imprevedibile dell’Arabia Saudita. La gara, che scatterà il 1 gennaio prossimo, metterà alla prova Danilo Petrucci che è pronto a superare i propri limiti, incoragiato anche da Pit Beirer, team manager della KTM, che ha sottolineato come Petrucci sia “uno dei pochi che può permettersi un salto dall’asfalto alle dune, perché ha talento”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp. Guidotti ancora in KTM: “Qui per raggiungere nuovi obiettivi”

    ROMA – Francesco Guidotti è ufficialmente il nuovo team manager di Red Bull KTM Factory Racing. Già supervisore della squadra dal 2006 al 2009 per le classi 125 e 250, il 49enne toscano torna dopo 12 anni, dove ha collezionato esperienze in Superbike e in Pramac. Guidotti si è espresso così sulla sua nomina, che va a sostituire quella di Mike Leitner, già rimosso dal suo incarico la settimana scorsa: “Le esperienze lontano dalla KTM sono state preziose. Ora qui posso chiudere il cerchio”, queste le due parole. Come numero uno del team satellite della Ducati, Guidotti ha centrato nel 2021 tre premi che vanno a certificare ciò che di buono ha fatto l’anno scorso: Best Independent Rider con il francese Johann Zarco, Best Independent Team e Best Rookie of the Year con Jorge Martin.
    Beirer: “Guidotti darà slancio”
    Ora Francesco Guidotti si pone però nuovi traguardi per la prossima annata: “La KTM- ha affermato – è semrpe stata una scuderia ambiziosa su tutto il fronte delle corse e in MotoGp non è da meno. È incredibile quello che hanno ottenuto in così poco tempo e credo che possiamo fare ancora molto altro. Sono felice di essere tornato e aiuterò il team a tagliare nuovi traguardi”. Frasi riprese da Pit Beirer, KTM Motorsports Director: “È un piacere avere di nuovo con noi Francesco, una persona che già conosce la nostra filosofia. Penso che le sue idee ci darannno ulteriore slancio per la prossima stagione. Ora con Sterlacchini, Poncharal, Hainbach e Ajo possiamo fare affidamento sul miglior board possibile”. La KTM ha chiuso il campionato 2021 con il sesto posto in classifica piloti del sudafricano Binder, a meno 22 dalla Pramac di Zarco. Guidotti potrebbe porsi senz’altro come obiettivo quello di portare almeno un pilota nella top 5 e rialzare le quote del team, anche per quanto riguarda il titolo costruttori. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Guidotti nuovo team manager KTM: “Qui per chiudere il cerchio”

    ROMA – È ufficiale, Francesco Guidotti è il nuovo team manager di Red Bull KTM Factory Racing. Già responsabile della scuderia dal 2006 al 2009 per le classi 125 e 250, il 49enne toscano torna a 12 anni di distanza e dopo le esperienze in Superbike e nel team Pramac. Guidotti ha commentato così la sua nomina, che va a sostituire quella di Mike Leitner, già rimosso dal suo incarico la settimana scorsa: “Le esperienze lontano dalla KTM sono state preziose. Ora qui posso chiudere il cerchio”, queste le due parole. Alla guida del team satellite della Ducati, Guidotti ha conquistato nel 2021 tre premi che certificano la bontà del suo lavoro: Best Independent Team, Best Independent Rider con Johann Zarco e Best Rookie of the Year con lo spagnolo Jorge Martin.
    Guidotti: “KTM sempre ambiziosa”
    Ora però è tempo di nuovi obiettivi per Francesco Guidotti, che ha affermato: “La KTM è semrpe stata una scuderia ambiziosa su tutto il fronte delle corse e in MotoGp non è da meno. È incredibile quello che hanno ottenuto in così poco tempo e credo che possiamo fare ancora molto altro. Sono felice di essere tornato e aiuterò il team a tagliare nuovi traguardi”. Dichiarazioni riprese da Pit Beirer, KTM Motorsports Director: “È un piacere avere di nuovo con noi Francesco, una persona che già conosce la nostra filosofia. Penso che le sue idee ci darannno ulteriore slancio per la prossima stagione. Ora con Sterlacchini, Poncharal, Hainbach e Ajo possiamo fare affidamento sul miglior board possibile”. La KTM ha chiuso il campionato costruttori 2021 al sesto posto, a meno 5 dalla Honda. L’obiettivo di Guidotti potrebbe essere senz’altro quello di portare il team nella top 5, anche in chiave piloti. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, KTM: Leitner diventa consulente, Guidotti nuovo team manager

