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    Davis Cup: Sinner implacabile, regola Griekspoor e regala il punto all’Italia. In doppio giocano Sinner – Sonego

    Jannik Sinner a Malaga (foto Getty Images)

    L’inesorabile legge del più forte. Ci mette una mezz’ora, tutto il primo set, ad ingranare le marce alte Jannik Sinner, anche solo per conoscere bene le condizioni di Malaga in partita, ma appena ha alzato il livello avvicinandosi a quello stratosferico delle ATP Finals di Torino, per un ottimo Tallon Griekspoor non c’è stato niente da fare. Sinner batte il n.1 olandese 7-6(3) 6-1 in 73 minuti di tennis di alta qualità complessiva, regalando il primo punto all’Italia. Sarà il doppio a decidere chi passa in semifinale, sabato contro la vincente di Serbia – Gran Bretagna. Una buona partita, rapida ma con un ottimo tennis in campo, con un Sinner in forma “da Masters” ma anche per merito dell’olandese. Infatti Griekspoor è piaciuto moltissimo nel primo set, ha spinto davvero con grande qualità e intensità, trovando grandi soluzioni offensive e non soffrendo poi nemmeno così tanto nei sui turni di battuta, eccetto il nono game, il più duro dell’incontro, nel quale ha salvato con bel piglio le uniche due palle break del parziale.
    Jannik non ha concesso niente in tutto il match, chiudendo con 9 Ace e 14 vincenti, oltre a buoni numeri al servizio (64% di prime in campo, vincendo il 91% dei punti, solo tre persi!), ma ha sentato un po’ ad ingranare in risposta. Per merito di un Griekspoor offensivo e velocissimo nell’attaccare, ma anche perché le condizioni di gioco rispetto a Torino sono diverse. Qua la palla rimbalza più alta, e si è notato più volte come nei primi game, soprattutto in risposta, Jannik tendeva ad andare fin troppo sotto alla palla, per assurdo con troppo anticipo, non trovando il miglior punto d’impatto. Del resto, si è allenato solo qualche ora prima di scendere in campo, ma scrollata di dosso qualche minima incertezza e trovati i riferimenti ideali, Sinner ha alzato il livello e non c’è stata più partita. Dalla parte finale del primo set l’azzurro ha alzato il ritmo, la potenza nei colpi e la profondità. Nel tiebreak è andato a prendersi i punti decisivi, forzando l’errore del rivale, e quindi è scappato via con un allungo mortale.
    Davvero in grandissima forma Sinner, veloce di piedi e di braccio. Appena ha potuto giocare libero dalla tensione, forte del primo set vinto, e trovate le migliori sensazioni, ha mostrato una sicurezza e qualità nettamente superiore a Griekspoor, dominando nettamente il secondo set e dando così un punto fondamentale all’Italia. Dopo le prime incertezze, tutto ha funzionato bene nel suo gioco. In condizioni indoor Sinner è davvero fortissimo, e la fiducia con cui è arrivato a Malaga è qualcosa che lo rende ancor più sicuro e incisivo.
    “Non è stato facile, è un privilegio giocare di fronte a questi tifosi” afferma Sinner a caldo in campo. “È bello essere qua, è la prima volta per me a Malaga. Il primo set è stato molto equilibrato, ho dovuto un po’ adattarmi all’inizio. Non siamo favoriti nel doppio, ma giocheremo al nostro meglio e vediamo come andrà”.
    Volandri ha deciso: Sinner torna in campo, con lui Lorenzo Sonego. Questa la coppia che si giocherà il terzo e decisivo punto di Italia – Olanda, contro il duo olandese Koolhof e Griekspoor, un doppista fortissimo e il loro miglior singolarista.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match inizia con Griekspoor al servizio. Serve bene, spinge molto dopo una solida prima palla, il diritto è un colpo che può fare “male”. Scatta sicuro anche Sinner, tennis molto verticale, non si scambia molto. Nel sesto game la prima mini scossa dell’incontro. Jannik cerca una smorzata, pessima esecuzione, Tallon corre avanti e chiude sul net; poi un doppio fallo di Sinner, primo del match, gli costa lo 0-30. Berrettini incita il compagno, che alza l’attenzione e la velocità di spinta. Allontana l’olandese dalla riga di fondo e lo punisce con una smorzata stavolta ottima. Molto rapido dal centro del campo Sinner, anticipo e spinta facendo correre Griekspoor. 