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    Il declino del tennis spagnolo? Solo cinque giocatori nella Top-100. L’Argentina brilla. Otto Giocatori nella Top-100. Jakub Mensik: La nuova stella del tennis irrompe nella Top-100

    Jakub Mensik CZE, 01.09.2005 – Foto Getty Images

    Triste la situazione in cui si trova attualmente il tennis spagnolo, assistendo a come il numero di tennisti nazionali nella top-100 si sia drasticamente ridotto. Solo due anni fa, c’erano più di 10 giocatori spagnoli tra i 100 migliori del mondo e ci sono stati fino a 17, combattendo alla pari con Stati Uniti e Francia per essere il paese con più tennisti in questo gruppo di élite. Tuttavia, attualmente solo cinque iberici figurano nella top-100 ATP: Carlos Alcaraz (2), Alejandro Davidovich Fokina (24), Roberto Carballés (66), Jaume Munar (70) e Roberto Bautista (98). Questa è una situazione che non si vedeva da agosto 1989, quando erano Emilio Sánchez-Vicario (15), Sergi Bruguera (27), Jordi Arrese (39), Javier Sánchez-Vicario (48) e Tomás Carbonell (88) a trovarsi in quelle posizioni. Gli infortuni di Nadal e Carreño hanno contribuito a uno scenario che potrebbe cambiare presto, avendo giovani come Llamas, Rincón, Landaluce o Mérida che con ottimo potenziale per progredire, e avendo Ramos, Zapata e Pedro Martínez con possibilità di tornare a breve termine tra i migliori cento nel raking.
    La situazione del tennis argentino questa settimana nella classifica ATP è molto positiva e segna i progressi impressionanti del movimento maschile albiceleste: infatti sono 8 i giocatori nella top-100, portando il paese latino americano ad essere il terzo con più giocatori in questo gruppo di eccellenza. Questo significativo dato statistico è un chiaro segnale dell’ottimo funzionamento delle misure implementate negli ultimi cinque anni, con maggiori investimenti nella formazione dei giocatori e nell’organizzazione di eventi a livello ITF e del rinnovato Challenger Tour in America Latina, che compensa in qualche modo lo svantaggio che hanno i tennisti sudamericani quando si tratta di viaggiare in Europa e negli Stati Uniti, dove si concentrano la maggior parte dei tornei importanti. Solo Francia (10) e Stati Uniti (12) hanno più membri nella top-100 rispetto all’Argentina, superando nazioni come Australia, Italia, Russia, Germania, Spagna, Serbia o Regno Unito, con molte più risorse economiche.
    Jakub Mensik è stato uno dei grandi protagonisti della scorsa settimana per la sua irruzione nella top 100 ATP grazie alla finale raggiunta nel torneo di Doha. Questo risultato ha permesso al ceco, con solo 18 anni e 178 giorni, di entrare nei migliori cento al mondo, diventando così il settimo tennista più giovane dell’ultimo decennio ad entrare in questo club esclusivo. Davanti a lui ci sono tennisti come Fritz, Shapovalov, Zverev e Borna Coric, che è proprio colui che guida la lista, così come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, già capaci di essere stati campioni del Grande Slam.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Nomination Laureus Awards 2024: In lizza per il tennis anche Novak Djookovic e Iga Swiatek

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Stamattina sono state annunciate le nomination della 25ª edizione dei Laureus World Sports Awards, gli Oscar dello sport, presso la storica Casa de Correos di Madrid, sede della Presidenza della Comunità di Madrid, alla presenza dei rappresentanti degli Awards Host Parners, tra cui la Presidente della Regione di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, e il Sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida. All’annuncio erano presenti anche leggende dello sport mondiale e membri della Laureus Academy come Luís Figo, Ruud Gullit, Nawal El Moutawakel e Alessandro Del Piero.
    Tutti i candidati sono stati selezionati in seguito alla votazione effettuata da oltre 1300 giornalisti di tutto il mondo. I vincitori dei Laureus World Sports Awards saranno annunciati il prossimo 22 aprile, a Madrid, al termine delle votazioni della Laureus World Sports Academy, la giuria per eccellenza composta da 69 leggende dello sport.
    Lionel Messi, dominatore assoluto a Parigi lo scorso anno, è nuovamente in lizza per il “Laureus World Sportsman of the Year Award” (“Sportivo dell’anno”), dopo aver vinto il suo ottavo Pallone d’Oro e aver portato l’Inter Miami alla vittoria della League Cup della Concacaf. A contendergli il titolo, Novak Djokovic, già quattro volte vincitore di questo premio, capace di trionfare nel 2023 a Melbourne, New York e Parigi, conquistando 24 titoli major ed eguagliando così il record di Margaret Smith Court; Max Verstappen, che ha vinto questo premio nel 2022, e lo scorso anno ha stabilito il nuovo record di dieci vittorie consecutive, vincendo ben 19 Gran Premi nell’arco di tutta la stagione, quinto pilota di Formula 1 a conquistare per tre volte il titolo mondiale; Mondo Duplantis, che ha vinto il suo secondo titolo mondiale ed ha migliorato il suo record mondiale di salto con l’asta in due occasioni; Noah Lyles, medaglia d’oro ai Mondiali di atletica leggera a Budapest nei 100m, 200m e staffetta 4x100m, impresa che era riuscita l’ultima volta a Usain Bolt nel 2015; e Erling Haaland, che ha segnato nel 2023 ben 52 gol. Anche grazie ai suoi gol il Manchester City ha vinto Champions League, Premier League ed FA Cup.
    Tre delle candidate al premio “Laureus World Sportswoman of the Year” (“Sportiva dell’anno”) sono state protagoniste ai Campionati Mondiali di atletica leggera di Budapest. Faith Kipyegon (Kenya) è diventata la prima donna a vincere sui 1.500 e 5.000 metri. Sha’Carri Richardson, partendo dalla corsia nove nella sua prima finale mondiale, si è imposta sui 100metri, bissando poi la medaglia d’oro anche nella staffetta 4x100m. Shericka Jackson ha vinto i 200m con il tempo di 21’’41, seconda migliore prestazione di sempre sulla distanza a soli sette centesimi dal record di Florence Griffith-Joyner che dura da ben 35 anni. Nel tennis, nel 2023 la polacca Iga Świątek ha vinto il suo terzo titolo agli Open di Francia e ha riconquistato il primo posto nella classifica mondiale con la vittoria alle finali WTA di Cancun. La calciatrice dell’anno è stata, invece, Aitana Bonmatí: in 365 giorni ha vinto la Coppa del Mondo con la Spagna, la Champions League e La Liga con il Barcellona, oltre al Pallone d’Oro.
    Il 2023 è stato l’anno anche di Mikaela Shiffrin, che ha superato il record storico di 86 vittorie in Coppa del Mondo stabilito da Ingemar Stenmark, e ha anche vinto il suo settimo oro mondiale nello slalom gigante.
    In lizza per il premio “Laureus World Team of the Year Award” (Squadra dell’anno) ci sono, invece, la Nazionale di calcio femminile spagnola, che ha vinto la sua prima Coppa del Mondo, sconfiggendo in finale l’Inghilterra; la Nazionale tedesca di basket maschile, guidata dall’MVP del torneo Dennis Schröder, che ai Mondiali ha prima sconfitto gli Stati Uniti in semifinale e poi la Serbia in finale; il Manchester City, che ha conquistato il triplete, vincendo la Champions League, la Premier League e la FA Cup; gli Springboks, che hanno vinto la loro quarta coppa del Mondo di rugby, sconfiggendo di un solo punto la Nuova Zelanda in una finale memorabile; la Oracle Red Bul Racing, che ha sfiorato la perfezione, vincendo con le sue due monoposto tutti i Gran Premi di Formula 1, tranne uno, e che ha conquistato il suo secondo titolo costruttori; la squadra Europe Ryder Cup, che ha vinto il prestigioso trofeo a Roma, superando per 16 ½ a 11 ½ il team USA.
    A difendere i colori italiani il 23enne nuotatore paralimpico Simone Barlaam, candidato nella categoria ”Laureus Sportsperson of the Year with a Disability Award” (”Sportivo con disabilità”). A decretare i nominati in questa speciale categoria, oltre al Laureus Global Media Panel, anche il voto del Comitato Paralimpico Internazionale. Simone è nato con una gamba destra che non si è sviluppata correttamente ed è stato operato 13 volte. Ma nonostante questo ha riscoperto l’amore per il nuoto e nel 2023 ha raggiunto risultati eccezionali, vincendo ben 6 medaglie d’oro ai Campionati del Mondo di nuoto paralimpico a Manchester.
    A conferma del suo dominio assoluto in piscina, Simone ha vinto i 50, 100 e 400 metri stile libero nella categoria S9, i 100 metri farfalla S9, i 100 dorso S9 e la staffetta mista 4×100 metri stile libero. Simone ha fatto anche la storia del suo sport: nella categoria S9 è diventato, infatti, il nuotatore più veloce di tutti i tempi, battendo il record mondiale dei 50 metri stile libero con il tempo di 23’’96, e diventando così il primo nuotatore a scendere sotto la soglia dei 24 secondi.
    Per alzare la prestigiosa statuetta dei Laureus Awards, Simone dovrà superare la concorrenza di Danylo Chufarov, nuotatore paralimpico ucraino, Diede de Groot, super star olandese del tennis su sedia a rotelle, Luca Ekler, velocista paralimpico e saltatore in lungo ungherese, Nicole Murray, ciclista paralimpico neozelandese, e Markus Rehm, saltatore paralimpico in lungo tedesco.
    A sottolineare le candidature di Simone Barlaam e Danylo Chufarov è intervenuto anche la leggenda del nuoto Mark Spitz, membro della Laureus World Sports Academy. «Mi congratulo con Simone e Danylo per le loro nomination. È fantastico vederli in lizza per un premio così prestigioso. Entrambi hanno dovuto attraversare momenti davvero difficili per arrivare dove sono oggi. Ogni anno, quando leggo l’elenco dei risultati raggiunti dai sei candidati in questa particolare categoria, mi rendo conto che si può tranquillamente sostenere che tutti siano già dei potenziali vincitori. Hanno tutti la mia stima e la mia ammirazione».
    A tenere alto l’orgoglio del nostro Paese c’è anche “Obiettivo Napoli”, il progetto in nomination nella categoria “Laureus Sport for Good Award”. In questa speciale categoria si premiano individui o organizzazioni che, secondo i membri della Laureus World Sports Academy, hanno dato un contributo significativo, utilizzando lo sport come strumento terapeutico per migliorare le vite dei bambini e dei giovani. ”Obiettivo Napoli”, in particolare, è un progetto multidisciplinare, che coinvolge 100 ragazzi e ragazze, supportati da 15 allenatori ed educatori. Si pone l’obiettivo di contrastare violenza, disuguaglianza e la discriminazione. Attraverso lo sport questo progetto ha ottenuto successi significativi nella costruzione di una comunità più sicura, più giusta e più inclusiva. Gli sport praticati sono calcio, basket, pallavolo e taekwondo, che favoriscono lo sviluppo di life skills, lavoro di squadra, disciplina e comunicazione.
    ECCO L’ELENCO COMPLETO DEI NOMINATI
    Laureus World Sportsman of the Year Award (Sportivo dell’anno)Novak Djokovic (Serbia), tennisMondo Duplantis (Svezia), atletica leggeraErling Haaland (Norvegia), calcioNoah Lyles (USA), atletica leggeraLionel Messi (Argentina), calcioMax Verstappen (Paesi Bassi), automobilismo
    Laureus World Sportswoman of the Year Award (Sportiva dell’anno)Aitana Bonmatí (Spagna), calcioShericka Jackson (Giamaica), atletica leggeraFaith Kipyegon (Kenia), atletica leggeraSha’Carri Richardson (USA), atletica leggeraMikaela Shiffrin (USA), sci alpinoIga Świątek (Polonia), tennis
    Laureus World Team of the Year Award (Squadra dell’anno)Team Europe Ryder Cup, golfNazionale maschile tedesca di basketManchester City (Inghilterra), calcioSquadra Formula Uno Oracle Red Bull Racing (Austria), automobilismoSpringboks (Sudafrica), rugbyNazionale femminile di calcio spagnola
    Laureus World Breakthrough of the Year Award (Rivelazione dell’anno)Jude Bellingham (UK), calcioLinda Caicedo (Colombia), calcioCoco Gauff (USA), tennisQin Haiyang (Cina), nuotoJosh Kerr (UK), atletica leggeraSalma Paralluelo (Spagna), calcio
    Laureus World Comeback of the Year Award (Ritorno dell’anno)Simone Biles (USA), ginnastica artisticaSébastien Haller (Costa d’Avorio), calcioKatarina Johnson-Thompson (UK), atletica leggeraSiya Kolisi (Sudafrica), rugbyJamal Murray (Canada), basketMarkéta Vondroušová (Repubblica Ceca), tennis
    Laureus World Sportsperson of the Year with Disability Award (Sportivo con disabilità)Simone Barlaam (Italia), nuoto paralimpicoDanylo Chufarov (Ucraina), nuoto paralimpicoDiede de Groot (Paesi Bassi), tennis in carrozzinaLuca Ekler (Ungheria), atletica paralimpicaNicole Murray (Nuova Zelanda), ciclismo paralimpicoMarkus Rehm (Germania), atletica paralimpica
    Laureus World Action Sportsperson of the Year Award (Sportivo dell’anno negli sport d’azione)Rayssa Leal (Brasile), skateboardCaroline Marks (USA), surfKirsten Neuschȁfer (Sudafrica), velaBethany Shriever (UK), bmxFilipe Toledo (Brasile), surfArisa Trew (Australia), skateboard
    Laureus Sport for Good Award (Sport per il bene comune)Programmi selezionati da una giuria specializzata. La Laureus Academy sceglierà il vincitoreBola Pra Frente (Brasile), multi-sport, utilizza lo sport per aumentare le opportunità di educazione per i giovaniDancing Grounds (USA), con la danza favorisce l’integrazione socialeFundación Rafa Nadal (Spagna), il tennis è strumento per favorire l’istruzioneISF Cambodia, calcio per l’istruzione – Ha l’obiettivo di interrompere il ciclo di povertà attraverso il calcioJustice Desk Africa (Sudafrica), multi-sport per i diritti umani – Aiuta I giovani a lottare per i loro diritti umani attraverso lo sportObiettivo Napoli (Italia) multi-sport per l’inclusione – Attraverso calcio, basket, pallavolo e taekwondo si contrasta violenza, disuguaglianza e discriminazione. LEGGI TUTTO

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    Andy Murray non è convinto che Alcaraz, Sinner e Medvedev possano effettivamente rimpiazzare i “Big 3”

    Andy Murray – Foto Getty Images

    Il panorama del tennis sta subendo un cambiamento generazionale e Andy Murray è ben consapevole che non c’è alcuna garanzia che Carlos Alcaraz, Jannik Sinner o persino Daniil Medvedev possano raccogliere l’eredità dei ‘Big 3’. Durante la conferenza stampa del torneo ATP di Doha, il britannico ha condiviso le sue riflessioni su questa transizione e ha citato l’esempio di Roger Federer per illustrare come dovrebbe essere gestito il calendario dei campioni.
    Murray sta attraversando una fase cruciale della sua carriera. Dopo aver conquistato la sua prima vittoria al torneo ATP di Doha, interrompendo una serie di sei sconfitte consecutive iniziata nell’ottobre dell’anno precedente, il britannico ha subito un’altra battuta d’arresto, questa volta per mano del giovane diciottenne Jakub Mensik. Il ceco ha trionfato dopo tre tie-breaks, mettendo in evidenza la crisi di un Murray che sembra sempre più lottare per mantenere il suo status nel circuito.
    I giovani talenti stanno emergendo con forza, pronti a sfidare i veterani del tennis e a rendere la competizione sempre più ardua. Eppure, secondo Murray, solo alcuni di loro riusciranno a portare il tennis a un livello superiore. Nomi come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner vengono in mente quando si pensa a chi potrebbe emulare il successo del ‘Big 3’. Per Murray, però, i tifosi sono troppo ansiosi di trovare un sostituto per Rafa Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer: “Ci vuole tempo per costruire qualcosa di simile. Non sto dicendo che non sia possibile che Alcaraz, Sinner e Medvedev o alcuni dei più giovani dominino, siano al top dello sport e raggiungano le fasi finali dei tornei più importanti per cinque, sei o sette anni di fila”, ha detto in conferenza stampa.
    L’ex numero uno del mondo non è convinto che Alcaraz, Sinner e Medvedev possano effettivamente rimpiazzare i ‘Big 3’, data la rarità di un simile fenomeno nel tennis. Tuttavia, se dovesse scommettere su qualcuno, punterebbe sullo spagnolo e sull’italiano: “È sicuramente possibile che questi ragazzi siano abbastanza bravi per farlo, ma credo che le persone stiano cercando di ritrovare quell’era di un gruppo di giocatori che competono e vincono la maggior parte delle settimane. Tuttavia, ci vuole tempo per costruire tutto ciò, non avviene da un torneo all’altro. Penso che ciò sia accaduto nel corso di sei, sette o otto anni, giocando costantemente nelle finali dei Grand Slam, quindi vedremo. Penso che sia una possibilità, in particolare con Alcaraz e Sinner. Credo che anche Medvedev sia eccezionale. Esiste la possibilità che accada, ma non c’è alcuna garanzia”.
    Gli infortuni possono avere un ruolo significativo nello sviluppo delle carriere di questi atleti emergenti. Parlando della recente distorsione alla caviglia di Alcaraz, Murray ha suggerito che i giocatori di maggior successo dovrebbero partecipare a meno tornei: “Se giochi quattro tornei e perdi al primo turno, la risposta del corpo è molto diversa rispetto al raggiungere le semifinali o le finali per due settimane di fila. Giocare nove partite in 12 o 13 giorni è molto impegnativo fisicamente. Se stai vincendo e stai andando bene ogni settimana, non puoi giocare troppi tornei.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz in cerca di stabilità: Il percorso verso il riscatto Inizia a Rio. Su Sinner “Devo dedicarmi al 100% ogni giorno se voglio competere con lui”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    In un momento di riflessione e ricerca di stabilità, Carlos Alcaraz si prepara a lasciarsi alle spalle le recenti difficoltà con l’obiettivo di ritrovare la sua migliore forma sul campo da tennis. Dopo una delusione ai quarti di finale degli Australian Open 2024, dove è stato sconfitto dal tedesco Alexander Zverev, il numero 2 del mondo punta a riscattarsi al torneo di Rio de Janeiro, seguendo la stessa programmazione che lo ha visto impegnato nel 2023.
    La tappa precedente a Buenos Aires non ha portato i frutti sperati per Alcaraz, fermato in semifinale dal cileno Nicolas Jarry. Questo insuccesso ha rafforzato la determinazione dell’asso di Murcia di migliorare e conquistare il primo titolo della stagione. Durante una conferenza stampa, Alcaraz ha espresso la necessità di affrontare meglio alcune fasi del gioco, in particolare le palle break, sottolineando la sua buona forma fisica ma riconoscendo al tempo stesso l’importanza di gestire meglio momenti cruciali durante le partite.
    L’attenzione di Alcaraz è rivolta anche ai successi del suo amico e rivale, Jannik Sinner, fresco vincitore dell’ATP500 di Rotterdam. Le prestazioni di Sinner sono fonte di ispirazione per Alcaraz, che mira a mantenere un impegno quotidiano per competere al massimo livello, riconoscendo il lavoro e la dedizione necessari per raggiungere tali traguardi.“Sono molto contento di come vince i tornei. Se lo merita, lavora sodo per questo. Cerco di vedere le cose in modo positivo. Devo dedicarmi al 100% ogni giorno se voglio competere con lui, perché è al suo livello migliore“.
