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    Manfredi: “Conegliano e Trento hanno contribuito a mantenere l’Italia nell’élite della pallavolo mondiale”

    Di Redazione Le CEV Super Finals disputate ieri a Lubiana hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca a tutto il volley italiano. Conegliano e Trento, infatti, non sono riuscite a conquistare la Champions League. “Dispiace per come sono andate le cose – ha commentato il presidente Giuseppe Manfredi –; inutile dire che sarebbe stato bello premiare le nostre squadre, consegnando loro il trofeo delle Super Finals, ma non sempre si può vincere e dobbiamo accettare la sconfitta con sportività. Questo però non mi impedisce di fare i miei più sinceri complimenti alle nostre due squadre che si sono rese protagoniste di una stagione davvero fantastica contribuendo a mantenere l’Italia nell’élite della pallavolo mondiale”. Il presidente prosegue poi parlando di Conegliano: “E’ una società e una squadra straordinaria che in questi anni ha scritto pagine importanti della storia della nostra disciplina; forse in questo 2022 avrebbe meritato un epilogo differente, ma da Presidente Federale non posso che essere loro grato. Dirigenza, atlete e staff hanno contribuito a un innalzamento generale del livello tecnico della pallavolo femminile in Italia centrando risultati straordinari e record che saranno difficili da battere. Il mio augurio è che Conegliano continui ad essere un modello societario al quale guardare con stima e rispetto per l’impegno profuso all’interno del nostro mondo. Davvero grazie e complimenti a questa grande società”. A cui si collega quella del presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, Mauro Fabris: “Una sconfitta è sempre difficile da digerire, ma Conegliano saprà rialzarsi come ha fatto anche in passato, in una stagione in cui ha vinto tutto il possibile in Italia, raggiungendo anche l’ennesima finale europea. Dopo l’emozionante corsa Scudetto e il successo di Scandicci in CEV Challenge Cup, un risultato che comunque testimonia il valore della pallavolo italiana, un movimento di eccellenza in grado di migliorarsi di anno in anno grazie a proprietà e sponsor. Complimenti al VakifBank Istanbul e al connazionale Giovanni Guidetti per la grande prestazione”. Le Finali di Lubiana hanno visto scendere in campo anche Trento: “I ragazzi di Lorenzetti sono stati davvero bravi a raggiungere l’atto conclusivo della competizione. Trento è una società virtuosa che negli anni si è contraddistinta per serietà e risultati raggiunti. Certo dispiace per l’epilogo ma la giovane formazione trentina può guardare al futuro con fiducia anche considerando il suo contributo in chiave azzurra. Rinnovo le mie congratulazioni certo del fatto che ci saranno presto nuove occasioni di riscatto” chiosa Manfredi. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lisinac: “Non è questo il nostro livello”. Kaziyski: “L’anno prossimo? Farò meglio”

    Di Redazione

    Non riesce la vendetta alla Trentino Itas nella finale di Champions League. Come nell’edizione del 2021, sono i russi dello Zaksa ad alzare al cielo il trofeo europeo.

    Non il miglior gioco espresso dai dolomitici, con tanti errori nel corso del match. La formazione di Lorenzetti ha accelerato nel terzo parziale, portando il Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle a lottare fino al 32-30, ma i russi di coach Cretu sono stati più determinanti in quasi tutti i frangenti della partita, trascinati da un super Semeniuk da 27 punti.

    Matey Kaziyski, autore comunque di un’eccellente prova da 16 punti, commenta così: “Sicuramente ci dispiace moltissimo. Escluso il primo set, siamo stati sempre veramente vicini però secondo me loro sono stati più forti oggi e hanno meritato di vincere. All’inizio siamo partiti un po’ scombussolati, però dopo siamo rientrati e abbiamo avuto delle ottime chance. Non siamo riusciti a tenere fino alla fine e la partita ci è sfuggita”.

    In merito al suo futuro, capitan Kaziyski rassicura sorridendo: “Rimango la banda di Trento e speriamo di farlo ancora meglio”.

    Il centrale Srecko Lisinac fa eco al suo capitano: “Non dovrebbe essere normale, ma può succedere di non entrare in partita come volevamo. C’è anche da considerare che non abbiamo giocato per diverso tempo, così siamo entrati in campo con del nervosismo addosso, non sicuri del nostro gioco. Nei momenti decisivi, inoltre, la nostra battuta non ha funzionato. Loro sono stati continui in ricezione, per tutta la durata del match: hanno vinto meritatamente. Peccato per noi perchè abbiamo dimostrato di saper giocare ad un livello più alto rispetto a quello espresso in questa finale. Per questo rimane comunque l’amaro in bocca”.

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Angelo Lorenzetti: “Dovevamo essere perfetti per giocarcela con loro”

    Di Eugenio Peralta

    La seconda sconfitta consecutiva in finale di Champions League non può che lasciare l’amaro in bocca in casa Trentino Itas, ma la delusione è mitigata dalla consapevolezza dell’altissimo livello della gara disputata dallo Zaksa Kedzierzyn-Kozle. A fine partita Angelo Lorenzetti è realista: “Conoscevamo il livello a cui andavamo incontro. Per giocarcela con loro dovevamo essere perfetti, e non lo siamo stati. Nel primo e nel secondo set siamo stati molto attaccati nel punteggio, il terzo ce lo siamo fatti sfuggire nella parte finale, dopo che non abbiamo saputo chiudere per qualche imprecisione sui contrattacchi“.

    “Loro sono stati bravissimi – sottolinea ancora il tecnico di Trento – e d’altra parte avevamo visto quanto erano cresciuti nella seconda parte della stagione“. Forse può alimentare qualche rimpianto la fase della stagione in cui si è arrivati a questa partita, con l’Itas ferma da tre settimane e lo Zaksa reduce dalla vittoria dello scudetto: “Non so, con i se e con i ma non si fa la storia – conclude Lorenzetti – la situazione era questa e noi ci abbiamo provato. Loro hanno alzato di molto il livello dell’attacco, i ragazzi sono stati bravi a rimanere lì, almeno un set si poteva portare a casa“. LEGGI TUTTO

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    Riccardo Sbertoli: “Se potessi rigiocarla subito, lo farei…”

    Di Eugenio Peralta

    Non partiva favorita la Trentino Itas nella finale di Champions League contro lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle, ma c’era chi al sogno europeo ci aveva creduto, eccome. Ci credevano gli oltre 1500 tifosi giunti a Lubiana, ci credeva Riccardo Sbertoli, come si percepisce dalle parole del palleggiatore azzurro nel dopopartita: “Adesso fa male, c’è rabbia Se potessi rigiocarla subito lo farei, anche se sono distrutto. Siamo amareggiati, ci dispiace tanto perché speravamo di riaprirla. Siamo stati lì in tutti i set, ci è mancato qualcosina nei momenti chiave e contro queste squadre non te lo puoi permettere“.

    Come sempre il regista di Trento riesce però a vedere anche il lato positivo: “Le emozioni sono state tante, e tante sono state belle. Abbiamo fatto qualcosa di grandissimo per arrivare qui e la sconfitta non deve farcelo dimenticare. Ci aspettavamo una partita di livello così alto, certo almeno un set potevamo portarlo a casa, però ripeto: abbiamo fatto una cosa grandissima“. LEGGI TUTTO

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    Il poker continentale resta stregato, 2022 CEV Champions League al Kedzierzyn-Kozle

