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    Serbia-Italia, Pozzecco show: espulso, abbraccia tutti e si mette a piangere!

    BERLINO – Il secondo fallo tecnico fischiato alla panchina costa caro a Gianmarco Pozzecco, espulso dagli arbitri durante l’ottavo di finale di Italia-Serbia. Primo tecnico chiamato nel primo quarto, il secondo durante il terzo periodo di gioco: un match tirato, con gli arbitri impegnati a domare il clima di tensione fra i due team. Il tecnico azzurro paga caro il suo temperamento, e viene cacciato a 6 minuti alla fine del terzo quarto con gli azzurri sotto di quattro. Uscendo dal parquet berlinese, Pozzecco si è lasciato andare alle lacrime e ha salutato con un abbraccio tutti i componenti della panchina. LEGGI TUTTO

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    Eurobasket: Italia, attenta a Jokic

    Esistono innumerevoli storie che riguardano Nikola Jokic, il centro serbo che domani affronterà l’Italia: folli, assurde, irreali. Il problema è che sono tutte vere. A partire da quello che a 13 anni era il suo grande sogno: diventare un fantino.Certo, oggi risulta per lo meno difficile immaginare un uomo alto 2,11 e pesante quasi 130 chili in un ippodromo, ma Jokic da bambino aveva davvero programmato un futuro nelle corse dei cavalli. «Andavo e pulivo le stalle, quella era la mia vita. Ho anche fatto una corsa amatoriale una volta, mi sono piazzato quarto». Il “piccolo” Nikola, cresciuto a Sombor, cittadina della Serbia chiamata “Piccola Firenze”, combatteva già allora con l’obesità, ma i fratelli maggiori, Strahinja e Nemanja, continuavano a spingerlo verso il basket; sport che lui all’inizio non sopportava, a tal punto che a 10 anni piangeva ogni volta che il padre lo accompagnava agli allenamenti. Poi però iniziò a crescere, e a scoprire che, nonostante i molti chili di troppo, aveva un talento innato con la palla in mano. In poche stagioni era diventato una sorta di fenomeno da circo (equestre?) sotto i tabelloni con la maglia del Mega Vizura. Tanto famoso che un giorno firmò così tanti autografi da farsi venire una infiammazione al tendine di una mano.

    Il grande salto

    Impossibile per la NBA non notare questo ragazzone sempre allegro e sorridente (da cui il soprannome Joker). Nel 2015 Denver gli diede una possibilità, nonostante i suoi evidenti problemi di sovrappeso dovuti alla sua smodata fame e alla sua passione per la Coca Cola. Ne beveva tre, dicasi tre, litri al giorni… «Ma dopo il primo volo a Denver ho smesso», rivelò lui senza convincere quasi nessuno. Nel frattempo continuava a fare sfracelli sotto i tabelloni e a non separarsi dai fratelli, ingaggiando furiose sfide alla playstation a “Call of Duty”. Per non parlare della partite a carte. «Quando giochiamo bisogna sempre guardare bene quello che avviene sotto il tavolo. Perché tutti e tre bariamo».

    Mvp

    L’errore peggiore parlando di Jokic sarebbe quello di lasciarsi confondere dalle storie che lo circondano e dalle sue sparate, visto che oggi è considerato il miglior centro della NBA. Come d’altronde testimonia il fatto che negli ultimi due anni è stato eletto miglior giocatore delle stagioni regolari. Tanto per rendere l’idea, nel 2021-22 ha viaggiato alla media di 27,3 punti, 13,7 rimbalzi e, incredibile ma vero, la bellezza di 7,6 assist. La sua capacità di muoversi come un ballerino sotto canestro, di segnare da fuori, e di mettere a frutto la padronanza dei fondamentali imparati in Serbia, lo hanno reso quello che è: un giocatore praticamente immarcabile in area. E immensamente ricco. A luglio infatti Denver gli ha fatto firmare un contratto quinquennale record da 264 milioni di euro. Il prolungamento più oneroso nella storia della Lega, per lo meno nella fase di negoziazione libera.E visto che lui non c’era nel clamoroso ko della sua Serbia con l’Italia nel preolimpico dello scorso anno, per “allenarsi” alla sfida contro gli azzurri, nella prima fase degli Europei ha viaggiato alla media di 19,6 punti, 9,4 assist e 4,4 assist…Come va marcato un tipo simile? Tenendo conto che, con Tessitori fuori dalle rotazioni, la Nazionale sta giocando senza un centro di ruolo, si può solo sperare di fargli arrivare in area meno palloni possibili con dei raddoppi, correndo però il rischio di esporsi al tiro da fuori degli esterni serbi. Oppure, che domani Jokic mangi un po’ troppo pesante a pranzo… LEGGI TUTTO

