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    Julio Velasco: “Perugia-Lube? Le due squadre partono alla pari”

    Di Redazione Inizia oggi la serie delle Finali Scudetto con Gara 1 che si disputerà al PalaBarton di Perugia tra i padroni della Sir Safety Conad e la Cucine Lube Civitanova. Fischio di inizio alle ore 17.30 con Diretta Rai Sport. La serie è quanto mai equilibrata e le due squadre partiranno alla pari in un’annata condizionata dal Covid. Questo il pensiero di Julio Velasco, nell’intervista che l’ex ct azzurro ha rilasciato a Il Resto del Carlino Macerata. Julio Velasco, Perugia-Civitanova che inizia oggi è la finale che si aspettava? «A dire il vero pensavo che Trento se la potesse giocare: comunque il gruppo di Lorenzetti c’è arrivato vicino, per la Lube è stata difficile. Ma anche il playoff è strano, ai tempi del Covid». Che differenza fa? «La particolarità dei playoff, da sempre, è l’importanza del fattore campo. Se perdi male fuori casa, poi hai più possibilità di recuperare in casa con la spinta dei tifosi. Così invece sei da solo, senza aiuti. Con il pubblico andare a giocare a Perugia è durissima, così è più facile». Si aspetta una finale “normale”? «Beh, almeno le due squadre partono alla pari. Devo dire che il gioco non ha risentito dell’assenza del pubblico. Il volley non è come il calcio, e in alcune gare internazionali, quando non c’è la squadra di casa, si gioca già con pochi tifosi, quindi chi partecipa alla Nations League o a mondiali e Olimpiadi è già abituato». È una vittoria aver completato il campionato, o era meglio fermarsi? «Tutto quello che si riesce a fare è positivo, è una grande cosa che ci sia stata l’attività e si sia finito il campionato, ovviamente nel rispetto della sicurezza. Ma bisogna avere una visione più comunitaria: c’è gente che non guadagna un euro da un anno. Negli ultimi tempi si notano i segni di cedimento all’esasperazione. Come sul Titanic, ognuno cerca di salvare la propria famiglia. Credo che sia giusto mettere la propria posizione nel quadro generale. Io aspetto il mio turno per il vaccino e non parlo di Covid, perché non è il mio mestiere. Non critico e non ho proposte: dico solo che nel piccolo del volley abbiamo fatto bene a fare quello che si poteva, ma mi guardo anche intorno e non mi va di gioire». È vero che potrebbe tornare ad allenare? «Nessuno mi ha proposto niente, ma se me lo chiedono mi mettono in difficoltà, perché stare lontani dalla palestra a quelli come noi costa. Bernardinho è tornato per allenare la Francia. Con la Fipav ho un contratto fino a dicembre, non abbiamo ancora potuto parlare tra elezioni e Covid. Lo faremo. Mi piace anche insegnare ai giovani, vedremo. Ma la palestra mi manca». LEGGI TUTTO

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    Sylvia Nwakalor protagonista di questo mese di Pallavolo Supervolley

    Copertina Pallavolo Supervolley

    Di Redazione
    Vi aspetta in edicola il nuovo numero di Pallavolo SuperVolley! Sylvia Nwakalor è la protagonista di questo mese, sorriso contagioso per una delle più sorprendenti saltatrici della nostra Nazionale. Il confronto con Paola Egonu non la limita “se gioco da opposto mi sento libera.” Ed è nella sua intervista che potrete leggere della “fame con cui andavano a prendere quei palloni, l’energia che respiravo ce l’ho impressa nella mente. Perché solo avendo tutte lo stesso obiettivo si può lottare davvero”.
    Ospite di Rachele Sangiuliano è Filippo Magnini,un altro atleta che di fame ne ha da vendere. Costretto ad uno stop forzato per accusa (smentita) di doping, finalmente torna in vasca e lo fa con una determinazione che i suoi 39 anni non fermeranno facilmente.
    Tempo di bilanci per Gianluca Pasini, che ci porta sulle orme di Julio Velasco seguendo i primi due anni di direttore tecnico delle nazionali giovanili. Un ruolo che lo riempie di stimoli e proposte per il territorio, dall’inserimento di nuove regole a incentivi per il settore giovanile, fino alla preparazione fisica, un vulcano di idee da continuare ad alimentare.
    Protagonisti delle interviste sono Sara Loda, Thibault Rossard e in doppio Alessia Orro e Riccardo Sbertoli.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Pedrini: “Nannini era speciale, complesso, integerrimo fino all’autolesionismo”

    Foto: gazzettadimodena.it

    Di Redazione
    Si è spento ieri Andrea Nannini, atleta e uomo di straordinario valore, storica bandiera di Modena. “Andrea – spiega Catia Pedrini – era una persona speciale, complessa, integerrima fino all’autolesionismo, generosa e appassionata. Voglio immaginare lui ed Antonio mentre bevono un bicchiere di lambrusco, parlando naturalmente di pallavolo nel loro surreale linguaggio”.
    Andrea Nannini, insieme ad Antonio Barone (compianto marito del Presidente Catia Pedrini) ed a tanti grandi atleti modenesi fu protagonista nella vittoria del primo scudetto del club nel 1970 e dei due successivi in maglia gialloblù nel 71/72 e 73/74. Nannini fu poi allenatore di Modena nel 1983/84 e 84/85 consegnando poi a Velasco la squadra che avrebbe vinto tutto e dato il via alla generazione dei fenomeni. Negli anni successivi è sempre rimasto vicino alla famiglia Modena Volley ricoprendo fra gli altri anche il ruolo di dirigente del settore giovanile.
    Al dolore di Modena Volley si aggiunge quello di Julio Velasco, questo il suo affettuoso messaggio: “In questo periodo così duro per tutta l’umanità stiamo imparando cose importanti. Soprattutto a dare importanza alle cose che veramente lo sono. Innanzitutto alla vita e alla salute. Ci ha lasciato un grande della pallavolo italiana e di Modena, Andrea Nannini. Uno di noi. Lo salutiamo con affetto e con rispetto”.
    Oggi Modena Volley scenderà in campo in Champions League con maglia listata a lutto in segno di rispetto e ricordo di Andrea Nannini.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il primo anno di Julio Velasco in Italia nel nuovo libro di Daniele Bartocci

    Di Redazione
    È uscito da pochi giorni il nuovo libro del giornalista marchigiano Daniele Bartocci, dal titolo “Happy Hour da fuoriclasse al BarTocci”: 212 pagine di appunti, racconti, commenti e saggi sportivi utili per comprendere meglio le dinamiche giornalistiche nell’era digitale. Analisi sui nuovi trend della comunicazione sportiva ed evoluzione dei format dello sport business sono alcuni dei temi trattati all’interno del libro, che ha un focus particolare su segreti, motivazione e performance di Julio Velasco nel suo primo anno italiano.
    All’interno del volume è presente infatti un saggio dedicato proprio al tecnico argentino che ha iniziato la sua straordinaria carriera, legata indissolubilmente ai successi della Nazionale azzurra, nelle Marche all’inizio degli anni Ottanta (Tre Valli Volley Jesi, 1983). Il saggio ripercorre l’intera stagione di Velasco, dalla sua abitazione a Pianello Vallesina al temporaneo primato nella classifica di serie A2, passando per la prima trasferta italiana a Catania e una delle sue prime vacanze ad Ortisei. 
    Bartocci ha tracciato un profilo umano legato agli esordi di Julio Velasco nel professionismo, avvalendosi di reperti storici e documenti ingialliti del tempo. Pagine nelle quali si intrecciano aneddoti di vita e di sport all’arrivo in Italia di Velasco, oltre alle particolari abilità, capacità gestionali e metodologie di lavoro del tecnico argentino, diventato poi profeta della nazionale italiana con la quale ha vinto tutto.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Le nazionali giovanili maschili lavorano online

    Di Redazione
    In vista della prossima stagione il settore tecnico giovanile maschile della FIPAV, come negli scorsi mesi, sta portando avanti un progetto sportivo online per tenere attivi gli atleti dei gruppi nazionali che in questo momento non possono allenarsi in palestra.
    Il direttore tecnico Julio Velasco, i tecnici Angiolino Frigoni, Vincenzo Fanizza e Monica Cresta, insieme ad alcuni ragazzi appartenenti alle nazionali giovanili (under 20, under 18 e under 17) studieranno le partite della Superlega, analizzando i sistemi di cambio palla e muro-difesa delle diverse formazioni, impegnate nel massimo campionato.
    L’obiettivo è quello di riunire on-line una squadra per seguire e commentare volta per volta, sotto la guida di un allenatore azzurro, un determinato tema tattico, stimolando gli atleti con domande e osservazioni.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lutto nel mondo del volley, è scomparso il Dottor Marco Grandi

    Di Redazione
    Un grave lutto ha colpito il mondo della pallavolo, la città di Modena e la società canarina.
    A 72 anni è venuto a mancare il Dottor Marco Grandi, colpito da un malore improvviso nella notte. Era stato nello staff medico della Panini Modena di Julio Velasco.
    La società emiliana lo ricorda così: “Modena Volley esprime profondo cordoglio per l’improvvisa scomparsa del Dottor Marco Grandi, persona di grande spessore umano e professionale, punto di riferimento per la Modena sportiva e non, grande tifoso gialloblù. Il Presidente Catia Pedrini e tutti i componenti della società di cui il Dottor Grandi ha fatto orgogliosamente parte nei tanti anni della Panini pluriscudettata, si stringono con affetto al dolore dei familiari a cui, in questo momento così triste e difficile, vanno le più sentite condoglianze“.
    La redazione di Volley NEWS si unisce al cordoglio della famiglia e degli amici. LEGGI TUTTO

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    Julio Velasco piange Maradona: “Era uno dei nostri”

    Di Redazione
    Per lui, come per tutti gli argentini, il dolore è stato indescrivibile. La scomparsa di Diego Armando Maradona ha lasciato un vuoto enorme nel paese sudamericano e nessuno meglio di Julio Velasco, intervistato da Giorgio Burreddu per il Corriere dello Sport, può descriverlo: “Era uno dei nostri. Nel calcio era il migliore, punto e basta. Ma fuori dal calcio era uno di noi, e concentrava in sé la grandezza e le debolezze del nostro paese. L’Argentina è fatta di grandezze e forti difetti. È quasi impossibile, per chi non conosce Villa Fiorito, capire che cosa vuol dire vivere la povertà di quel posto e poi finire a essere una delle persone più importanti del mondo“.
    Velasco non frequentava spesso Maradona (“Quando era in Italia, ho sempre evitato di vederlo. Non volevo essere un altro che lo usava per la sua popolarità“), ma su di lui ha un aneddoto: “Una volta sono all’Olimpico con Gianni Minà. Julio, mi fa, conosci Diego? Ci presentiamo, lui mi abbraccia, tu sei un fenomeno, mi dice. Era come un amico, trasmetteva emotività, affetto, sapeva tutto di me, mi seguiva. Quella sera voleva andare a cena, ma io avevo un altro impegno improrogabile. Gli dico: Diego, non posso, ci vediamo domani a pranzo. Lui mi guarda, con quell’espressione dolce da bambino: Julio, a pranzo io dormo“.
    Il CT azzurro sottolinea un altro tratto della personalità del grande campione scomparso: “La sua intelligenza, un’intelligenza impressionante per uno che veniva da un quartiere così. (…) Uno che ha avuto fortuna, che è nato in un posto ricco, questo non riesce a capirlo fino in fondo. Uno vede solo i difetti di Diego, che non è elegante quando mangia, che dice qualche parolaccia. Per noi invece lui era quello che ha avuto il coraggio di fare quello che avremmo dovuto fare e non abbiamo mai fatto. (…) Il sogno, la fantasia del povero è che uno come lui si possa sedere a tavola con le persone più ricche e potenti del mondo. E lui lo ha fatto senza perdere l’identità“.
    Un’altra delle sue frasi illuminanti, Velasco la riserva poi all’idea di Maradona come divinità: “Dovete capire che quando si dice dio, Diego è dio, è un modo di dire. Non è un dio perfetto, onnipotente, è un dio dell’antica Grecia, con tutte le passioni umane. Però è un dio. Lui è il dio del calcio, dello sport“. LEGGI TUTTO