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    Masters 1000 Miami: Sinner domina Ruusuvuori, vola in semifinale

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Solido, sicuro, potente e continuo, Jannik Sinner vince e convince al Miami Open. Nei quarti di finale del secondo Masters 1000 stagionale l’azzurro supera di slancio Emil Ruusuvuori col punteggio di 6-3 6-1, con una prestazione in crescendo e di ottima qualità, confermando di essere nettamente più forte del rivale e anche della pioggia, arrivata a gustare la festa nel terzo game del secondo set. Una pausa arrivata subito dopo il break a favore di Jannik, che poteva complicare l’incontro spezzandone il ritmo proprio nel suo momento migliore, quando aveva messo il “pilota automatico” a velocità e anticipo insostenibili per il finlandese. Per fortuna al rientro in campo dopo 2 ore e 10 minuti, Sinner ha ripreso a menare le danze con la stessa intensità e qualità della fase centrale dell’incontro, quando aveva preso possesso dello scambio con colpi profondi, intensi e precisi. Jannik all’avvio del match ha avuto bisogno di qualche game per sciogliersi e trovare i migliori colpi, incluso il servizio, partito così così, e pure il rovescio cross, usualmente suo colpo più sicuro. Appena ha trovato le giuste sensazioni e ha lasciato correre la racchetta, soprattutto il suo diritto dal centro del campo, la differenza tra i due è stata nettissima.
    Ruusuvuori in fondo ha un tennis molto simile a quello dell’allievo del duo Vagnozzi-Cahill: spinge di ritmo palle pulite, con buona progressione e due fondamentali piuttosto equilibrati, ma fa tutto meno bene di Jannik, ha colpi meno veloci, meno continui, è meno sicuro negli affondi. Sinner è pertanto il peggior avversario possibile per il finlandese, costretto a fare qualcosa di diverso dal suo solito per reggere l’avversario, finendo così per andare fuori giri; al contrario, Ruusuvuori esalta le qualità di Jannik che, in buonissima forma atletica e molto preciso negli impatti, ha avuto buon gioco nell’esaltare le proprie doti balistiche e di pressione. Il match sta tutto qua: Jannik ha condotto l’incontro, è stato superiore in ogni fase di gioco, vincendo nettamente e issandosi così in semifinale, dove attende il vincitore di Alcaraz – Fritz.  È la sua terza semifinale Masters 1000, seconda in carriera a Miami.
    Sinner ha chiuso con un modesto 53% di prime in campo, ma ha ricavato un pazzesco 15 su 16 (94%!) di punti, in pratica quando ha messo la prima palla non si è giocato. Ha salvato l’unica palla break concessa nella prima fasi del match, ed è stato molto incisivo in risposta, non tanto come punti diretti ma per la capacità di allontanare Ruusuvuori dalla riga di fondo, dal centro, forzandolo a rincorre e alla fine costringendolo all’errore. Jannik è più completo, più forte e il campo ha parlato chiaro. Un successo limpido, anche piuttosto comodo e poco dispendioso come energie. Una partita quindi ideale per avvicinare la semifinale, dove troverà in ogni caso un rivale più tosto e con armi più consistenti rispetto al finlandese. La corsa di Sinner a Miami continua.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Ruusuvuori scatta il match alla battuta. Parte bene, Ace e comanda bene lo scambio col rovescio, colpo molto preciso e incisivo. Jannik parte più cauto rispetto alla versione scintillante vista negli ottavi vs. Rublev, ma non rischia niente, nonostante una percentuale di prime palle non così buona. Il finlandese si salva da 0-30 nel terzo game, ed è Sinner, improvvisamente, a commettere un errori e subire una grande accelerazione di rovescio lungo linea del rivale, che così si procura la prima palla break del match. Con un servizio vincente, Jannik la cancella. 2 pari. Nel quinto game arriva il primo strappo del match: Sinner cambia marcia col diritto, trova una palla leggermente più liftata ma molto profonda, che manda in crisi Emil. 0-30 e poi 15-40 con un passante solido. Prime palle break per l’azzurro. Ok la prima: risposta aggressiva col rovescio, prende possesso dello scambio sulla diagonale, sposta Ruusuvuori che finisce sovra ritmo e affossa un diritto in rete. BREAK Sinner, avanti 3-2 e servizio. Jannik concede qualcosa col rovescio, un po’ meno fluido nella spinta e appena più lento nel cercare la palla, ma complessivamente comanda lo scambio e forza gli errori del finlandese. Cambia velocità col diritto, via via si scioglie sempre più e la sua palla inizia camminare a velocità troppo alte per il ritmo buono ma limitato di Emil. 4-2, con un Ace Sinner. Jannik chiude il primo set 6-3 con un secondo break, al primo set point, con una risposta clamorosa di rovescio, strettissima e imprendibile, sulla seconda dell’avversario. 36 minuti, Jannik in crescendo. Appena ha preso un gran ritmo e ha liberato la potenza del diritto, ha scavato un solco netto col rivale, nonostante un servizio non così brillante. Infatti l’azzurro ha chiuso il primo parziale con solo il 50% di prime palle in campo, con le quali però ha perso un solo punto (11 su 12!), mentre con la seconda ha ricavato un punto su due. Numeri a parte, nello scambio e in risposta la differenza tra i due è parsa netta.
    Si riprende con Sinner alla battuta e soprattutto un cielo a dir poco minaccioso sopra l’Hard Rock Stadium di Miami. Vince a zero, comodamente, il primo game del secondo parziale, ma il vento non promette nulla di buono. Continua invece a martellare col diritto di “Jan”, sempre più aggressivo, veloce e profondo. L’azzurro da metà del primo set riesce a forzare Ruusuvuori su di un ritmo e velocità per lui troppo alte, che provocano errori. Sul 30 pari la prima di Emil non entra, è sballottato da Jannik che lo porta all’ennesimo errore in corsa. Palla break per Sinner. Va di nuovo fuori giri Ruusuvuori col diritto, sparacchiando malamente dal centro. BREAK Sinner, 2-0 avanti e servizio (e quarto game di fila vinto). Il match sembra totalmente in mano a Jannik, Emil non sembra possedere le armi per invertire l’inerzia a meno di un calo dell’azzurro. Ma… sul 15 pari, ecco l’imprevisto che non ci voleva: la pioggia. Il gioco è sospeso, proprio quando “Jan” stava dominando il match. I due vanno negli spogliatoi e tornano sul Centrale dopo un paio d’ore. Per fortuna il diritto dell’italiano sembra non aver perso smalto, e anche il servizio lo sostiene. Tre punti comodi e via, 3-0. Il match non sembra nemmeno esser stato sospeso, Sinner continua a spingere forte, a rischiare relativamente poco ed ottenere tanto. Sentendo di aver margine sul rivale, l’azzurro cerca anche la palla corta, l’affondo a rete, l’accelerazione improvvisa in lungo linea. Cerca qualche variazione, prova schemi diversi, magari già pensando alla prossima partita, che lo vedrà comunque affrontare un avversario molto diverso, più offensivo e dotato di armi tecniche superiori a quelle di Ruusuvuori. Il finlandese ci prova fino in fondo, non molla, ma non riesce ad incidere in risposta, e concede una palla del doppio break sul 4-1. La cancella con vigore, bravo a spingere a tutta, a cercare velocità superiori alle sue abituali. Jannik vuole chiuderla qua: spinge in risposta, forza l’avversario all’errore e si prende di forza il secondo BREAK, che lo porta a servire per il match sul 5-1. Chiude con un Ace, comodamente. Ottima prestazione, sicura, di sostanza e meno fuochi d’artificio. Avanti tutta, la semifinale sarà sulla carta molto più tosta.

