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    MotoGp, Marquez: “Penso di essere pronto, ma non servirà essere al 100%”

    ROMA – Compiuti da poco 29 anni, per Marc Marquez sta partire la quindicesima stagione nel Motomondiale. L’otto volte iridato, deve però ancora lottare con i guai alla spalla che stanno rallentando la sua preparazione. “Dopo due stagioni difficili ho vissuto il meglio e il peggio di questo sport. Appena sembra risolto un infortunio ecco che se ne presenta un altro. Così non puoi iniziare la stagione da favorito. Ho iniziato ad allenarmi tardi, ma i test in pista mi hanno fatto bene. Penso di arrivare pronto in Qatar”, ha detto Marquez in conferenza stampa.
    Sulla nuova moto
    Questo però per Marquez sembra non rappresentare un particolare problema: “Non credo serva essere al pieno della condizione per lottare al titolo mondiale. La moto è pronta per scendere in pista ed essere competitiva, è diversa da quella dell’anno scorso con rispettivi pregi e difetti e mi ci devo ancora abituare. Va riadattata rapidamente”. Un commento, infine, sulla sua recente decisione di trasferirsi a Madrid per stare più vicino ai suoi medici, ma non solo: “Dopo tanti anni ci voleva una nuova prospettiva”. La MotoGp 2022 si profila per Marc Marquez una stagione piena di insidie, che lo spagnolo spera di neutralizzare al più presto, per puntare al suo settimo titolo in classe regina. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Sono in ritardo di condizione, ma in Qatar forse sarò pronto”

    ROMA – Marc Marquez si avvia alla sua quindicesima stagione nel Motomondiale. Lo spagnolo di Cervera ha spento da poco 29 candeline, ma deve fare ancora i conti con problemi fisici che stanno ostacolando la sua preparazione. “Dopo due stagioni difficili ho vissuto il meglio e il peggio di questo sport. Appena sembra risolto un infortunio ecco che se ne presenta un altro. Così non puoi iniziare la stagione da favorito. Ho iniziato ad allenarmi tardi, ma i test in pista mi hanno fatto bene. Penso di arrivare pronto in Qatar”, ha detto Marquez in conferenza stampa.
    Le parole di Marquez
    Questo però per Marquez sembra non rappresentare un particolare problema: “Non credo serva essere al pieno della condizione per lottare al titolo mondiale. La moto è pronta per scendere in pista ed essere competitiva, è diversa da quella dell’anno scorso con rispettivi pregi e difetti e mi ci devo ancora abituare. Va riadattata rapidamente”. Un commento, infine, sulla sua recente decisione di trasferirsi a Madrid per stare più vicino ai suoi medici, ma non solo: “Dopo tanti anni ci voleva un cambio di scenario”. Un Marquez di trasizione, quindi, questo che si prepara alla MotoGp 2022, che per lui si preannuncia ricca di incognite. LEGGI TUTTO

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    SBK, Bautista: “In Honda non mi sono divertito, in Ducati ho bei ricordi”

    ROMA – La WorldSBK 2022 vedrà il ritorno di Alvaro Bautista in Ducati. La sfida al campione del mondo Ragzatlioglu e al sei volte campione del mondo Jonathan Rea è dunque lanciata. Tuttavia l’ex MotoGp non si fissa alcun obiettivo specifico. “Sono tornato in Ducati – ha raccontato Bautista al sito ufficiale della Superbike – e ne sono felice perché ho dei bei ricordi della mia prima stagione nel WorldSBK. Ho vinto un sacco di gare con la Ducati, ma soprattutto l’atmosfera era fantastica e c’era un buon feeling con la moto. Ora voglio divertirmi, cosa che non sono riuscito a fare con la Honda”.
    Flop Honda
    Mentre infatti nel 2019 in Ducati Bautista è arrivato secondo in WorldSBK al suo anno d’esordio, inanellando 10 vittorie consecutive nei primi quattro weekend, con la Honda non ha mai vinto alcun round, nonostante le grandi premesse. “Ho deciso di tornare dopo due anni con la Honda, ho sofferto molto perché la moto era piuttosto nuova e aveva bisogno di molto sviluppo. Ora penso di avere più esperienza in questo Campionato. Conosco meglio le gomme, le gare, i circuiti. Dagli ultimi due anni ho imparato molto. Cercavo sempre di ottenere il massimo in tutte le condizioni e mi sento un pilota più esperto, sicuramente”, ha chiosato il campione del mondo 2006 in classe 125. LEGGI TUTTO

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    SBK, Bautista: “Nel 2022 voglio solo divertirmi, in Honda non l'ho fatto”

    ROMA – Il ritorno di Alvaro Bautista sulla Ducati sarà sicuramente uno dei temi più discussi di questa WorldSBK 2022, che si preannuncia una lotta a tre per il titolo. Insieme al campione del mondo Ragzatlioglu e al pluriiridato Jonathan Rea, l’ex MotoGp si candida dunque a un ruolo da protagonista. “Sono tornato in Ducati – ha raccontato Bautista al sito ufficiale della Superbike – e ne sono felice perché ho dei bei ricordi della mia prima stagione nel WorldSBK. Ho vinto un sacco di gare con la Ducati, ma soprattutto l’atmosfera era fantastica e mi c’era un buon feeling con la moto. Ora voglio divertirmi, cosa che non sono riuscito a fare con la Honda”.
    Sulla Honda
    Mentre infatti nel 2019 in Ducati Bautista è arrivato secondo in WorldSBK al suo anno d’esordio, inanellando 10 vittorie consecutive nei primi quattro weekend, con la Honda non ha mai vinto alcun round, nonostante le grandi premesse. “Ho deciso di tornare dopo due anni con la Honda, ho sofferto molto perché la moto era piuttosto nuova e aveva bisogno di molto sviluppo. Ora penso di avere più esperienza in questo Campionato. Conosco meglio le gomme, le gare, i circuiti. Ho imparato molto nelle ultime due stagioni perché ho cercato di ottenere il massimo in tutte le situazioni e, sicuramente, ora mi sento un pilota più esperto”, ha concluso il 37enne spagnolo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro: “La Honda merita un pilota top”

    ROMA – Dopo i buoni tempi registrati a Mandalika, Pol Espargaro vuole raccogliere quanto seminato. Con le incognite legate alla tenuta di Marc Marquez, tocca infatti a lui prendere per mano l’Ala dorata. Il 30enne di Granollers deve però trovare fiducia e costanza: “Ogni volta – ha detto infatti Espargaro a “motorsport.com” – che salgo in sella mi sembra di affrontare una sfida con me stesso. Devo dimostrare che merito di indossare questi colori”. Questa sarà la sua nona stagione in MotoGp, con il suo miglior piazzamento (5° posto in classifica piloti) che è però ormai distante due anni.
    L’obiettivo di Espargaro
    Il 44 vuole dunque prendersi la scena nella stagione vedrà Fabio Quartararo difendere il titolo iridato conquistato l’anno scorso. Prima di fare questo, però, deve concentrarsi – appunto – su sé stesso e sul feeling con la nuova Honda: “Puntare a massimo non significa vincere tutte le gare. Ma si tratta di dimostrare ai tecnici che il lavoro di questo inverno ha portato a una moto competitiva. La Honda merita un pilota capace di lottare per le prime posizioni”. La speranza di Pol Espargaro ora è che i test in Indonesia non rappresentino un caso isolato, ma un vero trampolino di lancio verso nuovi traguardi. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro: “Ogni gara è una sfida con me stesso”

    ROMA – È stato il pilota più veloce e costante lungo i tre giorni di test ufficiali a Mandalika e ora Pol Espargaro punta a portare in alto la Honda. Con le incognite legate alla tenuta di Marc Marquez, tocca ora a lui essere l’uomo in più dell’Ala dorata. Il 30enne di Granollers deve però trovare fiducia e costanza: “Ogni volta – ha detto infatti Espargaro a “motorsport.com” – che salgo in sella mi sembra di affrontare una sfida con me stesso. Devo dimostrare che merito di indossare questi colori”. Questa sarà la sua nona stagione in MotoGp, con il suo miglior piazzamento (5° posto in classifica piloti) che è però ormai distante due anni.
    La sfida di Espargaro
    Il 44 vuole dunque prendersi la scena nella stagione vedrà Fabio Quartararo difendere il titolo iridato conquistato l’anno scorso. Prima di fare questo, però, deve concentrarsi – appunto – su sé stesso e sul feeling con la nuova Honda: “Puntare a massimo non significa vincere tutte le gare. Ma si tratta di dimostrare ai tecnici che il lavoro di questo inverno ha portato a una moto competitiva. La Honda merita un pilota capace di lottare per le prime posizioni”. Ora Pol Espargaro spera che i segnali positivi in Indonesia si traducano in risultati concreti in pista, a partire dalla prima tappa del Motomondiale, in programma in Qatar il prossimo 6 marzo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Negli ultimi due anni ho toccato il fondo”

    ROMA – “Dopo l’operazione il dottore mi ha detto ‘È stato un miracolo che tu abbia recuperato la vista’. Il rischio di dover lasciare la MotoGp c’era”. Marc Marquez racconta così alla radio spagnola “COPE” il suo inverno, passato ad aspettare che la diplopia e i guai alla spalla smettessero di tormentarlo. Lo spagnolo otto volte campione del mondo ha infatti rivelato: “Nelle stagioni 2020 e 2021 – ha detto Marquez – ho toccato il fondo. Avevo le vertigini per la vista doppia e non riuscivo a combinare nulla di buono, con il dottore che mi ha spiegato come non sarei più stato in grado di correre a 250 all’ora su una moto”.
    Le aspettative di Marquez
    Questo però è il passato e Marc Marquez questi problemi pare averli superati. Ora per lui si apre un’altra fase: quella della riabilitazione in pista, che presenta ulteriori insidie: “Non sono pronto per la vittoria e nemmeno per il podio – ha ammesso candidamente Marquez, questa volta a “DAZN” -. Forse non sono più stesso Marc di prima, solo un Marc diverso potrebbe farcela. I cambiamenti alla moto sono stati radicali e per il momento non la sento come una moto ‘mia’”. Se però la Honda punta ancora su di lui, anche il pilota di Cervera – che ora ha preso casa a Madrid – vuole una messa a punto ottimale della nuova RC213V. “Quando il tuo corpo si fonde con la moto scatta inizia la magia, fai meno fatica e funziona tutto. Il calendario presenta 21 Gran Premi e il Motomondiale sarà lungo: vedremo cosa succederà”, ha chiosato lo spagnolo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Ho pensato di ritirarmi, il rischio era concreto”

    ROMA – “Il medico, dopo l’operazione, mi ha detto che è stato un miracolo che io abbia recuperato la vista. Quest’inverno ho pensato seriamente di abbandonare la MotoGp: il rischio era concreto”. È un Marc Marquez senza filtri quello che ha parlato ai microfoni della radio spagnola “COPE”. Lo spagnolo otto volte campione del mondo svela così i retroscena di questo suo travagliato inverno, passato ad aspettare che la diplopia e i guai alla spalla smettessero di tormentarlo. “Nelle stagioni 2020 e 2021 – ha detto Marquez – ho toccato il fondo. Avevo le vertigini per la vista doppia e non riuscivo a combinare nulla di buono, con il dottore che mi ha spiegato come non sarei più stato in grado di correre a 250 all’ora su una moto”.
    Le parole di Marquez
    Questo però è il passato e Marc Marquez questi problemi pare averli superati. Ora per lui si apre un’altra fase: quella della riabilitazione in pista, che presenta ulteriori insidie: “Non sono pronto per la vittoria e nemmeno per il podio – ha ammesso candidamente Marquez, questa volta a “DAZN” -. Forse non sono più stesso Marc di prima, solo un Marc diverso potrebbe farcela. I cambiamenti alla moto sono stati radicali e per il momento non la sento come una moto ‘mia’”. La Honda si aspetta tanto da lui, ma anche lo spagnolo di Cervera – ora trasferitosi a Madrid – esige il meglio dai propri tecnici. “Il meccanismo scatta quando il tuo corpo si fonde con la moto. È lì che inizia la magia, la fatica diminuisce e tutto funziona. Il Motomondiale però è lungo e vedremo lungo i 21 Gran Premi cosa succederà”, ha concluso Marquez. LEGGI TUTTO