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    Vittoria e lacrime per Paola: l’ultima Coppa Italia con l’Imoco?

    Di Redazione Paola Egonu come Sergio Mattarella: ci sia perdonato il paragone blasfemo, ma è davvero difficile non accostare le parabole dei due grandi personaggi che si sono incrociati giovedì al Palazzo dello Sport di Roma per la finalissima della Coppa Italia Frecciarossa. Quella che potrebbe essere una delle ultime apparizioni pubbliche del Presidente della Repubblica, a poche settimane dall’elezione del nuovo Capo dello Stato, è coincisa probabilmente con una delle ultime finali disputate dalla campionessa azzurra con la maglia della Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano. Le lacrime immortalate a fine gara, sicuramente figlie della tensione e dell’emozione, riflettevano forse anche l’importanza del momento? Di certo c’è che il primo a interessarsi del futuro di Paola è stato proprio Mattarella. Come riferisce La Repubblica, la prima domanda che il Presidente ha rivolto alle massime autorità pallavolistiche al suo arrivo sul campo è stata: “Ma Egonu lascia l’Italia?“. E la risposta indirettamente è arrivata, dato che nella due giorni di Roma sia il presidente federale Giuseppe Manfredi, sia la compagna di squadra Sarah Fahr, intervistati da RaiSport, hanno sostanzialmente fatto capire che la partenza di Egonu per il Vakifbank Istanbul è prossima. Certo, manca ancora l’ufficialità. Un po’ come per lo stesso Capo dello Stato, che alla domanda su una sua possibile riconferma ha risposto con un sibillino: “Eh, ci vorrebbero due coppe“. Come a dire che Mattarella, ormai, il suo l’ha già fatto. E, tanto per continuare nel parallelismo, il Presidente ha lasciato il palazzetto con un pallone d’oro in miniatura, lo stesso che si è portata a casa per l’ennesima volta anche Paola, premiata come MVP della finale. Qui però l’analogia si ferma: un conto è sostituire una figura istituzionale che va in “pensione”, accompagnata dall’ovazione degli spettatori di Roma, e un altro salutare un idolo per ritrovarselo poi di fronte come rivale (in una squadra stellare, che potrebbe ritrovare anche Zhu Ting). È concreta l’ipotesi che l’Imoco sostituisca Paola proprio con l’attuale opposta del Vakif, Isabelle Haak, ma la mossa avrebbe conseguenze importanti anche in termini di rotazioni “bloccate” per le giocatrici italiane. Un aspetto che diventerebbe ancora più centrale se anche Miriam Sylla dovesse cambiare maglia, costringendo la dirigenza delle Pantere a una vera rivoluzione. LEGGI TUTTO

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    La gioia di Egonu: “Fiera della mia squadra”. Luca Zaia: “Un regalo dolcissimo”

    Di Redazione Una partita al cardiopalma ha scaldato gli animi degli spettatori presenti al PalaEur in occasione della finalissima della Coppa Italia Frecciarossa. Sotto gli occhi dell’ospite d’onore, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Igor Novara e Imoco Conegliano si sono sfidate per conquistare la coppa. Premiata MVP, con 26 punti a tabellino, Paola Egonu si è lasciata andare in un pianto di gioia al termine della competizione. L’Imoco si porta a casa un altro trofeo. “È stata una partita difficilissima, abbiamo sofferto ma siamo state brave a uscirne. Sono fiera, orgogliosa della mia squadra capace di combattere su ogni pallone” commenta l’opposto di Cittadella in un’intervista della Gazzetta dello Sport.Una partita sofferta, in cui le Pantere di Santarelli sono state in grado di rimontare una partita che si stava preannunciando chiusa con il 2-0 di Novara. Ma Conegliano non si arrende mai e, alla fine seppur soffrendo, la spunta praticamente sempre: “Abbiamo ancora tantissimo da lavorare. Complimenti a Novara perché ha fatto la partita della vita ma Conegliano può fare di più”. Riguardo il premio come MVP, l’ennesimo, Egonu non si mostra del tutto contenta: “Non tanto soddisfatta del mio rendimento, potevo fare meglio”. A premiare le ragazze di coach Santarelli è stato proprio il Presidente della Repubblica, che aveva già incontrato Paola Egonu in occasione della visita al Quirinale della nazionale femminile, dopo l’impresa europea. “È un grande onore. Con l’argento mondiale e l’oro europeo siamo state da lui al Quirinale ma non succede tutti i giorni di giocare e vincere una manifestazione davanti a una personalità così importante”. In un articolo odierno del Gazzettino Treviso, anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha voluto omaggiare la squadra di Conegliano: “Nella calza della Befana le pantere in gialloblù ci hanno fatto trovare un regalo dolcissimo, l’ennesima vittoria di una vera e propria never ending story. La collana preziosa al collo di queste straordinarie ragazze si allunga, con una rimonta che ha dell’incredibile”. “Questo trofeo vale molto di più di una Coppa Italia, così come la comprensibile emozione nel riceverlo dalle mani del presidente Mattarella” chiosa Zaia. LEGGI TUTTO

