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    Francesca Schiavone di nuovo in campo: sarà l’allenatrice di Petra Martic a partire da Istanbul, Madrid, Roma e al Roland Garros

    Francesca Schiavone classe 1980 ha vinto il Roland Garros nel 2010

    Francesca Schiavone torna in campo, pronta a sentire nuovamente l’odore della tanto amata terra rossa. Lo fa questa volta nelle vesti di allenatrice della trentenne croata Petra Martic, numero 21 al mondo, accompagnandola nei prossimi appuntamenti che la vedranno confrontarsi con le migliori giocatrici del mondo.
    Il debutto come coach della tennista croata sarà il 19 aprile a Istanbul per il TEB BNP Paribas Istanbul Open. Una settimana dopo sarà il turno del Mutua Open di Madrid, con inizio il 26 aprile, prima del ritorno in Italia per gli Internazionali BNL d’Italia in programma a Roma dal 10 maggio. Il calendario dei primi impegni si chiuderà in bellezza sul campo del secondo Grande Slam della stagione, al Roland Garros il 30 maggio.
    Francesca Schiavone riprende così l’avventura da allenatrice, iniziata nel 2019 al fianco di Caroline Wozniacki ed interrotta poco dopo, a seguito di due anni che l’hanno vista ancora una volta meritarsi il soprannome di “Leonessa”. La caparbietà e la forza con le quali è riuscita a superare un tumore e rialzarsi sono raccontate anche nel libro autobiografico “La mia rinascita”, edito da Mondadori ed uscito nel 2020, a dieci anni di distanza dalla storica vittoria conquistata nel Roland Garros nel 2010.
    La tennista milanese, classe 1980, nella vita come sul campo da tennis non si è mai risparmiata. Si è sempre rimboccata le maniche per dare di più, con la consapevolezza di poter fare sempre meglio e di dover dare una disciplina ai suoi sogni. Adesso, a quasi 41 anni, è quindi pronta a ricominciare la sua nuova vita da allenatrice con un bagaglio di esperienza che conta più di 600 vittorie conquistate in vent’anni di carriera, con 15 tornei vinti ed il record di prima tennista italiana a trionfare in un Grande Slam e raggiungere la posizione numero 4 del ranking mondiale (la più alta mai raggiunta da una tennista italiana) al termine della partita più lunga della storia del tennis femminile, dalla durata di 4 ore e 44 minuti, vinta negli ottavi degli Australian Open del 2011 contro Svetlana Kuznetsova. LEGGI TUTTO

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    Da Monte Carlo: Parlano Fabio Fognini, Jannik Sinner e Marco Cecchinato

    Fabio Fognini classe 1987

    Jannik Sinner : “Ho iniziato abbastanza bene, Ho giocato male il game sul 2-1 al servizio, poi lui ha iniziato a spostarmi di più. Allora ho cercato di giocare più profondo e di farlo muovere. Alla fine, ho sbagliato forse un game per set. Nel primo, quello sul 2-1, nel secondo sul 4-2 sul suo servizio”.Cerco sempre di migliorarmi, di imparare anche da partite come quella di oggi, anche se a volte è dura da accettare. Ho un buon team, ho accanto le persone giuste che sanno cosa fare. Spero di poter giocare ancora contro Novak”.“Quel che vedo è che difende in corsa meglio di me. Devo servire meglio. C’è tutto da imparare, soprattutto capire le varie situazioni in partita: non rischiare troppo, non tirare troppo piano. Quel che sto provando a fare è proprio comprendere i momenti. A volte funziona e a volte no, come oggi quando il tuo avversario è migliore o capisce più velocemente di te”Djokovic è un avversario così duro perché ogni palla torna indietro. Poi si muove bene, specialmente in occasione dei punti importanti. Serve bene. Prende le giuste decisioni nei momenti chiave. E’ questa la parte più difficile”.

    Masters 1000 MontecarloSinner: “Da Djokovic tanto da imparare”#SkySport #SkyTennis #Tennis #MonteCarlo pic.twitter.com/mpb5kFyv2F
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    Fabio Fognini : “Krajinovic è un giocatore con molto talento e gioca molto bene a tennis. Vale più della classifica che ha, infatti è stato tra i primi 30”. Sarà una battaglia molto dura, 50-50. L’importante è stare in campo come in questi due giorni, atteggiamento giusto, per il resto il risultato è una conseguenza.A volte sembra che abbia meno voglia, meno ‘cazzimma’ e può essere: ho 34 anni, una famiglia e due bimbi. Viaggiare mi costa un po’ di più, devo essere sincero. Soffro sempre tanto, ci metto tutto me stesso e fino a quando avrò il fuoco acceso dentro continuerò a lottare. Poi vi saluterò, ma non è ancora ora”.

    Masters 1000 MontecarloFognini: “Fin quando avrò il fuoco dentro giocherò”#SkySport #SkyTennis #Tennis #MonteCarlo #Fognini pic.twitter.com/K9q4f5zIk7
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    Da Monte Carlo: Parlano Fabio Fognini, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Jannik Sinner e Salvatore Caruso

    Fabio Fognini classe 1987, n.18 ATP

    Jannik Sinner : “Ricordo la prima volta che ci siamo allenati insieme io e Djokovic Non mi ricordo che anno era, ma ero decisamente più piccolo tanto che giocavamo in due. Poi a un certo punto ho capito che Riccarso [Piatti] era stato anche il suo allenatore, mi raccontò un po’ la storia.[Contro Djokovic] avrò certamente una strategia per far funzionare il mio piano di gioco. Ovviamente so chi c’è dall’altra parte della rete. Per me non sarà una partita facile perché ho visto Djokovic tante volte in televisione ma non lo conosco bene. Quando sei in campo contro qualcuno, è diverso.E’ un ottimo test per vedere dove sono e soprattutto dove posso migliorare. So dove posso fare progressi, ma questo tipo di partita può darmi molto. Cercherò di giocare con la giusta mentalità e vediamo che succederà”.
    Fabio Fognini : “Ho dei ricordi bellissimi qui. Ricordi indimenticabili. Sono contento della prestazione di oggi. La scorsa settimana ho giocato male, non mi sentivo carico.Mentalmente ero proprio scarico. Invece questa settimana appena sono arrivato a Monte Carlo ho ritrovato delle belle sensazioniLa cosa principale da quando sono arrivato qui è che sono positivo. Ho un atteggiamento positivo qui e cercherò di mantenerlo.Il risultato è la conseguenza di come ti applichi.
    Matteo Berrettini : “È stata una partita complicata lui ha giocato bene, è stato intelligente e ha fatto le cose giuste al momento giusto, niente da dire. La condizione al momento non è perfetta, ma ci arriveremo, non sto giocando per prepararmi all’erba o al cemento, ci sono ancora tanti tornei sulla terra e penso di poter crescere. Penso di avere il tennis per stare a questo livello, e di averlo dimostrato. Certo non posso pensare di essere costantemente al massimo e nemmeno penso sia giusto chiedermelo. Intanto i presupposti per fare bene ci sono, fisicamente mi sono sentito bene, dall’infortunio ho recuperato“.
    Lorenzo Sonego : “Fisicamente sto bene, sono arrivato ieri e sono riuscito ad allenarmi poco per la pioggia ma comunque mi sento bene ed è questo fondamentale. Qui la terra è è più veloce rispetto a Cagliari, poi oggi si giocava su un campo molto stretto. All’inizio ho fatto un po’ di fatica ad adattarmi, poi col passare del tempo è andata sempre meglio. Oggi il mio avversario ha iniziato a lamentarsi dalla fine del primo set, diceva che facevo dei versi in ritardo, non so perché, e si lamentava con l’arbitro. Ha cercato di condizionarmi e questo non è piacevole perché io non faccio mai nulla per dare fastidio all’avversario. Sono soddisfatto della prestazione di oggi.
    Dopo essersi imposto 6-7/7-6/6-3 su Lucas Catarina al primo turno del Masters 1000 di Monte Carlo, Salvatore Caruso ha analizzato così la propria gara, suddivisa in due atti a causa dell’interruzione della pioggia: “E’ stata una partita durissima, quest’oggi in condizioni molto diverse da quelle pesanti della giornata di ieri. Sono contento di aver portato a casa la vittoria, perchè chiaramente per come si erano messe le cose non era né scontato, né semplice ribaltare il risultato e accedere al secondo turno. Domani si ritorna in campo, come sempre ce la metterò tutta“. LEGGI TUTTO

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    Benoit Paire dopo la sconfitta a Monte Carlo: “Questo campo è uno dei più belli al mondo e sembrava un cimitero, in questi ambienti per me non ha senso lottare nel mondo del tennis”

