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    Bergamo, l’analisi di Graziosi: “Manca la voglia di soffrire”

    Terza sconfitta consecutiva in trasferta. Un fatto mai accaduto prima nella storia di Bergamo in A2, un motivo in più per mettere il periodo sotto la lente d’ingrandimento. Per ragionare a mente fredda post Grottazzolina, con il pensiero proiettato all’impegno interno di domenica contro Santa Croce.Le riflessioni del day after sono del tecnico Gianluca Graziosi: “Certe questioni vanno oltre la tecnica – ammonisce il coach –, come l’incapacità di partire con il piede giusto. Le partite vanno approcciate a dovere e non con esuberanza pensando, erroneamente, di poterle raddrizzare in un modo o nell’altro perché ti chiami Bergamo. Siamo deficitari nella voglia di soffrire, nel sapersi mettere in discussione”.
    FALSA PARTENZA E NON SOLO – “In certi campi, come Grottazzolina, l’atteggiamento può talvolta colmare alcune lacune a livello del gioco. Perché purtroppo in questo momento giochiamo male, sbagliamo scelte a volte perfino elementari e non riusciamo a gestire le situazioni favorevoli. Ad esempio quando prendiamo un break di vantaggio”.
    ALLENAMENTO – “Da inizio annata, se non in casi particolari, non abbiamo avuto l’occasione d’essere al completo. Dalla ripresa di martedì scorso, senza diverse pedine, abbiamo fatto ulteriormente fatica. Eppure sono queste le condizioni in cui con la testa giusta, l’umiltà e l’impegno per cambiare alcune situazioni radicate si può dare la svolta. L’attenzione e la tensione si trovano in allenamento, la partita è sempre altra storia. Se non si è a bolla, si sbaglia troppo e si pecca gravemente in lucidità. Basta che dall’altra parte ci sia un avversario ben organizzato come Grottazzolina con due ottimi stranieri, un signor palleggiatore ed elementi d’esperienza che si va ad inciampare”.
    TESTA A SANTA CROCE – “Andiamo ad affrontare una nuova settimana con l’auspicio di recuperare i tasselli nel più breve tempo possibile. Con Santa Croce bisogna tornare a sputare sangue, come si dice in gergo. Prima di tutto in palestra. Unendo a questa esigenza la chiarezza d’idee e d’intenti: soltanto così si riemerge dalla fase critica”. LEGGI TUTTO

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    Il nuovo che avanza: Daniele Morato, un pluridecorato in rossoblù

    Tra i tecnici in rampa di lancio su scala nazionale il suo nome è uno tra i più gettonati. Ma guai a farglielo notare. Ed è giusto così, per un profilo che fa dell’umiltà, del sacrificio e della passione le sue doti primarie miscelate ad una cultura del lavoro da “copia e incolla” con quella di Gianluca Graziosi. Non per niente Bergamo lo ha scelto come nuovo vice del tecnico marchigiano. Daniele Morato, classe 1989, originario di Colico (Lecco), sbarca per la prima volta in serie A2, lo fa in punta di piedi sebbene il suo curriculum sia già costellato di allori come se piovesse (campione d’Italia Under 17 per la seconda stagione consecutiva e vittoria della Junior League, gli ultimi in ordine di tempo). Tutto merito della crescita, dapprima come giocatore e poi come coach, nella fucina di talenti di Brugherio. Perché i Diavoli Rosa di Brugherio non sono solamente uno dei serbatoi migliori per ciò che concerne i giocatori, ma anche sotto il profilo dei coach.
    BRUGHERIO NEL SANGUE – “I Diavoli Rosa sono stati parte di me per 14 anni, in campo ed in panchina. Danilo Durand, a cui devo tutto, è il mio maestro. A Brugherio ho imparato ogni virgola di ciò che sono oggi. Sono arrivato ragazzino e me ne vado adulto. Il ringraziamento va a tutti coloro che mi hanno insegnato a vivere la pallavolo all’insegna del fair-play, nella maniera più sana e genuina permettendomi, allo stesso tempo, di realizzare tanti dei miei sogni. Facendolo, oltretutto, con il piacere di stare in palestra divertendosi e trovando empatia totale con i ragazzi”
    A PROPOSITO DI SOGNI REALIZZATI – “Abbiamo vinto tanto, siamo arrivati parecchie volte ad un passo dal traguardo. Trionfare due volte consecutive in Under 17 non è cosa da poco, come vincere la Junior League Under 20. Però sentivo la necessità di fare un upgrade per il mio percorso. Certo che passare da un settore giovanile ad una delle società più blasonate della A2 è un qualcosa che rappresenta un’occasione straordinaria”.
    VOGLIA DI SERIE A – “Sentivo l’esigenza di testare qualcosa di diverso rispetto a ciò a cui sono stato abituato praticamente da sempre. Rapportarsi con l’universo Seniores sarà una chance enorme per entrare in un contesto nel quale posso solo abbassare la testa ed imparare anche la minima sfumatura. Ho tutta l’intenzione di farlo”.
    IL “PRIMO” IDEALE – “Anche Gianluca Graziosi si è formato facendo tutto l’iter giovanile per poi togliersi grandi soddisfazioni pure con le Nazionali. Siamo già in sintonia, anche perché per me era fondamentale avere una guida di tale spessore che ritengo la migliore possibile. Ora starà a me far fruttare a pieno un’occasione di tale prestigio. Sono ambizioso e determinato, con la ferma intenzione di salire ogni step per arrivare in alto con Bergamo”. LEGGI TUTTO

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    A Bergamo. Per Bergamo e per i bergamaschi

    Lo scorso anno per la Supercoppa e per i play-off. Nella prossima stagione, il Palasport di Bergamo tornerà ad essere la casa rossoblù. L’ultima partita in regular season nell’impianto risaliva al 14 febbraio del 2020, nel giorno della festa degli innamorati. E, come tutti gli incastri telecomandati dal destino, al momento giusto e nel luogo giusto, è sempre l’amore il filo conduttore. Quello che agli albori di una storia tutta da scrivere e da vivere aveva portato la famiglia Agnelli a fare di Borgo Palazzo il fiore all’occhiello del senso d’appartenenza ad un territorio. Dai valori sani dell’oratorio ad una realtà sempre più radicata e protagonista, rigorosamente a piccoli passi, fino all’approdo in serie A. Dopo gli anni Duemila se l’era conquistata nel 2006 con allenatore Luciano Cominetti – il papà del neoacquisto Roberto -, per poi ritrovarla esattamente dieci anni dopo. Nel dicembre del 2016, con coach Gianluca Graziosi già al timone, era arrivato Igor Jovanovic, abilissimo nel far virare la stagione rossoblù fino alla semifinale play-off. Proprio nella fase in cui il palleggiatore serbo riabbraccia i colori orobici, la struttura di via Cesare Battisti riapre le porte in pianta stabile alla pallavolo maschile. Cominetti, Graziosi e Jovanovic, tre cognomi e tre chiavi verso il presente proiettato nel futuro.
    “Abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo – sottolinea il presidente Angelo Agnelli -. In un momento complesso come quello che stiamo vivendo, la precisa volontà di lanciare un segnale forte ci ha guidato ad un qualcosa che sembrava di difficile se non impossibile attuazione. Ma Bergamo e la sua gente meritavano uno sforzo simile. Senza naturalmente dimenticare ed essere sempre grati a Cisano, con cui il legame è e resta solidissimo come la sinergia, per due anni densi di soddisfazioni e sempre all’insegna della collaborazione nonché dell’assoluta disponibilità. Vogliamo trasformare ogni partita in una festa e far respirare ancora ai tifosi il clima che, nel tempo, si era trasformato nella più piacevole delle abitudini. La soddisfazione più grande è sempre stata vedere il Palasport gremito da tanti giovanissimi con le loro famiglie. L’intento è quello di ripercorrere la stessa via, che negli anni ci ha consentito di divenire una realtà altamente considerata nel panorama pallavolistico italiano. Lo faremo sempre con il nostro stile, di lavoratori guidati dalla passione per lo sport e impegnati nel portare in alto il carattere e le caratteristiche che contraddistinguono i bergamaschi”.
    GRAZIE ASSESSORE – “Un ringraziamento, vero e sincero, all’Assessore allo Sport del Comune Loredana Poli per il lavoro che ha svolto affinché si realizzasse il nostro ritorno in città. E’stata determinante con la sua tenacia e la sua passione garantendoci un sostegno essenziale”.
    ABBONAMENTI – Il vicepresidente Andrea Callioni gioca d’anticipo: “Vogliamo riportare il Palasport alla cornice della Supercoppa. Una serata indimenticabile, per il risultato finale ma anche per tutte le emozioni che ci ha regalato la nostra gente. Non è stato un punto d’arrivo, bensì il miglior modo per ricominciare. Con un abbraccio più caloroso che mai di tutti gli appassionati che hanno a cuore la squadra e la società. Verrà varata una campagna a condizioni decisamente vantaggiose nella quale non mancheranno i pacchetti e le agevolazioni. Fidelizzare è determinante, siamo consci delle problematiche a cui ci obbliga la situazione attuale perciò abbiamo deciso d’andare incontro il più possibile a chi, anche in questi due anni, non ha mai fatto mancare il supporto seppur forzatamente da lontano. Più saremo e meglio staremo”. LEGGI TUTTO

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    Bergamo riparte dal suo condottiero: Gianluca Graziosi ancora in rossoblù

    Gianluca Graziosi atto terzo. O meglio, terzo ciclo. Il primo aveva portato l’Olimpia a due semifinali play-off nel biennio del ritorno in cadetteria (dal 2016 al 2018); il secondo ha regalato all’Agnelli Tipiesse una Coppa Italia e due volte la Supercoppa Italiana (dal 2020 al 2022); il terzo è pronto a cominciare. Anzi, è già cominciato. Molto più di un legame d’amore a tinte rossoblù per il tecnico di Ancona, molto più di una firma. Che la dirigenza avrebbe voluto apporre già all’alba della stagione attuale, che il coach – forte di un legame dalla solidità unica con l’ambiente – ha preferito posticipare strategicamente di qualche mesetto. Certezze impossibili da scalfire, come la chiarezza d’idee e concetti di un timoniere che, all’ombra delle Orobie, ha trovato una seconda casa e una seconda pelle.
    BILANCIO – “Due regular season vinte, tre trofei. Definire positivo il biennio concluso è dire poco anche perché sia lo scorso anno con Brescia sia in questo con Reggio Emilia, a fare la differenza è stato un pallone. Dal 2016 al 2018 la società Olimpia è stata costruita per ben figurare in A2, dal 2020 al 2022 si è consolidata e ha vinto una Coppa Italia oltre a due Supercoppe mentre, nel prossimo mini ciclo, vorremmo consacrarci. Con scelte mirate perché nulla di ciò che è stato fatto va buttato”.
    LA LEZIONE DI REGGIO EMILIA – “La Conad dimostra che non sempre vince chi ha il roster più forte. L’idea è quella di confermare i ragazzi motivati in maniera enorme e rinforzarci reperendo sul mercato profili con mentalità e fame per centrare l’obiettivo di ricostruire restando ad altissimi livelli. Stiamo lavorando bene anche in questa direzione”.
    IL NUOVO CORSO – “La ricetta dev’essere quella che ha interpretato alla grande la mia prima Olimpia e che rispecchi il mio modo d’essere, la mia idea di pallavolo. Ragazzi desiderosi di mettersi in luce con la voglia d’aiutarsi su ogni pallone con determinazione ferrea in ogni partita. La forza del collettivo ossia la discriminante talvolta in grado di far effettuare il vero salto di qualità. Una richiesta? Un roster con una panchina più lunga”.
    ACCORDO LAMPO – “Ho voluto attendere il momento giusto. Per l’accordo è bastata un’ora scarsa. Quando si ha la volontà di proseguire un cammino sulla scorta di una stima reciproca assoluta, tutto viene pressoché naturale. Avevo altre proposte interessanti, ma solo a Bergamo mi esprimo al meglio. Sono sempre sereno, nelle migliori condizioni per lavorare. Per questo non posso far altro che ringraziare nuovamente il presidente Angelo Agnelli ed il direttore sportivo Vito Insalata. Loro avrebbero voluto prolungare l’accordo già ad ottobre e questo è emblematico circa la sintonia tra noi”. LEGGI TUTTO

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    Bergamo, coach Graziosi: “Testa e tecnica già a gara 3”

    “Squadra e gioco”. Ecco le password per accedere alla finale. Cuneo è già alla finestra, Reggio Emilia ha le fattezze dell’occasione gettata alle ortiche ma anche della “bella” (mercoledì alle 20.30 a Bergamo) da poter giocare contando sul campo amico. L’Agnelli Tipiesse si è vista prima raggiunta e poi superata da una Conad rimessa in carreggiata in primis dalla mancanza di lucidità dei nostri (come ha mostrato la palla rigiocata da Morgese e caduta sciaguratamente). Questa l’analisi dell’allenatore Gianluca Graziosi che parte da un messaggio eloquente: “Il 2-3 deve essere già un lontano ricordo. Testa e tecnica già al match che vale la stagione”.
    ATTENZIONE – “Il nocciolo parte dal secondo parziale: avessimo capito lì il trend della partita ci saremmo portati sul doppio vantaggio. Sarebbe stata sufficiente un pizzico d’attenzione in più. Nulla di straordinario, semplicemente la ripetizione certi passaggi già visti in gara 1 e che sono tranquillamente nelle nostre possibilità. Questo è il vero rammarico”.
    COLLETTIVO – “Nei frangenti determinanti non abbiamo giocato da squadra. Non siamo Civitanova o Perugia, ogni risultato passa dal lavoro e dalla forza del gruppo. Non possiamo permetterci di calare neppure un istante, come non possiamo pensare di dominare sempre in lungo ed in largo. Quando riusciamo ad imporci siamo una macchina da guerra, nelle fasi critiche bisogna riemergere con la testa prima ancora che con la tecnica. Specie perché ti trovi nel ruolo nel favorito e devi mettere ancor più energie rispetto alla concorrenza”.
    ALLENAMENTO – “Ogni allenamento va curato nel singolo particolare. La scorsa settimana dopo gara 1, dopo aver messo in campo la voglia di soffrire, sudare e combattere il pallone sarebbe stato da mangiare ad ogni azione. Non sempre è stato fatto. Il risultato si è visto ieri”.
    APPROCCIO – “Non è successo nulla. Dobbiamo sfruttare queste ore per ritrovare gli ingredienti che ci hanno portato in alto. Essenziale l’umiltà, oltre alla serenità. Poi la fame, la calma, la pazienza e la spinta che solo le motivazioni di un traguardo così prestigioso all’orizzonte può garantire”. LEGGI TUTTO

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    Coach Graziosi ed il primato: “Applausi ai ragazzi. Supercoppa? Vogliamo la rivincita con Reggio Emilia”

    54 punti, primo posto con 2 giornate d’anticipo a + 7 sulla seconda, 6 vittorie di fila (di cui cinque per 3-0). Totale in campionato: 18 successi (di cui 13 per 3-0) su 22 gare disputate e seconda regular season vinta nelle ultime due annate. Questi i numeri eloquenti del primato dell’Agnelli Tipiesse. Il tecnico Gianluca Graziosi applaude il lavoro dei suoi e, al contempo, mantiene altissima la soglia d’attenzione. Con due partite da disputare, particolarmente allenanti in preparazione ai play-off e, prima in ordine di tempo, alla Supercoppa contro Reggio Emilia, vincitrice della Coppa Italia.
    Leadership con il conforto dell’aritmetica. Il bello viene adesso…
    “Siamo felici per la posizione, ma prima di tutto ci tenevamo ad avere la rivincita con Reggio Emilia. Per dimostrare che non eravamo la squadra che è stata eliminata in Coppa Italia. Un’occasione che, oltre a consegnarci la chance di giocarci un trofeo come la Supercoppa, diverrà estremamente funzionale verso i play-off”.
    Tre punti contro Motta di Livenza, il quinto 3-0 di fila. Quante certezze in più ha dato un match di tale spessore?
    “Prestazione di livello assoluto. Stiamo alzando costantemente la qualità del nostro gioco ed è ciò che mi gratifica maggiormente. Come, contestualmente, si è elevato lo standard in allenamento. Molta attenzione, altrettanta determinazione ed il piacere di lavorare in palestra”.
     Come verrà impostato l’immediato futuro?
    “A prescindere dalla posizione che avremmo ottenuto, già da tempo si sta focalizzando l’attenzione sul post season. A Brescia e con Reggio Emilia scenderemo in campo al 100% senza guardare alla classifica proprio in funzione del percorso. Dagli errori si deve imparare: lo scorso anno, già certi del piazzamento, avevamo allentato la morsa. Ai play-off Brescia, già in temperatura mentalmente e fisicamente grazie al passaggio degli ottavi di finale, si è presentata in condizioni migliori e sappiamo bene come è finita.
     Due antagoniste “ad hoc” per due partite che, come si suol dire, si preparano da sole?
    “Due impegni che ci consentiranno di arrivare al momento-clou con la testa giusta. Magari fisicamente, alla luce dei carichi, non saremo al 150% ma sicuramente al 100%. Vediamoli come i due allenamenti più importanti della stagione. Se non altro perché il primo è un derby sempre sentitissimo contro un avversario in lotta per i play-off, il secondo è contro la squadra che ci ha estromesso dalla Coppa Italia e che ritroveremo la settimana successiva in Supercoppa”
     Che sapore ha il primo posto?
    “Rende onore ad un gruppo che, in due anni, ha conquistato due regular season, una Coppa Italia ed una Supercoppa. Ogni tanto si tende a farsi il palato troppo buono, laddove altri metterebbero la firma. La strada è lunga, nulla sarà semplice anzi tutto difficilissimo. Chiaramente siamo nelle condizioni migliori per preparare lo sprint. Ma passo dopo passo. Prima Brescia e Reggio Emilia, poi la Supercoppa. Con la speranza d’avere tanto pubblico e che sia una grande festa per la pallavolo”. LEGGI TUTTO

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    Coach Graziosi dopo il Premio alla Carriera: “Bergamo è la mia seconda casa”

    Nel suo percorso Gianluca Graziosi ha dato tanto a Bergamo, con l’auspicio che questo cammino possa arricchirsi di tante altre soddisfazioni. Stavolta però è stata la città a “ricambiare” alla sua maniera, attraverso la lodevole iniziativa del Panathlon International Club di Bergamo presieduto da Gianluigi Stanga. Presso la Cittadella dello Sport orobica, impreziosita dagli ultimi due trofei rossoblù in ordine di tempo (Coppa Italia e Supercoppa), il tecnico ha ricevuto il Premio alla Carriera nell’ambito delle iniziative legate al Fair Play di un sodalizio che proprio quest’anno ha tagliato il 70mo anno di fondazione. Con l’allenatore marchigiano, premiati anche Filippo Dezza, attaccante degli Allievi Under 17 del Brembate Sopra e l’Asd Valcavallina Superbike, a cui è stata conferita una borsa di studio da parte di Baldassare Agnelli.
    “Sono onorato e felice per questo premio – ha detto Graziosi – perché arriva direttamente da quella che nel campo sportivo è un’istituzione bergamasca, il Panathlon. E Bergamo, tra Olimpia prima e Agnelli Tipiesse poi, è ormai la mia seconda casa. Dopo due anni di buon lavoro mancava il passo per completarlo. Così alla prima occasione sono tornato immediatamente perchè qui sto bene, c’è feeling e sento la stima della società e dell’ambiente”.

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    “Premio alla Carriera” del Panathlon a coach Graziosi

    4° Giorn and Agnelli Tipiesse-Delta Group Porto Viro
    Gianluca Graziosi riceverà questa sera l’ambito Premio alla Carriera. Il prestigioso riconoscimento verrà consegnato al coach nel corso della tradizionale cerimonia, in ambito “Fair Play”, del Panathlon International Club di Bergamo. Protagonista del ritorno in serie A2 dell’Olimpia contrassegnate da altrettante semifinali play-off nel 2016 e nel 2017, l’allenatore ha vinto lo scorso anno con l’Agnelli Tipiesse quella Coppa Italia che era sfuggita in finale tre stagioni prima. Il successo su Porto Viro è stato ulteriormente impreziosito dalla conquista della prima Supercoppa di categoria contro Taranto, fresca di promozione in Superlega. Nel palmares – oltre al Premio “Costa Anderlini” come miglior tecnico dell’ultima stagione – spiccano anche due ori in azzurro, al timone della Nazionale B: nel 2018 ai Giochi del Mediterraneo e nel 2019 all’Universiade
    Nel corso dell’evento saranno premiati anche Filippo Dezza, attaccante degli Allievi Under 17 del Brembate Sopra che fa cancella un rigore a suo favore nella partita contro l’Accademia Isola Bergamasca e l’Asd Valcavallina Superbike per le attività rivolte ai ragazzi DIR, i ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale. A questa realtà verrà anche consegnata da Baldassare Agnelli una borsa di studio. L’appuntamento è per 17,30 all’Auditorium Radici, presso la Cittadella dello Sport “Yara Gambirasio” in via Monte Gleno 2/I a Bergamo. LEGGI TUTTO