    ROMA – KTM annuncia una serie di cambiamenti al suo interno per quanto riguarda la MotoGp. Mike Leitner passerà da race manager a consulente. Si registra anche la promozione a direttore tecnico di Fabiano Sterlacchini, mentre dalla Pramac arriva Francesco Guidotti, che diventa il nuovo team manager. “Il 2022 sarà la sesta stagione della KTM in MotoGP e la sua gerarchia verrà ristrutturata – si legge nella nota pubblicata da KTM -. Leitner non ricoprirà più il suo ruolo dirigenziale e passerà a un incarico di consulenza: lui è entrato originariamente nel reparto corse della KTM, ha contribuito a costruire la squadra di test che ha iniziato a lavorare sulla RC16 nel 2015 e poi il team ufficiale KTM MotoGp che è sceso in griglia alla fine del 2016 a Valencia. Dal 2017 è stato una parte importante della gestione e dell’organizzazione dei GP che ha prodotto cinque vittorie in meno di mezzo decennio di competizioni, a iniziare dal primo successo di Brad Binder, nel 2020 in Repubblica Ceca”.
    Il commento di di Beirer
    Pit Beirer, direttore della divisione motorsport di KTM, ha parlato dopo l’annuncio ufficiale, riservando belle parole per Leitner: “Mike è stato una figura chiave nella nostra missione di lottare contro i migliori nel mondo delle corse su strada e insieme abbiamo creato una struttura MotoGp con staff e piloti giusti che hanno ottenuto risultati eccezionali ai vertici di questo sport. Abbiamo iniziato a costruire la nostra RC16 da un foglio bianco e sotto la sua guida abbiamo messo insieme una grande squadra. Ora, dopo sette anni insieme, abbiamo deciso di riorganizzare la nostra leadership MotoGP per il futuro, e non posso esprimere quanto siamo grati a lui per tutto il lavoro che ha messo in questo progetto. Mike ha spinto molto per portarci dal fondo della griglia alla prima fila e la sua dedizione ha giocato un ruolo importante nella nostra storia di successo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, cambio in KTM: Leitner diventa consulente, arriva Guidotti

    ROMA – KTM si rinnova in vista della stagione 2022 di MotoGp, con una serie di cambi all’interno del team che, in primis, vedono Mike Leitner lasciare il ruolo di race manager per diventare consulente. Si registra anche la promozione a direttore tecnico di Fabiano Sterlacchini, mentre dalla Pramac arriva Francesco Guidotti, che diventa il nuovo team manager. “Il 2022 sarà la sesta stagione della KTM in MotoGP e la sua gerarchia verrà ristrutturata – si legge nella nota pubblicata da KTM -. Leitner non ricoprirà più il suo ruolo dirigenziale e passerà a un incarico di consulenza: lui è entrato originariamente nel reparto corse della KTM, ha contribuito a costruire la squadra di test che ha iniziato a lavorare sulla RC16 nel 2015 e poi il team ufficiale KTM MotoGp che è sceso in griglia alla fine del 2016 a Valencia. Dal 2017 è stato una parte importante della gestione e dell’organizzazione dei GP che ha prodotto cinque vittorie in meno di mezzo decennio di competizioni, a iniziare dal primo successo di Brad Binder, nel 2020 in Repubblica Ceca”.
    Le parole di Beirer
    Pit Beirer, direttore della divisione motorsport di KTM, ha parlato dopo l’annuncio ufficiale, riservando belle parole per Leitner: “Mike è stato una figura chiave nella nostra missione di lottare contro i migliori nel mondo delle corse su strada e insieme abbiamo creato una struttura MotoGp con staff e piloti giusti che hanno ottenuto risultati eccezionali ai vertici di questo sport. Abbiamo iniziato a costruire la nostra RC16 da un foglio bianco e sotto la sua guida abbiamo messo insieme una grande squadra. Ora, dopo sette anni insieme, abbiamo deciso di riorganizzare la nostra leadership MotoGP per il futuro, e non posso esprimere quanto siamo grati a lui per tutto il lavoro che ha messo in questo progetto. Mike ha spinto molto per portarci dal fondo della griglia alla prima fila e la sua dedizione ha giocato un ruolo importante nella nostra storia di successo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, ira Fernandez contro Gardner: “Il campione morale Moto2 sono io”

    ROMA – Raul Fernandez, vice campione del mondo in Moto2 alle spalle di Remy Gardner, si scaglia contro l’iridato australiano, suo compagno di squadra in Moto2 e ora anche in MotoGp nel team KTM Tech3. Lo spagnolo sostiene, in un’intervista a “motorsport.com”, di essere lui il “campione morale della Moto2”, tesi sostenuta citando di numeri, giri veloci e pole conquistate durante la stagione appena trascorsa. Non solo, Fernandez, a Jerez come tutti i piloti alle prese con i  consueti, attacca anche il team Red Bull KTM Ajo: “Nessuno sapeva come guidarci – ha dichiarato il 21enne – ed è per questo che non abbiamo conquistato il titolo. Il problema è che tutta la mia squadra era inesperta. Doveva esserci una figura leader e invece c’era chi metteva ostacoli sul nostro percorso: era come nuotare controcorrente”.
    Fernandez: “Il gelo nel box dopo Austin”
    Raul Fernandez descrive con frasi impietose il clima nel team di Aki Ajo: “Nonostante le pietre messe sul nostro cammino, io e i miei meccanici abbiamo combattuto tutti sulla stessa barca. Quando ho vinto ad Austin ed eravamo sul podio a festeggiare c’erano persone nel box che stavano zitte e non applaudivano. Quando sei un pilota, hai bisogno di persone che credano in te e non che ti impediscano di raggiungere l’obiettivo”. E infine la staffilata finale a Gardner: “È facile dirsi campione quando hai corso per sei anni sempre in Moto2. Non sei stato il più bravo, ma sei solo quello che alla fine non è stato ostacolato”. La replica seccata dell’australiano non ha tardato ad arrivare: “Chi è il campione? Lui può pensare quello che vuole, sono solo str****te”. LEGGI TUTTO