4 punti di fila, e 3 pari. Si nota che Tallon è un tennista in fiducia, cerca e trova soluzioni tutt’altro che facili, eseguendo con rapidità e mano. Nei suoi game di battuta comanda lui, sbaglia o fa il punto. 4-3. Vola Sinner, 4 pari, e vola anche in risposta. Proprio con una risposta “volante” di rovescio sullo 0-15 strappa un big point che mette grande pressione all’”Orange”, 0-30. Rischia il serve and volley Griekspoor, ottimo il primo, meno preciso il secondo, mentre la combinazione riposta + passante di Jannik è perfetta. 15-40, prime palle break del match per Jannik. Serve bene l’olandese, si salva. S’impenna il livello di gioco, entrambi giocano davvero bene, grandi colpi e spettacolo. È il game più lungo e complicato del match, fantastico il contrasto tra gli attacchi di Tallon e le contro mosse di Jannik. 14 punti per 5-4 Griekspoor. L’equilibrio non si spezza, Sinner ha un ritmo troppo alto per le difese e contrattacchi del rivale. Si va al tiebreak. Sinner commette un brutto errore col diritto, sparando una bordata lungo linea abbondantemente larga, è evidente quanto tende ad andare troppo sotto alla palla, sicuramente paga i rimbalzi molto più alti rispetto al campo di Torino, con il poco tempo per adattarsi. 2-1 Griekspoor. Anche l’olandese sbaglia un affondo, di poco, un po’ troppo impeto, 2 pari. Con una risposta profonda Jannik provoca l’errore di Tallon, investito e senza il tempo di aprire bene. 3-2 e poi 4-2 Sinner (quattro punti di fila). Con una bella prima al corpo, l’azzurro vola 5-2. Con un passante di rovescio veloce, basso, ingestibile, Jannik strappa il punto del 6 a 3, con Tre Set Point. Con servizio e schiaffo col diritto, colpo che ha Torino è stato una sentenza, Jannik chiude il primo parziale 7 punti a 3. Livello alto, e con alta attenzione, Sinner non perfetto in risposta ma molto sicuro. Nessuna palla break concessa, due prime su tre in campo vincendo l’86% dei punti, e solo due persi con la seconda per Jannik.
    Sinner inizia alla battuta il secondo set. Sciolto e sicuro, spinge e avanza l’azzurro, fantastico come si apre il campo con un’accelerazione incrociata sempre veloce e precisa. Sinner dal tiebreak ha cambiato marcia: in risposta nel secondo game trova una velocità d’impatto e profondità che manda a gambe all’aria le certezze di Griekspoor e ne provoca errori. Strappa due palle break Jannik sul 15-40 e impone ritmi così alti che Tallon non riesce a tenere. Break Sinner, 2-0 e servizio. E che servizio… una prima palla nemmeno così veloce ma sicura, precisa, che regala a Jannik il tempo per anticipare la risposta del rivale e chiudere in avanzamento. In un lampo l’altoatesino scappa via 3-0, allungo mortale con un parziale di 12 punti a 2. Già 3 Ace nel set per Jannik, ma soprattutto una combinazione di velocità e sicurezza che Griekspoor non riesce a contenere, nemmeno giocando il suo miglior tennis. Domina Sinner, Griekspoor prova ad attaccare ma la palla gli torna così rapida che nemmeno riesce ad arrivare a metà campo. 0-30. Con un’altra risposta eccezionale, ancora di rovescio ma stavolta cross, Griekspoor crolla di nuovo 15-40, due palle break che profumano già di match point… Ace sulla prima per Tallon, e poi trova una riga, anzi NO! È fuori! Doppio break per Sinner, 4-0! Non c’è più partita, altro turno di battuta a zero e 5-0 Sinner. Chiude 6-1 con l’ennesimo ottimo turno di battuta. Fa il pugno verso il angolo. Missione compiuta, l’Italia è ancora viva. Ora il doppio. Tutto lascia pensare che Sinner, dopo una rapida doccia, tornerà di nuovo in campo…