    Lubiana (Slovenia), 22 maggio 2022
    L’assalto alla quarta Champions League della sua storia resta stregato per Trentino Itas. Il sogno di ribaltare il risultato della precedente edizione e tornare a scrivere, dopo undici anni, il nome nell’albo d’oro della più prestigiosa manifestazione internazionale per Club, per la formazione gialloblù si è spento ai vantaggi del terzo set del match di questa sera all’Arena Stozice di Lubiana. In terra slovena oggi Trento non è riuscita a completare il suo splendido percorso continentale, cedendo per 0-3 al cospetto dei polacchi del Groupa Azoty Kedzierzyn-Kozle.I Campioni in carica hanno quindi confermato a dodici mesi e mezzo di distanza dalla Finale di Verona la propria egemonia in campo europeo, centrando una storia doppietta e culminando una stagione che li aveva visti vincere tutto anche in Polonia con una prestazione molto continua e priva di grosse sbavature in cui Semeniuk (best scorer e mvp del match grazie a 27 punti personali col 74%) ha saputo esaltarsi ed esaltare i compagni. I polacchi hanno avuto un migliore approccio alla gara, riuscendo a contenere in seguito anche il ritorno degli avversari, che con le fiammate a rete di Kaziyski (il migliore dei suoi con 16 palloni vincenti e il 57% in attacco) e Michieletto (3 muri e un ace per un totale di 13 punti) hanno spesso provato ad invertire la tendenza senza però riuscirci. Il lungo braccio di ferro ingaggiato nel finale di terzo set ha dimostrato come la Trentino Itas sia stata spesso vicina all’avversario senza avere mai la concreta possibilità di riaprire il match, ben incanalato da Kedzierzyn-Kozle in ogni singola frazione.
    Di seguito il tabellino della Finale di 2022 CEV Champions League, giocata stasera all’Arena Stozice di Lubiana.
    Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle-Trentino Itas 3-0(25-22, 25-20, 32-30)GROUPA AZOTY: Smith 10, Kaczmarek 13, Semeniuk 27, Rejno 3, Janusz, Shoji (L); Kluth. N.e. Kosian, Staszewski, Kalembka, Kozlowski, Zalinski, Banach   All. Gheorghe Cretu.TRENTINO ITAS: Sbertoli 1, Kaziyski 16, Lisinac 9, Lavia 6, Michieletto 13, Podrascanin 5, Zenger (L); D’Heer, Pinali. Cavuto, Albergati, Sperotto, De Angelis. All. Angelo Lorenzetti.ARBITRI: Collados di Vienne (Francia) e Ozbar di Istanbul (Turchia).DURATA SET: 32’, 26’, 39’; tot. 1h e 36’.NOTE: 9.304 spettatori, incasso non comunicato. Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle: 4 muri, 2 ace, 17 errori in battuta, 5 errori azione, 55% in attacco, 46% (29%) in ricezione. Trentino Itas: 5 muri, 3 ace, 11 errori in battuta, 10 errori azione, 48% in attacco, 48% (24%) in ricezione. Mvp Semeniuk.
    Trentino Volley SrlUfficio Stampa LEGGI TUTTO

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    Lorenzetti: “Abbiamo il giusto mix di esperienza e gioventù”. Kaziyski: “Speranza, non aspettative”

    Di Redazione

    Alle ore 18.00 di domenica, sul taraflex di Lubjana, l’Itas Trentino avrà un’altra possibiltà per conquistare la Champions League e soffiarla allo stesso Zaksa che se la prese la scorsa stagione.

    Nella conferenza stampa organizzata dalla Cev alla vigilia della competizione, a presentare questa importante sfida sono coach Lorenzetti e capitan Kaziyski.

    Proprio il capitano, comincia: “Siamo molto fieri di essere qua. E’ stata una stagione davvero difficile, come difficile è stato il qualificarsi. Già essere qua è un grande risultato, ma dopo aver perso lo scudetto, siamo qua per dare il meglio di noi nella speranza di vincere il titolo. A Trento ci sono diversi meccanismi che fanno funzionare la macchina, nessun segreto in particolare, solo la voglia di farla funzionare al meglio. Quando arrivi a giocarti una finale a questi livelli, la pressione è inevitabile, a prescindere dalle condizioni esterne”.

    Con Trento, Kaziyski ha vinto numerosi trofei, prima di trasferirsi in Giappone e poi a Verona. Ora l’occasione di conquistarne un altro: “Sono tornato a Trento con la speranza di potermi giocare un’altra finale di Champions e portare a casa un’altra coppa, ma di certo non con delle aspettative. All’inizio era diffiicile anche solo immaginarlo, la squadra era completamente nuova e anche molto giovane, non potevo immaginare di ottenere certi risultati in così poco tempo”.

    “Quando cambiano i giocatori cambiano le caratteristiche della squadra. Noi abbiamo il giusto mix di esperienza e gioventù che ci ha regalato curiosità e entusiasmo durante la stagione e che ci ha permesso di sopportare dei momenti dove sembrava che avessimo finito la benzina. Questo ci ha permesso di essere qua a giocarci una finale che è un’opportunità grandissima per ognuno di noi” è invece il commento del tecnico Lorenzetti.