    Il debutto di Alcaraz a Rio vedrà come avversario il brasiliano Thiago Monteiro, un incontro che sulla carta dovrebbe favorire lo spagnolo. Tuttavia, oltre alla competizione immediata, Alcaraz guarda al futuro con ambizione, puntando a importanti obiettivi stagionali tra cui le Olimpiadi, i Masters 1000 e i Grand Slam. La consapevolezza di dover rimanere concentrato e mantenere un’alta intensità di gioco durante tutto l’anno è al centro dei suoi pensieri, con la voglia di brillare nei momenti più significativi della stagione.
    In un anno che promette emozioni e sfide, Alcaraz si prepara a dimostrare il suo valore, consapevole delle opportunità e delle sfide che lo attendono. Con gli occhi puntati su Rio, il giovane talento spagnolo è pronto a iniziare il suo viaggio verso il riscatto, con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle le difficoltà e di riaffermare il suo posto tra i grandi del tennis mondiale.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini: “A breve tornerò in campo. Non sono mai stato tanto concentrato. Sto bene. Non giocherò ad Indian Wells. Partirò da Phoenix e Miami e poi la stagione su terra. Il ranking protetto è una cosa che è venuta nel tempo. A Jannik Sinner ruberei la risposta, è una roba impressionante. Finito il rapporto con Melissa Satta”

    Matteo Berrettini (foto di Gabriele Seghizzi)

    In una conferenza stampa attesissima, Matteo Berrettini ha condiviso dettagli significativi riguardo al suo stato attuale, sia professionale che personale. Dopo un periodo difficile seguito da un infortunio alla caviglia agli US Open, che lo ha costretto fuori dai campi da tennis, l’atleta italiano ha finalmente delineato i suoi piani per un imminente ritorno in competizione.La conferenza stampa di oggi ha offerto uno sguardo approfondito su Matteo Berrettini: il suo percorso di recupero, l’ammirazione per i colleghi, gli aggiornamenti sulla sua vita privata e le sue aspirazioni future. Con il tennis italiano che continua a brillare sul panorama mondiale, il ritorno di Berrettini è atteso con grande entusiasmo, non solo per le sue prestazioni in campo ma anche per la passione e l’ispirazione che porta con sé.
    Il Ritorno di BerrettiniCon grande ottimismo, Berrettini ha annunciato: “Tornerò a breve. Vorrei essere in campo all’Atp di Phoenix e al Miami Open 2024.” Queste parole sono una ventata di aria fresca per i suoi tifosi e per il mondo del tennis, ansioso di rivedere il campione in azione. Il tennista ha sottolineato l’importanza di aver preso il tempo necessario per recuperare non solo fisicamente ma anche mentalmente, evidenziando l’importanza della motivazione e del divertimento nel suo gioco.“Io credo che chi è stato n°6 del mondo possa sempre avere quel livello lì. Non so se tornerò ad essere 6, 7, 10 o 25 in classifica, in questo momento il ranking mi interessa meno. La cosa principale è tornare ad essere competitivo, so di poterlo essere. Non giocherò Indian Wells, ma Phoenix e Miami e tutta la stagione su terra. Non saranno un paio di settimane a cambiare le cose.Sono stati mesi complicati, in cuinon sono riuscito a fare ciò che più amo, cioè giocare a tennis e competere. Questo mi ha fatto soffrire parecchio, rispetto al passato ho accettato un po’ meno questa cosa qui. Mi impegnavo sempre di più, ma non riuscivo ad ottenere risultati e a sentirmi giocatore. È stato un momento difficile, ma sento di averlo superato. Mi sento bene mentalmente e fisicamente, le due cose vanno di pari passo. Non vedo l’ora di sentirmi di nuovo giocatore e di iscrivermi ad altri tornei”
    Ammirazione per Jannik SinnerParlando di Jannik Sinner, Berrettini non ha nascosto la sua ammirazione: “Sta facendo cose pazzesche. Ci scriviamo spesso e ci sosteniamo a vicenda.” Questa fraterna relazione tra i due atleti italiani è fonte di ispirazione reciproca, con Berrettini che trova in Sinner un ulteriore stimolo per migliorarsi e ambire a traguardi sempre più alti.
    Vita PrivataBerrettini ha anche toccato il delicato tema della sua vita privata, confermando la fine della sua relazione con Melissa Satta. Pur mantenendo la discrezione, ha espresso gratitudine per i momenti trascorsi insieme, chiudendo l’argomento con rispetto verso la sua privacy.
    Ranking Protetto“Il ranking protetto è una cosa che è venuta nel tempo, è andata di pari passo col mio rientro. In Australia mi sentivo pronto per giocare, mi ero allenato non tantissimo ma bene. Una volta lì però, forse per le condizioni, mi sono accorto di non essere ancora pronto per performare. La priorità che ci eravamo dati era non tornare dall’Australia infortunati, quindi ci siamo fermati e abbiamo ripreso a costruire. Dallo US Open non sono riuscito ad allenarmi un mese di fila con continuità. Era un po’ un cane che si mordeva la coda.È sempre partito tutto dal corpo, mi sono sentito stanco di dover superare tutti questi problemi fisici. È come se avessi esaurito il serbatoio di energia che mi faceva tornare più forte di prima. Non potevo aggrapparmi all’energia fisica perché non stavo bene, né a quella mentale. Adesso che invece sto meglio, anche a livello mentale, mi viene più facile anche superare i piccoli acciacchi”.
    Il rapporto con RoigBerrettini ha esordito con entusiasmo riguardo al suo rapporto con Roig, sottolineando la competenza tecnica e la metodologia di allenamento dell’allenatore spagnolo. “Mi sto trovando molto bene con Francisco, ha un metodo in cui crede molto. È un allenatore molto tecnico,” ha dichiarato Berrettini, evidenziando la fiducia reciproca e la dedizione al lavoro quotidiano.L’approccio adottato nel loro allenamento non si focalizza su un aspetto isolato del gioco, ma abbraccia una visione olistica, puntando al miglioramento complessivo. Berrettini ha spiegato: “Non c’è un’area su cui ci stiamo concentrando in particolare, ma cerchiamo di curare tutti i dettagli. Non è solo servizio, dritto o rovescio, ma un lavoro più generale.” Questa strategia riflette l’intento di costruire un atleta completo, capace di eccellere in ogni componente del gioco.Inoltre, Berrettini ha condiviso come questa collaborazione abbia portato a una nuova ondata di energia e motivazione nella sua carriera. “È un nuovo stimolo, mi sento ancora abbastanza giovane e ho grande energia,” ha affermato, sottolineando il suo impegno a sfruttare al meglio questa opportunità per crescere come atleta.Il team di Roig ha condotto una serie di test approfonditi per identificare eventuali problematiche fisiche che potrebbero influenzare le prestazioni di Berrettini. “Il nuovo team mi ha fatto tantissimi test per capire se ci fossero problemi alla base,” ha detto Berrettini, rivelando che, nonostante la diagnosi di una forte scogliosi presente sin dall’infanzia, non sono stati rilevati deficit significativi. Questo ha permesso di impostare un lavoro mirato anche sul fronte posturale, aspetto fondamentale per la prevenzione degli infortuni e il miglioramento della performance sportiva.
    Aspettative per WimbledonGuardando al futuro, Berrettini ha condiviso i suoi pensieri su Wimbledon, un torneo a lui molto caro. Pur ammettendo di non sentirsi ancora pronto per puntare al titolo, soprattutto di fronte a concorrenti del calibro di Sinner, il suo spirito competitivo resta indomito. “Certo, se potessi, firmerei con il sangue per vincere questo torneo,” ha detto, lasciando intendere che, nonostante le sfide, il suo obiettivo rimane quello di eccellere sui campi più prestigiosi del mondo.

    12:30: Siamo in attesa della conferenza stampa di Matteo Berrettini.
    12:40 Matte Berrettini parla via Zoom: “A breve torno in campo. Non sono mai stato tanto concentrato. Sto bene mentalmente e fisicamente sento una bella energia nell’aria.Mi sto concentrando forse come non mai per tornare. Il rientro in campo sarà a breve.Ho tanta voglia di tornare sul tour e sentirmi giocatore. Mi sono preso il tempo necessario per rientrare al massimo.Mi sto trovando bene con Francisco Roig. Ha un metodo in cui crede molto, che ha testato anche con Rafa.”
    “Tornerò a breve. Vorrei essere in campo al Challenger di Phoenix e al Miami Open 2024. Mi sono preso il tempo necessario per ritrovare la giusta concentrazione, gli stimoli per divertirmi e farmi divertire il pubblico. Dopo l’infortunio sono stati mesi complicati in cui non sono riuscito a giocare come mi piace, a competere e rispetto al passato è stato più difficile, complicato riprendermi. Ora mi sento bene fisicamente e mentalmente, è tornata la giusta energia”.
    “Stiamo lavorando dal punto di vista tecnico, non c’è un’area in particolare. Mi dà tantissimi stimoli, ed è fondamentale per migliorareHo una scoliosi importante da quando sono piccolo, quindi ho un po’ la schiena a ‘s’. Col nuovo team stiamo lavorando molto dal punto di vista posturale”.
    “Jannik Sinner sta facendo cose pazzesche. Ci scriviamo spesso e ci sosteniamo a vicenda. Standogli vicino in Coppa Davis mi ha stimolato molto, è stata una molla di spinta, energia.Vedere un italiano che gioca e si allena con me ed è al terzo posto del ranking mondiale, è un grande stimolo per fare sempre meglio. A Jannik gli ruberei la risposta è una cosa davvero impressionante”.
    “La settimana di Wimbledon è stata speciale. E il solo stare lì, vivere quell’atmosfera lì mi ha fatto capire quanto ami questo sport, i grandi tornei.Poi l’affetto dei tifosi e delle persone durante la Davis. Mi sono sentito fiero della persona che sonoE’ un torneo che mi piace molto Wimbledon. Non credo di essere ancora pronto per puntare al titolo, ci sono tennisti, vedi Sinner, che è imbattuto, ed è il terzo tennista al mondo e già lo scorso anno aveva fatto molto bene. Vedremo. Certo, se potessi, firmerei con il sangue per vincere quel torneo”.
    “Io e Melissa Satta non stiamo più insieme. Abbiamo avuto un rapporto bellissimo e intenso di grande stima. Non andrò oltre questo. Non è successo niente di particolare. La devo ringraziare per questo anno vissuto insieme”
    “Un giocatore non perde mai un certo tipo di livello. Ovvio che su una partita secca mi senta meno in forma rispetto al 2021.Ma sento di avere il potenziale di tornare a quel livello. Ciò che mi interessa è tornare a competere con i migliori.”
    “Voglio giocare a Roma dove manco da due anni, e mi fa molto male. Il sogno rimane vincere un grande torneo, ma so che bisogna riprendere costanza e giocare tante partite”Il momento più difficile é stato dopo l’infortunio allo US Open. Con Vincenzo Santopadre abbiamo preso una decisione in comune. Avevano entrambi bisogno di stimoli diversi.Alle volte bisogna sterzare di colpo, e giorno per giorno mi sono sentito meglio.Rifarei tutto uguale. Da dove arrivo tutto quello che ho fatto é una vittoria. Si può sempre meglio pensare di fare meglio. Ma con i se e con i ma faccio fatica.Ho gestito situazioni molto difficili per arrivare fin qui. Sono felice di ciò che ho ottenuto”.
    “In Australia mi sentivo pronto per giocare, mi ero allenato bene. Poi una volta lì ci siamo accorti che non era così. Mi sono uscite varie cose su cui stare attenti.E la priorità era non tornare dall’Australia infortunati.Il ranking protetto è una cosa che è venuta nel tempo, è andata di pari passo col mio rientro. In Australia mi sentivo pronto per giocare, mi ero allenato non tantissimo ma bene. Una volta lì però, forse per le condizioni, mi sono accorto di non essere ancora pronto per performare. La priorità che ci eravamo dati era non tornare dall’Australia infortunati, quindi ci siamo fermati e abbiamo ripreso a costruire. Dallo US Open non sono riuscito ad allenarmi un mese di fila con continuità. Era un po’ un cane che si mordeva la coda”.

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini: Una settimana di allenamenti e recupero con il fratello Jacopo

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 con suo fratello Jacopo che si alleanano a Monte Carlo

    In un periodo caratterizzato da sfide e ostacoli, il tennista romano Matteo Berrettini si è distinto non solo per la sua resilienza sul campo, ma anche per il modo in cui ha affrontato i problemi fisici che hanno minacciato di rallentare la sua carriera. In una recente condivisione sui social media, Berrettini ha offerto ai suoi fan un’occhiata alla sua routine di recupero, sottolineando l’importanza del supporto familiare e della determinazione nel superare gli ostacoli.
    “Solid week of training with the little one,” ha scritto Berrettini, riferendosi agli intensi allenamenti condivisi con suo fratello minore, Jacopo Berrettini. Questa frase semplice ma significativa getta luce su una settimana di duro lavoro, dedizione e, soprattutto, di unione familiare, dimostrando che, anche nei momenti difficili, il sostegno di chi ci sta vicino può fare la differenza.
    Jacopo, benché meno conosciuto nel circuito professionistico rispetto al fratello, è stato una presenza costante e un pilastro di supporto per Matteo. Allenarsi con “il piccolo” non è solo una strategia per mantenere la forma fisica, ma anche un modo per rafforzare il legame fraterno che li unisce, un elemento che Matteo considera essenziale nel suo percorso di recupero e ritorno alla competizione al massimo livello.
    La carriera di Matteo Berrettini è stata costellata di successi significativi, tra cui la memorabile corsa alla finale di Wimbledon nel 2021, che lo ha consolidato come uno dei talenti più luminosi del tennis italiano. Tuttavia, come molti atleti di alto livello, ha dovuto affrontare la sua quota di sfide fisiche, che hanno messo alla prova la sua restistenza. La recente pausa forzata a causa di problemi fisici ha rappresentato un altro ostacolo sul suo cammino, ma l’atteggiamento positivo di Berrettini verso il recupero è determinante.
    La decisione di condividere questo momento di recupero e preparazione con il pubblico sottolinea non solo l’impegno di Berrettini nel tornare al suo miglior livello, ma anche il suo desiderio di mantenere una connessione autentica con i suoi fan. Dimostra che, al di là dei titoli e dei trofei, ci sono relazioni e legami personali che alimentano la passione e il successo degli atleti.Ricordiamo che martedì alle ore 12:30 è in programma la conferenza stampa di Matteo che parlerà sicuramente del suo rientro dati gli intensi allenamenti delle ultime settimane.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Il fenomeno Jannik Sinner: Una stella del tennis Italiano tra i Grandi

    Jannik Sinner ITA, 16.08.2001 – Foto Getty Images

    Nel mondo del tennis, pochi giovani atleti hanno saputo lasciare un’impronta significativa come Jannik Sinner. Il talento italiano, nato nel 2001, ha già raggiunto un traguardo che lo colloca tra le leggende dello sport a livello nazionale e mondiale: con 200 vittorie all’attivo nel circuito ATP, Sinner si è guadagnato ancora più un posto d’onore nella storia del tennis italiano, entrando nel ristretto club dei giocatori con almeno 200 successi.La sua ascesa mette in luce non solo le sue indiscusse capacità tecniche e mentali ma anche la sua determinazione e il suo spirito di sacrificio. Sinner si distingue per una maturità impressionante sul campo, giocando con una precisione e una visione di gioco che spesso si trovano solo tra i veterani dello sport.