    Jannik Sinner (ITA) 🇮🇹 vs. Tallon Griekspoor (NED) 🇳🇱ITF Finals J. Sinner76 T. Griekspoor61 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-05-1 → 6-1T. Griekspoor 15-0 ace 30-0 40-05-0 → 5-1J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-04-0 → 5-0T. Griekspoor 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 30-403-0 → 4-0J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-15 ace2-0 → 3-0T. Griekspoor 15-0 ace 15-15 15-30 15-401-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 2-2* 3*-2 4*-2 5-2* 5-3* 6*-36-6 → 7-6J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-05-6 → 6-6T. Griekspoor 15-0 30-0 ace 40-05-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-04-5 → 5-5T. Griekspoor 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-404-4 → 4-5J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4T. Griekspoor 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-303-3 → 3-4J. Sinner 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3T. Griekspoor 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-2 → 2-2T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 df 40-301-1 → 1-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-00-1 → 1-1T. Griekspoor 30-0 40-15 40-30 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Bookmaker sicuri su Sinner: può diventare numero uno, primo slam sempre più vicino

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    “Sei vicino a vincere uno Slam e a diventare numero uno al mondo”. – Così Djokovic a Sinner dopo la finale di Torino. E se ad esserne convinto è Nole, i bookmaker non possono che confermare: la conquista della vetta del ranking entro il 2024 si gioca a 10. Quest’anno Jannik ha chiuso in quarta posizione, dietro a Djokovic, Alcaraz e Medvedev. La differenza in classifica dal primo posto è stata di quasi cinquemila punti, frutto dei successi del serbo in tre Slam su quattro. Sinner avrà bisogno di migliorare proprio sui quattro palcoscenici più prestigiosi, dove quest’anno ha raccolto una semifinale, due ottavi di finale e un secondo turno. Gli esperti vedono il primo successo a livello Slam per il numero uno italiano nel 2024 a 2,50.
    Il primo Major della stagione non è molto distante. L’Australian Open, a gennaio, sarà il primo banco di prova per Sinner, che nel 2023 ha perso agli ottavi contro Tsitsipas. L’uomo da battere sarà, ancora una volta, Novak Djokovic, che non perde in Australia dal 2018 ed è il favorito per la conquista del titolo che sarebbe il venticinquesimo Slam, l’undicesimo in Oceania. Nole si gioca vincente a 2, seguito da Alcaraz a 3,50, Medvedev a 6 e proprio Sinner, a 7. LEGGI TUTTO

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    Sartori esalta Sinner: “Ha messo ordine nel suo tennis e la programmazione 2023 è stata perfetta”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Massimo Sartori non è sorpreso dall’eccezionale settimana vissuta da Jannik Sinner alle ATP Finals. Lo storico coach di Andreas Seppi, interpellato da “Radio anch’io sport” come riporta l’Alto Adige, è stato il primo vero “scopritore” di un Jannik bambino nella sua Sesto Pusteria, e ora parla di questo ragazzo diventato uomo di successo ricordando anche i passi fatti insieme. “L’ho conosciuto che aveva 13 anni e mezzo, era in terza media. Me ne parlò un amico ed andai a vederlo al torneo di Ortisei. Mi colpì subito l’armoniosità dei suoi movimenti. Sfoggiava un bel rovescio, il dritto un po’ meno. Serviva a piedi uniti, come Monfils. Già si vedeva che aveva la stoffa per diventare un giocatore vero”.
    Da allora si strada Sinner ne ha fatta davvero tanta, passando dalla velocità delle piste da sci ai vertici del tennis mondiale. “Jannik sugli sci era veramente forte, ma con il suo fisico poteva eccellere in qualsiasi sport. Ha scelto il tennis e va bene così. Ha questa ampiezza incredibile che gli permette con due passi di raggiungere un lato del campo con grande facilità”.
    Per Sartori, Jannik è pronto ad eccellere anche negli Slam: “Sinner ha fatto un grande salto di qualità. È migliorato fisicamente e tecnicamente, e nella settimana delle ATP Finals ha dimostrato di poter affrontare match lunghi, fisicamente molto impegnativi. È sicuramente pronto per arrivare in fondo e provare a vincere tornei importanti, nei quali si gioca al meglio dei tre set su cinque, contro avversari di fascia alta. Nel 2023 ha fatto un grandissimo ordine nel suo tennis, con una organizzazione perfetta di tutta la stagione, ha dimostrato di essere il più preparato per giocare molto bene tutto l’anno”.
    Per il coach vicentino Sinner a Tornino pagato il prezzo di una finale così importante e nuova per lui contro l’avversario più forte ed esperto: “Nole più va avanti nei tornei più diventa pericoloso. In tutta la stagione è partito non bene, per poi migliorare andando avanti. Domenica sera ha giocato una partita estremamente importante sotto l’aspetto tattico, soprattutto sul dritto di Jannik, a dimostrazione che era nel momento di forma migliore. Djokovic non è mai parso in ansia, Jannik ha pagato un po’ la tensione della prima finale veramente importante della sua carriera”.
    Tra due giorni c’è la Davis, Sinner sarà in campo con la maglia azzurra e per Sartori in campo darà tutto: “Ogni volta che ha deciso di fare qualcosa, Jannik la fa sempre al meglio. Anche stavolta tirerà fuori la migliore versione di sé. C’è da dire che è un impegno a fine anno, i tennisti iniziano a gennaio e finiscono a novembre. Per essere l’ultimo appuntamento dell’anno è impegnativo. È un evento a squadre e Jannik cercherà di fare il leader e di portare a casa la Coppa che ci manca da tanto tempo” conclude il coach. LEGGI TUTTO

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    Le 10 cose che resteranno delle ATP Finals 2023

    Il Pala Alpitour di Torino (foto Marco Mazzoni)

    Le ATP Finals 2023 sono andate in archivio con il successo dell’immenso Novak Djokovic, in un’edizione che resterà legata per sempre al nome e alle imprese di Jannik Sinner. Di seguito le 10 cose che non potremo dimenticare di quest’avventura incredibile.
    1 – Non è più un sogno, è realtà. Per troppo tempo ipotizzare che un tennista italiano potesse entrare nel Gotha del tennis internazionale a giocarsi i titoli più ambiti o addirittura il vertice del ranking è stato solo un sogno, troppo ardito per rischiare di diventare realtà, quasi peccato anche il solo sussurrarlo… Il 2023 di Jannik Sinner e la chiusura della sua straordinaria stagione spazzano via ogni indugio. Sinner merita il suo posto tra i migliori, ha tutto quel che serve per restarci e migliorare ancora, andando a vincere i più grandi appuntamenti della disciplina. Non è riuscito nell’impresa di trionfare nella terza edizione delle Finals a Torino, ma ha battuto 4 top10 nel torneo, 8 di fila dallo scorso settembre. Ha battuto tutti gli attuali top 10, andando a stanarli con un tennis di altissima qualità, adattandolo anche alle esigenze. Troppo bravo. Jannik Sinner dal 2024 scenderà in campo in ogni appuntamento con l’obiettivo di arrivare fino in fondo. Non gli manca niente. Quando hai un talento come il suo puntare al massimo non è arroganza, è la normalità.
    2 – Djokovic infinito. Mai commettere l’errore di dare per morto il più grande vincente e lottatore dello sport. Jannik l’ha battuto nel girone. Quella sconfitta è stata un detonatore, ha fatto esplodere dentro di lui ancor più voglia di vincere, di rivincita. La correttezza di Sinner l’ha portato in semifinale – poteva esser eliminato se l’azzurro avesse mollato nel terzo set vs. Rune… – e negli ultimi due incontri Novak ha alzato il livello in modo fantastico, battendo il futuro della disciplina, prima Carlos, poi Jannik. Gli anni passano, per suo stesso dire saranno Alcaraz e Sinner portare avanti lo sport nei prossimi anni, ma al momento questo fantastico tiranno non ancora alcuna voglia di abdicare. Enorme.
    3 – Un torneo di qualità totale, destinato a proseguire. Le ATP Finals, giunte al terzo anno a Torino, sono una scommessa ampiamente vinta ma il Presidente Binaghi ha dichiarato che nel 2025 quest’avventura non finirà. Gaudenzi è stato più cauto sull’argomento “futuro”, pur riconoscendo che mai come a Torino le Finals sono state “abbracciate” dalla città, dal paese, da quell’amore italico che travolge e sorprende. Spalti pieni, atmosfera incredibile, una città bella come Torino che si è tirata a lucido e ha accolto tutto e tutti con una precisione e qualità assolute. Chi ha vissuto almeno una giornata delle Finals torna a casa arricchito. Speriamo che Binaghi vinca anche quest’ennesima scommessa, perché a noi il masters in Italia piace da matti…
    4 – Alcaraz col fiato “corto”. Carlos ha Torino ha esordito alle Finals e come era “classico” per il suo più noto connazionale Nadal è arrivato a fine stagione piuttosto scarico, fisicamente e mentalmente. Le similitudini tra i due grandi spagnoli non sono poi così tante, giocando un tennis completamente diverso, ma entrambi chiedono il massimo a corpo e testa, tanto che dopo US Open le loro prestazioni sono calate. Ferrero, coach di Alcaraz, ha affermato un concetto molto chiaro: “Se vuoi essere il migliore devi comportarti come il migliore ed essere professionale tutto l’anno. È quello che è e dobbiamo accettarlo. Questo è il calendario che abbiamo”. Carlos aveva parlato di una certa stanchezza dopo mesi intensi di grandi battaglie. Probabilmente nel team dell’iberico ci saranno alcuni ripensamenti e aggiustamenti, per migliorare la gestione delle energie di Alcaraz.
    5 – Occhio a Rune in salute. Ha penato per mesi con una schiena mal messa Holger Rune, ma appena è tornato a posto si è rivisto subito quell’acerrimo lottatore che può diventare una vera spina nel fianco. È servito il miglior Sinner per scrollarselo di dosso, in una partita che non valeva più niente per Jannik e che, col senno di poi, forse sarebbe stato “meglio” aver lasciato correr via. E non solo per eliminare Djokovic, ma soprattutto per risparmiare energie che in finale sono mancate. Col senno di poi non si scrivono le pagine di storia, quindi inutile continuare con altre congetture. Quel che è certo è che Rune ha dato segnali importanti di ripresa. Vedremo se il lavoro con Boris Becker porterà benefici al suo tennis, ancora un po’ grezzo in varie situazioni. Nel 2024 il danese potrebbe essere l’outsider di lusso in ogni grande torneo.