    L’Itas Trentino approda alla finale di domani dopo un lungo periodo di pausa: l’ultima partita ufficiale per i dolomitici è stata il 27 aprile scorso: “Per imparare a giocare è necessario giocare e questo noi non potevamo farlo. Avevamo la necessità di recuperare energie, e in questo i ragazzi si sono spesi molto bene, e di equilibrare l’attesa con la pressione di un evento come la finale di Champions League. Siamo consapevoli che domani scenderemo in campo senza aver allenato molto la nostra fase di gioco, ma arriviamo da un anno di 50 partite, non dovrebbe essere difficile trovarla”.

    Infine, Lorenzetti svela la chiave con cui domani la sua squadra proverà a vincere: “Cosa fare per vincere? Battere sulle righe, ricevere sempre perfettamente e mettere giù la palla (ride ndr). A parte gli scherzi, noi sappiamo che lo Zaksa ha una continuità di gioco molto alta e noi vogliamo stare attaccati a loro, per giocarci tutti i set, e questo sapendo che ci possono essere dei momenti in cui le due squadre si possono staccare a livello di punteggio. Ma è importante credere che il nostro gioco ci permetta di rimanere attaccati a loro o addirittura avanti nel break”. LEGGI TUTTO

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    Champions League, il pronostico di Lucchetta: “possiamo sognare una doppietta azzurra”

    Di Redazione Domani sera l’Arena di Lubjana si tinge anche dei colori italiani. Le finali di Champions League maschile e femminile contano due corazzate italiane: l’Itas Trentino e l’Imoco Volley Conegliano. “Squadre di grande tradizione, protagonisti di altissimo livello. Conegliano è una corazzata, Trento per certi versi è stata sorprendente perché è arrivata a giocarsi la Champions in un’annata sulla carta di transizione. Saranno partite spettacolari” analizza Andrea Lucchetta, stella della pallavolo maschile e ora commentatore per Rai Sport, in un’intervista di Filippo Ferraioli per Il Giornale. La squadra di Lorenzetti se la vedrà con lo Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle mentre per le Pantere di Santarelli il ciclo si chiude contro il VakifBank Istanbul, prossima destinazione dell’opposta Paola Egonu. Difficile fare un pronostico per due partite che si preannunciano al cardiopalma: “Quella al femminile sembra la gara più imprevedibile: a Conegliano serviranno una Egonu da 35 punti e una Wolosz molto consistente in regia. Trento dovrà aggirare i centrali dello Zaksa e tenere sotto pressione la seconda linea, sfruttando anche l’ottima difesa sulla quale può contare. Si, possiamo sognare una doppietta azzurra” chiosa Lucchetta. LEGGI TUTTO

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    La finale di Champions ai raggi X: pregi e difetti di Trento e Zaksa

    Di Paolo Cozzi

    Finalmente è arrivato il momento che tanti appassionati aspettavano, le Super Finals di Champions League a Lubiana, atto conclusivo di una stagione intensa di volley nazionale ed internazionale partita ad agosto, con i trionfi europei delle nazionali azzurre, e in chiusura ora, con le nostre due portacolori pronte all’assalto del tetto d’Europa.

    Caso vuole che le quattro finaliste siano le stesse dell’anno scorso, anche se per arrivarci tutte quante hanno dovuto sudare parecchio nel corso dei gironi eliminatori, in un Champions sì orfana delle squadre russe, ma che ha regalato agli spettatori alcuni match epici. Su tutti la semifinale di ritorno fra Trento e Perugia, decisa solo al… sesto set! Ma veniamo alla finale maschile tra Trentino Itas e Zaksa Kedzierzyn-Kozle, e analizziamo le due contendenti guardando anche al loro percorso da novembre ad oggi.

    TRENTINO ITAS

    Battuta 4 stelle. Trento è una squadra che forza al servizio, ma è anche molto abile ad alternare battute potenti a palle corte che tagliano la rincorsa al centrale e costringono il ricevitore di seconda linea a ricevere corto, privando la squadra avversaria della pipe. Il migliore nel fondamentale è Michieletto, l’arma in più Kazyiski, capace più di una volta di spaccare in due le partite con il suo servizio.

    Ricezione 4 stelle. Finché la ricezione tiene, l’Itas viaggia con il pilota automatico e Sbertoli può dimenticarsi di non avere un opposto di ruolo. Nel gioco trentino l’attacco al centro funziona bene e viene sfruttato molto, ma c’è bisogno che da dietro arrivino tanti rifornimenti. Il libero Zenger in più di una occasione ha mostrato tentennamenti… sarà lui il bersaglio della battuta polacca?

    Attacco 5 stelle. Con palla in mano Sbertoli fa viaggiare a mille i suoi attaccanti, forzando al centro per nascondere Lavia soprattutto quando è in seconda linea. Proprio Lavia è stato giocatore spettacolare e fenomenale in questa Champions, ma arriva da una semifinale Play Off chiusa in calando… sarà riuscito coach Lorenzetti, in queste tre lunghe settimane senza partite, a ridare fiato ed energie mentali a lui e agli altri ragazzi?

    Muro 5 stelle. Podrascanin, Lisinac, Lavia e Michieletto… centimetri ma anche tanta tecnica per questi quattro ragazzi. Il primo è uno dei migliori al mondo nel leggere il gioco dei palleggiatori avversari; il secondo è meno abile nella lettura, ma quando arriva a raddoppiare chiude ogni spiraglio; il terzo è tra i migliori marcatori a muro di questa Champions e il quarto ha un talento che, qualsiasi cosa fa, la fa bene!

    Palleggio 4 stelle. Sbertoli quest’anno ha sfruttato alla grandissima l’occasione e ha spinto Trento a risultati che nessuno aveva messo in preventivo. Mi piace molto quando la ricezione gli permette di spingere e forzare, fatica ancora un po’ quando è costretto a remare fuori dai tre metri. Vincere la Champions vorrebbe dire mettere in discussione anche le gerarchie in nazionale?

    Condizione 4 stelle. Trento non gioca da quasi tre settimane, e questo potrebbe essere un handicap, ma certe partite non hanno bisogno di ritmo gara, vanno giocate a tutta e basta. Anzi, dopo un aprile molto dispendioso sia dal punto di vista fisico che da quello delle energie mentali, potrebbe essere stato un plus per la squadra di Trento questo riposo nell’avvicinamento alle Finals.

    GRUPA AZOTY KEDZIERZYN-KOZLE

    Battuta 5 stelle. Semeniuk è il giocatore più pericoloso, ma tutta la squadra è aggressiva dalla linea dei 9 metri, con una valida alternanza di battitori al salto e battitori flot. Attenzione anche a Rejno, tornato titolare per l’infortunio di Huber.

    Ricezione 4 stelle. Stagione da 30% di ricezione perfette per lo Zaska, che in seconda linea schiera l’americano Shoji, che in difesa è capace di recuperi mostruosi. Qualcosa regalano anche i polacchi, specie perché con ricezione staccata il loro gioco diventa più prevedibile.

    Attacco 5 stelle. È una squadra compatta, solida, che varia bene e alterna i suoi attaccanti. Non ci sono prime donne e tutti sono al servizio della squadra. Peserà l’assenza di Huber, ma al centro c’è comunque qualità. Nella finale 2021 i mattatori sono stati Kaczmarek e Sliwka: obiettivo tenerli sotto il 50% di palle a terra.

    Muro 4 stelle. Senza Huber la squadra perde sicuramente qualcosa, ma si nota ancora la mano di Grbic, che l’anno scorso proprio nell’organizzazione muro-difesa aveva trovato uno dei caposaldi del suo sistema di gioco: rigore a muro e ottima capacità di lettura del gioco avversario.

    Palleggio 4 stelle. Si pensava che sostituire Toniutti fosse impossibile, e invece Janusz è riuscito a non far rimpiangere il francese e a dare una sua filosofia al gioco dello Zaksa. Molto bravo nel gestire i suoi tre laterali, ha trovato anche buon feeling con i centrali.

    Condizione 5 stelle. Reduce dalla vittoria dello scudetto, lo Zaksa vede aprirsi le porte di un possibile bis storico in Champions League. Ma come tutti gli sportivi sanno, vincere è difficile, ripetersi quasi impossibile…. Riusciranno i ragazzi di coach Cretu in questa ardua impresa? LEGGI TUTTO