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    Una Cuneo rimaneggiata verso il proibitivo quarto di Coppa Italia contro Conegliano

    Di Redazione Un quarto di Coppa Italia per chiudere il 2021: dopo il rinvio del match di campionato del 26 dicembre causa Covid-19, la Bosca S.Bernardo Cuneo riparte dal Palaverde di Villorba, dove giovedì 30 alle ore 18:00 affronterà la Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano nei quarti di finale in gara secca della Coppa Italia Frecciarossa. Una sfida proibitiva per le gatte, che scenderanno in campo in assetto rimaneggiato, senza le quattro giocatrici ancora positive al Covid-19. Per la Bosca S.Bernardo Cuneo si tratta della seconda apparizione ai quarti di Coppa Italia: la prima fu nella stagione 2018/2019, quando le cuneesi vennero eliminate nella doppia sfida con l’Igor Gorgonzola Novara di Paola Egonu.Lo screening eseguito sul gruppo squadra nella mattina di mercoledì 29 ha dato il via libera alla partenza alla volta di Conegliano per disputare giovedì 30 il quarto di finale della Coppa Italia Frecciarossa Serie A1. Sarà giocoforza una partita molto diversa dal Derby delle bollicine dello scorso 14 novembre, in cui le gatte strapparono un punto alle pantere con una prova da applausi. La Bosca S.Bernardo Cuneo che si presenterà al Palaverde per il confronto che vale un posto alle Finali Coppa Italia Frecciarossa in programma a Roma mercoledì 5 e giovedì 6 gennaio 2022 è una formazione che, dopo la vittoria casalinga con Perugia dello scorso 18 dicembre, si è allenata a ranghi ridotti e a bassa intensità a causa dei casi di Covid-19 che hanno colpito il gruppo squadra. Il quarto di finale con Conegliano, già assai impegnativo di per sé, deve dunque essere considerato come un’occasione preziosa per ritrovare il ritmo gara e per testare alcune soluzioni alternative che potrebbero rivelarsi utili nel girone di ritorno, che per la Bosca S.Bernardo Cuneo inizierà a Roma domenica 9 gennaio con il match con l’Acqua & Sapone Roma Volley Club.   ANDREA PISTOLA: “Questo quarto di finale è un premio per quello che le ragazze hanno fatto nel girone di andata; giocarlo è un onore perché affrontiamo la squadra vicecampione del mondo. Un traguardo frutto di una crescita che ci ha permesso di fare punti contro le squadre più forti come Conegliano e negli ultimi scontri diretti, dove abbiamo raccolto tanto. L’avvicinamento alla sfida non è stato dei più semplici perché ci siamo trovati a dover interrompere le sedute di allenamento un paio di volte e dovremo fare a meno di alcuni elementi out causa Covid-19. Non siamo nelle condizioni ottimali ma cercheremo di preparare al meglio questo quarto di finale e di godercelo. Mi aspetto che le ragazze approccino la partita senza troppe pressioni, con l’obiettivo di divertirsi e di tentare il tutto per tutto”.   (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Top & Flop della Serie A1: il meglio e il peggio del girone d’andata

    Di Alessandro Garotta Il campionato di Serie A1 femminile si è fermato a un passo dal giro di boa: com’è noto, l’ultima giornata del girone di andata (prevista per il 26 dicembre) non si è disputata a causa dei numerosi rinvii per casi di Covid, e nella situazione attuale è estremamente difficile ipotizzare la tempistica dei recuperi. Tuttavia, la sosta forzata è comunque un buon momento per tracciare una panoramica su quello che si è visto fin qui. Come da tradizione, andiamo dunque ad individuare quali giocatrici si sono particolarmente distinte e chi invece ha deluso le aspettative. LE TOP Foto LVF/Rubin Paola Egonu. Qualora servissero controprove, l’opposta della Prosecco DOC Imoco Conegliano dimostra una volta di