    Emil Ruusuvuori vs [10] Jannik Sinner ATP Miami Emil Ruusuvuori31 Jannik Sinner [10]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-5 → 1-6E. Ruusuvuori 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A1-4 → 1-5J. Sinner 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4E. Ruusuvuori 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-3 → 1-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-150-2 → 0-3E. Ruusuvuori 15-0 15-15 30-15 30-30 30-400-1 → 0-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1E. Ruusuvuori 15-0 30-0 30-15 30-30 30-403-5 → 3-6J. Sinner 0-15 df 15-15 ace 30-15 40-15 40-303-4 → 3-5E. Ruusuvuori 15-0 30-0 40-02-4 → 3-4J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-302-3 → 2-4E. Ruusuvuori 0-15 0-30 15-30 15-402-2 → 2-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 ace A-402-1 → 2-2E. Ruusuvuori 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1E. Ruusuvuori 15-0 ace 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0
    2 ACES 40 DOUBLE FAULTS 235/55 (64%) FIRST SERVE 22/42 (52%)23/35 (66%) 1ST SERVE POINTS WON 21/22 (95%)6/20 (30%) 2ND SERVE POINTS WON 12/20 (60%)2/6 (33%) BREAK POINTS SAVED 1/1 (100%)8 SERVICE GAMES PLAYED 81/22 (5%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 12/35 (34%)8/20 (40%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 14/20 (70%)0/1 (0%) BREAK POINTS CONVERTED 4/6 (67%)8 RETURN GAMES PLAYED 83/7 (43%) NET POINTS WON 3/3 (100%)11 WINNERS 1629 UNFORCED ERRORS 1529/55 (53%) SERVICE POINTS WON 33/42 (79%)9/42 (21%) RETURN POINTS WON 26/55 (47%)38/97 (39%) TOTAL POINTS WON 59/97 (61%)213 km/h MAX SPEED 216 km/h199 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 203 km/h155 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 149 km/h LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner favorito per le semifinali, contro Ruusuvuori le quote sorridono all’azzurro

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Dopo la netta vittoria su Rublev al Masters 1000 di Miami, Jannik Sinner viaggia sulle ali dell’entusiasmo. Il tennista azzurro sarà impegnato contro Emil Ruusuvuori nei quarti di finale, dove i bookmaker spingono per il suo approdo al penultimo atto del torneo: il successo del classe 2001 si gioca tra l’1,12 di Casinomania e l’1,14 contro quello del finlandese che va da 5,40 a 5,46. Sinner è avanti anche per la conquista del primo set, fissata a 1,19, mentre per il suo avversario l’esito paga 4 volte la posta. Per quanto riguarda il risultato esatto, invece, in pole c’è lo 0-2 in favore dell’altoatesino a 1,42, seguito dall’1-2 a 4.
    QF Ruusuvuori – Sinner (10) 1-4 6.26 1.13QF Alcaraz (1) – Fritz (9) 0-0 1.29 3.71QF Eubanks – Medvedev (4) 0-0 10.40 1.06QF Cerundolo (25) – Khachanov (14) 0-1 3.21 1.36
    QF Cirstea – Sabalenka (2) 0-0 5.19 1.17QF Alexandrova (18) – Kvitova (15) 0-1 2.37 1.60SF Rybakina (10) – Pegula (3) 0-2 1.55 2.49 LEGGI TUTTO

