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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Balaso torna protagonista, Plotnytskyi si scioglie

    E alla fine l’impossibile divenne possibile nei Play Off Scudetto di Superlega. Lo sport ancora una volta ci ricorda che sulla carta c’è un team più forte, più appariscente, costruito per vincere tutto – in questo caso Perugia – ma che la carta in campo non va… in campo vanno il cuore, la grinta, l’atteggiamento, la voglia di stupire, e in questo Milano non è seconda a nessuno. E così ecco spiegato il sorprendente risultato di Gara 5 dei quarti, in cui l’Allianz, vittima sacrificale designata, decide di ribellarsi alle gerarchie e con un fantastico lavoro di squadra, soprattutto in battuta e difesa, costruisce il suo capolavoro perfetto. Ne parliamo, come sempre, nel nostro pagellone.

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    Perugia-Milano. Ishikawa (voto 9) diventa il condottiero senza macchia e senza paura che, seppur non perfetto in attacco, non si tira indietro e risulta determinante dai 9 metri e in ricezione; Mergarejo (voto 7,5) fatica ancora di più in attacco, dove ha solo un modesto 29%, ma dà la sensazione di essere ovunque nel campo e nei momenti chiave non trema. Porro (voto 8) continua la sua crescita e diventa la luce pulsante della squadra, capace di cambiare ritmo al match con le sue alzate veloci e i suoi servizi micidiali. Con un Loser (voto 7,5) sempre positivo al centro della rete, Milano riesce anche a sopperire ad un Patry (voto 5,5) che proprio non ne vuol sapere di chiudere una partita sopra il 40% in attacco.

    In casa perugina, lo spettro di una stagione fallimentare aleggia sul Pala Barton dalla sconfitta di Champions League: proprio quando sembra poter essere chiuso in uno spogliatoio almeno fino a fine stagione, ecco che in un attimo paure ed incertezze deflagrano con violenza e dal secondo set Perugia torna in balia di spettri che solo i giocatori vedono. Herrera (voto 6) mostra colpi importanti, ma anche una serie di errori gratuiti troppo pesanti per un top team; Plotnytskyi (voto 5), titolare nel momento più complicato, si scioglie come neve al sole di primavera e resta ai margini di un match che lo vede non incidere neanche dalla linea dei 9 metri.

    Semeniuk (voto 5,5) gioca forse la miglior partita degli ultimi due mesi, ma è comunque lontano parente del campione ammirato con lo Zaksa nelle scorse stagioni, e Leon (voto 5) rimane ai margini del match simbolo di una Perugia che, dopo il ko di Coppa, non sa da che parte voltarsi. Ci prova Giannelli (voto 5,5) a scuotere i suoi, ma anche il golden boy della nostra nazionale alla lunga appare stanco e poco lucido, specie nel gestire alcune transizioni di contrattacco.

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    Civitanova-Verona. Stacca il pass per le semifinali una Lube data per morta troppo presto e che con il nuovo assetto sembra aver rilanciato le sue ambizioni. Se Yant (voto 8) è il migliore in campo, molto lo deve ad un Balaso (voto 8,5) finalmente tornato grande protagonista in seconda linea, ben coadiuvato da uno Zaytsev (voto 7) che magari fatica un po’ di più da posto 4, ma è uno di quei giocatori che quando c’è da lottare non si tira mai indietro. E con la ricezione finalmente puntellata ecco che De Cecco (voto 7,5) può tornare a creare con il suo estro e ad esaltare un Nikolov (voto 8) sempre più bellissima realtà di questa Civitanova.

    Verona si smarrisce sul più bello e, nonostante una buona prova corale, manca il guizzo finale soprattutto al servizio. Ancora una volta le scelte di Spirito (voto 6) premiano solo i tre laterali, con Keita (voto 7) bravo anche in ricezione e Mozic (voto 7) imperioso anche a muro. Ma una squadra che gioca pressoché senza centrali (voto 4,5) alla lunga diventa prevedibile, e così alla fine anche Sapozhkov (voto 6,5) deve alzare bandiera bianca.

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    Modena-Piacenza. Sulle ali dell’euforia per la vittoria in coppa Cev, Modena parte a razzo e sembra in grado di chiudere il match prima che stanchezza e un super Lucarelli (voto 8,5) la condannino all’inferno sportivo. Il trio di banda torna a splendere come nella notte belga, con un Ngapeth (voto 6,5) determinato ma anche molto falloso. Rinaldi (voto 6,5) per due set è straripante e anche Lagumdzija (voto 6,5) ci prova con tutta l’anima. Artefice dei primi due set è Bruno (voto 6), che però alla lunga paga l’infortunio di Gara 4 e i 9 set giocati in poco più di 72 ore.

    Piacenza è brava a non scollarsi e a rimanere in partita, pronta a spingere ed azzannare appena l’avversario cala di intensità. La ricezione non è delle migliori con uno Scanferla (voto 5,5) in difficoltà, ma Brizard (voto 7) è bravo a forzare con Simon (voto 7,5) che a muro risulta invalicabile. Se Leal chiude sottotono (voto 5,5), cresce nei momenti importanti Romanò (voto 7,5), che diventa una ottima alternativa nel gioco piacentino.

    di Paolo Cozzi LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Porro in versione deluxe, Gaggini fatica

    Continuano a stupire e a farci emozionare i quarti di finale dei Play Off di Superlega, con ben tre serie che si risolveranno a Gara 5 e la sola Trento ad aver strappato il biglietto per le semifinali. Era davvero da tanti anni che non si assisteva a dei quarti così aperti, ma il risultato che indubbiamente colpisce di più è la vittoria di Milano su Perugia, con i meneghini capaci di fermare per la seconda volta quella che fino a 15 giorni fa sembrava una vera e propria corazzata. Altro fattore da segnalare sono i palazzetti finalmente pieni di appassionati e i buoni incassi ottenuti dalle società, che di questi tempi non fanno mai male! Ma analizziamo le partite del weekend nel nostro pagellone.

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    Milano-Perugia. Una Allianz Cloud estasiata spinge i propri beniamini oltre ogni limite e cosi Milano, guidata in regia da un Porro (voto 9) in versione deluxe al palleggio e al servizio, dimostra ancora una volta quando possa essere imprevedibile lo sport. Con lui brillano Mergarejo, che torna a essere decisivo da prima linea e dalla zona di servizio, e Ishikawa (voto 8), che dopo tanti anni in Italia da buon giocatore quest’anno ha vestito spesso i panni del leader del gruppo. Se i centrali sono stati tenuti in naftalina (ma bene Piano, che a muro si fa sentire) manca il guizzo di Patry (voto 6) che quest’anno fatica tanto a raggiungere una buona efficienza in attacco.

    Perugia batte bene e mura, ma in ricezione sbanda paurosamente e l’attacco nei momenti chiave manca il colpo del ko. Resta incredibile vedere questa squadra che ha dominato per 6 mesi sciogliersi nei momenti chiave, con Giannelli (voto 5,5) che sembra sentire improvvisamente la stanchezza di una stagione lunghissima, Leon (voto 6) che in ricezione è tornato ad essere in grosse difficoltà ed Herrera (voto 5,5) che attacca sì al 52%, ma regala una infinità di errori gratuiti. Meglio Semeniuk (voto 6,5), dopo mesi di appannamento, mentre i centrali Solé e Russo (voto 5) non riescono mai ad anticipare il gioco di Porro.

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    Monza-Trento. Non lascia speranze Trento ad una Monza che comunque lascia i Play Off a testa alta. Cachopa (voto 6) mostra il gioco della Monza 2024, con tanta palla veloce in quattro che esalta un Maar (voto 6,5) sempre positivo. Chi è calato un po’ nel finale di stagione è Davyskiba (voto 6), anche se dai 9 metri e a muro è una autentica sentenza. Faticano invece i centrali, con Di Martino (voto 4,5) mai in partita in attacco e leggero a muro.

    Trento, con questa vittoria, si regala 10 giorni di allenamento senza distrazioni e in chiave semifinale varrà molto, ma mi resta la sensazione che l’ambiente non sia serenissimo e che l’addio di Lorenzetti e la sconfitta in Champions abbiano lasciato più scorie di quello che si pensi… Bravo comunque Sbertoli (voto 8) a mettere il pilota automatico e a pilotare i suoi alla vittoria finale grazie alla ritrovata verve di Lavia (voto 7,5) e Michieletto (voto 7), leggermente sottotono in ricezione. Bene come sempre a muro Podrascanin (voto 7), non a caso miglior muro della stagione regolare.

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    Verona-Civitanova. Getta al vento una occasione clamorosa Verona, che dopo un set e mezzo sembrava padrona del proprio destino e invece soccombe alle battute di Civitanova. Keita (voto 8) è sempre più determinante e stavolta riceve anche bene, Sapozkhov (voto 7) picchia senza paura, ma i cinque ace subiti da Mozic (voto 5) e i 6 di Gaggini (voto 4,5) sono un macigno troppo pesante per gli scaligeri che ancora una volta giocano una partita senza centrali.

    I marchigiani, col nuovo modulo, devono erigere un monumento a Nikolov (voto 9) che chiude con 8 ace, ma il fattore che fa pendere la bilancia verso le Marche è ancora una volta Zaytsev (voto 8) che chiude in gloria un match perfetto in ricezione e attacco dimostrando ancora una volta che signor professionista è. Molto bene anche Yant (voto 7), mentre ancora una volta mancano i centrali, con Chinenyeze (voto 4,5) che resta ai margini del match senza incidere più di tanto; fatica tanto Balaso (voto 5) in ricezione, anche se va ammesso che si prende davvero tanto spazio.

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    Piacenza-Modena. Parte a razzo Piacenza, spinta dal duo Simon (voto 7,5)-Caneschi (voto 7), che al centro e al servizio scavano una voragine. Poi però i padroni di casa pagano l’ennesima giornata no di Romanò (voto 4,5), che dopo 12 mesi straordinari sembra aver esaurito di colpo le forze, e devono aggrapparsi a San Lucarelli (voto 8,5) per portare a casa una vittoria netta che fa ben sperare i biancorossi in vista di Gara 5.

    Modena, dopo un marzo arrembante, sembra aver finito la benzina e si trova con un parziale di 9 set persi di fila fra Play Off e CEV Cup. L’attacco gira a vuoto, con Rinaldi (voto 5) che non passa praticamente mai anche se ha il pregio di non piegare mai la testa. Crolla anche Lagumdzija (voto 5,5), che resta comunque l’ultimo baluardo di una squadra che soffre a muro e ha perso nell’ultimo periodo i guizzi di Ngapeth (voto 5), limitato da problemi alla schiena. In tutto questo arriva anche l’infortunio alla caviglia di Bruno (voto 5), che appare in grossa difficoltà nel gestire la palla giusta per i suoi attaccanti, e soprattutto nella prima parte di match dopo si intestardisce a giocare a “fotocopia” di Brizard. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leal perfetto in attacco, Rinaldi stavolta stecca

    Weekend di rinascita e, in alcuni casi, di resurrezione sportiva quello andato in scena per la terza giornata dei quarti di finale Play Off di Superlega, con Perugia e Trento che riescono a trovare nuove energie per riequilibrare partite che stavano complicandosi; invece Civitanova e Piacenza, che sembravano già con un piede nella fossa, trovano la partita perfetta per riaprire prepotentemente la serie. Come di consueto analizziamo le prestazioni dei protagonisti nel nostro pagellone!