più di essere decisiva come nessun’altra. Viaggia sui 21,83 punti di media a gara (262 in totale di cui 22 ace e 14 muri) con il 48,60% di positività e il 37,85% di efficienza in fase offensiva, mettendo in mostra un repertorio di colpi sempre più completo e la capacità di giocare pure dei palloni più dolci rispetto alle schiacciate a tutto braccio che l’hanno sempre contraddistinta. Alterna pallonetti in posto 3 a diagonali nei 3-4 metri in cui passa sopra al muro con la naturalezza di un adulto che gioca nel Minivolley. Nei frangenti decisivi, quando la squadra campione d’Italia e d’Europa ha bisogno di portare a casa qualche punto importante, ci pensa lei, o con il servizio o in attacco (vedasi tie break delle sfide contro Monza, Busto Arsizio e Cuneo). Foto LVF/Rubin Eleonora Fersino. Una giocatrice che quest’anno non ha sbagliato ancora una partita è il libero della Igor Gorgonzola Novara. Stimolata dalla concorrenza interna con Caterina Bosetti, che in quanto a tecnica in ricezione rivaleggia alla pari con le specialiste della seconda linea, Fersino sta offrendo prestazioni di alto livello in serie (53,18% di ricezione perfetta e solo 8 errori nel fondamentale), al punto che nessun tifoso azzurro è caduto nell’abisso della nostalgia dopo l’addio di Stefania Sansonna. Ancor meno dopo aver visto quanto difende l’ex di Conegliano e Bergamo, decisiva in molte ricostruzioni. I meriti vanno divisi con quelli del muro, quasi sempre composto ed ordinato, ma poi il pallone bisogna comunque tirarlo su e lei lo fa con reattività, coraggio e qualità tecniche fuori dal comune. foto Vero Volley Monza Anna Danesi. Nel terzo posto in classifica della Vero Volley Monza c’è tanto, tantissimo della centrale della nazionale, che sta confermando l’altissimo rendimento della scorsa stagione e dei Campionati Europei, anche grazie alla grande fiducia che ripone in lei la palleggiatrice Alessia Orro, come dimostrano il fantastico 51,41% di positività su una buona quantità di assist (145) e i soli 9 errori in attacco. La velocità del suo braccio e la capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle avversarie, ne fa un vero incubo per le altre compagini. Ovviamente fa la voce grossa anche a muro, da sempre il suo marchio di fabbrica, in cui si dimostra granitica con 38 stampate e un patrimonio di tocchi decisivo quando conta. Foto Savino Del Bene Volley Scandicci Ofelia Malinov. Se dovessimo scegliere la miglior palleggiatrice del girone di andata, non potrebbe essere altri che lei. A fare la differenza è la sua distribuzione del gioco, che si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dal match: quando può utilizzare le centrali lo fa con regolarità; quando la ricezione la fa correre o nei momenti caldi si appoggia alle attaccanti di palla alta, che tirano la carretta senza preoccuparsi più di tanto. E poi una voglia di trascinare, uno spirito di sacrificio e una dedizione per la causa che non hanno eguali: Malinov è sempre in prima linea a dare l’esempio, ad indicare la strada maestra, che per la Savino Del Bene Scandicci è una soltanto e porta ad arrivare in fondo a ogni competizione. Foto Unet E-Work Busto Arsizio Alexa Gray. Soverato, Casalmaggiore, Caserta, Scandicci. E poi Unet E-Work Busto Arsizio. C’è un prima e un dopo nella carriera della giocatrice canadese. C’è un prima fatto di speranza e un talento che bussa alla porta della pallavolo italiana, c’è un dopo che equivale a responsabilità, concretezza e consapevolezza di essere un perno fondamentale per la propria squadra. Cresciuta esponenzialmente sotto la guida di Marco Musso, nella prima parte del campionato Gray si conferma una macchina da guerra con 181 punti, il 47,38% di