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    Altri guai! Basilashvili potrebbe pagare 1,2 milioni di euro al suo ex manager

    Nikoloz Basilashvili GEO, 1992.02.23

    Nikoloz Basilashvili è ancora nel mezzo di un caso giudiziario in cui è accusato di violenza domestica dalla sua ex moglie, con la quale ha un figlio, ma si trova già nel mezzo di un altro potenziale scandalo.Il numero 35 della classifica ATP ha visto l’uomo d’affari Irakli Kacharava fargli causa in tribunale in cui chiede 1,2 milioni di euro.
    Il portale russo ‘Vseprosport’ ha condiviso una foto del documento, dove si trovano le accuse fatte da Kacharava, che garantisce di aver contribuito a finanziare la carriera del giocatore 29enne senza aver mai ricevuto ciò che gli era stato promesso. L’agente sostiene che c’era un contratto firmato in cui aveva diritto al 30 per cento dei guadagni della carriera di Basilashvili per tutto il tempo in cui fosse rimasto in top 50.
    L’importo in questione è poco meno di un quarto del montepremi totale di Basilashvili, con una percentuale del denaro proveniente da accordi di sponsorizzazione inseriti. Anna Jalagonia, l’avvocato che rappresenta Kacharava, accusa Basilashvili di aver violato questi termini del contratto dal 2017. LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner alla prova Pella a Madrid ed i suoi prossimi impegni nel circuito

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    La prossima settimana Jannik Sinner giocherà il suo match d’esordio nel Masters 1000 di Madrid in Spagna, dotato di 3,2 milioni euro di montepremi. Il 19enne di Sesto Pusteria se la vedrà al primo turno con l’argentino Guido Pella (ATP 55).
    Dopo la sconfitta subito in semifinale di Barcellona nei confronti di Stefanos Tsitsipas, Sinner ritorna martedì nel circuito ATP. Il pusterese con 18 vittorie in 25 partite, è il terzo giocatore che ha vinto il maggior numero di partite dall’inizio dell’anno, alle spalle di Rublev (26) e Tsitsipas (25). Nella Race per Torino Sinner resta sempre in settima piazza.
    Questa settimana l’azzurro si è concesso una piccola pausa. Nel “Mutua Madrid Open” Sinner vuole portarsi ulteriormente in avanti nella classifica mondiale. La stella italiana parteciperà per la prima volta in assoluto al torneo di Madrid. Sinner è la testa di serie numero 14, al primo turno l’allievo di Riccardo Piatti sfiderà l’argentino Guido Pella, numero 55 del mondo. Nessun precedente tra Sinner ed il 30enne sudamericano. Pella è un giocatore molto esperto, ma in questa stagione ha vinto appena un match (nell’ATP Cup). La scorsa settimana a Barcellona si è fermato subito all’esordio contro il giapponese Kei Nishikori. La terra rossa è però la superficie preferita dell’argentino, che non può essere sottovalutato da Sinner. Al terzo round l’altoatesino potrebbe affrontare il re della terra rossa, Rafael Nadal, ma la strada è ancora lunga.
    Per Sinner è il terzo torneo stagionale sulla terra rossa, dopo quello a Montecarlo e Barcellona. Nel Principato l’altoatesino si è fermato al secondo turno contro il numero 1 del mondo Novak Djokovic, a Barcellona si è inchinato in semifinale al greco Tsitsipas, numero 5 del ranking ATP.
    Gli impegni di SinnerIl programma di Sinner sulla terra rossa è piuttosto intenso. L’obiettivo è sempre accumulare più match possibili per continuare a scrivere il suo romanzo di formazione tennistica. Dopo Madrid l’altoatesino sarà poi ovviamente agli Internazionali d’Italia al Foro Italico. Subito dopo Sinner è iscritto nell’ATP 250 di Lione. Chiuderà il periodo “rosso” con il secondo Slam stagionale, i French Open a Parigi. LEGGI TUTTO

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    Thindown Challenger Biella: Ecco le wild card per il tabellone principale

