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    Djokovic sorprende a Belgrado: passeggia senza stampelle a soli 7 giorni dall’operazione al ginocchio

    Novak Djokovic classe 1987, n.3 del mondo – Foto Patrick Boren

    A soli sette giorni dall’intervento chirurgico al ginocchio destro a cui si è sottoposto a Parigi, Novak Djokovic è stato avvistato per le strade di Belgrado camminare senza stampelle, seppur con una leggera zoppia. La notizia, riportata dal quotidiano serbo Telegraf, ha suscitato grande interesse e curiosità tra i fan del tennista serbo.Secondo quanto emerso, Djokovic avrebbe optato per un trattamento accelerato presso il Center for Hyperbaric Medicine di Belgrado, con l’obiettivo di recuperare il più rapidamente possibile dalla sua lesione e tornare a competere sui campi da tennis.
    L’apparizione del campione serbo per le vie della capitale ha rappresentato un segnale incoraggiante per tutti coloro che sperano di rivederlo presto in azione. Nonostante la zoppia ancora evidente, il fatto che Djokovic sia già in grado di camminare senza l’ausilio delle stampelle a così breve distanza dall’operazione lascia ben sperare per un suo rapido recupero.Non è la prima volta che il numero 3 del mondo dimostra una straordinaria capacità di recupero dagli infortuni. In passato, Djokovic ha stupito tutti per la velocità con cui è riuscito a rimettersi in forma dopo problemi fisici che avrebbero richiesto tempi di recupero più lunghi per la maggior parte degli atleti.
    Ora, l’attenzione dei tifosi è tutta rivolta ai prossimi aggiornamenti sulle condizioni di Novak Djokovic e sui tempi del suo rientro nel circuito ATP. Molti sperano di poterlo rivedere in campo già in occasione dei prossimi tornei importanti, anche se è ancora presto per fare previsioni precise.Quel che è certo è che il fenomeno serbo sta facendo di tutto per accelerare il suo recupero e tornare a calcare i campi da tennis il prima possibile. La sua dedizione e la sua determinazione sono un esempio per tutti gli sportivi e un motivo di ispirazione per i suoi innumerevoli fan in tutto il mondo.
    Non resta che attendere ulteriori notizie e sperare che Novak Djokovic possa presto tornare a regalarci le sue magie sul campo, confermandosi ancora una volta come uno dei più grandi campioni della storia del tennis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Il Trofeo AZIMUT mantiene il grande tennis a Bergamo. Niente torneo challenger nel 2024

    Il vincitore ed il finalista dell’edizione 2023

    Lo storico ATP Challenger traslocherà per un anno, dunque il torneo ITF del TC Città dei Mille assume un valore ancora più grande. Ci saranno anche due ex top-100 ATP in Via Martinella: Salvatore Caruso e Blaz Rola. Ma occhio ai più giovani…
    L’ottava edizione del Trofeo Azimut non si limiterà al ruolo – ormai tradizionale – di apertura della stagione estiva. Il Torneo ITF del Tennis Club Città dei Mille di Bergamo, infatti, sarà l’unico evento professionistico a giocarsi nel 2024 nella città orobica. Già, perché la complessa situazione degli impianti sportivi in città obbligherà lo storico Challenger a traslocare per un anno. Il torneo di transizione si giocherà a Rovereto a novembre, pur mantenendo staff, sponsor e denominazione, in attesa di tornare a Bergamo nel 2025. Per questo, l’evento del TC Mille, sempre diretto dallo storico direttore Silvana Carrara, assume un valore ancora maggiore, quasi simbolico, che decreta la continuità del grande tennis in una città che ha appena festeggiato il ventennale della prima sfida tra Novak Djokovic e Gael Monfils, che nel 2004 si affrontarono proprio a Bergamo nell’unico scontro diretto mai vinto dal francese. Si riparte dalla vittoria dello spagnolo Inaki Montes-De la Torre, che lo scorso anno vinse una durissima finale contro l’argentino (ma bergamasco d’adozione) Mariano Kestelboim. L’entry list del torneo 2024, in programma dal 23 al 30 giugno, è guidata dal ceco Jacub Nicod (n.331 ATP), un diciannovenne di belle speranze che è stato numero 13 junior, ma nella lista diramata dall’ITF spicca il nome di Salvatore Caruso.
    CARUSO, ROLA E I GIOVANIIl simpatico siciliano ha scavallato i 31 anni e viene da un momento complicato, ma si tratta di un giocatore di classe superiore, che non c’entra nulla con un torneo di questo livello. Oggi è numero 426 ATP, ma nel novembre 2020 si era arrampicato al numero 76 del mondo. Stiamo parlando di un giocatore che vanta due terzi turni nei tornei del Grande Slam (con tanto di sfida a Djokovic a Parigi): la sua presenza darà un lustro ancora maggiore a un’entry list che comprende un altro ex top-100, lo sloveno Blaz Rola (n.78 nel 2015). A parte i nomi di richiamo, i tornei di questo tipo vanno seguiti proprio per il motivo opposto: pescare il giovane di talento tra i giocatori meno noti, soprattutto i più giovani. E allora sarà interessante seguire il torneo a partire dalle qualificazioni e innamorarsi di giocatori che oggi navigano nell’ombra, ma che tra qualche anno potrebbero essere delle star. Tra l’altro, le norme ATP-ITF riservano tre posti a ragazzi compresi tra i top-100 del ranking giovanile. Al TC Mille sarà possibile osservare i cechi Maxim Mrva e Petr Brunclik, oltre al colombiano Miguel Tobon. La pattuglia azzurra sarà rafforzata da Francesco Forti, Giovanni Oradini e l’altro siciliano Gabriele Piraino, desideroso di raccogliere il testimone proprio da Caruso. L’ingresso al club di Via Martinella sarà gratuito per tutta la durata del torneo e c’è da credere che i bergamaschi saranno ancora più presenti, perché non tutti potranno recarsi a Rovereto. In attesa che Bergamo torni a essere una Grande Città del Tennis, in misura ancora maggiore a quanto è diventata negli ultimi vent’anni.
    ITF CITTÀ DEI MILLE – TROFEO AZIMUT / ALBO D’ORO2015 – Gianluca Naso (ITA)2016 – Adelchi Virgili (ITA)2017 – Andrea Collarini (ARG)2018 – Riccardo Bellotti (ITA)2019 / 2020 – Non disputato2021 – Federico Arnaboldi (ITA)2022 – Oleksandr Ovcharenko (UCR)2023 – Inaki Montes-De la Torre (SPA) LEGGI TUTTO

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    Emma Raducanu e il rapporto difficile con i genitori: “Da piccola mio padre mi ha forzato a giocare a tennis”

    Emma Raducanu GBR, 13.11.2002 – Foto Getty Images

    Il rapporto tra genitori e figli nel mondo dello sport è un tema sempre attuale e spesso al centro di discussioni. Molti genitori, nel tentativo di guidare i propri figli verso il successo, finiscono per assumere il ruolo di allenatori, con risultati a volte positivi, ma più spesso disastrosi. La tennista britannica Emma Raducanu ha deciso di affrontare questo argomento in una recente intervista al “The Times”, parlando apertamente della sua infanzia e del rapporto con i suoi genitori.
    Contrariamente a quanto si possa pensare, l’amore di Emma per il tennis non è stato un colpo di fulmine. “Quando ero bambina, mio padre mi ha forzato a giocare a tennis. A me non piaceva, ma con il passare degli anni e crescendo, il tennis è diventato una priorità nella mia vita, così ho iniziato a mettere pressione a me stessa per migliorare”, ha dichiarato la 21enne. I suoi genitori, racconta, sono sempre stati molto pressanti, soprattutto quando era piccola. “Ora siamo in una fase diversa, in cui mi dicono cosa pensano sia meglio per me, anche se si sono resi conto che più mi mettono sotto pressione, più io resisto”.
    La vita di Raducanu non è stata facile nelle ultime tre stagioni, da quando è diventata la prima e unica campionessa di uno Slam partendo dalle qualificazioni. Critiche costanti per le sue prestazioni in campo e per la sua vita fuori dal campo, una pressione insopportabile per una ragazza appena arrivata nel circuito, nonostante i numerosi contratti di sponsorizzazione. Da qui i dubbi, gli infortuni, i cambi di allenatore e la mancanza di risultati. E se la stampa inglese non ha di certo aiutato, sono stati i suoi genitori, molto tempo fa, a rappresentare il primo ostacolo psicologico.
    “Ho visto persone fantastiche con cui giocavo nelle categorie inferiori che avevano genitori molto più indulgenti, che mi ripetevano spesso: ‘Non fa niente se perdi’. La maggior parte di quei giocatori ora non gioca più a tennis, quindi da questo punto di vista non biasimo i miei genitori”, rivela Emma, in qualche modo “salvando” i suoi genitori per l’esigenza che le hanno sempre imposto nell’educazione, una ricetta che l’ha portata a fare la storia. “I miei genitori erano anche molto contrari ai miei fidanzati, credevano che andasse contro i miei allenamenti. Quando ero più giovane, infatti, non mi permettevano nemmeno di uscire con le mie amiche”, aggiunge la nativa di Toronto, ricordando tutti quei momenti che nel tempo sono diventati dolorosi.
    Queste interessanti confessioni di una campionessa Slam mettono in luce quel lato dello sport d’élite che spesso non vediamo: ciò che si nasconde dietro al campione, la sua vita personale, i fantasmi del passato, anche qualche trauma impossibile da nascondere nonostante il successo. “Ci sono state molte occasioni in cui ero risentita per la situazione e le persone che mi circondavano, ma quei momenti mi hanno anche fatto sentire sicura e a mio agio con la mia personalità, il che alla fine si è rivelato un punto di forza”, condivide la britannica, che nonostante tutto ha sempre cercato di cogliere il positivo da ogni esperienza vissuta.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Baby Pescosolido sulle orme di papà: Mattia in evidenza a Crema. Debutto ok per i favoriti

    Mattia Pescosolido, classe 2009, ha superato il primo turno del torneo “Città di Crema” battendo Tommaso Rosso per 7-6 7-6. È figlio di Stefano, ex top-50

    Dopo un fine settimana dedicato alle qualificazioni, che hanno distribuito gli ultimi 16 posti per i tabelloni principali (8 maschili, 8 femminili), al Tennis Club Crema è entrata nel vivo la 18esima edizione del torneo “Città di Crema”, evento internazionale under 16 del circuito Tennis Europe. Nel lunedì che ha visto Jannik Sinner – passato da Crema nel 2016 – diventare il primo italiano nella storia a conquistare il numero uno della classifica mondiale ATP, sui campi in terra battuta di via del Fante l’Italia si è messa subito in evidenza, portando già sedici giocatori al secondo turno. Fra i nomi dei promossi non passa inosservato quello del figlio d’arte Mattia Pescosolido, il cui padre Stefano (oggi voce SKY) è stato uno dei protagonisti del nostro tennis negli Anni ’90, arrivando fra i primi 50 giocatori al mondo e difendendo i colori azzurri in Coppa Davis. Un percorso che Mattia, classe 2009, sogna di ripetere partendo anche da tornei come l’appuntamento cremasco, necessari per farsi le ossa in vista del passaggio fra i professionisti. Pescosolido, reduce dalla finale raggiunta la scorsa settimana in doppio al prestigioso Torneo Avvenire di Milano, ha esordito a Crema battendo con due tie-break sul Centrale il connazionale Tommaso Rosso, e mercoledì sarà protagonista di un altro derby contro Matteo Sabbatini, che in mattinata ha fatto fuori in due set l’austriaco Lorenz Stadler (6-4 7-5).
    Nel tabellone maschile sono già uscite di scena anche due teste di serie: il numero 5 Emiliano Bratomi (battuto in rimonta dall’argentino Faustino Boffelli, in gara con una wild card) e il numero 8 Massimo Ruspaggiari, sconfitto per 7-5 6-4 dal bergamasco Tommaso Falardi, uno dei quattro qualificati ad aver superato il primo round. Tutto facile per il primo favorito Jorge Vanine, portoghese che ha lasciato tre game a Lorenzo Rocco (6-2 6-1). Fra le ragazze, invece, hanno vinto tutte le cinque teste di serie in campo nel lunedì di Crema, a partire dalla favorita della vigilia Nika Cakarun, croata che ha regolato con il punteggio di 6-0 6-3 l’azzurra Sofia Del Balzo Ruiti. Fra le prime otto giocatrici del seeding avanti anche Sara La Noce, Caterina Burini, Sofia Papalini e Ginevra De Angelis, che ha rimontato un set di svantaggio a Emma Chiesi. Martedì al Tennis Club Crema si parte alle 9 del mattino: in programma gli ultimi 12 match del primo turno, sei maschili e sei femminili, e tutti gli incontri che allineeranno i tabelloni di doppio ai quarti di finale. Ingresso gratuito.
    RISULTATISingolare maschile. Primo turno: Mondini b. Esposito 6-2 6-2, Casale b. Romano 6-1 6-2, Sabbatini b. Stadler (Aut) 6-4 7-5, Pescosolido b. Rosso 7-6 7-6, Vanine (Por) b. Rocco 6-2 6-1, Brignoli b. Rovagnati (Aut) 6-4 6-1, Boffelli (Arg) b. Bratomi 3-6 6-4 6-2, Cerani b. Stepanov (Sui) 6-3 6-2, Didoni b. La Palombara 6-2 6-1, Falardi b. Ruspaggiari 7-5 6-4.
    Singolare femminile. Primo turno: Volante b. Zoppas 6-4 6-4, Zotti b. Tamirsi 6-1 6-0, De Angelis b. Chiesi 3-6 6-1 6-0, Casella b. Dall’Antonia 6-3 6-2, Cakarun (Cro) b. Del Balzo Ruiti 6-0 6-3, Burini b. Buccinotti 6-1 6-1, Papalini b. Kravchenko 6-4 ritiro, La Noce b. Tiglea 2-6 6-0 7-5, Lampiano Garbarini b. Kirilova (Bul) 6-1 6-0, Nunes (Por) b. Sisca 6-2 6-3. LEGGI TUTTO

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    La sconfitta a Parigi non ferma Sinner: per i bookie l’azzurro sarà numero 1 a fine anno, a Wimbledon nuovo testa a testa con Alcaraz

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Da oggi è ufficiale: Jannik Sinner è il numero uno del mondo. L’azzurro non è riuscito a centrare il secondo Slam stagionale a causa della sconfitta in semifinale con Carlos Alcaraz a Parigi, ma si consola con la vetta del ranking, che secondo i bookie non verrà mollata tanto facilmente: si gioca infatti a 1,75 la conferma del primo posto a fine 2024, quota che sale a 2,50 per i betting analyst in caso di Sinner davanti a tutti in classifica al prossimo Roland Garros.
    Tuttavia, con due Slam ancora da disputare, gli esperti vedono in quota un altro trionfo di Sinner tra Wimbledon e US Open offerto a 1,95. Per quanto riguarda invece il torneo sull’erba londinese, in programma dal prossimo 1° luglio, sarà ancora testa a testa con Carlos Alcaraz: avanti il bis dello spagnolo – campione in carica – a 2,25, seguito a poca distanza, 2,50, dalla prima volta dell’azzurro all’All England Club. LEGGI TUTTO

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    Djokovic, l’incognita del rientro: a rischio Wimbledon e Olimpiadi

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Patrick Boren

    Il mondo del tennis è in attesa di capire quando e come Novak Djokovic tornerà in campo dopo l’operazione al menisco che lo ha costretto al ritiro nei quarti di finale del Roland Garros. Il numero 1 del mondo dovrà stare fuori dalle piste per almeno 3 settimane, saltando così la stagione sull’erba e mettendo in dubbio la sua partecipazione a Wimbledon. Ma la vera incognita è se riuscirà a recuperare in tempo per i Giochi Olimpici di Parigi, un appuntamento che ancora manca nel suo palmares. Sarà questa la sua sfida più grande o riuscire a tornare al 100% nel circuito?
    In questo scenario di incertezza, Andy Roddick ha espresso la sua opinione sui tempi di recupero di Djokovic, sottolineando come tutto dipenderà dalla gravità della lesione al menisco. L’ex numero 1 del mondo, che ha subito lo stesso infortunio a 17 anni, ha una visione più esperta della situazione. “Ovviamente è un corpo più giovane e ho giocato così per quattro o cinque mesi. L’ho rifatto qualche mese fa e mi sono semplicemente riposato, ma la differenza è che io non devo giocare Wimbledon tra un mese*”, ha dichiarato nel suo podcast ‘Served with Andy Roddick’.
    Roddick sa di cosa parla e ritiene che sarà impossibile per Djokovic giocare a Parigi e che anche Wimbledon sia quasi completamente escluso, poiché non si tratta solo di recuperare dall’operazione, ma anche di riprendere gli allenamenti dopo tanti giorni di stop. “Questa chirurgia, almeno in base a tutti i tipi che ho visto, compresa la mia, esclude i Giochi Olimpici e mette Wimbledon a grave rischio. Non si tratta solo di dire che il ginocchio starà bene tra un mese, perché bisogna allenarsi, soprattutto per Novak”.
    Il serbo è un giocatore con una forma fisica invidiabile, considerando che questa è solo la sua seconda operazione e che a 37 anni continua a vincere grandi titoli. Tuttavia, questo problema al ginocchio è particolare, poiché influirà sulla sua mobilità, un aspetto fondamentale nel suo gioco difensivo. “La sua specialità è poter martellare gli avversari, tenerli in scambi lunghi, muoverli da una parte all’altra… Novak ha bisogno delle sue gambe, delle sue abilità difensive. Probabilmente è il miglior giocatore difensivo nella storia del tennis e, in difesa, ti affidi alle tue gambe”, ha spiegato Roddick.
    La grande sfida che attende Djokovic, una volta recuperato dall’operazione, sarà tornare a competere al massimo delle sue possibilità. L’età non gioca a suo favore, oltre al fatto di essersi infortunato proprio tra i due Slam più ravvicinati. Questo metterà a rischio il resto della stagione? Cosa ne pensa Roddick? “Scommettere contro i grandi è a tuo rischio e pericolo, ma quando qualcuno ha 37 anni e inizia a operarsi al ginocchio, è un problema. Una rottura del menisco non è grave quando hai 24, 25, 26 anni, ma questo è il peggior momento possibile perché è il periodo più breve tra due Slam. Direi che l’erba è la sua superficie migliore in questo momento e la peggiore per i rivali che affronta. Se si ritira tra due settimane, sarà un guaio. Questo metterebbe a rischio anche gli US Open e potrebbe porre fine a questa stagione, dando l’ultima spinta l’anno prossimo. Bisogna recuperare in salute per il 2025”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Swiatek, dominio senza precedenti al Roland Garros: eguagliato un record storico

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Patrick Boren

    Ci sono statistiche che sembrano essere tirate fuori dal fondo del baule, ma questa è davvero impressionante. Che Iga Swiatek sia in completo dominio, specialmente sulla terra battuta, non è una novità. Ma ciò che la numero uno del mondo ha fatto al Roland Garros non ha quasi precedenti, poiché ha eguagliato un record incredibile.
    Ebbene, la polacca ha perso solo 11 (!) giochi dai quarti di finale in poi sulla strada verso il titolo, eguagliando ciò che Martina Navratilova aveva fatto agli US Open del 1983, così come il successo ottenuto da Chris Evert sempre agli US Open, ma nel 1976. Numeri assurdi che mostrano l’ampio dominio di Swiatek che, lungo il percorso, ha inflitto persino un 6-0 6-0.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Maria Valentina POP e Stan PUT sono i vincitori della 57° edizione del torneo internazionale Tennis Europe Avvenire

    Stan Put – Foto Roberta Corradin

    Si è conclusa la 57° edizione del torneo Avvenire, torneo internazionale Tennis Europe Under 14 Categoria 1, l’unico in Italia, disputato al Club Ambrosiano di Milano dall’1 all’8 giugno.Vince il titolo maschile l’olandese Stan Put che ha sconfitto in finale il finlandese Alex Tuomolin per 6-0, 6-2.Vince il titolo femminile la rumena Maria Valentina Pop che ha sconfitto in finale l’israeliana Daniel Baranes con il punteggio di 4-6, 7-6 (3), 7-6 (10)
    Due finali che hanno suggellato con un altissimo livello tecnico lo storico torneo di Milano, ma due partite con due storie diverse. Nella prima, quella maschile, ha trionfato senza difficoltà il portacolori dei Paesi Bassi che ha legittimato una superiorità emersa fin dal primo turno del torneo. Nonostante il grande livello espresso dal finlandese, Put ha dominato in 50 minuti senza dare mai segnali di difficoltà e ha concesso appena due game a Tuomolin, entrambi nel secondo set, e ha scritto il suo nome nell’albo d’oro e nel prestigioso “piatto” dell’Avvenire.
    La seconda finale è il manifesto del torneo. Una maratona di 3 ore e 13 minuti, un’altalena di emozioni e un equilibrio spezzato solo alla fine di un tie break deciso per 12 a 10. L’israeliana Banares aveva sorpreso tutti e, contro pronostico, ha conquistato il primo set 6-4 e sembrava volare verso il titolo quando sul 3 a 1 ha servito per il 4-1. Poi la rumena Pop è tornata in partita e da lì è partito un testa a testa dove Baranes è andata a servire sul 5-4. Di nuovo un testa a testa fino al tie break del secondo set che ha rimesso la sfida in parità. Il duello senza esclusione di colpi, caratterizzato dalla potenza di Baranes e dalla regolarità di Pop, ha regalato un tie break finale punto su punto al cardiopalma con match point annullati a vicenda fino all’epilogo di 12-10 per la rumena Pop celebrata dal numeroso pubblico delle grandi occasioni in piedi ad applaudire la nuova reginetta del tennis.
    Grande soddisfazione e progetti ambiziosi da parte della direzione torneo: “Un avvio in salita che ha però evidenziato una macchina organizzativa capace di far fronte alle difficoltà, in grado di gestire una settimana con più di 400 incontri su due circoli, Aspria Harbour Club e Club Ambrosiano, tra Under 14 e Under 16”, ha sottolineato il direttore del torneo Massimo Morelli, che ha rilanciato: “Abbiamo portato il torneo Under 14 Avvenire a Category One e auspichiamo di consacrarlo a Super Category l’anno prossimo”.
    Premio speciale “Rivelazione del torneo Avvenire” ad Alex Tuomolin, premio messo in palio dallo sponsor Renord.Alla cerimonia finale sono intervenuti i main sponsor Banca Intesa San Paolo e Law Deal che con i loro rappresentanti hanno consegnato il famoso “piatto” dell’Avvenire ai vincitori. La Regione Lombardia che ha patrocinato l’evento rappresentata dal Consigliere Regionale Marco Bestetti e la Federazione Italiana Tennis e Padel nella persona di Roberto Recalcati, consigliere regionale FITP. Il presidente di Sport Watchers, Tommaso D’Onofrio, il gruppo Aspria nella persona di Massimo Lacarbonara e Marco Tonarelli direttore del Club Ambrosiano. Oltre alle coppe e ai fiori anche i premi offerti dallo sponsor Powerade. Supervisor del torneo Alessandro Provasi di Forlì, arbitro della finale maschile Marco Mazzilli di Varese e della finale femminile Beatrice Belotti di Milano.
    Doppietta per Stan Put: in coppia con Joris Van Linde (NED) vincono il torneo di doppio: sconfitti in finale il russo Berdin e il rumeno Radu per 6-2, 6-3.Non è riuscita invece la doppietta a Maria Valentina Pop. Il titolo di doppio va alla coppia della Repubblica Ceca, Veronika Navratilova e Kristyna Prikrylova che superano l’israeliana Manhard e la rumena Pop per 6-3, 6-3. LEGGI TUTTO