positività e il 39,09% di efficienza in attacco: nel dubbio, Jordyn Poulter chiama il suo martello all’esecuzione e la palla va giù emettendo un suono fortissimo. Foto Fenera Chieri ’76 Héléna Cazaute. “Impatto” è una parola spesso abusata, svuotata dalla retorica sportiva, ma assume consistenza in relazione ai primi mesi della schiacciatrice francese in Italia. Si tratta di una sensazione che si costruisce attraverso due chiavi di lettura: quella matematica dei numeri grezzi e delle statistiche (120 punti, 15 muri, il 43,58% in fase offensiva e il 45,73% di ricezione positiva), e quella non propriamente empirica relativa all’influenza tattica ed emotiva di una giocatrice sulla propria squadra. Ora la miglior banda d’equilibrio del campionato deve solo compiere il passo più difficile, cioè mantenere la continuità e confermare le qualità mostrate fino a qui. Foto Il Bisonte Volley Firenze Sylvia Nwakalor. Ci eravamo abituati a considerare la giovane opposta come un talento brillante e con colpi da campionessa, ma ancora incostante nell’arco del match. Quest’anno Nwakalor sta squarciando il velo e mostrando quanto possa essere decisiva una con il suo atletismo e il suo killer instinct. Lo si legge nei numeri, prima di tutto: 171 punti (di cui 4 ace e 20 stampate), attaccando col 41,61% di positività. Il girone di andata ci restituisce dunque una giocatrice nel pieno della maturazione tecnica, fisica e psicologica, che sa mettere il suo talento sconfinato al servizio del Bisonte Firenze, per elevarne a potenza i valori offensivi. foto Megabox Vallefoglia Sinead Jack-Kisal. Nella pallavolo è innegabile che, se dei grandi numeri individuali non sono accompagnati dai successi della propria squadra, quelle cifre perdono buona parte del loro valore. Alcune volte, però, è difficile far passare inosservate certe strisce di prestazioni o delle singole performance, perché il cosiddetto “losing effort” non può sminuire totalmente quanto realizzato dall’atleta in questione. A proposito di ciò, Jack-Kisal è probabilmente uno dei massimi esempi in questa prima parte di Serie A1: a suon di punti (136), muri (31) e alte percentuali in attacco (49,48% di positività e 46,91% di efficienza) la centrale di Trinidad e Tobago ha dimostrato di essere un elemento imprescindibile per una Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia che sta vivendo una stagione stimolante ma, allo stesso tempo, tortuosa. I FLOP foto Igor Volley Novara Britt Herbots. No, non è un girone di andata da ricordare per la schiacciatrice belga dell’Igor Gorgonzola Novara. Tutto sembrava apparecchiato per il suo decollo verso lo spazio, soprattutto dopo quelle prestazioni estive in nazionale da vera leader, che sembravano aver cancellato persino il calo nel finale della scorsa stagione. Invece, anche la nuova annata si piega presto su se stessa. Prima uno strappo ai muscoli addominali che condiziona la sua preparazione, poi le difficoltà nel ritrovare la forma migliore, con ingressi in campo non sempre convincenti e prestazioni altalenanti (56 punti con il 37,39% di efficienza in attacco e il 29,52% di ricezione positiva). Tuttavia, nella sfida con la Savino Del Bene Scandicci si sono rivisti sprazzi della vecchia Herbots: speriamo sia di buon auspicio in vista del 2022, l’anno decisivo per capire se ritroveremo tutto il suo talento o se dobbiamo rassegnarci ad una carriera in tono minore. foto Instagram Hanna Orthmann Hanna Orthmann. In che senso “flop”? Rispetto alla sua versione di Monza? Rispetto a compagne o avversarie che giocano nello stesso ruolo? A tutte le giocatrici del campionato tout court? Orthmann è certamente una delle più talentuose schiacciatrici in Europa, gioca in una