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    Sinner: “Parlo poco con Cahill prima del match. Darren solo mi ricorda di essere orgoglioso di dove sono e di divertirmi mentre gioco”

    Il team Sinner dopo la vittoria a Montpellier

    Jannik Sinner sugli scudi dopo la spettacolare vittoria contro Rublev, dominato nel match di ottavi di finale di ieri pomeriggio. Interpellato dalla stampa USA nel dopo partita, l’azzurro si è soffermato sull’ottimo rapporto con Darren Cahill, esperto coach australiano che ha portato in passato all’eccellenza tennisti come Hewitt e Halep e rinvigorito la fase finale – ma terribilmente vincente – della carriera di Agassi. C’è voluto, come normale che sia, un po’ di adattamento, ma il lavoro del team Vagnozzi-Cahill sta formando un nuovo Sinner, più potente, più continuo, più forte ed evoluto. Insieme hanno lavorato per dare struttura al fisico ancora acerbo di Jannik, elemento basilare visto che il suo gioco è potente e di pressione, quindi richiede forza e resistenza; ma allo stesso tempo il coach australiano ha lavorato intensamente per convincere Sinner a studiare meglio gli avversari e adattare la tattica a seconda delle situazioni, piuttosto che limitarsi a produrre il proprio gioco senza compromessi.
    “Abbiamo iniziato a studiare molto meglio l’avversario, che è un punto in cui, sicuramente, tutti noi abbiamo investito molto”, dice Sinner. “È stato un bel cambiamento, all’inizio è stato difficile per me capire, perché giocavo solo con il mio piano di gioco, ma non su quello del mio avversario. Ad un certo punto l’anno scorso ho faticato un po’ in campo per capire quando farlo o meno. Ora sono un giocatore diverso. Tutto questo genere di cose fa parte della mia crescita”.
    “Io e Darren non parliamo molto nei momenti precedenti alla partita. Se mi fornisce qualche consiglio mentale? La cosa più importante, mi dice sempre, è di essere orgoglioso di dove sono e divertirmi quando gioco. Anche se non sorrido molto, mi diverto comunque molto” conclude Jannik.
    Resta invece fermo alla base per quanto riguarda gli obiettivi stagionali: “Il mio vero unico obiettivo è migliorare ogni giorno, col lavoro” afferma Jannik, senza porsi un traguardo specifico. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner show, demolisce Rublev e vola nei quarti

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Devastante. Inarrestabile. Sontuoso. Tre aggettivi che ben descrivono la prestazione clamorosa di Jannik Sinner nel primo ottavo di finale del Masters 1000 di Miami. L’azzurro ha demolito Andrey Rublev con una potenza e sicurezza nella spinta imbarazzante, travolgendolo 6-2 6-4 in poco più di un’ora di tennis a senso unico. Il moscovita è stato letteralmente investito da uno Tsunami di servizi, risposte, accelerazioni di diritto e rovescio, Jannik ha giocato con una sicurezza, continuità e facilità disarmante. E pensare che Rublev, pur con i suoi limiti e un tennis monocorde, è un top10 discretamente solido, stabilmente nelle fasi decisive dei grandi appuntamenti. Sul Grand Stand di Miami niente ha potuto per contenere la furia tecnica ed agonistica dell’altoatesino, in grandissima forma atletica e fiducia, praticamente perfetto.
    Sinner ha dominato il campo forte di una prestazione fantastica nei colpi di inizio gioco: il servizio e soprattutto la risposta l’hanno sostenuto per tutto l’incontro, dandogli una posizione di vantaggio tecnica – e psicologica – che ha disarmato totalmente Rublev, rimasto in balia dell’azzurro per tutta la durata dell’incontro. Jannik davvero sontuoso, mai in affanno, tatticamente perfetto e freddissimo nelle esecuzioni. Ha capitalizzato ogni chance, e forte del vantaggio ha anche provato con buon successo alcune variazioni, come la palla corta o l’attacco alla rete in contro tempo. Una sua volée di rovescio nel primo set, giocata nemmeno così vicino alla rete, è stata di una bellezza ed eleganza “Edberghiana”, non tanto per il tocco vincente ma per la frenata, controllo del corpo ed equilibrio, tanto da essere immediata prodotta e rimandata in tutto il mondo dal twitter ufficiale di TennisTv. Una bellezza.

