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    I bookmaker lanciano Sinner: Grande Slam possibile entro il 2026, ma c’è l’ostacolo Djokovic

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Jannik Sinner ha dominato nell’ultima parte di stagione, tanto da convincere i bookmaker: il futuro del tennis sarà suo. Le impressionanti vittorie con Djokovic alle Finals e in Coppa Davis aprono a un nuovo, straordinario, obiettivo: il Grande Slam. infatti, la conquista di tutti e quattro gli Slam in un anno solare tra il 2024 e il 2026, per Jannik, si gioca a 33. Una quota non del tutto proibitiva, considerando che si riferisce a un campione che, per ora, non ha ancora raggiunto neppure una finale in uno dei Major. Lo speciale traguardo viene associato, in quota, solamente ad altri due giocatori: Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Nole è stato per due volte a un titolo dalla conquista del leggendario Grande Slam (nel 2021 ha perso lo US Open in finale e nel 2023 ha perso, a sorpresa, la finale di Wimbledon), impresa che è riuscita solo a Rod Laver nell’era Open. La conquista dei quattro tornei Slam nel 2024 da parte del numero uno al mondo si gioca a 33, mentre si sale per Alcaraz, offerto a 40.
    Sinner dovrà mantenere un altissimo livello per ambire a questi traguardi, ma le sue prestazioni in Coppa Davis non permettono di escludere alcuno scenario per il futuro. Intanto, nel 2024, l’altoatesino cercherà l’assalto al primo titolo Slam, e la conquista di un Major per l’azzurro entro l’anno si gioca a 2,50. LEGGI TUTTO

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    WTA Finals 2024 in Arabia? Pareri contrastanti tra Jabeur e Navratilova

    WTA Finals, la foto di rito dell’anno prossimo sarà in Arabia?

    31 milioni di dollari. A questa somma ingentissima secondo la BBC ammonta la perdita sofferta dalla WTA con le ultime due edizioni delle Finals femminili, due eventi organizzati tardi, male, che hanno scontentato tutti. Secondo varie indiscrezioni, questa situazione paradossale è venuta perché il tour rosa era pronto a far sbarcare l’evento in Arabia Saudita, ma alla fine sia nel 2022 che nel 2023 non si è arrivati alla fumata bianca per la forte resistenza di molte giocatrici e anche di alcuni partner, che non vorrebbero legare il proprio nome ad un paese nel quale i diritti civili per donne sono ancora terribilmente indietro rispetto al mondo occidentale.
    Intanto in Arabia Saudita si è da poco conclusa la prima edizione delle NextGen Finals, con un bilancio agrodolce. Discreti risultati sportivi, con match di un certo interesse, ma spalti vuoti e ritorno mediatico modesto. Certo, l’evento U21 ATP non è minimamente vicino alle vere Finals, ma se ricordiamo l’impatto del torneo (soprattutto le prime 4 edizioni) svolte a Milano, la differenza è lampante. Tuttavia nel mondo dello sport il peso del denaro è sempre più preponderante, quindi è molto probabile che alla fine i sauditi vincano le ultime resistenze e riescano a portare prima le Finals WTA, magari già dal 2024, quindi quelle ATP, dal 2028 o eventualmente al termine di un secondo quinquennio a Torino.

    Il presidente della Saudi Arabian Tennis Association, Arij Almutabagani, ha commentato alla tv nazionale britannica: “Ci piacerebbe che l’evento NextGen durasse per molti anni, e siamo interessati alle Finals WTA”. Per quanto riguarda il tema dell’oppressione delle donne, Almutabagani ha sottolineato che il suo paese non è così lontano da quel che si assisteva in passato anche in Europa. “Siamo in quinta marcia al momento, in realtà tutto si sta muovendo molto rapidamente. Abbiamo solo bisogno del tempo per la transizione.”
    Queste parole non sono abbastanza per convincere Martina Navratilova sulla convenienza del far disputare dai sauditi le WTA Finals: “Ci sono ancora troppe leggi che dicono che le donne in Arabia Saudita non hanno gli stessi diritti degli uomini”, ha detto la 67enne. “Da quello che ho letto, le cose sono sicuramente migliorate, ma c’è ancora molta strada da fare. Mi piacerebbe vedere qualche cambiamento più significativo prima di dire che per noi donne va bene. Adesso dire di sì sarebbe come vendere la tua anima solo perché è finanziariamente attraente. No, non posso sostenerlo adesso“.
    La WTA al momento nicchia, non si esprime, ma nell’ambiente c’è la sensazione che il 2024 potrebbe essere l’anno dell’OK alle Finals a Jeddah. La discutibile conclusione dell’embargo ai tornei in Cina lo sta a dimostrare: prima Steve Simon e la WTA hanno tenuto una linea intransigente sul caso Peng, per quindi tirarsi indietro e riportare di nuovo il tour in Cina nonostante la situazione della ex tennista cinese non sia stato affatto chiarita. Il peso dei mancati introiti per l’assenza dei tornei nel gigante asiatico è stato più forte di ogni ideale, reale o presunto…
    È interessante e curiosa la posizione di Ons Jabeur, tennista appartenente al mondo arabo e sostenitrice dei diritti delle donne: “Credo nell’Arabia Saudita: sta facendo un ottimo lavoro dando alle donne più diritti”, ha detto la tunisina. “È ora di cambiare le cose. Ora o mai più. Spero che investano davvero nella WTA”. In pratica per Ons portare le Finals in Arabia sarebbe un segnale reale di apertura e voglia di cambiamento. Ma nel caso si arrivi all’accordo, le cose nel paese cambierebbero davvero? Quanto un evento sportivo così rilevante di uno sport individuale che è il manifesto della donna indipendente, che vive, gira il mondo e guadagna, potrebbe spingere i diritti civili?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Se Rafa sta bene, ha una possibilità di vincere a Roland Garros”

    Toni Nadal

    Mancano 7 mesi, ma Rafael Nadal già posto il suo obiettivo: giocare Roland Garros con qualche speranza di fare molto, molto bene. Lo afferma Zio Toni, storico mentore e coach del formidabile maiorchino, oggi direttore dell’Accademia fondata dal nipote a Manacor. Rafa nell’annunciare il suo ritorno in torneo è stato assai cauto, puntando a godersi di nuovo lo stare in campo; alza subito l’asticella Toni, che vede ottima intensità e qualità negli allenamenti del nipote, ipotizzando addirittura che possa essere competitivo per il titolo di Parigi il prossimo maggio. Così ha parlato Toni Nadal alla radio TMC Sport, in un programma condotto da Marion Bartoli.
    “Rafa è tornato ad allenarsi con grande intensità. Si allena giorno dopo giorno sempre più intensamente” afferma Toni Nadal. “La cosa più importante è che abbia la possibilità di giocare ancora una volta al Roland Garros. Il suo sogno è fare una buona stagione, giocare ad altissimo livello. Sa che sarà difficile, perché ogni anno ci sono sempre più giovani giocatori di livello incredibile che colpiscono la palla davvero forte. Il suo sogno è provare a giocare ancora, soprattutto a Parigi”.
    “Rafa ha svolto allenamenti della migliore qualità nelle ultime tre settimane. È fiducioso che se il suo corpo sta bene, il suo tennis sarà lì”.
    “Vincere sarà molto difficile, ma non impossibile. Sarà molto difficile battere gente come Djokovic e Alcaraz, ma penso che Nadal, se sarà in salute, avrà la possibilità di vincere a Roland Garros”.
    Forse dichiarazioni un po’ avventate, ma nessuno conosce Rafa meglio dello zio, e pur non essendone più coach lo osserva ogni giorno in allenamento presso la Accademia. Non resta che aspettare tre settimane per vederlo in azione a Brisbane. LEGGI TUTTO

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    Un nuovo nircuito potrebbe rivoluzionare il panorama del tennis mondiale. Taylor Fritz è a favore di questo cambiamento

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    In un mondo del tennis sempre più in fermento, è emersa la suggestiva ipotesi di un nuovo circuito che potrebbe rivoluzionare l’attuale schema dei tornei. La voce di corridoio, ancora non ufficializzata, parla di un possibile circuito parallelo che ingloberebbe i tornei del Grand Slam e i Masters 1000. La proposta ha già trovato un sostenitore d’eccezione: Taylor Fritz, attuale numero 10 della classifica ATP.
    Durante un’intervento riportato da tennishead, Fritz ha espresso un parere decisamente positivo: “È un’ottima idea. Dovremmo avere circuiti separati. Chi gioca nel circuito principale dovrebbe essere pronto ad affrontare tutti i grandi appuntamenti. Tutti questi eventi dovrebbero avere un tabellone leggermente più ampio per permettere la partecipazione di quasi tutti i giocatori tra i primi 100 del mondo. Onestamente, questi sono gli unici tornei che dovremmo giocare”.
    Fritz immagina quindi un calendario semplificato, composto da soli 14 tornei principali. “Questo renderebbe il tennis più semplice da seguire per i fan, che dovrebbero concentrarsi solo su questi eventi. Non ci sarebbero giocatori che accumulano punti in tornei minori come i 250 o i 500 e, soprattutto, non ci sarebbe un calendario folle per noi giocatori”.
    L’idea di un circuito ristretto ma di alta qualità trova consensi anche tra gli addetti ai lavori. Craig Tiley, direttore dell’Open di Australia, ha accolto con favore il concetto: “La visione di una ‘tour premium’ per il futuro dello sport è stata discussa per anni. È un’opportunità fantastica per il tennis di offrire un prodotto più coordinato e di qualità superiore”.
    Nonostante non vi sia ancora nulla di concreto, e le fonti ufficiali non abbiano rilasciato dichiarazioni in merito, il fermento è palpabile. Gli Slam, col loro fascino e la loro storia, hanno sempre rappresentato l’apice della visibilità e del guadagno per i tennisti. Un nuovo circuito, più snello e focalizzato, potrebbe non solo mantenere questo status ma anche elevare il livello generale del tennis mondiale. Sarà questo il futuro del tennis? Saranno i giocatori, con il loro supporto, a determinare l’evoluzione di questo sport tanto amato.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Prize Money 2023: domina Djokovic, Sinner quarto. 69 i tennisti con oltre 1 milione di dollari guadagnati in stagione

    Novak Djokovic con la coppa di Parigi (foto Getty Images)

    Tre Slam su quattro e finale a Wimbledon, ATP Finals, 56 vittorie e 7 sconfitte con 7 titoli vinti complessivamente. Il 2023 di Novak Djokovic è una delle sue migliori stagioni in carriera, che gli ha permesso di chiudere nuovamente l’annata da n.1. Risultati pazzeschi che valgono al serbo anche uno scontato primato nella classifica stagionale dei Prize Money. Novak infatti ha intascato la cifra astronomica di 15,952,044 dollari, quasi tutti in singolare (solo 15,947 dollari ottenuti con le rare apparizioni in doppio), che portano il suo totale in carriera a ben 180,643,353 dollari, che lo rendono il tennista più ricco di sempre a livello di guadagni da tornei. Nettamente staccato Nadal con i suoi 134,640,719 dollari.
    La classifica dei Prize Money nelle prime posizioni ricalca quasi fedelmente il ranking ATP: secondo Alcaraz (10,753,431$), terzo Medvedev (9,239,679$), quarto Sinner (8,349,392$), quinto Rublev. Al sesto posto c’è Zverev, che sorpassa Tsitsipas (sesto ATP ma settimo per guadagni), poi Rune, Hurkacz e Fritz, decimo.
    Lorenzo Musetti è ventesimo (1,971,124 $), Lorenzo Sonego si piazza al n.37 per Prize money (1,313,408 $), e Matteo Arnaldi 73esimo (955,735 $). Matteo Berrettini ha giocato molto poco, ma il buon Wimbledon disputato gli consente attestarsi al n.65 per guadagni nel 2023 (1,028,055 dollari complessivi).
    Sono stati 69 i tennisti con un Prize Money complessivo nel 2023 superiore al milione di dollari: l’ultimo è il tedesco Altmaier con 1,009,986 $. Appena fuori (n.70) Andy Murray, con i suoi 997,741 $. Il centesimo nella classifica dei guadagni è il russo Shevchenko con 722,812 $. Al n.200 c’è Dalibor Svrcina con 273,086 $, appena prima di Luca Nardi con 272,596 dollari.
    Sono 12 gli specialisti del doppio capaci di superare quota 1 milione di dollari nel 2023: comanda Joe Salisbury (1,255,887$) seguito da Rajeev Ram (1,254,982$), Austin Krajicek (1,245,247$), tutti a zero introiti in singolare ma ottimi guadagni con i doppi, posizionati rispettivamente al n.42, 43 e 44 della classifica generale. Tra i migliori, il giocatore che ha ottenuto il maggior Prize Money in doppio è Rublev, per lui ben 368,363 dollari. Curioso che Alcaraz e Medvedev abbiano uno zero a guadagni in doppio in stagione.
    Questa la top 20 completa dei tennisti con maggiori Prize Money nel 2023 sul tour ATP.

    Tra i “milionari” anche il cinese Zhizhen Zhang (45esimo con 1,093,371 $), diventa il primo tennista del gigante asiatico a superare questa soglia per Prize money. Il connazionale Juncheng Shang invece è quello più giovane con maggior Prize money: per il 18enne (n.185 ATP) 407,479 dollari.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ljubicic: “Sinner aveva bisogno di crescere a piccoli passi. Ha fatto un lavoro impressionante”

    Ivan Ljubicic

    Ivan Ljubicic sarà protagonista di un docufilm Sky chiamato “Ljubo, l’uomo salvato dal tennis” (in uscita il prossimo 16 dicembre) che presenterà la vita del croato, scappato dalla guerra nei Balcani e approdato alle Pleiadi di Moncalieri, dove sotto l’ala protettiva e sapiente della famiglia Bucciero è cresciuto come uomo e come tennista, arrivando con Riccardo Piatti al n.3 del ranking mondiale. Al quotidiano Tuttosport ha parlato di vari temi, incluso il momento magico di Jannik Sinner. Secondo Ljubicic l’azzurro ha fatto un percorso coerente e funzionale alla sua crescita, molto diverso da quello di Alcaraz. Riportiamo alcuni passaggi del pensiero di Ivan.
    “Se Jannik vincerà uno Slam? Sono fiducioso che possa vincere prima le ATP Finals, ma aver vinto la Coppa Davis gli permette di arrivare in Australia come un candidato solido” afferma Ljubicic. “Ha già battuto l’intera top-10: ora bisogna vedere come gestirà i momenti in uno Slam. Quando hai una brutta giornata in cui senti la pressione, se pensi troppo, e lui è un giocatore molto cerebrale, puoi finire nei guai. Ha ancora bisogno di vivere una finale in un Major, ma è circondato da persone molto competenti. Il carattere è la sua forza, non si perde mai d’animo e non è mai soddisfatto di ciò che ha fatto. Quando io ho raggiunto il numero 3 del mondo pensavo di aver raggiunto il mio massimo, ed è proprio lì che ho iniziato la mia discesa”.
    “Jannik non è come Alcaraz. Non ha fatto un salto repentino dal numero 40 al numero 1 del mondo, ha dovuto fare piccoli passi. Ciò che ha fatto negli ultimi due mesi, la conferma di un lavoro impressionante che non si è mai fermato, lo ha portato molto vicino al suo grande obiettivo. Aveva bisogno di vivere certe esperienze per sentirsi sempre più a suo agio lungo il percorso. A fine 2022 avevo detto che mi dispiaceva molto che Jannik non avesse ancora giocato partite importanti contro le migliori racchette del mondo. Ora lo scenario è cambiato, non ha più niente da imparare sotto questo punto di vista. Ha iniziato vincendo il suo primo Masters 1000, poi ha battuto tutti i numeri uno. È arrivato in finale a Torino e l’ha persa perché era molto stanco dopo una semifinale davvero impegnativa contro Medvedev, ma quando è uscito dal campo aveva già la testa proiettata in Coppa Davis e nella sua squadra. Jannik ha un atteggiamento perfetto sia dentro che fuori dal campo, non ha paura di parlare dei suoi limiti e delle sue esperienze“.
    Per Ljubicic i vari Alcaraz, Sinner Rune dovranno comunque guardarsi alle spalle perché nuovi talenti sono destinati ad arrivare in alto: “Sono emersi Alcaraz e Rune, talenti che sono già in vetta. Penso che l’anno prossimo Arthur Fils darà loro molto fastidio. Shelton è il classico giocatore che può battere chiunque, ma non lo vedo ancora come un giocatore costante. Vinceranno Sinner e tutti questi, ma poi ne arriveranno altri da dietro”.
    Un plauso anche al modello Italia, che sta producendo continuamente nuovi giovani interessanti. Ecco chi sono, secondo Ljubo, gli italiani destinati ad emergere verso l’altissimo livello: “Il tennis italiano è cresciuto molto, grazie a lavoro e decisioni giuste. L’Italia sta vivendo un processo molto importante, un grande momento: nei prossimi 10 o 15 anni credo ci saranno problemi per l’abbondanza di giocatori ad esempio in Coppa Davis. Il bello è che, ad esempio, tennisti come Cobolli o Nardi possono crescere senza che tutti i riflettori siano puntati su di loro e questo li aiuterà“.
    Un’investitura importante quella del croato, attualmente occupato con la FFT per migliorare la transizione dei migliori giovani verso l’alto livello e quindi il mondo Pro.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner e Berrettini, Tra aspettative e rinascita. Matteo rientrerà in Australia con il suo ranking

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Alla vigilia del 2024, Jannik Sinner ha condiviso i suoi pensieri durante i SuperTennis Awards. Con l’avvio imminente della nuova stagione tennistica, le aspettative su di lui sono elevate. “Il 2024 deve essere l’anno della conferma”, ha dichiarato Sinner, enfatizzando l’importanza di gestire la pressione con un sorriso. La sua eccezionale prestazione finale nel 2023, culminata con la vittoria in Coppa Davis, ha lasciato un segno indelebile.
    Anche Matteo Berrettini era presente all’evento, esprimendo il desiderio di tornare ai suoi migliori livelli dopo un periodo difficile dovuto agli infortuni. “”Al 2024 chiedo di provare le emozioni che ho provato a Malaga e a Bologna durante la Davis. Mi era mancato. Sgolarmi per i miei compagni mi ha fatto bene, spero di continuare ad arrabbiarmi per un colpo sbagliato e di esaltarmi per un vincente. Sto bene, sono carico. La Davis ha lasciato in tutti noi grande entusiasmo, è una vittoria che parte da lontano, da tutte le sconfitte che ci hanno fatto male. Io ora rientrerò con i tornei in Australia ma con il mio ranking attuale sarà tutto più complicato”.
    Entrambi i giocatori guardano al 2024 con ottimismo, pronti a trasformare le aspettative e le sfide in trionfi sul campo. Con gli Australian Open alle porte, il tennis italiano si prepara a un altro anno di grandi emozioni e speranze.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Consegnati stasera i SuperTennis Awards 2023: Ecco tutti i vincitori

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Sposito/FITP)

    La Coppa Davis, appena sbarcata in Italia, maestosa e scintillante… e tutti intorno i campioni che hanno reso speciale il 2023. Nel tardo pomeriggio di lunedì 4 dicembre con i SuperTennis Awards è stata celebrata a Milano la stagione più emozionante del tennis italiano.Sul palco del ‘SuperStudio Più’ Max Giusti ed Elena Ramognino hanno condotto la serata che ha visto come assoluto trascinatore il numero 4 del ranking, nonché fresco campione del mondo a Malaga, Jannik Sinner.
    “E’ stato un anno pazzesco – l’intro in cui il Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi ha ricordato tutti i momenti salienti a livello maschile, a livello femminile e a livello organizzativo -, hanno iniziato le ragazze a Merida, poi i ragazzi Montpellier, Rotterdam, Indian Wells, Miami, Montecarlo, poi l’udienza Papale, la prima volta degli IBI di due settimane, di nuovo le ragazze a Rabat, poi Wimbledon, il primo Major misto di padel, le ragazze a Losanna e poi Toronto, Pechino, Vienna, la Billie Jean King Cup, le Nitto ATP Finals col tutto esaurito e infine la Coppa Davis”.Sinner è stato premiato come miglior giocatore dell’anno, prima di ricevere insieme a Capitan Volandri il premio per l’impresa di Coppa Davis: “I cori da stadio non li avevo mai sentiti per un giocatore di tennis – l’altoatesino ha raccontato sul palco le emozioni degli ultimi mesi, a cominciare dalla storica finale alle Finals di Torino –, è molto bello quando senti la connessione con il pubblico e a Torino mi hanno fatto sentire a casa. Toronto è stato un altro momento chiave di questa stagione, avevo già ottenuto ottimi risultati a inizio anno, sentivo che ero vicino e quando arrivi a sollevare un trofeo di questo tipo vuol dire tanto. Ma non ci siamo accontentati, abbiamo continuato a lavorare e questo mi ha aiutato a vivere un gran finale di stagione”. E poi la Coppa Davis: “Vincerla è stato speciale e vedere lì Matteo ci ha aiutato tanto”. Alla festa del tennis azzurro non è voluto mancare, esattamente come accaduto a Malaga, Matteo Berrettini. Il premio ‘impresa dell’anno’ è stato assegnato all’altra grande storia di novembre: la finale della nazionale italiana di Billie Jean King Cup a Siviglia. Jasmine Paolini, Martina Trevisan e Lucia Bronzetti hanno raccontato le emozioni di una finale arrivata inaspettata e per questo bellissima: “Siamo molto felici questo gruppo è partito da lontano e per noi, come per tutto il Paese, fare questa finale è stato motivo di orgoglio, un qualcosa che fa avvicinare ancora più ragazzi a questo meraviglioso sport. Avere Tathiana al nostro fianco in quella settimana ci ha dato grandissima forza. Speriamo di averle trasmesso altrettanta forza per affrontare questo difficile percorso”.
    Particolarmente emozionante il collegamento proprio con Tathiana Garbin che non è voluta mancare alla celebrazione del ‘sue’ ragazze: “Sono felicissima di vederle sul palco – ha dichiarato la capitana collegata dall’ospedale di Pisa dove, qualche giorno fa, ha subito un intervento chirurgico –, è un premio importante, conquistato con sacrificio e tanto impegno. Spesso in campo ci si sente soli in questo sport, ma con questa squadra abbiamo formato una famiglia, nel bene e nel male siamo sempre affiatate e sempre assieme. È bello condividere questo momento anche con i ragazzi di Coppa Davis, che sono riusciti a trovare il tempo per spendere una parola per me nonostante i tanti impegni di questo periodo. È stato un qualcosa di speciale che mi ha dato tanta energia”.
    Ecco nel dettaglio tutti i premi assegnati ai SuperTennis Awards 2023:Miglior Atleta TPRA: Luca Dal Balcon e Sara SontacchiMiglior Squadra di Padel: Nazionale Juniores Femminile (Cap. Sara Celata, Giulia Dal Pozzo, Luna Di Battista, Valentina Barazi, Camilla Libioni, Lucrezia Piernera, Matilde Minelli, Giorgia Di Paola)Atleta Wheelchair: Francesco FeliciMiglior Insegnante: Alessandro GalliSponsor dell’anno: Bnl Bnp ParibasPremio Guido Oddo: Gaia Piccardi (Corriere Della Sera)Miglior Dirigente: Giancarlo BacciniMiglior Coach: Simone VagnozziNext Gen Maschile e Femminile: Federico Cinà e Federica UrgesiMost Improved: Matteo ArnaldiMiglior Giocatrice: Jasmine PaoliniMiglior Giocatore: Jannik SinnerImpresa dell’anno: Nazionale Italiana di Billie Jean King CupImpresa del Secolo: Nazionale Italiana di Coppa Davis LEGGI TUTTO