    Benoit Paire nella foto

    Benoit Paire dopo la sconfitta al primo turno nel torneo di Monte Carlo ha dichiarato: “Non mi aspetto davvero nulla dal tennis, so solo che non mi interessa.Non c’è alcuna magia nello giocare in stadi vuoti: quando hai vissuto l’atmosfera normale del circuito, se ti trovi dinanzi ad un palco del genere non puoi fare altro che desiderate di tornare a casa. In questo momento il tennis non mi interessa, mi porta soldi ma non mi piace nulla.”
    “Questo campo è uno dei più belli al mondo e sembrava un cimitero, in questi ambienti per me non ha senso lottare nel mondo del tennis. Tutti la pensano come me, ma alla fine solo io lo dico. Mi direte che quello che viviamo nel circuito è il riflesso fedele della vita attuale, beh, la vita attualmente è una merda, così come il tennis.L’unico momento della giornata in cui sto bene è quando sto a casa senza mascherina, solo in quel momento mi sento bene”. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Monte Carlo: le parole di Salvatore Caruso dopo la vittoria contro Bernard Tomic

    Salvatore Caruso ITA, 1992.12.15

    A distanza di qualche ora dal match vinto in due set (7-6/6-0) contro Bernard Tomic che gli è valso l’ingresso al main draw del Masters 1000 di Monte Carlo, dove al primo turno troverà la wild card di casa Lucas Catarina, Salvatore Caruso ha analizzato la sua prestazione:“Ho giocato un’ottima partita. Inizialmente ho dovuto prendere le misure, Tomic ha un gioco molto particolare, serve bene e fa scivolare molto la palla. Dopo aver fatto mio il primo set, lui è calato ed io sono stato bravo a rimanere concentrato e a chiuderla subito. Due giornate sicuramente positive ma adesso penso solo al match di domani”. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Monte Carlo: le parole di Salvatore Caruso dopo la vittoria contro Martin Klizan

    Salvatore Caruso ITA, 1992.12.15

    E’ soddisfatto Salvatore Caruso dopo la vittoria in due set (6-3/6-4) nel primo turno di qualificazioni del Masters 1000 di Monte Carlo contro lo slovacco Martin Klizan. Ecco le sue parole :“Sono contento per la vittoria. Ho giocato una partita solida, con pazienza e senza mai perdere la concentrazione. Sin dall’inizio del match ho avuto buone sensazioni trovandomi molto bene in una superficie cosi importante come quella di Monte Carlo. Adesso bisogna solo continuare su questa strada”.
    Al turno decisivo sfiderà Herbert o Tomic. LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner riparte da Monte Carlo. Unico dubbio la presenza a Monaco di Baviera

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Dopo la sua straordinaria cavalcata a Miami, la prossima settimana Jannik Sinner sarà impegnato in un altro Masters 1000, nel suo torneo di “casa” a Montecarlo. Il 19enne di Sesto Pusteria affronterà all’esordio lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas (ATP 47). Al secondo round troverebbe il numero 1 del mondo Novak Djokovic.
    La sconfitta in finale al Masters 1000 sul cemento della Florida per mano dell’amico-rivale Hubert Hurkacz è già nella scatola dei ricordi. Non c’è tempo per l’amarezza, è il momento di analizzare, programmare il futuro e la rincorsa verso le ATP Finals di Torino di novembre. L’Italia, che si è unita davanti al televisore per il talento dai capelli rossi, lo vuole tra gli otto maestri che si sfideranno in Piemonte. A Miami Sinner era il più giovane tennista a conquistare una finale di un “1000”, dopo l’impresa di Rafael Nadal a Madrid nel 2005. Inoltre, era appena il secondo italiano di sempre ad approdare in una finale di un Masters dopo Fabio Fognini, che nel 2019 si è portato a casa proprio il titolo di Montecarlo.
    Per Sinner, che vive nel Principato alla Costa Azzurra, inizia a Montecarlo la stagione sulla terra rossa. Il pusterese, numero 22 del ranking mondiale, cerca di salire ancora nella classifica. Il prossimo obiettivo sono i top 20, un traguardo non fuori portata. Statistiche pazzesche, considerando che l’altoatesino è appena il sesto “teenager” – dal 2010 – ad approdare nei top 30 del ranking. Ora Sinner torna sulla sua superfice preferita, quella della terra rossa. Lo scorso ottobre si è guadagnato i quarti di finale Slam al Roland Garros. Sinner a Montecarlo non è tra le 16 teste di serie. Sorteggio sfortunato per l’azzurro, che al primo turno troverà dall’altra parte della rete lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas. Sinner ed il 33enne di La Massana non si sono mai affrontati in carriera. Ramos-Vinolas, n. 47 del ranking, ha vinto due titoli ATP in carriera e nel 2017 è stato il numero 17 del mondo. Se Sinner dovesse superare lo spagnolo, affronterebbe al secondo turno il superfavorito serbo e numero 1 del mondo, Novak Djokovic.
    Settimane intense per SinnerIl programma di Sinner sulla terra rossa è piuttosto intenso. L’obiettivo è sempre accumulare più match possibili per continuare a scrivere il suo romanzo di formazione tennistica. E quindi, via con un altro Masters 1000 la settimana prossima sulla terra amica di Montecarlo, dove vive e si allena con colleghi di alto lignaggio, ma non ha mai giocato il torneo. Da lì poi si sposterà in Spagna per giocare l’ATP 500 di Barcellona. Attualmente, l’altoatesino è iscritto anche al torneo di Monaco di Baviera ma non è ancora sicura la sua partecipazione, che verrà decisa a seconda di come procederà il lavoro con il team. L‘azzurrino sarà poi al Masters 1000 di Madrid e ovviamente agli Internazionali d’Italia al Foro Italico. Chiuderà il periodo “rosso” il Roland Garros. Ci saranno tante prime volte ancora per Sinner che, a causa dello stop per pandemia, sta iniziando soltanto ora ad assaporare tutti i tornei della stagione. A parte Roma e Miami, Jannik non ha mai vissuto da protagonista altri Masters 1000 (escluse le qualificazioni di Cincinnati lo scorso anno, dov’è uscito al primo turno), e anche a Barcellona non ha mai partecipato. LEGGI TUTTO

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    Lorenzo Sonego: “E’ scontato che si parli più di Sinner e Musetti. Sono due ragazzi giovani. Quando uno arriva all’improvviso, ed è così giovane, è normale che si parli molto di lui”

    Lorenzo Sonego ITA, 1995.05.11

    Queste le parole di Lorenzo Sonego intervistato da SuperTennis dopo l’accesso alle semifinali del torneo di Cagliari.
    “A me piace la lotta, mi piace vincere soffrendo – ha detto un Sonego raggiante ai microfoni di SuperTennis -. Ero sotto nel primo set, ero sotto nel secondo, ho cercato di restare tranquillo e concentrato, lui ha accusato un piccolo passaggio a vuoto e il match è cambiato. Sapevo che le partite sulla terra non sono mai finite: lui è partito benissimo ma io non ho mollato. E’ un torneo a cui tengo tanto perché si gioca in Italia: è bello essere qui. Sono contento di essere in semifinale perché venivo da tanti tornei sul veloce e non credevo che sarei riuscito a giocare subito così bene sulla terra.Hanfmann è stato molto aggressivo all’inizio e non mi dava tempo di pensare e di far gioco. Ho cercato di star lì anche se non avevo sensazioni molto positive. Poi c’era anche la difficoltà del vento forte e del campo che era praticamente senza terra. Le raffiche si erano portate via tutto. Condizioni molto veloci che avvantaggiavano lui. Penso di essere stato bravo a rimanere agganciato alla partita e a trovare quindi il tempo per salire un po’ come rendimento al servizio e con la risposta. E così gli ho tolto un po’ di sicurezza.”
    “E’ scontato che si parli più di Sinner e Musetti. Sono due ragazzi giovani. Quando uno arriva all’improvviso, ed è così giovane, è normale che si parli molto di lui. Il mio obiettivo non è quello che si parli maggiormente di me. Io gioco per le emozioni che vivo sul campo. Fuori dal campo sono un tipo piuttosto riservato e dunque non mi dispiace non avere troppe attenzioni, sto più tranquillo. Mi piacerebbe riuscire sempre a trasmettere le emozioni che vivo durante le partite. Far vedere quanto amo questo sport. In campo sono me stesso, sono felice e vorrei trasmettere questa allegria e la voglia di divertirsi in campo.“Tra me e Fritz vengono sempre fuori partite molto combattut. Lui serve benissimo. Sarà un match durissimo. Bisognerà giocare tutti i punti, rimanere attaccato fino alla fine. Tecnicamente negli ultimi tempi ho colmato alcune carenze sul lato del rovescio e alla risposta. Abbiamo fatto molti passi avanti, anche dal punto di vista fisico. Oggi si è visto che quando mi muovo così bene in campo e uso bene gli appoggi, riesco a cambiare passo anche durante la partita. C’è stata una grande differenza tra il primo e il terzo set sotto questo aspetto. Posso crescere ancora sul piano fisico ed essere continuo per tutto il match”. LEGGI TUTTO