    6 – Tsitsipas, così non va. Non è uscito “benissimo” dalle ATP Finals Stefanos Tsitsipas. Che sia una persona complessa è risaputo, ma affermare nel giro di due giorni “Sto benissimo, sono pronto a competere, chi mette in giro certe voci?” e poi “Ho fatto molte visite, ho malissimo alla schiena, è un dolore che non potevo gestire” è alquanto singolare. Ma c’è qualcosa di assai ben più grave della sua brutta uscita dal torneo… Visto dal vivo, la sua palla “non va”. Non va più come nel recente passato. Diamogli il beneficio del dubbio per condizioni fisiche non al meglio, ma sono mesi e mesi che il suo tennis langue, ormai messo in crisi da moltissimi avversari, non solo dai big. Confrontato alla velocità di palla e intensità di Sinner, il gioco del greco pareva non una ma due categorie indietro. Urge ritrovare la miglior forma fisica, ma anche qualcosa di nuovo, altrimenti la carriera di Tsitsipas rischia di entrare in un crepuscolo anticipato, e sarebbe un vero peccato.
    7 – Campo veloce, spettacolo assicurato. Tutti i giocatori sono stati concordi: il campo di Torino è stato il più rapido dell’anno, anche più dell’erba. Che qualità media c’è stata nei match delle Finals? Altissima. Ci sono state partite disumane dominate solo da Ace? Nessuna. È l’ennesima conferma che le condizioni medie sul tour sono troppo, troppo lente. Velocizzare di nuovo il gioco deve essere il primo obiettivo dal 2024. Basta pantani.
    8 – Ascolti tv, il tennis “tira”. 6 milioni e 686mila spettatori per Sinner in finale. Numeri altissimi anche per gli altri match trasmessi dalla Rai nel torneo. Abbiamo il personaggio, certo, ma è forse il momento di capitalizzare tutto ciò riportando un po’ più di tennis sulla tv pubblica. Abbiamo Supertennis, che è stato uno strumento indispensabile a costruire il nuovo “boom” della disciplina in Italia, ma averlo sulla tv di stato è oggettivamente un’altra cosa. Oltretutto pare che dal 2024 quasi tutto il tennis sarà su Sky Sport, vedremo che accordi verrano trovati per la distribuzione dei tornei. Ma forse avere almeno parte degli Slam in chiaro su “mamma Rai” potrebbe essere un ritorno terribilmente gradito e importante.
    9 – Via il doppio, dentro le ragazze? È stato uno degli argomenti di discussione a Torino nelle pause tra i vari match delle Finals. Viste le disastrose condizioni affrontate dalle migliori al mondo a Cancun per le WTA Finals, e la scintillante organizzazione del Masters maschile, beh, ipotizzare una pronta fusione dei due tornei potrebbe essere un’ancora di salvataggio per il tour femminile. I doppisti potrebbero farsene una ragione, ma c’è un rischio concreto: sarebbe brutto se l’evento femminile, una volta integrato a quello maschile, passasse parimenti in secondo piano. Il pubblico probabilmente apprezzerebbe, e anche i cari biglietti per sedersi nel Pala Alpitour avrebbero un valore maggiore. Pro e Contro, ce ne sono tanti. Gaudenzi continua a parlare di maggior integrazione tra i due circuiti. Vedremo.
    10 – Voto 10 al pubblico. Sinner è stato portato per mano, con un calore indescrivibile, sino alla finale. Ma rispetto alle “medie” e tristezze a cui abbiamo assistito in passato, pochi sono stati i momenti di scorrettezza a danno degli altri giocatori con l’italiano in campo. Lo stesso Rune ha ringraziato gli spettatori a Torino, e detto da uno che praticamente ha sempre da ridire col pubblico… La speranza è che l’esempio di Sinner, la correttezza fatta persona, possa essere un veicolo per gli stessi tifosi, per vivere la disciplina con vero spirito sportivo. Calore sì, cattiveria no. Sarebbe un’altra super vittoria targata Jannik.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Piatti su Sinner: “Sono felice per Jannik e non sono sorpreso. Bravo a non ascoltare sterili critiche da persone non competenti”