    SINNER ON FIRE 🔥@janniksin #MiamiOpen pic.twitter.com/F7hmyBCo6T
    — Tennis TV (@TennisTV) March 28, 2023
    Se Jannik riuscirà ad inserire con sicurezza e giocare queste perle nella morsa infernale della sua spinta, beh, avrà delle variazioni straordinarie per uscire dal puro forcing e così sorprendere gli avversari. Del resto il lavoro di Vagnozzi-Cahill è sempre più evidente: Jannik produce accelerazioni spettacolari, ma sta crescendo in modo esponenziale anche al servizio, in risposta, in schemi offensivi solidi e più verticali, veloci e vincenti. “Jan” sta affinando un bagaglio tecnico molto, molto interessante, necessario per non essere prevedibile e dotarlo di alternative.
    Oggi di alternative non ne ha proprio avute Rublev. Forse il russo ha un tennis troppo statico, ancorato ad un forcing col diritto monotematico e quindi assai prevedibile che finisce per dare ancor più ritmo a Jannik ed esaltarne le qualità… ma quando l’avversario ti gioca così bene contro, puoi solo inchinarti e applaudire.
    La prestazione dell’altoatesino è stata talmente accecante e continua che nessun numero può ben rappresentarla, ma questi dati restano comunque importanti: ha chiuso con 28 vincenti e soli 8 errori (dei quali solo un paio veri “unforced”), con il 61% di prime di servizio in campo e vincendo l’86% dei punti (ottimo il 67% con la seconda). Ancor più decisiva e clamorosa la prestazione in risposta: ha vinto 11 punti su 15 seconde palle del rivale. Numeri spaziali che confermano l’evoluzione tattica del match: Rublev ha vinto i suoi game solo quando la sua prima palla gli ha portato il punto diretto o quasi. Nello scambio sono state pochissime le occasioni in cui ha portato a casa il punto. Il motivo è molto semplice: Andrey tira forte ma sempre alla stessa velocità, altezza e angolo, l’inside out col diritto da sinistra. Un colpo formidabile, con quale sbaraglia la maggior parte degli avversari, soprattutto quando li costringe a giocare correndo verso sinistra. Purtroppo per lui, oggi Jannik non gli ha consentito quasi mai di giocare questo colpo con i piedi sulla riga, poiché grazie alla forza e continuità dei colpi di inizio gioco, ha praticamente sempre condotto le danze. Avendo in mano l’iniziativa, Jannik non ha mai lasciato al russo quella “piazzola di sparo”, l’ha spostato subito, portandolo a giocare in posizioni che non ama. E anche nelle rare occasioni in cui ha spinto col suo colpo migliore, è andato a “sbattere” contro il rovescio monumentale di Jannik, oggi davvero “on fire” per precisione e anticipo. Sinner quindi ha stretto ancor più l’angolo, forzando il rivale a giocare di rovescio, oppure l’ha infilato con diritti lungo linea in anticipo favolosi, precisi e continui. Sinner ha dominato i tempi gioco, ha tenuto una posizione offensiva, ha condotto tutto il match. Servendo così bene e rispondendo in modo aggressivo e continuo, ha preso subito il controllo delle operazioni e non ha sbandato mai.
    Continuo, solido, concentrato, forte di una forma fisica eccezionale – mai è stato così bene atleticamente – tutto il suo gioco scorre con la fluidità di un crono svizzero. Perfetto. Bravo, bravissimo Jannik, di nuovo nei quarti di finale del Miami Open. Aspetta ora Ruusuvuori. Sarà favorito ampiamente, ma, soprattutto, questo Sinner non deve aver paura di Nessuno.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo ottavo di finale del Miami Open 2023 scatta con Rublev alla battuta. La sua prima palla è già “calda”, praticamente non si gioca, 1-0 Rublev. Più scambi nel primo game di Sinner, con la palla che corre retta e veloce, entrambi amano spingere e costruire in progressione. Con due Ace consecutivi dal 30-15, Jannik impatta 1 pari. Nel terzo game la risposta dall’azzurro sale in cattedra: pallata forte, centrale, che costringe Andrey ad arretrare, aprendo il fianco alla bordata successiva di Sinner. 15-30. Dopo la spinta, “Jan” entra di fioretto con un’improvvisa palla corta splendida! 15-40, arrivano le prime due palle break del match, a favore dell’italiano. OK la seconda: l’attacco del russo è modesto, un passante “robusto” di Sinner non è giocato con precisione di volo da Andrey. BREAK Sinner, avanti 2-1 e servizio. Il controllo in grande spinta col rovescio di Jannik è fantastico, passa con nonchalance da cross a lungo linea, punendo lo spazio lasciato aperto dal moscovita, bloccato a sinistra (dove ama anche martellare col diritto inside out). Altri due Ace per Sinner, inizio coi fuochi d’artificio e 3-1 avanti. Rublev spinge col diritto, ma non trova la posizione corretta, né andando a rete né chiudendo l’angolo, e la difesa di Sinner lo punisce. Sul 30-40 Jannik ha una palla per il doppio allungo, ma se la gioca bene il russo, deciso e potente. Ma Sinner non molla la presa, si procura un’altra palla break con una risposta potente, e sotto pressione Rublev commette un doppio fallo sanguinoso. Impreca verso il suo angolo, sembra incapace di trovare una chiave per incidere, ma senza l’aiuto del servizio con questa forza in risposta, Sinner lo sta dominando. 4-1 Sinner, con doppio break. Tira anche il quinto Ace Jannik, gioca sciolto, pulito, potente, la palla del rivale non lo infastidisce, anzi, gli fornisce un ritmo ideale sul quale entrare con ancor più forza e angolo. Sul 30-15 l’azzurro trova anche una volée bassa in contro tempo clamorosa, con un controllo delle gambe in frenata degno di uno Stefan Edberg d’annata. Clamorosa. In 21 minuti siamo 5-1, 22 punti vinti da Sinner, 13 dal rivale (e parziale di 5 game di fila). Rublev si aggrappa alla prima di servizio, unica chiave finora che gli ha portato punti. Con tantissima fatica, Andrey torna a vincere un game, Sinner sul 5-2 serve per il primo set. Meno prime palle in campo, ma Rublev non riesce ad incidere in risposta, mentre il diritto di Jannik è sicuro, anche in contro piede. Chiude al secondo set point, con una prima palla velocissima che il rivale non contiene. 6-2 in 32 minuti, +10 punti per l’azzurro, superiorità, TOTALE di Jannik, come spiegano i numeri: 16 vincenti e 3 errori, 92% di punti con la prima in campo, mentre Rublev ha chiuso con un terribile 11% di punti vinti con la seconda di servizio (1 su 9). Rublev Travolto.
    Secondo set, Rublev riparte alla battuta. Un Ace, trova un diritto dei suoi, 1-0 avanti. Continua a servire benissimo Jannik (2 su 3 finora nel match), anche con la seconda palla, bella carica e profonda. È un fulmine nell’avanzare con i piedi in campo, anticipo e via un diritto lungo linea preciso. Col sesto Ace, “Jan” impatta 1 pari. Finalmente il servizio del russo prende forza, almeno “tiene fermo” Sinner in risposta, dando il tempo ad Andrey di spingere a tutta col diritto. Ma in risposta al momento non riesce ad incidere, è molto sicuro Jannik, che ogni tanto prova qualche variazione come la palla corta (ben eseguita) o la discesa rete. Giocando così libero, tutto scorre nel tennis dell’azzurro, a zero si porta 2 pari. Nel quinto game Jannik ha una piccola chance sul 15-30, ma con un Ace un bel forcing, Andrey si porta 3-2. Nel sesto game Sinner sbaglia un diritto, primo vero non forzato di tutto il match, ma Rublev non ne approfitta, sbagliando a sua volta un diritto che l’avrebbe issato per la prima volta del match ai vantaggi in risposta. 3 pari. Eccoci al settimo, “fatidico”, game. Rublev incassa una risposta a tutta di Jannik, è di nuovo 15-30. Sul 30 pari, ancora risposta lungo linea, passo avanti e poi diritto vincente dall’altra parte. 30-40, prima palla break del set! Malissimo Rublev: si fa trovare impreparato su di una risposta “felina” di Jannik, spinge con poco equilibrio malamente a rete, calcolando male la profondità della risposta dell’azzurro. BREAK Sinner, 4-3 e servizio. La vittoria è a due passi. Forte del vantaggio, Sinner chiude l’incontro 6-4, producendo altri colpi d’autore, potenti e precisi. Rublev ha provato il tutto per tutto sul 5-4, pressando al massimo in risposta. Ma sul 30 pari si è vista la classe e sicurezza di Sinner: nonostante una seconda palla, ha condotto lo scambio e portato il rivale all’errore. Rublev non è mai arrivato nemmeno ai vantaggi in risposta. Sinner Sontuoso, mai in affanno, tatticamente perfetto e freddissimo nelle esecuzioni. Chapeau!