delle migliori squadre della Serie A1 e inserirla in una qualche classifica che contempli l’essere meno incisiva di altre fa sempre un po’ strano. Eppure in quella sinfonia wagneriana che dovrebbe essere il gioco della Savino Del Bene Scandicci, al momento suona come un bemolle, una nota che, diminuita di mezzo tono, fluttua a mezz’aria, come sospesa, e dà un senso di incompiutezza (seconda scelta per coach Massimo Barbolini, mette a referto 23 punti, 2 muri e 4 ace con il 18,33% di efficienza offensiva in soli 16 set giocati). foto VBC Casalmaggiore Luna Carocci. È vero che la stagione della VBC Trasporti Pesanti Casalmaggiore non sta andando negativamente rispetto alle premesse iniziali, ma non per questo rimane esente da giudizi. In particolare, tra le giocatrici apparse più in difficoltà finora c’è la 33enne toscana, che non riesce a portare quella dose di esperienza per guidare al meglio la seconda linea e facilitare i compiti in regia di Marta Bechis. Nelle prime 12 partite Carocci chiude con il 28,85% di positività, il 24,52% di efficienza e ben 18 errori in ricezione, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria riferita ai liberi titolari, che combina tutti gli indici di rendimento nei fondamentali difensivi: per puntare a qualcosa in più di una salvezza tranquilla la formazione casalasca ha bisogno della miglior Luna. Foto Volley Bergamo 1991 Ana Paula Borgo. Il fatto è che si può fallire in molti modi, ma quello della giocatrice brasiliana del Volley Bergamo 1991 ha proprio i connotati rotondi e corposi di un Cabernet Franc che ti fa schioccare la lingua prima di dire al cameriere che “sì, può servirlo anche alla signora”. Ovviamente sarebbe ingiusto pretendere che riesca a fare bene pur non avendo la possibilità di attaccare palle sempre perfette, ma purtroppo in questo sport se un opposto mette a terra 62 palloni su 184 (66 punti totali in 27 set giocati se aggiungiamo anche 1 ace e 3 muri) di solito per la propria squadra non ci sono tante speranze di riuscire a vincere. Inoltre, mancano la personalità e l’esperienza che è lecito aspettarsi da una giocatrice che ha vestito la maglia della nazionale verdeoro e di club brasiliani prestigiosi, prima di approdare in Europa. Foto Delta Despar Trentino Rebecca Piva. Le grandi aspettative, inevitabilmente, anticipano grandi reazioni. Nel caso dell’ex martello di Ravenna alla Delta Despar Trentino tutto faceva pensare all’operazione perfetta: una delle migliori giocatrici dell’ultima A2 aveva scelto di vivere la prima avventura nel massimo campionato in una piazza dove potesse crescere senza troppe pressioni. Purtroppo, però, questo sodalizio sta un po’ deludendo. Complice lo stop per l’operazione al menisco di Vittoria Piani e il conseguente spostamento di Jessica Rivero in posto-2, Piva ha finalmente l’occasione di partire nel sestetto titolare, ma non la sfrutta a dovere: fatica a trovare ritmo in attacco (33 palloni a terra, 19 errori e 13 murate su 116 assist) e in battuta (8 ace a fronte di 23 errori), soffre tantissimo in ricezione (29,46% di positiva e 25,58% di efficienza), tramutandosi più in un flop che in una risorsa per la squadra gialloblù. foto Maurizio Lollini/Bartoccini Fortinfissi perugia Britt Bongaerts. Essere “peggiore” alla prima esperienza in Italia, porta con sé tutto un codazzo di attenuanti, e non ha mai il suono perentorio di una bocciatura definitiva: c’è un sacco di tempo per recuperare. Se però a guardarsi indietro ci viene da sollevare un piccolo sospiro di rimpianto, ecco significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Infatti, quando la palleggiatrice olandese era stata annunciata dalla Bartoccini Fortinfissi Perugia, in molti si aspettavano la sua esplosione consacratoria dopo stagioni positive tra Germania e Polonia. Tuttavia, Bongaerts sta incontrando qualche difficoltà ad imporsi: le sue alzate non sono facili da gestire per le bocche da fuoco; con le centrali va anche peggio, dato che difficilmente riescono a fare la differenza in attacco. Foto Maurizio Lollini/Bartoccini Fortinfissi Perugia Christina Bauer. Anche una realtà di bassa classifica come quella di Perugia sembra diventata un vestito troppo largo per una giocatrice che nella sua carriera ha vinto tutto e ora appare in un’evidente fase di calo – tendenza peggiorata ancor di più dal contesto tattico della squadra di Luca Cristofani. Poco coinvolta dalla regia di Britt Bongaerts, la centrale francese prova ugualmente a mettere in difficoltà le avversarie sfruttando tutti i palloni che le arrivano, anche se trovare la marcia è davvero complicato, così come dare una mano alla difesa sporcando più palle possibili sotto rete. Alla fine, segna 39 punti con il 40,28% di positività e il 38,89% di efficienza offensiva, 9 muri e 1 ace (11 errori al servizio). LEGGI TUTTO

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    Garbellotto: “Giusto fermarsi, ma per tutto il movimento è stato un grande danno”

    Di Redazione Nonostante l’attenzione ora sia tutta rivolta ai quarti di finale di Coppa Italia, in programma giovedì 30, il rinvio in blocco dell’ultima giornata del girone d’andata tiene ancora banco. Non in senso polemico, visto che l’emergenza pandemica è sotto gli occhi di tutto, ma con giustificato rammarico, come evidenziano le parole del presidente di Conegliano, Piero Garbellotto, raccolte dal collega Luca Anzanello per il Gazzettino di Treviso. “Al di là dei club, il danno è per tutto il movimento perché esclusi i playoff quella di Santo Stefano era per molti la partita dell’anno”, in termini evidentemente di pubblico e quindi di incassi. “Comunque penso che si debba guardare il bicchiere mezzo pieno, il girone d’andata è stato quasi perfetto, bisogna ricordarsi che l’anno passato si è giocato a porte chiuse. Adesso è inutile nascondersi dietro a un dito: c’è una variante che avanza e bisogna prestare attenzione”. Uno stop che preoccupa, quello del 26 dicembre, perché non si sa se sia stata solo una singola parentesi (negativa) o una situazione che da qui in avanti rischia di ripetersi. “Il Covid ci ha insegnato che è impossibile fare programmazione, viviamo il presente – commenta Garbellotto, che poi però conclude con un messaggio di speranza -. Per il futuro abbiamo il dovere di essere ottimisti”. (fonte: Il Gazzettino di Treviso) LEGGI TUTTO

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    Imoco chiude il 2021 vincendo. Santarelli: “Tenevamo a riscattarci”. De Gennaro: “Partita in crescendo”

    Di Redazione Solo poco più di un’ora è servita all’Imoco Conegliano per piegare il Grupa Azoty Chemik Police in Champions League e chiudere questo 2021, complice anche lo stop del Boxing Day, con una netta vittoria: 3-0 in Polonia per le Pantere di coach Santarelli. De Gennaro: “E’ stata una partita sicuramente in crescendo. Abbiamo preso le misure dopo il primo set, i loro attacanti principali giocavano questa palla veramente veloce. Dopo il primo parziale siamo riuscite ad esprimerci al meglio, murando e difendendo meglio, si è vista la differenza. Una bella vittoria per augurare a tutti un sereno Natale”. Santarelli: “Ci tenevamo tanto a passare un bel Natale e a riscattarci, anche solo in minima parte, del Mondiale per Club. Abbiamo giocato una buona gara, anche se inizialmente si vedeva un po’ di tensione e nervosismo, un po’ di scorie del Mondiale. C’era sicuramente la voglia di provare a vincere questa gara, provare a vincerla anche bene giocando una buona pallavolo. Adesso recuperiamo le energie, dopo essere riusciti a chiudere in questo modo il 2021. Abbiamo il tempo di riflettere bene sulla condizione delle ragazze, sulla pallavolo che abbiamo mostrato in questa prima parte di stagione e cercheremo di migliorarci ancora”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Imoco nella tana del Chemik Police: “Non possiamo guardarci indietro”