    Thindown Challenger Biella: Ecco le wild card

    «Ci tengo a iniziare questa conferenza stampa ricordando la figura di Fulvio Feraboli, il giornalista recentemente scomparso. E‘ un grosso dispiacere non averlo qui con noi». Sono state queste le prime parole del direttore Cosimo Napolitano in occasione della conferenza di presentazione dei Campionati internazionali Città di Biella, Thindown Challenger (terra, montepremi di 44.820 euro) in calendario da domenica 2 maggio, con i primi incontri di qualificazione, sino a domenica 9 sui campi in terra rossa del circolo comunale di via Liguria.«Quest’anno stiamo facendo un’abbuffata di tennis – prosegue il maestro biellese -. L’entry list è di livello e dopo aver vissuto quattro Challenger pazzeschi (il primo impreziosito dalla presenza dell’ex numero 1 al mondo Andy Murray, ndr) sono convinto ne avremo altri tre altrettanto divertenti. Se sarà confermata, la presenza di Kevin Anderson rappresenterebbe un’altra ciliegina sulla torta. Quando si parla di giocatori che hanno disputato finali Slam (ben due quelle del sudafricano, battuto nel 2017 agli Us Open da Nadal e nel 2018 a Wimbledon da Djokovic, ndr) per noi è un grande vanto ospitarli, insieme a tutti gli altri, nella nostra città. Se non potessi contare su una squadra super non avrei potuto cogliere al balzo l’occasione fornitami dall’Atp. La fiducia delle istituzioni è stata massima fin dal primo momento, con Comune e Regione al mio fianco e il loro apporto è stato fondamentale. Per questo quinto torneo potremo contare anche sul ritorno della famiglia Bodo e del marchio Thindown: tra noi c’è un rapporto di grande amicizia, stima e per quel che mi riguarda anche riconoscenza per quello che hanno fatto. Grazie a tante aziende siamo arrivati a questo punto, ma anche grazie a uno staff che mi fa sentire quasi inutile. Chiunque di loro può fare il direttore del torneo, anche se non auguro a nessuno di farlo, visto i precedenti non molto fortunati».
    Quella che scatterà domenica sarà l’edizione numero 28 di un torneo internazionale organizzato in città. «Un evento che parte è come allevare un nuovo figlio – prosegue -. Non è sempre la stessa cosa, ma alla fine di questa lunga esperienza trarrò le debite conclusioni. Non avrei voglia di fermarmi, bensì di consolidare e crescere e spero che le istituzioni possano venirmi incontro. Il 6 giugno tirerò le somme: le istituzioni hanno fatto la loro parte, ma è stata l’ATP a coprire tanti buchi. Avevano la necessità di organizzare tornei e grazie a flessibilità e una buona dose di capacità, noi siamo stati in grado di soddisfarli. Però il territorio non è che risponda tanto. Forse sono io a dovermi fare da parte perché se è la mia faccia a rendere complicato l’intervento economico in queste manifestazioni, forse è meglio che io lasci. D’altronde sto trovando tante soddisfazioni in giro per l’Italia: certo Biella è sempre la mia priorità, ma se devo bloccare lo sviluppo del tennis, preferisco farmi da parte. So di aver fatto, insieme allo staff, cose importanti, con una visibilità incredibile legata allo spot trasmesso da Sky. Se si potrà fare qualcosa di importante meglio, altrimenti mi fermo qui. Quest’anno ci sono state condizioni particolari, il prossimo anno vedremo».Al vernissage non potevano mancare gli amministratori della città di Biella. «Napolitano è una persona che sa organizzare – ha detto il sindaco Claudio Corradino -. I risultati arrivati sono andati ben al di là delle nostre più rosee aspettative. I quattro tornei indoor magari sono stati agevolati dalle condizioni imperanti in tutto il mondo a causa della pandemia, ma bisognava essere bravi ad approfittare delle condizioni che la vita ti può presentare. E il direttore del torneo è stato bravo: portare in città un atleta del calibro di Murray ha rappresentato un grande volano per il nostro territorio, senza dimenticarci gli altri. Peccato solo che il pubblico li abbia potuti seguire solo in streaming. Adesso giocando all’aperto il discorso è diverso e mi auguro che gli spettatori possano tornare a seguire l’evento dal vivo. Il lavoro fatto in questi anni ha permesso di costruire un’immagine vincente e sono sicuro che anche in futuro ci potremo togliere delle soddisfazioni. Insieme all’amministrazione regionale, che non si è mai tirata indietro, posso garantire che il Comune continuerà a fare, nell’ambito delle sue possibilità, la sua parte». Subito dopo ha preso la parola il vicesindaco Giacomo Moscarola. «Entrando al circolo l’immagine è perfetta. Biella vivrà un mese di alto profilo: dal tennis, alla partenza del Giro d’Italia. Potevamo scegliere di sederci e aspettare la fine degli eventi in modo passivo. Ma grazie a persone come Cosimo Napolitano e agli organizzatori di altri eventi, abbiamo deciso di rilanciare, portando Biella al centro dello sport nazionale e internazionale. L’attenzione del Comune è tangibile, anche dal punto di vista economico: fatti e non solo parole».
    Immancabile da alcuni anni la presenza della Regione Piemonte. Gli impegni dell’assessore Fabrizio Ricca gli hanno impedito di raggiungere Biella, ma alla conferenza non è voluto mancare Michele Mosca. «La nostra presenza vuole essere un segnale di fiducia per tutto il sistema Biella – ha commentato il consigliere regionale -. Non è usuale che la Regione investa in tornei al di fuori di Torino. Ma questo è un ‘grande’ evento che ho voluto fortemente, credendo nel progetto messo in campo da Napolitano. Lo sport, specialmente in questo periodo, rappresenta una possibilità di rilancio. Siamo alla fine di un brutto periodo, si vede la luce in fondo al tunnel anche se dovremo ancora stringere i denti, ma sono convinto che il Piemonte sarà tra i primi ad uscire dalla pandemia. La nostra sponsorizzazione, che si affianca a quelle private, darà un’altra occasione e vuole essere un messaggio di speranza. Spero nella presenza di un po’ di pubblico, segnale di un ritorno all’auspicata normalità. Lo sport è una grande occasione: a novembre avremo a Torino le Atp Finals e auspico con l’aiuto dell’Amministrazione comunale e di Cosimo Napolitano, che Biella possa agganciarsi a questo evento importante e poter godere di effetti collaterali per continuare il rilancio del Biellese. La Regione c’è e continuerà ad esserci».Per la Federazione era presente il consigliere regionale Claudio Pivotto «Se l’ATP conferma per sette volte un torneo in una ‘grande’ città come Biella, significa che qua le cose sono organizzate con professionalità. Tutto ha funzionato a regola d’arte e l’investimento complessivo, solo di montepremi, supera il mezzo milione di euro. Le ricadute sul territorio sono state incredibili e nell’anno del grande rilancio del tennis italiano, con la presenza delle Atp Nitto Finals, della Coppa Davis, del ritorno in televisione di molti Atp 250, significa che anche Biella ha fatto il suo dovere. Come tennista, amante di questo sport, ringrazio Cosimo per il lavoro fatto. Non c’è nessuna città al mondo che possa contare sull’organizzazione di sette Challenger per cui non si può far altro che i complimenti e forse ce ne accorgeremo solo in futuro di cosa è stato fatto in questo periodo così complicato».Per il quinto anno la famiglia Bodo torna come main sponsor con il marchio Thindown. «Abbiamo saltato il 2020: ma era davvero impossibile – racconta Yuri Bodo -. Tuttavia non ci siamo pianti addosso e adesso siamo tornati ad affiancare il Challenger. Spero che la gente possa seguire l’evento e siamo contenti di essere tornati».La tribuna del campo centrale è stata sistemata e riverniciata «in attesa di ricevere il contributo da tempo stanziato – dice ancora Napolitano -. Il pubblico dovrà mantenere un normale distanziamento, ma penso potremo sconfiggere di nuovo il Covid, così come avvenuto al Palazzetto. Su 800 tamponi non abbiamo avuto nemmeno un caso di positività. Ci tengo in modo particolare a ringraziare il Relais Santo Stefano di Sandigliano, nostro fondamentale partner nell’accoglienza ai giocatori».Le wild card sono pronte per il talento di casa Stefano Napolitano, per Luca Vanni, mentre la terza premierà il giovane diciassettenne serbo Hamad Medjedovic (774 Atp) «un ragazzo molto interessante, che ha superato un turno nelle qualificazioni nell’Atp 250 di Zagabria (poi stoppato da Facundo Bagnis per 6-4, 6-2, ndr) – ha concluso Napolitano -. Fa parte del team di Djokovic dal quale siamo stati contattati per una nuova sinergia e scambio di wild card con tornei organizzati all’Est. Per le qualificazioni vedremo nelle prossime ore» LEGGI TUTTO