    [10] Jannik Sinner vs [6] Andrey RublevATP Miami Jannik Sinner [10]66 Andrey Rublev [6]24 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-305-3 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace4-3 → 5-3A. Rublev 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-403-3 → 4-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-3 → 3-3A. Rublev 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 ace 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-2 → 6-2A. Rublev 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 A-405-1 → 5-2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-154-1 → 5-1A. Rublev 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A df3-1 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace ace2-1 → 3-1A. Rublev 15-0 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 2-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace ace0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1
    8 ACES 60 DOUBLE FAULTS 228/46 (61%) FIRST SERVE 41/56 (73%)24/28 (86%) 1ST SERVE POINTS WON 30/41 (73%)12/18 (67%) 2ND SERVE POINTS WON 4/15 (27%)0/0 (0%) BREAK POINTS SAVED 2/5 (40%)9 SERVICE GAMES PLAYED 911/41 (27%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 4/28 (14%)11/15 (73%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 6/18 (33%)3/5 (60%) BREAK POINTS CONVERTED 0/0 (0%)9 RETURN GAMES PLAYED 96/7 (86%) NET POINTS WON 3/8 (38%)28 WINNERS 198 UNFORCED ERRORS 1836/46 (78%) SERVICE POINTS WON 34/56 (61%)22/56 (39%) RETURN POINTS WON 10/46 (22%)58/102 (57%) TOTAL POINTS WON 44/102 (43%)218 km/h MAX SPEED 217 km/h200 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 200 km/h160 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 158 km/h LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner dopo l’accesso agli ottavi di finale del torneo di Miami: “Posso essere molto contento del mio rendimento in risposta, soprattutto sulla seconda di servizio di Dimitrov”

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Mentre il numero 1 del mondo, Carlos Alcaraz, attira meritatamente l’attenzione del mondo del tennis, il ventunenne italiano Jannik Sinner sta silenziosamente costruendo una stagione notevole.Sconfiggendo Grigor Dimitrov 6-3, 6-4 domenica sera per raggiungere il quarto turno del Miami Open, l’ex campione delle Next Gen ATP Finals ha portato il suo record stagionale a 18-4, il miglior avvio di sempre per lui in una stagione.In un incontro in cui entrambi i giocatori hanno realizzato il doppio degli errori non forzati rispetto ai colpi vincenti, il trionfo di Sinner è stato sancito dal suo dominio sulla seconda di servizio di Dimitrov, che ha conquistato solamente sette dei 26 punti con la seconda.
    Dichiara Sinner: “È la prima volta che gioco di sera. Sono molto soddisfatto del modo in cui sto servendo e rispondendo in questo torneo. Non è facile battere un tennista come Grigor Dimitrov, che ha tanta capacità di alternare ritmi ed effetti. È stata come una partita a scacchi, con lunghi scambi. Ho finito per rispondere molto bene e sono molto felice di vedere che mi adatto bene a queste condizioni.”
    “Ho giocato più spesso a rete. Si tratta del lavoro che faccio in allenamento ed è frutto della necessità del momento, per mettere in difficoltà il mio rivale che non si aspetta queste giocate. Anche se a volte posso fare più errori del necessario, fa parte della mia crescita poiché cerco sempre di provare cose nuove, aggiungere variazioni al mio tennis. So che devo farlo, è un investimento per il mio futuro. Devo essere un giocatore meno prevedibile”.
    “Mi sto davvero godendo l’atmosfera di questo torneo e devo essere concentrato per adattarmi alle condizioni dato che di notte il campo è più lento e quando c’è vento tutto è più complicato”.
    “Contro Rublev sarà una partita molto impegnativa, colpisce molto forte, ha un solido rovescio e so che dovrò produrre una prestazione di un livello molto alto e prestare attenzione al mio servizio” LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: esordio ok per Sinner, regola Djere in due set

    Jannik Sinner

    Buona la prima per Jannik Sinner al Masters 1000 di Miami. L’azzurro nel proprio match d’esordio sui campi in sintetico della Florida sconfigge Laslo Djere col punteggio di 6-4 6-2 con una prestazione tutt’altro che straordinaria, ma sufficiente a portarlo al terzo turno. Sembrava in controllo del match già dai primi scambi l’azzurro, forte di un ritmo e velocità di palla nettamente superiore al rivale, ma improvvisamente sul 3 pari ha ceduto il turno di battuta, abbandonato dalla prima di servizio e stranamente falloso col rovescio di scambio, il colpo che di solito controlla col “pilota automatico”. È stato per sua fortuna un passaggio a vuoto di pochi minuti: ha strappato il contro break al gioco seguente ed è scappato via con ben 6 game di fila, portandosi 6-4 3-0, producendo un pressing ordinato e troppo elevato per Djere. Quando l’inerzia dell’incontro sembrava totalmente dalla parte dell’azzurro, ecco un nuovo passaggio a vuoto: falloso, meno intenso e ancora con poche prime, cede un altro turno di battuta che rimette in gara l’avversario. Esattamente come nel primo set, Sinner scappa subito avanti di nuovo, alzando la velocità e profondità dei suoi colpi di scambio, insostenibili per Djere, e chiudendo l’incontro a suo favore in scioltezza.
    11 vincenti e 22 errori, con il 58% di prime di campo (ma vincendo il 79% dei punti) sono una foto corretta dell’incontro, così così, ma in crescendo. Sinner è più forte, era nettamente favorito, e ha vinto. Non ha giocato benissimo, con due cali a metà dei set che gli sono costati due break, ma la differenza tra i due è parsa netta, sul piano tecnico, dell’intensità e della velocità di palla. La chiave del match è stata proprio la combinazione velocità di palla e intensità di Sinner: appena è riuscito a spingere forte sull’acceleratore, senza nemmeno rischiare troppo, ma forzando l’avversario sui suoi ritmi, la scavato il solco che l’ha portato al successo.
    Jannik ha avuto qualche problema nel tenere la sua massima intensità, con due cali – forse sia di fisico che di attenzione – che gli sono costati errori ed i due break. Anche il servizio è andato a corrente alternata, con percentuali modeste nei game in cui ha subito. Alla fine conta il risultato, entrare in un torneo con condizioni totalmente diverse da Indian Wells (vento, umidità, campi più rapidi) esordendo contro un avversario che già aveva vinto un match. Non sempre è facile. Un successo che apre a Jannik le porte del terzo turno, dove aspetta Grigor Dimitrov.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia l’incontro al servizio. Scarica subito un rovescio cross micidiale, a 96 mph, imprendibile. Un doppio fallo, ma chiude agilmente il game a 15. Più complicato il primo turno di battuta del serbo, ai vantaggi concede una palla break, ma la risposta di Jannik è un po’ corta e Djere ne approfitta entrando col diritto, suo colpo più potente. Ben 16 punti e oltre 8 minuti per l’1 pari. Il ritmo da fondo campo dell’azzurro è insostenibile per Laslo, sballottato a destra e a manca dai drive profondi e angolati di Jannik. Con un Ace chiude un game a zero, Sinner si porta 2-1, sembra in totale controllo nei suoi giochi e punge anche in risposta, trovando un buon tempo d’impatto sul rovescio, ma Djere regge. Il match stenta a decollare come spettacolo, il gioco è piuttosto lineare e con nessuna variazione rispetto alla spinta di ritmo. Si avanza sui turni di servizio. Nel settimo game il vento infastidisce Jannik al servizio. Djere vince lo scambio più lungo del match (19 colpi) tenendo bene al centro, quindi approfitta del terzo doppio fallo di Sinner. 15-40, prime due palle break per il serbo. Gioca un pessimo rovescio Jannik, fermo con le gambe, e subisce un improvviso BREAK. Ha pagato immediatamente il primo game nel quale il servizio l’ha abbandonato. 4-3 e servizio Djere. Male Sinner in questa fase, gambe pesanti, sbaglia troppo senza che il rivale faccia chissà cosa, solo un tennis ordinato. Dal 30-0, finalmente Jannik alza di brutto la velocità dello scambio e Laslo va subito in crisi. Con tre punti “sostanziosi” di fila, c’è la palla del contro break per l’azzurro. Sbaglia un rigore a porta vuota il serbo, affossando in rete un diritto a campo aperto. Contro Break Sinner, 4 pari. Il diritto torna veloce, ma anche falloso. Un errore (di pochissimo) sul 30 pari costa a Jannik un’altra palla break, stavolta pericolosissima visto lo score. Si scambia sul rovescio, Djere sparacchia lungo e si lagna, ha sprecato una chance niente male. Con una prima palla corta del match, l’altoatesino sorprende il rivale, molto dietro la riga di fondo, una soluzione che potrebbe funzionare molto bene nel match. 5-4 Sinner. Ora è Jannik a giocare ordinato, spingere con poco rischio, ed è Djere a sbagliare, incerto. Concede due Set Point sul 15-40. Annulla il primo con Ace al centro; non entra invece la prima a sinistra… comanda Jannik col diritto, lo sposta a sinistra ed è Laslo a sbagliare per primo. 6-4 Sinner, 47 minuti di tennis tutt’altro che esaltante. 54% di prime in campo e 16 errori per Jannik, foto di un set di bassa qualità.
    Secondo set, Sinner scatta alla battuta. Nonostante il vento che sferza il campo, la “tempesta” sembra passata: vince comodamente il suo game l’azzurro (e quarto gioco di fila), tornato a generare una spinta consistente a ritmi difficili da contenere per il serbo. L’inerzia è tutta dalla parte di Jannik, comanda lo scambio e impone il suo forcing. 15-30 e poi 15-40 con un diritto in contro piede molto intelligente. Due palle break per l’allungo a favore di “Jan”. Il servizio aiuta il serbo, annulla la prima; esagera nella spinta cross di rovescio Sinner sulla seconda, la palla gli vola via. Spreca anche la terza chance, un diritto in avanzamento out (ma la palla era bassissima). Con una magia in recupero su di una palla corta (ben eseguita), strappa la quarta palla break Sinner. È quella buona: doppio fallo Djere. L’azzurro “ringrazia”, vola avanti 2-0 col quinto game di fila. La partita sembra decisamente indirizzata dalla parte dell’allievo di Vagnozzi-Cahill, ora in controllo degli scambi a ritmi troppo alti per Djere. Con un Ace e senza rischi, siamo 3-0 Sinner. Djere entra nel set, 3-1, e approfitta di un altro calo dell’azzurro, che tra 30-15 commette tre errori e subisce il secondo BREAK dell’incontro. 3-2 avanti Jannik, ma ora serve il serbo. Come nel primo set, Sinner si riprende subito, torna a spingere forte e Laslo sbaglia, andando fuori giri. Con una risposta violenta, è 15-40, due chance per un nuovo allungo per l’azzurro. Con un pressing profondo al centro, Djere sbaglia e spacca la racchetta. Di nuovo avanti Sinner con un BREAK, 4-2 e servizio. Il match di fatto finisce qua, chiude Jannik 6-2 con un altro break in totale sicurezza, e una risposta vincente di rovescio splendida sul Match Point. Non un Sinner eccellente, ma oggi contava vincere ed iniziare il torneo.