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    Coppa Italia, le pagelle: Plummer sempre lucida, Karakurt braccio armato

    Di Alessandro Garotta La Prosecco DOC Imoco Conegliano conquista la Coppa Italia Frecciarossa femminile 2021-2022 battendo la Igor Gorgonzola Novara nella finalissima al Pala Eur, sotto gli occhi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ogni volta che qualcosa finisce, bisogna tirare le somme e valutare quello che di più o meno buono è stato fatto: ecco i voti alle protagoniste della finalissima tra Conegliano e Novara. PROSECCO DOC IMOCO CONEGLIANO Joanna Wolosz voto 7,5. Si trova rapidamente a doversi adattare ad una situazione complicata, nella quale le attaccanti faticavano più del solito a mettere giù palla e le centrali erano difficili da innescare, in particolare De Kruijf, che perde via via fiducia. Così nella terza frazione pensa di aggrapparsi sempre di più a Plummer, che risponde presente, e a far ritrovare feeling in fase offensiva ad Egonu: scelta vincente. A muro si fa sentire (2 blocks) e al servizio crea le basi per 2 break point. Paola Egonu voto 7,5. La sua sfida con Karakurt è una delle chiavi annunciate del match, dato che sia al servizio sia negli attacchi contro muro schierato una buona parte del destino delle due squadre dipende da loro. Se la chiave di valutazione fosse solo questa l’opposta della nazionale non ne uscirebbe necessariamente vincente, visto che la turca attacca leggermente meglio (47%-43%) ed incappa in meno errori. C’è un però: la devastante azione esercitata sugli equilibri del match dal posto-2 della Igor va ad intermittenza, mentre quella di Paola cresce scambio dopo scambio risultando determinante per la rimonta. Considerando che ha vinto il premio di MVP e chiuso questa due giorni con 32 punti in semifinale e 26 nella finalissima (con il 30% di efficienza), è difficile rimproverarle qualcosa, anche se non sono state le sue migliori partite quanto a statistiche.  Robin De Kruijf voto 6,5. Non ripete la bellissima prova di mercoledì (13 punti, 6 muri e 7 su 12 in attacco), ma alla fine è proprio lei a firmare il punto che spegne le velleità di rimonta della Igor nel tie break. In attacco non riceve tanti palloni (10) pur mettendone a terra 6, senza subire alcun muro. Proprio in questo fondamentale ha vita dura (1 block), mentre al servizio si rende utile con 2 break point.  Raphaela Folie voto 8,5. Essere una buona centrale è possibile, senza dubbio. Essere considerata un’ottima centrale, o di livello mondiale, sembra una sfida un po’ più complessa. Non per la numero 7 dell’Imoco che dopo i problemi fisici torna grande protagonista in una finale con 15 punti complessivi, destreggiandosi benissimo in primo tempo (69% in fase offensiva) e risultando granitica a muro con 4 stampate a referto. Da sottolineare anche la sua buona prova in semifinale: sigla 12 punti, imbrigliando completamente le attaccanti di Busto Arsizio (6 muri). Miriam Sylla voto 5. Lontana dalla forma migliore e dagli standard di prestazione a cui ci ha abituato, non riesce a tenere testa alle avversarie producendo solo 4 punti e non svolgendo al meglio il suo compito di banda. Paga alcune imprecisioni nei fondamentali di seconda linea (19% di ricezione perfetta) e la sua scarsa vena realizzativa (-9% di efficienza) mette in seria difficoltà Wolosz. Kathryn Plummer voto 8. Aspettavamo con una certa impazienza questa Final Four, quale affidabile cartina tornasole per capire la consistenza reale della sua crescita, registrata nella prima parte dell’esperienza in gialloblù. Il campo dà tutte le conferme del caso, non c’è che dire: in attacco sa estrarre dal cilindro bordate devastanti, diagonali stretti, pallonetti e palle piazzate, un intero campionario da banda di livello assoluto (17 punti con il 50% di positività e il 46% di efficienza). In ricezione se la cava abbastanza bene (56% di positiva e 1 errore), non perdendo mai lucidità. Megan Courtney voto 7. Avrebbe dovuto entrare solo per dare una mano in seconda linea a causa di un problema al gomito, invece la prova sottotono di Sylla la costringe a tornare in pista da schiacciatrice vera in diagonale con Plummer. Il suo contributo più importante alla causa lo dà senza dubbio in attacco: su 15 palloni servitele da Wolosz ne mette a terra 7, senza errori o murate. Invece, meno brillante di altre volte appare in ricezione, anche se a dispetto dei numeri (58% di tocchi positivi e 25% perfetti) la cosa non incide più di tanto sul cambio palla di Conegliano, soprattutto perché le battitrici avversarie la colpiscono appena 12 volte. Loveth Omoruyi s.v. Monica De Gennaro voto 7,5. Prestazione di grande sostanza per il libero gialloblù, a referto con il 73% in ricezione positiva, il 65% di perfetta e 2 errori nel fondamentale. Il suo è un lavoro oscuro fatto di recuperi impossibili, di grande concentrazione e calma, ma molto redditizio: per le sue compagne di squadra è indispensabile avere una giocatrice che trasmette una tale sicurezza in difesa. Lara Caravello voto 6,5. Ogni volta che entra per il giro dietro o nei momenti di appannamento delle schiacciatrici titolari, alza il livello della squadra in ricezione e dà maggior equilibrio (75% di perfetta su 4 palloni). In battuta non è sempre incisiva (1 errore). IGOR GORGONZOLA NOVARA Micha Hancock voto 7. Poter contare su una ricezione sempre affidabile, su tre uscite di palla alta solidissime e su una centrale spietata in attacco come Chirichella è il sogno di ogni regista che deve affrontare Conegliano. Tuttavia, a partire dal terzo set, l’americana deve iniziare a correre di più e non può chiamare in causa i posti-3 come vorrebbe, così ripiega su combinazioni sempre più veloci con Karakurt, Daalderop e Bosetti, aiutandole comunque a viaggiare su buone percentuali. Al servizio si fa sentire in avvio di match con 2 ace (0 errori nel fondamentale). Ebrar Karakurt voto 7,5. Non si può parlare di consacrazione totale perché quella, di fatto, è già arrivata nella prima parte di stagione. Semmai la conferma a un livello dove troviamo poche altre opposte in Italia. La turca rappresenta il braccio armato della Igor, un elemento che a tratti risulta quasi immarcabile: vive un passaggio a vuoto importante nel terzo set, ma per il resto è sempre presente, si dimostra una garanzia per le compagne, una spalla su cui si può contare in attacco (23 punti complessivi con il 47% di positività e 4 errori nel fondamentale).  Rosamaria Montibeller s.v.  Cristina Chirichella voto 7. La centrale partenopea è brava a mettere in campo tanta sostanza e la sua finale è di buon livello. Presente a muro (2 blocks), precisa in attacco (64% di positività), puntuale sulle fast dove sciorina tutta la sua velocità, riesce a firmare 11 punti complessivi e a tirare fuori tutta la sua “cazzimma”. Non è però decisiva fino in fondo: dopo 8 punti nelle prime due frazioni, cala nella seconda parte del match anche perché Hancock la serve meno. Sara Bonifacio voto 6. Tutto lasciava immaginare cose promettenti dopo la buona prova nei quarti contro Firenze in cui la centrale azzurra aveva mostrato talento e solidità (8 punti con il 60% in attacco e 2 stampate). Invece, contro Conegliano fatica a entrare in partita e a fare la differenza: in attacco pur ricevendo pochi palloni (9) ne mette a terra 5, mentre a muro ha vita dura (0 blocks). Haleigh Washington voto 5,5. Il suo ingresso dalla panchina non porta alcuna risorsa in più alla squadra, nonostante un atteggiamento positivo: si dimostra grintosa, prova a bucare le avversarie in primo tempo, ma trovare la marcia in più al rientro da uno stop di un mese per infortunio è davvero complicato così come dare una mano alla difesa sporcando più palle possibili sotto rete (alla fine mette giù 1 pallone su 3 e non sigla alcun muro). Caterina Bosetti voto 7,5. In partite ad alta tensione come quella di ieri servono le qualità tecniche e i nervi saldi delle vere leader. Nonostante una sconfitta che lascia l’amaro in bocca, la schiacciatrice dimostra di possedere entrambe le doti mettendo in campo una prova a tutto tondo. Più che il 48% in attacco, comunque non disprezzabile in una gara con tante azioni lunghe, vanno evidenziati il peso specifico dei suoi 16 punti, il 73% in ricezione, ma soprattutto la capacità di rispondere sul campo a qualche frettolosa critica, ricevuta dopo una prima parte di stagione alla ricerca della forma migliore. Nika Daalderop voto 7. Le sue ottime prove stanno diventando una consuetudine, dai playoff della scorsa stagione ad ora, e la finale di Coppa Italia non fa eccezione. L’olandese soffre meno del solito in ricezione (69% di positive e 28% di perfette), incassando un ace su 46 battute avversarie, e in attacco porta un contributo essenziale. Basta scorporare i valori delle cinque frazioni per leggerne una sostanziale regolarità: 42% nel primo set, 50% nel secondo, 66% nel terzo, 20% nel quarto e 40% nel tie break. Britt Herbots voto 5,5. Nella terza frazione entra al posto di Daalderop per dare freschezza all’attacco novarese, ma non dà molto di più (per lei 1 su 4 in attacco e 25% di ricezione perfetta). Nel finale dimostra di avere tanta personalità con una buona serie al servizio che quasi riapre il match. Sofia D’Odorico s.v. Eleonora Fersino voto 8. Le battitrici venete cercano di evitarla, ma riesce comunque a ricevere per 24 volte con buone percentuali: 83% di tocchi positivi e 54% di perfetti (coprendo molto bene le zone di conflitto). Dove dà il meglio è però ancora una volta in difesa: grazie alla sua reattività, alla capacità di scegliere la posizione giusta e ad alcuni tuffi decisivi, salva molti palloni che favoriscono le rigiocate delle azzurre. LEGGI TUTTO

