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    L’ ATP aumenta il ‘Bonus Pool’ a 33,5 milioni di dollari. Billie-Jean King in campo a quasi 80 anni. Iga Swiatek infrange record. Le lamentele di Elina Svitolina

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    La stagione tennistica si avvicina alla sua conclusione e con essa arriva l’atteso momento del bonus pool dell’ATP, una tradizione che premiava i migliori 12 giocatori del circuito maschile al termine delle ATP Finals. Quest’anno, l’ATP ha deciso di aumentare notevolmente la posta in gioco, portando il montepremi aggiuntivo a 33,5 milioni di dollari, seguendo una nuova formula di distribuzione basata su una divisione 50-50.La novità annunciata è che il bonus sarà influenzato dalla partecipazione ai tornei Masters 1000 della stagione, con una riduzione dell’importo nel caso in cui un giocatore decida di non partecipare a uno di questi eventi chiave. La fresca iniezione di 12,2 milioni di dollari rappresenta i guadagni generati dai tornei Masters 1000 nel 2022, un gesto che l’associazione sottolinea come passo verso una maggiore trasparenza.Questa nuova iniziativa permetterà ai tennisti di avere una visione più chiara sui benefici collettivi accumulati durante l’anno e garantirà una distribuzione dei fondi più equa e proporzionale ai successi ottenuti. Con tale mossa, l’ATP mira a rafforzare il proprio impegno verso i propri atleti, riconoscendo il loro contributo e performance attraverso un sistema di ricompense migliorato e più aperto.
    Billie-Jean King, leggenda del tennis femminile e fervente attivista per i diritti delle donne, ha mostrato ancora una volta la sua grinta e classe in campo, diventando un fenomeno virale su Internet per la sua abilità nelle volee, dimostrando una forma straordinaria in prossimità del suo ottantesimo compleanno.
    La stagione WTA si chiude lasciando spazio ad analisi finanziarie che evidenziano le disparità di prize money tra i circuiti maschile e femminile, con la nota positiva dell’equiparazione nei tornei del Grande Slam e in alcuni eventi WTA 1000/Masters 1000. La classifica dei guadagni è guidata da Iga Swiatek, seguita da una serie di atlete di talento che includono Haddad-Maia, la quale entra nelle top-10 nonostante sia undicesima nel ranking mondiale.
    Ecco la classifica dei premi in denaro vinti dalle giocatrici nel circuito WTA1. Iga Swiatek: 9,9 $M2. Aryna Sabalenka: 8,2 $M3. Coco Gauff: 6,7 $M4. Jessica Pegula: 6 $M5. Elena Rybakina: 5,5 $M6. Marketa Vondrousova: 4,5 $M7. Ons Jabeur: 3,2 $M8. Beatriz Haddad-Maia: 2,9 $M9. Karolina Muchova: 2,8 $M10. Maria Sakkari: 2,6 $M
    Swiatek ha lasciato il segno con una performance dominante alle WTA Finals 2023, imponendosi in finale su Jessica Pegula con un risultato che ha infranto ogni precedente record del torneo, sia per il margine di vittoria che per il minor numero di giochi concessi alle avversarie, un vero e proprio capolavoro tennistico.
    Ecco i dati delle finali più nette nella storia dei Masters WTA2023: Iga Swiatek b. Jessica Pegula – 6/1 6/0▪️ 1983: Martina Navratilova b. Chris Evert – 6/2 6/0▪️ 2003: Kim Clijsters b. Amélie Mauresmo – 6/2 6/0▪️ 2014: Serena Williams b. Simona Halep – 6/3 6/0
    Nonostante questi trionfi sportivi, le WTA Finals sono state macchiate da notevoli difficoltà organizzative, come evidenziato dalle dichiarazioni di Elina Svitolina, che ha espresso delusione per la scelta di Cancún come sede e per gli inconvenienti gestionali, un aspetto che ha inevitabilmente gettato un’ombra sul circuito femminile.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Stich insignito del “Deutschen Sporthilfe”