    [10] Jannik Sinner vs Laslo Djere ATP Miami Jannik Sinner [10]66 Laslo Djere42 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2L. Djere 0-15 0-30 0-405-2 → 6-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 5-2L. Djere 15-0 15-15 15-30 15-403-2 → 4-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-1 → 3-2L. Djere 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace3-0 → 3-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-30 ace2-0 → 3-0L. Djere 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A df1-0 → 2-0J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Djere 15-0 15-15 df 15-30 15-40 30-405-4 → 6-4J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 A-404-4 → 5-4L. Djere 15-0 30-0 30-15 30-30 30-403-4 → 4-4J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-40 df3-3 → 3-4L. Djere 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df2-2 → 3-2L. Djere 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1L. Djere 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-401-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 40-150-0 → 1-0
    3 ACES 34 DOUBLE FAULTS 229/50 (58%) FIRST SERVE 29/65 (45%)23/29 (79%) 1ST SERVE POINTS WON 19/29 (66%)9/21 (43%) 2ND SERVE POINTS WON 12/36 (33%)1/3 (33%) BREAK POINTS SAVED 5/10 (50%)9 SERVICE GAMES PLAYED 910/29 (34%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 6/29 (21%)24/36 (67%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 12/21 (57%)5/10 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 2/3 (67%)9 RETURN GAMES PLAYED 93/6 (50%) NET POINTS WON 2/6 (33%)23 WINNERS 1221 UNFORCED ERRORS 2032/50 (64%) SERVICE POINTS WON 31/65 (48%)34/65 (52%) RETURN POINTS WON 18/50 (36%)66/115 (57%) TOTAL POINTS WON 49/115 (43%)219 km/h MAX SPEED 206 km/h186 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 197 km/h155 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 167 km/h LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner può coltivare sogni di gloria, per i bookie più lontani Berrettini e Musetti