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    Melli e Fontecchio show, Italbasket agli ottavi di Euro 2022: piegata la Croazia

    MILANO – Rialza la testa l’Italbasket ad Euro 2022 con la vittoria sulla Croazia che porta Datome e compagni agli ottavi. Partono bene gli azzurri guidati da Melli (9 punti nel primo quarto) e Spissu, mentre i croati rispondono con Zubac, Saric e Bogdanovic: alla prima sirena è 22-17 Italia. In apertura di secondo quarto l’ala degli Atlanta Hawks prima accorcia le distanze per i ragazzi di Mulaomerovic, poi firma il sorpasso sul 28-31 a -5′ dall’intervallo lungo. Tonut capisce il momento e riporta avanti la Nazionale, Fontecchio e Polonara seguono il compagno e il vantaggio diventa di +8 al riposo (42-34). Al ritorno sul parquet ancora Bogdanovic, con l’aiuto di Zubac, segna un parziale di 14-5 in 5′ che permette alla Croazia di passare avanti di 1. L’Italia si risveglia con Melli, ma Bogdanovic è una sentenza e i croati chiudono il terzo quarto sul +4 (55-59). Nell’ultimo quarto si risveglia l’orgoglio azzurro con Fontecchio e Pajola, il controsorpasso è servito con un parziale di 17-8 che porta l’Italia a +5, sul 72-67, a 5 minuti dal termine. Il duo Fontecchio-Melli (saranno 19 a testa a fine gara), continua a dipingere e Pozzecco può festeggiare con l’81-76 che vale vittoria e terzo posto nel girone da mantenere l’8 settembre contro il fanalino di coda Gran Bretagna. LEGGI TUTTO

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    Euro 2022, Italbasket agli ottavi con Fontecchio e Melli: Croazia ko

    MILANO – Dopo i due ko con Grecia e Ucraina rialza la testa l’Italbasket ad Euro 2022 con la vittoria sulla Croazia che porta Datome e compagni al prossimo turno della comeptizione continentale. Partono bene gli azzurri guidati da Melli (9 punti nel primo quarto) e Spissu, i croati rispondono con Zubac, Saric e Bogdanovic: alla prima sirena è +5 Italia sul 22-17. In apertura di secondo quarto l’ala degli Atlanta Hawks prima accorcia le distanze per i ragazzi di Mulaomerovic, poi firma il sorpasso sul 28-31 a -5′ dall’intervallo lungo. Tonut capisce il momento e riporta avanti la Nazionale, Fontecchio e Polonara seguono il compagno e il vantaggio diventa di +8 al riposo (42-34). Al ritorno sul parquet ancora Bogdanovic, con l’aiuto di Zubac, segna un parziale di 14-5 in 5′ che permette alla Croazia di passare avanti di 1. L’Italia si risveglia con Melli, ma Bogdanovic è una sentenza e i croati chiudono il terzo quarto sul +4 (55-59). Nell’ultimo quarto si risveglia l’orgoglio azzurro con Fontecchio e Pajola, il controsorpasso è servito con un parziale di 17-8 che porta l’Italia a +5, sul 72-67, a 5 minuti dal termine. Il duo Fontecchio-Melli (saranno 19 a testa a fine gara), continua a dipingere e Pozzecco può festeggiare con l’81-76 che vale vittoria e terzo posto nel girone da mantenere l’8 settembre contro il fanalino di coda Gran Bretagna. LEGGI TUTTO

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    Basket: dopo Antetokounmpo, i voti all'Italia che piace perché non molla

    SPISSU 5.5 Ritrova la mira da re nel momento della rimonta. Per il resto mette più ordine di Mannion. In difesa però soffre. E si sapeva. Cuore e capacità di fare gruppo: ma 24 minuti sembrano tanti. Pozzecco è stato campione in questo ruolo e certamente sa più di noi.
    TONUT 7 Protagonista della rimonta nell’ultimo periodo con 9 punti in fila, ma anche 2 assist e 3 rimbalzi. Deve assumersi più responsabilità offensive, guardare di più il canestro. Anche lui fatica contro l’esplosività di Dorsey che andrà a Dallas. Ma in difesa resta un leone.
    FONTECCHIO 8 Altri 26 punti, tanto per gradire, stavolta superando maggiori attenzioni difensive (la Grecia è allenata benissimo da Itoudis). Per questo tira con percentuali più basse (10 su 24), ma ormai crea anche gioco e non solo attirando le difese (5 assist).
    POLONARA 7 Salta come un grillo e tiene in vita mille palloni. Fondamentale ora che sente di avere fiducia intorno a sé. E mette anche tre triple. Necessario in Nazionale, siamo molto curiosi di vederlo all’Efes nei campioni di Eurolega.
    MELLI 7 GIoca 29 minuti di enorme sostanza, turando falle, provando a dirigere il gioco dal post contro una difesa che raddoppia e anticipa su di lui, perché Itoudis vecchia volpe di Eurolega ne conosce troppo i pregi.
    MANNION 5 Ha ritmo, velocità, energia, ma stavolta probabilmente per troppa voglia, esagera e sbaglia tutto quanto potrebbe in 14′. Ha qualità importanti, deve ancora capire bene come utilizzarle e quando. Ma va ricordato che ha pochissima esperienza, avendo saltato mezza stagione nell’unico anno di college, poi scampoli di G-League e Nba e infine giocando limitato nella Virtus dai guai di salute della scorsa estate.
    DATOME 6.5 Dispensa il suo magistero per quasi 28′. Come sempre risponde presente oltre i limiti. Sta bene e il ct Pozzecco lo utilizza. C’è bisogno di Gigi in questa Nazionale, se si vuole andare avanti. Magari in una partita 30′, magari 18′ in un’altra, ma è necessario.
    RICCI 5.5 Perché stavolta non gli entra il tiro, ma sul fatto che ogni giorno dia sempre tutto quanto ha, non ci sono dubbi. Lotta, mette muscoli e testa. Chi avrebbe detto che sarebbe arrivato fin qui per restarci e giocare in Eurolega e vincere scudetti?
    PAJOLA NG Due minuti sono troppo pochi, eppure vorremmo giudicarlo. Certo, fa poco canestro, eppure è un patrimonio da allevare e allenare per il futuro. Non brillante come la scorsa estate, ma Pozzecco sa certamente come fare.
    POZZECCO 6.5 Ci mette il cuore e il suo istinto. Incita la folla come se giocasse ancora. Prendere o lasciare, è così. Ha fatto scelte precise, ha idee chiare sul gioco, e piacciono quando si vedono perché la palla circola bene. E i giocatori danno tutto. Cosa si vuole dunque da una Nazionale?
    LA GRECIA 7 Come contro la Croazia, va avanti e si fa rimontare, segno che qualcosa non funziona. è legata mani e piedi ad Antetokounmpo, che peraltro è condizionante anche per i compagni, non solo per gli avversari. Tra le favorite per le semfinali, però se non risolve questa leggerenza, non è da titolo. Perciò applaudiamo i due leader e sul resto aspettiamo, pur stimando oltremisura Calathes e Sloukas e pur avendo notato la solidità e la precisione di Agravanis.
    ANTETOKOUNMPO 9 Un totem. E se mette anche i liberi (8-9), se piazza la tripla al primo tentativo, limita ancora di più le scelte avversarie. Impressionante, di una specie umana mai vista prima.
    DORSEY 9 Ha coraggio per prendersi le sue responsabilità. E se segna c’è poco da dire. Per tornare nella Nba appena respirata dopo Oregon, ha rinunciato all’Eurolega e preso un contratto two-way per giocare anche in G-League. Segno che ha fiducia nei suoi mezzi. E lo si vede subito per come gioca. LEGGI TUTTO