    Michael Stich

    L’ex stella del tennis tedesco Michael Stich riceverà il prestigioso premio “Deutschen Sporthilfe”, uno dei maggiori riconoscimenti sportivi in Germania. Il 55enne sarà premiato per “i suoi eccezionali successi sportivi, i suoi risultati professionali e il suo impegno sociale”, ha affermato Sporthilfe. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 16 novembre a Dreieich, vicino a Francoforte.
    Stich sorprese il mondo del tennis nel 1991 raggiungendo prima le semifinali Roland Garros e quindi trionfando a Wimbledon, battendo uno dopo l’altro i due grandi favoriti, Stefan Edberg in semifinale (lo svedese non subì nessun break nell’incontro!) e il connazionale Boris Becker in finale. Quello restò il suo unico Slam vinto in carriera, ma Stich arrivò in finale anche a US Open 1994 (sconfitto da Agassi) e Roland Garros 1996 (battuto da Kafelnikov). Nel 1992 vinse l’oro in doppio alle Olimpiadi di Barcellona con Becker, mentre nel 1993 si aggiudicò il Masters ATP a Francoforte. Ha toccato un best ranking di n.2 al mondo nel novembre del 1993 e ha vinto in carriera 18 tornei, tra cui Rotterdam, Stoccolma (allora un Masters Series), Basilea, Queen’s, e la Grand Slam Cup, ricchissima esibizione organizzata in Germania negli anni ’90.
    Dotato di un tennis offensivo ed estremamente elegante, aveva nel rovescio ad una mano e soprattutto nel servizio i suoi colpi più incisivi. Ha dato vita a moltissime partite spettacolari battagliando con i migliori giocatori degli anni ’90, su tutte le superfici. Ha probabilmente vinto assai meno rispetto al proprio talento e completezza di gioco, pagando forse una personalità fin troppo spigolosa, ma nei suoi anni migliori la concorrenza al vertice era altissima (Sampras, Agassi, Courier, Chang, Becker, Edberg, Kafelnikov, Ivanisevic, Muster, Bruguera, Ivanisevic, Krajicek, solo per ricordare alcuni dei formidabili campioni di quell’epoca d’oro del tennis).
    Una volta appesa la racchetta al chiodo, Stich è stato coinvolto nell’organizzazione di importanti tornei come il Rothenbaum di Amburgo e poi Stoccarda su erba. Dal 1994 Stich e il suo team collaborano anche con la fondazione a lui intitolata a sostegno dei bambini, i giovani e le loro famiglie affetti da HIV.
    Il “Deutschen Sporthilfe” viene assegnato dal 2000. Tra i suoi vincitori figurano campioni come Steffi Graf, Franz Beckenbauer e Max Schmeling. Oltre all’onorificenza, Stich riceverà un premio di 25.000 euro da devolvere ad un ente benefico.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Parlano Novak Djokovic e Grigor Dimitrov dopo la finale di Bercy. Djokovic “Il primo obiettivo è il numero uno, poi la Coppa Davis”. Dimitrov: Tra lacrime e determinazione, Una finale a Parigi che non dimenticherà

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic aggiunge un’altra gemma alla sua corona di glorie con la vittoria dell’ATP Rolex Paris Masters 2023. In una finale di puro dominio contro Grigor Dimitrov, il serbo continua a scrivere la storia del tennis, ampliando il suo tesoro con il quarantesimo titolo di Masters 1000. Ma il numero uno del mondo non si ferma qui: il suo appetito di vittorie sembra insaziabile.
    Il Punto Più Critico della SettimanaInterrogato sul momento più arduo della settimana, Djokovic risponde con una risata, ammettendo le difficoltà affrontate non solo in campo ma anche fuori. “È stata una settimana molto complicata,” racconta. Un virus intestinale ha messo a dura prova la sua resistenza, ma il campione ha trovato la forza di andare avanti. “Giovedì, venerdì e sabato sono stati i giorni più difficili, dove ho sentito di essere più vicino alla sconfitta che alla vittoria.”Con una riflessione sincera, Djokovic descrive questo successo come una delle vittorie più speciali nella categoria dei Masters 1000, vista la settimana travagliata che ha attraversato.
    La Ricetta di Recupero di NoleNonostante la battuta sorridente sul non essere un medico, Djokovic rivela che la chiave per lui è stata l’attenzione alla idratazione. La dieta è stata limitata, ma sul campo, la decisione era netta: “O lasci che le circostanze ti dominino, o le dominerai tu.” Oggi, per la prima volta, ha sentito di aver lasciato alle spalle i disagi.
    Una Carriera Sempre più LeggendariaCon il settimo titolo a Parigi-Bercy e il novantasettesimo della sua carriera, Djokovic rimane focalizzato sul presente. “È qualcosa di fantastico, ma appartiene già al passato. Sono orgoglioso, ma guardo avanti,” afferma il campione, indicando una mentalità sempre orientata al prossimo obiettivo.
    La Pressione delle AspettativeDjokovic è consapevole delle aspettative che il pubblico ha su di lui, ma non si sottrae all’umanità delle sfide personali e professionali: “Non ho giocato il mio miglior tennis, ma date le circostanze, ho dato tutto.”
    Gli Obiettivi ImminentiDjokovic ha chiaro l’obiettivo immediato: conquistare un’altra vittoria per assicurarsi il primo posto nella classifica mondiale. “Il primo obiettivo è il numero uno, poi la Coppa Davis,” rivela. Si concede un breve riposo per ricaricare le energie prima delle Finals di Torino, che affronterà con la fiducia di chi non ha perso una partita da Wimbledon.