    Foto d’archivio di Jannik e Riccardo

    Riccardo Piatti ha affidato ai suoi canali social un proprio commento sulla splendida settimana vissuta dal suo ex pupillo Jannik Sinner alle ATP Finals. Riportiamo le parole del coach.
    “In molti mi hanno chiesto un commento sulla partita di ieri di Jannik e in generale sulla sua settimana alle Finals di Torino: giornalisti, amici, addetti ai lavori o semplici curiosi. Onde evitare fraintendimenti, preferisco affidarmi ai miei canali di comunicazione e rispondere a tutti da qui.
    Per prima cosa faccio pubblicamente i complimenti a Jannik (perché privatamente glieli ho già fatti) per questa bellissima settimana, ha giocato un ottimo torneo e un tennis di alto livello. Ci tengo anche a dire che la cosa non mi sorprende più di tanto, perché ho sempre creduto in lui e ho sempre saputo che Jannik era pronto per fare grandi cose, perché in questi anni ha sempre dimostrato una costante crescita, un’incredibile attitudine al lavoro e consistenza nei risultati e nel miglioramento. Non posso che essere felice per questa sua finale, perché come per ogni insegnante, di ogni fascia d’età, è bello vedere i propri “allievi” crescere e diventare grandi, sia fisicamente che sportivamente. La finale di ieri è sicuramente solo la prima di una lunga serie che vincerà e auguro a Jannik un grande in bocca al lupo per questo presente e per il futuro. Come ho sempre detto e sempre dirò “Forzaaa e divertiti”.
    Per concludere, ci tenevo anche a dirgli bravo per non aver ascoltato le inutili critiche ricevute durante la sua ultima mancata partecipazione alla Davis, circa il suo non attaccamento “alla maglia” e al suo sentirsi o meno italiano. Critiche sterili che sono arrivate da persone non competenti e che non conoscono come fare la prestazione di alto livello.
    Jannik, una settimana così alle Finals, i futuri Slam che vincerai e il ranking mondiale sono il miglior modo di dimostrare il tuo attaccamento all’Italia e di far sentire tutti gli italiani orgogliosi di avere uno come te tra i migliori atleti al mondo
    Riccardo”. LEGGI TUTTO

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    Djokovic implacabile, doma Sinner con una prestazione da n.1 e vince per la settima volta le ATP Finals

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    Altro che “maledizione” del Masters… Il campo ha parlato chiarissimo: quando hai di fronte un campione così grande, così pronto a sprigionare fin dai primissimi punti tutta la propria classe, lucidità e intensità di gioco, tutto diventa maledettamente difficile, anche se sei un giocatore formidabile come il Sinner ammirato in tutto il torneo. La legge del più forte oggi è stata una sentenza: Novak Djokovic si è preso una sontuosa rivincita contro Jannik Sinner, dominando l’azzurro anche più del 6-3 6-3 conclusivo dopo 1 ora e 43 minuti di gioco, vincendo per la settima volta in carriera le ATP Finals, record assoluto (stacca Roger Federer a quota sei). Si ipotizzava che sarebbe andato in scena un match un po’ diverso da quello ammirato martedì scorso, perché Sinner aveva tanta fatica fisica e mentale nelle gambe e nella testa, e perché la semifinale vinta ieri sera da Nole vs. Alcaraz aveva discretamente impressionato. Djokovic oggi pomeriggio al Pala Alpitour ha giocato ancor meglio, con un focus mostruoso in ogni momento cruciale del gioco, scavando fin da subito un solco importante sull’azzurro, prendendosi un vantaggio che non ha mollato più, fino al meritato successo. Sinner è parso un po’ sotto tono fisicamente, c’ha messo un’ora ad entrare in moto con la massima – o quasi – velocità dei colpi, ma mai davvero è riuscito ad avvicinare la qualità e intensità delle prestazioni prodotte nei giorni scorsi. Non c’è riuscito perché probabilmente era un po’ provato, ma soprattutto per gli enormi meriti di Novak, impeccabile, perfetto. Fortissimo.
    Questa finale è la foto esatta della forza incredibile di Djokovic, delle qualità superiori che gli hanno permesso di vincere tutto ed elevarsi sopra ad ogni avversario, scrivendo nuovi record storici. Novak ha analizzato freddamente i motivi della sconfitta patita contro Jannik martedì scorso e ha trovato le contro mosse più efficaci per neutralizzare i punti di forza di Sinner e spiccare il volo, fin dai punti punti. Sinner nella partita di round robin aveva vinto perché era riuscito a tenere mentalmente e fisicamente ritmi spettacolari, una velocità di palla superiore al serbo, con grande rischio e intensità, comandando. Per questo Djokovic fin dai primi colpi ha imposto i suoi ritmi, ha dominato i tempi di gioco non finendo mai sotto, ha servito così bene da disinnescare la risposta di Jannik che tanto aveva sofferto. Novak ha chiuso la partita con il 70% di prime palle in campo, vincendo il 91% dei punti, ma il dato fino al 2-0 del secondo parziale è ancor più straordinario: ha perso solo due punti al servizio. Due. In pratica, nei suoi game non c’è stato match.
    Jannik è stato meno esplosivo con le gambe per scattare sulla palla e trovare quelle risponde favolose che tanti punti e situazioni favorevoli gli hanno portato nel torneo, ma la precisione e continuità della battuta del n.1 è stata implacabile. 7 Ace nel primo set e 13 in totale, numeri davvero straordinari, che gli hanno permesso di tenere a distanza il rivale, e quindi in risposta pungere, incidere subito e mettere Jannik in difesa. Martedì scorso Sinner ha servito bene, ha colpito dalla riga di fondo un primo colpo sulla risposta di Nole così potente e profondo da dargli il tempo di gioco. Aveva tirato due, tre palle al centro davvero potenti Jannik, allontanando il rivale dalla riga fondo e via l’accelerazione col diritto lungo linea, o il rovescio cross, o l’attacco. Grandissima velocità dei colpi e di copertura del campo, che gli permetteva di comandare. Oggi il pallino del gioco l’ha sempre tenuto Novak, troppo bravo a rispondere al centro, profondo, e quindi aprire subito l’angolo mandando Jannik a rincorrere. Non è nemmeno retrocesso così tanto all’indietro l’azzurro, ma poche volte ha avuto la forza nelle gambe per entrare a tutta sui colpi cadenzati e precisi del rivale e così ribaltare l’inerzia a suo favore. C’è riuscito solo nel secondo set quando era già sotto di break, dopo aver subito un parziale micidiale di 14 punti di fila che hanno di fatto dato la partita al n.1.
    Solo dal 2-0 Sinner si è finalmente messo in moto. È stata una reazione più emotiva che tecnica, sospinto dalla sua grinta e dal pubblico. Il diritto è tornato a tratti potentissimo, ma non sempre costante; col rovescio ha rischiato qualche lungo linea, e pure delle variazioni tra smorzate e attacchi, ma tutto in modo estemporaneo e mai stabile. Non gli è mancata la lucidità, piuttosto la forza per fare il primo passo e imporsi. Il primo passo di Djokovic è stato uno scatto da centometrista, ha bruciato Jannik costretto a rincorrere, a giocare in posizioni scomode, sempre in affanno. Del resto martedì sera avevamo celebrato una prestazione sublime di Sinner, oltre le migliori aspettative. Era riuscito a produrre un tennis di una potenza, anticipo e continuità sbalorditive visto l’altissimo coefficiente di rischio. Un tennis che per stare in piedi necessita di qualità massima, tutto deve funzionare, colpi testa e gambe. Oggi Djokovic è stato troppo bravo nel pungere e rendere tutto questo impossibile.
    Ci sarebbero anche altri aspetti da analizzare, ma fermiamoci qua. Celebriamo l’immenso Campione chiamato Novak “Nole” Djokovic, il più vincente e forte. Ringraziamo Jannik Sinner per le enormi emozioni che ha regalato in questa settimana. Una settimana che conferma quanto sia diventato forte, ormai al pari di tutti i migliori giocatori. L’edizione 2023 delle Finals si chiude con una sconfitta per Sinner, ma con la consapevolezza che dal 2024, in ogni grande torneo, Jannik sarà da corsa per arrivare sino in fondo. Una settimana che ha riscritto la storia del tennis italiano che è stata un privlegio raccontare e vivere a bordo campo a Torino. Grazie Jannik.
    Marco Mazzoni

    [4] Jannik Sinner vs [1] Novak Djokovic ATP Nitto ATP Finals Jannik Sinner [4]33 Novak Djokovic [1]66 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-403-5 → 3-6N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace3-4 → 3-5J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 ace2-4 → 3-4N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-402-3 → 2-4J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-151-3 → 2-3N. Djokovic 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace1-2 → 1-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 ace A-400-2 → 1-2N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-1 → 0-2J. Sinner 0-15 0-30 0-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-03-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace ace2-5 → 3-5N. Djokovic 15-0 ace 30-0 40-02-4 → 2-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-151-4 → 2-4N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-3 → 1-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A1-2 → 1-3N. Djokovic 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-0 → 0-1
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Sinner vs Djokovic

    Statistiche
    🇮🇹 Sinner
    🇷🇸 Djokovic

    Aces
    8
    13

    Double Faults
    1
    0

    First Serve (%)
    49/74 (66%)
    32/46 (70%)

    1st Serve Points Won
    28/49 (57%)
    29/32 (91%)

    2nd Serve Points Won
    12/25 (48%)
    9/14 (64%)

    Break Points Saved
    5/8 (63%)
    2/2 (100%)

    Service Games Played
    9
    9

    Return Rating
    45
    166

    1st Serve Return Points Won
    3/32 (9%)
    21/49 (43%)

    2nd Serve Return Points Won
    5/14 (36%)
    13/25 (52%)

    Break Points Converted
    0/2 (0%)
    3/8 (38%)

    Return Games Played
    9
    9

    Net Points Won
    3/8 (38%)
    4/8 (50%)

    Winners
    19
    20

    Unforced Errors
    12
    5

    Service Points Won
    40/74 (54%)
    38/46 (83%)

    Return Points Won
    8/46 (17%)
    34/74 (46%)

    Total Points Won
    48/120 (40%)
    72/120 (60%)

    Max Speed
    212 km/h
    210 km/h

    1st Serve Average Speed
    199 km/h
    195 km/h

    2nd Serve Average Speed
    166 km/h
    155 km/h LEGGI TUTTO

  • in

    Sinner e la… “maledizione” del Masters

    Jannik e Novak, di nuovo di fronte oggi pomeriggio

    Non solo Novak Djokovic… Jannik Sinner nella sua prima finale alle ATP Finals (0re 18) dovrà affrontare di nuovo il n.1 del mondo, in grandissimo spolvero ieri sera in semifinale contro Alcaraz, ma anche un altro scomodissimo “avversario”: la temuta “maledizione del Masters”. Nella storia della manifestazione infatti è capitato ben 20 volte che all’atto conclusivo si siano affrontati due tennisti che già si erano sfidati nel girone, e i numeri parlano chiaro. Solo in 8 occasioni chi ha vinto il match del round Robin si è ripetuto anche in finale, mentre per 12 volte chi è stato sconfitto si è preso la rivincita in finale, alzando la coppa del “Maestro”.
    Vediamole nel dettaglio.
    8 vittorie sia nel round robin che in finale:
    1978 – McEnroe su Ashe
    1981 – Lendl su Gerulaitis
    2001 – Hewitt su Grosjean
    2003 – Federer su Agassi
    2004 – Federer su Hewitt
    2008 – Djokovic su Davydenko
    2011 – Federer su Tsonga
    2017 – Dimitrov su Goffin

    Queste invece le 12 finali nelle quali il vincitore si è preso una bella rivincita dopo esser stato battuto nel round robin:
    1976 – Orantes su Fibak
    1987 – Wilander su Edberg
    1989 – Edberg su Becker
    1990 – Agassi su Edberg
    1994 – Sampras su Becker
    1996 – Sampras su Becker
    1999 – Sampras su Agassi
    2000 – Kuerten su Agassi
    2005 – Nalbandian su Federer
    2015 – Djokovic su Federer
    2018 – Zverev su Djokovic
    2021 – Zverev su Medvedev

    Sinner avrà una doppia montagna da scalare, un fortissimo Djokovic e pure la cabala. Le ATP Finals sono un torneo estremamente affascinante, l’unico con i gironi che consentono questa anomalia. Non è facile per un tennista, abituato alla regola secolare “chi vince avanza, chi perde va a casa”, ritrovarsi di fronte proprio all’atto decisivo un giocatore battuto pochi giorni prima. È qualcosa di davvero complicato da gestire mentalmente, oltre alla difficoltà del valore degli avversari, i migliori otto dell’anno. Se Jannik riuscirà a vincere la quinta partita del torneo – tutte! – e battere per la seconda volta Djokovic in una settimana, non solo alzerà la coppa delle Finals, suo più grande successo in carriera, ma avrà compiuto un autentico capolavoro.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Atp Finals, è di nuovo Sinner-Djokovic: le quote premiano il serbo, ma Jannik può sognare il titolo

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Cinque giorni dopo, è ancora Jannik Sinner contro Novak Djokovic: dopo aver avuto la meglio nel round robin delle Atp Finals, infatti, l’altoatesino ritrova il serbo nel match che vale il titolo. Il pronostico vede “Nole” avanti nelle quote, dopo la prova di forza in semifinale contro Carlos Alcaraz, ma Sinner ha tutte le carte in regola per stupire di nuovo tutti: gli esperti, infatti, vedono il successo di Djokovic tra 1,52 e 1,56, mentre per il colpaccio di Sinner si sale tra 2,37 e 2,48. Battere Djokovic una volta, infatti, è difficilissimo; farlo due volte consecutivamente sarebbe un’impresa leggendaria, per un atleta, Sinner, che ha già riscritto la storia del tennis italiano, arrivando così avanti nella competizione.
    Occhi puntati, poi, sul set betting, in cui comanda lo 0-2 a favore di Djokovic, a 2,45, mentre si sale a 3,55 per l’1-2. Pagano rispettivamente 4,40 e 4,90, invece, il 2-0 e il 2-1 a favore di Sinner.
    – 🕕 **Orario**: TODAY, 18:00– 🎾 **Partita di Tennis**: Djokovic vs Sinner– 📊 **Scontri diretti**: 3-1– 📈 **Quota Djokovic**: 1.55– 📈 **Quota Sinner**: 2.49 LEGGI TUTTO