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    Il Miami Open avrà una presenza del 20% di pubblico nel 2021

    Il Miami Open, primo Masters 1000 (e secondo WTA 1000) del 2021, previsto per la seconda metà di marzo, dovrebbe svolgersi entro le date previste e con un certo pubblico sugli spalti. Come è successo a Delray Beach, nello stesso stato della Florida, nella prima settimana della stagione, il supertorneo americano dovrebbe essere giocato con […] LEGGI TUTTO

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    A Rotterdam giocheranno anche Tsitsipas, Shapovalov e Raonic

    Denis Shapovalov

    L’ATP 500 di Rotterdam è da sempre uno dei tornei indoor più interessanti e qualificati della stagione. Basta leggere l’albo d’oro, iniziato nel 1972, per trovare campioni come Ashe (primo vincitore), Borg, Connors, Vilas, Mecir, Edberg, Becker, Stich, Krajicek (oggi direttore del torneo), Kafelnikov, Hewitt, Federer, Murray, Soderling, Wawrinka, oltre al nostro Omar Camporese nel 1991, quando sconfisse Ivan Lendl in finale.
    L’edizione 2021 si accinge ad essere una delle più ricche di sempre per la qualità dei giocatori al via. Dopo la conferma del ritorno dopo 12 anni di Rafa Nadal, è di ieri la notizia che anche Stefanos Tsitsipas, Denis Shapovalov e Milos Raonic prenderanno parte al torneo, aggiungendosi a Stan Wawrinka, Daniil Medvedev, Kei Nishikori, David Goffin, Andrey Rublev, Roberto Bautista Agut, il detentore del titolo Gael Monfils ed il nostro Jannik Sinner.

    Krajicek, rispondendo alle domande della stampa nazionale, non ha nascosto che sta cercando di allestire il “miglior torneo possibile come parco giocatori”. Che si riferisca ad una possibile presenza di Roger Federer? Lo svizzero giocò per l’ultima volta in Olanda nel 2018, coronando la sua presenza con il ritorno al n.1 del ranking.
    L’entry list del 500 di Rotterdam si chiuderà il primo febbraio, ma già con queste presenze sarà un evento degno di un Masters 1000.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Verso la fine della quarantena per i 72 tennisti in isolamento

    Australian Open: Verso la fine della quarantena per i 72 tennisti in isolamento

    Il complesso processo di “Deconfinamento” dei tennisti dell’Australian Open 2021 è iniziato ed è particolarmente rilevante il modo in cui la questione sarà portata avanti con i 72 giocatori che non hanno potuto lasciare le loro stanze durante tutti questi giorni.

    Secondo The Age da giovedì sera fino a domenica mattina, i giocatori ritorneranno in campo, a seconda di quando sono arrivati ​​a Melbourne, anche se l’organizzazione ha allestito un’area a Melbourne Park in modo che tutti possano allenarsi già da venerdì.
    Saranno chiusi una serie di campi a cui avranno accesso solo i 72 professionisti in isolamento. LEGGI TUTTO

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    Morta la giovane promessa cilena Ignacio Tejeda. Aveva solo 17 anni

    Morta la giovane promessa cilena Ignacio Tejeda. Aveva solo 17 anni

    È una notizia che nessuno vorrebbe dare. Ignacio Tejeda, un giovane tennista cileno di soli 17 anni, è morto per un cancro diagnosticato 11 mesi fa. Una tragedia che sta scuotendo lo sport cileno, che si è mobilitato in modo incredibile per raccogliere quasi 800.000 dollari per pagare le cure allo sfortunato atleta cileno.
    Tejeda è andato anche anche negli Stati Uniti per provare diversi trattamenti, ma niente ha funzionato La biopsia ha rivelato inizialmente un tumore delle dimensioni di un pugno, situato in una zona complicata, poiché interessava un polmone, l’aorta, la vena cava e il cuore. La cosa più sorprendente era che il giovane non aveva particolari dolori.
    Di fronte alla drammatica notizia di Ignacio Tejeda di 11 mesi fa, lo sport cileno si è riunito e ha realizzato ciò che sembrava complicato. Marcelo Rios, Nicolàs Massu, Cristian Garín e Fernando González sono solo alcuni dei tennisti che si sono riuniti per raccogliere fondi, mentre il giovane Ignacio ha ricevuto messaggi di sostegno da personaggi come Novak Djokovic, Rafael Nadal, Dominic Thiem e il calciatore Arturo Vidal.
    Di fronte a questa notizia devastante, possiamo solo porgere le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici di Ignacio Tejeda. LEGGI TUTTO

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    Esibizione Adelaide: Questa notte in campo Jannik Sinner contro Novak Djokovic

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Nella notte tra giovedì e venerdì Jannik Sinner sfiderà nell’esibizione “A Day at the Drive” ad Aderlaide il numero 1 del mondo Novak Djokovic.
    A metà dicembre la 19enne stella di Sesto Pusteria è stata scelta dallo spagnolo Rafael Nadal come compagno di allenamento in vista della stagione che sta per iniziare. Sinner ed il maiorchino si sono preparati insieme per sette giorni ad Adelaide. Un grandissimo onore per il vincitore degli ATP Next Gen Finals, visto che nel sud dell’Australia si allenano solo i miglior tre giocatori del mondo, ovvero Novak Djokovic, Nadal e l’austriaco Dominic Thiem. Nella notte tra giovedì e venerdì è in programma l’esibizione “A Day at the Drive”, dove Sinner, numero 36 del ranking ATP, affronterà nel primo match della giornata proprio il fenomeno serbo Djokovic. La partita inizia alle ore 3.30 italiana e verrà trasmessa in diretta su Eurosport.

    Per Sinner è anche una buona prova generale in vista del primo impegno stagionale. Infatti, l’azzurro debutterà la prossima settimana nell’ATP 250 “Melbourne 1”.Dall’8 febbraio giocherù poi gli Australian Open a Melbourne, il primo Slam dell’anno. LEGGI TUTTO

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    Courier: “Djokovic nettamente favorito per gli Australian Open, ma durante l’anno…”

    Jim Courier, campione a Melbourne nel 1992 e 1993

    Ormai manca poco all’avvio della stagione australiana, mai così tribolata per colpa della pandemia, apparentemente sotto controllo in Australia grazie a misure severissime ed il naturale isolamento del continente, ma ancora fuori controllo nel resto del mondo. Iniziano quindi le prime previsioni su quel che potrà raccontare il primo Slam dell’anno. Jim Courier, due volte campione a Melbourne e oggi apprezzato opinionista (e non solo), è intervenuto nel programma “Wide Sport” su Sport Radio, lanciandosi in alcune previsioni. Secondo “Big Jim”, Djokovic è ancora nettamente favorito per la vittoria agli Australian Open, ma nel corso dell’anno a suo dire ne vedremo delle belle.
    “Abbiamo vissuto un’epoca irripetibile con campioni straordinari, ma il tempo passa anche per loro, e dietro ci sono ragazzi di talento. Non credo che la vecchia guardia farà uno “sweep” (ossia spazzerà via tutti i rivali) in tutti i Major come hanno fatto negli ultimi anni. Tuttavia mi aspetto che uno dei campioni vincerà l’Australian Open dalla parte degli uomini. Il torneo delle donne è assai più aperto, difficile lanciarsi in una previsione. Chi vincerà? Beh, Novak Djokovic è favorito in modo schiacciante, sia per quante volte ha sollevato il trofeo che per quanto bene gioca all’inizio dell’anno”, ha affermato Courier.

    Ecco le motivazioni del suo pronostico a favore del serbo: “Novak è riposato, è pronto, ha avuto accesso agli allenamenti completi ad Adelaide e venerdì farà una prima bella partita (contro Sinner, ndr). Ha tutto in ordine per dare il meglio. Altri giocatori entrano in forma più tardi, lui invece è sempre il più veloce a scattare dai blocchi, sia per il suo fisico che come programma la sua stagione. Inoltre le condizioni di Melbourne per lui, come velocità del campo, sono ideali. Lo dimostrano i suoi eccezionali successi nel torneo”.
    “Tuttavia la stagione non sarà dominata. I vecchi non possono ringiovanire, ci saranno molte possibilità per i ragazzi più giovani di inserirsi e vincere Masters 1000 e Slam. Thiem l’ha dimostrato, Zvererv c’è andato vicino, Medvedev è pronto, e via dicendo. Nel 2021 assisteremo a molte esplosioni, ne vedremo delle belle quest’anno”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Ci saranno ben 380 raccattapalle e non avranno le mascherine

    Australian Open: Ci saranno ben 380 raccattapalle e non avranno le mascherine

    Ogni dettaglio dell’imminente Australian Open è stato studiato e pensato nei minimi particolari, anche se non tutti sono stati graditi.
    Alcuni si chiedevano cosa sarebbe successo con i raccattapalle e finalmente conosciamo la risposta. Curiosamente, ci saranno più che mai (380ragazzi), tra i 12 e i 17 anni, come se non ci fosse nessuna pandemia.

    Naturalmente, dovranno usare continuamente il disinfettante per le mani e non potranno maneggiare gli asciugamani o le bottiglie dei giocatori. Non indosseranno le mascherine. LEGGI TUTTO

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    30 anni fa Boris Becker vinse gli Australian Open e divenne n.1 del mondo (di Marco Mazzoni)

    Boris Becker agli Australian Open 1991

    27 gennaio 1991. Esattamente trenta anni fa, sul centrale di Melbourne, Boris Becker è ad un passo dal vincere gli Australian Open. Al di là della rete Ivan Lendl, campione in carica. Il ceco serve per allungare il match, sotto 5-4 nel quarto set, in svantaggio due set a uno.
    Lendl è partito forte, con servizi precisi e diritti violenti ha vinto di slancio il primo parziale con un perentorio 6-1. Boris non si scompone, entra in partita col servizio trovando grande velocitàanche  in risposta e nelle proiezioni a rete, sfidando il passante di Lendl. La prima micidiale del tedesco entra in ritmo, toglie certezze alla risposta di Ivan, che inizia a sbagliare di più.
    Becker sale in cattedra, vince secondo e terzo set 6-4. Siamo al momento decisivo, ad un passo dal successo, avanti 5-4 ma in risposta. Boris è un concentrato esplosivo di energia, l’occhio è quello “killer” di chi sente il profumo della vittoria, pronto a tutto per afferrarla. Risponde bene il tedesco, Lendl avverte la tensione e tira lungo un diritto di scambio, tradito dal colpo che l’ha reso leggendario. 0-15. Arriva un’altra risposta precisa di Boris, al centro, ma non così insidiosa. Ivan è lento nell’uscire dal movimento di servizio, la sua palla muore in rete perché trattiene il braccio, pagando tutta la tensione del momento. 0-30. Lendl guarda infuriato le sue corde, sfubba stizzito, mentre il pubblico è tutto in piedi. La iconica routine al servizio del ceco è ancor più meccanica del solito, come se fosse svuotato, consapevole dell’imminente sconfitta. La prima di servizio muore in rete; la seconda è lenta, prevedibile, addirittura sul diritto “bomba” di Becker, che ovviamente non si fa pregare. Con un balzo felino in avanti aggredisce quella palla scaraventando una risposta lungo linea d’attacco purissima, che muore all’incrocio delle righe; Lendl rimanda la palla come può, ma Boris scarica tutta la sua potenza in uno smash che catapulta la palla sugli spalti. 0-40, tre Championship point!

    Fu il pugno Boris mentre si avvia in risposta, divora con gli occhi le corde della sua racchetta, sistemandole a puntino per giocare la palla più importante del torneo, una delle più importanti della sua carriera. Becker prova un chip and charge d’attacco, già dalla risposta, sul rovescio del rivale, che stavolta scende bene sulle ginocchia e scaraventa un passante cross imprendibile. 15-40, secondo match point. Niente prima di servizio… E ancora la seconda sfida il diritto di Boris che di nuovo rischia una risposta a tutta in lungo linea. L’impatto è perfetto, la palla fila via retta e velocissima. Imprendibile. Game Set Match Becker! Getta in tribuna la racchetta Boris (cimelio incredibile per un incredulo barbuto spettatore), salta a braccia alzate correndo verso la rete. Esulta (moderatamente) nel suo box anche Bob Brett, bravissimo coach recentemente scomparso. I due finalisti si stringono la mano freddamente, non corre esattamente buon sangue… ma è solo un dettaglio. Becker torna in mezzo al campo, salta impazzito di gioia indicando 1 col dito indice. 1° titolo “down under” e futuro n.1. Quindi corre nel tunnel per andare in tribuna, ad abbacciare il suo box.
    30 anni fa Becker non solo vinse il suo primo Australian Open e quinto titolo dello Slam in carriera, ma soprattutto coronò il sogno di diventare all’indomani (28 gennaio) n.1 nella classifica mondiale, scalzando l’eterno rivale Stefan Edberg. La gioia durerà solo poche settimane, ma quel torneo resterà uno dei più belli e intensi giocati dal campione tedesco. E pensare che in tutto quell’Australian Open l’avversario più tosto sulla sua strada verso il successo fu al terzo turno il nostro Omar Camporese, bravissimo a lottare alla pari fino al 14-12 al quinto. Un pericolo scampato che mise il turbo a Becker, poi inarrestabile.
    Dopo quel successo, Boris festeggiò in modo assai originale. Dopo la premiazione di rito, scomparve per un po’. No, nessun “tuffo nello Yarra” (quello sarà il marchio di fabbrica di Jim Courier l’anno seguente), se ne andò semplicimente a correre da solo negli angoli più remoti di Melbourne Park. “Volevo assaporare ogni attimo di quella giornata, farlo da solo fu il modo più bello. Solo io e la sensazione unica che ti fornisce un grande successo insieme all’esser diventato n.1 in classifica. Tanti anni di sacrifici con in mente l’obiettivo di essere il migliore. C’ero riuscito”. E c’era riuscito giocando un tennis straordinario per qualità, coraggio e spettacolo regalato al pubblico. Che bei ricordi…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO