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    MotoGp, il manager di Pol Espargaro: “Rinnovo con la Honda? Vedremo”

    ROMA – C’è tanta incertezza sul futuro di Pol Espgararo, il cui contratto con la Honda scadrà a fine anno. Il pilota spagnolo non ha lasciato il segno nella scorsa stagione di MotoGp, la sua prima con il team giapponese, ma per il momento è concentrato esclusivamente sulla pista. A svelarlo è stato il suo manager, Homer Bosch, ai microfoni di Motorsport.com: “Abbiamo piena fiducia nella Honda e viceversa. Purtroppo l’ultima stagione non è finita nel migliore dei modi, ma la Honda gli ha garantito il massimo sostegno”.
    L’intenzione è di proseguire insieme
    “Del rinnovo non ne abbiamo ancora parlato, ma semplicemente perché non ha senso. Prima vediamo cosa accadrà in quest’inizio di stagione e poi ci penseremo – ha aggiunto Bosch – Attualmente le intenzioni di entrambe le parti sono di continuare insieme, ma può succedere di tutto d’ora in avanti. L’obiettivo di Pol è chiaro: avere una moto vincente e stare davanti a tutti”. Il manager dell’iberico ha poi parlato del rientro di Marc Marquez, che potrebbe avere dei lati positivi anche per Espargaro: “Il suo recupero è positivo. Pol vuole lottare contro di lui e batterlo in pista. Inoltre Marc conosce bene la moto e, se dovesse essere veloce, potrebbe aiutare anche il suo compagno di squadra”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bradl scende in pista a Jerez per i test sulla Honda RC213V

    ROMA – Continua il lavoro in casa Honda per ultimare gli ultimi dettagli sulla nuova RC213V. Mentre la livrea verrà presentata solo il prossimo 8 febbraio, la casa dell’Ala Dorata in pista non perde tempo e per questo ha sfruttato anche i giorni dedicati alla Superbike a Jerez per far girare il proprio collaudatore, il tedesco Stefan Bradl. L’obiettivo del team è quello di fornire a Marc Marquez feedback il più dettagliati possibile per favorire il suo ritorno su una MotoGp. Lo spagnolo ha infatti ricevuto il via libera dai medici e ai test di Sepang ci sarà. Non stupisce dunque come la Honda stia raccogliendo tutte le occasioni possibili per una messa a punto che soddisfi anche Pol Espargaro, alla sua ottava stagione in classe regina.
    Ritorno in pista
    Il compito di Bradl non era quello di registrare un buon tempo, quanto piuttosto quello di immagazzinare informazioni e raccogliere dati, utili poi per i piloti di MotoGp. Tutti i riflettori ora sono puntati su Marquez, che in questa prima parte del 2022 ha svolto un lento e graduale ritorno in sella. Prima la motocross, poi la RC213V-S per avvicinarsi all’esperienza in pista, nonché il lavoro in palestra che accompagna sempre la preparazione di un pilota ad alto livello. Per quanto possa però prepararsi dal punto di vista fisico, i timori che la diplopia possa comunque condizionare la stagione di Marquez sono reali. Al pilota spagnolo è infatti stato diagnosticato ancora questo problema a causa di un incidente in pista, episodio che potrebbe ripetersi nel 2022. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Bradl in pista a Jerez per testare la nuova RC213V

    ROMA – La Honda sta mettendo a punto la nuova RC213V. La presentazione della livrea si terrà solo il prossimo 8 febbraio, ma la casa dell’Ala Dorata non perde tempo e per questo ha sfruttato anche i giorni dedicati alla Superbike a Jerez per far girare in pista il proprio collaudatore, il tedesco Stefan Bradl. L’obiettivo del team è quello di fornire a Marc Marquez feedback il più dettagliati possibile per favorire il suo ritorno su una MotoGp. Lo spagnolo ha infatti ricevuto il via libera dai medici e ai test di Sepang ci sarà. Non stupisce dunque come la Honda stia raccogliendo tutte le occasioni possibili per una messa a punto che soddisfi anche Pol Espargaro, alla sua ottava stagione in classe regina.
    Marquez si prepara
    Il compito di Bradl non era quello di registrare un buon tempo, quanto piuttosto quello di immagazzinare informazioni e raccogliere dati, utili poi per i piloti di MotoGp. Tutti i riflettori ora sono puntati su Marquez, che in questa prima parte del 2022 ha svolto un lento e graduale ritorno in sella. Prima la motocross, poi la RC213V-S per avvicinarsi all’esperienza in pista, nonché il lavoro in palestra che accompagna sempre la preparazione di un pilota ad alto livello. Resta da capire quanto possa tenere la questione legata alla sua diplopia, riemersa nel finale della scorsa stagione a seguito di una caduta in pista.  LEGGI TUTTO

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    Honda ADV 350, la nostra prova

    La matrice estetica è sempre la stessa, in nome di un family feeling che rende immediatamente riconoscibile l’appartenenza alla stirpe ADV. Rispetto al fratello maggiore “scavezzacollo”, il 350 presenta connotazioni meno spigolose, più sportive, rese evidenti dalle linee armoniche e meno radicali, che lo rendono (anche visivamente) un perfetto commuter con cui affrontare le insidie di tutti i gironi. Tre le colorazioni disponibili, Spangle Silver Metallic, Mat Carbonium Gray Metallic e Mat Carnelian Red Metallic, che potremmo sintetizzare in rosso, grigio chiaro e grigio scuro. Come spesso accade con Honda, livree molto eleganti ma fin troppo sobrie. Particolarmente riuscito, invece, l’avantreno, possente e d’impatto senza però appesantire le linee. VOTO: 8
    Honda ADV 350: dati tecnici e dotazioni

    Come accennato, ADV350 si propone come un mezzo dall’indole vivace, capace di fronteggiare i percorsi cittadini, anche con fondi molto sconnessi. Intenzioni, sostenute dal motore monoalbero SOHC di 330cc eSP+ (enhanced Smart Power+) a quattro valvole (omologato Euro 5) dalla potenza massima di 29,2 CV e con un picco di coppia pari a 31,5 Nm. Il consumo medio dichiarato è di 29,4 km/l (ciclo WMTC), che unito a un serbatoio dalla capienza di 11,7 litri, promette un’autonomia complessiva superiore ai 340 km. Il controllo di trazione HSTC a due livelli (Honda Selectable Torque Control) e la funzione di segnalazione della frenata di emergenza (Emergency Stop Signal) sono di serie. Sul mercato italiano, compreso nel prezzo, c’è anche il bauletto posteriore Smart-Top Box da 50 litri. Rispetto alla sua controparte più stradale Forza 350, però, la regolazione del parabrezza non è elettrica ma manuale. La ricerca di dinamismo, maneggevolezza e stabilità è garantita, invece, da fattori come il telaio tubolare in acciaio, la forcella Showa di tipo motociclistico da 37 mm a steli rovesciati (con doppia piastra, superiore e inferiore) e gli ammortizzatori posteriori con serbatoio separato (ma non regolabili). Il cerchio anteriore in lega leggera da 15″ e il cerchio posteriore da 14″ montano pneumatici tubeless con battistrada semi-tassellato. Le misure delle gomme sono 120/70-15″ e 140/70-14″. L’impianto frenante vede protagonisti un disco singolo da 256 mm all’anteriore e da 240 mm al posteriore. VOTO: 8 
    Honda ADV 350: uno scooter più pratico
    Nel progettare il nuovo ADV350 è stato sicuramente privilegiato il fattore praticità. Lo dimostrano il vano sottosella da 48 litri in grado di ospitare due caschi integrali – che insieme allo Smart-Top Box di serie garantisce una capacità di carico elevatissima – il vano portaoggetti con presa di ricarica USB-C, e la Smart-Key, che gestisce l’avviamento e il blocco/sblocco delle serrature. A proposito del vano portaoggetti ricavato nello scudo anteriore, però, si deve segnalare un utilizzo di plastiche di qualità non in linea con l’impostazione complessivamente “premium” del mezzo.Il piccolo parabrezza regolabile su quattro posizioni, nonostante le dimensioni, offre una protezione adeguata e omogenea. Inoltre, anche a velocità sostenute, non si innescano mai fastidiosi vortici aerodinamici nella zona del casco. Comoda la seduta – anche quella riservata al passeggero, nonostante una certa durezza -, elevata la capacità di controllo del mezzo, anche in manovra, grazie al manubrio alto e largo in stile X-ADV. A limitare un po’ il comfort, invece, c’è la larghezza del tunnel centrale che riduce lo spazio a disposizione per i piedi.Buona, infine, in ogni condizione di luce, la leggibilità della strumentazione, che integra la connettività Honda Smartphone Voice Control system. VOTO: 8 
    Honda ADV 350: la guida
    Il primo fattore ad emerge, in sella al nuovo ADV350, è sicuramente il riuscito mix di controllo e agilità, che rende immediata la confidenza su qualsiasi percorso e in ogni condizione d’uso. Chiariamolo subito, però: rispetto all’X-ADV, manca una reale capacità di affrontare in scioltezza terreni insidiosi. Messe da parte ambizioni da Paris-Dakar, ad ogni modo, ci si ritrova tra le mani uno scooter facile, efficace, ed efficiente (nell’accezione migliore del termine). Il motore non è di quelli “strappabraccia” ma garantisce il giusto spunto, sia in ripresa che in accelerazione. Tra le curve, spiccano la solidità dell’avantreno – sempre preciso nel disegnare le traiettorie e mantenerle – e la capacità complessiva della ciclistica di assecondare anche momentanei raptus di sportività sulle strade “a tutta piega”. Circostanza in cui solo la frenata mostra una resa un po’ troppo “soft” (bisogna strizzare bene entrambe le leve per decelerazioni aggressive), mentre le sospensioni digeriscono anche gli strapazzi senza particolari criticità, salvo qualche risposta un po’ troppo secca delle molle posteriori su passaggi più dissestati. Piacevole e rassicurante, infine, il senso di stabilità sul veloce. Un mezzo facile e pratico, con cui ci si riesce anche a divertire (considerando sempre che si tratta di uno scooter), andando forte. VOTO: 8
    Honda ADV 350: quanto costa
    Il costo di listino di 6,990 euro riflette sicuramente la cura costruttiva del mezzo e la buona dotazione di bordo, ma nonostante questo, appare un po’ elevato. Soprattutto in relazione alla versione “stradale” Forza 350, con una base tecnica simile. VOTO: 6,5
    Honda ADV 350: giudizio finale
    Il fascino non gli manca e sicuramente saprà conquistare con facilità chi cerca un solido commuter, dal look modaiolo, che sappia districarsi senza affanni tra le insidie della giungla metropolitana. Senza disdegnare – magari anche in coppia – scenari extraurbani per un bel week-end rigenerante lontano dal caos soffocante della città. VOTO FINALE: 7,7 LEGGI TUTTO

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    Honda ADV 350, la prova del nuovo scooter

    La matrice estetica è sempre la stessa, in nome di un family feeling che rende immediatamente riconoscibile l’appartenenza alla stirpe ADV. Rispetto al fratello maggiore “scavezzacollo”, il 350 presenta connotazioni meno spigolose, più sportive, rese evidenti dalle linee armoniche e meno radicali, che lo rendono (anche visivamente) un perfetto commuter con cui affrontare le insidie di tutti i gironi. Tre le colorazioni disponibili, Spangle Silver Metallic, Mat Carbonium Gray Metallic e Mat Carnelian Red Metallic, che potremmo sintetizzare in rosso, grigio chiaro e grigio scuro. Come spesso accade con Honda, livree molto eleganti ma fin troppo sobrie. Particolarmente riuscito, invece, l’avantreno, possente e d’impatto senza però appesantire le linee. VOTO: 8
    Honda ADV 350: cosa propone

    Come accennato, ADV350 si propone come un mezzo dall’indole vivace, capace di fronteggiare i percorsi cittadini, anche con fondi molto sconnessi. Intenzioni, sostenute dal motore monoalbero SOHC di 330cc eSP+ (enhanced Smart Power+) a quattro valvole (omologato Euro 5) dalla potenza massima di 29,2 CV e con un picco di coppia pari a 31,5 Nm. Il consumo medio dichiarato è di 29,4 km/l (ciclo WMTC), che unito a un serbatoio dalla capienza di 11,7 litri, promette un’autonomia complessiva superiore ai 340 km. Il controllo di trazione HSTC a due livelli (Honda Selectable Torque Control) e la funzione di segnalazione della frenata di emergenza (Emergency Stop Signal) sono di serie. Sul mercato italiano, compreso nel prezzo, c’è anche il bauletto posteriore Smart-Top Box da 50 litri. Rispetto alla sua controparte più stradale Forza 350, però, la regolazione del parabrezza non è elettrica ma manuale. La ricerca di dinamismo, maneggevolezza e stabilità è garantita, invece, da fattori come il telaio tubolare in acciaio, la forcella Showa di tipo motociclistico da 37 mm a steli rovesciati (con doppia piastra, superiore e inferiore) e gli ammortizzatori posteriori con serbatoio separato (ma non regolabili). Il cerchio anteriore in lega leggera da 15″ e il cerchio posteriore da 14″ montano pneumatici tubeless con battistrada semi-tassellato. Le misure delle gomme sono 120/70-15″ e 140/70-14″. L’impianto frenante vede protagonisti un disco singolo da 256 mm all’anteriore e da 240 mm al posteriore. VOTO: 8 
    Honda ADV 350: praticità per… la città
    Nel progettare il nuovo ADV350 è stato sicuramente privilegiato il fattore praticità. Lo dimostrano il vano sottosella da 48 litri in grado di ospitare due caschi integrali – che insieme allo Smart-Top Box di serie garantisce una capacità di carico elevatissima – il vano portaoggetti con presa di ricarica USB-C, e la Smart-Key, che gestisce l’avviamento e il blocco/sblocco delle serrature. A proposito del vano portaoggetti ricavato nello scudo anteriore, però, si deve segnalare un utilizzo di plastiche di qualità non in linea con l’impostazione complessivamente “premium” del mezzo.Il piccolo parabrezza regolabile su quattro posizioni, nonostante le dimensioni, offre una protezione adeguata e omogenea. Inoltre, anche a velocità sostenute, non si innescano mai fastidiosi vortici aerodinamici nella zona del casco. Comoda la seduta – anche quella riservata al passeggero, nonostante una certa durezza -, elevata la capacità di controllo del mezzo, anche in manovra, grazie al manubrio alto e largo in stile X-ADV. A limitare un po’ il comfort, invece, c’è la larghezza del tunnel centrale che riduce lo spazio a disposizione per i piedi.Buona, infine, in ogni condizione di luce, la leggibilità della strumentazione, che integra la connettività Honda Smartphone Voice Control system. VOTO: 8 
    Honda ADV 350: sensazioni alla guida
    Il primo fattore ad emerge, in sella al nuovo ADV350, è sicuramente il riuscito mix di controllo e agilità, che rende immediata la confidenza su qualsiasi percorso e in ogni condizione d’uso. Chiariamolo subito, però: rispetto all’X-ADV, manca una reale capacità di affrontare in scioltezza terreni insidiosi. Messe da parte ambizioni da Paris-Dakar, ad ogni modo, ci si ritrova tra le mani uno scooter facile, efficace, ed efficiente (nell’accezione migliore del termine). Il motore non è di quelli “strappabraccia” ma garantisce il giusto spunto, sia in ripresa che in accelerazione. Tra le curve, spiccano la solidità dell’avantreno – sempre preciso nel disegnare le traiettorie e mantenerle – e la capacità complessiva della ciclistica di assecondare anche momentanei raptus di sportività sulle strade “a tutta piega”. Circostanza in cui solo la frenata mostra una resa un po’ troppo “soft” (bisogna strizzare bene entrambe le leve per decelerazioni aggressive), mentre le sospensioni digeriscono anche gli strapazzi senza particolari criticità, salvo qualche risposta un po’ troppo secca delle molle posteriori su passaggi più dissestati. Piacevole e rassicurante, infine, il senso di stabilità sul veloce. Un mezzo facile e pratico, con cui ci si riesce anche a divertire (considerando sempre che si tratta di uno scooter), andando forte. VOTO: 8
    Honda ADV 350: il prezzo
    Il costo di listino di 6,990 euro riflette sicuramente la cura costruttiva del mezzo e la buona dotazione di bordo, ma nonostante questo, appare un po’ elevato. Soprattutto in relazione alla versione “stradale” Forza 350, con una base tecnica simile. VOTO: 6,5
    Honda ADV 350: il nostro giudizio
    Il fascino non gli manca e sicuramente saprà conquistare con facilità chi cerca un solido commuter, dal look modaiolo, che sappia districarsi senza affanni tra le insidie della giungla metropolitana. Senza disdegnare – magari anche in coppia – scenari extraurbani per un bel week-end rigenerante lontano dal caos soffocante della città. VOTO FINALE: 7,7 LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rossi: “Andai via dalla Honda perché non mi trattavano da campione”

    ROMA – Tra le numerose sliding doors della carriera più che ventennale di Valentino Rossi, forse la più importante è quella che lo ha portato alla Yamaha nel 2004 dopo aver voltato le spalle alla Honda. La casa dell’Ala Dorata, a cavallo tra gli anni Novanta e i primi Duemila, non aveva rivali in quella che allora era la Classe 500. L’ex pilota di Tavullia fu tuttavia capace di ribaltare le gerarchie, riportando la scuderia di Iwata al trionfo dopo un digiuno lungo dodici anni. Rossi, in uno speciale realizzato dalla MotoGp, ha detto: “La Honda era la moto da battere. Ma pensavano che se me ne fossi andato, avrebbero vinto con altri piloti, come Gibernau e Biaggi. Non mi hanno trattato da campione e dovevo ringraziarli se vincevo. Per questo ho deciso di andarmene”.
    Le parole di Doohan
    L’analisi di Valentino Rossi raccoglie il plauso di Mick Doohan, che con la Honda di mondiali ne ha vinti cinque consecutivi, dal 1994 al 1998 . “C’era un po’ di arroganza in casa Honda, erano troppo fiduciosi. Non hanno avuto rispetto per quello che Valentino Rossi ha fatto per loro”, ha detto l’australiano. La risposta di Rossi a coloro che allora criticarono la sua scelta fu immediata: vinse il titolo mondiale con lo stesso numero di vittorie raccolte con la Honda nell’anno precedente. Una rivoluzione nel mondo del motomondiale di allora, che ebbe come conseguenza quello di spostare l’attenzione più sul pilota che sulle scuderie. Nonostante il nove volte iridato abbia detto addio alla MotoGp, il suo iconico numero 46 sarà ancora presente in pista. Saranno infatti Marco Bezzecchi e Luca Marini, piloti del VR46 Racing Team, a difendere il buon nome del Dottore in classe regina. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: via libera a Marquez per i test di Sepang

    ROMA – Marc Marquez sarà in pista per i test della MotoGp a Sepang, in programma il 5 e il 6 febbraio prossimi. Ad annunciarlo è la Honda, che tramite un comunicato spiega come il numero 93 abbia ricevuto il via libera per partecipare alle sessioni ufficiali sulla nuova moto in Malesia, prima di volare a Mandalika, in Indonesia, per proseguire la preparazione in vista del Mondiale 2022. Si compie quindi un altro passo avanti verso il completo recupero per il pilota di Cervera, reduce da un altro inverno difficile.Guarda la galleryMotoGP, presentate le Yamaha M1 di Dovizioso e Binder
    Il comunicato della Honda
    “Lunedì scorso, 24 gennaio, Marquez si è sottoposto ad un altro controllo medico che ha riconfermato che il trattamento è stato un successo completo e che l’otto volte campione del mondo è in una condizione adatta a guidare una moto da MotoGP – scrive la Honda nel comunicato -. Pertanto è stato deciso che Marquez inizierà la sua campagna 2022 dal primo test ufficiale della MotoGp, a Sepang, prima di andare a Mandalika, in Indonesia, la settimana successiva. Questa sarà la prima volta che Marquez torna su una MotoGP dopo aver vinto il GP dell’Emilia Romagna 2021 davanti a Pol Espargaro”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Marquez correrà i test di Sepang, via libera dalla Honda

    ROMA – Marc Marquez correrà i test di Sepang in programma per la MotoGp il 5 e il 6 febbraio. Ad annunciarlo è la Honda, che tramite un comunicato spiega come il numero 93 abbia ricevuto il via libera per partecipare alle sessioni ufficiali sulla nuova moto in Malesia, prima di volare a Mandalika, in Indonesia, per proseguire la preparazione in vista del Mondiale 2022. Si compie quindi un altro passo avanti verso il completo recupero per il pilota di Cervera, reduce da un altro inverno difficile.Guarda la galleryYamaha RNF: giù i veli dalle MotoGP di Dovizioso e Binder
    La nota della Honda
    “Lunedì scorso, 24 gennaio, Marquez si è sottoposto ad un altro controllo medico che ha riconfermato che il trattamento è stato un successo completo e che l’otto volte campione del mondo è in una condizione adatta a guidare una moto da MotoGP – scrive la Honda nel comunicato -. Pertanto è stato deciso che Marquez inizierà la sua campagna 2022 dal primo test ufficiale della MotoGp, a Sepang, prima di andare a Mandalika, in Indonesia, la settimana successiva. Questa sarà la prima volta che Marquez torna su una MotoGP dopo aver vinto il GP dell’Emilia Romagna 2021 davanti a Pol Espargaro”. LEGGI TUTTO