    Di Redazione Giovedì 23 dicembre alle 18 la A.Carraro Imoco Volley Conegliano, dopo la settimana del Mondiale per Club, si rituffa nella Champions League con il terzo turno, ultima di andata, del girone E, in Polonia contro il Chemik Police. Alla Netto Arena, che si prevede gremita (capienza 5000 persone) per l’arrivo delle Pantere campionesse d’Europa, sarà scontro al vertice, perché dopo i primi due turni le due squadre sono entrambe in testa con 6 punti, mentre le serbe dello ZOK e le ungheresi del Fatum sono ancora a secco di vittorie (domani si affrontano in Serbia). La gara sarà trasmessa in diretta da Discovery+. Un’ex per parte, la capitana dell’A.Carraro Imoco Joanna Wolosz, regista del Chemik dal 2015 al 2017 prima di approdare a Conegliano, e l’opposta del Police Jovana Brakocevic (serba, ma sposata e residente a Treviso), che ha vestito per breve tempo la maglia gialloblù nel 2016. È la terza sfida nella storia della Champions tra le due formazioni, con una vittoria per parte nella fase a gironi del 2016-17 (3-2 per le Pantere in Polonia, 3-2 per il Chemik di Wolosz al Palaverde). Per il Chemik Police è l’ottava annata in Champions, migliori risultato il quarto posto nel 2015. Arbitri del match Dobrov (Bulgaria) e Kovar (Repubblica Ceca). “La sconfitta nella finale del Mondiale – dice l’allenatore dell’Imoco Daniele Santarelli – non è stata facile da digerire, ma ora ripartiamo con la Champions. Teniamo troppo a questa manifestazione per poter permetterci di guardare indietro, dobbiamo resettare tutto e concentrarci esclusivamente sulla partita di domani in Polonia perché noi e il Police ci giocheremo con tutta probabilità il primo posto nel girone e quindi i due scontri diretti saranno fondamentali“. “Tornare in campo subito dopo il Mondiale, anche se il dispendio di energie la scorsa settimana è stato molto importante, ci offre subito la possibilità di riscatto – continua Santarelli – e ieri nel primo allenamento dopo Ankara ho visto bene la squadra, determinata e concentrata nonostante il tour de force del Mondiale. Abbiamo voglia di ripartire bene, ma sappiamo che sarà una partita difficile. Il Police ha giocatrici importanti, alcune come Brakocevic o Kakolewska le conosciamo bene, ed esprime una pallavolo veloce ed equilibrata, con intensità e potenza“. “Non sarà una partita facile – conclude l’allenatore gialloblu – ci sarà anche tanto pubblico, perché è una partita per loro molto attesa e sappiamo quanto importante e seguita sia la pallavolo in Polonia. Conto sulla voglia di riscatto delle ragazze per fare una bella prestazione e portare a casa un risultato fondamentale in prospettiva primato del girone“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ufficiale il rinvio della sfida tra Bergamo e Conegliano

    Di Redazione La Lega Pallavolo Serie A Femminile ha ufficializzato questa mattina il rinvio a data da destinarsi dell’incontro tra Volley Bergamo 1991 e Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano in programma domenica 26 dicembre. Una decisione scontata, visti i 9 casi di positività al Covid-19 riscontrati nella squadra orobica (che aveva già dovuto saltare la sfida contro Firenze). La società ha comunicato che i biglietti già acquistati tramite piattaforma telematica saranno rimborsati automaticamente. Il rinvio di Bergamo-Conegliano rende ancora più complicata la corsa verso i quarti di finale di Coppa Italia, che si dovrebbero disputare il 29 dicembre. Le 8 squadre qualificate sono già note (e, al momento, tutte potrebbero scendere in campo regolarmente), ma la classifica resta in sospeso: la Lega dovrà decidere come determinare gli abbinamenti. In precedenza era già stata rimandata la gara tra Monza e Trento, anch’essa valida per l’ultimo turno di andata. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Santarelli: “La ferita deve far male, per riuscire a essere ancora più bravi”

    Di Redazione Non succedeva dal maggio 2019, il giorno della finale di Champions League persa con Novara, che la Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano lasciasse per strada un trofeo. E tornare sulla Terra non è facile, anche se accade nella finale di un Mondiale per Club contro una corazzata come il Vakifbank Istanbul. “È la prima frase che ho detto a fine partita – ammette il tecnico Daniele Santarelli –: è una sensazione che non provavamo da un po’. Però dobbiamo pensare che questa è la legge dello sport, ci può stare perdere un trofeo in tre anni, soprattutto poi se giocando in questo modo, sicuramente non al massimo ma comunque con i nervi a fior di pelle e in un ambiente non semplicissimo“. “Con loro è sempre una guerra – continua Santarelli – e sempre una pallavolo all’ultimo respiro. Non abbiamo giocato un gran bel match, però nonostante tutto l’abbiamo ripresa; è un peccato per come abbiamo approcciato il tie break, perché abbiamo fatto lì tutti gli errori che non avevamo commesso nei set precedenti. è andata bene a loro, dovremo essere bravi a rimboccarci le maniche e a capire quello che non è andato e far sì che quando incontreremo di nuovo il Vakif, speriamo, saremo più pronti di oggi. Dovremo far tesoro di quello che è successo, dev’essere una ferita che fa male, perché servirà a essere più bravi di quanto siamo stati finora“. Non ha dubbi l’allenatore dell’Imoco su cosa non abbia funzionato nella sfida decisiva: “Abbiamo battuto malissimo, senza coraggio. Ci siamo innervositi per qualche errore di troppo a inizio partita e allora abbiamo rallentato la battuta. Questo non va bene, perché il Vakif gioca benissimo con palla in testa al palleggiatore ma appena ha palla lontana ha dei limiti; noi non siamo stati bravi a sfruttare il nostro servizio, che non è di altissimo livello, ma di sicuro meglio di così. Poi certo, se avessimo giocato diversamente il tie break staremmo parlando di altro“. Prova a prenderla con filosofia il capitano Asia Wolosz: “È andata così, siamo comunque la seconda squadra al mondo. Siamo umani e non robot, ogni tanto si perde, ma l’importante è tornare a testa alta. Oggi ci è mancato qualcosa soprattutto nel tie break, ma siamo state bravi ad arrivarci, perché il Vakif ha giocato un partitone. Questa sconfitta dobbiamo prenderla come una lezione e sono convinta che ci servirà per il futuro. Tutte le partite che abbiamo giocato contro di loro hanno avuto questo andamento, spero che la prossima toccherà di nuovo a noi… Congratulazioni a loro, noi torniamo a lavorare concentrandoci sul campionato e sulla Champions League“. Anche Miriam Sylla è visibilmente delusa: “Sapevamo che comunque affrontavamo un avversario ostico con il quale non è mai stata una passeggiata. Complimenti a loro, che fino alla fine ci hanno messo qualcosina in più. A noi qualcosa è mancato, ma sappiamo benissimo che non siamo troppo lontane. È sport, si vince e si perde, ma perlomeno abbiamo lottato e siamo uscite a testa alta“. (fonte: Imoco Volley) LEGGI TUTTO