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Dopo la semifinale centrata a Indian Wells, Jannik Sinner va a caccia del primo successo in un Master 1000 nel secondo torneo statunitense consecutivo, quello di Miami. L’azzurro è il terzo favorito in quota per gli esperti a 9 volte la posta a 12, dietro i due finalisti di Indian Wells, il vincitore e nuovo numero uno del mondo, Carlos Alcaraz, fissato tra 2,50 e 2,75 e Danil Medvedev, visto vincitore tra 3,50 e 3,75.
    Spera in un pronto riscatto Matteo Berrettini, alle prese con un periodo di forma non esaltante: il successo finale del tennista romano si gioca a 50 mentre la prima volta di Lorenzo Musetti, anche lui reduce da un ultimo mese al di sotto le aspettative, sale a 100. LEGGI TUTTO

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    Flavia Pennetta: “Sinner è ben centrato, Musetti deve ancora capire il suo valore”

    Flavia Pennetta

    Flavia Pennetta ha rilasciato un’intervista a Fanpage nella quale racconta la sua vita di tutti in giorni in famiglia, impegnata nella crescita dei tre figli avuti con Fabio Fognini. Oltre al momento sportivo del marito, l’ex campionessa di US Open 2015 si è soffermata anche su Sinner, Musetti e Berrettini. Riportiamo alcuni passaggi del suo pensiero, sempre interessante.
    “Sono molto contenta della mia vita oggi, anche se non nascondo che con tre figli piccoli a volte ti senti un po’ come… ‘cotta’. La sensazione di non avere molto tempo per te, dopo una vita in cui tutto girava intorno a me. Con i bambini cambia tutto e c’è tanto lavoro. Flavia è passata in secondo o terzo piano, ma cerco di ritagliarmi dei momenti in cui tornare indietro nel tempo e ricordare momenti bellissimi. Nostalgia del tennis giocato? Non rimpiango niente e non vorrei niente di diverso da quello che ho oggi, ma è sempre bello ritrovarsi come giocatrice. Anche come donna e come moglie. Si lavora costantemente sul rapporto di coppia, perché i bambini sono stupendi, ma se non c’è una solidità è difficile. Dicono che i bambini uniscono, ma se non sei una coppia solida e disposta a cambiare questi equilibri, possono anche separare”.
    “Come sta Fabio? Quando cambiano un po’ gli equilibri e l’età avanza, recuperi diversamente, non sei più veloce come prima e fai più fatica. Però dall’altra parte c’è sempre quel talento che non si vede tanto nel circuito. Si vede molta più forza, molta più potenza, con più capacità fisica e meno tecnica. Per questo giocatori come Fabio sono giocatori che divertono molto” commenta Flavia.
    Il discorso si sposta su Matteo Berrettini, in difficoltà in questo 2023 e bersagliato da molte critiche: “Sicuramente tutte le critiche che ci sono trovano il tempo di un giorno e poi spariscono. Noi atleti siamo consapevoli che non si può essere sempre al 100%. La gente non comprende che per noi questo è un lavoro e siamo i primi a voler far bene. Quando andiamo in difficoltà lo percepiamo e chi soffre realmente è il giocatore. Ma siamo abituati ad essere messi sotto torchio. Le critiche per la sua vita privata? Il problema è sempre lo stesso: quando uno inizia a vincere, la gente si entusiasma e dà quasi per scontato che tutto sia dovuto. Ma non è così, perché il tennis è uno sport durissimo. Ti fermi solo due mesi, se ti va bene, ed essere sempre costanti non è facile. Le parole fanno male, te lo dico per esperienza personale. Ti senti accusato, ti vengono dette parole pesantissime perché poi la gente esagera e va fuori di testa. Devi imparare a farti scivolare tutto addosso. Giustamente Matteo ha detto di essere un ragazzo normale e la sua è effettivamente una situazione normalissima. L’ha chiusa lì ed è stato bravo perché ha detto basta subito, non essendoci più nulla da dire”.
    Flavia parla anche degli altri azzurri in alto in classifica: “Sinner è quello più ‘centrato’. Lo apprezzo molto perché ha avuto il coraggio di cambiare determinate cose quando sarebbe potuto rimanere nella sua zona comfort, senza modificare nulla. Lui invece è andato alla ricerca di novità e questa è una gran cosa. Lo vedo lì, c’è poco da dire. Musetti deve ancora realmente capire il suo valore ed essere più sicuro di se stesso. Più ‘valiente’, come si dice in spagnolo. Però ha un gioco bellissimo. Bisogna tenere conto anche delle pressioni che può sentire, dovendo riconfermare l’annata scorsa. Dovrà imparare a farlo. La verità è che sono piccoli, giovanissimi. Quando non sei nessuno e tutto quello che fai non sempre è sotto i riflettori, è più facile. Ma quando diventi un nome la gente inizia a pretendere da te e tutto cambia. Bisogna imparare a fare quel tipo di gestione. È successo a Matteo, è successo a me, a mio marito, a tutti”.
    Chiedono a Pennetta se Camila Giorgi in futuro avrà dei rimpianti per non esser riuscita a modificare il suo tennis e vincere di più, la risposta della brindisina: “Alla fine i rimpianti servono a poco, perché lei sembra molto convinta del suo gioco e del percorso che ha fatto, anche quando molti di noi dicevano che avrebbe dovuto prendere altre strade. Non credo che lei stessa abbia rimpianti. Chi la vede giocare dal di fuori dice ‘se avesse fatto così…’. Ma con i se non si va lontano”. LEGGI TUTTO