consigliato per te

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Civitanova da 9, che delusioni Perugia e Trento

    Di Paolo Cozzi Con la Super Final di Champions League si è chiusa la stagione 2020-2021 per i club italiani: una stagione lunga, complicata, vissuta senza pubblico e nel timore dei contagi Covid, senz’altro anomala ma non per questo meno avvincente ed interessante. Tanti i colpi di scena, dagli esoneri di alcuni degli allenatori più in voga come Gardini, De Giorgi e Heynen, all’esplosione di alcuni giocatori poco conosciuti dal pubblico italiano come Rossard e Lagumdzija. Ma al netto di tutto questo, come sono andate le squadre in questa stagione degna di un girone dantesco? Chi è riuscito a mantenere le aspettative di inizio stagione, chi addirittura ha fatto meglio e chi invece ha chiuso una stagione al di sotto degli obiettivi stagionali? Allacciatevi le cinture… Perché si sale, ma si scende anche tanto! CUCINE LUBE CIVITANOVA voto 9. Stagione pressoché perfetta, tranne le due settimane di febbraio post Coppa Italia che portano all’esonero di De Giorgi. Brava la società a dare un taglio netto ad una situazione che poteva peggiorare, ma forse si poteva gestire meglio prima ed evitare l’esonero e l’uscita anticipata dalla Champions. Scudetto e Coppa Italia per un gruppo solido, guidato magistralmente da De Cecco, con un Simon mostruoso e un Leal straripante. E san Osmany da Cuba quando sente odore di medaglia è sempre una garanzia a dispetto della carta d’identità. SIR SAFETY CONAD PERUGIA voto 5,5. La vittoria della Supercoppa a settembre non può mitigare la delusione per due finali perse e una gestione di certe situazioni che, vista dall’esterno, lascia molto a desiderare. Essere secondi non è certo da 5 in pagella… ma comprare 3 opposti e poi giocare con la terza banda come finto opposto sì. Tanti i problemi che hanno attanagliato la squadra, a partire dall’epurazione di Lanza per giungere a quella di Atanasijevic e al suo poco utilizzo. L’esonero di Heynen in piena bagarre di finale è l’emblema di una stagione che ha visto picchi stellari, uniti però a momenti di gioco qualitativamente bassi. E in questo marasma anche Leon è tornato umano. Foto CEV ITAS TRENTINO voto 4,5. Uno squadrone costruito per vincere e che invece nelle partite clou si è sciolto come neve al sole, vedasi semifinale di Coppa Italia e finale Champions. E sì che tra dicembre e gennaio è stata la squadra che sembrava avere una marcia in più e che volava un gradino sopra le altre. Troppo poco però, in una piazza che pensava in grande per tornare protagonista assoluta. La finale di Champions meriterebbe un voto più alto, ma la sensazione è che sia una vittoria mancata, senza nulla togliere ad un eccellente Zaksa. È mancato qualcosa soprattutto nell’aspetto mentale. Godiamoci però un Michieletto da 10, bellissima realtà trentina. LEO SHOES MODENA voto 6,5. Campionato di luci (poche) e ombre (tante) chiuso mestamente al settimo posto, anche se si sapeva che questa sarebbe stata una stagione transitoria. Meglio in Coppa Italia, dove con una gran prova contro Monza conquista l’accesso alla Final Four, e in Champions League, dove supera un girone che per molti era già perso e se la gioca a viso aperto con Perugia. Manca l’apporto delle bande, il muro dei centrali fatica spesso e Vettori, a parte un periodo in cui sembra rinato, chiude la stagione su valori mediocri. Non basta certo la qualificazione alla Challenge Cup a rendere la stagione esaltante, ma almeno ha dimostrato che i ragazzi di Giani hanno dato tutto fino all’ultimo… chapeau. VERO VOLLEY MONZA voto 9. La grande sorpresa di questa stagione: parte malissimo, cambia allenatore e si affida a Massimo Eccheli, carneade per la serie A, ma allenatore plurivincente nelle giovanili da 3 decenni. Per molti sembra l’inizio di una stagione a vivacchiare, e invece Eccheli tocca le corde giuste di uno spogliatoio ricco di talento e ambizioso, e come un novello Re Mida trasforma in vittorie le sue prime uscite in panchina. La semifinale scudetto è la ciliegina sulla torta di una squadra finalmente apparsa consapevole delle sue potenzialità: manca il 10 perché la sconfitta con Modena nei quarti di Coppa Italia macchia la stagione. Foto Ufficio Stampa Vero Volley Monza TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA voto 10. Se Monza è da 9, per Vibo ci vuole il 10 e la standing ovation. Alzi la mano chi a settembre avrebbe pensato di vederla addirittura giocare per il terzo posto e non per la salvezza… Merito soprattutto di coach Baldovin, che dimostra come in Superlega si possa ancora parlare di tecnica e crescita tecnica dei giocatori, che trova presto la quadratura del suo sestetto e per lunga parte del campionato mostra un gioco veloce e divertente. Tante vittorie fuori casa, tante vittime illustri: la squadra forse si scioglie sul finale di stagione, ma negli occhi questa volta restano solo belle immagini. ALLIANZ MILANO voto 6,5. La vittoria in Challenge è sicuramente da 10, un trofeo internazionale che a Milano mancava, ma è anche vero che è la coppa minore e che da Milano ci si aspettava facesse molto di più in campionato. Invece il dopo Nimir è stato complicato, con una squadra che dopo il Covid non ha più ritrovato lo smalto di inizio stagione. E si che patron Fusaro regala alla piazza (e a Piazza) un top player come Urnaut.  Tanti cambi e una formazione che perde identità e certezze strada facendo relegano Milano all’ottavo posto, davvero pochino per una società ambiziosa e che vede sfumare anche la vetrina europea nella finalina persa con Modena. GAS SALES BLUENERGY PIACENZA voto 4. Doveva essere l’alternativa alle Big Four, si trasforma invece in un grosso supermarket dove i giocatori(e gli allenatori) vanno e vengono. La grande assente della stagione non trova mai fluidità di gioco, lo spogliatoio sembra difficile da gestire e motivare e anche un pezzo da 90 come Bernardi fatica a trovare il bandolo della matassa. Una stagione nata male con l’esonero di Gardini a settembre e che si chiude in modo pure peggiore, con la positività di un atleta ad un controllo antidoping e le liti Baranowicz-Fei in panchina. Foto LVM NBV VERONA voto 5,5. Stagione avara di soddisfazioni in riva all’Adige, per una squadra che rinuncia quasi subito al suo opposto per far quadrare i conti. C’era tanta attesa per il ritorno di Jaeschke, ma ancora una volta è sua maestà Kaziyski a caricarsi il peso delle responsabilità sulle spalle. Un passo indietro anche per Stoytchev che fatica a far crescere la squadra: soprattutto il duo italiano Spirito-Caneschi, che tutti speravano potessero fare un salto qualitativo maggiore. CONSAR RAVENNA voto 8. Le retrocessioni vengono bloccate subito, ma la squadra di Bonitta interpreta bene il campionato e si salva virtualmente, mettendo ancora una volta in risalto le doti dell’allenatore romagnolo nel far crescere i giovani. Se Recine ormai sembra pronto per lidi più blasonati, rimane qualche dubbio su Pinali, ancora molto altalenante in quella che è comunque la sua prima esperienza da titolare in Superlega. Di più comunque ad una squadra costruita con un budget risicato non si può chiedere. KIOENE PADOVA voto 6,5. È vero, in una situazione normale sarebbe retrocessa, ma Padova ha comunque approfittato del blocco per far fare esperienza importante ai tanti giovani della “cantera”. Su tutti merita un commento il promettentissimo Bottolo, magari ancora un po’ acerbo in ricezione, ma di sicuro valore in attacco e nella gestione mentale delle partite. Un giovane da cui ripartire e intorno al quale cucire la squadra per la nuova stagione. TOP VOLLEY CISTERNA voto 4. Stagione incommentabile quella dei pontini, che in campagna acquisti hanno speso tanto per un roster che doveva garantire tranquillamente l’approdo ai play off. E invece le due vittorie a fronte di 20 sconfitte non bastano a descrivere l’orrore di un’annata che vede molti giocatori rendere al di sotto delle aspettative. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leal stavolta è perfetto, Travica si perde

    Di Paolo Cozzi Partita a senso unico la Gara 3 di Finale Scudetto andata in scena al PalaBarton: Civitanova cala in Umbria con il piglio della corazzata e inizia a martellare dal primo punto, non lasciando mai a Perugia la possibilità di alzare la testa per rifiatare. Zero muri, un solo ace, un attacco che funziona a tratti con molti problemi di intesa fra Travica e i suoi attaccanti: decisamente una partita sotto le aspettative per la Sir, che può tenere viva la fiamma della speranza aggrappandosi alla voglia di riscatto di capitan Atanasijevic e a un Plotnytskyi finalmente eccellente in attacco. Civitanova di contro quando tiene in ricezione diventa immarcabile a muro, con De Cecco che si diverte a ruotare i suoi attaccanti a ritmo di tango argentino e salsa cubana. SIR SAFETY CONAD PERUGIA Atanasijevic voto 7,5. Di più non gli si può chiedere…. capitano, opposto e anche capo ultrà, prova a caricare e scuotere i suoi ma invano. La condizione non è delle migliori ancora, ma Bata combatte e prima di mollare venderà cara la pelle in Gara 4. Leon voto 5. Tanti errori in battuta, dove non trova mai ritmo, balbettante in ricezione e soprattutto poco determinante in attacco. Se Perugia vuol provare a riaprire la serie sabato, avrà bisogno della bella copia del giocatore visto ieri. Travica voto 4,5. Partita complicata per il Drago, che tatticamente gioca bene, cercando maggiormente la pipe e inserendo gradualmente Atanasijevic nel match, ma spesso manca di feeling con gli attaccanti. E a questa Civitanova non si possono concedere regali. Plotnytskyi voto 6,5. Quando finalmente trova i colpi giusti in attacco, il giovane ucraino sbanda in ricezione subendo 4 ace e non trova il guizzo vincente al servizio come nel match precedente. Solé voto 5. Essere protagonisti al centro quando la squadra non gira è sempre molto difficile, ma ieri il suo apporto, complice anche qualche alzata non perfetta, è stato proprio di basso livello, in particolar modo a muro. Russo voto 5. Passo indietro per il centralone italiano, che in attacco non trova traiettorie vincenti e a muro resta spettatore passivo, vittima della giornata top di De Cecco. Colaci voto 6. Come al solito cerca di tenere in piedi la seconda linea degli umbri, ma anche lui alla lunga non sa più come arginare gli attacchi della Lube. CUCINE LUBE CIVITANOVA Leal voto 9. Primo set pressoché perfetto, poi si concede qualche sbavatura giusto per dimostrare di essere umano anche lui! Determinante anche dalla linea dei 9 metri, chiude in modo discreto anche in ricezione. Strapotere fisico al servizio di De Cecco. De Cecco voto 8,5. Gara 2 è già un lontano ricordo, Lucio riprende saldamente in mano le fila del gioco marchigiano e si toglie lo sfizio di far chiudere l’attacco di squadra al 60% in una finale scudetto… Non male per un palleggiatore accusato spesso di non essere un gran trascinatore. Juantorena voto 8. Gara cruciale per l’esito della serie, ed ecco che Osmany indossa l’abito delle grandi occasioni e alterna attacchi di potenza a colpi di fino, uniti a una battuta sempre insidiosa e una ricezione tutto sommato buona. Rychlicki voto 5. Viene cercato molto dal suo palleggiatore, ed è bravo a non regalare punti diretti agli avversari, ma è ancora lontano dai numeri messi in mostra nella semifinale contro Trento. Simon voto 8,5. Nel PalaBarton risuona ancora l’eco delle bombe scagliate sul taraflex con velocità di braccio inaudita. Vero che De Cecco lo vizia con palloni perfetti, ma lui non sbaglia un colpo. E anche a muro, dove potrebbe essere messo in difficoltà, trova guizzi da numero 1. Anzani voto 7. Risponde presente Simone dopo una Gara 2 decisamente in sordina: preciso e anticipato in attacco, più lucido e veloce negli spostamenti a muro. Balaso voto 8. Quanto è cresciuto in personalità in questi anni marchigiani: padrone della seconda linea, ottimo sia in ricezione che in difesa in quello che è anche uno scontro personale con Colaci per un posto a Tokyo. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leon fa il fenomeno, Leal sbanda

    Di Paolo Cozzi Dopo il primo set di Gara 2 la Finale Scudetto sembrava ormai indirizzata verso Civitanova, e invece i ragazzi di Perugia trovano la forza di rientrare in partita e riaprire la serie dopo tre giorni complicati, culminati con l’esonero di Heynen, che mentalmente avrebbero steso anche un rinoceronte. È una Sir sprecona che più di una volta con i suoi tanti errori rischia di far rientrare Civitanova in partita, ma alla fine riesce a gettare il cuore oltre l’ostacolo e ad imporsi al tie break. Battuta e ricezione danno fiducia e spinta, ma anche l’attacco al 54% e  il muro andato in crescendo sono i tasselli che hanno contribuito alla rinascita degli umbri, oltre alla presenza di Atanasijevic, su cui si potrebbe dire davvero di tutto, che è bravo a portare in campo tutta la sua voglia di rivalsa. Civitanova ha la colpa di rilassarsi dopo il primo set, paga la giornata no in ricezione di un paio di giocatori chiave e si morde le mani perché nonostante tutto è sempre sembrata in grado di poter chiudere il match. CUCINE LUBE CIVITANOVA Simon voto 9. Continuano i play off dorati per il centrale cubano che resta un incubo al centro della rete, anche se Perugia comincia a trovare qualche contromisura al suo strapotere. Anche a muro continua a piazzare le sue manone in faccia agli avversari con una continuità disarmante. Juantorena voto 6,5. Partita non esaltante per l’italo-cubano, che anche al tie break ha più volte l’occasione per piazzare la zampata vincente ma la manca. Bene al servizio, ma i 4 errori diretti in attacco e i 4 muri subiti sono troppi per un fuoriclasse come lui. Leal voto 5. Dopo una Gara 1 esaltante, torna a sbandare paurosamente in ricezione e questo gli toglie parecchia lucidità anche in prima linea, dove non riesce mai a essere determinante. Rychlicki voto 7. Partita altalenante per l’opposto lussemburghese, che in alcuni tratti del match è l’unico a passare con continuità per poi sparire in altri. Nel finale di gara manca il suo apporto per tenere a galla la Lube. De Cecco voto 5. La palla del 14 nel tie break alzata sull’asta è l’emblema della sua partita. Meno preciso del solito, meno fluido, si affida meno alla pipe e dopo alcune gare da protagonista assoluto fatica a tenere in scacco il muro umbro. Anzani voto 5. Partita ai margini per lui, dimenticato da De Cecco e in difficoltà a muro. Diamantini voto 6. Un paio di punti importanti in attacco, ma a muro non colpisce. Balaso voto 7. Rispetto a Gara 1 sembra meno onnipresente, anche se tiene bene in ricezione e trova alcune difese importanti. SIR SAFETY CONAD PERUGIA  Leon voto 10. C’è poco da dire sulla sua partita,  quando serve si carica la squadra e le aspettative di una tifoseria intera sulle spalle, e a suon di ace e attacchi stronca le resistenze marchigiane. Uno spot per la pallavolo vederlo giocare così! Atanasijevic s.v. Non si può dare un voto ad un atleta che dopo mesi di problemi fisici e mancanza di fiducia entra in campo e si pone alla guida dei suoi compagni. Qualche errore di troppo e la sensazione che fisicamente non sia al top passano in secondo piano. Bata c’è ed è la cosa più bella, più bella di qualsiasi voto. Travica voto 7,5. Alla faccia di chi lo critica da sempre, ritrova un opposto di ruolo e fluidità nel gestire la squadra. Chiaro che con un Leon così è facile per tutti, è vero che qualche palla in banda gli rimane corta, ma è anche vero che quando la squadra annaspa e poi risorge è al suo carisma che si aggrappano i compagni. Solé voto 7,5. cresce nel corso del match, fino a diventare protagonista nel tie break anche se una sua invasione di piede rischia di vanificare tutti gli sforzi. Bravo a gestire qualche palla sporca e a muro. Russo voto 8. Primo set in balia di Simon, poi comincia a entrare in partita e a trovare il giusto timing e a mettere pressione al trio cubano della Lube. Una gran bella prova di forza, sia fisica che mentale, di quelle che danno carica ed energia. Plotnytskyi voto 8,5. In attacco continua a faticare oltre il consentito, ma in ricezione resta il punto ferma di una seconda linea che regge bene l’urto dei bombardieri marchigiani. In battuta torna ad essere devastante e a creare break vincenti per i suoi. Colaci voto 7. In ricezione sforna palloni giocabili per Travica di continuo, fatica più del solito nella gestione del secondo tocco e su alcune coperture per lui fattibili. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Simon devastante, Travica deve fare di più

    Di Paolo Cozzi Inizia subito in salita la serie di Finale Scudetto per Perugia, che perde 3-1 in casa e perde di conseguenza il fattore campo, vedendo espugnato quel PalaBarton che spesso e volentieri è stato il fortino inespugnabile dove gli umbri hanno costruito le loro vittorie. E pensare che fra battuta e ricezione la Sir ottiene molto più di Civitanova, ma soffre parecchio in attacco e spesso spreca quelle rare occasioni che gli avversari le concedono. In casa Lube, invece attacco determinante come sempre, con pochi errori diretti e una gestione ottimale delle palle importanti, unite ad una correlazione muro-difesa che funziona come un metronomo. Un imprinting importante quello di Civitanova sulla serie, che potrebbe già vedere avvicinarsi la bandiera a scacchi con Gara 2 in casa. Ma veniamo alle pagelle di giornata: SIR SAFETY CONAD PERUGIA Leon voto 6,5. Mezzo voto in più perché in ricezione è attaccato con ogni tipo di battuta, ma ne esce a testa alta. Male al servizio, dove si appesantisce di 7 errori, e male anche in attacco, fondamentale nel quale non riesce a fare la differenza. Travica voto 5,5. La strategia di gioco è quella giusta, cercare di ruotare tutti gli attaccanti senza diventare Leon dipendente. Ma qualche palla meno precisa, specie in posto 4, gli scappa, e con il 60% di ricezione deve fare di più. Per il resto bravo a trovare nel colpo di seconda un’arma importante e a mettere in campo la sua grinta e voglia di vincere. Ter Horst voto 5,5. non parte male il biondo olandesone, ma quando il muro marchigiano gli trova le contromisure per lui è notte fonda. Plotnytskyi voto 6. Anche lui parte forte e sembra impattare davvero alla grande nella finale, dal servizio all’attacco passando per una ricezione di assoluto valore, ma poi si spegne di colpo e riaffiora il giocatore incostante visto all’opera in semifinale. Se Perugia vuole riaprire la finale, in attacco ha bisogno di tutta la sua potenza. Solé voto 6,5. È sempre un punto di riferimento importante per la sua squadra, capace anche di gestire qualche palla non perfetta, ma a muro deve crescere tanto perché è proprio li che la Lube fa la differenza. Russo voto 6,5. Bella prova per il centrale italiano, che dimostra anche una certa personalità in mezzo al campo trovando il giusto atteggiamento. Mezzo voto in meno perché Simon è immarcabile, ma qualcosa di più nell’uno contro uno lo può fare. Muzaj voto 5. Non è certo lui che deve suonare la carica, ma l’opposto polacco che stiamo vedendo in questi mesi in Italia è lontano parente di quello ammirato in VNL 2019 con la Polonia. Colaci voto 7. La ricezione di Perugia stupisce tutti, chiudendo con il 60% di positività. Molto merito va a lui, che coordina e muove le fila di tutto quello che succede nella seconda linea umbra. CUCINE LUBE CIVITANOVA Simon voto… 11. Un centrale che fa 21 punti non lo si vedeva dai tempi del cambio palla… Semplicemente devastante in attacco, insidioso al servizio e ottimo anche a muro, dove resta lucido e concentrato per tutti e 4 i set. Un po’ macchinoso in un paio di situazioni di secondo tocco, ma chi ha il coraggio di andarglielo a dire? Juantorena voto 7. Come sempre, quando sente odore di finale Osmany si esalta e diventa una macchina da guerra, perfettamente concentrata sull’obiettivo e sui palloni chiave che inevitabilmente passano dalle sue mani. Tant’è che, quando sbaglia una ricezione facile su Plotnytskyi, si dispera come se non ci fosse un domani. De Cecco voto 9. Se il trio cubano rappresenta il braccio, lui è la mente, una mente sopraffina che balza da un attaccante all’altro e regala secondi tocchi di rara bellezza. Con lui ogni palleggio sembra facile, ma in realtà è pura poesia. Leal voto 8. Per una volta non è straripante in attacco, ben contenuto dai perugini, e allora si inventa 4 muri e 2 ace giusto per dimostrare che si può essere determinanti in tanti modi. In ricezione poi sfodera una delle migliori performance stagionali, pur essendo il bersaglio principe dei battitori umbri. Rychlicki voto 5. Partita sottotono per lo schiacciatore lussemburghese che, pur godendo spesso di un muro non compatto davanti, chiude con 3 errori e 4 murate subite e soprattutto ben 6 battute sbagliate. Anzani voto 6. Partita un po’ da spettatore per il centrale azzurro, cui manca qualche guizzo a muro per mettere anche la sua firma nel match. Balaso voto 6,5. Barcolla un poì in ricezione, ma è bravo restare sul pezzo e a gestire i compagni di seconda linea. Meglio in difesa e nella gestione dei secondi tocchi. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Simon stratosferico, Nimir grande assente

    Di Paolo Cozzi Una lucida e fredda Civitanova espugna la BLM Group Arena anche in Gara 4 di semifinale e si conquista il diritto di giocare la Finale Scudetto contro Perugia. Trento parte male, contratta e nervosa e regala in pratica il primo set ai marchigiani; più combattuti il secondo e soprattutto il terzo parziale, ma l’Itas non ha il killer instict, spreca alcune occasioni e, anche se nel finale del terzo trova finalmente il suo gioco, non riesce a riaprire il set e la serie. Per la Lube una crescita impressionante nelle ultime tre partite e la sensazione che il gruppo sia unito e compatto e pronto per la grande impresa. Trento riceve meglio, ma soccombe in tutti gli altri fondamentali: ancora una volta De Cecco si prende la scena al palleggio. ITAS TRENTINO Nimir voto 4. Il grande assente di questa semifinale: 4 errori diretti, 4 muri subiti e una palla, quella di Giannelli, che improvvisamente sembra non essere la sua. Davvero un mistero la sua involuzione, ma va risolto presto perché la finale di Champions si avvicina. Lucarelli voto 7,5. Ci prova fino all’ultimo, chiudendo con un ottimo 63% in attacco, e in ricezione tiene con solidità. A inizio stagione era un punto interrogativo, la chiude invece con un grande punto esclamativo. Giannelli voto 4,5. Serie complicata per il palleggiatore azzurro, che nelle ultime tre gare non riesce mai a prendere per mano la squadra. Alzate scontate e spesso troppo a filo, anche sul 23 pari del terzo set una palla non perfetta porta Lucarelli all’invasione. Da rivedere anche la palla dietro per Nimir. Michieletto voto 7,5. Ritrova serenità e colpi vincenti in un colpo solo, e al suo lungo braccio si aggrappano tante delle speranze trentine. Qualche errore di troppo al servizio, ma bello vedere un giovane italiano esprimersi a questi livelli. Podrascanin voto 5. Per fermare questa Civitanova servirebbe il miglior Potke, ma in attacco è ignorato da Giannelli e a muro non riesce a essere performante come in altre occasioni. Lisinac voto 6,5. Per due set è desaparecido e vede Simon fracassare il taraflex in attacco. Nel terzo trova il giusto feeling e sfrutta tutta la sua fisicità per provare a cambiare le sorti del match, ma è troppo tardi. Rossini voto 6. In ricezione tiene anche bene, ma un paio di palle corte in momenti chiave lo trovano impreparato. CUCINE LUBE CIVITANOVA Juantorena voto 7. La mano fa meno male e l’italo cubano torna a trovare i suoi angoli preferiti, soprattutto nei momenti chiave. Male, molto male in ricezione, dove barcolla davvero tanto. Leal voto 4. Giornata decisamente no, completamente fuori dal gioco dei marchigiani. Rychlicki voto 7. Altra bella prova per l’opposto lussemburghese che si toglie anche lo sfizio di un paio di difese importanti. Mezzo voto in meno perché 5 muri subiti sono però davvero troppi. Simon voto 10. Simon batte Trento 3-0. Semplicemente stratosferico, e quando a muro arriva è notte fonda per tutti. Una prova di forza incredibile che lo incorona nuovamente top player mondiale nel suo ruolo. Anzani voto 6. Partita da osservatore, ma è bravo a farsi trovare pronto quando serve. Yant voto 7. Entra e impatta subito positivamente sulla partita con la sua fisicità. Bene anche in seconda linea, dove non trema nei momenti caldi dei set. De Cecco voto 9. Ancora una gran prova per il palleggiatore argentino: che sia in palleggio o in bagher, una volta che arriva sotto la palla è sinonimo di garanzia al 100%. Se Civitanova è in finale tanto lo deve a lui, che ha recuperato dal Covid-19 a ritmo record. Balaso voto 7. In ricezione tiene bene e guida con sicurezza la seconda linea della Lube. Cresciuto tanto anche in difesa, è pronto per affrontare le bombe di Leon.  LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Solé la fa da padrone, Giannelli non trova equilibrio

    Di Paolo Cozzi Domenica di Pasqua all’insegna del grande volley: Perugia stacca il biglietto per la Finale Scudetto battendo una Monza che onora la sua prima semifinale lottando fino all’ultima palla, mentre Civitanova ingrana la marcia e si lascia Trento alle spalle superandola di slancio e dando l’impressione che al momento i cocci all’interno dello spogliatoio siano stati rimontato nel modo giusto. Perugia è stata brava a chiudere la serie in tre sole partite, e adesso avrà un po’ di tempo per capire con quale formazione presentarsi in finale, problema non da poco visto che Heynen prova più soluzioni anche a questo giro. La sensazione è che la squadra sia compatta, mentre più isolato appare l’allenatore, che stando alla stampa sarebbe già stato scaricato da tempo dalla società. La partita scorre via senza grossi sussulti, anche se l’attacco perugino non è dei migliori. È il muro a farla da padrone, con Solé (voto 9,5) che si consacra centrale di altissimo livello unendo muri a una prova in attacco monstre. Fatica invece Russo (voto 5), che non riesce ad approfittare delle tante palle dategli da Travica (voto 7). Continua a essere sottotono in attacco, ma negli altri fondamentali torna a essere molto positivo Plotnytskyi (voto 7) che però deve dare di più in finale se vuole consacrarsi come top player. Non è ancora al meglio Leon (voto 7,5) che però comincia a ritrovare certi automatismi con Travica e sembra più rilassato che nei match precedenti. Per Monza una stagione certamente da incorniciare, ma anche tante incognite su Dzavoronok (voto 4) che quest’anno ha bucato troppe partite importanti in maniera grave. Chi esce a testa alta dalla semifinale è Lanza (voto 8), apparso determinato e lucido in tutta la serie. Qualche problema in più per Lagumdzija (voto 6), per una volta sottotono in attacco, e per Orduna (voto 5,5), che non riesce a trovare la chiave per tenere in partita Dzavoronok. Più combattuta la gara di Civitanova, con Trento che forza nel primo set e illude i suoi tifosi prima di subire il ritorno rabbioso dei cucinieri. Alla fine l’Itas riceve meglio, ma la Lube in attacco è micidiale e a muro attentissima. Se l’attacco gira a mille il merito è ancora una volta di De Cecco (voto 8), come al solito fenomenale nel servire i suoi bomber con palle veloci e precise. Ritorna devastante Leal (voto 8,5) con muro, battuta, attacco… certo, in ricezione è una tassa, ma tanto ci pensa San De Cecco ad aggiustare tutto! Chi stenta a questo giro è Rychlicki (voto 5,5), apparso più sbaglione del solito, dimostrazione che non è  facile mantenere certi livelli giocando ogni 3 giorni. Non trova ace, ma stavolta Simon (voto 8,5) si trasforma in capomastro bergamasco e mura i sogni di vittoria di Trento. In casa trentina Giannelli (voto 5,5) fatica a trovare i giusti equilibri fra i suoi martelli e manca di presenza a muro e in battuta. Nimir (voto 6,5) mette a referto 20 punti, ma resta la brutta copia del giocatore infermabile ammirato fra dicembre e gennaio, chiudendo con un mesto 39% in attacco e tanti errori. Manca l’apporto dei centrali Lisinac e Podrascanin (voto 5), soprattutto a muro, e manca il guizzo vincente di banda, dove Lucarelli (voto 7) lotta e ci mette tanta ricezione, ma da solo non può tenere in piedi tutto l’attacco trentino. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Simon ingiocabile, ma De Cecco merita il 10

    Di Paolo Cozzi Semifinale stellare a Trento, dove una Civitanova pressoché perfetta impone la legge della sua forza fisica per sradicare la ricezione trentina e riaprire la strada verso la finalissima. A farla da padrone la battuta, con un Simon sontuoso, autore di ben 8 ace e di una prova da standing ovation; ma è tutta la squadra marchigiana a spingere sull’acceleratore e a trovare guizzi importanti, non solo dalla linea dei 9 metri ma anche a muro e in attacco. Trento per due set è in partita, lotta, recupera e rimonta, ma nulla può contro lo strapotere fisico di Simon e qualche errore gratuito nei momenti topici. Serie completamente riaperta, da godersela tutta! E ora veniamo alle pagelle. ITAS TRENTINO Nimir voto 6. Sette ace, quasi riapre il secondo set da solo, ma il 35% in attacco è davvero un numero basso basso per poter tenere accese le speranze dei trentini. La voglia di lottare c’è, mancano un po’ di lucidità e una palla che gli arrivi un po’ più precisa. Giannelli voto 5. Costretto a correre in lungo e in largo per il campo da una ricezione barcollante, a lungo andare perde lucidità e precisione nel palleggio. E così Trento chiude con un mesto 44% di squadra. Lucarelli voto 7. Il migliore dei suoi, regge in ricezione e in attacco si fa trovare pronto quando chiamato in causa. Troppo solo in attacco per poter impensierire la Lube ammirata ieri. Una difesa ad una mano su Leal a metà secondo set potrebbe riaprire il match, ma la doppia in palleggio seguente dà il via al Simon show. Michieletto voto 5. Parte con una diagonale nei tre metri, ma è solo un sussulto in una partita in cui fatica tanto ed è costantemente sotto pressione. Una palla che gli carambola maldestramente addosso a fine secondo set spegne le ultime speranze di Trento. Podrascanin voto 5,5. Poco servito in attacco, questa volta non riesce proprio a leggere il gioco di De Cecco e rincorre le alzate per tutti i tre set. Anche in battuta meno incisivo del solito. Lisinac voto 7. Bene in attacco e anche a muro, ma in una giornata in cui arrivano pochi palloni a Giannelli non riesce ad incidere sull’andamento della partita. Rossini voto 5,5. Tenere le fila della ricezione quando dall’altra parte scagliano dardi infuocati non è facile: ci prova a testa alta, ma anche lui naufraga come tutti i compagni di reparto. Kooy voto 6,5. Entra e dal suo servizio nasce uno dei momenti migliori di Trento. Un lusso averlo in panchina. CUCINE LUBE CIVITANOVA Simon voto 9,5. Otto ace e 100% in attacco ottenuti a suon di clavate… semplicemente ingiocabile. De Cecco voto 10. Sta fermo 15 giorni per Covid (con tutti gli annessi e connessi), torna e sfodera una partita perfetta. Il miglior palleggiatore al mondo, con un talento infinito, capace di dare la tensione giusta a tutti i palloni e smarcare come pochi. Quando gioca così, per i centrali avversari è sofferenza pura (e parlo per esperienza diretta…). Leal voto 7,5. Segnali di ripresa fisica per il cubano, che torna a saltare come un grillo e a sfondare i muri avversari. Peccato per la ricezione dove è un desaparecido. Juantorena voto 6. L’infortunio alla mano di gara 1 lo limita e lo innervosisce parecchio. Allora decide di concentrarsi in ricezione e rendersi utile alla squadra in una maniera diversa. Rychlicki voto 8. Quanto è cresciuto in personalità questo ragazzone lussemburghese! Sempre più nel vivo dell’azione, anche nei momenti caldi del set, e per essere un opposto anche discreto in fase difensiva. Anzani voto 7. Se Simon è il braccio, Simone è la mente della squadra, e guida la sua prima linea in un perfetto ballo di coppia a muro. Prezioso anche in attacco, dove si fa trovare sempre pronto. Balaso voto 8. Difende un paio di parallele di Nimir che avrebbero mandato al Pronto Soccorso chiunque. In gran crescita rispetto a Gara 1, torna a essere il collante della seconda linea marchigiana  LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leon si riaccende, Galassi in giornata no

    Di Paolo Cozzi Come da pronostico Perugia fatica ma si impone su una bellissima Monza, mette una seria ipoteca sulla Finale Scudetto e dissipa un po’ i nuvoloni neri che si stavano addensando sulla squadra dopo le ultime prove non esaltanti. La Sir è ancora convalescente, ma il servizio è un’arma formidabile di questa squadra che trova ben 12 ace a fronte di soli 12 errori. La Vero Volley attacca meglio, mura bene e cerca di difendere con il cuore su ogni pallone, ma quando Leon alza l’asticella diventa davvero un’impresa tenere il ritmo. Peccato per l’occasione sprecata da Monza ai vantaggi del terzo set, ma di più ai ragazzi di Eccheli non si può davvero chiedere. SIR SAFETY CONAD PERUGIALeon voto 8,5. Riceve, attacca e punisce dalla riga dei 9 metri. Dopo qualche partita sottotono il cubano sembra riaccendere i razzi sotto le scarpe e torna ad essere il numero 1 mondiale. Ter Horst voto 8. In attacco sbaglia tanto, ma finalmente dalla linea dei 9 metri torna ad essere fondamentale per la sua squadra e a mettere apprensione alla linea di ricezione monzese. Se gira lui, il gioco di Travica è molto più fluido. Plotnytskyi voto 6. Sufficienza risicata per l’ucraino, ma solo perché tiene bene in ricezione ed è sempre insidioso al servizio. In attacco ancora una volta in grande, grandissima difficoltà. Travica voto 6,5. Nonostante una ricezione ottimale fatica un po’ a tenere in partita un paio di attaccanti, e specie in posto 4 ogni tanto rimane corto. Lucido, nei momenti di schermaglie in campo, a non perdere il bandolo della matassa. Solé voto 8,5. L’argentino torna protagonista al centro della rete, e lo fa a suon di attacchi e muri. Sicuramente uno dei migliori interpreti mondiali nel suo ruolo. Ricci voto 5. Heynen gli dà fiducia, ma lui non riesce a ripagarla ed esce dopo due set, autore di una prova anonima. Russo voto 7. Bravo a incanalare la rabbia per la panchina nella giusta direzione. Attacco, muro e servizio per aiutare Perugia negli ultimi due set. Colaci voto 7. In ricezione viene evitato il più possibile, ma è bravo a farsi trovare pronto quando serve. Sempre presente nel gestire secondi tocchi con autorità. VERO VOLLEY MONZA Lagumdzija voto 8. Altra prova di spessore per l’opposto monzese, che si carica spesso sulle spalle le sorti dell’attacco della sua squadra. Non stupisce che Piacenza abbia fatto follie per averlo nella prossima stagione… Lanza voto 7,5. Uno dei Lanza più belli delle ultime stagioni: tiene in ricezione, attacca senza errori con il 64% e rimane concentrato tutta la gara. Finale di stagione in crescendo. Dzavoronok voto 5,5. Viene messo parecchio sotto pressione in ricezione, dove subisce 5 ace e perde un po’ di lucidità in attacco. Non gioca una brutta partita, ma la sensazione è che per sognare in grande Monza avrebbe bisogno da lui di un po’ di continuità in più. Galassi voto 4,5. Dopo alcune gare di ottimo livello, incappa in una giornata no e non riesce mai a trovare il giusto timing in attacco e a muro. Peccato, perché era davvero in crescita. Holt voto 6. Bene in attacco, sempre insidioso al servizio, ma a muro latita e invece Monza avrebbe tanto bisogno di essere solida in quel frangente. Beretta voto 7. Bello rivedere Thomas su questi livelli, soprattutto a muro, dove quando arriva a raddoppiare ha davvero due mani granitiche che mi ricordano molto quelle di Mastrangelo. Giocatore davvero ritrovato quest’anno. Orduna voto 7. Con una ricezione scricchiolante riesce lo stesso a far viaggiare la squadra al 53% in attacco. Se Monza è arrivata a giocare quasi alla pari con Perugia, molto lo deve al talentuoso palleggiatore argentino. Federici voto 5. Far fronte alle battute dei perugini è mestiere pericoloso, lui ci prova e ci mette anima e corpo, ma ieri sera era davvero complicato uscire a testa alta da quel bombardamento .  LEGGI TUTTO