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    Perugia-Milano. Dopo due set orribili in balia di una Milano pressoché perfetta, la Sir trova la forza per scuotersi, ritrovare le fila del gioco e portare a casa una vittoria importante anche in vista della semifinale di Champions League. Soffrire aiuta a crescere e a fare anticorpi per la fase finale della stagione, ma questa Perugia ha scelto di avere il momento no forse nel periodo peggiore della stagione! Per un Leon (voto 4) che per una volta appare clamorosamente fuori partita e un Semeniuk (voto 5) che ancora una volta non sfrutta l’occasione, ecco allora un buon Plotnytskyi (voto 7,5), anche se molto imballato nei primi due set, e un Rychlicki (voto 8,5) che è l’uomo della svolta del match a suon di attacchi e muri. E a muro come al solito è perfetto Flavio (voto 7,5), imperioso al centro della rete

    Milano riceve molto peggio e attacca male, ma ha un cuore grande e per due set ammutolisce il PalaBarton con una pallavolo fatta di difesa e copertura. Se Mergarejo (voto 4,5) non trova la fluidità di Gara 2, è ancora una volta Ishikawa (voto 7,5) a suonare la carica, ben coadiuvato da un Piano (voto 7,5) che a muro resta uno dei migliori interpreti della Superlega. Peccato per un Patry (voto 5) sempre relegato a percentuali bassissime in attacco e un Pesaresi (voto 5,5) molto in difficoltà nel tenere a galla la seconda linea meneghina.

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    Trento-Monza. Soffre per un set anche l’Itas, poi si accende la scintilla in Michieletto (voto 8) e in Kaziyski (voto 8) e tanto basta ai trentini a trascinarsi in acque più sicure. Bene attacco e battuta, ma la ricezione soffre tanto e anche Laurenzano (voto 5,5) fatica a dare continuità al lavoro in seconda linea. Bene Lisinac (voto 7,5) che dopo l’infortunio alla schiena di febbraio aveva sin qui faticato molto a tornare protagonista.

    Monza parte forte, spingendo al servizio come se non ci fosse un domani, ma alla lunga paga un Grozer (voto 4) in grande difficoltà e un Maar (voto 5,5) meno incisivo del solito. Meglio Davyskiba (voto 7) e Galassi (voto 7) spesso decisivo al centro della rete. Bene Cachopa (voto 6,5) anche se alla lunga quando la palla ha iniziato a staccarsi ha pagato in lucidità.

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    Piacenza-Modena. Sembrava pronta ad abbandonare la corsa scudetto e invece la Gas Sales Bluenergy, nella tana del nemico, sfodera una prestazione maiuscola e riapre di botto la serie. Davvero brutta Modena, che sbaglia l’approccio e torna agli atavici problemi a muro. Anche la ricezione subisce molto seppur Rossini (voto 6,5) dia garanzie di rifornimento continuo. Chi buca il match è il giovane Rinaldi (voto 5), copia sbiadita del giocatore ammirato finora in stagione, ma autore comunque di guizzi importanti al servizio. Fatica anche Lagumdzija (voto 6), ma è soprattutto Ngapeth (voto 5) a tornare a sbagliare e regalare molto. Si salva solo l’esperto Stankovic (voto 7), che al centro della rete regala muri e attacchi.

    Piacenza si affida ad un super Leal (voto 8): è vero che bisticcia con il bagher, ma in attacco è perfetto. Si rivede anche Simon (voto 7) a muro, anche se in attacco e battuta è ancora in convalescenza; bene il compagno di reparto Caneschi (voto 7,5), ottimamente servito da un Brizard (voto 7) che tiene in partita tutti tranne forse Romanò (voto 5), rimasto ai margini del gioco.

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    Civitanova-Verona. È in vena di imprese anche la Lube, che si presenta con Zaytsev opposto ma ricevitore e Nikolov banda che non riceve. E proprio il giovane bulgaro Nikolov (voto 9), sgravato dalla ricezione, è l’MVP del match con un impressionante 84% in attacco, in quella che è senza dubbio la sua miglior gara in maglia biancorossa. Ottimo anche lo stesso Zaytsev (voto 7,5), non solo per i numeri sul campo, ma perché ancora una volta dimostra la sua adattabilità e la sua disponibilità a mettersi al servizio della squadra per il bene della squadra stessa. Con De Cecco (voto 8) in serata super, è comunque tutto l’attacco a risultare perfetto, con il solo Yant (voto 6) a chiudere con un “normale” 44%.

    Non mura e subisce parecchio in ricezione Verona che forse pregustava già una storica semifinale… L’attacco è comunque positivo, con Keita (voto 8) davvero infermabile e per una volta continuo anche in ricezione. Bene anche il braccio pesante di Sapozhkov (voto 6,5), mentre fatica di più Mosca (voto 5) che stavolta non riesce ad incidere a muro. Sottotono anche il libero Gaggini (voto 5,5), che chiude il match con ben 5 ace subiti. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Grozer fenomenale, Semeniuk fuori partita

    Il nostro Pagellone fotografa un turno infrasettimanale dei Play Off Scudetto che, come spesso accade, regala partite combattute e risultati a sorpresa. Se Milano dimostra ancora una volta di avere un cuore enorme e riesce a fermare quella Perugia fino a ieri imbattuta in Superlega, Monza è furba e lesta ad approfittare dei problemi fisici che hanno attanagliato Trento e a regalarsi un’altra gara in casa. Verona inguaia una Civitanova sempre più invischiata nelle sabbie mobili di una stagione complicata e Modena espugna con merito il campo di una Piacenza che, dopo la vittoria in Coppa Italia, non ne ha più azzeccata una.

    Ma veniamo ai singoli match di Gara 2 dei quarti.

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    Milano-Perugia. Milano ci mette il cuore e il giusto atteggiamento, ma la chiave del match ha un nome e si chiama Mergarejo (voto 8,5), che tra muri e attacchi diventa una spina nel fianco per gli umbri. Molto bene anche Ishikawa (voto 8), quest’anno uomo di riferimento di Milano, a differenza di un Patry (voto 5,5) apparso ancora molto discontinuo. Se Porro (voto 8) si esalta al cospetto di Giannelli, è da applausi anche la prova di Piano (voto 7), sempre pericoloso a muro.

    Perugia attacca meglio e ottiene di più dal servizio, ma soffre lo sprint iniziale di Milano e si ritrova un Semeniuk (voto 4) ancora una volta fuori match. Con lui fatica anche Herrera (voto 5,5), mentre piace di più Rychlicki (voto 6,5), anche se molto falloso dalla linea dei nove metri. Se Leon è mostruoso (voto 8,5) in attacco e muro, manca qualcosa da Solé (voto 6) in attacco e muro; come accade spesso ultimamente, Plotnytskyi (voto 7) è ottimo in seconda tanto quanto in prima linea.

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    Monza-Trento. La banda di Eccheli non si lascia impietosire dalle condizioni di Trento e, spinta da un Grozer (voto 9) fenomenale, dimostra di non essere mai doma. Con il tedesco impressiona Maar (voto 8), ballerino in ricezione ma puntuale e preciso al servizio e in attacco. Bagna l’esordio da titolare con una vittoria Cachopa (voto 7), bravo a sfruttare un Beretta (voto 7,5) in giornata di grazia. Fra tutti stecca il solo Davyskiba (voto 5,5), anche se, nel momento chiave del match, il bielorusso mette il suo zampino dalla linea di battuta.

    Trento senza due titolari ci prova, ma Kaziyski (voto 6) mostra segnali di stanchezza regalando molto in attacco e Nelli (voto 5) non riesce ad incidere nel match più di tanto. D’Heer (voto 5) al centro è pura presenza, mentre sfrutta bene l’occasione Dzavoronok (voto 7,5) anche se in ricezione, contro gli ex compagni, mostra tanti limiti.

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    Verona-Civitanova. Vittoria sofferta ma importantissima quella degli scaligeri, che per una volta hanno nel duo centrale Grozdanov (voto 8)-Mosca (voto 7,5) il motore della squadra. Con uno Spirito (voto 7) in stato di grazia si esaltano anche i tre laterali, e Keita (voto 8) è bravo a rimanere lucido in ricezione. Sempre pericoloso invece il russo Sapozhkov (voto 7,5), mano pesante in attacco e ottimo baluardo nella fase di muro.

    A Civitanova non basta una ricezione finalmente positiva per accendere le polveri all’attacco, con Nikolov (voto 5) che si ferma ad un modesto 33% e Yant (voto 6) al 45%, ma unito ad una ottima prova in ricezione. Come spesso accade la carretta la tira il buon Zaytsev (voto 7) e per una volta piace il francese Chinenyeze al centro (voto 6,5), anche se a muro continua ad avere tanti momenti di difficoltà.

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    Piacenza-Modena. Ancora un tie break nel derby emiliano, con i modenesi che ora si ritrovano avanti 2-0 nella serie e i piacentini in crisi grossa di risultati. I padroni di casa attaccano bene, ma si vede che Simon (voto 6) è fuori forma e manca l’apporto di Romanò (voto 5), ieri sostituito dopo una prova incolore. Bene l’approccio di Gironi (voto 7) e quello di Leal (voto 7), pur con i noti limiti in ricezione; positivo Lucarelli (voto 6) anche se alla fine gli manca il guizzo finale.

    Modena interpreta la partita con l’atteggiamento giusto e nei momenti bui si aggrappa alla potenza di Lagumdzija (voto 8) e all’estro di Ngapeth (voto 8) tornato prepotentemente faro del gioco gialloblu. Se poi Rinaldi (voto 6,5) gioca come un veterano e la coppia di centrali schianta primi tempi come se non ci fosse un domani, ecco che i tifosi di Modena cominciano a sognare…

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Ngapeth sembra rinato, De Cecco perde lucidità

    Di Paolo Cozzi

    È finalmente partito, con il primo turno dei quarti di finale Play Off, il rush finale per decretare la vincitrice del campionato di Superlega 2022-2023. Se Perugia ancora una volta dà una prova di forza importante, dimostrando che anche le fatiche infrasettimanali di Champions possono essere gestite senza problemi, più complicati sono i match di Trento e Modena, in cui le squadre di casa trovano il guizzo vincente solo al tie break. Continua invece l’involuzione nel gioco di Civitanova, che come una bandiera al vento viene presa a schiaffi dalla potenza fisica di Verona.

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    Perugia-Milano. Soffrono un set gli umbri, con Milano che si aggrappa all’attacco e ad un ottimo atteggiamento difensivo per provare ad impensierire i padroni di casa, ma quando Herrera (voto 8,5) innesta la marcia il gap si amplia e Milano sprofonda in ricezione e a muro. Se Giannelli (voto 8,5) guida i suoi ad un fantastico 68% di squadra, manca invece Porro (voto 5), che non riesce ad avere buone risposte da un Mergarejo (voto 4,5) oltremodo falloso.

    Al centro giganteggia il brasiliano Flavio (voto 8), che vince il derby sudamericano con Loser (voto 5), ben marcato sotto rete e in grosse difficoltà a muro. Se Ishikawa (voto 7,5) è l’anima di Milano, ma sembra predicare da solo nel deserto, si prende una giornata di parziale relax Leon (voto 6), mentre chi bagna con una grande prestazione gli ormai acquisiti gradi di titolare è Plotnytskyi (voto 8), devastante in tutti i fondamentali.

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    Trento-Monza. Ci si aspettava una Trento ferita e stanca dopo i 6 set giocati giovedi in champions, invece gli uomini di Lorenzetti, trascinati da Michieletto (voto 7,5) e Lisinac (voto 7), partono forte e mettono alle corte una Monza inizialmente spuntata, nella quale faticano Zimmermann (voto 5) e Davyskiba (voto 5,5).

    Alla lunga però il serbatoio delle energie di Trento va in riserva, Kaziyski (voto 5,5) cala e comincia a sbagliare molto, mentre per Monza sale in cattedra il duo Cachopa (voto 6,5)-Grozer (voto 7,5), che issa la squadra fino al tie break. La Vero Volley spinge tanto al servizio, ma un buon Laurenzano (voto 6,5) permette a Sbertoli di giocare fluido e mettere in difficoltà il muro monzese, nel quale mancano i guizzi dei centrali Beretta e Galassi (voto 5,5), bravi in attacco, ma in difficoltà estrema nel leggere il gioco del palleggiatore trentino.

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    Civitanova-Verona. Non basta una prova monstre a muro di Anzani (voto 6,5) e compagni per uscire dalle sabbie mobili che ormai li attanagliano da svariate settimane. Con un De Cecco (voto 5) che perde lucidità strada facendo, fatica tutto l’attacco marchigiano a partire da uno Zaytsev (voto 5,5) che dopo la gran prova di mercoledì incappa in una prestazione infarcita da troppi errori diretti. Se Yant (voto 5) e Nikolov (voto 5,5) continuano ad andare a corrente alternata, si salva invece Bottolo (voto 6,5) sempre pericoloso al servizio e finalmente positivo in ricezione.

    Verona riesce a mascherare le enormi difficoltà di Keita (voto 6,5) in ricezione grazie ad una super prova di Gaggini (voto 7,5), ma è brava soprattutto a regalare pochi errori diretti a differenza di Civitanova. E così alla lunga la potenza di Sapozhkov (voto 7) e la fame di vittoria di un Mozic (voto 6) non perfetto ma grintoso consentono a Verona di portare a casa una vittoria che potrebbe pesare molto nell’economia del passaggio del turno.

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    Modena-Piacenza. Partita caratterizzata dai tanti cambiamenti di fronte, con Modena che però alla lunga sbaglia qualcosa di meno e si dimostra più cinica nei momenti topici del match. Se Ngapeth (voto 8) sembra rinato dopo un periodo molto altalenante, continua invece il buon momento di Lagumdzija (voto 7,5) molto meno falloso e discontinuo rispetto alle stagioni precedenti. Con un Rinaldi (voto 6) meno in luce in attacco, ma ottimo in seconda linea, Bruno (voto 6,5) torna protagonista al palleggio, lasciando poco spazio al muro avversario.

    Piacenza ci prova, ma Leal (voto 6) è in una di quelle giornate in cui bisticcia con il bagher e Lucarelli (voto 7) non riesce da solo a gestire il peso di un attacco spuntato dalla prestazione incolore di Romanò (voto 5). Nonostante la ricezione vada a singhiozzo, Brizard (voto 6) cerca la via centrale, trovando ottime risposte soprattutto da un Caneschi (voto 7) cresciuto molto in mezzo alla rete. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Giannelli direttore d’orchestra, Finoli naufraga con Siena

    Di Paolo Cozzi

    Sei vittorie casalinghe su sei nell’ultima giornata di regular season della Superlega maschile, che stende un velo sulla prima parte di campionato e proietta le prime otto nel vortice dei Play Off Scudetto, dove la storia ci insegna che si annidano insidie capaci di sovvertire molti pronostici scontati. Se Perugia in testa chiude con l’incredibile ruolino di marcia di 22 vittorie e un solo punto lasciato per strada, agli antipodi Siena sprofonda in serie A2 mancando anche l’ultima occasione datale da una Milano che ha fermato Taranto in tre set.

    Ma veniamo alle pagelle di giornata, partendo dal big match.

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    Perugia-Civitanova. Bastano settantasette minuti alla capolista per annichilire una Lube che sembra essersi impantanata nelle sabbie mobili in questo 2023. Giannelli (voto 9) è ormai il Riccardo Muti della pallavolo italiana e dirige alla perfezione i suoi bombardieri, divertendosi con i centrali e alternando un Herrera (voto 8) potente e infermabile in battuta a un Semeniuk (voto 7,5) autore di una prova assai concreta.

    I marchigiani sprofondano sotto ben 11 ace, con Bottolo (voto 5) e Nikolov (voto 4,5) letteralmente presi a pallate. Si salva il solo Gabi Garcia (voto 6) in una squadra che oltre a non ricevere fatica tantissimo a muro e non riesce a trovare continuità al servizio. Davvero una situazione preoccupante per una Lube che domani si giocherà le ultime chance in chiave Champions League.

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    Trento-Modena. Uno Sbertoli (voto 8,5) pressoché perfetto fa chiudere il primo set ai suoi all’88% in attacco, per poi traghettarli senza patemi ad un rapido 3-0. Kaziyski (voto 8) affila le armi per il match di champions con lo Zaksa, Podrascanin (voto 7,5) giganteggia al centro e Dzavoronok (voto 8) finalmente decide di mostrare il suo lato migliore con una prova convincente nel terzo set.

    Modena ancora una volta paga tanto le difficoltà a muro e la giornata no di Rossini (voto 5) in ricezione. Ngapeth (voto 5) è ancora convalescente dai fastidi alla schiena e poco lucido nelle scelte in attacco, Rinaldi (voto 4,5) bersagliato in ricezione, si salva il solo Lagumdzija (voto 7), in una serata in cui Bruno fatica davvero a trovare il bandolo della matassa.

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    Verona-Cisterna. Prosegue il momento d’oro degli scaligeri, che abbattono la voglia di Play Off di Cisterna con i colpi di Sapozhkov (voto 8,5) e di un buon Keita (voto 7), sempre pericoloso in attacco ma anche molto alterno in ricezione. Sembra inoltre tornato sui livelli della passata stagione Mozic (voto 8,5), che si toglie lo sfizio di attaccare con il 76% e di chiudere con il 48% in ricezione

    I pontini, arrivati in terra veneta con la voglia di provare l’impresa e cercare punti Play Off, soffrono a muro e pagano la giornata no di Bayram in attacco (voto 5), mentre come al solito piace il gioco al centro di Baranowicz (voto 6) che esalta Rossi (voto 6,5) e Zingel (voto 7).

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    Piacenza-Padova. Tornano alla vittoria gli emiliani dopo due pesanti scivoloni, con Brizard (voto 7) che si appoggia a tutti i suoi attaccanti sfruttando un buon Caneschi (voto 7,5) e una coppia Lucarelli (voto 8)-Leal (voto 7,5) che sembra aver ritrovato quella cattiveria mostrata in finale di coppa Italia. Padova, in un match in cui non ha più niente da chiedere, continua a mostrarsi debole a muro, con il solo Crosato (voto 7) autore di alcuni buoni spunti individuali. Se Petkovic (voto 5) sembra già con la testa in vacanza, si rivede il bulgaro Asparuhov (voto 6,5), sparito dal campo nelle ultime settimane.

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    Monza-Siena. Una concreta Vero Volley per una volta riesce a essere aggressiva anche contro le piccole e si sbarazza in fretta della pratica Siena. Zimmermann (voto 8) merita l’MVP per come in questa stagione ha saputo guidare i suoi nonostante i tanti infortuni, e soprattutto per essere migliorato tantissimo nel gioco al centro, dove Galassi (voto 8) ha davvero ben figurato. Bene anche Grozer (voto 7,5), tornato in forma nel momento più caldo della stagione.

    Siena, nel giorno più importante della stagione, si avvita su se stessa naufragando sotto i colpi di Monza e dimostrando che Finoli (voto 4) non era l’unico problema. Van Garderen (voto 4) e Petric (voto 4,5) non incidono, si salva il solo Raffaelli (voto 6), ma per il resto è notte fonda in una squadra che ha sempre rincorso, con giocatori che – arrivati a Siena con ben altre aspettative – non sono mai riusciti a dare quel qualcosa in più.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Milano-Taranto. Torna il sereno in casa Allianz dopo la rocambolesca partita di Civitanova nella quale, causa Covid, Piazza aveva schierato 4 centrali e nessun palleggiatore. Il muro è una garanzia, così come il giovane Porro (voto 8), che esalta un Loser (voto 8,5) splendido al centro della rete. Bene anche Ishikawa (voto 7,5) e Piano (voto 7,5), che in una stagione vissuta da comprimario per via dei tanti acciacchi si toglie lo sfizio di un gran bel match.

    I pugliesi sono la brutta copia della bella squadra spesso ammirata quest’anno: l’attacco ha le polveri bagnate e Falaschi (voto 5,5) non riesce a far cambiare marcia ai suoi. Lawani (voto 6) è molto falloso e al centro Larizza (voto 4,5) e Alletti (voto 4,5) perdono nettamente il confronto con il duo milanese. Arriva però una salvezza meritata e alla fine, è questo quello che conta! LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Kaziyski sempre monumentale, Lucarelli e Leal in “vacanza”

    Di Paolo Cozzi

    In un weekend di Superlega abbastanza interlocutorio, nel quale tra i pochi verdetti certi uscito dai campi c’è la matematica salvezza di Padova nonostante la sconfitta subita in casa, si fa strada la sensazione che molte squadre giochino un po’ a “ciapa no”… nel senso che, essendo aperte ancora tutte le possibilità di posizionamento in classifica, un po’ tutte le squadre sembrano cercare di evitare il quarto e quinto posto (quest’ultimo già sicuramente di Verona), che vorrebbe dire probabile semifinale contro la favorita Perugia. Capolista che, da par suo, riprende a macinare punti dopo il passo falso in Coppa Italia ai danni di una Taranto che nell’ultima giornata dovrà cercare i punti salvezza a Milano.

    Ma veniamo alle pagelle delle varie partite, partendo proprio dal match giocato in terra pugliese.

    foto Lega Volley

    Taranto-Perugia. Nonostante un ampio turn-over, la squadra di Anastasi controlla il match con facilità trovando un ispiratissimo Herrera (voto 8,5) devastante in attacco e preciso a muro. Molto bene anche Flavio (voto 8), autore di una prova importante al centro, e bene anche Plotnytskyi (voto 7,5), decisamente perfetto nel fondamentale di ricezione. Ancora altalenante il polacco Semeniuk (voto 6), comunque in crescita rispetto alle ultime apparizioni.