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    Daniele Santarelli: “La nostra vittoria più bella in questa Coppa”

    Di Redazione

    È stata una finale di sofferenza per Daniele Santarelli, come capita raramente al tecnico della Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano. Che però, alla fine, si può godere il trionfo in rimonta ai danni dell’Igor Gorgonzola e l’ennesimo trofeo, quello della Coppa Italia Frecciarossa: “L’avevo detto prima della partita, noi siamo gli artefici di noi stessi” sorride ai microfoni di RaiSport.

    Poi Santarelli spiega: “Novara è una squadra fortissima, hanno difeso e contrattaccato senza paura. Noi non eravamo lucidi, in particolare eravamo disordinati a muro e in difesa. Poi abbiamo cominciato a crederci, trovato un po’ di equilibrio e giocato meglio, e quando prendi fiducia cambia tutto. Il tie break poi è stata una guerra: questa è stata la nostra vittoria più bella in Coppa Italia. Sì, lo sappiamo: siamo forti, la squadra è una corazzata e tutti ci danno sempre per favoriti, però le finali poi bisogna vincerle. Ci siamo spesso, ne abbiamo portato a casa tante, ma non è mai facile“.

    Foto LVF/Rubin

    L’allenatore di Conegliano analizza anche la mossa che ha cambiato la partita, con l’ingresso di Megan Courtney: “Abbiamo delle difficoltà in posto 4 in questo momento. Miriam ci dà grande solidità in seconda linea ma in attacco si sta allenando poco, Courtney ha un problema al gomito e non sarebbe mai dovuta scendere in campo oggi, speravamo di non averne bisogno. Omoruyi è un’attaccante pura e deve ancora crescere in ricezione. Quando Megan mi ha detto che se la sentiva l’ho lanciata, ma è stata brava tutta la squadra a uscire da questa situazione“. LEGGI TUTTO

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    Moki De Gennaro: “Dai momenti di difficoltà siamo uscite insieme”

    Di Redazione Esausta ma felicissima Moki De Gennaro al termine della finalissima di Coppa Italia Frecciarossa vinta per 3-2 ai danni di Novara. “Una bella battaglia – ammette il libero della Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano ai microfoni di RaiSport – devo fare i complimenti a tutta la squadra. Loro hanno iniziato molto aggressive in battuta, hanno difeso tutto; poi siamo cresciute un po’ noi, e si è visto il valore di questa squadra, che dai momenti di difficoltà è uscita tutta insieme“. Anche se una rimonta così non si era mai vista, non è la prima occasione in cui l’Imoco deve faticare in questa stagione: “Abbiamo imparato da tante partite a soffrire – conferma De Gennaro – e fortunatamente anche a vincere, qualche volta. Ci sono ancora dei meccanismi da sistemare, ma abbiamo comunque un lungo periodo per lavorare. D’altra parte le squadre che giocano contro di noi hanno sempre una scioltezza mentale diversa rispetto alla nostra: noi sappiamo di essere la squadra che tutti vogliono battere e dobbiamo tenere sempre la tensione alta, non è facile a livello mentale“. “Oggi è stata molto dura – ribadisce anche Raphaela Folie – è stata una battaglia, una delle più belle che abbiamo fatto con Novara. Abbiamo lottato fino all’ultimo fino alla fine, anche quando non stavamo più in piedi, quando si è sentita la stanchezza di ieri. Il segreto? Rimanere lì anche quando le cose non vanno. Sappiamo che Novara è una squadra che punta a vincere, quindi ci sta perdere dei set. Certo, noi abbiamo sistemato delle cose, abbiamo fatto molto meglio in attacco e a muro, però quando si affrontano due squadre di questo livello è chiaro che può succedere anche questo“. LEGGI TUTTO

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    Asia Wolosz: “Abbiamo vinto di squadra, orgogliosa di tutte e 15”

    Di Redazione È l’ennesimo trofeo sollevato da Joanna Wolosz, ma la Coppa Italia Frecciarossa vinta nell’accesissima finale di Roma contro Novara ha qualcosa di speciale: è la prima che il capitano della Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano riceve dalle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui ha anche consegnato una maglia personalizzata. Ai microfoni di RaiSport, comunque, l’emozione della regista polacca è soprattutto per la straordinaria rimonta messa a segno dalle Pantere: “Abbiamo lottato fino alla fine. All’inizio Novara ha spinto tantissimo e noi non siamo entrate in partita: ci provavamo, ma non bastava. Dal terzo set non so cosa sia cambiato, ma abbiamo dato veramente tutto e alla fine siamo ancora noi a vincere. Sono veramente orgogliosa di tutta la mia squadra, ognuna ha dato qualcosa. Si è visto che abbiamo giocato come squadra, non c’è solo una giocatrice: siamo in 14, più Sarah Fahr fuori dal campo“. “Ogni anno per noi è più difficile vincere – ammette “Asia” – dobbiamo sempre fare qualcosa di più. Magari in questa stagione facciamo un po’ più fatica rispetto agli anni scorsi, ma così è ancora più bello, perché nello sport si deve lottare, si deve sudare e ogni tanto anche piangere“. LEGGI TUTTO