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    Il “re” dei doppi falli agli Australian Open ha perso al primo turno!

    Benoit Paire nella foto

    Con l’Australian Open che ormai si è concluso e con Novak Djokovic che ha vinto il suo nono titolo, è il momento di dare un’occhiata ad alcuni dati statistici.
    Beh, uno degli indicatori più curiosi viene dal numero di doppi falli commessi. Il numero uno del mondo è in cima con 23 ‘doppi falli’, qualcosa di relativamente naturale dato che ha giocato sette partite.Il dato sicuramente curiso è che il tennista con cui è in parità al primo posto ha perso al primo turno!

    Stiamo parlando del francese Benoit Paire, che ha registrato gli stessi 23 doppi falli nella sua sconfitta di apertura in quattro set contro il bielorusso Egor Gerasimov. Anche Alexander Bublik è rimasto vicino alla “vetta” con solo due incontri, mentre Denis Shapovalov, Feliciano López e Mikael Ymer ne hanno giocati solo tre e sono ugualmente nella top ten.
    La sfida dei doppi falliPaire 23 doppi falli – 1° Incontro disputatoDjokovic 23 – 7°Lopez 22 – 3°Shapovalov 21 – 3°M. Ymer 21 – 3°A. Zverev 21 – 5°Medvedev 21 – 7°Bublik 20 – 2°Fognini 20 – 4°Karatsev 20 – 6° LEGGI TUTTO

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    Da Melbourne: Parlano Novak Djokovic e Daniil Medvedev. Djokovic “Capisco le perplessità di chi pensa che non fossi davvero infortunato, anche se a volte l’ho percepite come ingiuste”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    IL DISCORSO DI DJOKOVIC
    “Posso anche dire che l’età è solo un numero, e non mi sento vecchio, ma la realtà biologica è che arrivato a quasi 34 anni devo centellinare le mie energie e programmare la mia stagione in modo da raggiungere la forma migliore negli Slam, perché sono questi gli appuntamenti che contano. Quelli e il numero uno del mondo.Non sono ancora arrivato al record di Nadal a Parigi, ma c’è una storia d’amore con Melbourne e con gli Australian Open che ogni anno si autoalimenta.È difficile spiegare da dove nasca questo feeling, ma ogni anno torno in questo posto, in questo stadio, faccio il pieno di fiducia e rivivo certe sensazioni.È difficile dire se questo sia stato il più difficile, certamente è stato quello che dal punto di vista emotivo ha richiesto molto per le circostanze nelle quali si è svolto il torneo, per il fatto che all’inizio noi tennisti non sembravamo benvenuti da parte del pubblico australiano. E poi per le mie difficoltà fisiche. Ho dovuto investire molto tempo e molte energie con il mio team per superare le avversità e per arrivare a sedermi qui con il trofeo.”

    “Capisco le perplessità di chi pensa che non fossi davvero infortunato, anche se a volte l’ho percepite come ingiuste. Sono un essere umano e certamente mi fanno male certe critiche e certi atteggiamenti, ma l’importante è non permettere a tutti quello che si diceva di influenzare la mia prestazione. E comunque quel che è successo in queste settimane lo vedrete in un documentario che uscirà a fine anno”.
    IL DISCORSO DI MEDVEDEV
    “Ricordo che qualche anno fa, quando ero 500 o 600 del mondo, a Monaco mi sono allenato con lui. Nole era il numero 1 del mondo, aveva appena vinto Wimbledon e cercava qualcuno con cui palleggiare. Io ero intimidito e non riuscivo a spiccicare parola. Djokovic non solo mi mise a mio agio facendomi un sacco di domande, ma si dimostrò molto più e alla mano di quanto lo dipingessero i media”. LEGGI TUTTO

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    Australian Open: un Djokovic sontuoso demolisce Medvedev in tre set. Nono titolo a Melbourne per il n.1

    Novak Djokovic

    Novak Djokovic demolisce le ambizioni di Daniil Medvedev dominando la finale 2021 degli Australian Open, 7-5 6-2 6-2 lo score. È il 18esimo Slam in carriera per il n.1. Un Djokovic sontuoso, in tutti gli aspetti del match: eccellente sul piano fisico (stava benissimo), lucidissimo in quello tattico, perfetto su quello tecnico. Ha giocato da vero n.1, imponendo la sua forza, presenza, qualità tecnica e tattica. Oggi è stato nettamente superiore al russo, pochissime le sbavature e minime le pause, prontamente recuperate. Novak è stato chirurgico nel mettere in pratica il suo tennis al limite della perfezione sia in spinta che in difesa, mostrando una differenza netta su Medvedev, disarmato e in confusione. Ad un certo punto del match (dalla metà del secondo set, quando Novak ha dilagato) era evidente la frustrazione dello sfidante, che era sceso in campo in grande fiducia, convinto di potercela fare. Djokovic da vero “tiranno in Australia” l’ha ricacciato indietro con veemenza, tanto che solo nella fase centrale del primo set c’è stata davvero partita, con un certo equilibrio. L’allungo del serbo nel finale del primo set è stato sufficiente a spaccare la partita, perché da lì in avanti ha letteralmente messo il pilota automatico, veleggiando sicuro con il suo tennis compatto e inscalfibile, mentre il russo è stato preda della rabbia del non riuscire a giocare la partita che voleva.
    Djokovic ha vinto la finale perché l’ha giocata di petto, senza incertezze, imponendo all’avversario ritmi e velocità. Sostenuto da un servizio davvero eccellente (thanks, Goran), ha condotto gli scambi sempre tenendo una posizione molto avanzata. Con i piedi vicini alla riga di fondo ha spinto dritto per dritto, con grande velocità sparando bordate sui piedi del rivale. Non gli ha lasciato il tempo  per pensare, per costruire quella ragnatela tattica, quelle variazioni, angoli e cambi di ritmo improvvisi che rendono Medvedev un rivale fortissimo. Così sotto torchio, Daniil è stato costretto ad accelerare i tempi, a giocare sul ritmo e questo lo detesta perché finisce a rincorrere, senza il controllo del tempo del match. Medvedev così è stato disarmato: infatti il russo è un tennista formidabile quando è in controllo del tempo del match, se è costretto a rincorrere perde la pazienza, accelera su palle complicate e perde anche lucidità al servizio, finendo per sbagliare troppo. In rari momenti è riuscito ad allontanare Djokovic dalla riga di fondo e dal controllo dello scambio, alzare le parabole con quelle palle lente e lunghe difficilissime da rigiocare.
    Djokovic ha vinto perché è il più forte, perché ha imposto la miglior tattica per disarmare il rivale. Flessibile, lucido, tatticamente superbo, Novak è l’indiscusso n.1 del tennis dei nostri giorni, con buona pace di tutti i rivali. Quando gioca così, diventa quasi imbattibile. Medvedev deve rimproverarsi il non aver servito benissimo, ma soprattutto di non aver avuto la lucidità per restare nella partita ed approfittare dei rari momenti in cui Novak ha concesso qualcosa, e lì insinuare dei dubbi al fortissimo avversario. Ma forse, oggi non c’era proprio niente da fare.

    Ecco la cronaca della finale.

    Si inizia alle 19.46 ora di Melbourne. Il primo punto della finale è un Ace al centro di Djokovic. Segue servizio esterno e via a rete. Novak estremamente aggressivo nei primi punti, segnale inequivocabile del suo game plan: non lasciare tempo al rivale di imbastire la sua ragnatela tattica. 1-0 Djokovic. Medvedev al servizio. Si scambia di più, Daniil fa correre il rivale, ma cercando l’affondo sbaglia in lunghezza, Novak è un muro, rimette tutto. 15-40 e due immediate palle break per il n.1. Con lo schema servizio esterno e diritto aggressivo annulla la prima; sbaglia sulla seconda, dopo un lunghissimo scambio. Break Djokovic, 2-0 avanti. Il serbo ha iniziato con grande intensità. Con un parziale di 12 punti a 3, Djokovic vola 3-0. Medvedev non riesce ad entrare in partita perché il Novak lo stuzzica continuamente sul diritto con palle molto vivaci, che il russo rimette senza poter manovrare, cambiare ritmo e rotazioni. Con grane fatica, Daniil finalmente muove lo score, 1-3, e nel quinto gioco regge il pressing forsennato di Djokovic, portandolo ad un paio di errori che gli costano il 15-40, prime palle break per Medvedev. L’ennesima difesa estrema porta il n.1 a colpire prima uno smash incerto, e quindi a sbagliare il successivo. Contro Break Medvedev, dopo la partenza sprint di Nole, ecco la reazione di Dani. A zero il russo tiene il game di servizio, 3 pari. Il set scorre seguendo i servizi, con un tennis piuttosto veloce, soprattutto da parte di Medvedev che ora spinge molto con accelerazioni lungo linea molto efficaci. Dodicesimo game, Medvedev serve sotto 5-6. Djokovic è super aggressivo in risposta, forza gli errori del rivale. 0-30. Sfortunato il russo a pizzicare il nastro che rallenta la sua bordata cross di rovescio, crolla 0-40, con tre set point per Novak. Daniil cancella le prime due, ma affossa un diritto in rete, troppa fretta in questo frangente così delicato. Set Djokovic, 7-5. Un set deciso alla stretta finale, con un livello molto alto di entrambi da metà parziale.
    Secondo set, inizia Djokovic alla battuta. Medvedev non regala niente, palle lunghe facendo correre l’avversario. Djokovic invece sembra aver bisogno di rifiatare, sbaglia due rovesci di scambio arrivando un po’ “molle” sulla palla. Errori che gli costano l’immediato Break. Medvedev avanti 1-0 e servizio. Il servizio di Daniil però si inceppa (anche un doppio fallo), Djokovic procura la palla del contro break, che sfrutta con una bordata di diritto lungo linea tirata dall’angolo sinistro. 1 pari, tutto da rifare. Il russo sembra infastidito, forse dal pubblico è stranamente chiassoso (sul 15-30 il giudice di sedia interrompe lo scambio per colpa di una esagitata che urlava continuamente!?!), accelera troppo i tempi e sbaglia. Subisce un altro break, che manda avanti 3-1 il serbo. In questa fase del match è enorme la differenza tra la resa della prima di Nole e quella di Dani, tutto a favore del serbo. Un altro Ace al centro, a 206 km/h, imprendibile, gli vale il 4-1. Il set scivola via al russo, non riesce a costruire, affretta i tempi e crolla a 2-5 e set point Djokovic. Il serbo non si fa pregare: spara una risposta violentissima col diritto tra i piedi di Daniil, che non riesce nemmeno ad organizzare un colpo. 6-2 Djokovic, troppo più solido, aggressivo e concreto il n.1, tornato in modalità “macchina” dopo aver ripreso il rivale all’inizio del parziale. Avanti 2 set a 0, a meno di un calo fisico, il match pare ormai tutto dalla parte del campione in carica.
    Terzo set. Come all’avvio del secondo parziale, Nole tira il fiato, serve male e crolla 15-40. Il servizio di Novak è diventato una delle sue armi principali, bravissimo nell’usarlo nei momenti delicati, come in questa fase (si vede il lavoro con Ivanisevic, uno che di battuta se ne intende…). Djokovic recupera e muove lo score, 1-0. Medvedev è furibondo, parla col suo angolo sconsolato, pare in totale confusione tattica mixando bordate a tutta ad attacchi in contro tempo facilmente ribattuti del rivale. Ai vantaggi spara una seconda oltre i 200 m/h per il doppio fallo, quindi sulla palla break corre in avanti su “uno straccio”, affossando la volée. 2-0 Djokovic, è lo strappo decisivo, ormai il n.1 è in totale controllo del campo, del match, col rivale poco lucido e in totale confusione. In un “amen” siamo 3-0, Nole è un passo dal nono Norman Brooke Trophy. Il set scivola via sui turni di servizio, Medvedev prova a “buttarla in caciara” per innervosire Novak, ma il servo è una macchina. Sul punto che gli vale il 5-2 indica la sua testa al proprio angolo. Sì Nole, hai vinto proprio di testa, con l’approccio migliore per sbaragliare un rivale che poteva essere pericolosissimo. Chiude il match 6-2 con una sciabolata sopra la testa, sotto rete, crollando a terra, e salutando quel che pubblico spesso a lui avverso ma che oggi non può non esaltarne la classe. Tanto per cambiare, Djokovic inizia l’anno vincendo. Immenso, bravissimo Tiranno.

    Marco Mazzoni

    (1) N. Djokovic vs (4) D. Medvedev

    GS Australian Open

    N. Djokovic [1]
    7
    6
    6

    D. Medvedev [4]
    5
    2
    2

    Vincitore: N. Djokovic

    Servizio
    Svolgimento
    Set 3

    D. Medvedev

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    30-40

    5-2 → 6-2

    N. Djokovic

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    4-2 → 5-2

    D. Medvedev

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15

    4-1 → 4-2

    N. Djokovic

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    3-1 → 4-1

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    3-0 → 3-1

    N. Djokovic

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15
    40-30

    2-0 → 3-0

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30
    40-40
    40-A

    1-0 → 2-0

    N. Djokovic

    0-15
    0-30
    15-30
    15-40
    30-40
    40-40
    A-40

    0-0 → 1-0

    Servizio
    Svolgimento
    Set 2

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40

    5-2 → 6-2

    N. Djokovic

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30
    40-40
    A-40

    4-2 → 5-2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    4-1 → 4-2

    N. Djokovic

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    3-1 → 4-1

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40

    2-1 → 3-1

    N. Djokovic

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30

    1-1 → 2-1

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    30-15
    30-30
    30-40

    0-1 → 1-1

    N. Djokovic

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 1

    D. Medvedev

    0-15
    0-30
    0-40
    15-40
    30-40

    6-5 → 7-5

    N. Djokovic

    15-0
    30-0
    40-0

    5-5 → 6-5

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    5-4 → 5-5

    N. Djokovic

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    4-4 → 5-4

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    4-3 → 4-4

    N. Djokovic

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    3-3 → 4-3

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0

    3-2 → 3-3

    N. Djokovic

    15-0
    15-15
    15-30
    15-40

    3-1 → 3-2

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    3-0 → 3-1

    N. Djokovic

    15-0
    30-0
    40-0

    2-0 → 3-0

    D. Medvedev

    15-0
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40

    1-0 → 2-0

    N. Djokovic

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    0-0 → 1-0

    3 Ace 62 Doppi falli 467% % primo servizio 65%73% % di punti vinti su primo servizio 68%63% % di punti vinti su secondo servizio 39%7/11 Break point 2/40 Tiebreak vinti 034 Punti vinti in risposta 2587 Punti vinti 6819 Giochi vinti 95 N. max giochi vinti di fila 37 N. max punti vinti di fila 853 Punti vinti al servizio 4312 Giochi vinti al servizio 7
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    Jannik Sinner alla prova Montpellier. Arriva un periodo intenso per l’azzurro nei prossimi due mesi

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Da lunedì Jannik Sinner parteciperà al torneo ATP 250 di Montpellier in Francia, dotato di 262.170 euro di montepremi. Il 19enne di Sesto Pusteria se la vedrà all‘esordio contro lo sloveno Aljaz Bedene (ATP 57).
    Sinner partecipa per la seconda volta di fila al torneo francese. L’azzurro attuale numero 32 del mondo, ritorna la prossima settimana nel circuito ATP, dopo la sconfitta subita nel turno inaugurale degli Australian Open contro Denis Shapovalov. Il Next Gen azzurro, testa di serie numero 5 a Montpellier, ha avuto un sorteggio di primo turno non semplicissimo. L’allievo di coach Riccardo Piatti troverà al primo turno lo sloveno Aljaz Bedene. Sono tre i precedenti tra l’altoatesino e Bedene. L’ultimo scontro diretto risale solamente 15 giorni fa, in occasione degli ottavi di finale dell’ATP 250 di Melbourne, dove Sinner si è imposto in due set per 7-6(6), 6-2. Sinner si è poi aggiudicato a Melbourne anche il suo secondo titolo ATP in carriera. L’azzurro ha invece perso i primi due precedenti contro Bedene, nel 2019 ad Orleans ed Umago. Se Sinner dovesse battere il 31enne sloveno, affronterebbe al secondo turno probabilmente l’ex numero 1 del mondo, lo scozzese Andy Murray (ATP 125), che al primo turno trova il bielorusso Egor Gerasimov (ATP 79).

    L’anno scorso Sinner si è subito fermato all’esordio degli “Open Sud de France” contro lo svedese Mikael Ymer. Il pusterese non dovrà dunque difendere punti. Per Sinner iniziano settimane molto intense: Dopo Montpellier l’azzurro sarà al via nell’ATP 500 di Rotterdam, dove ha ricevuto una wild card, poi ritorna in Francia, a Marsiglia. Dal 14 al 20 marzo giocherà a Dubai, questo sarà anche l’ultimo test in vista del primo Masters 1000 stagionale a Miami. A Pasqua Sinner potrebbe anche giocare il nuovo ATP 250 di Marbella (Spagna), in programma dal 5 all’11 aprile. LEGGI TUTTO

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    David Nalbandian proverà come coach di Kecmanovic nei tre ATP sudamericani

    David Nalbandian in campo con Kemanovic

    Arriva una notizia curiosa dall’Argentina. L’ex top10 David Nalbandian, finalista a Wimbledon 2002 e protagonista di momenti di tennis indimenticabili per qualità, proverà come coach di Miomir Kecmanovic nei tre tornei ATP in America Latina in programma nelle prossime settimane: Cordoba, Buenos Aires, Santiago.

    Nalbandian dopo aver appeso la racchetta al chiodo, si era fatto da parte concentrandosi sulle sue grandi passioni: il Rally e la pesca. Sarà interessante vederlo di nuovo nell’ambiente, anche se solo per poche settimane. Più volte i media argentini lo avevano solleticano su di un possibile rientro nel tour, ma finora si era sempre detto restio per la poca voglia di viaggiare di continuo, allontanandosi dalla famiglia.
    Vedremo se questa collaborazione avrà un qualche sviluppo futuro, o se la “fiamma” si riaccenderà in Nalbandian…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’Australian Open in perdita quest’anno per ben 78 milioni di dollari. Ricorre ai prestiti. Bianca Andreescu si ritira da due tornei

    L’Australian Open in perdita quest’anno per ben 78 milioni di dollari

    È un tema che promette di generare molte discussioni in Australia per qualche tempo a venire. L’Australian Open, primo torneo del Grand Slam della stagione, registra perdite per un valore di 78 milioni di dollari, secondo quanto rivelato questo sabato da Craig Tiley stesso, capo di Tennis Australia.
    L’organizzazione ammette che le perdite sono molto più alte del previsto, a causa del costo di tutti i protocolli sanitari, l’enorme calo delle vendite dei biglietti (con cinque giorni completamente a porte chiuse e gli altri al 50%) e tutti gli altri problemi che sono sorti negli ultimi due mesi.

    “Avevamo 63 milioni in riserva. Li useremo e chiederemo un prestito per l’importo rimanente. Siamo fiduciosi nel successo dell’edizione 2022”, ha confessato Tiley.
    La numero 9 del mondo Bianca Andreescu, che recentemente è tornata nel circuito dopo 15 mesi di stop – ha perso al secondo turno degli Australian Open e ha raggiunto le semifinali nel WTA 250 a Melbourne questa settimana – ha fatto un passo indietro nellaintenzione di competere in molti tornei consecutivi durante questo periodo e si è ritirata dai suoi prossimi due impegni in programma.
    La 20enne ha rivelato che non competerà nel WTA 500 di Adelaide (la prossima settimana) e Doha (nella prima settimana di marzo), ma rimane iscritta per il WTA 1000 di Dubai e Miami in programma nel prossimo mese di marzo. LEGGI TUTTO

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    Drastica riduzione del montepremi per il torneo di Miami

    Drastica riduzione del montepremi per il torneo di Miami

    Il Miami Open fu fermato nel 2020 dal Covid-19, torneo che si terrà, invece, in questa edizione 2021, anche se solo con il 20% di presenza di pubblico, che influenzerà notevolmente il montepremi.

    Gli organizzatori, infatti, hanno comunicato la distribuzione dei premi in denaro turno per turno nel torneo maschile, con una riduzione del 60% rispetto al 2019. Dei quasi 8,5 milioni di dollari nel 2019, si ridurrà a quasi 3,5 milioni nel 2021. Il torneo si svolgerà dal 22 marzo al 4 aprile. LEGGI TUTTO

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    Boris Becker: “Medvedev è il peggior rivale possibile per Djokovic in finale”

    Boris Becker nella foto

    Boris Becker, ex numero uno del mondo, ex allenatore di Novak Djokovic e ora commentatore su Eurosport Germania, ha confessato proprio nel canale tedesco di aspettarsi molte difficoltà per il 33enne serbo nella finale di questa edizione degli Australian Open, dove Nole cerca il nono titolo in nove finali disputate.

    “Se aveste chiesto a Djokovic chi avrebbe preferito affrontare in finale, avrebbe sicuramente detto Tsitsipas. Medvedev è troppo imprevedibile ed è in una striscia vincente incredibile. È il giocatore del momento, del momento, ma dall’altra parte della rete ci sarà l’otto volte campione del torneo. Djokovic è il favorito ovviamente, ma Medvedev è il peggior rivale possibile da affrontare in questo momento”, ha dichiarato il tedesco prima della finale. LEGGI TUTTO