    Grigor Dimitrov esce dalla scena del Rolex Paris Masters 2023 con la testa alta, nonostante la sconfitta in finale. Ha attraversato una settimana che resterà impressa nella sua memoria, avendo sorpreso tutti raggiungendo l’ultimo atto di un torneo in cui pochi lo avrebbero immaginato.
    Un’Impresa Memorabile“È stata una settimana incredibile,” esordisce il bulgaro nella conferenza stampa. Il suo obiettivo era chiaro fin dall’inizio: giocare un buon torneo. Arrivare in finale è stato un risultato che ha superato le sue stesse aspettative e ha evidenziato la necessità di mantenere un atteggiamento positivo e di fiducia nei propri mezzi.
    Emozioni a FiumeRiguardo alle lacrime versate, Dimitrov si apre con i giornalisti: “È complicato spiegare cosa si prova. Volevo quel titolo, ed è difficile accettare di non averlo vinto.” Queste parole trasmettono il peso di mesi difficili, dentro e fuori dal campo, vissuti dal tennista. Sottolinea però che queste lacrime sono di felicità, non di rimpianto.
    Djokovic, Un Avversario di CalibroIl rispetto per Novak Djokovic è palese. Dimitrov lodato l’intensità del serbo, sottolineando come, anche in condizioni fisiche non ottimali, Djokovic abbia saputo imporre un ritmo di gioco elevato, costringendo il bulgaro a lavorare su ogni singolo colpo.
    Prospettive FutureParagonando questa stagione alla sua esplosione nel 2017, Dimitrov preferisce non anticipare troppo sul futuro, ma si dice carico di adrenalina e pronto a dare tutto. È intenzionato a capitalizzare i momenti come quelli vissuti a Parigi, consapevole che anche piccoli aggiustamenti possono tradursi in miglioramenti significativi sul campo.
    La Chiave della SerenitàIl bulgaro svela anche il suo approccio alla salute mentale: ritagliarsi momenti di tranquillità lontano dal telefono, una passeggiata in solitaria, curare il proprio mondo interiore. Sottolinea l’importanza di non trascurare mai se stessi, poiché la pace interiore è tanto cruciale quanto il gioco stesso. LEGGI TUTTO

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    Volandri critica l’organizzazione del Masters 1000 di Parigi-Bercy: “Sinner vittima di scelte discutibili”

    Filippo Volandri – Foto Sposito

    La questione del ritiro di Jannik Sinner dal Masters 1000 di Parigi-Bercy ha acceso i riflettori non solo sul talento altoatesino ma anche sull’organizzazione del torneo. In un’intervista esclusiva con Adnkronos, Filippo Volandri, capitano non giocatore della squadra italiana di Coppa Davis, non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione come “evitabile” e “reiterata”.
    Il talento emergente del tennis italiano, Jannik Sinner, si è ritirato da uno degli appuntamenti più prestigiosi del circuito ATP a causa di un calendario che l’ha costretto a concludere il suo match inaugurale contro l’americano Mackenzie McDonald ben oltre la mezzanotte, finendo per precisi alle 02.37. Volandri, figura importante nel panorama tennistico nazionale, ha espresso solidarietà verso Sinner, evidenziando il disagio di dover disputare un altro match poche ore più tardi.
    “Quanto successo a Jannik a Parigi-Bercy si poteva evitare. Non è accettabile che un giocatore debba scendere in campo alle condizioni a cui è stato sottoposto Sinner,” ha dichiarato Volandri, sottolineando come il protrarsi di queste tardive sessioni notturne per tre giorni consecutivi abbia inciso non solo sulle performance ma anche sul benessere fisico degli atleti.
    Volandri ha inoltre messo in luce come tali scelte organizzative siano controproducenti per l’immagine stessa del torneo. “Sono tutti penalizzati: il pubblico, le tv, i giocatori e lo stesso torneo,” ha aggiunto, mettendo in dubbio la logica di programmare sei incontri sul campo centrale a partire dalle 11 di mattina.
    L’intervista ha anche offerto l’opportunità di toccare i prossimi obiettivi di Sinner e della squadra italiana in vista delle ATP Finals e della Coppa Davis. Volandri ha ribadito l’importanza di preservare la salute e la crescita del giovane tennista: “La nostra attenzione è rivolta alla salute di Jannik e al suo sviluppo. Il resto viene dopo.”Guardando al futuro, l’ex giocatore toscano ha espresso ottimismo per le prospettive italiane in Coppa Davis, citando la Serbia, il Canada, l’Australia e l’Olanda come avversari degni di nota ma non insormontabili.In conclusione, una nota è stata dedicata a Matteo Berrettini, un altro baluardo del tennis italiano che sta attraversando un periodo di transizione. “Con Matteo parlo spesso. Sta lavorando sodo per la prossima stagione. Il cambiamento del suo team tecnico è una decisione personale, ma dimostra la sua volontà di crescere e migliorare,” ha chiosato Volandri.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Il record di Novak Djokovic. Disastro meteo a Cancun e voglia di cambiamenti. Finale posticipata a lunedì. La rinascita di Dimitrov

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    Il 2023 sta dimostrando di essere un anno di contraddizioni per il mondo del tennis. Da un lato, abbiamo il serbo Novak Djokovic che continua a cementare il suo status di leggenda, raggiungendo per la 14ª volta in carriera 50 vittorie in una sola stagione. Questo traguardo riflette la costanza di un atleta che non mostra segni di rallentamento, nonostante l’avanzare dell’età. Il 2015 rimane l’anno d’oro per Djokovic con 82 vittorie e solo 6 sconfitte, una testimonianza del suo dominio.
    D’altro canto, il palcoscenico delle WTA Finals 2023 a Cancún, in Messico, è stato teatro di caos meteorologico. La pioggia incessante ha interrotto il gioco, costringendo al rinvio di partite cruciali. La semifinale tra Aryna Sabalenka e Iga Swiatek è stata sospesa dopo appena tre giochi, e la finale di singolare è stata posticipata a lunedì. Anche un match di doppio del round-robin, quello tra Gauff e Pegula, è in sospeso. Questi rinvii hanno suscitato una valanga di critiche verso la direzione della WTA, con molti che puntano il dito contro il direttore Steve Simon per la scelta della sede in una zona soggetta a stagioni degli uragani. La leggenda del tennis Martina Navratilova è stata tra le voci più critiche, suggerendo che potrebbe essere tempo per un cambio di leadership alla WTA.
    Mentre il tennis femminile lotta contro le forze della natura, sul fronte maschile Grigor Dimitrov ha scritto una storia di rinascita. Dopo un periodo di forma incostante, il bulgaro ha raggiunto la finale dell’ATP Rolex Paris Masters 2023, una pietra miliare che riflette il suo rinnovato spirito combattivo e la fiducia nel suo gioco, come sottolineato dal suo allenatore Daniel Vallverdú.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic conferma la separazione dal manager italiano Artaldi

    Novak Djokovic

    Edoardo Artaldi non è più il manager del n.1 al mondo Novak Djokovic. Dopo le indiscrezioni di qualche settimana fa che anticipavano la separazione dopo 15 anni di successi, il campione serbo ha confermato che l’italiano è ancora suo amico ma non lo segue più dal punto di vista manageriale.
    “Siamo rimasti amici ma professionalmente abbiamo deciso di prendere strade diverse” afferma Novak in un’intervista a Parigi questa settimana. “Sto entrando in un nuovo capitolo sull’approccio alle mie cose fuori dal campo. La transizione non è facile, ma sto andando avanti”.
    Niente è trapelato sui motivi di questo addio, dopo una storia ricchissima di successi in campo e fuori. Potrebbe aver pesato la brutta e intricata faccenda dello sbarco e respingimento di Djokovic in Australia nel 2022, quando furono commessi degli errori nei documenti per ottenere il visto all’ingresso con un’esenzione, visto il suo status di non vaccinato contro il Covid-19. La cosa tuttavia non fu mai chiarita del tutto, resta la grande delusione per il serbo, impossibilitato a disputare quell’edizione del torneo a lui più fortunato.
    Artaldi aveva iniziato la sua collaborazione con Djokovic nel 2008, poco dopo il primo successo Slam del serbo agli Australian Open. Insieme alla moglie Elena Cappellaro, Artaldi ha curato gli interessi e contratti di Novak, insieme a moltissime delle attività extra campo di Djokovic.
    Artaldi così aveva raccontato tempo fa alcuni spaccati della sua stretta collaborazione con Djokovic. “Il momento che non potrò mai dimenticare è l’accoglienza che ha ricevuto Novak in patria dopo aver vinto Wimbledon nel 2011, fu qualcosa di indescrivibile. Dal punto di vista personale, quel che mi ha sempre colpito di Novak è la sua determinazione e anche la sua generosità, sono di sicuro le sue due doti principali”. LEGGI TUTTO

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    Squalificato Stefano Battaglino per 4 anni

    Stefano Battaglino ITA, 1998.06.17

    La carriera di Stefano Battaglino subisce uno stop quasi definitivo: l’ITIA, l’International Tennis Integrity Agency, ha emesso un comunicato che sancisce la squalifica del tennista italiano per un periodo di quattro anni. La decisione arriva dopo il verdetto di un tribunale indipendente e impedisce a Battaglino non solo di giocare ma anche di essere presente in qualità di spettatore in qualsiasi evento tennistico professionistico.
    Il tennista, 25 anni, prima della sospensione aveva raggiunto il suo massimo in classifica al 670° posto nel singolare e al 760° nel doppio. Al momento dell’interruzione provvisoria della sua attività, avvenuta in febbraio 2023, si trovava al 792° posto nel singolo e al 695° nel doppio. Con la squalifica che opera retroattivamente da febbraio dello stesso anno, Battaglino vedrà l’annullamento di tutti i punti ATP accumulati e dovrà attendere fino al febbraio 2027 per poter eventualmente tornare in campo.Il motivo della sospensione è l’uso di Clostebol, un agente anabolizzante proibito, rilevato durante un test antidoping nell’evento ITF M15 di Casablanca nel settembre 2022. Pertanto, saranno revocati tutti i punti e il prize money guadagnati da quella data in poi.
    Nonostante un’udienza tenutasi in ottobre, dove Battaglino ha tentato senza successo di giustificare la presenza della sostanza proibita nel suo organismo, la sua assunzione è stata considerata intenzionale. Il Clostebol è elencato nella sezione S1 della Lista di sostanze proibite dalla World Antidoping Agency, e la mancata dimostrazione di una sua assunzione accidentale ha portato all’applicazione della sanzione standard prevista per casi simili.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    I tennisti italiani più vincenti dell’Era Open

    Adriano Panatta nella foto

    Nonostante il disastro organizzativo di Parigi-Bercy lo abbia costretto a un ritiro forzato in vista degli ottavi di finale e una ovvia rivisitazione dei favoriti del torneo secondo le ultimissime quote tennis di Betway, Jannik Sinner vive un momento di forma straordinario e, proprio qualche settimana fa, il tennista nostrano è stato in grado di conquistare il suo 10° titolo ATP in carriera. Anche se Sinner rappresenta un’ovvia eccellenza per il movimento tennistico italiano odierno, va sottolineato come la storia lo ritragga in ottima compagnia in fatto di vittorie per quanto concerne altri giocatori del nostro Paese. Nell’Era Open, infatti, sono stati svariati i tennisti italiani in grado di vincere uno o più titoli ATP in carriera.Una specifica è doverosa prima di procedere con tale classifica: Nicola Pietrangeli, ovvero quello che da molti (e da sé stesso) è considerato il più grande e vincente tennista italiano di sempre, ha vinto 44 tornei (tra cui 2 Roland Garros) dal 1955 al 1970, quindi la maggior parte dei quali al di fuori dell’Era Open, iniziata ufficialmente nel 1968.
    I tennisti italiani più vincenti nell’Era Open: la classificaUno dei tennisti italiani più forti in questo arco temporale è stato sicuramente Corrado Barazzutti. Fino a qualche anno fa anche C.T. della Nazionale, Barazzutti ha infatti vinto in carriera 5 titoli Open. La sua vittoria più importante è certamente il torneo di Parigi-Bercy del 1977 ma, nel dettaglio, in carriera ha vinto 3 tornei sulla terra rossa (Nizza 1976, Bastad 1977 e Il Cairo 1980), uno sul sintetico Parigi, per l’appunto) e uno sull’erba (Charlotte, 1977).Con appena un titolo in più troviamo anche Paolo Bertolucci. L’attuale voce tecnica dei match di tennis per Sky Sport infatti ha vinto in totale 6 titoli ATP, tutti sulla terra rossa. Bertolucci era particolarmente legato all’ATP di Firenze, vinto per 3 volte in carriera (1975, 1976 e 1977). Gli altri tre titoli in questione invece sono quello di Barcellona nel 1976 e i due tedeschi nel 1977, ovvero Amburgo e Berlino.Anche se attualmente vive un momento molto complicato, Matteo Berrettini è già parte della storia del tennis italiano. Il romano infatti ha già trionfato per ben 7 volte nell’Era Open. A dispetto dei tornei vinti sulla sua superficie preferita, ovvero l’erba (2 volte il Queen’s nel 2021 e nel 2022 e 2 volte Stoccarda, nel 2019 e nel 2022), in carriera Berrettini ha vinto anche dei tornei sulla terra rossa, ovvero Gstaad 2018, Budapest 2019 e Belgrado 2021.Un altro leggendario tennista italiano sarà sempre Fabio Fognini. Per lui sono addirittura 9 i titoli vinti nell’Era Open, prevalentemente su terra rossa. A parte un titolo conquistato sul cemento (Los Cabos nel 2018), gli altri 8 sono tutti sulla sua base di gioco ideale. Fognini ha infatti vinto nel 2013 a Stoccarda e Amburgo, nel 2014 a Vina del Mar, nel 2016 a Umago, nel 2017 a Gstaad, nel 2018 a San Paolo e Bastad e nel 2019 a MonteCarlo (un Masters 1000).
    Le imprese di Panatta e SinnerIn questo momento la classifica dei tennisti italiani più vincenti nell’Era Open ha due leader sul gradino più alto del podio, in un ideale accompagnamento generazionale. Parliamo infatti di Adriano Panatta e il già citato Jannik Sinner, da poco ritiratosi dal Masters 1000 di Parigi Bercy. Entrambi hanno vinto addirittura 10 trofei nel corso della tempistica presa in considerazione.Il primo si è aggiudicato Senigallia nel 1971, Bournemouth nel 1973, Firenze nel 1974 e Kitzbuhel nel 1975 tutti su terra rossa. Dopo una breve ma dolce interruzione sul cemento a Stoccolma nel 1975 arrivano altre due vittorie su terra rossa, prima a Roma e poi al Roland Garros, entrambe nel 1976. Dopo una breve incursione vincente sull’erba di Houston nel 1977, vincerà gli ultimi due tornei in carriera sempre su terra rossa, a Tokyo (1978) e di nuovo a Firenze (1980). Panatta, al momento, resta ancora l’unico tennista italiano ad aver vinto uno Slam nell’Era Open.Un’eredità che Sinner – il giocatore italiano con il più alto posizionamento nella storia dei Ranking ATP – spera di raccogliere presto. Intanto, ad appena 22 anni, il tennista italiano ha fatto incetta di titoli sul cemento. Escludendo la vittoria sulla terra rossa di Umago del 2022, Sinner ha infatti vinto il torneo di Sofia nel 2020 e nel 2021 ma anche Melbourne, Washington, Anversa (2021), Montpellier, Toronto, Pechino e Vienna (2023). LEGGI TUTTO