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    Günter Bresnik e lo scandalo del sistema ranking: “Quello che stanno facendo ai giocatori più giovani è uno scandalo”

    Günter Bresnik nella foto

    Noto per essere molto diretto e pragmatico, Günter Bresnik, ex allenatore di Dominic Thiem e ora al lavoro con Gael Monfils, ha rilasciato un’intervista in cui è stato duramente critico per l’atteggiamento di alcuni giocatori. Per Gunter, non c’è posto per un certo tipo di lamentele nella fase che il mondo sta attraversando.
    “Preferirei non vedere le persone che guardano i loro telefoni cellulari tutto il tempo. Tutto era meglio 20 anni fa. D’altra parte, è sempre bello visitare Monte Carlo, Buenos Aires o Cincinnati. La gente normale lavora tutto l’anno per passare due settimane di vacanza, ma i tennisti non l’hanno mai fatto, è dura. Ma non ho pazienza per i piagnistei di molti giocatori, non quando si vede la situazione di altre persone ogni giorno”.
    Ma Bresnik è andato oltre e ha evidenziato alcune delle lamentele che non capisce. “Non si può soffrire perché si hanno pochi spettatori nello stadio, perché si gioca senza pubblico. Com’è possibile? Come si può pensare così quando ci sono famiglie che non hanno nemmeno il cibo da mettere in tavola. Al giorno d’oggi, la maggior parte dei giovani tennisti trascorrono il 90% del loro tempo libero su PlayStation, Instagram, Facebook e altre m…. È un loro diritto, ma non lamentatevi dopo”.
    Bresnik ha lasciato dure critiche all’attuale sistema di ranking: “Quello che stanno facendo ai giocatori più giovani è uno scandalo”. Un titolo nei Futures è cambiato da 18 a 10 punti e non si contano più di 18 tornei. Se vinco 18 tornei non avrò abbastanza punti per essere nella top 300 e passare alla categoria successiva. È stupido. È come andare alle elementari per cinque anni e poi non puoi passare alle medie. Se qualcuno fa bene il suo lavoro, si evolve e non può avanzare, allora il sistema è un’idiozia”. LEGGI TUTTO

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    Ci sarà pubblico per la finale degli Internazionali BNL d’Italia

    Il Centrale del Foro Italico

    A pochi giorni dall’avvio dell’edizione 2021 degli Internazionali BNL d’Italia, arrivano finalmente le prime conferme sulla possibile presenza di pubblico al torneo. Secondo quanto dichiarato ieri dal Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, almeno per la finale del torneo dovrebbe esserci un po’ di pubblico. Ecco le parole dell’esponente del governo, che parla soprattutto di calcio, ma anche di tennis.
    “La finale di Coppa Italia, Atalanta-Juventus, prevista per il 19 maggio al Mapei Stadium di Sassuolo, sarà aperta al pubblico. Dopo essermi confrontato con il Ministro Roberto Speranza, confermo la disponibilità del Governo ad aprire lo stadio al 20% della capienza. Il Cts in queste ore sta studiando il protocollo per permettere agli spettatori di raggiungere e seguire la partita in sicurezza nel pieno rispetto della normativa anti-Covid. Dopo aver dato il via libera agli Europei con una presenza di tifosi pari al 25%, ho sostenuto sin da subito la possibilità di poter consentire l’accesso al pubblico con percentuali inferiori anche ad altri eventi sportivi, come la finale di Coppa Italia e la finale degli Internazionali di Tennis del 16 maggio a Roma. Saranno test importanti in vista delle partite dell’Europeo che si terranno a Roma. Un segnale fondamentale per il mondo dello sport tutto, che ancora una volta fa da apripista nell’indicare le date per un ritorno graduale alla vita normale”.
    Il Governo ha emesso un decreto secondo cui dal primo giugno sarà consentito ospitare fino 25 % della capienza di un impianto sportivo, tenendo fermo in ogni caso un massimo di mille spettatori, con possibili deroghe per eventi ritenuti di “particolare rilevanza”. Trapela che la federazione tennis abbia preparato un piano per consentire l’accesso in sicurezza ad un numero maggiore di persone all’interno dell’area del Foro Italico, piuttosto ampia, fin dal primo giorno del torneo, anticipando quandi il “via libera” fissato per giugno. Tuttavia ogni proposta passerà dalle autorità sanitarie e di sicurezza, che devono approvare ogni piano.
    Visto che gli IBI21 scatteranno tra pochi giorni, una decisione in merito dovrebbe arrivare a breve.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Pedro Martinez si è arrabbiato con un fotografo e Carlos Ramos è dovuto intervenire

    Pedro Martinez nella foto

    Pedro Martínez ha perso oggi dopo tre ore di battaglia da Cameron Norrie, fornendo uno degli incontri più emozionanti di questa edizione del torneo dell’Estoril.
    Tuttavia questa partita è anche legata ad un episodio che si è concluso con l’arbitro Carlos Ramos che è dovuto addirittura scendere dalla sedia per far calmare il tennista e dare al giocatore un avvertimento.
    A metà del secondo set, Martinez si è arrabbiato molto con il fotoreporter del torneo e ha iniziato a gridare nella sua direzione. Più volte ha detto “Stop!” e ha anche chiamato il fotografo “maleducato”, il che ha fatto sì che l’arbitro della partita dovesse intervenire. Ramos è sceso in campo e si è frapposto tra Martinez e il fotografo, con la questione che si è conclusa con un avvertimento per condotta antisportiva allo spagnolo. LEGGI TUTTO

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    Piatti Tennis Center : 60 partite per crescere: altre due stelline si formano col Metodo Piatti

    Ela Nala Milic (sinistra), slovena classe 2006, e Tea Lukic, tedesca classe 2004. Sono due delle grandi promesse che si allenano al Piatti Tennis Center

    Una si chiama Ela Nala Milic, ha 15 anni, è figlia dell’ex cestista Marko (passato anche dai parquet dell’Nba) ed è la più grande speranza del tennis sloveno. L’altra si chiama Tea Lukic, è nata nel 2004 da genitori serbi ma gioca per la Germania, ed è da tempo fra le osservate speciali della DTB, la Federtennis tedesca. Cosa hanno in comune? Per coltivare i loro sogni di gloria entrambe hanno scelto da un paio d’anni il Piatti Tennis Center, dove hanno trovato la realtà ideale per gettare le basi di un futuro di successo. Perché a Bordighera non è abitudine guardare all’immediato, ma ciò che conta è sempre il percorso di maturazione, per arrivare pronti al momento giusto. È successo con Jannik Sinner, pressoché fuori dai radar da under e poi diventato una vera e propria star, e succederà ancora. “Entrambe le ragazze – dice Luka Cvjetkovic dalla Tunisia, dove le ha accompagnate in una lunga trasferta per disputare dei tornei Itf – hanno seguito un percorso ben preciso, secondo il metodo Piatti: prima abbiamo lavorato sulla tecnica, poi per mettere ordine nei punti, e ora è arrivato il momento di competere, nei tornei under come fra le ‘pro’. Per entrambe, oggi l’obiettivo è il miglioramento, senza un target di risultati. L’importante è giocare fino a 60 partite all’anno, per fare esperienza e capire sempre meglio il gioco”.
    Tea Lukic lo farà principalmente nei tornei da 15 e 25 mila dollari, con l’obiettivo di preservare un fisico che negli ultimi anni le ha dato più di un problema, mentre Ela Nala Milic, avendo solo 15 anni, ha un limite (imposto dai regolamenti Wta) di appena 8 tornei fra le professioniste. “Ma non è un problema – continua Cvjetkovic – perché in questo momento il genere di tornei non fa differenza. Giocherà fra le junior oppure negli Open in Italia: ciò che conta è competere, fare partite e abituarsi al mestiere della tennista. Per questo abbiamo scelto di farle giocare cinque tornei di fila in Tunisia, per farle capire cosa significa stare cinque settimane fuori casa, solo a giocare e allenarsi. È una ragazza seria, professionale e dalle idee chiare, che crede molto nel nostro metodo. Ha il potenziale per ambire a un grande futuro”. Tea Lukic, invece, li ha raggiunti a Monastir un paio di settimane più tardi, seguendo una tabella di marcia differente. “Tea ha avuto diversi infortuni – dice ancora il coach croato del Piatti Tennis Center – perché fisicamente è ancora nella fase dello sviluppo, e ha un gioco molto ‘energetico’ che richiede grandi sforzi. Pertanto, nel suo caso la priorità è stare bene e trovare continuità giocando tante partite. Nell’ultimo anno ha trascorso molto tempo a Bordighera: ora è il momento di viaggiare e competere”. Sempre tenendo presente che l’obiettivo non sono i risultati, ma la crescita e il miglioramento. Le vittorie, quando il resto è fatto come si deve, arrivano di conseguenza. LEGGI TUTTO

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    I forfait di Richard Gasquet e Garbine Muguruza

    Garbine Muguruza nella foto

    Richard Gasquet, ex top 10, ha annunciato questo giovedì il suo ritiro dall’ATP 250 dell’Estoril e non giocherà quindi il suo match di secondo turno contro Cristian Garín, seconda testa di serie, che va così ai ‘quarti’ senza giocare.Il 34enne francese, con una stagione (e carriera) afflitta da diversi tipi di infortuni, ora soffre di un problema all’adduttore sinistro, che lo butta fuori da un torneo in cui aveva esordito bene,
    Garbiñe Muguruza, ex numero uno del mondo, attuale 13° esima e una delle migliori giocatrici del 2021, ha dovuto rinunciare questo giovedì al WTA 1000 di Madrid, il più grande torneo del suo paese, a causa dell’infortunio alla coscia che ha recentemente subito al WTA 500 di Charleston.“È la notizia peggiore e la decisione più complicata che possa prendere, ma i test che ho fatto mi mostrano che non sono recuperata al 100% ed è meglio non forzare”, dichiara la tennista di origine venezuelana, che ha ottenuto grandi risultati nel 2021. LEGGI TUTTO