    Taranto, spinta da un PalaMazzola finalmente gremito, ci mette il cuore, ma la differenza tecnica è tanta e non bastano la buona verve di Antonov (voto 6,5) e un Lawani (voto 6) che chiude senza subire murate per impensierire gli umbri. Manca il muro ai pugliesi e i 9 ace subiti, di cui tre dal libero Rizzo (voto 5), sono un fardello pesante contro la capolista. 

    foto Legavolley

    Modena-Monza. Senza lo squalificato Ngapeth, Modena subisce l’ottima organizzazione di gioco di Monza per due set prima di cambiare marcia, issarsi sull’8-4 al tie-break e poi spegnere la luce sul cambio Lagumdzija-Sala effettuato da Giani (voto 5). È proprio Lagumdzija (voto 8,5) il migliore dei canarini, che sfruttano bene il gioco al centro ma non trovano grandi risposte dal duo Rousseaux (voto 5,5)–Marechal (voto 5), davvero in difficoltà in ricezione, così come il libero Rossini (voto 4,5), decisamente in giornata no.

    Monza sogna il colpaccio da tre trascinata da un superbo Maar (voto 8,5), ben coadiuvato da un Grozer (voto 8) che alla lunga si spegne un po’, ma per tre set è infermabile. Se Davyskiba (voto 6,5) contro la sua futura squadra offre una buona prova, chi stecca è Federici (voto 5), anche lui prossimo ad approdare nella città della Ghirlandina.

    foto Lega Volley

    Civitanova-Milano. Una discreta Civitanova fatica per un set contro una Milano ai minimi termini, che schiera 4 centrali e due liberi titolari causa assenze da Covid, ma come spesso accade alle squadre di Piazza (voto 8) riesce almeno per un set a giocare sopra ogni difficoltà. Con Nikolov (voto 5) distratto, è Bottolo (voto 7,5) a divenire il terminale offensivo dei cucinieri, e Yant (voto 7) è un ottimo comprimario. Bene anche Gabi Garcia (voto 6,5), subentrato ad uno Zaytsev (voto 5,5) con il motore un po’ ingolfato. Melgarejo (voto 7,5) è il cuore pulsante di una Milano che, senza palleggiatore, dimostra comunque di provarci pur con tutti i limiti del caso; i ragazzi meritano 10 per aver onorato un match già segnato prima di iniziare.

    foto Lega Volley

    Padova-Trento. La più dolce delle sconfitte per Padova porta ad una salvezza che nel girone di ritorno sembrava essere diventata non più scontata.  L’inserimento da titolare di Gardini (voto 6,5) dà nuova linfa in attacco, ma il giovane schiacciatore paga molto in ricezione. Bene il giapponese Takahashi (voto 6,5), mentre a zoppicare è il gioco al centro, con Saitta (voto 5,5) che fatica a trovare l’intesa con i suoi attaccanti.

    Trento vince ancora una volta all’insegna di Kazyiski (voto 8,5), sempre monumentale in attacco, che trova il giusto supporto da un Michieletto (voto 8) ben centrato nel match. Importante infine per il proseguo della stagione il rientro al centro di Lisinac (voto 6,5), ancora poco caricato in attacco da uno Sbertoli (voto 7) ottimo metronomo del gioco trentino.

    foto Lega Volley

    Cisterna-Piacenza. La fresca vincitrice della Coppa Italia stecca alla grande il match, ma tutto sommato non se ne rammarica visto che arrivando sesta o settima eviterà in caso di passaggio dei quarti l’incrocio con Perugia. Cisterna con un guizzo rilancia anche le chance di qualificazione ai Play Off, e se lo fa deve ringraziare Baranowicz (voto 8) che, seppur a mezzo servizio per un problema muscolare, guida sapientemente i suoi esaltando Sedlacek (voto 8,5) e Dirlic (voto 7,5). Bene anche il turco Bayram (voto 7) che chiude il match con 13 punti di cui 5 ace.

    Piacenza è troppo brutta per essere vera; sicuramente i festeggiamenti post Coppa hanno distratto molto la squadra di Botti, ma nel match si salva il solo Romanò (voto 7), mentre il duo Lucarelli (voto 5)–Leal (voto 5) sembra prendersi una giornata di vacanza. Manca anche il muro, con Alonso (voto 5) che non riesce mai ad anticipare il gioco di Baranowicz.

    foto Lega Volley

    Siena-Verona. Non sono bastati gli sproni di patron Bisogno in settimana a caricare la squadra senese, che spreca malamente la penultima chance di superare Taranto in coda alla classifica. Tre soli muri e l’attacco fermo al 47% riducono al lumicino le speranze di una squadra che per i nomi schierati in campo sembrava aspirare a ben altre posizioni. Tutto il peso dell’attacco viene caricato su un discreto Petric (voto 6), ma manca l’apporto di Bartman (voto 5) e Van Garderen (voto 5,5) regala troppi punti diretti.

    Molto bene invece Verona, che con il solito gioco a trazione laterale trova un Sapozhkov (voto 8,5) pressoché infermabile in attacco, ben coadiuvato dalla coppia Mozic (voto 8)–Keita (voto 7,5), per una volta mai messi in difficoltà dalla leggera battuta dei senesi, ottimamente gestita anche dal libero Gaggini (voto 7). LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Brizard “vero” MVP, Lavia e Michieletto irriconoscibili

    Di Paolo Cozzi

    Doveva essere una cavalcata trionfale in solitaria di Perugia la Del Monte Coppa Italia 2023, il preludio ad un finale di stagione monocolore nel segno degli umbri, e invece ancora una volta gli dei dello sport ci ricordano che nella pallavolo non si può dare nulla per scontato fino a quando l’ultimo pallone si schianta sul taraflex. E così ecco che la polvere bagnata di una Piacenza bella ma molto altalenante in stagione si accende e inizia a pulsare di luce, prima in maniera flebile, poi in modo sempre più prepotente, fino ad esplodere e illuminare una crescita esponenziale del gioco nelle ultime 48 ore

    A farne le spese prima una Perugia spenta, ma cui forse il brusco risveglio servirà per attivare gli anticorpi che torneranno utili nei rush finali di Superlega e Champions League, e poi una Trento che, dopo essere passata incolume (ma quanta fatica…) dalle forche caudine preparate da una ottima Milano in semifinale, si scioglie ancora una volta in finale, dando la sensazione che qualcosa all’interno dello spogliatoio possa essersi incrinato, viste anche le future partenze di Lorenzetti e Kaziyski in pratica già ufficializzate.

    Piacenza trova nella battuta linfa vitale per far saltare la linea di ricezione trentina, ma la partita la domina in tutti i fondamentali. mostrando solidità mentale anche nei momenti in cui la palla pesava parecchio. Mio personale MVP è il palleggiatore Brizard, che mai come in questa due giorni ha dimostrato di saper alternare i suoi attaccanti, esaltando prima Simon e Romanò in semifinale, per poi lanciare Leal in finale.

    Ma veniamo alle pagelle.

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    GAS SALES BLUENERGY PIACENZA

    Brizard voto 9. week end perfetto per il palleggiatore transalpino: prima domina lo scontro contro Giannelli e poi in finale giganteggia, guidando i suoi al 54% in attacco e prendendosi il lusso di chiudere con 4 ace e 2 muri.

    Leal voto 8,5. Dopo il chiacchierato infortunio alla spalla e quello alla caviglia, sembrava avviato verso un’altra stagione di luci, poche, ed ombre. E invece in questo weekend romano tira fuori il meglio di sé, ricevendo bene e soprattutto tornando devastante in attacco.

    Lucarelli voto 7. Forse alla lunga in finale cala un po’, ma l’impatto sulla partita è di quelli importanti, da giocatore che sa come fare la differenza non solo in attacco ma anche negli altri fondamentali. E poi sbaglia poco, altro fattore che lo rende fondamentale negli schemi di Brizard.

    Romanò voto 6,5. Trascinatore in semifinale, viene un po’ dimenticato in finale e chiude con soli 6 punti, ma resta un giocatore chiave di questa Piacenza. Sempre pericoloso quando va sulla linea dei nove metri.

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    Simon voto 8. Chiamato meno in causa con il ritorno in campo del duo Leal-Lucarelli, resta però sempre concentrato in attacco, dove si porta via sempre un uomo, ed è bravo a muro a mettere subito pressione agli attaccanti trentini togliendo loro sicurezza.

    Caneschi voto 7. Doveva essere l’anello debole della squadra e, dopo aver iniziato il weekend con un muro subito, poteva risentirne mentalmente. Invece è molto bravo a rimanere lucido e a farsi trovare pronto in attacco.

    Scanferla voto 7,5. Prova di forza del giovane libero emiliano, che alla prima finale importante in carriera si prende il lusso di chiudere il match con il 67% di palle positive e una gestione matura di tutti i secondi tocchi.

    Botti voto 8,5. Subentrare a sua maestà Bernardi come allenatore non deve essere stato facile, ma Max ha già dimostrato in passato di saperci fare in panchina e questa sua Piacenza 3.0 è davvero bella da veder giocare.

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    ITAS TRENTINO

    Kaziyski voto 8,5. La classe del bulgaro è davvero intramontabile, e anche dopo i 5 set della semifinale è lui l’unico a suonare la carica in attacco, dove è pressoché perfetto. Radio mercato lo da già a Milano per l’anno prossimo, riuscirà a lasciare la sua amata Trento alzando almeno un altro trofeo?

    Sbertoli voto 5,5. Con una ricezione che latita è costretto a rinunciare al gioco centrale, sia in veloce che in pipe, e alla lunga la sua precisione ne risente. Per una volta è il migliore a muro dei suoi e questo è indice di come è andata il resto della squadra.

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    Lavia voto 5. Ci sono semplicemente delle partite in cui Daniele è irriconoscibile e fatica sin da subito a mettere giù palla, perdendo fiducia troppo in fretta. Un vero peccato perché la classe di questo ragazzo è immensa quanto il suo talento.

    Michieletto voto 5. In semifinale è stato l’uomo della provvidenza per Trento, autore di un tie break monstre, ma in finale il giovane mancino non riesce a ripetersi e alle difficoltà in attacco aggiunge presto quelle in ricezione, dove di solito è sinonimo di garanzia.

    Laurenzano voto 5,5. Soffre tanto la battuta di Piacenza e finisce per subire 3 ace e chiudere con solo il 14% di perfette. Meno brillante del solito anche nella gestione dei palloni facili.

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    Podrascanin voto 5. Partita complicata per il centrale serbo, costretto all’inoperosità in attacco causa ricezione ballerina. Fatica però tanto a leggere il gioco di Brizard e ad imporsi a muro, lui che invece è uno dei migliori al mondo nel ruolo.

    D’Heer voto 5. Chiude mestamente la finale con due punti a muro e zero attacchi, facendo rimpiangere l’infortunato Lisinac. La sconfitta non è certo colpa sua, ma in attacco non sembra essere migliorato molto da quando è in Italia.

    Dzavoronok voto 6. In una stagione in cui probabilmente pensava di essere maggior protagonista, si deve accontentare di pochi scampoli di gioco.

    Lorenzetti voto 5,5. Continua la maledizione delle finali che negli ultimi anni, Supercoppa 2022 a parte, sembra accompagnare le squadre del tecnico di Fano. La sensazione è che a Trento qualcosa possa essersi rotto e che c’è il rischio di trascinarsi per il resto della stagione. Il mio augurio è invece di vedergli alzare a fine maggio quella coppa (di Champions League) che troppe volte ha sfiorato e che nessuno più di lui merita. LEGGI TUTTO