    Tra i tennisti nati dal 2000 in poi, Sinner non è solo un’eccezione per il numero di vittorie ma anche un simbolo della nuova generazione di campioni. Al suo fianco, troviamo altri giovani promettenti come Félix Auger-Aliassime, con 189 vittorie, seguito da Carlos Alcaraz , che ha già totalizzato 160 successi, Holger Rune con 102, e Sebastian Korda americano, che ha recentemente raggiunto le 100 vittorie.
    La carriera di Sinner si inserisce in una tradizione nel tennis italiano, un percorso tracciato da Fabio Fognini, con 414 vittorie, Adriano Panatta e Andreas Seppi, che hanno rispettivamente accumulato 395 e 386 successi. Questi atleti, insieme a Corrado Barazzutti, Renzo Furlan, e Andrea Gaudenzi, hanno definito epoche diverse del tennis italiano, ma è Sinner, con il suo stile di gioco unico e la sua determinazione, a rappresentare il futuro ed è indiscutibilmente il più forte tennista italiano almeno nell’Era Open.In un’era di transizione per il tennis mondiale, la storia di Sinner è un promemoria che il futuro è già qui. E per l’Italia, quel futuro si chiama Jannik Sinner.
    Le informazioni sui tennisti nati dal 2000 in poi con almeno 100 vittorie all’attivo a livello ATP1) Jannik Sinner 🇮🇹 – 2002) Félix Auger-Aliassime 🇨🇦 – 1893) Carlos Alcaraz 🇪🇸 – 1614) Holger Rune 🇩🇰 – 1025) Sebastian Korda 🇺🇸 – 100
    I tennisti italiani che hanno vinto almeno 200 partite a livello ATP1) Fabio Fognini 🇮🇹 – 4142) Adriano Panatta 🇮🇹 – 3953) Andreas Seppi 🇮🇹 – 3864) Corrado Barazzutti 🇮🇹 – 3205) Renzo Furlan 🇮🇹 – 2236) Andrea Gaudenzi 🇮🇹 – 2197) Jannik Sinner 🇮🇹 – 200
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Medvedev riflette sul momento di Alcaraz e sulle Olimpiadi: “I Grand Slam, però, rimangono a mio avviso il vertice nel tennis”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Anche se non parteciperà al prossimo ATP di Doha, Daniil Medvedev ha parlato di alcuni argomenti interessanti. Il russo, recentemente finalista agli Australian Open 2024, ha condiviso il suo punto di vista sul giovane fenomeno Carlos Alcaraz e sulla sua attuale fase di carriera, in una recente intervista concessa a Eurosport.Le riflessioni di Medvedev su Alcaraz non solo evidenziano il rispetto reciproco e l’ammirazione tra i due atleti ma offrono anche uno spaccato interessante sulle dinamiche psicologiche e le aspirazioni che animano i campioni del tennis mondiale.
    Medvedev ha esordito commentando l’eccezionale impatto di Alcaraz nel circuito ATP: “Ha iniziato a dominare da giovanissimo. Essere diventato il numero uno del mondo più giovane della storia parla da solo. È naturale che ora possa perdere più incontri di prima; molti pensano che abbia perso un po’ di fiducia. Ma ricordiamoci che ha solo 20 anni; è normale che nella sua carriera ci siano alti e bassi.”
    I confronti diretti tra i due ha visto Alcaraz prevalere per 3-2, nonostante una sconfitta dolorosa nelle semifinali degli US Open, riscattata dallo spagnolo con una vittoria nelle ATP Finals poche settimane dopo. “Il suo talento è indiscutibile, l’abbiamo capito non appena è arrivato nel circuito. Ricordo un match contro Rublev, quando era appena entrato nella Top 100 e aveva solo 17 anni. Mi colpì il fatto che colpisse la palla più forte di Andrey. Fu allora che mi resi conto del suo potenziale,” ha ricordato Medvedev.
    L’attenzione si è poi spostata sulle sfide che Alcaraz dovrà affrontare, non solo sul campo ma anche fuori: “Sarà interessante vedere come gestirà la pressione, gli sponsor, l’interesse mediatico. Alcuni giovani giocatori lo gestiscono bene, altri meno. È ancora presto per trarre conclusioni definitive, vedremo come si evolverà.”
    Sul tema della preferenza espressa da Alcaraz tra vincere un Grand Slam o una medaglia olimpica, Medvedev ha espresso sorpresa: “I suoi commenti mi hanno un po’ sorpreso. Mi chiedo perché abbia questa preferenza. Forse per i ricordi d’infanzia legati alle Olimpiadi? La mia esperienza a Tokyo è stata intensa, e la delusione per la sconfitta nei quarti contro Carreño è stata profonda. I Grand Slam, però, rimangono a mio avviso il vertice nel tennis.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO