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    Il torneo di Antalya non sarà trasmesso nemmeno da Tennis Tv

    Il torneo di Antalya non sarà trasmesso nemmeno da Tennis Tv

    Il torneo di Antalya, uno dei primi due eventi del 2021 – l’evento di qualificazione inizierà questo lunedì – non potrà essere seguito in TV (con Tennis TV), a causa di problemi legati all’ubicazione dei campi e ai mezzi esistenti locali.

    L’ATP Tour ha informato questo venerdì che il torneo non è in grado di trasmettere l’evento con la consueta qualità per le piattaforme audiovisive del circuito, quindi, nel migliore dei casi, l’evento potrà essere seguito su un servizio di streaming di qualità simile ad un Challenger. LEGGI TUTTO

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    Lemon Bowl 2021: Sorteggiati i tabelloni principali

    Alessandro Arcangeli – Foto Adelchi Fioriti

    Il tennis non si ferma: il nuovo anno è iniziato con gli incontri decisivi delle qualificazioni della 37ª edizione del Lemon Bowl. Il programma odierno si è svolto senza interruzioni all’interno delle strutture indoor di New Penta 2000, Eschilo 2 e Polisportiva Palocco, circoli che dal 27 dicembre stanno ospitando la prestigiosa rassegna nazionale a partecipazione straniera. Tra ieri e oggi sono tantissimi i ragazzi che hanno alzato le braccia al cielo e non vedono l’ora di competere nel tabellone principale dove entreranno in gioco i migliori.
    Sorteggiati i main draw – Graditi ritorni e prime volte assolute: con l’inizio dei tabelloni principali entrano in gioco i migliori atleti delle categorie under 10, 12 e 14. Tra i più grandi d’età protagonista atteso il campione d’Italia under 13 Andrea De Marchi, laziale che negli anni passati al New Penta 2000 si è già laureato campione nell’under 12 e nel promozionale under 8. Ai nastri di partenza l’atleta dello Junior Palocco sarà atteso dalle altre principali teste di serie Alessandro Mondazzi, Tommaso Bruno e Rafael Capacci. Tra le ragazze l’under 14 potrebbe essere il torneo di Fabiola Marino, vincitrice dell’ultima Coppa Lambertenghi (Campionati Italiani under 12). Sulla sua strada non solo le tante agguerrite connazionali, ma anche la giocatrice di provenienza belga Emma Scaldalai. Tra i ragazzi che tornano nella capitale carichi d’entusiasmo, impossibile non citare Dennis Spircu. Il giocatore seguito da Corrado Barazzutti è prima testa di serie tra gli under 12 e va a caccia della prima coppa dei limoni dopo la finale di due anni fa. Vincere non sarà facile, tanti i ragazzi che proveranno ad ostacolare la strada del favorito: da tenere d’occhio Luca Cosimi, Paolo Mangiante e Mattia Cona, oltre agli stranieri Riccardo Bogdan Pastrav, Erik Adrian Neacsa (Romania) e Sergey Vostrikov (Russia). Attesa grande battaglia anche a livello femminile dove la toscana Vittoria Vignolini proverà a resistere all’assalto di Martina Cerbo e Micol Salvadori. Nel tabellone sarà al via anche la bosniaca Tea Kovacevic, iscritta last minute e possibile mina vagante. A livello under 10 saranno presenti Filippo Capitanelli e Agnese Calzolai, due anni fa campioni nell’evento promozionale riservato agli under 8. Attesa anche l’importante rappresentanza maltese che si presenta a Roma con Sophia Arpa, Maryia Magro e Cosmo De Trafford. I match di primo turno prenderanno il via alle 9.00 di mattina di sabato 2 gennaio sui campi di New Penta 2000, Eschilo 2 e Polisportiva Palocco.

    Dalle pre-qualificazioni al main draw, brilla Arcangeli – Si mette in luce e conquista il posto nel tabellone under 12 Alessandro Arcangeli, talento della Tennis Training School di Foligno partito dalle pre-qualificazioni. “Per entrare in tabellone ho giocato otto partite, è stata dura ma sono stato bravo a vincerle tutte. Oggi ho vinto al match tie-break contro un avversario molto ostico – ha commentato Arcangeli dopo aver superato Dimitru Spiridon nel turno decisivo delle qualificazioni -. Con questa vittoria ho raggiunto il mio obiettivo, adesso proverò a spingermi il più avanti possibile”. Lo scorso anno il classe 2010 si fermò ai quarti di finale contro Andrei Radu, ma è pronto a dare il massimo per migliorarsi in questa edizione: “Voglio fare bene perché questo è uno dei tornei più importanti. Il Lemon Bowl mi piace moltissimo perché ci sono tantissimi giocatori e mi diverto sempre dentro e fuori dal campo”. Il piccolo Alessandro ha la possibilità di crescere a Foligno, dove ha la fortuna di ammirare tanti professionisti: “Ho iniziato a giocare al campetto vicino casa mia quando avevo cinque anni. Poi un maestro mi ha chiesto se volessi andare alla Training School, ho accettato e sono migliorato molto con coach Fabrizio Roscini”. LEGGI TUTTO

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    “L’obiettivo di Naomi Osaka nel 2021 sarà l’oro olimpico”

    Naomi Osaka, n.3 WTA

    “L’obiettivo di Naomi Osaka nel 2021 sarà l’oro olimpico”. Parole e musica di Yutaka Nakamura, trainer della n.3 del ranking WTA. Del resto la possibilità di potersi giocare la vittoria alle Olimpiadi nella capitale del proprio paese è un’occasione unica nella carriera di uno sportivo. “Ho parlato con lei in diverse occasioni del grandissimo sogno che sarebbe vincere l’oro olimpico a Tokyo 2021”, dichiara Nakamura alla stampa nazionale, “non ci sono molte opportunità in una carriera professionale per ottenere grandi successi olimpici, è consapevole che potrebbe avere tre chance nella migliore delle ipotesi, al massimo della forma, alle Olimpiadi. Quindi ci assicureremo che sia ben preparata, al massimo delle sue possibilità”.

    Alcuni osservatori criticano Osaka per il fatto di non giocare molti tornei, concedendosi delle pause. Proprio su questo tema, Nakamura approfondisce il suo punto di vista, spiegando come questi momenti “off” siano voluti e studiati: “Naomi ha capito di essere una persona che ha bisogno di prendersi delle pause, e di avere pazienza nell’attesa. Ci sono giocatori che hanno paura di rallentare la propria stagione razionalizzando gli sforzi temendo di perdere ritmo e fiducia, ma lei invece sa stare lontana dal tennis senza perdere di vista la sua condizione fisica e feeling con il gioco. Riesce a trovare l’equilibrio tra disconnessione mentale e mantenimento fisico. Questa è una qualità importante, non scontata, è qualcosa che di solito costa molto ai tennisti, quindi Naomi possiede un grande vantaggio. Così facendo potrà gestire al meglio gli sforzi fisici e mentali, e mantenere in equilibrio il suo corpo. Inoltre, è molto umile, sa ascoltare e vive la sua vita interessandosi a molti altri aspetti sociali oltre al tennis”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Murray ci ripensa: non andrà a Delray Beach

    Andy Murray, classe 1987

    La prossima settimana l’ATP 250 di Delray Beach – insieme ad Antalya – inaugurerà il calendario del 2021. Il torneo della Florida vanta una discreta entry list, arricchita dalla wild card assegnata ad Andy Murray. Lo scozzese sta cercando di rientrare nel tennis che conta, ma il suo ranking ancora è troppo basso (n.122 a fine anno) per permettergli di entrare nei main draw di tornei ben frequentati o di alto livello.
    Purtroppo Andy ha fatto marcia indietro: lo scozzese ha appena comunicato di aver cambiato idea, non volerà negli States rinunciando all’invito. Come lui, anche il connazionale Dan Evans che si ritira dall’evento. “Dopo molte discussioni con il mio team, ho deciso di non viaggiare per giocare a Delray Beach”, ha detto Murray. “Dato l’aumento dei contagi Covid-19 in Florida e delle problematiche per i voli transatlantici, voglio ridurre al minimo i rischi in vista degli Australian Open”.

    Tutto confermato invece per quanto riguarda lo Slam “down under”, Murray ha detto di voler sfruttare la wild card ricvuta dall’Australian Open la scorsa settimana, volerà in Australia e giocherà di nuovo a Melbourne.
    “Diamo il benvenuto ad Andy Murray a Melbourne, a braccia aperte”, ha dichiarato il direttore del torneo Craig Tiley. “Come cinque volte finalista, Murray è stato protagonista di così tante partite e pagine incredibili nella storia recente degli Australian Open. Il suo ritiro per i gravi problemi all’anca, annunciato nel nostro torneo in una conferenza stampa, fu una pagina toccante; ma ora vederlo tornare, dopo aver subito un importante intervento chirurgico, sarà il momento clou degli Australian Open 2021. Gli auguriamo tutto il meglio e non vediamo l’ora di vederlo in campo”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Melbourne riporta nuovamente casi positivi al Covid dopo 61 giorni

    Melbourne riporta nuovamente casi positivi al Covid dopo 61 giorni

    Dopo 61 giorni senza notificare alcun caso positivo di COVID-19 nello stato di Victoria (Melbourne), ieri le autorità sanitarie hanno confermato i tre casi positivi.
    A capodanno il ritorno del virus potrebbe potenzialmente mettere in discussione la celebrazione degli Australian Open, rinviati dall’8 al 21 febbraio 2021. I tre casi individuati a Melbourne non sono stati individuati nell’hotel riservato ai tennisti durante quel periodo di quarantena. Le autorità sanitarie stanno cercando di identificare e contattare le persone che potrebbero essere state in contatto con i tre positivi.

    Il governo pubblicherà presto un elenco delle aree potenzialmente esposte dal virus. LEGGI TUTTO

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    Lemon Bowl 2021: Pescosolido coach e genitore al torneo. Matteo Gigante “Vittoria indimenticabile”

    Stefano Pescosolido – Foto Alessandro Nizegorodcew

    La 37ª edizione del Lemon Bowl prosegue spedita. I tabelloni di qualificazione sono entrati nella fase clou, e sui campi di New Penta 2000, Eschilo 2 e Polisportiva Palocco i match si sono susseguiti senza esclusione di colpi. Dopo l’arrivo di Emma Scaldalai, Roma ha abbracciato gli altri partecipanti dall’estero. Ai giovani tennisti provenienti da Russia, Francia, Croazia, Belgio, Svizzera, Romania e Malta, si è aggiunta la bosniaca Tea Kovacevic, impegnata nell’under 12. Venerdì 1° gennaio il torneo non si ferma e assegnerà i pass per i main draw.
    Pescosolido: “Coppa Davis? Sognare non è sbagliato” – Avanza al turno decisivo delle qualificazioni Mattia Pescosolido, figlio di Stefano, che sta prendendo parte al torneo under 12. Dopo tanti anni l’ex numero 42 ATP è tornato al Lemon Bowl in qualità di genitore e coach: “Mi fa piacere esserci e aver rivisto tante persone. Il livello di tennis è sempre alto ed in ogni categoria ci sono i migliori: il campo partecipanti vale più di quello di un campionato italiano”. Non ha dubbi Pescosolido che si è presentato in trasferta con Mattia e altri ragazzi dello Sporting Milano 3: “Giocare questa rassegna è sempre un’esperienza formativa, mi fa piacere che qui ci sia anche Mattia. Sono felice che i miei figli giochino a tennis, con loro ho un bel rapporto, anche se ricoprire un doppio ruolo non è sempre facile”. L’ex tennista laziale si è poi congedato con un commento sul momento del tennis azzurro: “Siamo messi molto bene. Nel maschile abbiamo tanti atleti in top 100 e anche tra i primi 200: penso che i ragazzi abbiano proprio cambiato mentalità. Coppa Davis? Sognare non è sbagliato, l’organico per conquistare il titolo non manca”.

    Gigante torna al Lemon Bowl – Nella giornata odierna gli spalti del New Penta 2000 hanno ospitato anche Matteo Gigante, attuale numero 563 ATP, nel 2016 vincitore del Lemon Bowl under 14. “Ho giocato qui dall’under 8 all’under 14, ogni volta mi sento a casa – le parole del romano, che dopo tante sconfitte si prese il titolo all’ultima occasione utile -. Dopo quel successo abbracciai forte il mio maestro Alessandro Galli, un ricordo indimenticabile”. Sui campi della rassegna Gigante è cresciuto incontrando anche momenti negativi che hanno fatto parte del naturale percorso di crescita: “I ricordi più brutti? Sicuramente le volte che non sono riuscito ad andare oltre il secondo turno, ero fisicamente più piccolo degli altri”. Dopo essersi ricongiunto a Galli, Gigante sta lavorando nella capitale per il 2021: “La preparazione sta andando bene, non sono mai stato così motivato. Obiettivi? Meglio non sbilanciarsi”. LEGGI TUTTO

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    Opelka: “Nell’ATP ci sono troppi conflitti di interesse”

    Reilly Opelka

    Rielly Opelka chiude il tormentato 2020 con “i botti”, sparando senza mezzi termini sull’ATP. Nel corso di una intervista concessa al podcast Behind the Racquet, il gigante statunitense accusa l’ATP di vivere con forti conflitti di interesse, e questo finisce per penalizzare oltremodo i giocatori, proprio quelli che a rigor di logica l’associazione dovrebbe sostenere. Per questo Reilly non si dice affatto sorpreso della nascita della PTPA e di condividerne i principi. Ecco alcuni estratti del suo pensiero.
    “Noi giocatori abbiamo bisogno di una associazione come la nuova PTPA. Se guardiamo bene, ci sono molti conflitti di interesse all’interno dell’ATP. Non è possibile per una persona essere presente alle riunioni dell’ATP, essere un direttore di torneo e quindi un agente di un giocatore. Non può succedere assolutamente una cosa del genere, ci sono molti conflitti di interesse e la PTPA è stata creata per sbarazzarsi di questo genere di situazioni”.

    Il riferimento è chiaro: Herwig Straka, che oltre a rappresentare gli interessi di Dominic Thiem è anche direttore di un torneo e membro del board ATP: “L’agente di Dominic Thiem è un esempio … Possiede un torneo in Austria. Come è possibile questo? È nel consiglio dell’ATP e ha un voto sulla distribuzione del denaro. Dubito che abuserà della sua posizione perché conosco Straka ed è un bravo ragazzo, ma il fatto che sia lì è un male. LA PTPA? Non è stata creata con una visione e una strategia a lungo termine. Questa organizzazione ha chiarito che non vuole combattere con i dirigenti ma sostenere gli interessi dei giocatori, ma non è del tutto chiaro come l’ATP medierà con l’associazione in futuro”.
    Al momento nessun membro “fondatore” della PTPA si è espresso sul rinnovo del Player Council ATP, o sul nuovo calendario diffuso fino a tutto marzo 2021.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sam Querrey multato dall’ATP per la fuga da San Pietroburgo

    Sam Querrey, 33 anni n.53 ATP

    Ricordate la fuga di Sam Querrey da San Pietroburgo lo scorso ottobre? Il tennista statunitense, risultato positivo (insieme alla moglie) nei test precedenti all’inizio del torneo russo, fu posto in isolamento in un hotel della città. Quando le autorità sanitarie lo avvertirono di un prossimo test, con possibilità di un ricovero precauzionale in una struttura sanitaria cittadina, Sam pensò bene forzare la quarantena (violando quindi i protocolli di sicurezza sottoscritti con l’ATP per la ripresa dell’attività) scappando alle 5 del mattino grazie all’intervento del suo agente, che aveva preparato in fretta e furia un volo privato da San Pietroburgo verso una destinazione sconosciuta in Europa. Operazione questa facilitata dal fatto che Querrey era stato testimonial di una nota compagna di jet privati.
    Querrey divenne irreperibile per diversi giorni, scomparso nel nulla (probabilmente in una casa affittata in un paese scandinavo), per quella che sembrava una vera spy story con intrigo internazionale, visto il chiaro risentimento da parte delle autorità russe e della stessa ATP, a dire  poco imbarazzata dalla faccenda.

    Dopo oltre due mesi, proprio l’ATP ha comunicato di aver chiuso l’inchiesta a carico di Querrey. Per la chiara violazione del protocollo Covid-19 all’ATP 500 San Pietroburgo, Sam è stato multato di 20.000 dollari ma, a causa del suo comportamento esemplare all’interno del circuito in questi anni, la multa è stata sospesa, e Querrey è stato posto sotto osservazione nei prossimi tornei. Il giocatore ha cinque giorni per presentare ricorso contro la decisione, se lo desidera.
    Pur comprendendo il panico che la situazione provocò in Querrey – esser ricoverato in Russia con moglie e figlio, ignari del trattamento ricevuto, soprattutto in relazione al piccolo – la pena inflitta all’americano sembra fin troppo lieve. Infatti nei protocolli di sicurezza firmati dai tennisti si parla di sanzioni molto severe in caso di violazione, tra cui anche una lunga sospensione dalle competizioni o addirittura la radiazione. Questa faccenda potrebbe rappresentare un precedente tutt’altro che incoraggiante nel caso in cui dovessero verificarsi altre situazioni simili. Resta poi incomprensibile come mai Querrey abbia deciso di andare a San Pietroburgo con moglie e figlio molto piccolo, vista l’eccezionalità del momento e la pericolosità dei viaggi, quando la stessa ATP – oltre al buon senso…- scoraggia di portarsi al seguito accompagnatori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO